I requisiti patrimoniali sui rischi di mercato



Documenti analoghi
BANCA D ITALIA AMMINISTRAZIONE CENTRALE. Comunicato Stampa DIFFUSO A CURA DEL SERVIZIO SEGRETERIA PARTICOLARE

BASILEA 2. Allegato Tecnico. Fonte: circolari dedicate alla Fondazione Luca Pacioli

LA TASSAZIONE SUGLI INVESTIMENTI

A.A. 2011/11 Corso Financial Risk Management Market Risk. Assignment finale

Le obbligazioni: misure di rendimento Tassi d interesse, elementi di valutazione e rischio delle attività finanziarie

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39

AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO

A.A. 2009/10 Corso Financial Risk Management Market Risk. Assignment finale

Mercati finanziari e valore degli investimenti

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

INFORMATIVA AL PUBBLICO ANNO 2014

Verso Basilea 2 Minacce in vista per le PMI?

Direzione Tecnica Vita Sistema di Offerta Vita e Previdenza Documento Commerciale ad uso interno. Report Gestionale IV Trimestre 2014 Pagina 0

Corso di Asset and liability management. Il rischio di interesse sul banking book ESERCIZI

Il sistema monetario

Comunicato Stampa DIFFUSO A CURA DEL SERVIZIO SEGRETERIA PARTICOLARE DEL DIRETTORIO E COMUNICAZIONE

Leasing secondo lo IAS 17

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio

Bongini,Di Battista, Nieri, Patarnello, Il sistema finanziario, Il Mulino 2004 Capitolo 2. I contratti finanziari. Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI

Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto.

Criteri di pricing per i prestiti obbligazionari emessi dalla Banca

esercitazione EIF n 3 a.a : CAMBI, TASSI SU MUTUI E PRESTITI, TITOLI DI STATO, OBBLIGAZIONI

CONDIZIONI DEFINITIVE ALLA NOTA INFORMATIVA PER L OFFERTA DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI A TASSO STEP UP

CONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO. Isin IT

SCHEDA SINTETICA INFORMAZIONI SPECIFICHE

prof.ssa S.Spallini RAGIONERIA GENERALE Il mercato dei capitali

IL PRESENTE MODELLO RIPORTA LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELLA NOTA INFORMATIVA SUL PROGRAMMA DI EMISSIONE DENOMINATO CASSA PADANA TASSO FISSO

BONUS Certificates ABN AMRO.

L equilibrio finanziario della banca (parte II) Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a. 2013/2014

Il mercato mobiliare

Quesiti livello Application

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio d esercizio e informazione integrativa

Avviso di Fusione del Comparto

Come si seleziona un fondo di investimento

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

Tavola 1 Requisito informativo generale

IL FONDO OGGI E DOMANI

continuazione CORSO ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI II Testi di riferimento PROGRAMMA Parte relativa alla gestione dei rischi bancari

BASILEA 2. La struttura generale dell accordo LE TAPPE PRINCIPALI

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

Rischi in Finanza. Rischi finanziari. Rischi puri. Rischi sistematici. Rischi non sistematici

DOCUMENTO INFORMATIVO. PER L'OFFERTA DEL PRESTITO OBBLlGAZlONARlO BANCO DI LUCCA E DEL TIRRENO S.P.A. 20/05/ /05/2021 TASSO FISSO 2.

Comunicato Stampa DIFFUSO A CURA DEL SERVIZIO SEGRETERIA PARTICOLARE

SCHEDA SINTETICA INFORMAZIONI SPECIFICHE INFORMAZIONI GENERALI SULL INVESTIMENTO FINANZIARIO

SOCIETE GENERALE EXCHANGE RATE LINKED NOTES 30/06/2015 (Isin XS )

Prestito Obbligazionario Banca di Imola SpA 185^ Emissione 02/04/ /04/2010 TV% Media Mensile (Codice ISIN IT )

Categorie dei fondi assicurativi polizze unit-linked

CONVEGNO BNL / ODCEC TORINO. Problematiche inerenti l utilizzo di prodotti a copertura dei rischi

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

Arca Strategia Globale: i nuovi fondi a rischio controllato

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla

I TITOLI DI STATO. Modalità di collocamento

SCHEDA SINTETICA INFORMAZIONI SPECIFICHE

Pioneer Fondi Italia. Valido a decorrere dal 2 maggio 2012.

Pioneer Fondi Italia. Valido a decorrere dal 2 Luglio 2012.

RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO

A) Scheda identificativa

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 - INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2011

Progetto PI , passo A.1 versione del 14 febbraio 2007

Offerta al pubblico di UNIVALORE PLUS prodotto finanziario-assicurativo di tipo unit linked (Codice Prodotto UL12UD)

Note integrative di Moneta e Finanza Internazionale. c Carmine Trecroci 2004

BCC BARLASSINA. Policy di Valutazione e Pricing delle obbligazioni emesse da

Lezione 1. Uniformità sistema creditizio. Basilea 1. Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating

BANCA ALETTI & C. S.p.A. PER DUE CERTIFICATE e PER DUE CERTIFICATES DI TIPO QUANTO CONDIZIONI DEFINITIVE D OFFERTA

Futures. Vontobel Mini Futures. Vontobel Investment Banking. Minimo impiego, ottimali opportunità

Circolare n. 6. del 21 gennaio 2013 INDICE. Legge di stabilità Novità in materia di altre imposte indirette

IAS 32 e IAS 39: La rilevazione e la valutazione degli strumenti finanziari. Edgardo Palombini Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

POLICY DI VALUTAZIONE E PRICING DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI

Gli strumenti derivati di copertura

CONDIZIONI DEFINITIVE

OBBLIGAZIONI SUBORDINATE: COSA SONO E PERCHÉ SONO RISCHIOSE

REGOLAMENTO FONDI INTERNI APTUS

BANCA ALETTI & C. S.p.A.

Corso di Finanza Aziendale

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA in qualità di Emittente

TASSI D INTERESSE SULLE OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO

Biblioteca di Telepass + 2 biennio TOMO 4. Rimborso, investimento nel titolo più conveniente, successiva vendita: scritture in P.D. di una S.p.A.

Nuova tassazione delle rendite finanziarie

Informazioni chiave per gli investitori

SERVIZI PER LA GESTIONE DELLA LIQUIDITA OFFERTA CASH MANAGEMENT. Prima dell adesione leggere il prospetto informativo Settembre 2011

Giampaolo Ferradini Autore Il Sole 24 ORE L uso dei derivati nella gestione del Portafoglio. Milano, 12 aprile 2008

I tassi di interesse e il loro ruolo nella valutazione PAS 2014: Mishkin Eakins Forestieri, Istituzioni e mercati finanziari, Pearson, 2010.

QUESTIONARIO PER LA SELEZIONE DEI GESTORI FINANZIARI

Tecniche di stima del costo e delle altre forme di finanziamento

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI COMPAGNIA ASSICURATRICE UNIPOL S.P.A. DEL 23,24 E 27 APRILE 2007 PARTE ORDINARIA

III PILASTRO INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2014

ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III 31/12/2013

CORPORATE & INVESTMENT BANKING PROF. MARCO GIORGINO E PROF. GIANCARLO GIUDICI

Risparmio, investimenti e sistema finanziario

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte

Corso di Corporate e Investment Banking

Il Taeg = 0. Trasparenza e credito ai consumatori ABISERVIZI S.p.A. - Riproduzione vietata - Tutti i diritti sono riservati.

Sintesi Policy di valutazione pricing delle obbligazioni emesse dalla Banca di Credito Cooperativo di Impruneta

Prestito Obbligazionario (Codice ISIN )

Relazione Semestrale al Fondo Federico Re

Iccrea Banca S.p.A. II SUPPLEMENTO AL PROSPETTO DI BASE

ECONOMIA APERTA CON RIFERIMENTO A DUE PAESI NEL MERCATO DEI CAMBI SI DETERMINA IL TASSO DI CAMBIO NOMINALE BILATERALE

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Transcript:

I requisiti patrimoniali sui rischi di mercato Slides tratte da: Andrea Resti Andrea Sironi Rischio e valore nelle banche Misura, regolamentazione, gestione Egea, 2008

AGENDA L approccio standard Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Posizioni in titoli di capitale: requisito specifico e generico Il requisito sulle posizioni in materie prime e in valuta L approccio dei modelli interni Esercizi 2

Negli ultimi anni si è verificato un significativo sviluppo dei modelli per la misura dei rischi di mercato Dal 1993 i requisiti patrimoniali sono stati estesi ai rischi di mercato, attraverso un approccio basato sul mark to market e ispirato ai modelli VaR Dal 1996 le banche più avanzate possono adottare i propri modelli interni per il requisito patrimoniale sui rischi di mercato L approccio basato sui modelli interni viene introdotto perché l approccio standard era troppo semplicistico Approccio standard, uguale per tutte le banche Si voleva anche evitare una disincentivazione degli investimenti in strumenti di misura del rischio 3

L approccio standard Rischio di mercato = rischio di perdite, nelle posizioni in bilancio e fuori bilancio, a seguito di variazioni sfavorevoli dei fattori di mercato Sono 4 i fattori di mercato indicati dal Comitato di Basilea Tassi di interesse che influenzano il valore dei titoli di debito Prezzi azionari influenzano il valore delle posizioni in titoli di capitale Tassi di cambio influenzano le posizioni in valuta estera Prezzi delle materie prime o commodities influenzano i titoli collegati ai loro prezzi A fronte di ognuna di queste quattro categorie di rischi, il Comitato impone un requisito patrimoniale 4

