LE SEPOLTURE DI CASTEL PAGANO DATI ANTROPOLOGICI E PALEOPATOLOGICI



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LE SEPOLTURE DI CASTEL PAGANO DATI ANTROPOLOGICI E PALEOPATOLOGICI di Walter Pantano INTRODUZIONE Lo scheletro umano è un archivio di informazioni non solo biologiche ma anche culturali. I caratteri osservati sulle ossa e sui denti infatti sono determinati da fattori sia genetici che ambientali e questi ultimi possono intervenire durante le fasi di ontogenesi e nel corso della vita adulta. Le ossa, soggette a continui processi di rimodellamento, conservano traccia dei processi metabolici di accrescimento e d invecchiamento e, fattori ambientali endogeni o esogeni all'individuo (normali o patologici), possono intervenire modificandone l omeostasi. I denti invece non risultano soggetti a processi di riparazione, pertanto essi possono conservare permanentemente tracce di processi fisiologici, patologici e, in alcuni casi, persino comportamentali. Varia è la natura degli indicatori riscontrabili su reperti osteo-dentari. Gli indicatori patologici, rilevabili su specifici distretti, danno informazioni relative a diversi tipi di malattie (genetiche ed ereditarie, infettive, metaboliche, dovute a carenze nutrizionali o degenerative); gli indicatori occupazionali o di attività, informano sul tipo di attività fisica svolta, analizzando le aree di inserzione dei muscoli e le articolazioni. Lo studio di indicatori traumatici permette di comprendere modi e tempi in cui si è verificato l evento traumatico ed eventuali interventi terapeutici e curativi. Inoltre, particolari usure e fratture dei denti, rimandano a specifici comportamenti ed abitudini alcune delle quali oggi perdute, ma riscontrabili in individui e popolazioni del passato. Infine, non meno importanti, sono gli indicatori paleo-nutrizionali rilevabili sia su elementi scheletrici che sui denti, i quali forniscono utili informazioni sulle abitudini alimentari. METODOLOGIE Il materiale scheletrico umano analizzato nel presente studio proviene dallo scavo di 11 sepolture ad inumazione, rinvenute durante i lavori di valorizzazione e fruizione dell area archeologica di Castel Pagano (Apricena-FG). Dopo un accurata pulizia e restauro, il materiale osteologico è stato oggetto di approfondite analisi di laboratorio che hanno riguardato diversi aspetti. 1 / 12

La diagnosi del sesso è stata effettuata secondo la tecnica proposta da Acsàdi e Nemeskéri (1970), tenendo conto delle informazioni fornite da Ferembach et al. (1979). La diagnosi dell età alla morte nei subadulti (individui al di sotto dei 18 anni) è stata determinata attraverso il grado di eruzione e sviluppo dei denti (Ubelaker, 1989), lo stato di saldatura tra epifisi e diafisi delle principali ossa lunghe (Brothwell, 1965) ed alle dimensioni delle ossa lunghe (Stloukal e Hanakova, 1978; Ubelaker, 1989). Per gli adulti è stato utilizzato il metodo combinato di Nemeskéri et al. (1960), valutando il grado di obliterazione delle suture esocraniche (Meindl e Lovejoy, 1985), il grado di usura dei denti (Lovejoy, 1985), la morfologia della superficie delle estremità sternali delle coste, dei corpi vertebrali (Burns, 1999) e della sinfisi pubica (Todd, 1921). In laboratorio sono stati rilevati i caratteri metrici dello scheletro, secondo la metodologia descritta da Martin Saller (1966). Le dimensioni osteometriche sono state utilizzate per elaborare la statura degli individui (Trotter e Gleser, 1952-1977), alcuni indici del cranio ed i principali indici di robustezza e di sezione delle ossa lunghe. È stata così ottenuta una classificazione costituzionale del campione, cercando di evidenziare differenze morfometriche legate a fattori dinamici ed ambientali, come gli stress dovuti ad attività fisiche o a carenze nutrizionali. L indagine antropologica ha riguardato anche l esame delle condizioni del complesso dento- alveolare (carie, ascessi, parodontopatie, tartaro, perdita intra vitam ed usura). Lo studio delle patologie dentarie è molto importante in campo antropologico per la gran quantità di informazioni che