APPROCCIO PRESTAZIONALE ALLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA ED AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: CONSIDERAZIONI SULL APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO ITACA



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SOMMARIO APPROCCIO PRESTAZIONALE ALLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA ED AMBIENTALE DEGLI EDIFICI: CONSIDERAZIONI SULL APPLICAZIONE DEL PROTOCOLLO ITACA ing. Paola Zampiero 1 1 Dottore di Ricerca esperto in valutazione e certificazione della sostenibilità energetica ed ambientale degli edifici Project manager per iisbeitalia, paola.zampiero@iisbeitalia.org Energy Consultant per IQS-s.r.l, pzampiero@iqs-srl.it Le problematiche energetiche ed ambientali strettamente legate all edilizia da tempo sono argomento di discussione in su tavoli tecnici, politici, della ricerca e anche culturali in generale. Da questi contesti differenti, uniti da un obiettivo comune, sono emersi differenti approcci nel tentativo di diffondere una cultura di risparmio energetico, attenzione all uso delle risorse naturali e diminuzione dell impatto dell ambiente costruito. La difficoltà sta nel trovare una soluzione efficace che sia facilmente comprensibile e condivisibile da tutti gli attori del processo. Risulta necessario semplificare un tema complesso in singole tematiche legate ad esigenze specifiche, definite in modo chiaro da un requisito, collocate in un contesto territoriale e legislativo preciso, concretizzate da un indicatore calcolabile e in base al quale definire una soluzione. Per quanto riguarda la problematica energetica costituiranno riferimento ufficiale le Linee Guida Nazionali che definiscono la procedura di analisi e certificazione delle prestazioni del sistema edificio-impianto. Il tema della sostenibilità, se possibile ancora più complesso, è stato affrontato a livello Nazionale dal Gruppo di Lavoro Interregionale in materia di bioedilizia di ITACA, l Istituto per la Trasparenza l Aggiornamento e la Certificazione degli Appalti, organo tecnico dalla Conferenza delle Regioni. Questo gruppo ha definito un Protocollo approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province Autonome il 15/01/2004 e su cui si basa lo schema di legge regionale sulle Norme per l edilizia sostenibile approvato il 15 marzo scorso dalla medesima. In questo articolo si vuole condurre una breve analisi sulle caratteristiche dello strumento e la sua applicazione. RIFERIMENTI D ATTUALITÀ Il recepimento della direttiva europea sul rendimento energetico in edilizia (2002/91/CE) è stato parzialmente attuato mediante il DLgs 192/05 e successivi aggiornamenti (DLgs 311/06) prevedendo l obbligatorietà della certificazione energetica degli edifici. Parallelamente alle questioni relative al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni (problematica di grande attualità poiché considerata una delle cause fondamentali dei cambiamenti climatici in atto) sta acquisendo carattere ufficiale la questione della sostenibilità ambientale degli edifici che comprende altri argomenti fondamentali relativi al costruito. Con la Deliberazione n VIII del 27 Dicembre 2006 [1] la Regione Lombardia dichiara che intende favorire e promuovere la qualità sotto il profilo energetico e bioclimatico degli interventi edilizi... sia per promuovere il miglioramento del livello di vivibilità, di comfort e di economicità di gestione di ogni abitazione, oltre che della sua qualità architettonica e individua come riferimento tecnico-normativo il Protocollo ITACA. Su scala più vasta, la Conferenza delle Regioni ha approvato il 15 marzo 2007 lo schema di legge regionale sulle Norme per l edilizia sostenibile [2] proponendo un integrazione volontaria applicata ad un numero più ampio di prestazioni ambientali della certificazione obbligatoria riguardante le prestazioni energetiche secondo l art. 6 del DLgs 192/05. La metodologia di valutazione adottata è quella del Protocollo ITACA. Il Protocollo ITACA sembra dunque diventare lo strumento di riferimento ufficiale per la valutazione e certificazione della sostenibilità ambientale degli edifici. APPROCCIO PRESTAZIONALE DEL PROTOCOLLO ITACA L approccio alle costruzioni basato sulla sostenibilità ambientale deve essere finalizzato alla definizione ed alla gestione responsabile di un ambiente costruito sano, che utilizza in modo efficiente ed ecologico le risorse ed implica principalmente un efficiente utilizzo delle risorse e delle materie prime, la riduzione dei carichi, ma soprattutto la consapevolezza delle implicazioni sull ambiente conseguenti al processo di pianificazione territoriale ed edilizio. Approccio prestazionale: univocità e misurabilità L unico modo per avere tale consapevolezza consiste nell analizzare le singole problematiche e capire le conseguenze che ogni scelta progettuale ha sul livello di prestazione energetica ed ambientale globale dell edificio. Di conseguenza è necessario definire le esigenze fondamentali relative alla sostenibilità dell edilizia, i requisiti progettuali che esprimono ogni esigenza e l indicatore che rappresenta un modo univoco per giudicare il singolo requisito.

