VADEMECUM. colza. Gli innovativi ibridi Pioneer Note di tecnica colturale

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Numero nove 7 marzo 2014

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VADEMECUM colza Gli innovativi ibridi Pioneer Note di tecnica colturale

UNA GAMMA COMPLETA DI IBRIDI DI COLZA Con grande piacere Le presentiamo la gamma di ibridi di colza per le semine 20. Gli ibridi che troverà descritti in queste pagine sono il risultato di un avanzato ed esclusivo sistema di incrocio e produzione (Pioneer hybridization technology) che permette lo sviluppo di prodotti innovativi, con caratteri agronomici superiori e con un alta potenzialità produttiva sia di granella che di olio, in grado quindi di soddisfare le esigenze degli agricoltori nei diversi areali di coltivazione e per le diverse destinazioni d uso. Pioneer per prima ha introdotto la coltivazione degli ibridi di colza in Italia, riconoscendo i loro indubbi vantaggi rispetto alle semplici varietà: Significativo aumento della produttività. Maggiore stabilità delle rese nei diversi ambienti. Eccezionale vigore di partenza, per una migliore competizione con le infestanti. Uniformità di emergenza, sviluppo e maturazione e di conseguenza semplicità e rapidità di raccolta. Migliore competitività del colza nel produrre reddito rispetto ad altre colture, grazie anche agli sbocchi produttivi nelle filiere bioenergetiche. Con gli ibridi Pioneer, i coltivatori di colza, possono disporre del frutto della migliore genetica, con prodotti ben collaudati e dal grande potenziale produttivo, in grado di assicurare costanza delle rese, facilità e sicurezza di raccolta, elevate produzioni di olio per ettaro, caratteristiche che, per la maggior parte degli ambienti, trovano la migliore espressione nella classe di ibridi a taglia bassa (semi-dwarf). Tutti gli ibridi della gamma Pioneer appartengono alla categoria 00 e sono cioè caratterizzati da un basso contenuto di glucosinolati nel seme e dall assenza di acido erucico nell olio.

GLI IBRIDI DI COLZA PIONEER MAXIMUS Si tratta di una nuova e affermata classe di ibridi a taglia bassa che ha reso la coltura ancora più competitiva ed affidabile in Italia, diventando un vero riferimento per gli agricoltori dei diversi ambienti di coltivazione. Gli ibridi MAXIMUS sono caratterizzati da uno sviluppo controllato della pianta, ottenuto attraverso il raccorciamento mirato degli internodi del fusto, mentre l apparato radicale risulta vigoroso e profondo, in grado di esplorare ed utilizzare pienamente le risorse naturali del terreno. Oggi, gli ibridi della classe MAXIMUS, grazie anche al continuo migliramento genetico e allo sviluppo di nuovi prodotti, rappresentano il miglior strumento per massimizzare la redditività della coltura. MASSIMA POTENZIALITà PRODUTTIVA Grazie ad un più favorevole indice di raccolta (Harvest Index), con una minore massa vegetativa sviluppata. Più efficiente utilizzazione dell azoto da parte della coltura. Migliore e più elevato contenuto in olio del seme. MASSIMA ADATTABILITà AMBIENTALE L apparato radicale particolarmente sviluppato garantisce una migliore tolleranza agli stress idrici, con un più efficiente assorbimento dei nutrienti dal suolo. L ampia finestra di semina, rende possibili semine più anticipate, senza incorrere nel rischio di un eccessivo sviluppo vegetativo in autunno. MASSIMA FLESSIBILITà + E possibile gestire in maniera più efficiente le concimazioni azotate, in quanto la pianta ha assorbimenti più graduali e bilanciati. Possibilità di entrare in campo per effettuare trattamenti tardivi a protezione della coltura. MASSIMA SICUREZZA + La taglia contenuta ed il portamento equilibrato sono garanzia di un elevata resistenza all allettamento. Fioriture estremamente uniformi, con una rapida maturazione delle siliquie. Sicurezza di trebbiare sempre in condizioni ottimali e con rapidità, minimizzando le perdite di seme. MASSIMA REDDITIVITà PER L AZIENDA = + +

