TRIESTE RELAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI. Progetto Definitivo Prevenzione Incendi



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TRIESTE Ristrutturazione e ampliamento dell'ospedale di Cattinara. Realizzazione della nuova sede dell'i.r.c.c.s. Burlo Garofolo Progetto Definitivo Prevenzione Incendi RELAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI Repertorio/Posizione Data Verificato da GM_2751/01 2014 AC P Scala N. Descrizione Data 0 1 2 3 Prima emissione Revisione 07/07/2014 11/08/2014 BVN Donovan Hill Studio Tecnico Gruppo Marche Ottaviani Associati Massimo Cocciolito

COMUNE DI TRIESTE AZIENDA OSPEDALIERO - UNIVERSITARIA OSPEDALI RIUNITI TRIESTE I.R.C.C.S. BURLO GAROFOLO RIQUALIFICAZIONE DELL OSPEDALE DI CATTINARA E NUOVA SEDE DELL OSPEDALE PEDIATRICO I.R.C.C.S. BURLO GAROFOLO PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE DI PREVENZIONE INCENDI (Revisione 1-11 agosto 2014) Progettisti BVN Architecture PTY LTD Studio Tecnico Gruppo Marche Ottaviani Associati Massimo Cocciolito

INDICE INDICE...1 1 INQUADRAMENTO GENERALE...5 1.1 PREMESSA...5 1.2 ATTIVITA SOGGETTE...7 1.3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO...9 2 OSPEDALE CATTINARA...11 2.1 PREMESSA...11 2.1.1 LIVELLO 1 A Q 248.50...12 2.1.2 LIVELLO 2 A Q 253.00...12 2.1.3 LIVELLO 3 A Q 256.75...13 2.1.4 LIVELLO 4 A Q 260.50...14 2.1.5 LIVELLO 5 A Q 264.25...14 2.1.6 LIVELLO 6/7 /8 /9 /11/12/13/14/15...15 2.1.7 LIVELLO 11...15 2.2 UBICAZIONE...15 2.3 CARATTERISTICHE COSTRUTTUVE...15 2.3.1 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE E DEI SISTEMI DI COMPARTIMENTAZIONI...16 2.3.2 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI...16 2.3.3 COMPARTIMENTAZIONI...17 2.3.4 LIMITAZIONI ALLE DESTINAZIONI D'USO DEI LOCALI...17 2.3.5 SCALE...18 2.3.6 ASCENSORI E MONTACARICHI...18 2.3.7 MONTALETTIGHE ANTINCENDIO...19 2.4 MISURE PER L ESODO IN CASO DI EMERGENZA...21 2.4.1 AFFOLLAMENTO...21 2.4.2 CAPACITÀ DI DEFLUSSO...22 2.4.3 ESODO ORIZZONTALE PROGRESSIVO...22 2.4.4 SISTEMI DI VIE D USCITA...22 2.4.5 LUNGHEZZA DELLE VIE D USCITA...22 2.4.6 CARATTERISTICHE DELLE VIE D USCITA...22 2.4.7 LARGHEZZA TOTALE DELLE VIE D USCITA...23 2.5 AREE E IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO...24 2.5.1 GENERALITÀ...24 2.5.2 LOCALI ADIBITI A DEPOSITO E SERVIZI GENERALI...25 2.5.3 IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DEI GAS...26 2.5.4 IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E VENTILAZIONE...27

2.6 IMPIANTI ELETTRICI...27 2.7 MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI...28 2.7.1 GENERALITÀ...28 2.7.2 ESTINTORI...29 2.7.3 CARATTERISTICHE DELL IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO...29 2.8 IMPIANTI DI RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI...30 2.9 SEGNALETICA DI SICUREZZA...31 2.10 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO...31 2.11 INFORMAZIONE E FORMAZIONE...31 2.12 ISTRUZIONI DI SICUREZZA...31 3 NUOVA SEDE I.R.C.C.S. BURLO GAROFOLO...32 3.1 UBICAZIONE...37 3.2 CARATTERISTICHE COSTRUTTUVE...37 3.2.1 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE E DEI SISTEMI DI COMPARTIMENTAZIONI...37 3.2.2 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI...38 3.2.3 COMPARTIMENTAZIONI...38 3.2.4 LIMITAZIONI ALLE DESTINAZIONI D'USO DEI LOCALI...39 3.2.5 SCALE...39 3.2.6 ASCENSORI E MONTACARICHI...40 3.2.7 MONTALETTIGHE ANTINCENDIO...41 3.3 MISURE PER L ESODO IN CASO DI EMERGENZA...43 3.3.1 AFFOLLAMENTO...43 3.3.2 CAPACITÀ DI DEFLUSSO...43 3.3.3 ESODO ORIZZONTALE PROGRESSIVO...44 3.3.4 SISTEMI DI VIE D USCITA...44 3.3.5 LUNGHEZZA DELLE VIE D USCITA...44 3.3.6 CARATTERISTICHE DELLE VIE D USCITA...44 3.3.7 LARGHEZZA TOTALE DELLE VIE D USCITA...45 3.4 AREE E IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO...46 3.4.1 GENERALITÀ...46 3.4.2 GARAGE...46 3.4.3 LOCALI ADIBITI A DEPOSITO E SERVIZI GENERALI...50 3.4.4 IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DEI GAS...51 3.4.5 IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E VENTILAZIONE...52 3.5 IMPIANTI ELETTRICI...52 3.6 MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI...54 3.6.1 GENERALITÀ...54 3.6.2 ESTINTORI...54 3.6.3 CARATTERISTICHE DELL IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO...54 3.7 IMPIANTI DI RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI...55 3.8 SEGNALETICA DI SICUREZZA...56 3.9 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO...56 3.10 INFORMAZIONE E FORMAZIONE...56 2

3.11 ISTRUZIONI DI SICUREZZA...56 4 PADIGLIONE SERVIZI INTERAZIENDALI...57 4.1 PREMESSA...57 4.2 UBICAZIONE...59 4.3 CARATTERISTICHE COSTRUTTUVE...59 4.3.1 RESISTENZA AL FUOCO...60 4.3.2 REAZIONE AL FUOCO...60 4.3.3 COMPARTIMENTAZIONE...61 4.3.4 COLLEGAMENTI VERTICALI (SCALE E ASCENSORI)...61 4.4 MISURE DELL ESODO IN CASO DI INCENDIO...62 4.4.1 AFFOLLAMENTO...62 4.4.2 CAPACITÀ DI DEFLUSSO...62 4.4.3 SISTEMA DI VIE D USCITA...63 4.4.4 CARATTERISTICHE DELLE VIE DI USCITA...63 4.5 AREE E IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO...63 4.5.1 GARAGE...64 4.5.2 LOCALI ADIBITI A DEPOSITI E SERVIZI GENERALI...66 4.6 IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE DEI GAS MEDICALI...67 4.7 IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO E VENTILAZIONE...68 4.8 IMPIANTI ELETTRICI...68 4.9 MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI...69 4.9.1 GENERALITÀ...69 4.9.2 ESTINTORI...70 4.9.3 IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO...70 4.10 IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DI ALLARME...70 4.11 SISTEMI DI ALLARME...71 4.12 SEGNALETICA DI SICUREZZA...71 4.13 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO...71 4.14 INFORMAZIONE E FORMAZIONE...71 4.15 ISTRUZIONI DI SICUREZZA...72 5 PALAZZINA UFFICI...73 5.1 PREMESSA...73 5.2 UBICAZIONE...73 5.3 CARATTERISTICHE COSTRUTTUVE...74 5.3.1 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE E DEI SISTEMI DI COMPARTIMENTAZIONI...74 5.3.2 REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI...74 5.3.3 COMPARTIMENTAZIONI...75 5.3.4 SCALE...75 5.3.5 ASCENSORI E MONTACARICHI...76 5.4 MISURE PER L ESODO IN CASO DI EMERGENZA...76 3