si possono ottenere, infatti, dalla condizione dei denti si possono ricavare dati sulle abitudini alimentari ed igieniche degli individui (Brothwell,1981; Smith, 1984). Molti fattori che influiscono sul metabolismo, quali malattie o carenze nutrizionali acute o croniche, sia dirette (da mancato consumo) che indirette (da mancato assorbimento o assimilazione), provocano alterazioni nel tessuto osseo, diagnosticabili mediante esame macroscopico. L indagine antropologica ha riguardato anche il rilevamento di tali alterazioni (indicatori non metrici di stress funzionale e di malattia). In particolare sono state osservate: L iperostosi porotica: consiste in una porosità macroscopica osservabile sul tetto delle orbite (cribra orbitalia) e/o sulla superficie esterna della volta cranica (cribra cranii). Questa alterazione è legata a stati anemici con diversa eziologia, ad esempio anemie emolitiche ereditarie, anemie conseguenti a malattie infettive o parassitarie, o anemie da carenza di ferro (Hengen, 1971; Stuart Macadam, 1992). 2 / 12

L ipoplasia dello smalto: si manifesta sottoforma di linee o pozzetti sulla superficie dei denti ed è causata da interruzioni o rallentamenti nell apposizione dello smalto durante l amelogenesi, quindi durante la fase di crescita dei denti permanenti (compresa in un periodo che va dalla nascita fino ai 6-7 anni). Queste alterazioni permangono per tutta la vita di un individuo e sono causate da episodi di stress aspecifici (come malnutrizione o malattie), pertanto risultano essere dei buoni indicatori dello stato di salute e della qualità di vita di una popolazione (Goodman e Rose, 1990, 1991). L ipoplasia è stata rilevata sulla superficie buccale di tutti i denti permanenti e, per ciascun dente, è stato registrato il numero di episodi ipoplasici e la severità del difetto secondo due categorie: lieve/moderato e grave (Corrucini et al., 1985). Le linee di Harris: sono strie trasversali diafisarie di ridotta opacità, visibili nelle radiografie delle ossa lunghe. Esse si formano in seguito ad un arresto della crescita longitudinale dell osso e tendono, col tempo, a riassorbirsi. Si può determinare il numero di linee per individuo e stimare l età di formazione di queste alterazioni in base al metodo proposto da S. Bayers (1991). Nel presente lavoro, sono state rilevate le patologie presenti sui resti scheletrici e sono state esaminate le alterazioni a carico delle articolazioni (artropatie) e delle inserzioni muscolo-tendinee (entesopatie). Lo studio di queste alterazioni consente di avanzare ipotesi riguardo adattamenti ambientali e occupazionali della popolazione studiata. Quando le alterazioni sono causate da attività continue e non a malattie, esse colpiscono punti specifici e circoscritti e si presentano come rugosità, porosità, eburneazioni, creste o spicule ossee, modificazioni della forma generale della superficie articolare o nell area di inserzione (Kennedy, 1989; Hawkey e Merbs, 1995; Capasso et al. 1999). Lo studio degli indicatori di stress biomeccanico, consente quindi di rilevare quali siano i distretti corporei maggiormente colpiti dallo stress funzionale, ad esempio se vi sia una prevalenza dell uso degli arti superiori rispetto agli arti inferiori. Le informazioni conseguite, sono state elaborate anche in base al grado di sviluppo dei muscoli e all uso delle connessioni, per verificare ipotesi sulle abitudini di vita della popolazione in esame ed ottenere informazioni sul tipo di attività svolta (Borgognini Tarli e Reale,1997). RISULTATI La tomba 2 ha restituito i resti di un solo individuo. Lo scheletro, ben conservato ed in giacitura primaria (Duday, 2005), appartiene ad un individuo di sesso femminile, di età alla morte compresa tra i 25 ed i 30 anni. Il cranio presenta una forma rotondeggiante (brachicranio) e si 3 / 12