TECNICA COLTURALE PRINCIPI DI BASE ROTAZIONE E GESTIONE AGRONOMICA minima lavorazione o sodo 2 lavorazione tradizionale o minima SOIA II raccolto SOIA II raccolto NORD ITALIA CENTRO - SUD ITALIA FRUMENTO FRUMENTO COLZA COLZA 2 COLZA 2 COLZA 2 2 MAIS FRUMENTO 2 GIRASOLE LEGUMINOSE IL COLZA IN ROTAZIONE Il colza rappresenta un ottima scelta nella rotazione con cereali vernini, leguminose da granella, girasole e mais. In molti ambienti, caratterizzati da una rotazione stretta dei cereali vernini, l inserimento del colza comporta positivi riflessi sulle rese del frumento in successione, migliorando anche la sanità delle colture e la qualità della produzione. Il colza, inoltre, rappresenta un eccellente coltura da rinnovo. Grazie ad un apparato radicale profondo, lascia un terreno ben strutturato, arricchito di sostanza organica ed in condizioni favorevoli per ridurre le lavorazioni nella preparazione del letto di semina per la coltura successiva. In stretta successione al colza, è possibile prevedere la coltura intercalare di soia, specialmente nei terreni irrigui; in questo caso la soia deve essere seminata tempestivamente, subito a ridosso della raccolta del colza, adottando la tecnica della semina diretta su sodo. Il colza predilige terreni profondi e tendenzialmente leggeri, ma ha capacità di adattarsi anche a quelli pesanti, purché ben drenati. Da inserire con maggiore prudenza in rotazione con bietola, specie nei terreni con presenza di nematodi come Heterodera schachtii, in quanto anche il colza può essere attaccato da questo parassita. PREPARAZIONE DEL LETTO DI SEMINA Unitamente alla semina, è una delle operazioni più delicate ed importanti per raggiungere ottimi risultati produttivi. L'agricoltore, supportato da un attenta valutazione delle condizioni del terreno, deve programmare con il dovuto anticipo dove intende seminare colza e mettere quindi in atto tutti gli accorgimenti tecnici e agronomici per operare nelle condizioni ottimali. A seconda dell'ordinamento colturale, della struttura del terreno e dell'organizzazione aziendale, la preparazione del terreno può essere effettuata secondo due modalità principali: Lavorazione tradizionale con aratura Nella maggior parte dei casi è la tecnica da preferire, specialmente nei terreni più pesanti ed eccessivamente compattati, oppure quando il colza segue colture che lasciano notevoli quantità di residui in superficie. Poiché il seme di colza è di piccole dimensioni, è necessaria un accurata preparazione del letto di semina che favorisca la corretta deposizione del seme, una giusta adesione al terreno e, di conseguenza, un emergenza uniforme. Questo tipo di lavorazione deve essere programmato in anticipo, identificando per tempo quali saranno gli appezzamenti destinati a colza, lavorandoli in tempera ed affinandoli adeguatamente anche in funzione della prevedibile epoca di semina. Nel caso il letto di semina risulti troppo soffice, può essere conveniente una rullatura presemina, al fine di favorire sia una più uniforme profondità di semina che il mantenimento dell umidità nel terreno.