5.4.1 AFFOLLAMENTO...76 5.4.2 CAPACITÀ DI DEFLUSSO...77 5.4.3 SISTEMI DI VIE D USCITA...77 5.4.4 LUNGHEZZA DELLE VIE D USCITA...77 5.4.5 CARATTERISTICHE DELLE VIE D USCITA...77 5.4.6 LARGHEZZA TOTALE DELLE VIE D USCITA...77 5.5 AREE E IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO...78 5.5.1 IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO E VENTILAZIONE...78 5.6 IMPIANTI ELETTRICI...78 5.7 MEZZI ED IMPIANTI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI...80 5.7.1 GENERALITÀ...80 5.7.2 ESTINTORI...80 5.8 IMPIANTI DI RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI...80 5.9 SEGNALETICA DI SICUREZZA...81 5.10 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO...81 5.11 INFORMAZIONE E FORMAZIONE...81 5.12 ISTRUZIONI DI SICUREZZA...82 4

1 INQUADRAMENTO GENERALE 1.1 PREMESSA Nell ambito del Comprensorio Ospedaliero di Cattinara, allo stato attuale, sono collocati diversi edifici destinati ad attività sanitarie, universitarie e tecniche, con il progetto in oggetto verranno realizzati, all interno della stessa area, due nuovi corpi di fabbrica. I vari edifici, esistenti e di nuova realizzazione saranno denominati come segue ed individuati nella planimetria generale (tav.p1/1). A- Cattinara A1-Piastra livelli 1-5 (esistente da ristrutturare) A2-Torre degenze ala Ovest (esistente da ristrutturare) A3-Torre degenze ala Est (esistente da ristrutturare) A4-Torre di collegamento ala Ovest Est (di nuova realizzazione) A5-Palazzina direzionale (da demolire) A6-Palazzina uffici direzionali (ex poliambulatorio da ristrutturare) A7-mensa cucina (esistente da ristrutturare) A8-centrali tecnologiche termica e frigorifera (esistenti da mantenere) A9-polo cardiologico (esistenti da mantenere) A10-aule didattiche (esistenti da mantenere) A11-Anatomia Patologica (esistente da mantenere) A12-Asilo Nido Aziendale (in fase di realizzazione) Parcheggio Interrato (esistente da mantenere) Eliporto (esistente da mantenere) Stazione di pompaggio e Riserva idrica Impianto Antincendio Gruppi Elettrogeni (esistenti da mantenere) Centrale Gas Medicali (esistente da mantenere) 5

B- Nuova sede Ospedale Infantile Burlo Garofolo B1-Gruppi Elettrogeni (di nuova realizzazione) C- Padiglione Servizi Interaziendali (di nuova realizzazione) Come si può vedere dalla planimetria allegata i vari corpi di fabbrica sono prevalentemente separati da spazi scoperti e comunicano tra loro tramite tunnel di collegamento interrati o fuori terra, cunicoli tecnici o simili protetti, in corrispondenza di ciascun innesto con gli edifici, con sistemi di compartimentazioni conformi alla normativa. In genere gli interventi più significativi che verranno realizzati sono: EDIFICI ESISTENTI 1. Messa a norma di tutto il complesso principale del Cattinara, comprendente la piastra (A1), le Torri (A2 e A3), compresa la realizzazione della nuova torre di collegamento A4. Il progetto prevede la ristrutturazione interna e la messa a norma ai fini antincendio di tutti i locali, mantenendo prevalentemente le destinazioni d uso già esistenti. Inoltre verranno mantenuti inalterati tutti i reparti già oggetto di recenti ristrutturazioni quali: livello 1 (piano meccanico) -Nuovi Depositi Sale Operatorie livello 2 (piano di ingresso) - Reparto di Medicina Nucleare livello 4 - Blocco Operatorio; Day Surgery; Reparto Terapia Intensiva; Sterilizzazione; Area Dipartimentale Sale Operatorie. Livello 5 - Farmacia 2. La messa a norma della Palazzina Uffici, esistente e attualmente destinata a Poliambulatorio. EDIFICI DI NUOVA REALIZZAZIONE 3. Nuova sede ospedale pediatrico Burlo Garofolo (B). 4. Nuova palazzina servizi condivisa tra Cattinara e Burlo (C). Considerata la complessità dell intervento, dopo un inquadramento generale sull intero plesso ospedaliero e sulla viabilità interna al lotto su cui si attestano i diversi edifici, ognuno di essi verrà trattato separatamente. In seguito ad accordo di programma tra Regione, Comune e aziende ospedaliere, si è stabilito di realizzare all interno dell area ospedaliera Cattinara, in aree residue del lotto, i due nuovi corpi di fabbrica di cui sopra. Il Burlo si colloca, ad Est, tra il Cattinara e Anatomia Patologica, mentre il Padiglione servizi interaziendali tra le Aule scolastiche e Anatomia Patologica. 6