In questo modo ogni prestazione dell edificio diventa misurabile e confrontabile con prestazioni standard e quindi la qualità dell oggetto edilizio può essere valutata oggettivamente e classificata in funzione del confronto con esempi di riferimento o con altri edifici contestualmente valutati. Si tratta di un approccio prestazionale alla valutazione di sostenibilità ambientale che viene recepito ed espresso dal Protocollo ITACA e probabilmente rappresenta uno dei motivi del successo di questo strumento rispetto ad altri proposti in ambito Nazionale, la cui diffusione è limitata a specifiche zone territoriali. In realtà la versione attuale del Protocollo ITACA contiene ancora un discreto numero di indicatori prestazionali qualitativi, che vengono descritti sotto forma di possibili scenari e la cui valutazione è di tipo appunto qualitativo. Quello che si dovrà richiedere al comitato tecnico nel caso in cui questo metodo diventasse realmente un riferimento ufficiale è il tentativo di oggettivare in modo integrale la valutazione cercando di studiare e validare metodi scientifici per trasformare i criteri qualitativi in quantitativi. Scientificità del Protocollo Esiste comunque un altra caratteristica del Protocollo che contribuisce a conferire scientificità al metodo e cioè la contestualizzazione alla legislazione/normativa vigente, per esempio il criterio relativo ai consumi energetici invernali recepisce completamente il nuovo quadro legislativo (DLgs 192 aggiornato secondo DLgs 311) sia degli standard di riferimento su cui si basa la valutazione sia delle metodologie di verifica utilizzate per la valutazione stessa. Questa peculiarità permette allo strumento di legarsi al territorio in cui viene applicato, coerentemente alle relative necessità e regole proprie che si differenziano in funzione dello specifico contesto. Sarà così possibile una congruità di metodo e quindi una confrontabilità dei risultati che permetterà all utente di verificare le prestazioni di un edificio rispetto ad un altro e di acquisire quella consapevolezza che lo condurrà ad una scelta. Si riportano ad esempio le informazioni riportate su ogni scheda del Protocollo ITACA [3] che contribuiscono a conferire scientificità alla valutazione: l esigenza, ovvero l obiettivo di qualità ambientale che si intende perseguire; l indicatore di prestazione e la relativa unità di misura, cioè il parametro utilizzato per valutare il livello di performance dell edificio rispetto al criterio di valutazione; il metodo di verifica, che definisce la procedura per determinare il livello di prestazione dell edificio rispetto al criterio di valutazione; la scala di prestazione, rispetto alla quale viene definito il punteggio ottenuto dall edificio in base al livello dell indicatore di prestazione determinato applicando il metodo di verifica; i riferimenti legislativi; dispositivi legislativi di riferimento a carattere cogente o rientranti nella prassi progettuale; i riferimenti normativi; normative tecniche di riferimento utilizzate per determinare le scale di prestazione e le metodologie di verifica; la documentazione richiesta, ovvero le informazioni che devono essere predisposte per giustificare l attribuzione del punteggio. IL METODO Il Protocollo ITACA si basa sul sistema di certificazione internazionale GBC (Green Building Challenge) il cui strumento di valutazione della sostenibilità degli edifici è il GBTool ora aggiornato a SBTool, che permette di certificare edifici con diversa destinazione d uso in le fasi del processo progettuale, dallo studio di fattibilità all esercizio. [4] Il Protocollo ITACA si può considerare la prima contestualizzazione italiana per l edilizia del metodo GBC, ora in fase di acquisizione anche dagli organi normativi internazionali (ISO-CEN) ed europei (UNI). E un sistema costituito da un insieme di criteri prestazionali di eco-sostenibilità valutati mediante un sistema a punteggio che associa un livello di performance in funzione del confronto tra il valore dell indicatore prestazionale