Minima lavorazione E una tecnica praticabile con successo nei terreni meglio strutturati e con un buon drenaggio, effettuando le lavorazioni in diverse epoche. In successione a cereali vernini, dopo aver tolto la paglia, conviene effettuare una tempestiva lavorazione delle stoppie (discatura ecc.) quando il terreno è in tempera. Questa operazione consente di preservare al meglio l umidità nel terreno, favorisce una più rapida degradazione dei residui colturali ed il contenimento delle erbe infestanti. Il successivo affinamento dello strato superficiale del terreno, da effettuarsi in prossimità dell'epoca di semina prevista, consente la preparazione di un adeguato letto di semina. In ogni caso, devono essere posti in atto tutti gli accorgimenti per evitare la compattazione del terreno. Anche la semina diretta, può essere possibile e praticabile, se effettuata in terreni caratterizzati da una buona capacità drenante e con seminatrici idonee ed opportunamente regolate. SEMINA E un operazione da effettuare scrupolosamente e con grande attenzione, in quanto da essa dipende l uniformità di emergenza e sviluppo della coltura. Il periodo varia in funzione dell ambiente e delle caratteristiche dell ibrido. Una semina ottimale deve consentire alla pianta di raggiungere lo stadio di rosetta (circa 8 foglie) prima dell inverno. Raggiunto questo stadio, infatti, la pianta manifesta una notevole resistenza al freddo ed alle avversità invernali. Con gli ibridi semi-dwarf Pioneer MAXIMUS vi è il notevole vantaggio di poter effettuare semine più precoci (entro la prima decade di settembre al Nord), ottenendo un accrescimento della coltura ottimale ed equilibrato nel periodo autunnale. Si consiglia una semina di precisione con interfila di 45 cm. Sono praticabili, tuttavia, semine con macchine da frumento con interfila di 5 cm o meglio di 30 cm. La semina con interfila a 45 cm, presenta anche il vantaggio di consentire lavorazioni del terreno tra le file a fine inverno (sarchiatura), operazione che può risultare di particolare utilità nel caso di eccessivi compattamenti del terreno durante l'inverno. La profondità di semina ideale è di circa 2-2,5 cm e il seme deve aderire al meglio al terreno. La densità varia mediamente da 70 a 00 semi/mq, in funzione delle caratteristiche dell'ibrido, dell'epoca di semina e della seminatrice impiegata. Negli ambienti più fertili e in caso di semine anticipate, sono da preferire le densità più contenute. Per calcolare la dose di semina, tener presente che il peso di.000 semi può variare mediamente tra 4 e 5 grammi. FERTILITà DENSITà MEDIA SEMI/M 2 IBRIDI ALTA 70-80 BASSA 85-90 IBRIDI CONVENZIONALI ALTA 65-70 BASSA 75-85

DISERBO Il controllo delle infestanti deve essere basato su interventi di pre-emergenza (eventualmente post precoce) con erbicidi a base di Metazachlor. A fine inverno - inizio primavera, formulati a base di Clopyralid permettono il controllo di alcune specie di dicotiledoni, mentre la gestione delle infestanti graminacee è facilmente ottenibile con l impiego di formulatti specifici. Da considerare, comunque, che la coltura, specie se sviluppata uniformemente, manifesta una forte competizione verso le infestanti primaverili, rendendo spesso non necessario l intervento in questa fase. CONCIMAZIONE Il colza è un eccellente coltura miglioratrice grazie all apporto di sostanza organica e per l abbondante restituzione di elementi minerali al terreno. Offre inoltre il vantaggio di poter sfruttare al meglio, nella fase autunnale, la fertilità residua del terreno e gli apporti di letame - liquami distribuiti in presemina. Il colza, con il suo apparato radicale fittonante, può esplorare il terreno in profondità, riuscendo ad approvvigionarsi di buona parte degli elementi minerali necessari al proprio sviluppo. La coltura ha esigenze medie per l azoto e il fosforo, più elevate per il potassio, che però è restituito in buona parte al terreno con i residui colturali. Tra gli elementi minori, sono importanti le esigenze di zolfo, (70-75 unità di SO3), da apportare in pre-semina se abbinato ad un concime complesso o preferibilmente, con la prima concimazione a fine inverno. In genere non sono consigliabili apporti autunnali di azoto. La concimazione azotata di copertura deve essere opportunamente programmata nei tempi e nelle quantità, tenendo in considerazione sia la precessione colturale che lo stadio di sviluppo raggiunto dalla coltura in autunno. In linea generale, se la coltura risulta poco sviluppata a fine inverno, occorre stimolarne la crescita aumentando la quantità di azoto da distribuire in copertura. In ogni caso, è opportuno frazionare in due interventi, gli apporti azotati, il primo alla ripresa vegetativa di fine inverno, il secondo nella fase di inizio levata. In una situazione di media fertilità, gli apporti dovrebbero essere di circa 00-20 kg N/ha, da distribuire secondo il seguente schema: 40-45 unità a fine inverno (come solfato/nitrato ammonico) 60-75 unità ad inizio levata (come nitrato ammonico/urea) Anche la distribuzione di formulati con azoto a lenta cessione, preferibilmente contenenti zolfo, effettuata in un unico passaggio a fine inverno, rappresenta una valida soluzione, in grado di assicurare un adeguata disponibilità di elementi fertilizzanti in linea con le necessità della pianta nelle successive fasi di sviluppo. Gli ibridi a taglia bassa MAXIMUS offrono l'indubbio vantaggio di assicurare la migliore resistenza all'allettamento, specie negli ambienti con buona potenzialità produttiva, dove maggiori livelli di concimazione azotata sono necessari per supportare adeguatamente la produzione.

