ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMANTALLE DELL UMBRIA E DELLE MARCHE PIANO AZIENDALE 2014

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ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMANTALLE DELL UMBRIA E DELLE MARCHE PIANO AZIENDALE 2014 1

Introduzione Conformemente agli indirizzi di programma del Ministero della Salute e delle Regioni Umbria e Marche, sono stati elaborati, d intesa con il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo, previa consultazione dei Direttori di Struttura Complessa e successiva validazione da parte del Nucleo di Valutazione nella seduta dello scorso 23/12/2013, gli Obiettivi Strategici e il Piano di Attività per l anno 2014. Gli Obiettivi Strategici tengono conto della necessità di procedere alla stesura del nuovo Statuto, del regolamento interno dei servizi amministrativi e della nuova dotazione organica. Tali attività, previste dal D.lgs 106/2012 sul riordino degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, recepito dalle Regioni Umbria e Marche, rispettivamente con la L.r. n. 28 del 20/11/2013 e L.r. 40 del 25/11/2013. Il Piano di attività tiene conto: 1. degli indirizzi generali definiti dal Consiglio di Amministrazione dell Istituto di concerto con i rappresentanti delle due Regioni di competenza edelle risultanze della Conferenza dei Servizi del 26/10/2012, del 14/06/2013 e del 07/02/2014; 2. di quanto stabilito a livello nazionale dal Ministero della Salute, anche in recepimento di norme comunitarie in tema di azioni nel contesto della Sanità Pubblica Veterinaria; 3. del Piano Sanitario Nazionale; 4. dei Piani Sanitari Regionali Umbria e Marche; 5. del Piano Anticorruzione e Trasparenza l. 190/2012; 6. del complesso delle attività di carattere territoriale, quale elemento di riferimento per la programmazione delle attività tecnico scientifiche ed amministrative. Nel presente documento è previsto lo svolgimento di attività e il raggiungimento di obiettivi che rappresentano la continuazione di quanto già pianificato e attuato negli ultimi anni e vengono illustrate delle linee di sviluppo come contributo alle prospettive future di crescita dell Istituto. 2

Linee di sviluppo Questa Direzione ed il Consiglio di Amministrazione, sono impegnati ad adeguare lo Statuto, il Regolamento per l Ordinamento Interno dei Servizi e la nuova dotazione organica, ultimi e importanti atti da compiere a seguito del recepimento da parte delle regioni Umbria e Marche del D.lgs 106/2012 sul riordino degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Come risposta ai cambiamenti intervenuti nel panorama tecnico - scientifico l IZSUM ha rilevato l esigenza di innovare il modello organizzativo rendendolo più adeguato. Il processo di riorganizzazione dell IZSUM, infatti, è stato avviato già nel corso del 2010, e si è poi proceduto alla stesura del nuovo regolamento per l ordinamento interno dei servizi, al quale è stata data concreta applicazione a partire dal 01/01/2012. Il richiamato D. L.gs 106/2012 rappresenta un ulteriore passaggio ed opportunità per affinare il nostro modello organizzativo ma, soprattutto, rappresenta un ulteriore passo nel percorso evolutivo e di crescita dell Ente. Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali hanno una storia consolidata di attività di supporto tecnico scientifico di alto livello e di ricerca. Negli ultimi anni sono stati chiamati a fronteggiare, rispondendo in maniera attenta ed efficacie, tutta una serie di sollecitazioni esterne, non ultime le emergenze sanitarie che si sono presentate a livello regionale, nazionale ed internazionale(dalla BSE all influenza aviaria alla Peste Suina Africana all Antrax agli OGM ecc.). In effetti, gli ultimi anni hanno visto un radicale cambiamento nel tipo di attività di tutti gli Istituti, che sono passati da una proiezione territoriale ad una visione più interdisciplinare ed in contesto internazionale, legato al mercato libero e globale ed ai rischi sanitari a questo collegati. Questo ha imposto una rapida evoluzione profonda in termini di obiettivi, qualità del lavoro e risorse impegnate e soprattutto di comunicazione e flusso di informazioni in tempo reale. Per continuare a crescere occorre aprirsi di più ed ampliare le collaborazioni tecnico-scientifiche rafforzando i rapporti in ambito nazionale ed internazionale, nellaconvinzione che il futuro si giocherà sempre più sul piano dell innovazione e della ricerca. 3

