Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010. Più semplicità. È facile con UniCredit.



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Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 Più semplicità. È facile con UniCredit.

Noi persone di UniCredit ci impegniamo a generare valore per i nostri clienti. Siamo una banca leader in Europa e questo significa per noi contribuire allo sviluppo delle comunità in cui viviamo e voler essere uno dei migliori posti di lavoro. Aspiriamo all eccellenza e vogliamo che la relazione con noi sia facile. Realizzare questi impegni ci permetterà di creare valore sostenibile per i nostri azionisti.

Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 Più semplicità. È facile con UniCredit.

Sandro Boscaini, Masi Agricola S.p.A. Cliente Corporate Banking Italia «UniCredit Group ha sempre sostenuto l azienda Masi Agricola S.p.A. in operazioni straordinarie e complesse. La banca ci supporta nello sviluppo del nostro business che è diffuso in oltre 80 paesi con contatti ed informazioni, e ci propone i prodotti più adatti alle nostre specifiche esigenze finanziarie.» È facile con UniCredit.

Indice Resoconto intermedio di gestione consolidato 4 Introduzione 4 Cariche sociali 4 Nota al resoconto intermedio di gestione 6 Attività finanziarie riclassificate 7 Principali dati del Gruppo 8 Schemi di bilancio riclassificati 10 Stato Patrimoniale 10 Conto Economico 11 Evoluzione trimestrale 12 Stato Patrimoniale 12 Conto Economico 13 Risultati per settori di attività 14 Dati storici del Gruppo 15 L azione UniCredit 16 Risultati del Gruppo 17 Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari 17 Principali risultati e performance del periodo 20 Capital and Value Management 28 Informazioni sui rischi 30 Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo 33 Retail 34 Corporate & Investment Banking (CIB) 42 Private Banking 47 Asset Management 50 CEE e Poland s Markets 53 Central Eastern Europe (CEE) 54 Poland s Markets 60 Altre informazioni 63 Operazioni di razionalizzazione delle attività del Gruppo ed altre operazioni societarie 63 Rafforzamento patrimoniale 65 Il progetto ONE4C 65 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione 66 Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo 66 Evoluzione prevedibile della gestione 66 Nota informativa 67 Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari 69 Avvertenze Nelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali: linea (-) quando il fenomeno non esiste; due punti (..) o (n.s.) quando i dati non raggiungono la cifra rappresentativa dell ordine minimo considerato o risultano comunque non signifi cativi; n.d. quando il dato non è disponibile. Gli importi, ove non diversamente indicato, sono espressi in milioni di euro. L eventuale mancata corrispondenza tra i dati esposti nel Resoconto intermedio di gestione dipende esclusivamente dagli arrotondamenti. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 3

Resoconto intermedio di gestione consolidato Introduzione Cariche sociali e Società di revisione al 31 marzo 2010 Consiglio di Amministrazione Dieter Rampl Luigi Castelletti Farhat Omar Bengdara Vincenzo Calandra Buonaura Fabrizio Palenzona Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidenti Alessandro Profumo Giovanni Belluzzi Manfred Bischoff Enrico Tommaso Cucchiani Donato Fontanesi Francesco Giacomin Piero Gnudi Friedrich Kadrnoska Marianna Li Calzi Salvatore Ligresti Luigi Maramotti Antonio Maria Marocco Carlo Pesenti Lucrezia Reichlin Hans-Jürgen Schinzler Theodor Waigel Anthony Wyand Franz Zwickl Lorenzo Lampiano Amministratore Delegato Consiglieri Segretario Collegio Sindacale Giorgio Loli Gian Luigi Francardo Siegfried Mayr Aldo Milanese Vincenzo Nicastro Massimo Livatino Giuseppe Verrascina Presidente Sindaci Effettivi Sindaci Supplenti KPMG S.p.A. Società di Revisione Marina Natale Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari 4 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 UniCredit Group

Cariche sociali e Società di revisione dal 22 aprile 2010 Consiglio di Amministrazione Dieter Rampl Luigi Castelletti Farhat Omar Bengdara Vincenzo Calandra Buonaura Fabrizio Palenzona Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidenti Alessandro Profumo Giovanni Belluzzi Manfred Bischoff Enrico Tommaso Cucchiani Donato Fontanesi Francesco Giacomin Piero Gnudi Friedrich Kadrnoska Marianna Li Calzi Salvatore Ligresti Luigi Maramotti Antonio Maria Marocco Carlo Pesenti Lucrezia Reichlin Hans-Jürgen Schinzler Theodor Waigel Anthony Wyand Franz Zwickl Lorenzo Lampiano Amministratore Delegato Consiglieri Segretario Collegio Sindacale Maurizio Lauri Cesare Bisoni Vincenzo Nicastro Michele Rutigliano Marco Ventoruzzo Massimo Livatino Paolo Domenico Sfameni Presidente Sindaci Effettivi Sindaci Supplenti KPMG S.p.A. Società di Revisione Marina Natale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari UniCredit S.p.A Sede Sociale: Roma, via A. Specchi, 16 Direzione Generale: Milano, Piazza Cordusio Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma, codice fiscale e partita IVA n 00348170101 Iscritta all Albo delle Banche Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredito Italiano Albo dei Gruppi Bancari cod. 3135.1 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Capitale sociale: euro 9.648.790.961,50 interamente versato UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 5

