INDICE 1 ) PREMESSA...2 2 ) SOGGETTO PROPONENTE IL PROGETTO...3 3 ) CRONISTORIA PROGETTUALE...4 4 ) INTERVENTI PROGETTUALI...5



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INDICE 1 ) PREMESSA...2 2 ) SOGGETTO PROPONENTE IL PROGETTO...3 3 ) CRONISTORIA PROGETTUALE...4 4 ) INTERVENTI PROGETTUALI...5 4.1 Descrizione dei lotti funzionali... 5 5 ) RIFERIMENTI NORMATIVI...6 6 ) QUADRO ILLUSTRATIVO...6 7 ) DESCRIZIONE INTERVENTI LOTTO 1...7 7.1 Attraversamento Ferroviario... 7 7.2 Impianto idrovoro... 8 7.3 Canale in terra...9 8 ) GESTIONE DELLE OPERE IDRAULICHE...9

1 ) PREMESSA Il territorio di Pisa è separato in due grandi zone: - la zona di Pisa a nord dell Arno, che recapita le proprie acque nel fiume Morto, - la zona di Pisa a sud dell Arno, che recapita le proprie acque nel canale dei Navicelli. In minima parte Pisa scola in Arno attraverso il fosso Demaniale del Mulino. Gli eventi alluvionali di forte e media intensità, che hanno dato luogo alle recenti alluvioni avvenute nel settembre 2002, provocando seri danni alle abitazioni e alle attività commerciali site nei quartieri di Porta a Lucca e Cisanello (Comune di Pisa) e nella frazione di Ghezzano (Comune di San Giuliano Terme), a causa della bassa giacitura dei terreni e dei fenomeni di rigurgito delle fognature meteoriche con relativo ristagno delle acque e conseguenti allagamenti della locale viabilità, hanno fatto sì che gli enti territorialmente interessati (Comuni, Provincia e Consorzio di Bonifica), abbiano definito un piano di interventi per l allontanamento delle acque meteoriche dai centri abitati, indagando sullo stato attuale delle fognature e della rete minore, progettando il potenziamento dell intero sistema di drenaggio al fine di aumentare la portata in uscita dai centri abitati verso la periferia. L analisi del funzionamento del sistema idraulico dedicato all allontanamento e recapito a mare delle acque di origine pluviale, inteso come insieme delle rete fognaria urbana e dei fossi e canali di bonifica ricettori, ha condotto alla scelta delle soluzioni progettuali adottate e quindi ad individuare la natura e tipologia dell opera necessaria per il raggiungimento del fine progettuale preposto. Il sistema idraulico sopra indicato, relativo alla parte della città posta a nord del Fiume Arno, ha come recapito finale delle acque pluviali il canale di bonifica denominato Fiume Morto, adducente le acque al mare. A sua volta l intero bacino del Fiume Morto risulta suddiviso in due sub-bacini principali: - il bacino del fosso Ozeretto, al quale appartiene anche il quartiere di Porta a Lucca, che comprende il territorio posto ad est della linea costituita dal fosso stesso e dal suo prolungamento ideale sino al fiume Arno e raccoglie le acque anche di alcune zone del limitrofo comune di San Giuliano Terme; - il bacino della bonifica di Campaldo, a scolo meccanico, comprendente il territorio posto ad ovest del suddetta linea di separazione. Un altro piccolo sub-bacino, di consistenza molto inferiore ai precedenti, è costituito dalle zone del quartiere di Porta a Lucca scolanti nel fosso delle Palazzine, le cui acque vengono convogliate nel Fiume Morto tramite un piccolo impianto di sollevamento e spinta, che risulta tuttavia sottodimensionato. Nell ultimo trentennio il bacino del fosso Ozeretto ha subito un consistente aumento di portata affluente a causa del notevole aumento delle aree impermeabilizzate derivante dallo sviluppo urbanistico delle zone di Cisanello, Pisanova e delle zone confinanti del Comune di San Giuliano Terme. Tale incremento di portata affluente, ancora in atto seppure non con i ritmi di crescita degli anni passati, non è tuttavia coinciso con un corrispondente adeguamento della rete idraulica principale costituita dall insieme dei canali ricettori della fognatura urbana (fosso Sei Comuni, fosso Marmigliaio, Fosso Ozeretto), che risulta sottodimensionata in relazione ai maggiori carichi affluenti. In occasione degli eventi pluviometrici di più elevata intensità e durata si registrano pertanto fenomeni di rigurgito idraulico a carico della rete fognaria del quartiere di Porta a Lucca, causati dall innalzamento dei livelli idraulici nella linea principale e dalla giacitura sfavorevole del 2/10