Innovazione, sviluppo e ricerca Gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione sono fondamentali per affrontare le grandi sfide della società e contribuiscono a creare posti di lavoro, prodotti e servizi innovativi, aumentare la prosperità, migliorare la qualità della vita e promuovere i beni pubblici globali. Per la sua mission, l IZSUM non può che mantenere la ricerca e l innovazione ai primi posti tra gli elementi portanti della propria attività, nel cammino verso l eccellenza tecnologica e scientifica nel campo della Sanità Pubblica Veterinaria. Lo conferma il deciso rafforzamento tecnologico delle strutture esistenti realizzato in questi anni e l aggiornamento continuo delle strumentazioni, sempre al passo con le più recenti tecnologie scientifiche. La sfida è continuare a sostenere con successo il confronto nello scenario della ricerca a livello nazionale, ma, soprattutto, internazionale. È questo il contesto nel quale è necessario muoversi oggi in maniera sempre più agile e sicura. Nel nostro Paese si registra un inesorabile contrazione delle risorse impegnate nella ricerca; questo non risparmia neanche la ricerca sanitaria e, con essa, i fondi destinati agli istituti Zooprofilattici. La possibilità di portare avanti attività di studio avanzate deve sempre di più rivolgersi ad altre fonti economiche, in primis di fondi messi a disposizione dalla Comunità Europea. Questo, però, è un ambito nel quale è sempre più forte la competizione, dove per essere efficaci è necessario rispondere in maniera adeguata, moderna e tempestiva. Compito dell IZSUM è prepararsi a questa sfida ed a quelle già alle porte, tra tutte il programma Horizon 2020, facendo tesoro delle esperienze maturate e degli obiettivi raggiunti in questi anni ed avendo alle spalle una rete di strette collaborazioni a livello regionale, nazionale e, certamente, anche internazionale da spendere nel prossimo futuro. Un elemento importante sarà la collaborazione tra settore della ricerca pubblico e mondo della produzione privata. La possibilità di creare forme di collaborazione e co-finanziamento delle attività assume una rilevanza crescente con un impulso deciso verso una ricerca avanzata ma, anche e sempre di più, vicina alle necessità del mondo industriale, finalizzata a favorire la crescita e l innovazione delle aziende presenti nel territorio (Cluster Tecnologici). Sarà essenziale, in quest ottica, l apertura dell IZSUM verso il mondo della produzione agroalimentare e farmaceutica, per intercettare i bisogni esistenti ed indirizzare, di conseguenza, i propri programmi di ricerca verso obiettivi sempre meglio finalizzati. Altrettanto importante sarà delineare procedure amministrative snelle, che facilitino il consolidamento dei rapporti di collaborazione tra IZSUM, enti di ricerca e aziende private, aprendo sempre di più alla possibilità di finanziamento di progetti di interesse comune tra pubblico e privato. 4

Questi fondi accessori dovranno poter essere destinati a capitoli di spesa importanti quali l acquisizione di tecnologie avanzate o, ancora di più, la formazione del personale, elemento essenziale per una struttura impegnata nel settore della ricerca. Le forti limitazioni economiche imposte negli ultimi anni riducono drasticamente le possibilità della crescita professionale dei ricercatori. È quindi auspicabile poter prevedere procedure tali da rendere più agevole l utilizzo di fondi e permettere agli operatori di usufruire di periodi di scambio e formazione professionale presso altri centri di ricerca internazionali, facilitando così anche la creazione di solidi rapporti di collaborazione tra i questi centri e l IZSUM. L ampiezza del contesto nel quale ci si muove, l innumerevole serie di fonti di potenziale finanziamento, la complessità delle regole che le governano (basti pensare alle modalità di presentazione di un progetto internazionale e di rendicontazione economica) sono sufficienti a dimostrare come, per gestirle al meglio sia necessaria un altissima professionalità ed un campo di competenze molto ampio. È quindi importante per l IZSUM dotarsi di un nucleo di risorse umane specificamente formate su queste tematiche, per permettere un efficace ricerca e distribuzione di informazioni ed offrire ai ricercatori un supporto tecnico-amministrativo di alto livello, contribuendo a facilitare il raggiungimento dell obiettivo del successo, inteso come finanziamento dei propri progetti di ricerca. 5