Resoconto intermedio di gestione consolidato Introduzione (SEGUE) Nota al resoconto intermedio di gestione Aspetti generali Il presente resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2010 è stato predisposto in forma consolidata, in base alle disposizioni dell art. 154 ter del Testo Unico della Finanza introdotto dal decreto legislativo n. 195/07 in attuazione alla direttiva comunitaria 204/109/ CE in materia di informativa periodica ed è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS, così come descritto nella Nota informativa a chiusura del presente documento. Sul sito web di UniCredit sono inoltre disponibili i comunicati stampa relativi ai fatti di rilievo del periodo, la presentazione effettuata al mercato sui risultati del primo trimestre e l informativa al pubblico relativa al III Pilastro di Basilea 2. Principi di redazione La struttura di questa relazione richiama le relazioni trimestrali degli anni precedenti, con schemi riclassificati sintetici di Stato Patrimoniale e Conto Economico, predisposti secondo i criteri utilizzati nel bilancio 2009 e nelle altre rendicontazioni periodiche infrannuali. Il rendiconto è corredato da alcune tabelle quali: Principali dati del Gruppo; Schemi di bilancio riclassificati; Evoluzione trimestrale; Risultati per settori di attività; Dati storici del Gruppo; L azione UniCredit nonché da: Risultati del Gruppo; Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo; Altre informazioni; Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione; Nota informativa; Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Come già evidenziato nel bilancio 2009 si segnala che i risultati trimestrali pubblicati del primo e secondo trimestre 2009 sono stati riclassificati trasferendo i risultati economici di private equity da Risultato di negoziazione, copertura e fair value a Profitti netti da investimenti. Area di consolidamento Nel corso dei primi tre mesi del 2010 non si sono registrate significative variazioni nell area di consolidamento; comunque i dati sono stati riesposti, ove necessario, su basi omogenee per tenere conto delle variazioni intervenute nell area stessa, nel perimetro operativo, nonché delle riclassificazioni delle attività in via di dismissione ai sensi dell IFRS 5. In particolare, le variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento tra dicembre 2009 e marzo 2010 si riferiscono all ingresso di sette società di cui cinque del sub-gruppo UniCredit Bank Austria AG. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Le principali attività riclassificate in base al principio contabile IFRS 5 tra le attività non correnti e i gruppi di attività in via di dismissione, nella situazione patrimoniale al 31 marzo 2010 sono quelle relative alla partecipazione in IRFIS MedioCredito della Sicilia SpA. Risultati per settore di attività Il Gruppo UniCredit conferma il modello organizzativo adottato lo scorso anno che ha portato, in particolare, alla costituzione delle tre aree strategiche (Strategic Business Area - SBA): (i) Retail, (ii) Corporate & Investment Banking e Private Banking (CIB&PB), (iii) Global Banking Services (GBS), poste sotto la diretta responsabilità dei rispettivi Deputy CEO. Alle predette SBA fanno capo, in particolare, le Business Unit ( BU ) - con esclusione dell Asset Management - che prendono il seguito delle precedenti Divisioni. Riportano direttamente all Amministratore Delegato (CEO) i responsabili dell Asset Management e del programma di divisionalizzazione dell area CEE (CEE Divisionalization Program) cui fa capo anche Poland s Markets. I risultati per settore di attività vengono peraltro presentati e commentati sulla base della seguente articolazione, correntemente utilizzata nella reportistica direzionale per il controllo dei risultati del Gruppo: Retail, Corporate & Investment Banking, Private Banking, Asset Management, Central & Eastern Europe e Poland s Markets. I risultati di conto economico vengono forniti per le macrovoci dello schema riclassificato fino all utile dell operatività corrente, tranne per CEE e Poland s Markets, per cui si fornisce anche il risultato dopo le imposte. Si ricorda, inoltre, che nel primo trimestre 2010 si è registrato il passaggio delle società CAIB dal settore di attività CIB a quello CEE. I conti economici dei periodi precedenti sono stati ricostruiti per tener conto di tali variazioni di perimetro; in particolare sono stati riallineati i dati di CEE e CIB anche per il passaggio della società IMB Leasing, avvenuto nel corso del quarto trimestre 2009. 6 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 UniCredit Group

Attività finanziarie riclassificate Con il Regolamento n. 1004 del 15 ottobre 2008 la Commissione Europea ha recepito le modifiche allo IAS 39 ed all IFRS 7 Riclassificazione delle attività finanziarie approvate dallo IASB. Tali modifiche, applicabili a partire dal 1 luglio 2008, permettono, successivamente all iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli detenute per la negoziazione e disponibili per la vendita. In particolare, possono essere riclassificate: quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l entità ha l intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza; solo in rare circostanze quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti. L art. 2 del citato Regolamento precisa inoltre che l attuale crisi finanziaria è considerata come una di tali circostanze rare che possono giustificare l uso di questa possibilità [di riclassificazione] da parte delle società. Tra il secondo semestre 2008 e il primo semestre 2009 il gruppo riclassificò parte degli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione e disponibili per la vendita, avvalendosi per il portafoglio di negoziazione della rara circostanza di quel periodo di crisi. Di tali strumenti riclassificati, nella tabella seguente sono riportati, aggiornati al 31 marzo 2010, il valore di bilancio ed il fair value, oltre alle relative componenti reddituali dell esercizio in corso, queste ultime riferite sia a quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato effettuato sia a quelle effettivamente registrate nel conto economico o nel patrimonio netto. Si precisa che dal secondo semestre 2009 non sono state operate ulteriori riclassificazioni. Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva (milioni di ) COMPONENTI REDDITUALI IN ASSENZA DEL TRASFERIMENTO (ANTE IMPOSTE) COMPONENTI REDDITUALI REGISTRATE NELL ESERCIZIO (ANTE IMPOSTE) TIPOLOGIA DI STRUMENTO FINANZIARIO (1) PORTAFOGLIO DI PROVENIENZA (2) PORTAFOGLIO DI DESTINAZIONE (3) VALORE CONTABILE AL 31.03.2010 (4) FAIR VALUE AL 31.03.2010 (5) VALUTATIVE (6) ALTRE (7) VALUTATIVE (8) ALTRE (9) A. Titoli di debito 16.806 15.861 345 127 (79) 141 Attività finanziarie detentute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita 20 20 - - - 1 Attività finanziarie detentute per la negoziazione Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 205 206 3 3-2 Attività finanziarie detentute per la negoziazione Crediti verso banche 6.295 6.396 72 53-55 Attività finanziarie detentute per la negoziazione Crediti verso clientela 9.486 8.458 268 63 (79) 76 Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche 330 330-3 - 3 Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela 470 451 2 5-4 B. Titoli di capitale - - - - - - Attività finanziarie detentute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - C. Finanziamenti 1.254 1.240 22 18-18 Attività finanziarie detentute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - Attività finanziarie detentute per la negoziazione Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - Attività finanziarie detentute per la negoziazione Crediti verso banche 471 463 9 6-6 Attività finanziarie detentute per la negoziazione Crediti verso clientela 783 777 13 12-12 Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche - - - - - - Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela - - - - - - D. Quote di O.I.C.R. - - - - - - Attività finanziarie detentute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - Totale 18.060 17.101 367 145 (79) 159 I titoli di debito riclassificati nel portafoglio crediti verso la clientela comprendono prodotti strutturati di credito per un valore di bilancio, al 31 marzo 2010, di 7.126 milioni. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 7

Resoconto intermedio di gestione consolidato Principali dati del Gruppo Dati Economici (milioni di ) 1 TRIMESTRE 2010 2009 VARIAZIONE Margine d intermediazione 6.806 6.561 + 3,7% di cui: - margine di interesse 3.978 4.704-15,4% - commissioni nette 2.169 1.846 + 17,5% Costi operativi (3.878) (3.822) + 1,5% Risultato di Gestione 2.928 2.739 + 6,9% Utile lordo dell operatività corrente 1.044 922 + 13,3% Utile netto di pertinenza del Gruppo 520 447 + 16,5% Dati Patrimoniali (milioni di ) CONSISTENZE AL 31.03.2010 31.12.2009 VARIAZIONE Totale attivo 948.867 928.760 + 2,2% Attività finanziarie di negoziazione 138.495 133.894 + 3,4% Crediti verso Clientela 563.894 564.986-0,2% di cui: - crediti deteriorati 32.151 31.049 + 3,5% Passività finanziarie di negoziazione 122.753 114.045 + 7,6% Raccolta da clientela e titoli 592.539 596.396-0,6% di cui: - clientela 384.359 381.623 + 0,7% - titoli 208.180 214.773-3,1% Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo 65.288 59.689 + 9,4% I dati sono riferiti agli schemi di stato patrimonale e conto economico riclassificati. Dati di Struttura DATI AL 31.03.2010 31.12.2009 VARIAZIONE Numero dipendenti 1 162.378 165.062-2.683 Numero dipendenti (pro-quota le società consolidate proporzionalmente) 152.245 155.000-2.755 Numero sportelli 2 9.637 9.799-162 di cui: - Italia 4.587 4.696-109 - Estero 5.050 5.103-53 1. Full time equivalent (FTE): personale conteggiato per le ore effettivamente lavorate e/o pagate dall azienda presso cui presta servizio. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%. 2. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono considerate al 100%. 8 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 UniCredit Group