definisce medio secondo l indice di altezza (ortocranio). Il valore dell indice di altezza-larghezza dal basion indica tapeinocrania e la fronte è mediamente divergente. L indice gnatico, che esprime il grado di prognatismo della faccia, è basso (ortognato). Le orbite sono mesoconche, il naso è mesorrino, il forame è largo. La statura dell individuo, stimata in base alla lunghezza delle principali ossa lunghe, è di circa 159 cm. Complessivamente gli indici del postcranio caratterizzano un soggetto mediamente robusto e sottoposto a forti stress funzionali. Dai dati ottenuti, risulta che gli omeri ed i femori sono caratterizzati da indici di sezione che corrispondono ad uno schiacciamento delle diafisi, proprio di ossa sollecitate in maniera intensa dalle pressioni delle masse muscolari. Anche gli indici diafisari dei radi e delle ulne corrispondono a valori che attestano una cresta interossea sporgente, quindi intensi sono stati i movimenti di pronazione e supinazione dell avambraccio. Le inserzioni muscolari sulle ossa sono marcate e si registrano numerose alterazioni causate da stress biomeccanico che coinvolgono sia gli arti superiori, sia quelli inferiori. In particolare, sugli omeri, sulle ulne, sui femori e sulle tibie, sono state osservate evidenti entesopatie e sulle vertebre toraciche e lombari sono presenti ernie di Schmörl. Le ernie di Schmörl sono delimitate depressioni del corpo vertebrale causate dalla degenerazione del disco intervertebrale e riconducibili a pesanti stress da carico (Ortner e Putschar, 1985; Iscan e Kennedy, 1989). L individuo era molto probabilmente affetto da scoliosi, infatti è presente una anomala curvatura (verso destra) della colonna vertebrale, associata ad una asimmetria delle prime coste. Per quanto concerne gli indicatori di stress nutrizionale e/o di malattia, nell individuo in esame si rileva la presenza di iperostosi porotica, sotto forma di cribra orbitalia. L ipoplasia dello smalto è presente su tutti i denti come sottili linee, che suggeriscono almeno 7 episodi di stress avvenuti durante la prima infanzia (tra 1 e 4 anni). Sono tutti episodi lievi, tranne quelli avvenuti a 2 anni e a 2 anni e mezzo (medio/gravi). Sulla tibia si individuano due linee di Harris vicino l estremità distale. La situazione dentoalveolare non è buona: nonostante la giovane età, l individuo aveva perso in vita il primo molare superiore sinistro ed il terzo molare mandibolare destro e sui denti sono presenti numerose carie. Inoltre i margini alveolari della mascella e della mandibola presentano un forte grado di riassorbimento ed il tartaro è presente (anche in media quantità) su tutti i denti. Si riscontra infine, la presenza, lungo i rami della sutura lambdoidea del cranio, degli ossicini lamboidei. Si tratta di un carattere epigenetico controllato poligeneticamente con un effetto soglia che ne regola la comparsa. L incidenza media di questo carattere nelle popolazioni antiche è del 20-25 % (Coppa e Rubini, 1996). La tomba 4 è una fossa terragna rinvenuta priva di copertura ed all interno sono stati recuperati i resti scheletrici di 3 individui (deposizioni: 1, 2 e 3) deposti uno sull altro, tutti in giacitura dorsale e con lo stesso orientamento (N-S). Le tre inumazioni non sono coeve: il primo ad essere stato deposto è stato l individuo 3, successivamente l individuo 1 ed infine, per ultimo, l individuo 2. La tomba è stata quindi aperta tre volte, in un arco di tempo non quantificabile e, al momento della deposizione di un nuovo individuo, lo scheletro sottostante (i corpi erano già decomposti) veniva parzialmente ridotto e le ossa spostate per far spazio alla nuova sepoltura.o scheletro della deposizione 1, in buono stato di conservazione, appartiene ad un individuo adulto di sesso maschile; l età alla morte è compresa tra i 20 ed i 25 anni. Il cranio ha una forma del cranio allungata (Dolicocranio) e si definisce alto secondo l indice di altezza (Ipsicranio). Il valore dell indice di altezza-larghezza dal basion è elevato (Acrocranio) e la fronte è 4 / 12

