Ambiguità e pericoli dell Accordo Generale sul Commercio dei Servizi



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Ambiguità e pericoli dell Accordo Generale sul Commercio dei Servizi Premessa L Accordo Generale sul Commercio dei Servizi, conosciuto, come altri accordi commerciali dell OMC, con il suo acronimo, GATS (AGCS tradotto in italiano), e un accordo fra governi, firmato nel 1994, che rientra nel ricco pacchetto OMC e fruisce del suo potente sistema di risoluzione delle dispute. Detto in modo sintetico, e un set di regole che sostiene la liberalizzazione dei servizi limitando la sovranità dei governi. Perché siamo preoccupati dal GATS e dalle attuali trattative per ampliarne le competenze? Perché si occupa, fra le altre cose, di servizi di base che devono restare al di fuori della logica del mercato. Per questi servizi, ciascun governo deve provvedere a garantire l accesso a tutti i suoi cittadini, senza esclusioni di reddito. Ed invece, proprio l Europa appare particolarmente interessata ai servizi di fornitura di acqua nei paesi in via di sviluppo. Inoltre le regole del GATS non sono limitate al commercio dei servizi crossborder (che attraversano i confini), ma prevengono interventi regolatori relativi agli investimenti stranieri e si applicano a tutti i livelli di governo di una nazione: da quello centrale agli enti locali. Infine, come per gli altri accordi OMC, gli impegni presi dai governi sotto il GATS sono praticamente irreversibili, perché l OMC sembra una macchina progettata senza retromarcia. Questo testo approfondisce ed integra quanto scritto in precedenti documenti diffusi all interno della Rete di Lilliput per un economia di giustizia. Benefici e restrizioni Il GATS e il primo accordo multilaterale per fornire diritti legalmente vincolanti al commercio di tutti i servizi. Contiene l impegno ad una continua liberalizzazione attraverso periodiche trattative. Ed e il primo accordo multilaterale mondiale sugli investimenti, dal momento che copre non solo il commercio cross-border, ma ogni possibile mezzo di fornitura di servizi, compresi il diritto di stabilire una presenza commerciale in un mercato estero Segretariato OMC 1. Col termine di servizi generalmente si intendono talmente tante cose che si suole definirlo come qualsiasi cosa che non si può schiacciare con un piede. Il GATS ne identifica quattro diverse tipologie: a) "fornitura transfrontaliera", cioè da un paese all'altro. Come nel caso dei servizi bancari o di quelli di consultazione medica a distanza b) "consumo all'estero", come nel caso dell'utilizzo di un'università in un paese straniero 1 Trading into the future, dal sito OMC www.wto.org

c) "presenza commerciale", cioè la presenza fisica di una filiale straniera che fornisce servizi in un altro paese membro (banche, compagnie d'assicurazione). d) presenza di persone fisiche", come insegnanti, medici, informatici che lasciano il loro paese per esercitare il mestiere in un terzo. Il testo ufficiale non entra in ulteriori dettagli, ma una guida all accordo identifica 11 categorie principali di servizi: 1. Business comunication (telecomunicazioni, servizi postali, audiovisivi) 2. Costruzioni e servizi ingegneristici correlati 3. Distribuzione 4. Istruzione 5. Ambiente (fornitura di acqua, energia, smaltimento rifiuti) 6. Finanza 7. Salute 8. Turismo 9. Cultura, sport ed eventi ricreativi 10. Trasporti 11. Altri Questa ampiezza di definizione e l impegno ad un costante espansione dell accordo ne fanno uno strumento molto potente, strettamente connesso al commercio dei beni; infatti gli USA hanno fatto leva anche su questo accordo nella loro causa contro l UE relativa alle banane importate dai paesi ACP (Africa. Caraibi, Pacifico). L accusa sosteneva che il regime UE delle banane era discriminatorio verso le multinazionali americane quali service providers (alla lettera fornitori di servizio) impegnati nel commercio e nella distribuzione all ingrosso (questo e un servizio) di banane sul mercato Europeo. Renato Ruggero, ex direttore generale dell OMC, definì il GATS come un qualcosa di molto piu potente dell