Indici di Redditività 1 TRIMESTRE 2010 2009 VARIAZIONE EPS ( ) 1 0,11 0,11 - ROE 2 4,1% 4,0% + 0,1 Cost/income ratio 57,0% 58,3% - 1,3 EVA (milioni di ) 3 (359) (371) + 12 1. Dato annualizzato. Per il primo trimestre 2010 ai fini del calcolo dell EPS, l utile netto pari a 520 milioni si è modificato in 481 milioni a seguito degli esborsi addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell ambito dell operazione Cashes. Il dato relativo al primo trimestre 2009 è determinato considerando anche il numero di azioni riveninenti dall aumento di capitale gratuito (IAS 33 28). 2. Dato annualizzato. Il patrimonio utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo (esclusi dividendi da distribuire e riserve di valutazione su attività disponibili per la vendita e su cash-flow hedge), al netto dell avviamento iscritto nell attivo in seguito alle acquisizioni di HVB e Capitalia, effettuate con scambio di azioni e contabilizzate secondo le regole dell IFRS 3. 3. EVA: Economic Value Added, calcolato come differenza tra NOPAT (risultato netto operativo dopo le tasse) e il costo del capitale. I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo. Indici di Rischiosità DATI AL 31.03.2010 31.12.2009 VARIAZIONE Crediti in sofferenza netti / crediti verso clientela 2,32% 2,25% 0,07 Crediti deteriorati netti / crediti verso clientela 5,70% 5,50% 0,21 Patrimonio e Coefficienti di Vigilanza DATI AL 31.03.2010 DATI AL 31.12.2009 1 POST AUMENTO DI CAPITALE ANTE AUMENTO DI CAPITALE Patrimonio di vigilanza (milioni di euro) 58.259 58.257 54.372 Totale attività ponderate per il rischio (milioni di euro) 455.955 452.388 452.388 Core Tier 1 Ratio 8,45% 8,47% 7,62% Patrimonio totale Vigilanza/Totale attività ponderate 12,78% 12,88% 12,02% 1. I dati 2009 Post Aumento di Capitale considerano l effetto dell aumento di capitale annunciato il 29 settembre 2009 e concluso il 24 febbraio 2010. Ratings DEBITO A BREVE DEBITO A MEDIO LUNGO OUTLOOK Fitch Ratings F-1 A NEGATIVO Moody s Investors Service P-1 Aa3 STABILE Standard & Poor s A-1 A STABILE UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 9

Resoconto intermedio di gestione consolidato Schemi di bilancio riclassificati Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale consolidato (milioni di ) CONSISTENZE AL VARIAZIONE ATTIVO 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % Cassa e disponibilità liquide 5.796 11.987-6.191-51,7% Attività finanziarie di negoziazione 138.495 133.894 + 4.601 + 3,4% Crediti verso banche 91.862 78.269 + 13.593 + 17,4% Crediti verso clientela 563.894 564.986-1.092-0,2% Investimenti finanziari 70.906 64.273 + 6.633 + 10,3% Coperture 15.557 13.786 + 1.771 + 12,8% Attività materiali 12.161 12.089 + 72 + 0,6% Avviamenti 20.815 20.491 + 324 + 1,6% Altre attività immateriali 5.288 5.332-44 - 0,8% Attività fiscali 12.949 12.577 + 372 + 3,0% Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 640 622 + 18 + 2,8% Altre attività 10.505 10.454 + 51 + 0,5% Totale dell attivo 948.867 928.760 + 20.107 + 2,2% CONSISTENZE AL VARIAZIONE (milioni di ) PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % Debiti verso banche 112.828 106.800 + 6.028 + 5,6% Raccolta da clientela e titoli 592.539 596.396-3.857-0,6% Passività finanziarie di negoziazione 122.753 114.045 + 8.708 + 7,6% Passività finanziarie valutate al fair value 1.601 1.613-12 - 0,8% Coperture 14.248 12.679 + 1.569 + 12,4% Fondi per rischi ed oneri 8.010 7.983 + 27 + 0,3% Passività fiscali 7.174 6.451 + 723 + 11,2% Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione 262 312-50 - 16,1% Altre passività 20.712 19.590 + 1.122 + 5,7% Patrimonio di pertinenza di terzi 3.452 3.202 + 250 + 7,8% Patrimonio di pertinenza del Gruppo: 65.288 59.689 + 5.599 + 9,4% - capitale e riserve 64.135 57.671 + 6.464 + 11,2% - riserve di valutazione attività disponibili per la vendita e di Cash-flow hedge 633 316 + 317 + 100,3% - utile netto 520 1.702-1.182-69,4% Totale del passivo e del patrimonio netto 948.867 928.760 + 20.107 + 2,2% 10 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 UniCredit Group

Conto Economico Conto Economico consolidato 1 TRIMESTRE VARIAZIONE (milioni di ) 2010 2009 ASSOLUTA % NORMALIZZATA 1 Interessi netti 3.917 4.650-732 - 15,7% - 16,8% Dividendi e altri proventi su partecipazioni 60 54 + 6 + 11,3% + 15,5% Margine d interesse 3.978 4.704-726 - 15,4% - 16,4% Commissioni nette 2.169 1.846 + 323 + 17,5% + 16,5% Risultato negoziazione, copertura e fair value 560 (94) + 654 n.s. n.s. Saldo altri proventi/oneri 99 105-6 - 5,5% - 16,2% Proventi di intermediazione e diversi 2.828 1.857 + 971 + 52,3% + 48,4% MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 6.806 6.561 + 245 + 3,7% + 2,0% Spese per il personale (2.322) (2.296) - 26 + 1,1% + 0,7% Altre spese amministrative (1.341) (1.324) - 16 + 1,2% + 0,4% Recuperi di spesa 101 99 + 3 + 2,6% + 2,6% Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (317) (301) - 16 + 5,3% + 3,2% Costi operativi (3.878) (3.822) - 56 + 1,5% + 0,7% RISULTATO DI GESTIONE 2.928 2.739 + 189 + 6,9% + 3,7% Accantonamenti per rischi ed oneri (156) (68) - 88 + 130,0% + 130,0% Oneri di integrazione (6) (67) + 61-91,5% - 91,6% Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.791) (1.650) - 140 + 8,5% + 9,0% Profitti netti da investimenti 68 (32) + 101 n.s. n.s. UTILE LORDO DELL OPERATIVITÀ CORRENTE 1.044 922 + 123 + 13,3% + 2,3% Imposte sul reddito del periodo (403) (334) - 69 + 20,7% + 17,3% UTILE (PERDITA) DI PERIODO 641 587 + 54 + 9,1% - 5,8% Utile di pertinenza di terzi (63) (76) + 13-16,8% - 8,0% UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA 578 512 + 66 + 13,0% - 3,1% Effetti economici della Purchase Price Allocation 2 (58) (65) + 7-11,0% - 10,4% UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 520 447 + 74 + 16,5% - 2,1% Note: I dati pubblicati in occasione del 1 trimestre 2009 sono stati modificati dalla riclassifica dei risultati dell attività di private equity da Risultato di negoziazione, copertura e fair value a Profitti netti da investimenti. 1. Variazioni a cambi e perimetri costanti. 2. Prevalentemente attribuibile all operazione di fusione Capitalia. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 11