Il Burlo occuperà prevalentemente l attuale area parcheggio dipendenti e la pineta, il padiglione servizi un area attualmente adibita a parcheggio. Il Burlo avrà accesso carrabile (al parcheggio interrato da realizzare sotto la sagoma dell edificio) e pedonale da via di Fiume in corrispondenza dell attuale fermata degli autobus. La palazzina servizi interaziendali avrà accessi carrabili dalla prosecuzione di Via Valdoni, a valle del Cattinara, tramite cui si accede all esistente fast park, all eliporto,fino al polo cardiologico. La viabilità principale e gli accessi all area ospedaliera restano pressoché invariati mente conseguentemente all inserimento dei nuovi edifici cambia la viabilità interna al lotto. Allo stato attuale, sia per l emergenza che per il ritiro dei rifiuti solidi urbani e speciali, (area ecologica) che per il carico e scarico delle merci, è utilizzata una strada ad anello intorno all edificio principale del Cattinara. Questa accede da via di Fiume in corrispondenza della rampa del pronto soccorso, a Nord Ovest, e torna su via di Fiume, percorrendo rampe in discesa ed in salita, in corrispondenza dei parcheggi dei dipendenti a Nord Est. Poiché l area a Nord Est verrà occupata dal nuovo Burlo, l anello, interrotto dal nuovo edificio verrà ripristinato realizzando una rampa con pendenza inferiore al 10 % che, da quota 248.50 scende a quota 241.00 e si ricollega alla strada esistente a valle (Via Valdoni) che si innesta su Via di Fiume più ad Est. Da questa strada, inoltre, i mezzi di soccorso potranno raggiungere, a quota 252.60, il piazzale di riferimento, luogo sicuro esterno per le uscite di sicurezza sia delle scale e di uno dei due nuovi ascensori antincendio del Cattinata, che delle scale e dell ascensore antincendio del Burlo. Inoltre, sempre in questa area sarà possibile effettuare l eventuale accostamento, sia al nuovo Burlo che ad Anatomia patologica, delle autoscale dei vigili del fuoco per raggiungere i piani superiori degli edifici. Il padiglione dei servizi interaziendali potrà essere raggiunto sia a valle dalla strada di collegamento con il polo cardiologico che a monte a quota 248.50. A servizio del Cattinara, sempre a quota 252.60 ma a Nord-Ovest è collocato il piazzale di riferimento per lo sbarco dell altro ascensore antincendio e per le uscite delle restanti scale di emergenza. 1.2 ATTIVITA SOGGETTE All interno dell area ospedaliera del comprensorio Cattinara, le attività classificate, in base al Decreto 18/09/2002, di tipo A aree ed impianti a rischio specifico, classificate come attività soggette al controllo del C.N.V.V.F., ai sensi del D.P.R.1/08/2011 n.151 allegato I, sono collocate in vari punti del lotto a distanze regolamentari rispetto sia agli edifici esistenti che di nuova 7

realizzazione. Tali attività sono individuate in: Centrale termica; Centrale frigorifera, Centrale gas medicali; Gruppi elettrogeni; Stazione di pompaggio e riserva idrica impianto antincendio, Eliporto Parcheggio prefabbricato multipiano Sono tutte già realizzate, funzionati e in possesso di certificati di conformità in base alla normativa antincendio. Inoltre le portate termiche, frigorifere, ecc. esistenti, considerando gli interventi di risanamento energetico che verranno effettuati sugli edifici esistenti, saranno sufficienti a garantire le calorie o frigorie necessarie agli edifici di nuova realizzazione. All interno di questi ultimi verranno quindi realizzate solo sottocentrali termiche per i pompaggi dei fluidi caldi, freddi e refrigerati. Ex novo verranno installi due nuovi gruppi elettrogeni. La collocazione è stata individuata all esterno, nelle vicinanze dell edificio di Anatomia patologia. I nuovi gruppi elettrogeni da 2000 KVA ciascuno, saranno a servizio delle utenze derivate dalla nuova cabina elettrica collocata al 2 livello del padiglione servizi interaziendali, quindi a servizio sia del nuovo edificio Burlo che dello stesso padiglione servizi interaziendali. Gli apparecchi saranno costruiti secondo la legislazione vigente e con caratteristiche tali da consentirne l installazione all aperto. Recheranno marcatura CE e dichiarazione CE di conformità. I gruppi saranno alimentati da carburante liquido e con serbatoio incorporato nel basamento con circolazione forzata. Saranno installati in luogo scoperto, a una distanza superiore a 3 metri da depositi di combustibili e in area priva di materiali e vegetazione. Gli impianti a servizio del gruppo saranno realizzati a regola d arte in base alla normativa tecnica vigente. Sarà presente un pulsante di arresto di emergenza sul gruppo stesso. Tra gli impianti che, a livello planimetrico interessano, tutti gli edifici interni all area 8

ospedaliera c è la rete di distribuzione idrica antincendio. Attualmente l area ospedaliera risulta già provvista di un impianto idrico antincendio che parte dalla esistente stazione di pompaggio e serve tutti gli edifici dell area ospedaliera. La stazione di pompaggio, di recente realizzazione, in possesso dei requisiti e dei relativi certificati richiesti dalla normativa antincendio, è collocata vicino alla pista dell elisuperficie. Il progetto in oggetto prevede di mantenere inalterata la stazione di pompaggio e di ridisegnare l anello antincendio in funzione dei nuovi edifici da realizzare tav P1/2. Dalla stazione pompe antincendio la tubazione alimenta un collettore antincendio ad anello dal quale dipartono, percorrendo cunicoli interrati, le linee di alimentazione dell impianto antincendio interno agli edifici del presidio ospedaliero, ad idranti a muro DN 45 e idranti esterni DN 70. Il presente progetto prevede: L installazione di nuovi attacchi motopompa; L installazione di nuovi idranti esterni DN 70, La rivisitazione della linea di distribuzione con l incremento degli idranti necessari a garantire la copertura di tutte le aree interne del presidio. Gli idranti DN 70 esterni all edificio saranno collocati in numero sufficiente affinché il fronte dell edificio protetto da ciascun idrante non superi i 60 m lineari. Gli stessi saranno posti ad una distanza di sicurezza compresa tra i 5 e 10 m dal fronte dell edificio per ridurre il rischio di inagibilità in caso di incendio. L impianto idrico antincendio risulterà costituito da una rete di tubazioni con derivazioni DN 40 e DN 80 rispettivamente per idranti DN 45 e DN 70. le tubazioni risulteranno protette dal gelo e dagli urti. Come già detto le colonne montanti verranno derivate dall anello esterno per l intera struttura. 1.3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Di seguito sono riportate le principali normative, in materia di prevenzione incendi, a cui si fa riferimento per la progettazione e la realizzazione degli interventi oggetto di intervento: D.M.18//09/2002 regola Tecnica di Prevenzione Incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle strutture sanitarie, pubbliche e private Decreto Ministeriale 01/02/1986 2norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio delle autorimesse e simili. D.Min.Interno 15/09/2005 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i 9

vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi Decreto Ministero dell interno 22/02/2006 approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici. D.M. 15 /03/2005 Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo Decreto Ministero Interno 10/03/2005 Classi di reazione al fuoco per prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso di incendio Decreto Ministero dell interno 16/02/2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione D.M. 22/10/2007 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la installazione di motori a combustione interna accoppiata a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrice a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi. 10