accordo sui beni (il GATT), facendo notare che il GATS fornisce garanzie su un piu ampio numero di regole e leggi del GATT; il diritto di stabilire presenze commerciali ovunque e l obbligo a trattare i servizi esteri equamente in tutte le aree dei regolamenti domestici estende la portata dell accordo ad aree sinora mai considerate come politica commerciale. Nella stessa intervista, Ruggero faceva anche questa considerazione: Ho la sensazione che ne i governi, ne le industrie abbiano ancora ben compreso queste garanzie e la vera portata degli impegni definiti. Le Multinazionali Forse piu di tutti gli altri accordi internazionali, la nascita del GATS e stata spinta ed accompagnata dalle societa multinazionali. L industria dei servizi e un grosso business che copre i due terzi delle attivita economiche nei paesi industrializzati, ma a livello mondiale e sottoposta a molti regolamenti nazionali, soprattutto per quanto riguarda servizi come i trasporti, la sanita, l educazione e l energia. 2/6

Per questo, una ventina d anni orsono, un piccolo gruppo di societa americane convinsero il governo USA della necessita di stabilire regole multilaterali per i servizi 2. Andrea Sapir, consulente economico della Commissione Europea, ricorda che furono gli USA a inserire per la prima volta, questo tema, nell agenda delle trattative al lancio dell Uruguay Round, nel 1986. David Hartridge, direttore della Service Division dell OMC, ha detto che, senza la grande pressione ( enormous pressure ) del settore americano dei servizi finanziari, in particolare da parte di societa come l American Express e CitiCorp, non ci sarebbe stato un accordo sui servizi 3. La US Coalition of service Industries (CSI) nacque nel 1982 proprio per assicurare che il commercio americano dei servizi, sinora non considerato nelle trattative commerciali internazionali, diventi un obiettivo centrale dei prossimi sforzi di liberalizzazione 4. Al pari di una normale ONG, il CSI riceve donazioni fiscalmente deducibili ed organizza conferenze ed incontri a cui partecipano i funzionari dell OMC, della Banca Mondiale, dell OCSE. Che gli sforzi producano risultati lo si puo verificare leggendo i documenti sviluppati da questa coalizione: e lo stesso linguaggio che Charlene Barschevsky 5, utilizzava negli incontri internazionali. Un mese prima di Seattle, la CSI annunciava l inizio delle trattative per il rinnovo del GATS a una conferenza co-sponsorizzata e nel febbraio 2000, due settimane dopo il primo meeting del Service Council dell OMC, organizzava in meeting a cui partecipava lo stesso Mike Moore 6. In Europa esiste la sorella ESF di cui già si e parlato in un testo precedente. I Governi Non e difficile intuire le motivazione del supporto da parte del governo americano al GATS: da un lato c era la pressione delle lobby dei servizi, dall altro il fatto che l accordo avrebbe sicuramente favorito la bilancia commerciale americana, essendo gli USA grandi esportatori di servizi. Un po meno facile e capire la posizione di altri governi. I quattro paesi guida dell OMC (USA, Canada, UE e Giappone) sono stati certamente i promotori dell accordo, era nel loro interesse. In Europa se ne fece portabandiera il commissario al commercio internazionale Sir Leon Brittain, a cui e seguito Pascal Lamy, fedele alla linea. I paesi del sud del mondo, che di servizi da esportare ne avevano e ne hanno ben pochi, visto che le loro esportazioni sono principalmente agricole e minerarie, sono stati convinti che aprendo le porte a qualificati fornitori di servizi finanziari, trasporti ecc. avrebbero ottenuto una riduzione del gap tecnologico rispetto ai paesi occidentali. Inoltre c era un altro potente supporter: il Fondo Monetario Internazionale che, attraverso i suoi famosi piani di aggiustamento strutturale, insisteva nell imporre privatizzazioni per favorire l ingresso di investitori stranieri. 2 Andre Sapir, The General Agreement on Trade in Services from 1994 to the year 2000, Journal of World Trade, 33(1) p.52, 1999. 3 What the General Agreement on Trade in Services can do, intervento alla conferenza Opening markets for banking worldwide: the General Agreement on Trade in Services, 8 gennaio 1997, Londra 4 dal sito internet www.uscsi.org. 5 Ex Responsabile del governo USA per il Commercio Estero 6 Direttore generale dell OMC 3/6