valutato per l edificio rispetto ad una scala prestazionale standard predefinita. Il punteggio di ogni criterio, una volta, andrà a sommarsi ai punteggi pesati degli altri criteri sino alla definizione del punteggio totale di sostenibilità raggiunto dell edificio. La pesatura rappresenta un altra caratteristica positiva di questo metodo che permette di plasmare lo strumento in funzione delle priorità che si vogliono dare alle diverse problematiche e che possono dipendere dal contesto territoriale, politico, economico, ecc. La scientificità del Protocollo ITACA Il Protocollo ITACA è un sistema modulare in cui la versione completa, composta da 70 schede, affronta tutte le tematiche legate alla sostenibilità ambientale degli edifici: la qualità dell ambiente esterno e quindi l inquinamento locale e l integrazione con il contesto, il consumo di risorse, tra cui l energia, ma anche l acqua potabile, i materiali da costruzione e il terreno a proposito del quale viene valutato l impatto del costruito sulla qualità ecologica. Altro argomento importante sono i carichi ambientali, emissioni di gas, rifiuti liquidi, rifiuti solidi da cantiere e la qualità del comfort ambientale indoor, comprendendo le questioni di illuminotecnica, acustica, benessere termico e qualità dell aria. Infine fanno parte integrante della valutazione la qualità di servizio e di gestione intesi come qualità prestazionali dell edificio nel lungo termine e la vicinanza al trasporto pubblico ed ai servizi locali per diminuire l inquinamento addotto da spostamenti con veicoli privati. Esistono poi la semplificata da 28 schede e la più semplice, sintetica, contenente solo 12 schede che rappresenta la forma proposta come riferimento per la valutazione volontaria da affiancare alla certificazione energetica. PROTOCOLLO ITACA SEMPLIFICATO: ESEMPIO DI APPLICAZIONE E CONSIDERAZIONI La semplificazione ha mantenuto i requisiti ritenuti fondamentali ed indispensabili per la realizzazione di interventi eco-sostenibili e permette di stimare il livello di qualità ambientale di un edificio, misurandone la prestazione rispetto a 12 criteri e 6 sottocriteri suddivisi nelle 2 macroaree: Consumo di risorse e Carichi

ambientali. L applicazione del metodo può servire per la certificazione della qualità ambientale di un edificio e, in caso di punteggio coerente con i limiti prefissati, servire per ottenere eventuali incentivi o finanziamenti, come per esempio avviene per la Regione Piemonte nel Programma Casa 10000 alloggi entro il 2012. Oppure può essere utilizzato come strumento di accompagnamento alla progettazione in ottica sostenibile per cui il progettista viene supportato nelle scelte progettuali al fine di far raggiungere al proprio progetto un livello di sostenibilità autonomamente predefinito. Di seguito si riporta un esempio di possibile applicazione del Protocollo Semplificato in un caso di accompagnamento alla progettazione con particolare riferimento alla valutazione dei consumi energetici, valutati in uno dei criteri con peso maggiore. Applicazione del Protocollo ITACA Sintetico In caso di supporto alla progettazione il primo passo da compiere è la valutazione preliminare del progetto al fine di delineare lo stato di fatto, cioè il punteggio di sostenibilità ambientale che l edificio otterrebbe se fosse costruito secondo tale progetto. In Tabella 1 è rappresentata una schematizzazione della scheda di valutazione che calcola automaticamente il punteggio finale del progetto e in cui sono raccolti tutti i criteri e sotto-criteri accanto ad ognuno dei quali si trova la cella del punteggio ottenuto dalla valutazione del singolo criterio (calcolato), il peso relativo al criterio (predefinito) e il conseguente punteggio. La cella in giallo conterrà il punteggio finale raggiunto. Tabella 1 Scheda di valutazione 1.1 Energia primaria per la climatizzazione invernale 0 30 0 1.2 Acqua calda sanitaria 0 5 0 1.3 Contenimento consumi energetici estivi 0 20 0 1.3.1 Controllo della radiazione solare 0 50 0 1.3.2 Inerzia termica 0 