2 OSPEDALE CATTINARA 2.1 PREMESSA La presente relazione è relativa all adeguamento alle norme e ai criteri di prevenzione incendi di un edificio ospedaliero esistente da ristrutturare che manterrà le destinazioni d uso originarie prevalentemente inalterate. Allo stato attuale il complesso è costituito dalla piastra dei servizi che si sviluppa per quattro piani fuori terra (livelli 2, 3, 4 e 5 ), dal livello 6 in poi l edificio si divide in due torri di degenze distinte denominate torre chirurgica e torre medica. Le due torri non comunicano tra loro e sono munite di sistemi di risalita meccanizzati e scale interne dedicate. Allo stato attuale ogni torre ha un sistema organizzato di due scale contrapposte per l evacuazione in caso di incendio. In base alla normativa 18/09/2002 a cui ci rifacciamo per le strutture ospedaliere, il sistema di evacuazione in caso di incendio è insufficiente in quanto i moduli di uscita sono inferiori a quelli necessari. Inoltre, a livello sanitario, la completa separazione delle due torri degenza comporta delle disfunzioni sul sistema organizzativo delle degenze. Alla luce di quanto precedentemente detto il progetto prevede la realizzazione di una nuova torre di collegamento tra le due esistenti. All interno della nuova struttura verrà realizzato un nuovo corpo scala con i moduli necessari ad integrare quelli esistenti, un nuovo gruppo di ascensori per il pubblico, una sala di attesa per i visitatori, studi medici a servizio delle adiacenti degenze e un piccola sala riunioni di piano. Sempre per l adeguamento in base alla normativa del 18/09/2002 sugli ospedali si è reso necessario realizzare due ascensori antincendio che verranno collocati all estremità delle due torri esistenti. Questi sbarcheranno all esterno, insieme alle scale di sicurezza esistenti e di nuova realizzazione, al 2 livello che è e resterà il piano di riferimento per l evacuazione dell intero complesso. Il nuovo blocco scala con gli ascensori per i visitatori, costituirà la viabilità verticale a servizio del pubblico esterno per accedere a: degenze; servizi di day hospital e daysurgery del 6 e 4 livello; ambulatori collocati al 5 livello; 11

servizi di pronto soccorso al 3 livello; servizi di diagnostica al 2 livello. La suddetta scala ed ascensori, inoltre, metteranno in comunicazione, tramite filtri a prova di fumo, tutti i piani del Cattinara con il parcheggio interrato di nuova realizzazione, collocato al 1 livello sotto alla sagoma della nuova sede dell ospedale materno-infantile Burlo Garofolo. Oltre che dalla torre di collegamento la distribuzione planimetrica del Cattinara verrà modificata al 2 livello per la ricollocazione della Medicina Iperbarica. L attuale camera iperbarica, collocata lungo il lato Est, di fronte agli attuali parcheggi dipendenti, verrà spostata sul lato Ovest sotto l attuale camera calda del pronto soccorso, occupando l area della gradinata esterna che dalla quota di ingresso (2 livello) scende alla quota del livello inferiore (1 livello). Verrà realizzata anche una nuova camera calda a servizio sia per la camera Iperbarica che per le dimissioni ospedaliere o il trasporto programmato di malati da altre strutture che non hanno necessità di transitare per il pronto soccorso. In corrispondenza della vecchia camera iperbarica, sempre al 2 livello, è prevista la realizzazione di un corpo di collegamento con la nuovasede dell Ospedale Infantile Burlo Garofolo. Questo corpo ospiterà il reparto di radiologia pesante (Tac e Risonanza Magnetica) condiviso tra il Cattinara ed il Burlo. Sempre al 2 livello l attuale atrio del Cattinara, prevalentemente lasciato inalterato, verrà messo in comunicazione con l adiacente nuovo atrio del Burlo Garofolo. Al 1 livello, il così detto piano meccanico, verranno conservate le attuali attività provvedendo alla realizzazione delle necessarie compartimentazione dei locali tecnici, dei depositi e dei vani scala e ascensori. In dettaglio si riepilogano gli interventi di progetto: 2.1.1 LIVELLO 1 a Q 248.50 A questo livello sono collocate le principali centrali di condizionamento, la nuova cabina elettrica a servizio del Cattinara, la centrale di interscambio posta pneumatica e depositi. Tra questi ci sono anche i depositi delle sale operatorie già ristrutturati ed oggetto di precedente pratica (Ristrutturazione di 10 sale operatorie piastra servizi 4 piano -parere di conformità rilasciato 18/02/2009 prot. N.2158/PI/11072 dall Ufficio Prevenzione Incendi del Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Trieste), che resteranno invariati. 2.1.2 LIVELLO 2 a Q 253.00 Confermando lo stato attuale il progetto prevede che il 2 livello resti il principale piano di riferimento per l evacuazione di tutti i piani del Cattinara in caso di incendio. In questo piano, direttamente o tramite percorsi orizzontali protetti, sbarcano le scale a prova di fumo collocate all interno dell edificio. 12

Le scale a servizio dei quindici livelli di cui è costituito il complesso sono 4 esistenti più una di nuova realizzazione per un totale di 12 moduli. Inoltre dal 5 livello in giù si aggiungono altri due blocchi scala esistenti per complessivi 4 moduli, oltre ad una scala di servizio di dimensioni inferiori ai due moduli e le due nuove scale di emergenza realizzate recentemente a servizio del blocco operatorio in occasione della sua ristrutturazione. Così come si evince dalla planimetria generale (tav P1/1) e dalla pianta del 2 livello (tav. P2/A2), le scale denominate A/A ed A/E e i due nuovi ascensori antincendio sbarcano direttamente all esterno, a Nord sul piazzale di ingresso al Cattinara, a Sud est sul piazzale tra il nuovo Burlo e l edificio esistente di Anatomia Patologica. La scala A/F sbarca direttamente all esterno sul piazzale antistante il nuovo ingresso Burlo/Cattinara. Le scale A/B e A/C, dopo un percorso interno protetto da filtri a prova di fumo, sbarcano, a Nord, su spazio scoperto e poi sul piazzale di ingresso al Cattinara. Le scale A/D e A/G, dopo un percorso protetto, sbarcano, a Sud Est, su spazio scoperto, la cui superficie in pianta è pari a mq 81(13.28 x 6.1) > mq 24(3x8 altezza in ml della parete più bassa che delimita lo spazio scoperto) e poi sul piazzale tra il nuovo Burlo e Anatomia Patologica. I suddetti piazzali sono raggiungibili dai mezzi di soccorso da due punti distinti di via di Fiume. Il 2 livello costituisce anche il piano di ingresso sia del Cattinara che del nuovo Burlo con i relativi atri di ingresso. Questi costituiscono compartimenti a se stanti e comunicano tra loro tramite porte resistenti al fuoco del tipo normalmente aperte. Inoltre il piano ospita, così come allo stato attuale, i reparti di diagnostica e il reparto di Gastroenterologia. Qui trovano la collocazione anche due locali tecnici per Unità di Trattamento Aria. Una, esistente, a servizio della Terapia Intensiva collocata al 4 livello. Una, di nuova realizzazione, a servizio della adiacente Radiologia Pesante. Una porzione del 2 livello, sotto la così detta torre chirurgica, resterà invariata in quanto recentemente ristrutturata come Reparto di Medicina Nucleare, secondo quanto previsto dal parere di conformità rilasciato 11/02/2009 prot. N.744/PI/11072 dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Trieste. 2.1.3 LIVELLO 3 a Q 256.75 Il 3 livello è il livello dell emergenza, vi si accede, dall esterno, tramite l esistente camera calda del pronto soccorso, dall interno, tramite i nuovi ascensori e scala per il pubblico collocati nella nuova torre di collegamento. 13