Ma e pur vero che molti paesi firmarono il GATS perche sembrava molto flessibile, visto che permetteva ad ogni Paese di compilare una lista dei settori a cui applicare gli impegni specifici (specific commitments). GATS 2000: nuove trattative, nuovi pericoli Le trattative attualmente in corso a Ginevra non sono state influenzate dal flop di Seattle perche facevano parte di quella built-in-agenda, cioe di quell agenda definita dalle scadenze e dagli impegni contenuti nei vari accordi dell OMC, che costituiscono di per se stessi, un lento motore che fa procedere l organizzazione verso nuove iniziative. Infatti il GATS contiene (articolo XIX) l impegno ad una continua liberalizzazione, per questo motivo non e stato necessario un mandato per iniziare le trattative. Il problema fondamentale, connesso ai nuovi negoziati, è che l unica direzione indicata e quella di una ulteriore liberalizzazione dei servizi, come se fosse la panacea di tutti i mali. Secondo il segretariato dell OMC, il GATS è un potente mezzo per attrarre investimenti stranieri in settori infrastrutturali fondamentali, quali le telecomunicazioni, la finanza e i trasporti. L accordo fornirebbe sicurezza agli investitori perche i governi non avrebbero possibilità di cambiare le regole del gioco. Ma proprio in sede OMC, i paesi in via di sviluppo hanno presentato documenti che asseriscono che in questi anni, il GATS non si e tradotto in un aumento di investimenti e neppure in un incremento della loro quota di mercato in queto settore. Inoltre, la perdita di controllo sulla politica economica nazionale non e la via migliore per sostenere la democrazia; le privatizzazione dei servizi, sollecitate e sostenute dal Fondo Monetario e dalla banca Mondiale hanno causato gravi problemi alle popolazioni nei paesi del sud del mondo. L agenda del GATS persegue le stesse iniziative, con l aggravante di stabilire condizioni permanenti. Ambiguita Leggere i verbali degli incontri relativi a questo accordo puo lasciare stupiti, perche ci si accorge dell indeterminatezza delle regole stabilite. Tanto per fare un esempio, molti governi sono convinti che i servizi pubblici non rientrino nell ambito dell accordo (e che facciano parte delle governamental exception ). Ma il testo del GATS suggerisce anche una opposta interpretazione, visto che nel mondo, in quasi tutti i settori pubblici esiste una concorrenza privata. In questa incertezza, le interpretazioni del segretariato OMC diventano fondamentali e tendono sempre ad allargare le potenzialità dell accordo. Il GATS è suddiviso in due parti fondamentali: general obbligation, ovvero le norme che si applicano a tutti i tipi di servizio specific commitments, regole che si applicano ai servizi concordati dai singoli paesi firmatari e che consistono in una serie di regole che l OMC classifica come trattamento nazionale ed accesso al mercato. Le seconde si applicano ai servizi definiti nelle liste presentate dai singoli stati. 4/6

Nella loro definizione e possibile definire delle restrizioni nei settori liberalizzati. L efficacia di queste limitazioni non e pero sicura perche l indeterminatezza del linguaggio e l inesperienza di molti Paesi rendono quanto mai incerto quanto definito. Ad esempio, solo l Egitto si premunì di scrivere che la liberalizzazione del settore turistico avesse come limite la capacita fisica nel fiume Nilo 7. Inoltre queste liste non sono definitive, anzi, sono l oggetto delle trattative attuali, sono percio destinate a ridursi per definizione. La bozza europea di trattative circolata in settembre, altro non era che un elenco di queste limitazioni da eliminare. Trattamento nazionale Significa ridurre la possibilita che gli investimenti stranieri abbiano una benefica ricaduta sulla gente che abita nei luoghi dove avviene questo investimento. Ecco qualche esempio di legislazione non conforme: Personale locale Le Filippine hanno leggi che impongono l impiego di personale locale nei servizi turistici; la Tailandia ha dei requisiti relativi alla composizione dei consigli di amministrazione (attualmente non meno della meta dei membri deve essere di nazionalita tailandese). 