L approccio standard I requisiti patrimoniali sono calibrati in modo da coprire una porzione significativa delle perdite che sarebbero state registrate nel corso di un periodo qualunque di detenzione di due settimane su un portafoglio rappresentativo nell'arco dei cinque anni passati (logica simile ai modelli VaR) orizzonte di rischio = due settimane campione di dati storici pari a cinque anni livello di confidenza elevato, ma inferiore al 100%. Come si può osservare nella figura della slide successiva, il requisito totale è la somma di vari elementi (approccio per building blocks) Somma dei requisiti su titoli di debito (rischio di tasso), titoli di capitale (rischio azionario), materie prime e valute (rischio di cambio) 5

L approccio standard Requisiti patrimoniali obbligatori Rischio di credito Rischio di mercato Rischio operativo 1988 e 2004 Capitoli 19 e 21 banking book Rischio di tasso Rischio azionario Rischio di regolamento e concentrazione Rischio su materie prime Rischio di cambio 2004 Capitolo 22 generico specifico generico specifico trading book Sostituiscono il requisito per rischio di credito sui titoli Sono requisiti addizionali 6

L approccio standard Il rischio su titoli di debito e di capitale viene suddiviso in due componenti: rischio generico rischio di perdite causate da un generalizzato andamento sfavorevole dei fattori di mercato rischio specifico rischio di perdite, causate da un andamento sfavorevole di fattori specifici di un singolo emittente Per i titoli di debito e capitale i requisiti patrimoniali sono limitati alle posizioni incluse nel portafoglio di negoziazione (trading portfolio) Posizioni assunte in un'ottica di breve periodo, con finalità speculative o di negoziazione con clientela 7

L approccio standard Al trading portfolio si contrappone il Portafoglio bancario (banking book) Investimenti di medio - lungo periodo Il requisito patrimoniale sulle materie prime e sul rischio di cambio riguarda sia il portafoglio di trading che il portafoglio bancario I requisiti relativi alle posizioni in titoli di debito e in titoli di capitale sostituiscono i requisiti basati sul rischio di credito (le posizioni non sono più contate per i requisiti di capitolo 19 e 21), mentre i requisiti patrimoniali sul rischio di cambio e sulle materie prime sono addizionali rispetto a quello sul rischio di credito 8

L approccio standard Sintetizzando, il patrimonio minimo obbligatorio di una banca é pari alla somma di tre componenti: patrimonio a fronte del rischio di credito (solo banking book); patrimonio a fronte dei rischi di tasso e azionario (solo portafoglio di trading); patrimonio a fronte del rischio di cambio e sulle materie prime (su banking book e trading book) Per le banche dell Unione Europea è necessario aggiungere il requisito patrimoniale connesso al rischio di regolamento e al rischio di concentrazione sulle posizioni del trading book A questi requisiti si aggiungerà, con la riforma del 2004, il patrimonio richiesto a fronte del rischio operativo 9

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito sui titoli di debito si applica alle obbligazioni, ai derivati su tassi (futures, swaps e FRA) e sul rischio di credito (credit derivatives) e agli altri strumenti analoghi ai titoli di debito Il requisito relativo al rischio specifico Per le obbligazioni è pari ad una certa percentuale dell ammontare netto, in base a tipo di emittente, rating e vita residua del titolo Tipologie di titoli Vita residua 0-6 mesi 6-24 mesi oltre 2 anni Titoli di Stato con rating da AAA to AA- 0% Titoli di Stato con rating da A+ a BBB- e emissioni qualificate 0,25% 1% 1,60% Obbligazioni con rating da BB+ a BB- 8% Obbligazioni con rating inferiore a BB- 12% Obbligazioni prive di rating 8% Obbligazioni emesse da enti pubblici e da banche multilaterali di sviluppo, titoli a breve emessi da intermediari vigilati e alcune obbligazioni investment grade 10

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio specifico Derivati su tassi di interesse (FRA, interest rate futures, interest rate swaps, opzioni su futures, caps, floors e collars) soggetti al requisito patrimoniale relativo ai titoli di debito solo limitatamente al rischio generico Futures e opzioni su specifici titoli di debito si applica la fascia di rischio specifico relativa all'emittente 11

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico Il requisito patrimoniale a fronte del rischio generico è basato su un cash-flow mapping, strutturato su 15 fasce di scadenza riunite in 3 zone: 1. Per ogni obbligazione i si calcola la posizione netta PN i, cioè la differenza fra le posizioni lunghe e corte. 2. Le posizioni nette vengono raggruppate in 13 fasce in base alla scadenza (o data di rinegoziazione del tasso) e all effetto delle cedole sulla duration dei titoli. 3. Le posizioni nette totali dei singoli titoli vengono moltiplicate per un fattore di ponderazione, diverso per ogni fascia e pari a: DM i x Dy variazione ragionevole dello yield to maturity duration modificata media di ogni fascia 12