50 0 1.4 Illuminazione naturale 0 5 0 1.5 Energia elettrica da fonti rinnovabili 0 10 0 1.6 Materiali eco-compatibili 0 15 0 1.6.1 Uso di materiali da fonti rinnovabili 0 60 0 1.6.2 Uso di materiali riciclati/ di recupero 0 40 0 1.7 Acqua potabile 0 10 0 1.7.1 consumo di acqua potabile per irrigazione 0 60 0 1.7.2 consumo di acqua potabile per usi indoor 0 40 0 1.8 Mantenimento delle prestazioni dell involucro edilizio 0 5 0 2.1 Emissioni di gas serra 0 40 0 2.2 Rifiuti solidi 0 20 0 2.3 Rifiuti liquidi 0 20 0 2.4 Permeabilità aree esterne 0 20 0 0.00 Si procede al calcolo, per ogni criterio, del valore corrispondente all indicatore di performance del progetto il quale viene poi confrontato con i valori di riferimento, chiamati anche benchmark, contenuti nella scala prestazionale del criterio in questione. In Tabella 2 è riportato l esempio di attribuzione del punteggio relativo al criterio di valutazione dei consumi energetici. Calcolato l indicatore, questo viene confrontato con i valori di riferimento e viene di conseguenza scelto il punteggio intero corrispondente al valore dell indicatore più vicino a quello del progetto. Nel caso in esempio, che riguarda la valutazione dei consumi invernali per la climatizzazione, il punteggio ottenuto è pari a 1. Tabella 2 Esempio di attribuzione punteggio Valore 1.1 Energia primaria per la indicatore climatizzazione invernale (kwh/kwh) Punti >100-1 100 0 92 90 1 80 2 70 3 50 4 25 5 Una volta completata la valutazione preliminare si ottiene non solo un punteggio globale, ma una griglia di criteri e punteggi singoli che viene studiata e ragionata in relazione a tutti i dati a disposizione. Tabella 3 Scheda di valutazione preliminare compilata 1.1 Energia primaria per la climatizzazione invernale 1 30 0.3 1.2 Acqua calda sanitaria 0 5 0 1.3 Contenimento consumi energetici estivi 0.5 20 0.1 1.3.1 Controllo della radiazione solare 0 50 0 1.3.2 Inerzia termica 1 50 0.5 1.4 Illuminazione naturale 3 5 0.15 1.5 Energia elettrica da fonti rinnovabili 0 10 0 1.6 Materiali eco-compatibili 0 15 0 1.6.1 Uso di materiali da fonti rinnovabili 0 60 0 1.6.2 Uso di materiali riciclati/ di recupero 0 40 0 1.7 Acqua potabile 0 10 0 1.7.1 consumo di acqua potabile per irrigazione 0 60 0 1.7.2 consumo di acqua potabile per usi indoor 0 40 0 1.8 Mantenimento delle prestazioni dell involucro edilizio 3 5 0.15 2.1 Emissioni di gas serra 1 40 0.4 2.2 Rifiuti solidi 0 20 0 2.3 Rifiuti liquidi 0 20 0 2.4 Permeabilità aree esterne -1 20-0.2 0.90 Punti migliorabili Come si nota in Tabella 3, facendo considerazioni relative agli output della valutazione preliminare ed alla globalità dei dati di progetto, è possibile fissare i punti di probabile miglioramento che potranno essere modificati per innalzare il livello prestazionale globale dell edificio. Nel caso in esempio i punti migliorabili hanno riguardato: la correzione delle stratigrafie d involucro e la modifica degli impianti; l opportunità di certificazione delle caratteristiche e della provenienza dei materiali utilizzati nell'edificio; la predisposizione di un sistema di raccolta, opportuna depurazione e riutilizzo dell'acqua piovana; la predisposizione di un piano interno al sito relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi; la progettazione, in conformità con la definizione del sistema di raccolta di acqua piovana, di un sistema di copertura dei parcheggi interrati a verde e annesso sistema di drenaggio acque in apposite vasche di stoccaggio. Proprio questa fase della valutazione, se impostata come supporto al progettista, rappresenta uno degli aspetti positivi di questo strumento che risulta utile per ottenere un obiettivo specifico di sostenibilità, ma è anche in grado di educare gli attori del processo ad