MONITORAGGIO DEI PATOGENI ALTICA (Psylliodes chrysocephala): coleottero della famiglia dei crisomelidi, particolarmente dannosa dallo stadio di emergenza fino alla levata. Gli adulti, dal colore blu scuro o brillante, attaccano la coltura già nelle prime fasi di sviluppo, provocando erosioni di - 2 mm su cotiledoni e foglie. Dalle ovature, deposte nel terreno in prossimità dei peduncoli delle Crucifere, fuoriescono larve che penetrano nelle piante attraverso il peduncolo fogliare, da dove continuano lo sviluppo per tutto l'inverno. Alla ripresa vegetativa di fine inverno, quando la coltura inizia la fase di levata, le larve minano progressivamente gli steli fino ad arrivare a distruggere la gemma terminale. Di conseguenza la crescita della pianta appare estremamente stentata, con caratteristiche rosure e gallerie negli steli. Foto P. Falatico PUNTERUOLO dell apice (Ceuthorrhynchus picitarsis): è un coleottero curculionide i cui adulti compaiono all'inizio dell'autunno, generalmente verso metà ottobre, periodo in cui le femmine cominciano rapidamente ad ovideporre. In inverno le larve rimangono localizzate all'interno della gemma apicale, influendo sull'intera struttura della pianta, che inizia a sviluppare numerose ramificazioni laterali. I danni possono essere rilevanti, specie se gli attacchi avvengono su piante poco sviluppate ed essere causa di consistenti diradamenti. Le piante colpite sono molto più esposte all attacco di patogeni fungini e più sensibili alle basse temperature invernali. Punteruolo dello stelo (Ceuthorrynchus napi): gli adulti, di 3-5 mm di lunghezza presentano un tipico, colore grigio, ovidepongono a fine inverno nello stelo di diverse specie del genere Brassica, provocando una lacerazione dei tessuti che tende a divenire via via più consistente con l'allungamento dello stelo. Questo danno comporta spesso lo sviluppo di una pianta che tende a deformasi man mano che si sviluppa in altezza. All'inizio della primavera, con temperature tra 4 e 6 gradi, le larve entrano in piena attività provocando l'alterazione della struttura e della fisiologia della pianta. Meligete (Meligethes aeneus): coleottero i cui adulti presentano una lunghezza di 2-2,5 mm, di colore blu scuro. Gli adulti svernano nel terreno ed emergono all'inizio della primavera, danneggiando i bottoni fiorali delle crucifere per nutrirsi del polline. La fertilità dei fiori viene così seriamente compromessa, a causa dei danni riportati dagli stigmi. Al contrario, gli adulti che si nutrono di polline nella fase di fioritura non causano danni alla coltura. Tra marzo e aprile, le femmine gravide ovidepongono alla base dei bottoni fiorali riuniti. Le larve che si svilupperanno attaccano i bottoni fiorali, danneggiando stigmi ed ovari provocandone l'aborto. Afide Ceroso (Brevicoryne brassicae): si manifesta in colonie compatte che invadono la pagina inferiore delle foglie e gli steli. Solo quando la colonia raggiunge un'elevata densità compaiono le forme alate (torace verde scuro e addome giallo verdastro ricoperto da una polvere cerosa grigia), che sono vettori di diffusione dell'infestazione. Le punture del fitofago compromettono il bilancio idrico della pianta, arrivando a provocare ingiallimenti fogliari e aborti.