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico Zona Fascia Vita residua a scadenza Duration modificata con cedola<3% con cedola3% media (DM) Variazione nel rendimento (Dy) Ponderazione (w=dm Dy) 1 1 Fino a 1 mese Fino a 1 mese 0,00 1,00% 0,00% 2 1 3 mesi 1-3 mesi 0,20 1,00% 0,20% 3 3-6 mesi 3-6 mesi 0,40 1,00% 0,40% 4 6-12 mesi 6-12 mesi 0,70 1,00% 0,70% 2 5 1,0-1,9 anni 1 2 anni 1,40 0,90% 1,25% 6 1,9 2,8 anni 2 3 anni 2,20 0,80% 1,75% 7 2,8 3,6 anni 3 4 anni 3,00 0,75% 2,25% 3 8 3,6 4,3 anni 4 5 anni 3,65 0,75% 2,75% 9 4,3 5,7 anni 5 7 anni 4,65 0,70% 3,25% 10 5,7-73 anni 7 10 anni 5,80 0,65% 3,75% 11 7,3 9,3 anni 10-15 anni 7,50 0,60% 4,50% 12 9,3 10,6 anni 15-20 anni 8,75 0,60% 5,25% 13 10,6-12 anni Oltre 20 anni 1000 0,60% 6,00% 14 12 20 anni - 13,50 0,60% 8,00% 15 Oltre 20 anni - 21,00 0,60% 12,50% Fattori per il calcolo del requisito sul rischio generico sui titoli di debito 13

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico 4. All interno di ogni fascia, la somma delle posizioni nette lunghe ponderate (PNP i+ ) viene compensata con la somma delle posizioni nette corte ponderate (PNP i- ). La differenza rappresenta la posizione netta complessiva per la fascia : PN i PNP i i PNP i Dato che i titoli di una stessa fascia non hanno esattamente la stessa duration, all importo compensato si applica un requisito patrimoniale k (vertical disallowance) pari al 10% k 10% min PNP i, i i PNP i 14

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico Fascia SPNP + i S PNP i- PN =SPNPi + -S PNP i- min(spnpi +,S PNP i- ) k 1 0 0 0 0 0 2 110 90 20 90 9 3 90 100-10 90 9 4 60 50 10 50 5 5 20 80-60 20 2 6 60 30 30 30 3 7 10 100-90 10 1 8 50 40 10 40 4 9 35 40-5 35 3,5 10 20 25-5 20 2 11 30 40-10 30 3 12 60 20 40 20 2 13 70 10 60 10 1 14 100 30 70 30 3 15 45 5 40 5 0,5 Sk 48 Esempio di fasce, posizioni nette e vertical disallowances 15

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico 5. Le fasce sono raccolte in tre zone e all interno di ogni zona, l, si calcola la somma di tutte le posizioni nette lunghe (PN + ) e corte (PN - ): PN l l PN l PN I rendimenti delle diverse fasce potrebbero avere variazioni indipendenti: si calcola un ulteriore requisito patrimoniale k l (horizontal disallowance) pari a c volte la posizione compensata k l c min PN, l l PN c è pari a 40% per la zona 1 e a 30% per le zone 2 e 3 16

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico compensazione entro le zone e horizontal disallowances Zona l Fascia PN + PN - PN l =SPN + -S PN - min(spn +, SPN - ) k l 1 1 2 20 3 10 4 10 Totale 30 10 20 10 4 2 5 60 6 30 7 90 Totale 30 150-120 30 9 3 8 10 9 5 10 5 11 10 12 40 13 60 14 70 15 40 Totale 220 20 200 20 6 Sk 19 17

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico 6. Le posizioni nette (PN l ) delle tre zone (PN 1, PN 2 e PN 3 ) vengono compensate Per le compensazioni in zone adiacenti si utilizza una disallowance del 40%, mentre tra la zona 1 e la zona 3, il fattore di disallowance è 100% Aggregato Valore k PN 1 20 PN 2-120 min ( PN 1, PN 2 ) 20 8 D = PN 1 + PN 2-100 PN 3 200 min ( D, PN 3 ) 100 40 PN 1 + PN 2 + PN 3 100 100 Sk 148 compensazione tra zone, in base ai dati delle tabelle precedenti 18

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico Il requisito patrimoniale totale sul rischio generico dei titoli di debito sarà dato da: vertical disallowances (10%) calcolate all interno di ogni fascia horizontal disallowances (40% per la zona 1, 30% per le zone 2 e 3) calcolate tra fasce, ma all interno delle zone horizontal disallowances (40% se adiacenti, 100% altrimenti) tra zone posizione ponderata compensata tra zone Se il portafoglio di trading comprende titoli in più valute diverse, il calcolo va effettuato separatamente per ogni valuta (i tassi relativi a valute diverse si muovono in modo indipendente, no compensazione) 19