quartiere stesso, che risulta altimetricamente depresso rispetto alle altre zone del bacino che non potendo scaricare da luogo ai descritti allagamenti, In tali condizioni la rete fognaria non riesce a scaricare nei fossi ricettori principali e ciò causa i descritti allagamenti. La scelta progettuale adottata per la messa in sicurezza del quartiere prevede pertanto la creazione di un nuovo sub-bacino idraulico del Fiume Morto, separato dal bacino del fosso Ozeretto nel quale attualmente affluiscono le acque del quartiere, da questo indipendente e servito da un canale ricettore dedicato con funzionamento a scolo meccanico in modo da rendere indipendente il regime idraulico della rete fognaria del quartiere dal livello del corpo ricettore, impedendo così il formarsi dei descritti fenomeni di rigurgito causa degli allagamenti. Il progetto non comporta pertanto un aumento del carico idraulico sul corpo ricettore finale (Fiume Morto) bensì una ridistribuzione delle portate all interno del bacino principale. Quanto descritto viene attuato realizzando un nuovo canale per acque meteoriche, posto al limite nord della città, adducente le acque raccolte ad un impianto idrovoro il cui canale emissario scarica nel Fiume Morto. Il nuovo canale nasce all estremità nord di Via Firenze per svilupparsi verso nord, come ampliamento di un fosso esistente, sino all altezza del fosso Martraversino; da qui assume sviluppo in direzione est ovest sino alla ferrovia Pisa - Lucca, sottopassata la quale, di nuovo devia in direzione nord sino all impianto idrovoro. Attualmente le acque pluviali del bacino individuato hanno come recapito il fosso Bargigli, il fosso Marmigliaio (nel quale scarica il collettore di Via Firenze) ed il fosso delle Palazzine. Il fosso Bargigli ed il fosso Marmigliaio scaricano le proprie acque nel fosso Ozeretto mentre il fosso delle Palazzine, come già detto, ha un piccolo bacino indipendente servito da un impianto idrovoro la cui tubazione di mandata scarica direttamente nel Fiume Morto. Il progetto prevede di convogliare nel nuovo canale le acque pluviali del quartiere nel seguente modo: - mediante un collegamento col fosso delle Palazzine, che corre parallelo a distanza di circa 10 m dal canale in progetto, eliminando così il piccolo impianto idrovoro esistente; - con l intercettazione del fosso Bargigli ad est della ferrovia Pisa-Lucca e la costruzione di un nuovo collettore fognario su Via Tino da Camaino, con sviluppo parallelo alla linea ferroviaria sino al nuovo canale; - con l intercettazione del collettore fognario di Via Firenze prima dell immissione nel fosso Marmigliaio e la costruzione di un nuovo collettore per il collegamento con la sezione iniziale del canale. 2 ) SOGGETTO PROPONENTE IL PROGETTO Committente dell opera, e proponente del relativo progetto, è il Comune di Pisa. Per la progettazione dell opera il Comune di Pisa si è avvalso della collaborazione tecnica del consorzio di bonifica Ufficio dei Fiumi e Fossi di Pisa. La progettazione è stata affidata ad un gruppo misto, costituito da tecnici dei due enti, così definito: Comune di Pisa: Ing. Antonella Meini (Responsabile del Procedimento tel. 050/910410) 3/10

Ing. Davide Bonicoli Ing. Benedetto Maggio Dott. Geologo Marco Redini Geom. Massimo Boi Geom. Gabriele Ricoveri Geom. Leonardo Gemignani Geom. Antonio Dolfi p.i. Luca Mattii Consorzio di Bonifica Ufficio Fiumi e Fossi (Pisa, Via S. Martino n 60, tel. 050/505411): Ing. S. Borsacchi Direttore - Dirigente del Servizio Tecnico Ing. Paola Mariani Geom. Massimo Burroni p.i. Claudio Pierini Geom. Francesco Del Francia Geom. Paola D Alascio 3 ) CRONISTORIA PROGETTUALE Il progetto preliminare dell opera è stato adottato dal Comune di Pisa con deliberazione della Giunta Comunale n. 147 del 10 dicembre 2003. Il progetto