mediamente divergente. L indice gnatico è basso (Ortognato), le orbite sono mesoconche, il naso è camerrino ed il forame è largo. La statura dell individuo è di circa 181 cm. Gli indici del postcranio indicano che il soggetto è mediamente robusto e sottoposto ad importanti stress funzionali. Dai dati ottenuti infatti risulta che gli omeri ed i femori sono caratterizzati da indici di sezione che corrispondono ad uno schiacciamento delle diafisi, proprio di ossa sollecitate in maniera intensa dalle pressioni delle masse muscolari. Sugli arti superiori e su quelli inferiori, le inserzioni muscolari sono marcate e si registrano molte alterazioni causate da stress biomeccanico, tra le quali: entesopatie, faccette articolari accessorie sui femori e sulle tibie, ed ernie di Schmorl sulle vertebre (Fig.1). Sul femore sinistro si osservano i segni di un osteomielite cronica. L osteomielite è un processo infettivo che interessa simultaneamente le ossa ed il midollo osseo. L infezione è sostenuta da batteri che inducono la produzione di pus, come stafilococchi e streptococchi o, meno comunemente, da miceti in un segmento osseo costituito da una corticale ed uno spazio midollare. Nella maggior parte dei casi è secondaria a gravi fratture esposte (una frattura si definisce esposta quando vi è lacerazione della cute ed esposizione esterna dell'osso). L'agente patogeno più frequente è lo Stafilococco Aureo. Nelle osteomieliti croniche fistolizzate è frequente la presenza dello Stafilococco Aureo, successivamente lo si può trovare insieme allo Pseudomonas Aeruginosa. Nelle forme ancora più avanzate nel tempo oppure recidivate è più comune trovare solo lo Pseudomonas oppure l'enterococco o lo Stafilococco Epidermidis. L individuo presenta anche cribra orbitalia e cribra cranii in forma lieve e l ipoplasia dello smalto si osserva su tutti i denti, sotto forma di sottili linee che suggeriscono almeno sette episodi di stress avvenuti durante l infanzia. La situazione dentoalveolare è pessima. Nonostante sia un individuo molto giovane, le carie sono numerose ed in alcuni casi gravi. Inoltre si registra la perdita in vita dei primi molari mandibolari e del terzo molare mandibolare destro. I margini alveolari della mascella e della mandibola presentano un forte grado di riassorbimento ed il tartaro è presente (in grande quantità) su tutti i denti. Sulle tibie sono presenti le linee di Harris; sono state individuate 3 linee con le seguenti età di insorgenza: 0-1 anno, 2-3 anni e 5-6 anni. Infine, lungo i rami della sutura lambdoidea del cranio, sono presenti gli ossicini lamboidei. Lo scheletro della deposizione 2 è in discreto stato di conservazione ed appartiene ad un individuo di sesso femminile, di età compresa tra i 17 ed i 19 anni. La statura, calcolata sulla base delle principali ossa lunghe, è di circa 165 cm. Anche questo scheletro è caratterizzato da numerose alterazioni provocate da stress biomeccanico, visibili sia sugli arti superiori che su quelli inferiori. L ipoplasia dello smalto è presente su tutti i denti e le linee di Harris sono numerose (Fig.2): gli episodi di stress, registrati sulla tibia, sono avvenuti dai 5 anni sino ai 18 anni. Alcuni denti sono cariati ed i margini alveolari della mascella e soprattutto della mandibola presentano un forte grado di riassorbimento. Il tartaro è presente su tutti i denti. Sul cranio, infine, sono presenti gli ossicini lambdoidei e l osso al lambda (Fig.3). Quest ultimo ha un incidenza media nelle popolazioni antiche del 2-7%. Lo scheletro della deposizione 3 è in buono stato di conservazione ed appartiene ad un individuo di sesso maschile e di età alla morte compresa tra i 25 ed i 30 anni. Le dimensioni 5 / 12

osteometriche suggeriscono una forma del cranio allungata (Dolicocranio) e si definisce alto secondo l indice di altezza (Ipsicranio). Il forame è largo. Gli indici del postcranio indicano che anche questo soggetto è stato sottoposto a forti stress funzionali. Dai dati ottenuti infatti risulta che gli omeri ed i femori sono caratterizzati da indici di sezione che corrispondono ad un forte schiacciamento delle diafisi. Sugli arti superiori e su quelli inferiori, le inserzioni muscolari sono marcate e si registrano molte alterazioni causate da stress biomeccanico, tra le quali: ernie di Schmorl sulle vertebre, forti entesopatie su clavicole (a livello dell inserzione del legamento