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico Derivati su tassi di interesse la posizione viene scomposta in due posizioni virtuali in titoli di Stato e viene poi ricondotta alle 13 fasce temporali Ad esempio una posizione lunga in futures viene scomposta in: una posizione corta in un titolo di Stato con scadenza pari alla scadenza del futures una posizione lunga in un titolo di Stato con scadenza pari alla scadenza del titolo sottostante al contratto futures Per le opzioni si adottano due metodi: delta plus scenario matrix analysis 20

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico delta plus scenario matrix analysis Le opzioni su tassi di interesse in posizioni delta-equivalenti lunghe o corte su tassi Sottostante x Delta Inoltre ci sono requisiti addizionali connessi ai coefficienti gamma e vega La banca: seleziona le opzioni dipendenti da un certo fattore di rischio costruisce una griglia di scenari corrispondenti a diversi valori del fattore e della sua volatilità Calcola il valore dell opzione per ogni scenario, il requisito è la perdita associata allo scenario più sfavorevole 21

Il requisito patrimoniale sui titoli di debito Il requisito relativo al rischio generico Le posizioni in derivati possono essere compensate fra loro se: si tratta di posizioni di segno opposto di pari valore nominale unitario e denominate nella medesima valuta - futures e contratti a termine il tasso usato come parametro di riferimento è lo stesso e la differenza fra tassi di interesse contrattuali non è superiore a 15 bp - FRA e swaps le scadenze delle due posizioni sono lo stesso giorno (se inferiori a un mese), oppure non distano tra loro più di 7 giorni (se comprese fra un mese e un anno), o 30 giorni se superiori a 1 anno FRA, Swaps e contratti a termine Il Comitato ha anche previsto un metodo alternativo per calcolare il requisito patrimoniale relativo al rischio generico, basato sull utilizzo dell'effettiva duration modificata delle singole posizioni, con vertical disallowance al 5% 22

Posizioni in titoli di capitale: requisito specifico e generico Per le posizioni in titoli di capitale le proposte del Comitato sono più generiche di quelle relative ai titoli di debito Maggiore discrezionalità alle autorità di vigilanza nazionali Il requisito riguarda: azioni ordinarie, di risparmio e privilegiate, warrants, obbligazioni convertibili e strumenti derivati Il requisito relativo al rischio specifico 8% della posizione generale lorda, cioè della somma di tutte le posizioni lunghe e di tutte le posizioni corte in azioni e titoli assimilati (compensazioni solo a livello dello stesso titolo) Scende però al 4% nel caso di portafogli liquidi e ben diversificati 23

Posizioni in titoli di capitale: requisito specifico e generico Il requisito relativo al rischio generico 8% della posizione generale netta (PGN), calcolata come differenza fra la somma delle posizioni lunghe e la somma delle posizioni corte. In presenza di N mercati 8% N i1 PGN i Le posizioni in strumenti derivati sono convertite in posizioni sui titoli di capitale sottostanti, così come visto per i titoli di debito: i futures su indice possono anche essere scomposti in posizioni relative ai titoli inclusi nell indice. le posizioni in opzioni sono convertite in posizioni su titoli di capitale in base al delta. 24

Il requisito sulle posizioni in materie prime Rischi degli investimenti in commodities: Rischio direzionale, legato ad una variazione nel prezzo a pronti delle materie prime Rischio di base: disallineamenti tra i prezzi di due materie prime caratterizzate da movimenti di prezzo simili in passato Rischio di tasso: i prezzi a termine delle materie prime dipendono anche dal livello dei tassi Forward gap risk: i prezzi a termine possono divergere dal livello atteso per ragioni diverse da prezzi a pronti e tassi d interesse Il requisito patrimoniale può essere calcolato con il metodo semplificato e con il metodo della scala delle scadenze Entrambi questi metodi sono piuttosto rudimentali, ad esempio non tengono conto dell effettiva volatilità delle diverse materie prime 25

Il requisito sulle posizioni in materie prime Indipendentemente dal modello utilizzato, per ogni materia prima vanno individuate le posizioni corte e lunghe e controvalorizzate in valuta domestica al prezzo a pronti corrente Metodo semplificato Requisito patrimoniale Metodo della scala delle scadenze Per ogni materia prima, 15% della posizione netta + 3% della posizione lorda Le posizioni vanno ripartite in sette fasce di scadenza, all interno di ogni fascia è possibile la compensazione tra posizione lunghe e corte Sulla porzione compensata: requisito patrimoniale = 1,5% Compensazione tra fasce diverse: requisito patrimoniale = 0,6% Saldo netto residuo non compensato: requisito patrimoniale = 15% 26

Il requisito relativo alle posizioni in valuta Approccio standard: 1. Calcolo della posizione netta PN per ogni valuta straniera Somma di: posizione netta a pronti; posizione netta a termine (forward + futures) al cambio corrente; garanzie e altri strumenti assimilabili di cui è certa l escussione; entrate/uscite future non ancora maturate ma già coperte; l equivalente delta del portafoglio di opzioni su valuta. 2. Somma delle posizioni nette positive (PN + ) e delle posizioni nette negative (PN - ) prese in valore assoluto La maggiore tra queste due somme è detta posizione netta aperta in cambi k FX 8% Max PN, PN requisito patrimoniale 27