Cooperazione internazionale L apertura crescente alle collaborazioni internazionale è un altro obiettivo strategico dell IZSUM e in quest ottica si pone l impegno crescente verso attività di cooperazione nell ambito della sanità pubblica veterinaria. Ne è testimonianza tangibile l accordo con l Organizzazione Internazionale della Salute Animale (OIE) che apre alla gestione coordinata di progetti ed attività in vari teatri internazionali, così come l apertura di un canale operativo diretto con la FAO, che sta offrendo all istituto la possibilità di rendere sempre più visibili le proprie competenze e mettere a frutto il proprio expertise tecnico scientifico. L obiettivo è una cospicua partecipazione nel prossimo futuro a progetti di cooperazione (Twinnings, Taiex, ecc.) nei quali mettere a frutto il vasto ambito di specializzazioni professionali presenti in Istituto. Anche in questo contesto, però, l accesso ai finanziamenti è tutt altro che agevole; è necessario maturare conoscenze tecniche ed amministrative molto specifiche ed essere a conoscenza dei bandi e delle modalità di adesione per poter presentare proposte che possano risultare vincenti. Anche per questo l IZSUM ha necessità di dotarsi di un nucleo di risorse umane in grado di occuparsi con alta professionalità ed esperienza di questo settore, monitorando i bandi e le opportunità presenti a livello internazionale e supportando il personale tecnico-scientifico nelle procedure di presentazione o rendicontazione dei progetti. Amministrativamente dovranno essere individuati strumenti, anche economici, per incentivare la partecipazione del personale tecnico alle iniziative di cooperazione internazionale. Nuovo impulso ai centri di eccellenza dell Istituto. I Centri di referenza nazionali sono strumenti operativi, designati dal Ministero della Salute, che si caratterizzano per un'elevata competenza nei settori della sanità animale, dell'igiene degli alimenti e dell'igiene zootecnica. Dislocati presso gli Istituti Zooprofilattici, identificano dei laboratori di eccellenza, punto di riferimento sia per il Servizio sanitario nazionale, sia per le Organizzazioni Internazionali quali OMS, FAO, OIE, ed Unione Europea, che sono promotori di varie forme di collaborazione e cooperazione, per sviluppare competenze scientifiche. Dette Organizzazioni chiedono infatti ai Centri di Referenza di mettere a disposizione le tecnologie, i servizi, i prodotti diagnostici e profilattici, e la formazione per sostenere la crescita dei Paesi in via di sviluppo. 6

I tre Centri di Referenza dell IZSUM sono stati rafforzati con l inserimento di nuove figure professionali e con la dotazione di strumentazioni all avanguardia per far fronte alle emergenze che puntualmente si presentano nella sanità animale e nella sicurezza alimentare. Lo sforzo principale deve inoltre essere rivolto al loro definitivo inserimento in un ambito internazionale, con un percorso di progressiva qualificazione che conduca, auspicabilmente, al riconoscimento ufficiale quale laboratorio di referenza di organizzazioni sovranazionali e poter quindi spendere con maggiore facilità la loro expertise. I Centri di Referenza, grazie alla loro rete di relazioni internazionali maturate nel corso degli anni in settori di interesse emergente, costituiscono senza alcun dubbio gli interlocutori privilegiati per partecipare a progetti di ricerca internazionali; ne consegue che essi devono rappresentare il fulcro delle attività di ricerca dell intero Istituto. Pertanto verranno posti al centro delle tematiche di ricerca dell IZSUM innanzitutto, gli argomenti di interesse dei centri stessi coinvolgendo, laddove possibile, laboratori e competenze fino ad oggi poco integrati (biologia molecolare, sviluppo e produzione vaccini, sviluppo test diagnostici, proteomica, chimica ambientale). Attualizzazione e miglioramento del sistema qualità. La promozione della qualità rappresenta un esigenza culturale e tecnica di qualunque azienda moderna che offra un prodotto od un servizio. In particolare per gli IIZZSS l accreditamento sulla base della norma ISO 17025 rappresenta un pre-requisito per lo svolgimento delle attività nell ambito della sicurezza alimentare. La prevista promulgazione del nuovo assetto normativo comunitario per la salute animale ANIMAL HEALTH LAW, rende indispensabile una nuova modulazione del sistema qualità dell IZSUM ed una sua ottimizzazione anche in funzione del contenimento dei costi. Presenza sul territorio Il ruolo di riferimento storicamente svolto dall istituto zooprofilattico sperimentale di presidio territoriale, per quanto attiene le principali problematiche di Sanità Pubblica Veterinaria, deve essere mantenuto e, se possibile, ulteriormente consolidato. Oltre alle attività più tradizionali, legate al controllo delle malattie del bestiame soggette a piani nazionali e alla verifica dell igiene e sicurezza degli alimenti di origine animale e vegetale, i laboratori dell IZS forniscono, infatti, un contributo fondamentale nel valutare le problematiche sanitarie regionali in 7