costo-clavicolare) (Fig.4), radi, ulne, coxali, femori e tibie. La statura dell individuo è di circa 181 cm. Sulla teca cranica si osservano tracce di cribra cranii in forma grave e l ipoplasia dello smalto è presente su tutti i denti, sotto forma di sottili linee, che suggeriscono almeno sei episodi di stress avvenuti durante l infanzia. Per quanto concerne le linee di Harris, sono stati registrati due episodi di stress avvenuti nel primo anno di vita. La situazione dentoalveolare è discreta: l individuo non è affetto da carie, ma su tutti i denti è presente il tartaro ed i margini degli alveoli presentano generalmente solo un lieve riassorbimento. Infine, sul cranio sono presenti gli ossicini lambdoidei e l osso al lambda. La sepoltura 5 si trova all interno dell ambiente 3, in un area che sembra essere stata destinata quasi esclusivamente a deposizioni infantili. La tomba è una fossa terragna priva di copertura e contiene i resti scheletrici di due infanti (deposizioni 2 e 3) e di un individuo giovanile (deposizione 1) in giacitura primaria. Le deposizioni infantili sono delimitate da un circolo di pietre ed è probabile che siano avvenute nello stesso momento, mentre la deposizione 3 si trova al di sotto dei due bambini ed è precedente. Lo scheletro della deposizione 2 è in mediocre stato di conservazione ed appartiene ad un individuo infantile morto, probabilmente, dopo pochi giorni o alcune settimane di vita. Sul cranio e sulle orbite si osserva la presenza di iperostosi porotica in forma lieve. L ulna destra presenta un trauma con un piccolo callo osseo nella terza porzione distale (superficie laterale) della diafisi. Potrebbe trattarsi di un trauma provocato durante il parto. Lo scheletro della deposizione 3 è in cattivo stato di conservazione. Gli elementi scheletrici appartengono ad un individuo morto subito dopo il parto, oppure nato già morto. La tomba 7 è una sepoltura singola in fossa terragna, priva di copertura e delimitata da pietre. L inumato è un infante di età compresa tra 3-5 anni ed è deposto supino con orientamento N-S. Sulla volta cranica e sulle orbite è presente l iperostosi porotica; i cribra orbitalia sono di media intensità, i cribra cranii sono diffusi su tutta la calotta in forma lieve, ma in alcune aree sono più forti (grado 2 e 3 della scala di Hengen). Inoltre si riscontra: un forte appiattimento del terzo prossimale delle diafisi degli omeri, un evidente allargamento metafisario delle estremità distali dei femori, un aspetto infiammatorio di tutte le entesi delle ossa lunghe ed una anomala curvatura dei peroni. Tutte queste alterazioni sono state causate molto probabilmente da carenze vitaminiche (in particolare vitamina C e D). Infine, sulle tibie si individuano dieci linee di 6 / 12

Harris e sul cranio sono presenti gli ossicini lambdoidei e l osso al lambda. La tomba 8, una fossa terragna priva di copertura, ha restituito resti scheletrici appartenenti a quattro individui, di cui tre di età infantile ed uno di età giovanile. Le ossa degli individui infantili sono state recuperate sconvolte nel riempimento della fossa, mentre la deposizione 2 risulta solo parzialmente rimaneggiata. Gli elementi scheletrici della deposizione 1 sono in discreto stato di conservazione. L individuo è un infante di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. Il cranio, incompleto e frammentario, è caratterizzato dalla presenza sul tetto delle orbite di forti cribra orbitalia (grado 4 della scala di Hengen: fori di circa 2-3 mm che confluiscono tra loro creando un aspetto ad osso trasecolare) (Fig.5). Il cattivo stato di conservazione della teca cranica non permette di osservare l eventuale presenza di cribra cranii. Le diafisi degli omeri presentano un evidente schiacciamento antero-posteriore ed i femori mostrano una curvatura anomala; tutte queste alterazioni sono da ricondurre ad una carenza vitaminica. Infine, sui primi molari definitivi (mascellari e mandibolari) sono presenti lievi linee ipoplasiche e sui molari decidui (mascellari e mandibolari) è presente il tartaro. Lo scheletro della deposizione 2 è in