Il requisito relativo alle posizioni in valuta Esempio: Aggregato Valuta Totale Dollaro Usa Sterlina Yen Franco svizzero Dollaro australiano Dollaro canadese PN 30-15 25-30 5-3 12 PN + 30 25 5 60 PN - 15 30 3 48 somma posizioni lunghe = 60 milioni di euro somma posizioni corte = 48 milioni di euro Requisito patrimoniale (in milioni di euro) k FX 60,48 4, 8 8% Max L approccio standard è una media tra un approccio ottimistico e uno pessimistico: approccio ottimistico: correlazione perfetta (100%) tra i cambi delle diverse valute si compensano posiz. lunghe e corte anche tra valute diverse min k 8% PN 8% FX PN PN Nel nostro esempio 960.000 euro 28

Il requisito relativo alle posizioni in valuta approccio pessimistico: correlazione perfettamente negativa (-100%) tra i tassi di cambio sia le posizioni nette positive che quelle negative concorrono a determinare perdite Max k FX 8% k FX = 4,8 = (0,96 + 8.64)/2. min Max k FX k Fx 8% 2 max PN 8% 8% max PN,, PN PN PN PN PN k FX 2 min PN PN PN, PN PN max 2 Nel nostro esempio 8,64 milioni. Il requisito dell approccio standard è la media tra l approccio ottimistico e quello pessimistico PN, PN min PN, PN 29

L approccio dei modelli interni Critiche all approccio standard: alcuni meccanismi sono considerati eccessivamente onerosi e non coerenti con il criterio generale enunciato dal Comitato (slide 5) Vertical disallowance del 10% all interno delle fasce temporali nel calcolo del rischio generico sui titoli di debito Requisito dell 8% per il rischio generico su titoli di capitale (fu poi dimezzato in sede comunitaria) Non compensabilità tra posizioni su mercati azionari diversi Il meccanismo del delta equivalent veniva considerato poco prudenziale in quanto, in presenza di forti oscillazioni, le approssimazioni lineari non sono adeguate 30

L approccio dei modelli interni Critiche di fondo: La logica per building blocks sovrastima il rischio Si richiedeva di suddividere il rischio in base al tipo di strumento finanziario piuttosto che in base al tipo di rischio sottostante L approccio standard assegnava scarso valore ai modelli interni La distinzione tra portafoglio di trading e portafoglio immobilizzato è considerata artificiosa Non viene considerata in modo unitario l'esposizione al rischio di interesse della banca, disincentivando la banca a una gestione dei rischi integrata 31

La bozza dell aprile 1995 Novità della bozza del 1995: Requisiti minimi sui modelli interni: quantitativi e qualitativi Requisiti quantitativi possibilità di scelta fra il sistema standardizzato e un modello interno di misurazione del rischio che deve sottostare a dei requisiti minimi stima del VaR su base giornaliera; livello di confidenza = 99%; orizzonte di rischio > 10 giorni lavorativi; campione storico per la stima della volatilità > 1 anno; i dati relativi a volatilità e correlazioni devono essere aggiornati con una frequenza almeno trimestrale; il VaR complessivo deve essere ottenuto sommando i VaR connessi alle diverse categorie di fattori di mercato ; i modelli devono adeguatamente cogliere i diversi profili di rischio (delta, gamma e vega) dei contratti di opzione. 32

La bozza dell aprile 1995 Requisiti qualitativi presenza di un'unità autonoma di gestione del rischio che deve periodicamente effettuare test retrospettivi (raffronti ex post fra le misura del rischio stimate e le effettive variazioni di valore del portafoglio), conduzione di prove di stress, per simulare le perdite potenziali in situazioni estreme di mercato; il modello di misurazione del rischio deve essere regolarmente sottoposto a verifiche e controlli; l'alta direzione deve essere attivamente coinvolta nel processo di controllo dei rischi; il modello interno di misurazione del rischio deve essere strettamente integrato nel processo quotidiano di gestione del rischio; il modello deve comunque essere esplicitamente approvato dalle autorità di vigilanza. 33

La bozza dell aprile 1995 Se il modello è adeguato può essere utilizzato per determinare il capitale minimo obbligatorio a fronte dei rischi di mercato Requisito patrimoniale giornaliero = media dei VaR relativi ai sessanta giorni precedenti moltiplicata per un fattore di sicurezza F fissato dalle autorità, oppure VaR del giorno precedente, se maggiore Se il modello interno stima solo i rischi di mercato generici allora il capitale andrà integrato con il requisito sul rischio specifico k MKT maxvar t1, F i1 VaR 60 ti fattore di sicurezza (varia da 3 a 4 in funzione della qualità del modello interno) 60 k SR VaR decadale al 99% di confidenza relativo al giorno t-1 34