L accesso a piedi dall esterno può avvenire quindi sia direttamente dai garage interrati, collocati sotto l edificio del Burlo, che dall atrio del Cattinara. Il piano è diviso in 12 compartimenti antincendio (tav.p2/a3) di cui 8 locali tecnici, un deposito e compartimenti di tipo C, D ed E. Nell individuazione dei compartimenti si è cercato di mediare quelle che sono le esigenze di sicurezza antincendio con quelle relative alle attività mediche. Quindi quasi tutte le porte tagliafuoco di chiusura dei vari compartimenti saranno del tipo normalmente aperte mentre la chiusura dei reparti verrà realizzata con porte scorrevoli automatiche che in caso di incendio si aprono a semplice spinta verso l esterno. In seguito all esigenza di collegare il pronto soccorso unico (Gattinara- Burlo) con il nuovo ospedale per i bambini, verrà realizzato un corpo di collegamento, che costituirà filtro antincendio tra le due strutture. Tale collegamento verrà realizzato anche al 4 livello per permettere la comunicazione tra le aree a reparto speciale del Cattinara con quelle del Burlo, collocate allo stesso livello, per eventuali emergenze. Al terzo livello sono collocati i reparti di tipo D, OBI Cattinara e OBI Burlo, l evacuazione progressiva richiesta dalla normativa per tali reparti è assicurata con percorsi sempre inferiori a 30 ml per il passaggio da un compartimento all altro, così come è assicurata la possibilità di usufruire del montalettighe antincendio con un percorso esterno all edificio utilizzando tratti di copertura piana adeguatamente protetti con parapetti di sicurezza. 2.1.4 LIVELLO 4 a Q 260.50 Al 4 livello l intervento riguarda un solo compartimento, quello relativo al reparto di urologia ed otorino laringoiatria in quanto tutti gli altri reparti sono statiti recentemente ristrutturati e quindi oggetto di specifiche pratiche di prevenzione incendi. In particolare l Ufficio Prevenzione Incendi del Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Trieste ha rilasciato parere di conformità: in data 9/01/2008 prot. N.316/PI/11072 per Realizzazione blocco operatorio e centro di terapia intensiva in data 18/02/2009 prot. N.2158/PI/11072. per Ristrutturazione di 10 sale operatorie piastra servizi 4 piano. In ogni caso verranno realizzati tutti gli interventi generali di adeguamento sugli ascensori, sulle scale e sui filtri antincendio. 2.1.5 LIVELLO 5 a Q 264.25 Il 5 livello verrà trasformato in poliambulatorio, realizzando, all interno degli attuali ampi percorsi a volta, ambulatori e attese. La chiesa verrà lasciata inalterata e compartimentata rispetto agli ambulatori. 14

Anche la farmacia di recente realizzazione verrà lasciata inalterata in quanto già oggetto di precedente pratica di prevenzione incendi. - Parere favorevole in data 20/12/2012 prot. N.14540/PI/11072. 2.1.6 LIVELLO 6/7 /8 /9 /11/12/13/14/15 Dal livello 6 in su, tranne per il 11 livello, la destinazione d uso sarà a degenza. Ogni piano sarà suddiviso in 5 compartimenti per consentire l evacuazione progressiva con percorsi sempre inferiori a 30 ml per il passaggio da un compartimento all altro. Così come richiesto dalla normativa tutti i piani sono serviti da 2 ascensori utilizzabili in caso di incendio e collocati all estremità dei percorsi. Nella zona centrale, corrispondente alla nuova torre di collegamento, sono collocati gli studi medici di reparto. 2.1.7 LIVELLO 11 Il 11 livello, baricentrico rispetto ai reparti di degenza, è stata riservato all area dipartimentale. Gli studi medici e le piccole aule riunioni e studio sono riservate esclusivamente ai medici che operano all interno dell ospedale. 2.2 UBICAZIONE L attività di cui all oggetto è un complesso esistente, indipendente da altri edifici con i quali comunica tramite tunnel di collegamento interrati o fuori terra, cunicoli tecnici o simili, protetti, in corrispondenza di ciascun innesto con gli edifici, con sistemi di compartimentazioni conformi alla normativa. L accostamento da parte dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, (v. Planimetria Generale tav.p1/1), può avvenire in più punti da strade interne al comprensorio Cattinara alle quali si accede da via di Fiume in due punti contrapposti. Gli accessi, così come richiesto dalla normativa, avranno i seguenti requisiti minimi: larghezza maggiore o uguale a 3.5 m; altezza libera maggiore o uguale a 4m; raggio di svolta non inferire a 13m; pendenza non superiore al 10%; resistenza al carico di almeno 20 tonnellate (8 sull asse anteriore, 12 sull asse posteriore, passo 4 m). 2.3 CARATTERISTICHE COSTRUTTUVE 15

2.3.1 resistenza al fuoco delle strutture e dei sistemi di compartimentazioni Come già precedentemente illustrato il complesso Cattinara prevede la ristrutturazione e messa a norma dell edificio esistente integrato con: una nuova torre di collegamento tra quelle esistenti; due nuovi vani corsa ascensori antincendio; corpi di collegamento con le nuove strutture del Burlo e del Padiglione Servizi Interaziendali. Essendo l altezza antincendio del complesso superiore a 24m, le caratteristiche costruttive di resistenza al fuoco delle strutture e dei sistemi di compartimentazione degli edifici saranno: per le strutture esistenti, in base al punto 15.1 del titolo III de Decreto 18/09/2002 a cui ci riferiamo, almeno R/REI 90. per le strutture di nuova realizzazione, in base al punto 3.1 del titolo II del Decreto 18/09/2002, almeno R/REI 120. Le strutture portanti del montalettighe antincendio, che verranno realizzate in struttura mista acciaio/c.a. avranno caratteristiche di resistenza al fuoco almeno R/REI 120 così come richiesto al punto 3.3 del D. Min. Interni 15/09/2005 sui vani degli impianti di sollevamento. Le strutture esistenti sono tutte in C.A. quelle di nuova realizzazione saranno in parte in C.A. ed in parte in acciaio. Tenendo conto delle modalità specificate nell allegato D del Decreto Ministero dell Interno 16 febbraio 2007, la tipologia strutturale orizzontale e verticale in C.A. in opera o prefabbricato risponderà alle norme e ai criteri della normativa antincendio. Le strutture in acciaio, ove necessario, verranno rivestite con una doppia lastra di silicato di calcio che assicurerà almeno un REI 120. 2.3.2 Reazione al fuoco dei materiali Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali saranno: - Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei percorsi orizzontali protetti, nei passaggi in genere saranno impiegati materiali di classe non superiore a uno, in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitti + proiezioni orizzontali delle scale) e per le restanti parti materiale di classe 0; - In tutti gli altri ambienti le pavimentazioni, compresi i relativi rivestimenti saranno di classe non superiore a 2 e gli altri materiali di rivestimento di classe non superiore a 1; - I materiali di rivestimento combustibili, ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco, saranno posti in opera in aderenza agli elementi costruttivi di classe 0 escludendo spazi vuoti o intercapedini. L'eventuale installazione di controsoffitti non in aderenza agli elementi costruttivi, saranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 1; - I materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce saranno di classe non superiore a 16