8 Entrambe le leggi sono nel mirino dell Unione Europea. Nel settore turistico, l Egitto impone la formazione del personale egiziano assunto dalle catene alberghiere internazionali che aprono hotel sul suo territorio. Tasse L Indonesia impone una trattenuta del 20% ai soggetti non residenti (tassa che l UE vuole sia eliminata o perlomeno ridotta). Prestiti Il Sud Africa limita l accesso ai prestiti a banche nazionali alle societa la cui proprietà sia straniera in percentuale superiore al 25%, (l UE desidera l eliminazione di questa clausola). Trasferimento di tecnologie e ricerca Il Kuwait stabilisce che gli investimenti stranieri devono portare interessi economici al paese, come il trasferimento di conoscenze tecnologiche, programmi di ricerca o sviluppo, assistenza tecnica e formazione di manodopera locale, compreso l impiego del 30% di forza lavoro locale. Accesso al mercato Non sempre e chiaro scindere le misure relative a questo tema da quelle relative al trattamento nazionale, ma, mentre quest ultimo mira a parificare i trattamenti fra fornitori esteri e nazionali, questo mira ad eliminare le possibili restrizioni che si applicano ad entrambi i contendenti. Un limite al valore totale delle attivita in un determinato settore o al numero di compagnie ammesse ad operare, sono esempi di limitazioni al mercato. 7 Egypt s Schedule of Specific Commitments, OMC, 15 aprile 1994 (documento GATS/SC/30). 8 note tratte dalla bozza di trattative del settembre 2000, diffusa dal responsabile della Trade Service Unit della Commissione europea, Michel Servoz. 5/6

L articolo del GATS che se ne occupa è il numero XVI, che al secondo paragrafo elenca le misure che i governi non possono piu applicare, una volta che abbiano liberalizzato un settore: Limiti al numero di fornitori di servizio Limiti al numero di persone impiegate in un settore Limiti al coinvolgimento straniero Limiti al valore totale di attivita e di produzione Requisiti delle joint venture (associazioni in partecipazione) A meno di chiare specifiche nelle liste, tutte queste limitazioni devono essere eliminate, pena l essere citati in giudizio dal paese d origine della multinazionale di turno. Conclusione Il GATS è pericoloso perche espressione e veicolo di una liberalizzazione attuata come valore in se stesso, senza dubbi sulla sua efficacia, senza confronti con la realta di chi non conta perche non ha un conto. Questo accordo diffonde questo principio anche nelle scelte locali. Eppure l ambiguita del suo testo puo fornire una possibile via per arrestare la sua avanzata; l articolo XIX, impone si, una successiva liberalizzazione attraverso trattative successive: 1. In pursuance of the objectives of this Agreement, Members shall enter into successive rounds of negotiations, beginning not later than five years from the date of entry into force of the WTO Agreement and periodically thereafter, with a view to achieving a progressively higher level of liberalization. ma dice anche ci deve essere una valutazione dei risultati raggiunti, particolarmente per i paesi in via di sviluppo. 3. For each round, negotiating guidelines and procedures shall be established. For the purposes of establishing such guidelines, the Council for Trade in Services shall carry out an assessment of trade in services in overall terms and on a sectoral basis with reference to the objectives of this Agreement, including those set out in paragraph 1 of Article IV 9. E la richiesta che questi paesi stanno facendo e che, se ci sta a cuore un mondo piu giusto, dobbiamo sostenere, nell ambito di uno sforzo complessivo verso un economia in grado di permettere una vita umana a tutti gli esseri umani. Terminato il 19 gennaio 2001. Roberto Meregalli, per la Campagna Stop Millennium Round disponibile su www.retelilliput.org 9 L Articolo IV e quello relativo alla partecipazione dei Paesi in via di sviluppo. 6/6