preliminare è stato sottoposto a Verifica di Impatto Ambientale ai sensi dell art.11 della L.R. 79/98 da parte della Regione Toscana in quanto il progetto di Sistemazione idraulica dei bacini di Pisa Nord opere a servizio dell abitato di Porta a Lucca rientra nell Allegato B1 progetti di infrastrutture lettera d) [ ] interventi di bonifica idraulica ed altri simili destinati ad incidere sul regime delle acque [ ]. Il progetto preliminare è stato consegnato in data 14/06/07. Le strutture operative hanno verificano la documentazione sulla base degli elementi indicati nell Allegato D della L.R. n. 79 del 1998 e se non essendoci proroghe ai sensi dell art. 11 comma 4, l istruttoria si è conclusa nei 30 giorni dal deposito della domanda. Il procedimento di Verifica è stato avviato il giorno 18/06/07. Con Decreto Dirigenziale n 4485 del 20.09.07, la Regione Toscana ha escluso il progetto di sistemazione idraulica Pisa-Nord opere a servizio dell abitato Porta a Lucca nel comune di Pisa dall obbligo di procedura di valutazione di impatto ambientale, subordinandolo al rispetto delle prescrizioni e l adeguamento di queste in fase di realizzazione e di esercizio delle opere. Il progetto preliminare dei tre lotti funzionali e il progetto definitivo del lotto funzionale 1 sono stati oggetto della conferenza dei servizi indetta il 10 settembre 2007 ai sensi dell art. 97 del D.Lgs 163/2006 e conclusasi il 20 settembre 2007. Sono stati acquisiti i pareri favorevoli e le prescrizioni per la redazione del progetto esecutivo redatto il 10 ottobre 2007. Entro dicembre 2007 i lavori relativi alla Sistemazione idraulica Pisa Nord Opere a servizio dell abitato di Porta a Lucca Lotto 1 dovranno essere aggiudicati, pena il ritiro del finanziamento assegnato dalla Regione. 4/10

4 ) INTERVENTI PROGETTUALI A seguito dei recenti avvenimenti alluvionali che hanno interessato il quartiere di Porta a Lucca, (Pisa Nord), sono stati definiti interventi diretti per mettere in sicurezza la zona interessata con la protezione civile del Comune di Pisa inserendo nel piano di emergenze alcuni punti di intervento per il pompaggio di emergenza dei collettori fognari del quartiere chiudendo le cateratte sulle immissioni nel fosso Marmigliaio e al fosso Bargigli site rispettivamente in via Lucchese e in via Rindi. Il progetto di Sistemazione idraulica Pisa Nord Opere a servizio dell abitato di Porta a Lucca è studiato per operare interventi definitivi per la messa in sicurezza idraulica e che si suddividono in più lotti funzionali, aventi lo scopo di allontanare le acque pluviali dal centro abitato convogliandole nella zona perimetrale di Pisa Nord senza, allo stesso tempo, appesantire i corsi d acqua esistenti con incremento di portata. L obiettivo è quello di sconnettere gli affluenti del fosso Marmigliaio e del fosso Bargigli che attraversano il quartiere di Porta a Lucca. Il progetto si suddivide in tre lotti funzionali per la realizzazione di un nuovo canale di acque basse che convogli le acque di scolo di alcuni sottobacini del fosso Martraversino e che accolga le acque bianche dei collettori che confluiscono attualmente nel fosso Marmigliaio e fosso Bargigli, indirizzandole tutte nel fiume Morto a scolo meccanico, a seguito della realizzazione del nuovo impianto idrovoro posto in sx del fosso Martraversino. 4.1 Descrizione dei lotti funzionali Il progetto si compone dei seguenti tre lotti funzionali: 1 Lotto: costruzione della vasca dell impianto idrovoro, della viabilità di accesso e relativo piazzale; costruzione del canale dall impianto idrovoro sino alla sezione di monte della ferrovia Pisa - Lucca e del relativo attraversamento ferroviario con scatolare di luce interna 4,50 x 3,00 e collegamento tra il canale ed il fosso delle Palazzine; costruzione dell argine sul lato sud del canale. 2 Lotto: completamento del canale per il suo intero sviluppo, compreso l attraversamento di via di Gello e della stradina bianca; realizzazione di strada di servizio; installazione di opere elettromeccaniche (6 elettropompe: 2 da 500 l/sec; 3 da 2000 l/sec e 1 elettropompa da 100 l/sec per la pulizia della vasca, quadri elettrici di comando, gruppo elettrogeno, e delle relative apparecchiature elettromeccaniche e dello sgrigliatore); 3 Lotto: realizzazione dei collettori fognari su Via Tino da Camaino e Via Firenze per la sconnessione della rete fognaria del quartiere dagli attuali punti di recapito ed il collegamento della stessa al nuovo canale a scolo meccanico. 5/10