1; - I mobili imbottiti saranno di classe 1 IM; - Le sedie non imbottite saranno di classe non superiore a 2; - I materiali isolanti installati all interno di intercapedini saranno incombustibili, se esterni almeno di classe 1. I requisiti di reazione al fuoco dei prodotto da costruzione installati verranno valutati in base alle disposizioni del D.M. 15 marzo 2005. Nel caso di posa in opera di rivestimenti lignei, questi verranno opportunamente trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 di reazione al fuoco, secondo le modalità e le indicazioni contenute nel D.M. 06/03/1992. 2.3.3 Compartimentazioni In base alla classificazione delle aree delle strutture sanitarie, definite nel titolo I, punto 1.2, del Decreto 18/9/2002 a cui ci riferiamo, le aree oggetto del presente intervento sono del tipo: B, C, e D ed E. In nessun livello sono presenti aree di tipo A-Aree a rischio specifico. Negli elaborati grafici, allegati alla presente relazione, per ogni livello, dal 1 al 15, sono state elaborate tabelle riepilogative delle compartimentazioni con indicato il tipo di compartimento, la superficie su cui si sviluppa, il calcolo dell affollamento. Quindi per maggiori dettagli si rimanda agli elaborati grafici: P2/A1 (1 livello); P2/A2 (2 lvello); P2/A3 (3 livello); P2/A4 (4 livello); P2/A5 (5 livello); P2/A6 (6 livello); P2/A7 (piano tipo con uguali caratteristiche di compartimentazione e numero di presenze); P2/A8 (11 livello non destinato a degenza ma a studi medici); P2/A9 (14 livello); P2/A10 (15 livello); P2/A11 (16 livello. Piano occupato da locali tecnici). 2.3.4 Limitazioni alle destinazioni d'uso dei locali Nell'edificio non sono previsti locali interrati tranne che per depositi e locali tecnici. 17

2.3.5 Scale Tranne che per il vano scala, collocato a Nord Est della struttura, che collega il 2,3 e 4 livello, non computato tra le vie di fuga in quanto di dimensioni non idonee, tutti i vani scala, esistenti e di nuova realizzazione, verranno utilizzati sia per la viabilità interna dell ospedale che come vie di fuga in caso di incendio. Per integrare i moduli di uscita esistenti, insufficienti ad accogliere, in base a quanto richiesto al punto 4.1 e al punto 4.8 comma 2 del Decreto 18/09/2002, il massimo affollamento, si è prevista la realizzazione di un nuovo vano scala centrale, che sbarca in tutti i 16 livelli, con rampe di scale larghe almeno 2.40 (4 moduli). Il nuovo vano scala, essendo privo di aperture di aerazione su parete esterna, sarà provvisto di apertura di aerazione in sommità, di superficie non inferiore ad 1mq. L evacuatore di fumo sarà munito di sistema di apertura comandato sia automaticamente da rilevatori di fumo che manualmente mediante dispositivo posto in prossimità dell entrata alla scala. Le specifiche caratteristiche della scalala saranno: - gradini di larghezza non inferiore a 2,40 m.; - rampe rettilinee con non meno di tre gradini e non più di quindici; - alzate e pedate costanti rispettivamente non superiore a 17 cm. e non inferiori a 30 cm. - pianerottoli con cambio di direzione a 180 profondi almeno 2.40 m. Per le scale esistenti si seguirà il titolo III punto 15.5 del Decreto 18/09/2005. In tali scale verranno apportate le modifiche necessarie affinché diventino tutte a prova di fumo quindi precedute da filtri di idonee dimensioni aerati o tramite canne tipo shunt o da sistemi di pressurizzazione. A seconda dei casi il vano scala, se privo di infissi su parete esterna verrà munito di evacuatore di fumo in sommità apribile secondo norma, se provvisto di infissi su parete esterna, uno degli infissi più alto verrà munito di sistema di apertura automatica dell infisso. Le specifiche caratteristiche delle scale saranno: - gradini di larghezza non inferiore a 1.20 m.; - rampe rettilinee con non meno di tre gradini e non più di quindici; - alzate e pedate costanti rispettivamente non superiore a 17 cm. e non inferiori a 30 cm tranne che per le due scale adiacenti i nuovi ascensori antincendio la cui pedata, misurata sulla proiezione del gradino, è circa 28cm. - pianerottoli con cambio di direzione a 180 mai inferiori a 1.20ml. 2.3.6 Ascensori e Montacarichi All interno della struttura, in corrispondenza della nuova scala a prova di fumo, verranno 18

realizzati quattro ascensori per il pubblico. Questi avranno il vano corsa almeno di tipo protetto, con strutture e porte di piano resistenti al fuoco almeno REI 120, e non saranno accessibili in caso di incendio. L aerazione del vano corsa sarà permanente e realizzata mediante aperture verso spazi scoperti, non inferiori al 3% della superficie in pianta con un minimo di 0,20 mq; I nuovi impianti di sollevamento saranno di tipo elettrico che non necessitano di locale macchinario. Effettueranno 15 fermate, dal 1 livello al 15 livello. I vani ascensori, i vani montalettighe e montacarichi esistenti verranno adeguati alla normativa rendendoli almeno di tipo protetto, con strutture e porte di piano resistenti al fuoco almeno REI 90, e non accessibili in caso di incendio. L aerazione del vano corsa sarà permanente e realizzata mediante aperture verso spazi scoperti, non inferiori al 3% della superficie in pianta con un minimo di 0,20 mq; In questo caso verranno adeguati i locali tecnici nonché gli spazi macchinari relativi ai diversi impianti. Avendo gli edifici in oggetto altezza antincendio superiore a 12m, dovranno disporre di almeno un montalettighe utilizzabile in caso di incendio. E stata quindi prevista,all estremità delle torri occupate dalle degenze, la realizzazione di due montalettighe antincendio conformi a quanto richiesto nel D.M.I. 15/09/2005 sugli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. 2.3.7 Montalettighe antincendio Le caratteristiche del montalettighe utilizzabile in caso di incendio saranno: 2.3.7.1 Generalità Il nuovo impianto di sollevamento sarà di tipo elettrico che non necessita di locale macchinario. Effettuerà quattordici fermate e quindici sbarchi di cui quattordici in corrispondenza dei luoghi sicuri protetti da filtri a prova di fumo interni alla struttura ed uno in luogo sicuro all esterno a Q = 252.60 (2 livello). Le pareti del vano corsa, comprese le porte e botole di accesso avranno caratteristiche di resistenza al fuoco REI maggiore o uguale del compartimento, quindi almeno REI 120. All interno del vano corsa non ci saranno tubazioni o installazioni diverse da quelle necessarie al funzionamento o alla sicurezza dell impianto come precisato dalla direttiva 95/16/CE. L intelaiatura di sostegno, le pareti, il pavimento ed il soffitto della cabina saranno realizzati con materiali non combustibili. 19