Resoconto intermedio di gestione consolidato Evoluzione trimestrale Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale consolidato (milioni di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ATTIVO 31.03.2010 31.12.2009 30.09.2009 30.06.2009 31.03.2009 Cassa e disponibilità liquide 5.796 11.987 6.442 6.514 5.674 Attività finanziarie di negoziazione 138.495 133.894 145.519 157.122 197.344 Crediti verso banche 91.862 78.269 97.288 93.088 81.317 Crediti verso clientela 563.894 564.986 565.457 585.087 600.672 Investimenti finanziari 70.906 64.273 67.397 63.425 63.011 Coperture 15.557 13.786 14.442 12.980 13.634 Attività materiali 12.161 12.089 11.805 12.198 12.014 Avviamenti 20.815 20.491 20.381 20.412 20.494 Altre attività immateriali 5.288 5.332 5.259 5.351 5.414 Attività fiscali 12.949 12.577 12.323 12.034 12.798 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 640 622 590 2.932 2.880 Altre attività 10.505 10.454 10.806 11.569 13.043 Totale dell attivo 948.867 928.760 957.709 982.712 1.028.294 (milioni di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.03.2010 31.12.2009 30.09.2009 30.06.2009 31.03.2009 Debiti verso banche 112.828 106.800 124.112 142.891 163.524 Raccolta da clientela e titoli 592.539 596.396 590.103 590.684 577.062 Passività finanziarie di negoziazione 122.753 114.045 128.669 135.340 169.584 Passività finanziarie valutate al fair value 1.601 1.613 1.647 1.633 1.688 Coperture 14.248 12.679 13.268 10.875 12.560 Fondi per rischi ed oneri 8.010 7.983 8.175 8.142 7.773 Passività fiscali 7.174 6.451 6.587 6.213 8.846 Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione 262 312 298 2.544 2.534 Altre passività 20.712 19.590 22.442 23.513 24.318 Patrimonio di pertinenza di terzi 3.452 3.202 3.108 2.984 3.147 Patrimonio di pertinenza del Gruppo: 65.288 59.689 59.300 57.893 57.258 - capitale e riserve 64.135 57.671 57.564 57.469 57.506 - riserve di valutazione attività disponibili per la vendita e di Cash-flow hedge 633 316 405 (513) (695) - utile netto 520 1.702 1.331 937 447 Totale del passivo e del patrimonio netto 948.867 928.760 957.709 982.712 1.028.294 12 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 UniCredit Group

Conto Economico Conto Economico consolidato (milioni di ) 2010 2009 1 TRIM. 4 TRIM. 3 TRIM. 2 TRIM. 1 TRIM. Interessi netti 3.917 4.017 3.927 4.710 4.650 Dividendi e altri proventi su partecipazioni 60 91 63 104 54 Margine d interesse 3.978 4.108 3.990 4.814 4.704 Commissioni nette 2.169 2.115 1.930 1.889 1.846 Risultato negoziazione, copertura e fair value 560 151 716 1.029 (94) Saldo altri proventi/oneri 99 69 95 104 105 Proventi di intermediazione e diversi 2.828 2.335 2.741 3.023 1.857 MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 6.806 6.443 6.731 7.837 6.561 Spese per il personale (2.322) (2.277) (2.275) (2.249) (2.296) Altre spese amministrative (1.341) (1.321) (1.338) (1.425) (1.324) Recuperi di spesa 101 145 106 113 99 Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (317) (351) (324) (306) (301) Costi operativi (3.878) (3.803) (3.831) (3.867) (3.822) RISULTATO DI GESTIONE 2.928 2.640 2.900 3.969 2.739 Accantonamenti per rischi ed oneri (156) (231) (154) (156) (68) Oneri di integrazione (6) 63 (12) (242) (67) Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.791) (2.068) (2.164) (2.431) (1.650) Profitti netti da investimenti 68 217 181 (134) (32) UTILE LORDO DELL OPERATIVITÀ CORRENTE 1.044 620 751 1.007 922 Imposte sul reddito del periodo (403) (123) (188) (363) (334) UTILE (PERDITA) DI PERIODO 641 497 563 644 587 Utile di pertinenza di terzi (63) (63) (103) (90) (76) UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA 578 434 460 554 512 Effetti economici della Purchase Price Allocation 1 (58) (62) (66) (64) (65) UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 520 371 394 490 447 Note: Come già evidenziato nel bilancio 2009 si segnala che i risultati trimestrali pubblicati del primo e secondo trimestre 2009 sono stati riclassificati trasferendo i risultati economici di private equity da Risultato di negoziazione, copertura e fair value a Profitti netti da investimenti. 1. Prevalentemente attribuibile all operazione di fusione Capitalia. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 13

Resoconto intermedio di gestione consolidato Risultati per settori di attività Dati di sintesi per settore di attività (milioni di ) RETAIL CORPORATE & INVESTMENT BANKING (CIB) PRIVATE BANKING ASSET MANAGEMENT CENTRAL EASTERN EUROPE (CEE) POLAND S MARKETS CAPOGRUPPO E ALTRE SOCIETÀ (INCLUSO ELISIONI E RETTIFICHE) TOTALE CONSOLIDATO Dati economici MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1 trimestre 2010 2.307 2.555 196 202 1.072 436 38 6.806 1 trimestre 2009 2.665 2.271 205 182 1.192 374 (328) 6.562 Costi operativi 1 trimestre 2010 (1.712) (846) (138) (121) (506) (227) (327) (3.878) 1 trimestre 2009 (1.788) (831) (139) (114) (475) (207) (267) (3.822) RISULTATO DI GESTIONE 1 trimestre 2010 595 1.708 58 81 566 208 (289) 2.928 1 trimestre 2009 877 1.440 65 68 717 168 (595) 2.740 UTILE LORDO OPERATIVITÀ CORRENTE 1 trimestre 2010 91 745 55 81 256 182 (365) 1.044 1 trimestre 2009 364 571 61 69 383 158 (684) 922 Dati patrimoniali CREDITI VERSO CLIENTELA al 31 marzo 2010 166.215 281.381 7.322-60.437 19.564 28.974 563.894 al 31 dicembre 2009 167.913 284.136 7.134-58.084 19.351 28.368 564.986 RACCOLTA DIRETTA CLIENTELA E TITOLI al 31 marzo 2010 229.123 143.158 22.637-51.618 24.599 121.405 592.539 al 31 dicembre 2009 235.272 139.452 24.832-50.572 24.129 122.139 596.396 RWA TOTALI al 31 marzo 2010 68.780 253.901 4.474 1.785 71.659 22.915 32.442 455.955 al 31 dicembre 2009 67.835 253.099 4.544 1.772 69.613 22.011 33.515 452.388 EVA 1 trimestre 2010 (106) 36 26 52 12 57 (436) (359) 1 trimestre 2009 81 (11) 33 46 121 42 (683) (371) Cost/income ratio 1 trimestre 2010 74,2% 33,1% 70,4% 60,1% 47,2% 52,2% n.s. 57,0% 1 trimestre 2009 67,1% 36,6% 68,1% 62,7% 39,9% 55,2% -81,3% 58,2% Numero Dipendenti 1 al 31 marzo 2010 48.141 14.181 2.977 1.942 51.778 20.586 22.775 162.378 al 31 dicembre 2009 49.495 14.668 2.977 1.962 52.367 20.270 23.323 165.062 Nota: I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo EVA. 1. Full time equivalent. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%. 14 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 UniCredit Group