mediocre stato di conservazione. L inumato è un individuo giovanile di sesso probabilmente femminile; l età alla morte è compresa tra i 16 ed i 17 anni. Sulle ossa si osservano alcune alterazioni o anomalie scheletriche tra le quali: un lieve trauma su due coste dell emitorace destro, entesopatie sulle clavicole e sui femori, frattura del quinto metatarsale del piede sinistro e sacralizzazione parziale della quinta vertebra lombare. Sul tetto dell orbita sinistra (la destra non è osservabile) sono presenti forti cribra orbitalia (fori di circa 2-3 mm che confluiscono tra loro creando un aspetto ad osso trabecolare). L iperostosi è diffusa anche sul tavolato cranico, ma in forma più lieve. L ipoplasia dello smalto è presente su tutti i denti sotto forma di sottili linee che suggeriscono almeno otto episodi di stress avvenuti durante l infanzia. La situazione dentoalveolare è cattiva: l individuo non ha perso intra vitam nessun dente, ma sono presenti numerose carie, alcune molto profonde e gravi (sul primo molare mascellare sinistro e sul primo premolare mascellare destro sono presenti due ascessi apicali). I margini alveolari della mascella e della mandibola presentano generalmente un lieve grado di riassorbimento ed il tartaro è presente (anche in grande quantità) su tutti i denti. Lo scheletro della deposizione 3 è rappresentato solamente dall ulna sinistra (integra) e da un frammento del mascellare (lato sinistro). Gli elementi scheletrici sono in mediocre stato di conservazione e, in base alla lunghezza dell ulna ed il grado dello sviluppo dei denti presenti, appartengono ad un individuo infantile di 1,5-2,5 anni. Anche lo scheletro della deposizione 4 è molto incompleto; i suoi elementi sono in mediocre stato di conservazione e sono attribuibili ad un individuo infantile di età compresa tra 2 e 6 mesi. 7 / 12

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Lo studio antropologico e paleopatologico dei resti scheletrici recuperati nelle tombe di Castel Pagano ha fornito alcuni dati molto interessanti, che permettono di formulare ipotesi attendibili sulle condizioni di vita quotidiana degli individui analizzati. Per quanto riguarda l aspetto demografico, come si osserva nella tabella riassuntiva (Fig.6), tutti gli scheletri recuperati all interno dell ambiente 3 e oggetto del presente studio, appartengono ad individui infantili, giovanili o ad adulti molto giovani; nessuno infatti supera i 30 anni di età. Per quanto concerne la costituzione fisica, tutti gli scheletri degli individui adulti e giovanili sono caratterizzati da marcate inserzioni muscolari e da evidenti segni di stress biomeccanico. Le ossa lunghe, in particolare gli omeri ed i femori, sono caratterizzati da indici di sezione che corrispondono ad uno schiacciamento (in alcuni casi molto accentuato) delle diafisi, caratteristica di ossa sollecitate in maniera intensa dalle pressioni delle masse muscolari. Anche gli indici diafisari dei radi e delle ulne corrispondono mediamente a valori che attestano una cresta interossea sporgente, dovuta ad intensi movimenti di pronazione e supinazione dell avambraccio. Dai risultati ottenuti dall analisi degli stress biomeccanici, appare evidente che sia gli individui di sesso maschile, sia quelli di sesso femminile svolgevano attività che richiedevano un forte impegno muscolare. Non è stata riscontrata una marcata divisione del lavoro, infatti gli arti presentano segni di stress simili in entrambi i sessi, anche se tracce più marcate sono state registrate negli uomini probabilmente perché questi effettuavano attività più pesanti, legate anche al trasporto di carichi. Tra i distretti scheletrici più colpiti c è la spalla (distretto coinvolto maggiormente nei movimenti ripetuti di elevazione, abbassamento e circonduzione), l avambraccio (coinvolto in movimenti ripetuti di flessione, estensione, pronazione e supinazione) e la colonna vertebrale (alterazioni causate dal trasporto di carichi pesanti). Anche il bacino e gli arti inferiori mostrano numerose e marcate alterazioni da stress funzionale, collegabili a movimenti