DIFESA Nelle fasi ritenute critiche è fondamentale un monitoraggio periodico della coltura per verificare la presenza degli insetti dannosi più comuni. L uso di trappole per la cattura degli insetti risulta spesso determinante per individuare il momento più opportuno per effettuare i trattamenti. L impiego di insetticidi, trova una giustificazione al superamento di valori-soglia di riferimento: Trappola a bacinella per meligete Stadio emergenza-levata ALTICA: considerata l entità del danno, è opportuno trattare alle prime evidenze di danni degli adulti su circa il 60% delle piantine. Punteruolo dell apice vegetativo: trattare in autunno dopo circa 8-0 gg dalla prima comparsa degli adulti, generalmente nella seconda metà di ottobre Punteruolo dello stelo: interventi devono essere programmati dopo 8-0 gg dalle prime catture degli adulti. Limacce: sono possibili danni nella fase di emergenza, quindi è consigliabile monitorarne l eventuale presenza in campo, tenendo presente che il danno inizia dal bordo dei campi. Stadio di prefioritura Meligete: soglia d intervento con 3-6 adulti per pianta a seconda dell epoca di comparsa del parassita e dello stadio di sviluppo della coltura. La difesa contro il meligete deve essere condotta con la pianta ancora allo stadio dei bottoni fiorali. RACCOLTA Può essere effettuata quando l umidità del seme scende sotto il 4%. Dopo il raggiungimento della maturazione fisiologica, la pianta vira di colore ed il seme passa da una tinta verde-giallognola al bruno/nero, arrivando alle condizioni per la raccolta. La maturazione è leggermente scalare, passando dalle silique sullo stelo principale a quelle sulle ramificazioni. La trebbiatura deve essere effettuata tempestivamente appena si verificano le condizioni per raccogliere. La barra di taglio della trebbia deve essere tenuta il più alto possibile per ridurre le impurità nella granella e per velocizzare i tempi di raccolta. Trebbie con piattaforma di taglio avanzata consentono di minimizzare le perdite sul fronte di taglio. Barre laterali di taglio sono di valido supporto, specie nella raccolta di colture allettate o semi-allettate. In caso di sovramaturazione (umidità del seme inferiore al 0%) è consigliabile anticipare la trebbiatura al mattino per minimizzare le perdite. Per la commercializzazione della granella è richiesto di rispettare i parametri del 9% di umidità e del 2% di impurità. Per ulteriori informazioni sulla tecnica colturale del colza potete consultare il sito del Servizio Agronomico di Pioneer Hi-Bred Italia: www.agronomico.com

Il semi-dwarf dallo straordinario livello produttivo che semplifica la gestione agronomica della coltura. Un ibrido compatto e molto produttivo, che con il suo ciclo medio, risulta idoneo anche per le semine più anticipate di inizio Settembre e per la coltivazione nelle regioni del Centro - Nord. Ottima anche la resistenza alle gelate invernali. Caratterizzato da un elevatissimo indice di raccolta, si distingue per la particolare uniformità nello sviluppo vegetativo e per l elevato grado di ramificazione. Grazie alla grande uniformità di maturazione, consente trebbiature molto rapide, efficienti con produzioni di granella di alta qualità. Seme con eccellente contenuto in olio. Potenzialità produttiva: eccellente Altezza pianta: bassa Ciclo alla fioritura: medio alla maturità: medio Vigore di partenza: medio Resistenza al freddo: molto elevata Epoca di semina: anticipata Ambienti consigliati: tutti i tipi di terreno Interfila 5-45 cm Azoto in copertura in due interventi: Ripresa vegetativa Inizio levata IBRIDO INVERNALE 00 CARATTERISTICHE Resistenza all allettamento: eccellente Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi Maturazione molto uniforme e rapida Contenuto in olio del seme: eccellente Tenore di glucosinolati <2 micromoli CONSIGLI AGRONOMICI PR 45D05 NOVITà 2 0 Densità di semina: Bassa fertilità e semine più tardive: 80-85 semi/mq (3,6-4,3 kg/ha)* Alta fertilità e semine in giusta epoca: 70-75 semi/mq (3,2-4,0 kg/ha)* *(in funzione del peso dei.000 semi) In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 0-5% PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA Settembre Ottobre Novembre 5 30 5 30 5 30 NORD CENTRO SUD