relazione alle nuove zoonosi, alle malattie emergenti o riemergenti, ai nuovi allergeni ed inquinanti ambientali. Le esperienze degli ultimi anni confermano come queste continue sfide assumano un ruolo sempre crescente, legate alle modificate condizioni di produzione e alla dimensione globale del commercio di animali e derrate alimentari. La capacità di rispondere degli istituti diventa un requisito essenziale per continuare a svolgere nel tempo il ruolo di riferimento che hanno ricoperto nel panorama veterinario negli ultimi decenni. Questo anche attraverso il mantenimento di elevati livelli di qualità delle prestazioni, inserite in un sistema certificato che permea tutte le attività dell Istituto e che rappresenta un valore aggiunto fondamentale per i sistemi veterinari delle due regioni, riflettendosi su tutte le attività inerenti la Sanità Pubblica Veterinaria. In questi anni il contributo dell IZSUM si è tradotto in numerose attività svolte di concerto con i servizi sanitari regionali. Prima fra tutte la collaborazione alla definizione del Piano Integrato dei controlli, redatto secondo il Regolamento (CE) n.882/2004, un documento strategico che mira ad armonizzare e ad razionalizzare i controlli ufficiali in materia di alimenti, mangimi, sanità e benessere animale e sanità delle piante mediante un'opportuna considerazione dei rischi ed un adeguato coordinamento di tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Sono poi state avviate esperienze di integrazione medico veterinaria, in particolare per la lotta alle zoonosi ed alle malattie trasmesse da vettori; ne è esempio, nelle Marche, il progetto svolto dall IZSUM in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione di Fabriano, che si inserisce a pieno titolo nelle strategie comunitarie di One Health. Obiettivo di salute è stata la diminuzione del rischio di diffusione delle zoonosi e delle malattie da vettori attraverso sistemi integrati di sorveglianza medico veterinaria. Nell ambito del progetto, che ha avuto avvio nel 2010, sono stati effettuati corsi di formazione per i medici di medicina generale, i pediatri, clinici ospedalieri, laboratoristi ospedalieri; sono stati prodotti e condivisi protocolli di diagnosi clinica, laboratoristica e di indagine epidemiologica, sono state elaborate linee guida sull indagine in corso di tossinfezione alimentare, è stato elaborato un protocollo di intervento di emergenza in caso di West Nile Disease, Chikungunya, Dengue. Infine, è stato avviato un servizio diagnostico per le malattie trasmesse da zecche, svolto dal laboratorio di diagnostica della sezione di Ancona, che prevede l identificazione del parassita e la ricerca dei patogeni trasmissibili. In Umbria, invece, un esperienza di particolare significato è stata l istituzione del Centro Regionale di Farmacovigilanza (Deliberazione della Giunta Regionale dell Umbria n. 1500 del 26 novembre 2012), collocato funzionalmente in 8