5 ) RIFERIMENTI NORMATIVI D.Lgs. n. 163 del 12-04-06: Codice dei contratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE; DPR n. 554 del 21-12-1999 Regolamento d attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici ; DPR n. 34 del 25 gennaio 2000 Regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici, [ ] ; DPR n. 327 del 08-06-2001 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità ; Legge n. 183 del 18-05-1989 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo ; Legge n. 36 del 05-01-1996 Disposizioni in materia di risorse idriche ; Legge regionale n. 238 del 18-02-1999 Regolamento recante norme per l attuazione di talune disposizioni della legge 05-01-1994 in materia di risorse idriche ; Legge regionale n. 34 del 05-05-1994 Norme in materia di bonifica ; Legge regionale n. 79 del 03-11-1998 Norme per l applicazione della valutazione di impatto ambientale ; L.R. n. 5 del 16 gennaio 1995 Norme per il governo del territorio ; P.I.T. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 12 del 25 gennaio 2000 - Misure di salvaguardia. 6 ) QUADRO ILLUSTRATIVO Il drenaggio delle acque nel quartiere di Porta a Lucca completamente urbanizzato, è raccolta dai collettori fognari che confluiscono le loro acque nel fosso Marmigliaio e nel fosso Bargigli che sono fossi tombati che scorrono nel cuore di Porta a Lucca ed entrambi si immettono nel Fosso Ozeretto che percorre parallelamente la via Pietrasantina per poi immettersi a scolo naturale nel fiume Morto, e in parte nel fosso delle Palazzine che tramite il sollevamento meccanico le acque meteoriche, vengono spinte nel fiume Morto tramite una tubazione che corre lungo la via di Gello. Lo scolo delle acque dei campi coltivati avviene attraverso una rete di scoline che vanno a confluire nel fosso Martraversino che non viene interessato dal progetto in quanto rimane un canale di acque alte (Tav. 2). Recentemente gli allagamenti rilevati nella zona del quartiere di Porta a Lucca sono riconducibili a cause di diversa natura, ma la più rilevante è dovuta alle quote dei terreni del quartiere in quanto in diversi punti si possono individuare zone depresse quali via San Tetani a quota +1,483 m e via Randaccio a quota +1,619 m sul livello medio mare. Pertanto tenuto conto che 6/10

il livello medio nel fiume Morto è +0,39 e in condizioni di piena con portata massima pari a 40 mc/sec può raggiunge anche livelli pari a 2,60 m con tempi di ritorno duecentennale, è evidente che i collettori fognari posti sotto strada non riescono a convogliare le acque nel fosso Marmigliaio e del Fosso Bargigli (affluenti del Fosso Ozeretto che si immette nel Fiume Morto) per il livello alto provocando rigurgiti nella fognatura e conseguenti allagamenti su strade e giardini. Tale fondamentale problema unito ai problemi ordinari che si verificano sulle fognatura bianche per la difficoltà di incanalamento nelle caditoie stradali per la presenza di foglie e terra, o per sezione dei collettori inadeguata, e interrimento generale dei collettori, contribuiscono a dare problemi di rigurgito della fognatura a causa del livello liquido più alto nei canali riceventi (fosso Marmigliaio e fosso Bargigli). Tutto ciò premesso è necessario ricorrere ad un sistema di drenaggio a scolo meccanico. 