una progettazione sostenibile consapevole. Le alternative progettuali che vengono proposte non sempre hanno un riscontro positivo, sia perché i miglioramenti apportati possono non essere sufficienti all innalzamento del livello prestazionale, sia perché la realtà contestuale di progetto spesso pone dei vincoli e comporta dei compromessi. Nell esempio si può notare come l unica modifica utile e possibile abbia riguardato stratigrafie d involucro e impianti. Nonostante questo limite, coerentemente con il concetto di valutazione a punteggio, queste due modifiche sono valse un netto miglioramento prestazionale globale dell edificio. Ciò è dovuto al peso significativo assegnato a questo criterio che recepisce appieno la legislazione vigente in materia di risparmio energetico e diminuzione di emissioni (argomenti strettamente correlato) ed è dunque considerato punto focale della valutazione. Tabella 4 Scheda di valutazione conclusiva compilata 1.1 Energia primaria per la climatizzazione invernale 3 30 0.9 1.2 Acqua calda sanitaria 0 5 0 1.3 Contenimento consumi energetici estivi 0.5 20 0.1 1.3.1 Controllo della radiazione solare 0 50 0 1.3.2 Inerzia termica 1 50 0.5 1.4 Illuminazione naturale 3 5 0.15 1.5 Energia elettrica da fonti rinnovabili 0 10 0 1.6 Materiali eco-compatibili 0 15 0 1.6.1 Uso di materiali da fonti rinnovabili 0 60 0 1.6.2 Uso di materiali riciclati/ di recupero 0 40 0 1.7 Acqua potabile 0 10 0 1.7.1 consumo di acqua potabile per irrigazione 0 60 0 1.7.2 consumo di acqua potabile per usi indoor 0 40 0 1.8 Mantenimento delle prestazioni dell involucro edilizio 3 5 0.15 2.1 Emissioni di gas serra 3 40 1.2 2.2 Rifiuti solidi 0 20 0 2.3 Rifiuti liquidi 0 20 0 2.4 Permeabilità aree esterne -1 20-0.2 Considerazioni sul metodo 2.30 Punti migliorati Gli elementi caratteristici che si possono ritrovare nello strumento sono la scientificità, la sistematicità dell approccio alle problematiche che determina una relativa semplicità di conduzione della valutazione, la possibilità di integrarsi al contesto territoriale in cui viene applicato, la congruità con il contesto legislativo/normativo vigente e in funzione di questo la possibilità di continuo aggiornamento, la completezza degli argomenti trattati, la funzionalità di ottenere un risultato che sia confrontabile e quindi recepito e messo a frutto dagli utenti. In realtà lo strumento è ancora migliorabile, sia dal punto di vista del metodo stesso, sia sul relativo uso che se ne farà. Nel primo caso, ad esempio, come già accennato all interno dell articolo, giacchè lo strumento sta diventando un riferimento Nazionale per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, sarebbe opportuno massimizzare l oggettività del metodo cercando di rendere quantitativo il maggior numero possibile di criteri. In tal modo il risultato sarebbe inconfutabile. Nel secondo caso, un problema riguarda la necessità di contestualizzare in modo ragionevole lo strumento affinché la confrontabilità del punteggio finale non perde di significato. Ciò significa che una caratteristica molto positiva del metodo che in generale gli dovrebbe conferire coerenza con il contesto potrebbe diventare talmente specifica da non permettere che i risultati della valutazione di un edificio in un comune siano confrontabili con quelli di un comune limitrofo, ma con un Regolamento Edilizio differente. La soluzione auspicabile per questa problematica si dovrebbe trovare nella congruità della legislazione a livello Comunale/Regionale, ma qualora questo non accadesse, sarà compito del professionista incaricato della valutazione considerare adeguatamente i vari criteri o meglio sarà dovere di coloro che definiranno le modalità di applicazione del sistema porre delle condizioni per conferire omogeneità alle valutazioni. Sempre relativamente all uso dello strumento, sarebbe necessario ponderare gli obiettivi di diffusione del metodo con validità ed efficacia delle valutazioni realizzate. Questa critica riguarda la scelta di divulgazione ufficiale della versione Sintetica del Protocollo che da un lato ha un impatto meno ostile nei confronti di coloro che dovranno in qualche modo avvalersene, sia come professionisti che come utenti finali dell oggetto edilizio, ma dall altro rischia di non considerare alcuni criteri fondamentali relativi all