Dati storici del Gruppo UniCredit (già UniCredito Italiano S.p.A.) e l omonimo gruppo di società alla stessa facente capo nascono dalla integrazione, realizzata nell ottobre 1998, tra l allora Credito Italiano S.p.A., fondato nel 1870 con il nome di Banca di Genova, e UniCredito S.p.A., holding quest ultima che deteneva le partecipazioni di controllo in Banca CRT, CRV e Cassamarca. In virtù di tale integrazione, il gruppo Credito Italiano ed il gruppo UniCredito hanno messo in comune la forza dei rispettivi prodotti e la complementarietà della copertura geografica allo scopo di competere più efficacemente sui mercati dei servizi bancari e finanziari sia in Italia che in Europa, dando così vita al Gruppo UniCredit. Fin dalla sua creazione, il Gruppo ha continuato ad espandersi in Italia e nei Paesi dell Europa dell Est, sia tramite acquisizioni, sia attraverso la crescita organica, consolidando il proprio ruolo anche in settori di rilevante significatività al di fuori dell Europa, quali il settore dell asset management negli Stati Uniti d America. Tale espansione è stata recentemente caratterizzata, in modo particolare: dall integrazione con il gruppo HVB, realizzata attraverso un offerta pubblica di scambio promossa da UniCredit in data 26 agosto 2005 per assumere il controllo di HVB e delle società facenti capo alla stessa. A seguito di tale offerta, perfezionata nel corso del 2005, UniCredit ha infatti acquisito una quota pari al 93,93% del capitale sociale di HVB; dall integrazione con il gruppo Capitalia, realizzata mediante fusione per incorporazione di Capitalia in UniCredit, divenuta efficace a far data dal 1 ottobre 2007. Dati storici del Gruppo 2000-2010 IAS/IFRS DL 87/92 1 TRIM. 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2004 2003 2002 2001 2000 Conto economico (milioni di ) Margine di intermediazione 6.806 27.572 26.866 25.893 23.464 11.024 10.203 10.375 10.465 10.099 9.989 9.318 Margine di interesse 3.978 17.616 19.385 14.843 12.860 5.645 5.156 5.200 5.088 5.127 5.049 4.747 Proventi di intermediazione e diversi 2.828 9.956 7.481 11.050 10.604 5.379 5.047 5.175 5.377 4.972 4.940 4.571 Costi operativi (3.878) (15.324) (16.692) (14.081) (13.258) (6.045) (5.701) (5.941) (5.703) (5.483) (5.263) (4.752) Risultato di gestione 2.928 12.248 10.174 11.812 10.206 4.979 4.502 4.434 4.762 4.616 4.726 4.566 Utile lordo dell operatività corrente 1.044 3.300 5.458 9.355 8.210 4.068 3.238 2.988 3.257 2.924 3.212 3.185 Utile (perdita) d esercizio 641 2.291 4.831 6.678 6.128 2.731 2.239 2.300 2.090 1.962 1.954 1.858 Utile netto di pertinenza del Gruppo 520 1.702 4.012 5.961 5.448 2.470 2.069 2.131 1.961 1.801 1.454 1.395 Stato patrimoniale (milioni di ) Totale attivo 948.867 928.760 1.045.612 1.021.758 823.284 787.284 260.909 265.855 238.256 213.349 208.388 202.656 Crediti verso clientela 563.894 564.986 612.480 574.206 441.320 425.277 139.723 144.438 126.709 113.824 117.622 115.157 di cui: sofferenze 13.090 12.692 10.464 9.932 6.812 6.861 2.621 2.621 2.373 2.104 1.822 2.005 Raccolta da clientela e titoli 592.539 596.396 591.290 630.533 495.255 462.226 155.079 156.923 135.274 126.745 127.320 118.006 Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo 65.288 59.689 54.999 57.724 38.468 35.199 14.373 14.036 13.013 12.261 9.535 8.644 Indici di redditività (%) ROE 1 4,1 3,8 9,5 15,6 16,7 15,6 15,7 17,9 17,7 17,2 18 19,2 Risultato di gestione/totale attivo 1 1,23 1,32 0,97 1,16 1,24 0,63 1,73 1,67 2 2,16 2,27 2,25 Cost/income ratio 57,0 55,6 62,1 54,4 56,5 54,8 55,9 57,3 54,5 54,3 52,7 51 1. Dati annualizzati. Totale attivo (miliardi ) 1.200 1.000 800 787 823 1.022 1.046 929 949 600 400 200 0 203 208 213 238 266 261 2000 2001 2002 2003 2004 2004 2005 2006 2007 2008 2009 1 TRIM. DL 87/92 IAS/IFRS 2010 UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 15