Istituto, con la collaborazione della Facoltà di Medicina Veterinaria dell Università di Perugia. Il Centro, ai sensi del D. Lgs. n.190/2006, è stato chiamato a monitorare le reazioni avverse che il medicinale veterinario può provocare sugli animali, sull uomo che lo manipola e sull ambiente. In quest ambito l Istituto ha già intrapreso ricerche per monitorare il corretto utilizzo del farmaco negli allevamenti da latte e vigilare che il farmaco utilizzato risponda alle caratteristiche dichiarate dal produttore. A questo si aggiunga l istituzione del Registro tumori animali, con l obiettivo di valutare sotto il profilo epidemiologico, l incidenza di tali patologie rispetto ad una popolazione conosciuta, attraverso la classificazione e la registrazione delle diverse patologie oncologiche di interesse medico-veterinario. Nel caso di animali domestici, quali cani e gatti, che condividono con l uomo lo stesso contesto abitativo ed ambientale e di conseguenza l eventuale esposizione ai medesimi fattori oncogeni, lo studio dell andamento dei tumori può fornire informazioni molto interessanti circa l esistenza di fattori di rischio non noti provenienti dal Registro Tumori di popolazione umana ed eventualmente con quelli ambientali forniti da ARPA. Allo scopo è stato attivato il Centro funzionale di patologia veterinaria per il Registro Tumori Animali quale modalità funzionalmente integrata fra il servizio diagnostico di patologia veterinaria del Dipartimento di Scienze Biopatologiche della Facoltà di Veterinaria dell Università di Perugia ed il Laboratorio di Istopatologia e chimica-clinica dell IZSUM. Sul versante più specifico della sicurezza alimentare, in questi anni è stato sviluppato, nelle due regioni, un programma di formazione per Auditor di settore e di sistema su aziende agro- zootecniche e produttrici di alimenti destinato al personale delle aziende sanitarie. A questo si affiancano le attività svolte nell ambito del progetto Ars alimentaria finalizzato alla caratterizzazione ed alla valutazione del rischio, effettuata secondo schemi scientificamente validati, delle principali produzioni alimentari tradizionali del nostro territorio. Infine il programma di collaborazione con ARPA nell ambito delle specifiche competenze e del proprio mandato istituzionale, per dotare le regioni di un supporto analitico sempre più efficace nel il controllo degli alimenti, coerente con le esigenze di efficienza e più rispondente alla crescente domanda di sicurezza dei consumatori e dei produttori, specializzando ed orientando le attività di laboratorio in maniera da evitare sovrapposizioni e duplicazioni. Sulla scorta di queste esperienze, per il futuro sarà compito dell istituto dare ancora maggiore impulso alla propria presenza sul territorio delle regioni di 9

competenza, in un ottica di costante integrazione con gli altri servizi del sistema sanitario. Sarà strategico valutare la possibilità di utilizzare sistemi di sorveglianza alternativi, basati non più sul controllo totale delle popolazioni soggette al fenomeno ma sull analisi del rischio, per le malattie soggette a piani di sorveglianza, che permettano un intervento mirato e contemporaneamente un risparmio nei costi analitici e delle attività di prelievo. Un deciso supporto dovrà anche essere dato, insieme ai servizi veterinari, alle aziende per il raggiungimento di specifici obiettivi di salute; ad esempio, un requisito al quale sarebbe progressivamente necessario giungere è la qualifica di Indenne da Trichinella per gli allevamenti suini, che porterebbe ad un notevole risparmio nell attività analitica finora condotta, così come il definitivo ottenimento dello stato sanitario di ufficialmente indenne da Tubercolosi negli allevamenti bovini. Ulteriori piani di controllo dovranno poi essere elaborati ed implementati per affrontare problematiche sanitarie non nuove ma, sicuramente, importanti; tra tutte basti pensare alla Paratubercolosi bovina per i suoi riflessi economici e sanitari. Sarà poi auspicabile dare sviluppo all Entomologia medico-veterinaria facendo tesoro dell esperienza e delle competenze maturate in questi anni dal personale dell IZSUM, in particolare del laboratorio di Diagnostica integrata della sezione di Ancona, nel settore generale delle malattie trasmesse da vettori. Un altro ambito nel quale l IZS può fornire un contributo prezioso è la sorveglianza delle popolazioni animali selvatiche. La presenza nelle Marche e in Umbria di rilevanti aree naturalistiche e le competenze che il personale ha acquisito in questo settore rende strategico un investimento di personale e di risorse in questo campo. Infine, potrà essere attivato un centro di eccellenza sulle attività di Sanità Pubblica Veterinaria nelle catastrofi (in collaborazione con la rete della Protezione Civile). Il Centro andrebbe a costituire un punto di riferimento locale e nazionale per la formazione e la ricerca nella sanità pubblica veterinaria delle catastrofi. Rappresenterebbe un soggetto di elevato livello tecnico-scientifico a supporto dei servizi di protezione civile regionali e del servizio nazionale di protezione civile, per la pianificazione e organizzazione dei servizi veterinari in occasione di catastrofi naturali, la valutazione e mitigazione della vulnerabilità della filiera produttiva agro-zootecnica, la tutela della sicurezza della sanità e del benessere animale in caso di disastri naturali e tecnologici. 10