7 ) DESCRIZIONE INTERVENTI LOTTO 1 In data 22 dicembre 2006 la Regione Toscana, il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare hanno sottoscritto l Accordo di Programma Quadro Difesa del Suolo Primo Accordo integrativo, che prevede nell ambito del programma di interventi il progetto di Sistemazione idraulica Pisa Nord Opere a servizio dell abitato di Porta a Lucca Lotto 1 di importo complessivo pari a 1.600.000,00. Tale importo viene ripartito nelle seguenti parti: - 1.000.000,00 fondi relativi alla Delibera CIPE n. 20/2004; - 300.000,00 fondi Regione Toscana ex L.R. n. 50/94; - 300.000,00 fondi del Comune di Pisa. La durata dei lavori per l esecuzione del primo lotto funzionale è di 540 giorni naturali e consecutivi. Gli interventi previsti nel primo lotto non presentano difficoltà realizzative, ma sono paragonabili a cantieri edili per quanto concerne la realizzazione dell impianto idrovoro, a cantieri movimento terra e per quanto concerne l attraversamento ferroviario il cantiere è un cantiere che non provoca particolari rumori o difficoltà operative, ma solo ed è fondamentale l assistenza delle ferrovie per il rallentamento dei treni nel tratto oggetto dell intervento, pertanto i rumori saranno ridotti in quanto i treni ridurranno la velocità le raggio dei 500 metri a monte e a valle dell intervento. 7.1 Attraversamento Ferroviario L opera relativa all attraversamento ferroviario viene realizzata secondo le seguenti modalità costrittive e concordate con le Ferrovie: 1. realizzazione di un monolite di dimensioni interne di mt 4,50x 3,00; 7/10

2. preparazione del cantiere per l accesso con perforatrice e iniettatrice per l esecuzione di Jetgrouting nell area di varo; 3. realizzazione di colonne Jet- grouting nell area di varo nell area di varo e del blocco di controspinta; 4. consolidamento di una porzione di terreno corrispondente all imposta della platea di varo e del muro di controspinta; 5. scavo di sbancamento fino alla testa dei pali di consolidamento, eventuale livellazione con strato di ghiaione; 6. formazione della platea di varo e del muro del monolite; 7. Realizzazione del SISTEMA ESSEN con impiego di ponte essen standard per la messa in sicurezza del tratto ferroviario; 8. Esecuzione della spinta per la messa in posizione del monolite sotto la sede ferroviaria (varo); 9. Ripristino dello stato dei luoghi e opere di finitura. Il cantiere di varo viene posizionato lato quartiere i Passi a nord dell attraversamento ferroviario e più accessibile ai mezzi al fine dell occupazione temporanea del cantiere. I luoghi occupati dall area di cantiere saranno ripristinati. 7.2 Impianto idrovoro Per la realizzazione dell impianto idrovoro, il primo lotto sarà dedicato alla costruzione delle opere civili in quanto il collegamento idraulico rispetto al bacino finale (170 ha) è solo di 45 ha riconducendosi al bacino del fosso delle Palazzine e ad una piccola parte del fosso Martraversino (Tav. 3). Il numero di elettropompe da installare si riduce ad 1 pompa di portata massima pari a 500 l/sec, che non rientra nell appalto, ma viene installata al termine dei lavori o con le economie di gara o messa a disposizione dal Consorzio di Bonifica Ufficio dei Fiumi e Fossi che dispone di elettropompe di emergenza. La pompa sarà dotata di avviamento a inverter e di quadro bordo macchina completo di differenziale regolabile sia in tempo che in corrente. Lo scarico dell impianto idrovoro si immetterà inizialmente nel fosso Martaversino in quanto le opere di deviazione del fosso e di scarico nel Fiume Morto sono dovuti ad esigenze realizzative e della nuova viabilità progettata dalla Provincia di Pisa, che sono interventi propedeutici alla realizzazione del tratto stradale prima della rotatoria e ampliamento della sezione del fiume Morto. Il cantiere necessario per la realizzazione dell opera avrà la consistenza tipica di un cantiere edile di piccole dimensioni; i rifiuti ed i sottoprodotti delle lavorazioni saranno pertanto quelli tipici di tali attività (tavolame da carpenteria, sfrido dei prodotti utilizzati e simili) che l Impresa appaltatrice avrà cura di rimuovere dall area di cantiere e smaltire nei modi di legge. La terra risultante dagli scavi per la costruzione della vasca interrata sarà riutilizzata totalmente nell ambito del cantiere per la formazione dell argine sul lato sud del canale e per le sistemazioni stradali e dei piazzali. 8/10