Resoconto intermedio di gestione consolidato L azione UniCredit Informazioni sul titolo azionario 1 TRIM. 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 Prezzo ufficiale azione ordinaria ( ) - massimo 2,336 2,769 5,697 7,646 6,727 5,864 4,421 4,425 5,255 5,865 - minimo 1,856 0,634 1,539 5,131 5,564 4,082 3,805 3,144 3,173 3,202 - medio 2,081 1,902 3,768 6,541 6,161 4,596 4,083 3,959 4,273 4,830 - fine periodo 2,196 2,358 1,728 5,659 6,654 5,819 4,225 4,303 3,808 4,494 Numero azioni (milioni di ) - in circolazione a fine periodo 1 18.329,5 16.779,7 13.368,1 13.278,4 10.351,3 10.303,6 6.249,7 6.316,3 6.296,1 5.046,4 - con diritto godimento del dividendo 18.329,5 13.372,7 13.195,3 10.357,9 10.342,3 6.338,0 6.316,3 6.296,1 5.131,1 di cui: azioni di risparmio 24,2 21,7 21,7 21,7 21,7 21,7 21,7 21,7 21,7 - medio 1 17.537,3 15.810,8 13.204,6 11.071,6 10.345,2 6.730,3 6.303,6 - - - Dividendo - complessivo (milioni di ) 550 (*) 3.431 2.486 2.276 1.282 1.080 995 724 - unitario per azione ordinaria 0,030 (*) 0,260 0,240 0,220 0,205 0,171 0,158 0,141 - unitario per azione di risparmio 0,045 (*) 0,275 0,255 0,235 0,220 0,186 0,173 0,156 1. Il numero di azioni è al netto delle azioni proprie. (*) Il dividendo relativo all esercizio 2008 è stato assegnato per cassa nella misura di 0,025 euro per ogni azione risparmio (per complessivi 0,5 milioni) e mediante attribuzione di nuove azioni con un aumento di capitale gratuito. Indici di borsa IAS/IFRS DL. 87/92 1 TRIM. 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2004 2003 2002 2001 Patrimonio netto (milioni di ) 65.288 59.689 54.999 57.690 38.468 35.199 14.373 14.036 13.013 12.261 9.535 Utile netto (milioni di ) 520 1.702 4.012 5.901 5.448 2.470 2.069 2.131 1.961 1.801 1.454 Patrimonio netto per azione ( ) 3,56 3,56 4,11 4,34 3,72 3,42 2,30 2,21 2,06 1,95 1,89 Price/Book value 0,62 0,66 0,42 1,30 1,79 1,70 1,84 1,91 2,09 1,96 2,38 Earnings per share ( ) 2 0,11 0,10 0,30 0,53 0,53 0,37 0,33 0,34 0,31 0,29 0,28 Payout ratio (%) 32,3 (*) 58,1 45,6 92,1 60,2 55,1 55,2 49,8 Dividendo azione ordinaria/ prezzo medio (%) 1,58 (*) 3,97 3,90 4,79 5,02 4,32 3,70 2,92 (*) Il dividendo relativo all esercizio 2008 è stato assegnato per cassa nella misura di 0,025 euro per ogni azione risparmio (per complessivi 0,5 milioni) e mediante attribuzione di nuove azioni con un aumento di capitale gratuito. Il dato relativo all EPS del 2008, pubblicato in occasione della relazione consolidata al 31 dicembre 2008, pari a 0,30 euro, si è modificato in 0,26 euro per l incremento del numero di azioni rivenienti dall aumento di capitale gratuito (IAS 33 28). Per il 2009 ai fini del calcolo dell EPS, l utile netto di esercizio pari a 1.702 milioni si è modificato in 1.571 milioni a seguito degli esborsi addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell ambito dell operazione Cashes. Per il primo trimestre 2010 ai fini del calcolo dell EPS, l utile netto pari a 520 milioni si è modificato in 481 milioni a seguito degli esborsi addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell ambito dell operazione Cashes. 2. Dati annualizzati. Utile per azione ( ) 0,60 0,50 0,53 0,53 0,40 0,30 0,28 0,29 0,31 0,34 0,33 0,37 0,30 0,20 0,10 0,10 0,11 0,00 2001 2002 2003 2004 2004 2005 2006 2007 2008 2009 1 TRIM. DL 87/92 IAS/IFRS 2010 2 2. Dato annualizzato. 16 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 UniCredit Group

Risultati del Gruppo Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari Scenario Internazionale USA/Eurozona Nei primi tre mesi del 2010 le maggiori economie sviluppate (USA, area euro, UK, Giappone) sono riuscite a rimanere posizionate sul sentiero di ripresa delineatosi a livello internazionale già alla fine del 2009. Con l inizio del 2010 ha preso avvio un periodo prolungato di consolidamento della crescita che rimarrà comunque modesta per tutto l anno. I ritmi di espansione messi a segno dai vari Paesi tenderanno ad essere piuttosto discontinui come già mostrano dati del primo trimestre: negli Stati Uniti si è registrata un espansione del PIL decisamente sostenuta, del 3,2% (in termini annualizzati), mentre i tassi di crescita trimestrali di area euro, Regno Unito e Giappone sono stati molto più contenuti. Nel primo trimestre del 2010, i fattori di sostegno dell attività produttiva sono stati sicuramente il ciclo delle scorte e, ancora, gli effetti positivi di traino derivanti dal rilancio del commercio internazionale avutisi dopo la pausa estiva del 2009, nonché le notevoli misure di stimolo monetario e fiscale messe in atto in tutte le maggiori aree. Essendo di natura temporanea, questi effetti sono destinati a venire gradualmente meno nel corso dell anno. Pertanto, il consolidamento della nuova fase espansiva richiederà robusti incrementi dei consumi privati e degli investimenti. Tuttavia, il debito accumulato dal settore privato e la necessità di riassorbirlo in tempi ragionevoli renderanno difficoltoso il rilancio della spesa privata. L economia statunitense si sta riprendendo dalla peggiore recessione mai avuta dagli anni Trenta. I consumi privati restano comunque il nodo critico di questa ripresa, poiché la loro dinamica - sebbene in questo primo trimestre dell anno si sia rivelata più forte delle attese iniziali - continua a ingenerare timori che la tenuta della domanda tenderà ad affievolirsi nella seconda parte dell anno, quando il ciclo favorevole delle scorte inizierà a vedere diminuire sempre di più il suo impatto positivo sugli ordinativi delle imprese. Dalla ripresa internazionale in corso e dal ciclo delle scorte ha tratto sensibili benefici anche l area euro. Tuttavia, la persistente debolezza della domanda interna e la performance debole del PIL di fine 2009 sono fattori che continuano a pesare negativamente sulla crescita in euro zona, che nel primo trimestre del 2010 si è rivelata particolarmente contenuta (le attese sono per una crescita trimestrale dello 0,3%). Sulla bassa crescita del primo trimestre ha pesato anche il maltempo dell inverno appena passato, che ha avuto un forte impatto negativo sul settore delle costruzioni, controbilanciando l effetto positivo derivante dalla produzione industriale che negli ultimi mesi è migliorata rimanendo posizionata su un trend in continua crescita. Le indagini di fiducia delle imprese continuano invece a mandare messaggi molto positivi. Dopo essere approdata - nell ottobre 2009 - ai livelli in linea con un espansione dell attività economica, la fiducia ha accelerato nei primi tre mesi del 2010, mostrando che le imprese hanno una percezione migliore del quadro attuale e mostrano crescente ottimismo sulle prospettive future. Ciò è avvenuto sulla scia dei miglioramenti registrati soprattutto in Germania e riferiti in particolare alle componenti dei nuovi ordinativi dall estero. L indice PMI manifatturiero relativo all area euro, a marzo è salito a 56,6 - il livello più alto dal settembre 2006, mentre la componente relativa agli ordinativi esteri ha accelerato dal 50,1 del settembre 2009 - momento in cui si è assistito al nuovo rinvigorimento del commercio internazionale - al 58,8 di marzo 2010. Mentre famiglie, imprese e intermediari finanziari stanno cercando di aggiustare i loro squilibri di bilancio, l occupazione continua a mostrare un quadro piuttosto negativo. I livelli dei tassi di disoccupazione rimangono i più alti tra quelli misurati negli ultimi anni. Tra febbraio e marzo il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 9,7% negli Stati Uniti e al 10% in area euro. Anche se si sono già manifestati i primi deboli segnali di miglioramento, soprattutto negli Stati Uniti, il mercato del lavoro resterà debole per gran parte del 2010 e un lento impercettibile riassorbimento dell elevato numero di disoccupati sarà probabilmente visibile a partire dall autunno. Per quanto riguarda la dinamica dei prezzi, l inflazione (indice HICP) dell area euro, dopo essere scesa leggermente da 1,0% a 0,9% tra gennaio e febbraio, a marzo ha accelerato a 1,4%, a causa di un forte aumento dei prezzi del petrolio che hanno esercitato pressioni al rialzo. L inflazione da generi alimentari, invece, ha continuato mantenere la sua tendenza al ribasso sulla quale rimarrà per alcuni mesi nel 2010. Per quanto riguarda la politica monetaria, la Banca Centrale Europea (BCE), dopo aver portato il tasso refi all 1,00%, ha compiuto molti passi per risolvere la crisi finanziaria e fornire sostegno all economia reale. Ora la banca centrale si sta muovendo verso un progressivo ritiro delle misure di stimolo: ha condotto a dicembre 2009 l ultima operazione di rifinanziamento a dodici mesi e ha deciso di effettuare l ultima operazione a sei mesi alla fine del primo trimestre 2010. Tuttavia, in questi primi tre mesi dell anno, l attenzione si è incentrata principalmente sul problema legato alla gravità della situazione dei conti pubblici in Grecia. La BCE, insieme alla Commissione Europea e al Fondo monetario internazionale (FMI), si è mossa nella direzione di una efficace risoluzione della crisi greca, con un programma che ha portato le economie dell area euro a contribuire con una serie di prestiti bilaterali e la Grecia a varare un piano di riforme strutturali e di risanamento dei conti. Negli USA, la Federal Reserve continua a lasciare il tasso sui Fed funds invariato al minimo storico - in un intervallo compreso tra lo 0 e lo 0,25% - e ad escludere azioni imminenti sui tassi di interesse. Nel mese di febbraio, la Fed ha effettuato a sorpresa un rialzo al tasso di sconto, portandolo allo 0,75% dallo 0,25% iniziale. La Federal Reserve ha precisato che tale mossa rappresenta una misura di normalizzazione del canale tramite cui la banca centrale UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 17