In tutti questi ambiti di lavoro s inserisce a pieno titolo il ruolo degli osservatori epidemiologici regionali come nodi nevralgici della Sanità Pubblica Veterinaria moderna. Sono ormai uno strumento essenziale per la raccolta centralizzata e l elaborazione epidemiologica dei dati che vengono costantemente prodotti dai Servizi Veterinari. Questo permette di generare informazioni utili alla pianificazione e alla programmazione delle azioni, nonché alla verifica dell efficienza ed efficacia degli interventi. Nelle Marche esiste già una realtà consolidata di raccordo tra la regione e l Istituto rappresentata dal Centro Epidemiologico Regionale Veterinario (CERV), nato nel dicembre 2008 e che svolge anche un ruolo di raccordo funzionale tra i Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione delle varie Aree vaste territoriali. Al CERV sono assegnate ogni anno importanti attività quali la gestione dei debiti informativi obbligatori, la gestione del sistema informativo veterinario regionale, l analisi dei dati per la produzione di informazioni necessarie al governo del sistema. Il CERV produce ogni anno una relazione tecnica sulle attività di sorveglianza portate avanti dai Servizi Veterinari dell ASUR e sulla situazione epidemiologica delle più importanti patologie animali. Per il futuro è auspicabile un riconoscimento formale anche in Umbria del ruolo dell Osservatorio epidemiologico regionale, in considerazione delle attività che da anni svolge in collaborazione con i servizi di prevenzione regionali ed i servizi sanitari Servizio diagnostico integrato In questi anni forte impulso è stato dato all attività di supporto diagnostico alle imprese zootecniche. Ma alla semplice attività analitica si è progressivamente affiancato un servizio consulenziale altamente specializzato, per rispondere alle mutate esigenze delle aziende. I dati dell ultimo censimento Istat (periodo 2000-2010) sulle consistenze degli allevamenti e dei relativi animali allevati della specie bovina, ovina e suina a livello regionale e nazionale mostrano come la popolazione bovina attualmente presente nel territorio umbro-marchigiano ammonti a circa 130.000 capi, di cui circa 110.000 da carne. In particolare, una larga proporzione di questi appartengono ad allevamenti del tipo linea vacca-vitello di razza Chianina e Marchigiana. Si evidenzia come negli ultimi 10 anni si sia assistito ad una forte contrazione numerica del numero di allevamenti (-27%), ma, al contempo, si sia osservata una modesta riduzione del numero di capi allevati con uno scostamento che si aggira intorno al 4%. Questo testimonia la tendenza di un incremento del numero di animali allevati da parte di aziende sempre più strutturate ed 11