2.3.7.2 Vano di corsa Il vano di corsa sarà di tipo a prova di fumo con caratteristiche di resistenza al fuoco REI maggiore o uguale del compartimento, quindi almeno REI 120. Le pareti del vano di corsa saranno separate dal resto dell edificio a tutti i piani e su tutte le aperture mediante filtro a prova di fumo. L aerazione dei filtri a prova di fumo, avverrà tramite canna di ventilazione tipo shunt e sfocerà direttamente in copertura. Le pareti del vano di corsa, comprese le porte di piano avranno caratteristica di resistenza al fuoco maggiore o uguale del compartimento, quindi almeno REI 120. Gli eventuali fori di passaggio di funi, cavi e tubi relativi all impianto che debbono attraversare gli elementi di separazione resistenti al fuoco, avranno le dimensioni minime indispensabili. 2.3.7.3 Aerazione del vano di corsa, l aerazione del vano corsa sarà permanente e realizzata mediante apertura, verso spazio scoperto, non inferiori al 3% della superficie in pianta con un minimo di 0,20 mq; Detta apertura sarà realizzata a soffitto tramite camino di ventilazione protetto contro gli agenti atmosferici e contro l introduzione di corpi estranei; tali protezioni non consentiranno il passaggio di una sfera di diametro maggiore di 15mm. 2.3.7.4 Ulteriori precisazioni la botola installata sul tetto della cabina, per il salvataggio o l aiuto salvataggio di persona intrappolate, sarà prevista con dimensioni minime m 0,50 x m 0,70 di facile accesso sia dall interno, con la chiave di sblocco, sia dall esterno della cabina. Le dimensioni interne della cabina saranno di 1,40 x 2,40 m quindi maggiore di m(1,20 x 2,10) con accesso sul lato più corto; le porte di piano saranno resistenti al fuoco almeno REI 120 la linea di alimentazione sarà distinta da quella di ogni altro ascensore presente nell edificio e avrà una doppia alimentazione primaria e secondaria di sicurezza (gruppo elettrogeno); i montanti dell alimentazione elettrica del macchinario saranno separati dall alimentazione primaria ed avranno una protezione REI 120; in caso di incendio il passaggio da alimentazione primaria ad alimentazione secondaria di sicurezza sarà automatico; Il tetto della cabina sarà provvisto di illuminazione di emergenza, con intensità luminosa di almeno 5 lux, ad 1m di altezza su piano di calpestio, e dotata di sorgente autonoma incorporata, con autonomia di almeno 1 ora e comunque non inferiore al tempo di resistenza richiesto per l edificio; in caso di incendio la manovra sarà riservata ai vigili del fuoco ed eventualmente agli addetti al servizio antincendio opportunamente addestrati; 20

un sistema di comunicazione bidirezionale collegherà in maniera permanente la cabina all ambiente contenente i dispositivi per le operazioni di soccorso presumibilmente installati all ultimo piano dell edificio ed alle aree di sbarco; nel progetto saranno adottate misure idonee a limitare il flusso d acqua nel vano corsa durante le operazioni di spegnimento di un incendio, il materiale elettrico all interno del vano di corsa, nella zona che può essere colpita dall acqua usata per lo spegnimento dell incendio, e l illuminazione del vano avrà protezione IPX3; gli ambienti e le aree di sbarco protette saranno tali da consentire il funzionamento corretto della manovra per tutto il tempo prescritto per la resistenza al fuoco dell edificio; l ascensore antincendio non è computato nella valutazione delle vie di esodo 2.4 MISURE PER L ESODO IN CASO DI EMERGENZA 2.4.1 Affollamento Aree di tipo B, il massimo affollamento è fissato in: persone effettivamente presenti incrementato del 20%. Aree di tipo C, il massimo affollamento è fissato in: ambulatori e simili: 0,1 persone/mq sale di attesa: 0,4 persone/mq Aree di tipo D, il massimo affollamento è fissato in: 3 persone per posto letto; Aree di tipo E, il massimo affollamento è fissato in: uffici amministrativi: 0,1 persone/mq, spazi riservati ai visitatori: 0,4 persone/mq. Pertanto, rifacendosi alle tabelle allegate agli elaborati grafici dei vari livelli avremo che l affollamento massimo per ogni piano sarà pari a: 1 livello 50 persone tav.p2/a1 2 livello 1384 persone tav.p2/a2 3 livello 550 persone tav.p2/a3 4 livello 73 persone tav.p2/a4 5 livello 276 persone tav.p2/a5 6 livello 132 persone tav.p2/a6 7 livello (piano tipo) 192 persone tav.p2/a7 11 livello 200 persone tav.p2/a8 21

14 livello 192 persone tav.p2/a9 15 livello 168 persone tav.p2/a10 2.4.2 Capacità di deflusso Al fine del dimensionamento delle uscite la capacità di deflusso assunta è: 50 per il piano di uscita dell edificio 37,5 per i piani fino a +7.5 m; 33 per i piani superiori a +7.5m. 2.4.3 Esodo orizzontale progressivo Qualora l evacuazione divenisse necessaria, nei compartimenti di tipo D, l operazione sarà di tipo orizzontale progressivo, con lo spostamento dei degenti allettati in un compartimento adiacente capace di contenerli, proteggerli ed assisterli fino a quando l incendio non sia stato domato o fino a che non diventi necessario spostarsi in altro compartimento adiacente o di altro livello. Pertanto nelle aree di degenza (dal 6 livello al 15 livello con esclusione del 10 ) i compartimenti sono organizzati in funzione di tale tipo di evacuazione. Sono compartimenti di superficie inferiore ai 1000 mq consentiti affinché, partendo da una qualsiasi porta, lungo il corridoio di reparto, sia possibile raggiungere un compartimento attiguo con percorsi di lunghezza non superiore a 30ml. Ogni ala degenza al massimo ospita 32 posti letto in camere a due o un letto. Rispetto agli standard dimensionali richiesti dalla normativa sanitaria per posto letto le camere a due letto sono sopradimensionate, quindi, in caso di evacuazione progressiva, i necessari 21mq (14 persone x 1.5mq) o 24mq (18 persone x 1,5 mq) potranno trovare collocazione temporanea o all interno delle camere o nei soggiorni o in ultima analisi nei corridoi. 2.4.4 Sistemi di vie d uscita Ogni compartimento è provvisto di un sistema organizzato di vie d uscita alternative, almeno due opportunamente contrapposte, che consentono di raggiungere o un compartimento adiacente o una luogo sicuro. 2.4.5 Lunghezza delle vie d uscita Da ogni porta di ciascun locale o da ogni punto dei locali ad uso comune sarà possibile raggiungere almeno una delle uscite, su filtro a prova di fumo, con percorso non superiore a 40 m. Non esistono corridoi ciechi. Nei piani destinati ad aree di tipo D, la distanza massima da ogni punto di un compartimento per raggiungerne quello attiguo, non è mai maggiore di 30 m. 2.4.6 Caratteristiche delle vie d uscita La larghezza delle vie d uscita sarà calcolata al netto da eventuali elementi sporgenti. 22