ripetuti di flessione ed estensione della gamba, ad intensa attività deambulatoria anche in terreni accidentati con ripide discese. Sui femori e sulle tibie si registrano marcate inserzioni dei muscoli importanti nella deambulazione e nel mantenimento della stazione eretta. Sul femore, inoltre, sono spesso presenti faccette accessorie dovute a postura accovacciata (squatting) o ad intensa attività deambulatoria. La periostite, un infezione aspecifica del periostio che può dipendere da microtraumi che abbiano comportato la lacerazione della cute e dei tessuti sottocutanei, è molto frequente, in particolare sulle tibie e sui femori. Sembrerebbe quindi che lo stile di vita del campione in esame fosse tale da esporre gli individui al frequente rischio di eventi traumatici. In tal senso, degno di nota, è l inumato della deposizione 1 della tomba 4 il quale è risultato affetto da osteomielite cronica (probabile causa della morte), processo infettivo batterico nella maggior parte dei casi secondario a gravi fratture esposte. Per quanto riguarda gli indicatori di stress aspecifici, l ipoplasia dello smalto dei denti e le linee di Harris rilevate nelle tibie, sono presenti in tutti gli individui nei quali è stato possibile registrare tali alterazioni. Anche l iperostosi porotica è stata osservata in quasi tutti gli individui analizzati, (spesso in forma grave) ed in alcuni bambini, i cribra sono associati ad alterazioni 8 / 12

scheletriche causate da ipovitaminosi, probabilmente imputabile ad una alimentazione carente o inadeguata. Lo stato di salute delle cavità orali è cattivo: nonostante la giovane età di tutti gli individui, la frequenza di carie, perdite dentarie e affezioni alveolari è molto elevata. Allo studio morfologico e fisico sono state affiancate analisi chimiche che hanno permesso una migliore interpretazione paleoambientale dei reperti scheletrici. Per la conoscenza delle abitudini alimentari della popolazione sono stati inviati nei laboratori dello Smithsonian Institute di Washington due campioni per le analisi degli isotopi stabili (campioni delle sepolture 4 e 8). Il tipo di valore che viene utilizzato nelle indagini di questo tipo è dato dal rapporto tra più isotopi di uno stesso elemento: ad esempio per il carbonio si definisce il rapporto tra due isotopi in base ad uno standard internazionale (fornito dal PDB Protein Data Bank) 12C/13C = δ13c, mentre per l azoto si utilizza il rapporto tra due isotopi in base ad un secondo standard internazionale (AIR Ambient Inhalable Reservoir) 14N/15N = δ15n. Il rapporto degli isotopi stabili del carbonio (δ13c) e dell'azoto (δ15n), misurato nel collagene estratto da reperti ossei, riflette il rapporto presente nei cibi assunti da un individuo durante la vita o, più precisamente, durante gli ultimi dieci anni prima della morte. Si stima, infatti, che questo sia il periodo necessario perché il collagene si fissi nelle ossa umane. I risultati ottenuti da tale analisi sono interessanti: entrambi i campioni presentano valori che riflettono una dieta basata principalmente su un alimentazione marina, con un moderato apporto anche di risorse terrestri. Un ultima considerazione riguarda i tratti epigenetici. Nel nostro campione, gli ossicini lambdoidei e l osso al lambda sono stati riscontrati in quasi tutti gli individui analizzati: ciò potrebbe indicare una considerevole endogamia nella popolazione esaminata. Inoltre, in alcuni individui (come per esempio le deposizioni 1 e 3 della tomba 4) oltre a tratti epigenetici comuni, sono state riscontrate affinità riguardo la costituzione fisica (statura, misure, indici ecc ) che consentono di ipotizzare l appartenenza allo stesso nucleo familiare. 9 / 12

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Figura SEGUE Sepoltura Sesso Età T.2 20-25 17-19 T.4 Maschile 25-30 0-1 T.5 Perinatale T.7 3-5 6-8 Femminile 16-17 1,5-2,5 T.8 Indeterminabile 2-6 mese anni mesi alla deposizione 6 anni CON morte : distribuzione (?) Analisi 12 34 biomolecolari demografica dei del campioni campione osteologici di Castel Pagano umani di Castel Pagano 12 / 12