IBRIDO INVERNALE 00 PR 44D06 Altissime potenzialità produttive con eccellente contenuto in olio del seme. Un ibrido che si distingue per la sua robustezza e stabilità, grazie anche ad un eccezionale resistenza all allettamento ed un profilo sanitario superiore. La grande uniformità di fioritura e la rapidità di maturazione, permettono di semplificare le operazioni di trebbiatura. Grazie all ampio periodo di semina, PR44D06, è consigliato per gli ambienti tendenzialmente fertili del Centro e Nord Italia. Manifesta una spiccata resistenza al freddo invernale. Potenzialità produttiva: eccellente Altezza pianta: bassa Ciclo alla fioritura: medio alla maturità: medio - precoce Vigore di partenza: medio Resistenza al freddo: molto elevata CARATTERISTICHE Resistenza all allettamento: molto elevata Ripresa vegetativa: medio - tardiva Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi Maturazione molto uniforme e rapida Contenuto in olio del seme: molto elevato Tenore di glucosinolati <2 micromoli CONSIGLI AGRONOMICI Epoca di semina: Densità di semina: NORD: ottimale entro la seconda decade di Settembre Bassa fertilità e semine più tardive: CENTRO: da fine Settembre a metà Ottobre 80-85 semi/mq (3,6-4,3 kg/ha)* Ambienti consigliati: terreni a media e buona fertilità Interfila 5-45 cm Alta fertilità e semine in giusta epoca: 70-75 semi/mq (3,2-4,0 kg/ha)* Azoto in copertura in due interventi: *(in funzione del peso dei.000 semi) Ripresa vegetativa Inizio levata In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 0-5% PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA Settembre Ottobre Novembre 5 30 5 30 5 30 NORD CENTRO SUD

IBRIDO INVERNALE 00 PR 45D04 L ibrido Pioneer Maximus che offre potenzialità produttiva, resistenza al freddo ed elevato contenuto in olio del seme. Compatto e molto produttivo, è la scelta ideale per gli ambienti fertili e per le diverse tipologie di terreno. La spiccata resistenza all allettamento, il ridotto sviluppo vegetativo e l uniformità di maturazione consentono raccolte tempestive e di qualità, ottimizzando i tempi e i costi di trebbiatura. Potenzialità produttiva: eccellente Altezza pianta: bassa Ciclo alla fioritura: medio - tardivo alla maturità: medio Vigore di partenza: medio Resistenza al freddo: molto elevata CARATTERISTICHE Resistenza all allettamento: eccellente Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi Maturazione molto uniforme e rapida Contenuto in olio del seme: elevato Tenore di glucosinolati del seme: <2 micromoli CONSIGLI AGRONOMICI Epoca di semina: NORD: ottimale entro la seconda decade di Settembre CENTRO: da fine Settembre a metà Ottobre Ambienti consigliati: buona fertilità e per tutti i tipi di terreno Interfila 5-45 cm Azoto in copertura in due interventi: Ripresa vegetativa Inizio levata Densità di semina: Bassa fertilità e semine più tardive: 85-90 semi/mq (3,8-4,5 kg/ha)* Alta fertilità e semine in giusta epoca: 75-80 semi/mq (3,4-4,2 kg/ha)* *(in funzione del peso dei.000 semi) In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 0-5% PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA Settembre Ottobre Novembre 5 30 5 30 5 30 NORD CENTRO SUD