Resoconto intermedio di gestione consolidato Risultati del Gruppo (SEGUE) Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari (SEGUE) presta alle banche commerciali in situazione di emergenza, non l inizio di un nuovo ciclo di rialzi. Inoltre, l istituto monetario statunitense ha iniziato a ridimensionare le misure di liquidità di emergenza: alla fine del primo trimestre sono stati chiusi i programmi di sostegno alla liquidità, è stata posta fine all acquisto di mortgagebacked securities e di altri titoli di debito emessi dalle agenzie federali. La Term Auction Facility e la Term Asset-Backed Securities Loan Facility verranno liquidate nel corso della prima metà del 2010. Contesto bancario e mercati finanziari Nel primo trimestre del 2010, il mercato del credito in eurozona si è contraddistinto ancora per una situazione di generale debolezza, sebbene si anticipi qualche segnale di distensione. In generale, l andamento complessivo dei prestiti al settore privato ha continuato ad evidenziate una divergenza tra i diversi settori, con i prestiti alle società non finanziare ancora in contrazione, mentre i prestiti alle famiglie stanno proseguendo su di un trend di ripresa, avendo concluso la fase discendente nella prima parte del 2009. Questa divergenza nella dinamica dei prestiti per settore è perfettamente in linea con le regolarità storiche e con il fatto che i prestiti alle famiglie tendono ad anticipare la ripresa del ciclo economico. Nel complesso, nei primi mesi del 2010 la crescita dei prestiti bancari al settore privato si è mostrata modesta, o addirittura negativa, per i tre i paesi di riferimento del Gruppo. I prestiti complessivi al settore privato hanno evidenziato a febbraio del 2010 (ultimo dato disponibile) una crescita, su base annua, di circa l 1% in Italia, mentre si sono contratti dello 0,5% a/a in Austria, sebbene in lieve miglioramento rispetto a dicembre 2009 (-1,3% a/a). In Germania, i prestiti al settore privato si sono contratti dell 1,8% a/a a marzo (secondo le statistiche mensili della BCE), in ulteriore peggioramento rispetto a quanto osservato nel periodo gennaiofebbraio. A pesare sulla crescita del credito nei tre paesi soprattutto la pesante, e senza precedenti, contrazione dei prestiti alle società non-finanziarie. Nei primi mesi del 2010, i finanziamenti alle imprese si sono ridotti in misura particolarmente marcata in Germania (-5,0% a/a a fino a marzo), senza esibire ancora un chiaro segnale di inversione di tendenza. In Italia, la riduzione è risulta prossima al 3% a/a a febbraio, mentre in Austria, dopo aver toccato un minimo a -1,9% a/a a fine 2009, un progressivo recupero si è osservato nei primi mesi dell anno, grazie ad una tenuta dei prestiti a medio-lungo termine. La contrazione che si registra per i prestiti alle società non-finanziarie è perfettamente in linea con l evidenza empirica che il credito alle imprese tende a seguire con un ritardo di circa tre/quattro trimestri il recupero dell attività economica reale, con gli indicatori di crescita economica che, come è noto, hanno toccato il loro punto di minimo proprio nel primo trimestre del 2009. Una nota più positiva proviene invece dai prestiti alle famiglie che segnalano in modo chiaro l inversione di tendenza, confermandosi su di un buon trend di recupero nei primi mesi del 2010. La ripresa proviene dalla espansione dei prestiti per acquisto abitazione, che si è consolidata ulteriormente nei primi mesi dell anno, grazie al forte supporto proveniente dal livello eccezionalmente basso dei tassi di interesse sulle nuove erogazioni di mutui. L entità dell espansione ha evidenziato tuttavia delle divergenze tra i paesi: la Germania continua a mostrare tassi di crescita ancora estremamente modesti e prossimi allo 0,5% a/a a marzo 2010. In Austria, la crescita dei prestiti per acquisto abitazione si è attestata a febbraio al 2,7% a/a, mentre in Italia i mutui bancari hanno segnato un aumento, sempre in febbraio, dell 8,1% a/a. Certamente, il costo estremamente basso dei nuovi mutui per un periodo prolungato di tempo, unito alla tendenza delle famiglie italiane a considerare la casa come un bene rifugio, sta continuando a sostenere la domanda di prestiti per acquisto abitazione in Italia, nonostante l effetto negativo proveniente dalla debolezza del mercato immobiliare. Per contro, il credito al consumo si conferma generalmente debole, evidenziando ancora una riduzione in Austria (-2,5% a/a), ed una crescita modesta sia in Germania (dove sembra essere cessato l effetto propulsivo derivante dagli incentivi governativi a sostegno dei consumi) sia in Italia. Nei primi mesi del 2010, l attività di raccolta delle banche ha rallentato il ritmo di espansione osservato nel corso del 2009, come effetto sia di una minore avversione a rischio delle famiglie sia di una più limitata disponibilità di liquidità delle imprese. In Italia, i depositi totali alla clientela hanno evidenziato in febbraio una crescita del 10,4% a/a, dopo aver toccato un massimo al 15,1% ad agosto del 2009. Il ritmo di rallentamento ha interessato, in eguale misura, sia i depositi in conto corrente (anch essi in crescita del 10,6% in febbraio) sia i depositi rimborsabili con preavviso (scesi fino al 6,9% a/a); per contro, sembra essersi arrestata la marcata contrazione che aveva caratterizzato i pronti contro termine per tutto il 2009, limitandosi quest ultimi ad una riduzione del 5,8% a/a in febbraio (-38% a/a ad agosto 2009). In Germania, il rallentamento nel tasso di espansione dei depositi alla clientela si è mostrato più marcato, con la crescita dei depositi detenuti dalle famiglie e dalle imprese che è scesa fino al 2,8% a/a a febbraio 2010 (+8,4% a febbraio del 2009). A far da freno alla crescita dei depositi soprattutto il rallentamento dei depositi delle imprese (e dunque, in prevalenza, dei time deposits), mentre i depositi delle famiglie (prevalentemente nella forma di depositi in conto corrente) hanno confermato una buona tenuta anche nei primi mesi del 2010 (in espansione del 6% a/a a febbraio 2010). Una dinamica di progressivo rallentamento dei depositi alla clientela si è osservata anche in Austria, a seguito di un progressivo contenimento nella crescita dei depositi in conto corrente (al 7,3% a/a a febbraio 2010), unito ad una continua contrazione dei depositi diversi dai conto correnti (-5% a/a). 18 Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 UniCredit Group