integrazione con il contesto, al benessere ambientale ed ai trasporti. Tutte queste tematiche sono di grande importanza ed attualità, la prima deve essere interpretata non come sola integrazione architettonica con il contesto, ma soprattutto come inserimento di un oggetto con determinate caratteristiche costruttive ed impiantistiche all interno di un insieme di oggetti con altrettante caratteristiche costruttive ed impiantistiche da cui non si può prescindere, soprattutto qualora si voglia compiere un azione di ristrutturazione sostenibile del costruito. Quindi una valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici dovrebbe considerare positivamente un integrazione del progetto nel suo contesto globale, per cui risulterebbe premiante considerare la possibilità di un risparmio a grande scala con l uso di teleriscaldamento o di altre tipologie d impianto innovative che devono necessariamente coinvolgere più edifici per essere efficienti. La seconda è strettamente legata ai contenuti di alcune direttive tecniche europee, come ad esempio il progetto di norma pren15251, che ribadiscono l importanza della qualità ambientale interna e forniscono delle metodologie scientifiche per valutarne il livello e quindi migliorarne la progettazione. La terza riguarda direttamente la collettività la quale viene ormai periodicamente sottoposta al divieto d uso dei mezzi di trasporto privati, per cui una soluzione sistemica del problema sarebbe sicuramente più utile ed accettabile. Concretamente si propone dunque, a completamento della versione Sintetica del Protocollo, l aggiunta di alcuni criteri relativi all integrazione con il contesto (secondo l interpretazione data precedentemente) alla qualità dell ambiente interno con riferimento specifico al - comfort acustico e alla qualità dell aria verificando la assenza di agenti inquinanti e l efficacia della ventilazione ed infine l integrazione con il trasporto pubblico, l agevolazione del trasporto alternativo e la

prossimità a servizi locali. D altra parte uno strumento così composto, seppur più impegnativo, non risulterebbe una grande novità in tutti quei comuni con spirito innovatore che già da tempo hanno affrontato la questione della sostenibilità ambientale degli edifici adottando all interno del proprio Regolamento Edilizio norme e requisiti relativi alle suddette questioni. CONCLUSIONI In conclusione è possibile affermare che il Protocollo ITACA, opportunamente aggiornato e utilizzato in modo ragionato può considerarsi un metodo scientifico ed oggettivo per valutare concretamente la qualità energetica ed ambientale degli edifici. Può inoltre costituire un canovaccio del progettista il quale potrebbe utilizzare l elenco dei criteri come guida per affrontare in modo integrale e integrato la progettazione di un oggetto edilizio sostenibile. Una cosa rimane certa: è impossibile affrontare una tematica così complessa con superficialità o inadeguatezza culturale, altrimenti tutti gli enormi sforzi che si stanno compiendo saranno inutili. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1. Giunta della Regione Lombardia, Deliberazione n VIII 003951. Oggetto: Primi indirizzi e criteri per l applicazione di riduzioni degli oneri di urbanizzazione in relazione a interventi di edilizia bioclimatica o finalizzati al risparmio energetico ai sensi dell art. 44, comma 18, della L.R. 12/05, 27 Dicembre 2006. 2. M. Laudonio, Il sole 24 ore. Norme e tributi N 84, Sull energia disciplina unica per le Regioni, p. 41, 26 Marzo 2007. 3. PROTOCOLLO ITACA per la valutazione della qualità energetica ed ambientale di un edificio. Aggiornamento 1 - Roma, 5 DICEMBRE 2005. 4. I.Meroni, R.Lollini, P.Zampiero (ITC-CNR), Progettare la sostenibilità ambientale degli edifici: strumenti e procedure di supporto - Designing building environmental sustainability. support tools and procedures contenuto nel libro Architettura Urgenza Sostenibilità, Associazione Empirica Progetti editore, Torino, giugno 2006. 5. Regolamento Edilizio Approvato Comune Cassina dé Pecchi