7.3 Canale in terra La realizzazione del canale comporta come unica lavorazione lo scavo del terreno per la formazione dell alveo; tale attività richiede essenzialmente l impiego di macchine escavatrici ed autocarri per la movimentazione della terra. Per quanto riguarda il primo lotto dei lavori la terra risultante dagli scavi sarà riutilizzata totalmente nell ambito del cantiere per la formazione dell argine sul lato sud del canale e per le sistemazioni stradali e dei piazzali. Il canale ha una sezione trapezoidale di larghezza di fondo pari a 3,00 m, e la scarpa è di 1,25/1. La pendenza del canale è pari a 0,2% 0. Le funzione dell argine in sx idraulica del nuovo fosso è duplice, in quanto ha lo scopo di protezione del quartiere abitato I Passi, impedendo eventuali allagamenti in sx e favorendo l espansione dell acqua su terreni agricoli destinati a vincolo idraulico, in secondo luogo ha la funzione ecologica e faunistica dedicata alla piantumazione di essenze arboree e arbustive autoctone tipiche dell area. Il rilevato arginale è realizzato con lo scavo del canale e con il materiale derivante dallo scavo dell idrovora e del sottopasso ferroviario. La loro caratterizzazione geotecnica è stata effettuata con le prove penetrometriche CPT1 e CPT2 e attraverso analisi di laboratorio su campioni prelevati dai sondaggi s1 e s2. L ubicazione di tali prove è riportata in relazione geologica geotecnica. I risultati ed i relativi certificati sono riportati negli allegati alla relazione. Non sono previsti interventi che denudino il terreno al di fuori delle piccole aree dove sarà realizzato l impianto ed il 1 lotto del canale. Le sponde del canale e dell argine sono inerbite naturalmente. L esperienza mostra anche che l inerbimento delle sponde del canale avviene in tempi adeguati, atti ad evitare erosioni o frane. In tal caso saranno comunque messi in opera interventi di manutenzione e ripristino. Il piano comunale di classificazione acustica del territorio, assegna alle aree interessate dall intervento la classe III, con esclusione delle fasce prospicienti la strada ferrata e la Via di Gello alle quali risulta assegnata la classe IV di cui al DPCM 1 marzo 1991 e DPCM 14 novembre 1997. Le emissioni sonore e le vibrazioni prodotte saranno quelle tipicamente derivanti dall impiego delle macchine operatrici descritte, quindi sufficientemente ridotte in valore assoluto. Altresì la percettibilità dei rumori risulterà attenuata sia in ragione della distanza dalle abitazioni sia in virtù del costante avanzamento del fronte operativo (stimabile in circa 20 m al giorno) cosicché per ciascuna zona l esposizione ai rumori, quantunque di intensità limitata, subirà una rapida attenuazione temporale. Saranno in ogni caso rispettate le prescrizioni di cui al regolamento comunale per la limitazione delle immissioni sonore nell ambiente prodotte da attività temporanee. Oltre a quanto descritto non vi sono produzioni di rifiuti, emissioni, scarichi idrici, sversamenti nel suolo, sottoprodotti, emissioni termiche, rumori, vibrazioni e radiazioni connessi alla fase di realizzazione dell opera. 8 ) GESTIONE DELLE OPERE IDRAULICHE Ai sensi della L.R. n. 34/ 94 la proprietà dei terreni deve essere attribuita al Demanio regionale. L ente manutentore invece delle opere realizzate sarà il Consorzio di bonifica Ufficio dei Fiumi e Fossi di Pisa, sempre in ottemperanza della citata L.R.. 9/10

Le opere infatti saranno classificate di bonifica, in quanto inserite nel sistema idraulico generale della bonifica di Fiume Morto, ubicata nel comprensorio n. 19 Pianura Pisana attribuito alle competenze del Consorzio con delibera del Consiglio Regionale n. 347 del 28.10.1997. Il Consorzio dispone di un manuale operativo per il trattamento del materiale vegetale derivante dai tagli annuali di manutenzione e degli impianti idrovori operando ai sensi della normativa vigente in materia. 10/10