L altezza dei percorsi non sarà mai inferiore a 2m. I pavimenti e i gradini non saranno realizzati con materiali sdrucciolevoli. Le porte di accesso ai filtri a prova di fumo, ai vani scala e quelle che immettono all esterno su luogo sicuro si apriranno nel verso dell esodo a semplice spinta e non ridurranno la larghezza utile delle stesse. Anche nei casi in cui verranno utilizzate porte scorrevoli con azionamento automatico, queste saranno predisposte anche per l apertura a spinta verso l esodo e restare in posizione di apertura in assenza di alimentazione elettrica. Le porte normalmente aperte tramite appositi dispositivi elettromagnetici, in caso d incendio, verranno rilasciate a seguito di: attivazione dell impianto di rilevazione automatica di incendio; attivazione di sistema di allarme incendio; mancanza di alimentazione elettrica; intervento manuale su comando posto in prossimità delle porte in posizione segnalata. 2.4.7 Larghezza totale delle vie d uscita La larghezza di tutte le vie d esodo, misurate nel punto più stretto della luce, non sarà mai inferiore a due moduli. Capacità di deflusso Al fine di valutare la capacità di deflusso dei diversi compartimenti e l adeguato dimensionamento delle vie di esodo, si procede alla loro verifica ricordando che: Cd = capacità massima di deflusso per modulo At = affollamento massimo del livello Lt = larghezza totale delle vie di fuga che immettono nel luogo sicuro. Lt (At/Cd) x 0,60. livello Affollamento max Capacità di deflusso Lt (At/Cd) x 0,60 1 livello 50 37.5 18 mod.>1.33 mod rich. 2 livello 1384 50 31 mod >28.0 mod rich. 3 livello 550 37.5 18 mod > 14.7 mod rich.. 4 livello 73 33 * N.B. 5 livello 276 33 15 mod > 8.4 mod rich. 6 livello 132 33 12mod > 4.0 mod rich. 23

7 livello(piano tipo) 192 33 12 mod 5.8 mod rich. 11 livello 200 33 12mod > 6.0 mod rich. 14 livello 192 33 12mod > 5.8 mod rich. 15 livello 168 33 12mod 5.1 mod rich. *N:B. il quarto livello è il livello già per buona parte ristrutturato. Il totale dei moduli è 32 maggiore di quelli necessari per l evacuazione di tutto il piano. Quindi i 2.2 moduli necessari per la piccola porzione in ristrutturazione rientrano nei calcoli sull evacuazione del piano presentati nella pratica suddetta. In ogni livello la larghezza totale delle vie di fuga è sempre superiore ai moduli necessari in base all affollamento. Tenendo conto di quanto richiesto al punto 4.8, comma 2 del D.M 18/09/2002 a cui ci riferiamo, dove la larghezza totale delle vie d uscita verticali che conducono al piano d uscita dell edificio, deve essere calcolata sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi, per la torre avremo: (200+192)=392 : 33=11.88 moduli richiesti< dei 12 moduli previsti. 2.5 AREE E IMPIANTI A RISCHIO SPECIFICO 2.5.1 Generalità In ogni piano, così come evidenziato negli elaborati grafici allegati, nei filtri delle scale a prova di fumo o negli accessi individuati come prioritari, sono stati collocati pannelli di segnalazione di stato comprensivi di organi di intercettazione a comando manuale per i seguenti impianti: impianto elettrico; distribuzione gas medicali rete idrica antincendio; impianto di condizionamento e ventilazione; impianto rilevazione e allarme incendio. In tutti gli altri filtri o accessi verranno collocati pannelli di segnalazione di stato dei seguenti impianti: impianto elettrico; distribuzione gas medicali rete idrica antincendio; impianto di condizionamento e ventilazione; impianto rilevazione e allarme incendio. 24

2.5.2 Locali adibiti a deposito e servizi generali Negli elaborati grafici relativi ad ogni livello è stata apposta una tabella riepilogativa dei parametri tecnici delle aree a rischio specifico che tengono conto di quanto richiesto nel punto 5.2 del Decreto 18/09/2002 locali adibiti a depositi e servizi generali. Nello specifico: Locali adibiti a deposito di materiale combustibile per le esigenze giornaliere dei reparti. Ove sono presenti depositi con superficie inferiore a 10 mq privi di aerazione naturale, questi avranno: o carico d incendio non superire a 30 kq/mq di legna standard; o strutture di separazione e porte con caratteristiche non inferiori a REI 30; o rilevatore di fumo collegato all impianto di allarme; o estintore portatile d incendio minima pari a 6 kg e capacità estinguente non inferiore a 21A 89BC posto all esterno del locale. Locali destinati a deposito di materiale combustibile aventi superficie non superiore a 50 mq. Collocati nei vari compartimenti, essi avranno: o strutture di separazione e porte di accesso, munite di dispositivo di autochiusura, almeno REI 60; o carico d incendio inferiore a 30 kg/mq o ventilazione naturale pari a 1/40 della superficie in pianta se aerati tramite infissi a parete, pari a 1/160 se la ventilazione naturale è ottenuta tramite camini di ventilazione insieme ad una ventilazione meccanica con portata di 3vol/h garantita anche in situazioni di emergenza. o in prossimità della porta di accesso ai locali, estintori portatili avente carica minima pari a 6 kg e capacità estinguente non inferire a 34 144BC. Locali destinati a deposito di materiale combustibile aventi superficie massima di 500 mq. Sono collocati al 1 livello, il così detto livello meccanico in quanto prevalentemente occupato dalle centrali di condizionamento. Questi avranno: o accesso dagli spazi riservati alla circolazione interna o almeno una parete di lunghezza non inferiore al 15% del perimetro attestata o su spazio scoperto o su cavedio; o superficie di aerazione non inferiore a 1/40; o strutture di separazione almeno REI120; 25