IBRIDO INVERNALE 00 PR 45D03 Potenzialità produttiva: molto elevata Altezza pianta: bassa Ciclo alla fioritura: medio alla maturità: medio Vigore di partenza: medio Resistenza al freddo: molto elevata Epoca di semina: anticipata Ambienti consigliati: buona fertilità e per tutti i tipi di terreno Interfila 5-45 cm Azoto in copertura in due interventi: Ripresa vegetativa Inizio levata CARATTERISTICHE Resistenza all allettamento: molto elevata Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi Maturazione molto uniforme e rapida Contenuto in olio del seme: elevato Tenore di glucosinolati <2 micromoli CONSIGLI AGRONOMICI L ibrido dalle grandi potenzialità per i massimi obiettivi di resa. Ibrido idoneo per le semine precoci di Settembre e per gli ambienti del Centro - Nord Italia. Di taglia particolarmente contenuta, PR45D03 rappresenta la soluzione ideale contro i rischi dell allettamento in ambienti ad elevata fertilità. Si caratterizza, inoltre, per una notevole efficienza nell utilizzo dell azoto, grazie alla particolare regolarità nello sviluppo primaverile. PR45D03 manifesta una grande uniformità di maturazione ed un alto indice di raccolta, favorendo le operazioni di trebbiatura e la qualità della produzione. Elevatissimo il contenuto in olio del seme. Densità di semina: Bassa fertilità e semine più tardive: 85-90 semi/mq (3,8-4,5 kg/ha)* Alta fertilità e semine in giusta epoca: 75-80 semi/mq (3,4-4,2 kg/ha)* *(in funzione del peso dei.000 semi) In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 0-5% PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA Settembre Ottobre Novembre 5 30 5 30 5 30 NORD CENTRO SUD

IBRIDO INVERNALE 00 PR 44W29 Selezionato per le eccezionali performance produttive, costanti in ogni ambiente. PR44W29 è un nuovo ibrido a ciclo medio-precoce, in grado di raggiungere straordinari livelli produttivi. Il suo punto di forza è la spiccata adattabilità ai diversi ambienti. Ottima stabilità e resistenza all allettamento. Con un buon vigore di partenza, l elevata resistenza al freddo e la rapida ripresa vegetativa a fine inverno, assicura una buona uniformità della coltura al variare degli ambienti e della tipologia di terreno. Indicato per gli ambienti del Centro e Sud Italia. NOVITà 2 0 Potenzialità produttiva: elevata Altezza pianta: medio - alta Ciclo alla fioritura: medio - precoce alla maturità: precoce Vigore di partenza: medio Resistenza al freddo: molto elevata Epoca di semina: medio - tardiva Ambienti consigliati: tutti i tipi di terreno Interfila 5-45 cm Azoto in copertura in due interventi: Ripresa vegetativa Inizio levata CARATTERISTICHE Ripresa vegetativa: precoce Resistenza all allettamento: elevata Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi Maturazione molto uniforme e rapida Contenuto in olio del seme: eccellente Tenore di glucosinolati: <2 micromoli CONSIGLI AGRONOMICI Densità di semina: Bassa fertilità e semine più tardive: 80-85 semi/mq (3,8-4,6 kg/ha)* Alta fertilità e semine in giusta epoca: 60-65 semi/mq (2,8-3,6 kg/ha)* *(in funzione del peso dei.000 semi) In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 0-5% PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA Settembre Ottobre Novembre 5 30 5 30 5 30 NORD CENTRO SUD