L emendamento del gennaio 1996 Quattro critiche alla bozza dell'aprile 1995: 1. Il fattore di sicurezza F (>3), é troppo elevato: non c è incentivo all'impiego dell'approccio basato sui modelli interni 2. VaR totale = somma dei VaR sui singoli rischi Si disincentivano le banche dall adottare politiche di diversificazione del portafoglio 3. La maggiorazione di F oltre 3 veniva indicata come inversamente proporzionale alla qualità del modello senza però fissare criteri trasparenti per misurare tale qualità. 4. I modelli interni non venivano considerati ai fini della stima del rischio specifico 35

L emendamento del gennaio 1996 Risposta alle critiche nel testo finale del market risk amendment approvato nel gennaio 1996: 1. A sostegno di F = 3 il comitato indica i limiti teorici dei modelli interni, fatto che essi trascurano i rischi infragiornalieri e il fatto che non sono in grado di prevedere forti shock 2. Il Comitato introduce poi la possibilità di utilizzare le correlazioni empiriche fra le differenti categorie di rischio, a condizione che il metodo di misurazione delle correlazioni sia concepito correttamente e applicato con integrità 3. Vengono fissati criteri più certi e trasparenti per determinare l eventuale maggiorazione di F oltre 3 (un base a un backtesting trimestrale) 4. Non viene vietato l utilizzo dei modelli interni per la misura del rischio specifico, ma il requisito eventualmente stimato con i modelli interni dev essere pari almeno al 50% di quello calcolato con l approccio standard 36

L emendamento del gennaio 1996 Se il modello interno è approvato dall autorità di vigilanza ma non è ancora utilizzabile per tutti i rischi di mercato, va usato congiuntamente all approccio standard ogni classe generale di rischi deve essere valutata sulla base di un unico approccio; alle banche che adottano i modelli interni non è consentito tornare al metodo standard le banche non possono modificare la combinazione dei due approcci senza validi motivi; le banche che adottano un modello interno per una certa categoria di rischio devono includervi tutte le operazioni; 37

Pregi e limiti dell approccio dei modelli interni Per la prima volta le istituzioni finanziarie vengono lasciate libere di determinare il requisito patrimoniale sulla base di misure di rischio prodotte internamente rischio di cattura regolamentare (regulatory capture) Dopo aver approvato i modelli interni delle banche, le autorità di vigilanza potrebbero essere meno libere di segnalare limiti ed errori Un altro limite è il fattore F, pari almeno a 3 Rischio che i modelli interni diano requisiti patrimoniale superiori a quelle previste dall approccio standard Disincentivo al loro utilizzo 38

Pregi e limiti dell approccio dei modelli interni Saita e Sironi (2002) Si utilizzano i dati di rendimento giornalieri relativi a sette diversi mercati azionari e sette diversi portafogli-tipo valorizzati in dollari. Modelli considerati: modello parametrico con volatilità stimate tramite medie mobili esponenziali modello parametrico con volatilità stimate tramite un modello GARCH simulazioni storiche confronto tra il requisito patrimoniale ottenuto col metodo standard e con diversi modelli interni Portafoglio Percentuale di giorni in cui il modello interno conduce a un requisito di capitale inferiore all approccio standard Parametrico Parametrico Simulazioni Media con EWMA con GARCH storiche Equally Weighted 44,1% 31,7% 40,1% 38,6% 25% USA, 75% EW 41,2% 33,9% 44,2% 39,7% 25% USA, 75% MSCI 37,5% 31,2% 35,7% 34,8% 50% USA, 50% EW 30,0% 28,1% 35,2% 31,1% MSCI 24,6% 19,0% 20,0% 21,2% 75% USA, 25% EW 5,9% 1,3% 1,3% 2,8% 75% USA, 25% MSCI 7,5% 1,3% 0,0% 3,0% Media 27,3% 20,9% 25,2% 24,5% Legenda: EW = equally-weighted. MSCI = pesi attribuiti in conformità all indice Morgan Stanley Capital International. Fonte: (Saita e Sironi 2002) 39

Pregi e limiti dell approccio dei modelli interni Come si nota dalla tabella della slide precedente, il modello standard generalmente richiede meno capitale I modelli interni invece diventano più convenienti al crescere della diversificazione del portafoglio l approccio standard, non riconosce la diversificazione tra mercati azionari diversi L approccio dei modelli interni risulta tanto più conveniente quanto più diversificato internazionalmente è il portafoglio di negoziazione di una banca 40