Per quanto riguarda i tassi bancari, è proseguita nei primi mesi del 2010 la discesa dei tassi sia sui prestiti sia sui depositi bancari in tutti e tre i paesi di riferimento, in linea con la riduzione nei tassi del mercato monetario osservata fino a marzo 2010. In Italia, la discesa dei tassi bancari sia attivi che passivi si è accompagnata ad un ulteriore riduzione della forbice bancaria (differenza tra tasso prestiti e tasso depositi), che si è attestata in febbraio a 3,06%, il valore più basso da giugno del 1998, a fronte di una media d anno al 3,36% per il 2009. In Germania, i tassi sui prestiti bancari, a famiglie ed imprese, si sono attestati in febbraio al 4,72%, in calo di 4pb rispetto a dicembre 2009; nel medesimo periodo, il tasso sui depositi bancari si è ridotto di 7pb, attestandosi all 1,10%. Lo spread bancario, che in Germania si è mostrato in aumento a partire da ottobre del 2008 (inizio dell ultima fase espansiva della politica monetaria della BCE), ha continuato, dunque, ad espandersi nei primi mesi del 2010, attestandosi al 3,61% in febbraio. In Austria la riduzione dei tassi di interesse bancari sta interessando, a ritmi differenti, sia i tassi di interesse sui prestiti sia sui depositi, lasciando lo spread bancario sostanzialmente stabile nell intorno del 2,00%. Sulla scia della crisi del debito sovrano, una maggiore incertezza ha invece contraddistinto i mercati azionari nei primi mesi del 2010, con andamenti divergenti nei tre paesi di riferimento del Gruppo. La Borsa Italiana ha chiuso il trimestre con un segno negativo e con una riduzione prossima al 2%, rispetto a dicembre del 2009, mentre i recuperi messi a segno nel mese di marzo sono stati sufficienti a garantire una chiusura positiva sia per l indice generale della borsa tedesca (+3,3% rispetto a dicembre 2009) sia della borsa austriaca (+5,6%). Il rallentamento dei mercati azionari non ha, tuttavia, impedito al mercato dei fondi comuni di proseguire sul trend di miglioramento iniziato alla fine dello scorso anno. In Italia, l industria dei fondi comuni ha messo a segno nel mese di marzo una raccolta netta positiva per 1,86 miliardi, che compensa in parte il deflusso di circa 600 milioni registrato nel mese precedente e porta la raccolta netta da inizio d anno a circa 1,55 miliardi; il contributo maggiore, in termini di raccolta, per l Italia continua comunque ad arrivare da Fondi di diritto Estero, mentre per i Fondi di diritto Italiano tendono ancora a prevalere i deflussi. A febbraio, la raccolta netta in Austria è stata positiva per 760 milioni, a fronte di un deflusso di 1,6 miliardi a febbraio dello scorso anno, mentre la Germania ha continuato a registrare la migliore performance in termini di raccolta netta, con una crescita cumulata a febbraio di circa 8 miliardi. Infine, per quel che riguarda il patrimonio dei fondi, in Italia lo stesso si è attestato a circa 444 miliardi in marzo, in aumento del 2% rispetto a dicembre 2009. In Austria, lo stock di fondi è risultato pari a circa 141 miliardi in febbraio (ultimo dato disponibile), in crescita dell 1,5% sempre rispetto a dicembre 2009, mentre in Germania il patrimonio di fondi si è mostrato pari a 659 miliardi in febbraio. Paesi CEE Per quanto riguarda i paesi dell Europa Centro Orientale, i primi mesi dell anno hanno visto consolidare i segnali di ripresa dell attività economica, già evidenti dall estate del 2009. Si tratta di una ripresa per il momento a due velocità: l export è il principale fattore di traino, ma la domanda interna rimane piuttosto depressa (sia gli investimenti che i consumi sono rimasti deboli nella gran parte dei paesi). La situazione delle economie dell Est Europa è significativamente migliorata nel corso degli ultimi mesi. Poco più di un anno fa le economie dell Est Europa, al contrario, erano considerate un fattore di instabilità per l Europa e il mese di Marzo del 2009 segnò il punto massimo di tensione, ma anche il punto di svolta. Un anno dopo, la situazione è sensibilmente più distesa: le agenzie di rating si sono affrettate a migliorare i propri giudizi sul debito di numerosi paesi tra la fine del 2009 e l inizio del 2010 (Turchia, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania); le valute locali tendono ad apprezzarsi, anche in maniera consistente (fa eccezione solamente il dinaro serbo); il rischio paese di buona parte dei paesi della regione (se misurato come spread sulle obbligazioni o tramite i CDS) è divenuto inferiore a quello di numerosi paesi di eurozona. In alcuni paesi, inoltre, la transizione elettorale ha dato risultati migliori del previsto (ben otto paesi dell Europa Centro Orientale hanno o hanno avuto elezioni nel corso del 2010): la rinnovata stabilità dei governi di Romania e Ucraina ha permesso di sbloccare gli aiuti del Fondo Monetario Internazionale. Il Fondo continua a rappresentare un importante áncora esterna per molti paesi della regione, quali Romania, Ucraina, Ungheria, Serbia, Bosnia, Lettonia (tre quarti dei fondi IMF erogati durante la crisi sono stati destinati all Est Europa). Anche all Est le tensioni sul debito greco sono state all ordine del giorno, non solo per via di un possibile contagio indiretto, ma anche perché le aziende greche svolgono un ruolo importante in alcuni paesi della regione. La Grecia è uno dei mercati di sbocco più rilevanti per alcuni paesi (quasi il 10% dell export bulgaro è destinato alla Grecia, ad esempio); e le banche greche sono tra le più importanti tra i paesi del Sud Est Europa: esse controllano quasi il 30% del sistema bancario bulgaro e tra il 10 ed il 20% del sistema bancario Serbo e Rumeno. Ma il contagio sui paesi dell Est proveniente dalla Grecia è stato finora alquanto limitato. L attenzione dei mercati finanziari si è, infatti, concentrata sulla situazione dei conti pubblici dei paesi europei (non più, come nelle fasi iniziali della crisi, sul settore bancario o sull indebitamento estero): in questo senso i paesi dell Europa Centro Orientale sono in una situazione significativamente migliore rispetto ai paesi della Vecchia Europa. Nessun paese dell Est è in una situazione di contestuale presenza di alto deficit pubblico ed elevato indebitamento; tutti i paesi, tranne la sola Ungheria, hanno un indebitamento pubblico inferiore al criterio di Maastricht del 60% del PIL. UniCredit Group Resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2010 19