IBRIDO INVERNALE 00 PR 46W0 L ibrido che unisce la grande resistenza agli stress con livelli produttivi straordinari. PR46W0 è un ibrido convenzionale di ciclo medio - tardivo, caratterizzato da un prolungato periodo di fioritura. Risulta particolarmente indicato per i terreni con buona fertilità del Centro e del Nord Italia. La pianta è di taglia contenuta, con ottima resistenza all allettamento ed è dotata di una straordinaria tolleranza agli stress ambientali. Potenzialità produttiva: elevata Altezza pianta: media Ciclo alla fioritura: medio - tardivo alla maturità: medio - tardivo Vigore di partenza: elevato Resistenza al freddo: molto elevata CARATTERISTICHE Ripresa vegetativa: medio - precoce Resistenza all allettamento: ottima Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi Maturazione uniforme e rapida, con ottima resistenza delle silique alla deiscenza Contenuto in olio del seme: elevato Tenore di glucosinolati: 2-3 micromoli Epoca di semina: medio - tardiva Ambienti: mediamente fertili e per tutti i tipi di terreno Interfila 5-45 cm Azoto in copertura in due interventi: Ripresa vegetativa Inizio levata CONSIGLI AGRONOMICI Densità di semina: Bassa fertilità e semine più tardive: 80-85 semi/mq (3,8-4,6 kg/ha)* Alta fertilità e semine in giusta epoca: 65-70 semi/mq (3,0-3,8 kg/ha)* *(in funzione del peso dei.000 semi) In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 0-5% PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA Settembre Ottobre Novembre 5 30 5 30 5 30 NORD CENTRO SUD

IBRIDO INVERNALE 00 PR 46W4 L ibrido di riferimento per la massima resa in olio/ha. Ibrido convenzionale di ciclo medio - precoce, coniuga altissime rese e grande qualità. è la soluzione ideale per massimizzare la produzione di olio per ettaro, particolarmente nel Centro - Sud Italia. Per lo spiccato early vigor, PR46W4 può essere impiegato anche a basse densità di semina nei terreni più fertili, ed è adatto per le semine su sodo o con minima lavorazione. La regolarità di altezza dei palchi produttivi e l uniformità di maturazione delle silique permettono raccolte tempestive e la massima efficienza nella trebbiatura. Potenzialità produttiva: molto elevata Altezza pianta: media Ciclo alla fioritura: medio - precoce alla maturità: medio - precoce Vigore di partenza: elevato Resistenza al freddo: molto elevata Epoca di semina: medio - tardiva Ambienti: media fertilità, terreni pesanti Interfila 5-45 cm Azoto in copertura in due interventi: Ripresa vegetativa Inizio levata CARATTERISTICHE Ripresa vegetativa: precoce Resistenza all allettamento: buona Tolleranza alle patologie: Phoma e Cylindrosporiosi Maturazione molto uniforme Contenuto in olio del seme: molto elevato Tenore di glucosinolati: 2-3 micromoli CONSIGLI AGRONOMICI Densità di semina: Bassa fertilità e semine più tardive: 80-85 semi/mq (3,8-4,6 kg/ha)* Alta fertilità e semine in giusta epoca: 60-65 semi/mq (2,8-3,6 kg/ha)* *(in funzione del peso dei.000 semi) In caso di semina con minima lavorazione, aumentare la dose di seme del 0-5% PERIODO DI SEMINA CONSIGLIATO PER AREA GEOGRAFICA Settembre Ottobre Novembre 5 30 5 30 5 30 NORD CENTRO SUD

STADI DI SVILUPPO DEL COLZA E OPERAZIONI COLTURALI Concimazione di base Fosforo, Potassio + Zolfo* a Concimazione Azoto / Zolfo* 2 a Concimazione Azoto Fonte CETIOM, TM Marchio registrato da Pioneer Hi-Bred International Inc. Des Moines, IOWA, USA 20 Settembre Ottobre Diserbo Pre-semina Pre-emergenza Emergenza A B B4 B8 Bn C C2 D D2 E F F2 G G4 A - Stadio cotiledonare B - Formazione della rosetta Inverno C - Levata D - Bottoni uniti E - Bottoni separati F - Fioritura G - Maturazione e Raccolta Controllo limacce Controllo Altica Dicembre Marzo-Aprile Aprile Giugno Controllo Punteruolo dell apice vegetativo Diserbo Dicotiledonicidi - Graminicidi ADULTI: con danni su circa il 60% delle piantine. LARVE: se più del 70% delle piante presenta una galleria. Controllo Meligete Eventuale trattamento prima dell apertura dei fiori alla soglia di 3-6 insetti/pianta. Raccolta Con umidità < 4% * lo zolfo è da distribuire in pre-semina o in alternativa con la a concimazione di fine inverno, anche con formulati contenenti azoto a lenta cessione e zolfo