organizzate a discapito delle piccole realtà che, non potendo più competere sul mercato, preferiscono chiudere. Per quanto riguarda l allevamento ovino, dai dati si evidenzia come ad una drastica riduzione degli allevamenti di circa il 47%, come per la specie bovina si assiste solo ad una lieve contrazione numerica dei capi allevati di circa lo 0,7% L allevamento del suino, a motivo anche della forte ristrutturazione che il settore ha subito, mostra una forte concentrazione dell attività in unità produttive di dimensioni sempre maggiori, spesso dislocate al di fuori del nostro territorio di competenza. Rispetto al 2000, a fronte di una riduzione delle aziende pari all 83%, la consistenza dei capi suini allevati risulta in crescita dell 8,5%. In questo scenario si è inserita l attività diagnostica dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell Umbria e delle Marche (IZSUM), con la finalità di offrire un efficace supporto tecnico scientifico ad allevamenti in forte evoluzione, nei quali la tecnologia e il management aziendale supportano l equilibrio tra i sempre più alti costi di produzione e i ricavi che da essa ne derivano. Per rispondere alla contrazione numerica del patrimonio zootecnico del nostro territorio, l'izsum ha poi allargato i suoi confini di attività oltre i territori regionali di propria competenza, entrando in aziende moderne dislocate su tutto il territorio nazionale e fronteggiando la competizione diretta del mercato. Da qui l esigenza di sviluppare competenze tecnico-scientifiche adeguate, in grado di rispondere alla richiesta sempre più pressante di una consulenza di alto livello. L attività diagnostica ha anche ampliato i propri settori di interesse tradizionali includendo tematiche di crescente rilevanza quali la tutela del benessere animale e della biodiversità (mantenimento e protezione di razze animali di particolare pregio ed adattamento alle aree appenniniche, studio dei loro caratteri di resistenza genetica ad alcune malattie), la protezione delle aree zootecniche marginali e dei modelli agricoli e socio economici sostenibili. Questa crescente richiesta di intervento ma anche la necessità di gestire al meglio le risorse disponibili, in particolare in momenti di contrazione economica, impone per il futuro di rivedere l organizzazione complessiva del servizio. Questo per rispondere ancora meglio alle esigenze delle tante realtà produttive presenti nelle nostre Regioni, attraverso un nuovo modello di diagnostica che veda un potenziamento dell attività presso le sezioni periferiche, finalizzato ad una maggiore efficacia, alla riduzione dei costi ed alla presenza più capillare ed incisiva dell IZSUM sul territorio. 12

Il modello che si vuole realizzare si basa su un approccio organizzativo in rete Sede centrale - Sezioni che permetta di ottimizzare l utilizzo delle risorse esistenti all'interno dei laboratori e soddisfare le esigenze di un utenza distribuita sul territorio (in particolare in aree marginali e svantaggiate). L'obiettivo è costituire un polo unico di diagnostica dell'izsum basato su un forte coordinamento delle attività sia sul territorio che all'interno dei laboratori. L'attività sarà svolta in maniera uniforme da un nucleo di persone adeguatamente formate e che condividono procedure e protocolli d'intervento. In questo senso sarà fondamentale la collaborazione con il settore Ricerca e Sviluppo, per la messa a punto di tecniche analitiche necessarie a rispondere in modo adeguato alle esigenze diagnostiche e approfondire (anche tramite attività specifiche di ricerca) tematiche e settori attualmente non indagati. Importante sarà infine stimolare la crescita dei rapporti tra utenza e IZSUM anche attraverso un attività di comunicazione, informazione e formazione costante a tecnici ed allevatori. Specializzazione delle sezioni territoriali Le sezioni, con la loro presenza capillare sul territorio, rappresentano un presidio essenziale per la Sanità Pubblica Veterinaria delle Regioni Umbria e Marche. La tendenza per loro, in questi anni, è stata quella di una progressiva specializzazione nelle funzioni e nelle attività svolte. Ne è esempio la sezione di Ancona che negli anni si è specializzata nello studio e controllo dei molluschi bivalvi. Oggi è sede del Centro di Referenza Nazionale per il controllo microbiologico e chimico dei Molluschi bivalvi e svolge un ruolo di assoluto riferimento per chi opera nel controllo della filiera dei molluschi bivalvi. In particolare ha svolto il ruolo di collegamento tra tutti gli attori istituzionali e non istituzionali del settore, portando avanti attività innovative sia di ricerca che di raccolta e analisi dei dati. La sezione di Macerata ha invece assunto il ruolo di Centro di Riferimento Regionale per gli Enteropatogeni, istituito nell'ottobre 2001, e rappresenta oggi un nodo insostituibile per la Sanità Pubblica Regionale, sia per quanto riguarda la sorveglianza epidemiologica dei patogeni enterici, con particolare riguardo alla Salmonella, ma anche per l'elaborazione di appropriate strategie di intervento. La sezione di Pesaro, a sua volta, si è qualificata negli anni nel settore dell autocontrollo per le aziende agroalimentari; il personale gestisce le attività inerenti lo sviluppo di piani di autocontrollo nelle aziende agroalimentari, con particolare riguardo alla metodologia HACCP, promuove percorsi formativi sugli aspetti igienico-sanitari e sulle tecnologie di produzione, rivolti agli addetti del settore ed effettua consulenza ad organi istituzionali o ad aziende private. 13