Pregi e limiti dell approccio dei modelli interni Per il Comitato, un fattore di sicurezza pari a 3 si giustifica anche per i numerosi limiti dei modelli interni, tra cui l'ipotesi di distribuzione normale dei rendimenti Variazioni settimanali dei rendimenti dei titoli decennali Variazione (espressa come multiplo della deviazione standard Frequenza reale (periodo 1989-93) Regno Usa Germania Unito Probabilità assegnata da una distribuzione normale 3 2,3% 2,8% 1,5% 0,3% 4 0,6% 0,4% 0,2% 0,006% 5 0,2% 0,4% 0,0% 0,0% 6 0,2% 0,1% 0,0% 0,0% Fonte: (Chew 1994) Le frequenze reali sono quasi sempre maggiori rispetto a quanto previsto dalla normale Ritiene sostanzialmente impossibili variazioni molto pronunciate dei fattori di mercato 41

Pregi e limiti dell approccio dei modelli interni Il problema delle fat tails può essere compreso anche osservando gli eventi estremi che le banche hanno dovuto subire negli ultimi 20 anni (ben più di quanto la normale avrebbe suggerito) per i mercati azionari ad esempio ottobre 1987, aprile 2000, settembre 2001 In questo senso si giustifica il fattore di sicurezza imposto dal Comitato Soluzione alternativa Paul Kupiec e James O'Brien, economisti del Federal Reserve Board degli Stati Uniti "pre-commitment approach" 42

Il pre-commitment approach Secondo il "pre-commitment approach ogni banca dovrebbe "dichiarare, preventivamente, ogni trimestre il capitale posto a rischio dalla propria attività di negoziazione, stimato attraverso dei modelli interni certificati dall autorità di vigilanza requisito patrimoniale relativo ai rischi di mercato La banca viene penalizzata se le perdite da negoziazione subite nel corso del trimestre eccedono l'importo inizialmente dichiarato (sanzione pecuniaria, imposizione di un requisito patrimoniale per il periodo successivo, etc.) 43

Il pre-commitment approach VANTAGGI 1. Riconosce il ruolo del risk management interno alle banche 2. L attenzione è posta sulle possibili perdite su un orizzonte temporale relativamente più lungo (3 mesi) 3. Incentivo a contenere il rischio entro quanto dichiarato 4. Stimolo per le autorità di vigilanza a monitorare le perdite effettive LIMITI 1. Si consentirebbe alle banche di ridurre il proprio requisito patrimoniale quando hanno difficoltà a rispettarlo 2. Si imporrebbe alle banche di aumentare il capitale quando il capitale è stato eroso da perdite superiori al previsto 3. Dato l orizzonte temporale di 3 mesi, si consentirebbe alle banche di accumulare nuove posizioni di rischio senza alcun impatto immediato sul requisito patrimoniale 44

Esercizi/1 1. Una banca detiene il seguente portafoglio azionario (L e C denotano, rispettivamente, posizioni lunghe e corte): Posizione Mercato Tipo di azioni L C L C New York Stock Exchange New York Stock Exchange Frankfurt Stock Exchange Frankfurt Stock Exchange Importo (mln. di ) Portafoglio liquido e ben diversificato 100 Portafoglio liquido e ben diversificato, ma composto da azioni diverse dal precedente Azioni di una singola società (Alpha GmbH) 40 Portafoglio liquido e ben diversificato che include 3 milioni di titoli della Alpha GmbH Usando i fattori di ponderazione validi nell Unione Europea, calcolate il requisito patrimoniale della banca, a fronte del rischio generico e del rischio specifico. 60 70 45

Esercizi/2 2. Considerate una banca con il seguente stato patrimoniale semplificato: Attività Buoni del Tesoro a breve termine, cedola 6%, vita residua 15 giorni Obbligazioni a medio termine, tasso fisso, cedola 2%, vita residua 3 anni Importo (milioni di ) 100 400 Passività Obbligazioni a tasso fisso, cedola 4%, vita residua 5,2 anni Obbligazioni senza cedola, vita residua 8 anni Importo (milioni di ) Calcolate il requisito patrimoniale a fronte del rischio generico sui titoli di debito. Precisate inoltre quale parte di esso sia dovuta alla vertical disallowance. 300 200 46

Esercizi/3 3. Il requisito patrimoniale sulle posizioni in valuta si calcola a fronte della maggiore tra la posizione lunga complessiva e la posizione corta complessiva su tutte le valute. Tale meccanismo sottintende che a. la correlazione tra la variazione di valore di una posizione lunga e quella di una posizione corta nella stessa divisa è ritenuta prossima a -100%; b. la correlazione tra le variazioni dei tassi di cambio delle divise su cui la banca ha una posizione lunga e quelle delle divise su cui la banca ha una posizione corta è ritenuta prossima al 100%; 47

Esercizi/3 c. la correlazione tra le variazioni dei tassi di cambio delle divise su cui la banca ha una posizione lunga e quelle delle divise su cui la banca ha una posizione corta è ritenuta prossima a -100%; d. la correlazione tra le variazioni dei tassi di cambio delle divise su cui la banca ha una posizione lunga e quelle delle divise su cui la banca ha una posizione corta è ritenuta pari a un livello imprecisato, ma compreso tra -100% e 100%. 48