Il mondo del credito raccontato dalle banche. Fondo di Garanzia Medio Credito e riformulazione credito anomalo. 26 novembre 2015



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Il mondo del credito raccontato dalle banche Fondo di Garanzia Medio Credito e riformulazione credito anomalo 26 novembre 2015 Sezione Credito-Finanza di Confindustria Cuneo

Interventi di: Roberto Olivieri RTI Gestore del Fondo di Garanzia Mediocredito italiano Vincenzo Quaglia Dottore Commercialista in Cuneo Giancarlo Somà Responsabile servizio economico Unione Industriale di Torino Vice Presidente Unionfidi Paolo Carbone Vicedirettore generale Banca Alpi Marittime Elena Cabutti Dottore Commercialista in Cuneo

Il Fondo di Garanzia per le PMI Roberto Olivieri Mediocredito Italiano RTI Gestore del Fondo di Garanzia Team Assistenza Cuneo, 26 Novembre 2015 - Confindustria Cuneo

IlFondo di garanzia per le PMI Il Fondo di Garanzia è uno strumento di mitigazione del rischio di credito, operativo presso il Ministero dello sviluppo economico, a sostegno delle PMI. Il Fondo sostiene lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese italiane riconoscendo una garanzia pubblica a fronte di finanziamenti concessi dalle banche L impresa che si rivolge al Fondo di Garanzia non riceve un contributo in denaro, ma la concreta possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive sugli importi garantiti dal Fondo. 2

Il sistema del Fondo di garanzia per le PMI Il sistema del Fondo di garanzia per le PMI (1/2) Il Fondo di garanzia per le PMI viene costituito presso MCC con Legge n. 662/96 (art. 2, comma 100, lettera a) allo scopo di assicurare una parziale assicurazione ai crediti concessi dagli istituti di credito a favore delle piccole e medie imprese Attualmente l amministrazione del Fondo è affidata ad un Consiglio, composto da 7 membri, costituito da due rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico di cui uno con funzione di presidente, da un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze con funzione di vice presidente, da un rappresentante del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, da un rappresentante indicato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da due esperti in materia creditizia e di finanza d'impresa. 3 Raggruppamento Temporaneo di Imprese Mandataria BdM-MCC Mandanti Artigiancassa MPS Capital Services Mediocredito Italiano Istituto Centrale Banche Popolari Convenzione per la gestione del Fondo Garanzia di ultima istanza dello Stato Fondo di garanzia per le PMI Attenuazione del rischio di credito, con riduzione dell assorbimento di capitale per i soggetti finanziatori sulla quota garantita

Gli attori del sistema Consiglio di gestione 14 società di leasing e factoring 125 confidi e altri fondi di garanzia Soggetti operanti con la garanzia diretta 302 banche 350 banche 8 società di leasing e factoring 4 In relazione alle operazioni accolte nel 2014 Soggetti operanti con la controgaranzia

Il Fondo di garanzia per le PMI I risultati del Fondo 5

I risultati del Fondo di Garanzia per le PMI Dinamica delle operazioni accolte (n.) Nel 2009, l operatività del Fondo ha sperimentato una crescita significativa (+76,5% in termini di operazioni accolte), che si è rafforzata nel 2010 (+103,6%) La dinamica positiva è proseguita nel 2011 (+10,3%), fino a raggiungere nel 2012 le oltre 61 mila, con un incremento del +11,2% delle domande accolte. Nel 2014, confermata dinamica di crescita: al 30 settembre 2015 : operazioni accolte n. 72.453 Dinamica dei finanziamenti accolti (mld ) +11,7% di domande accolte (oltre 86 mila nel 2014 contro le oltre 77 mila del 2013); +19,7% i finanziamenti accolti (circa 12,9 mld nel 2014 contro i 10,8 mld nel 2013) 6 (*) Il dato è riferito al periodo 1 Gennaio 30 giugno 2015 al 30 settembre 2015: importi finanziamenti accolti 10,7 Mld Nel I semestre 2015 confermata dinamica di crescita: +17,1% di domande accolte rispetto allo stesso periodo del 2014; +21,9% di finanziamenti accolti rispetto allo stesso periodo del 2014.

L operatività del Fondo I semestre 2015 (1/2) Al 30 giugno 2015, il finanziamento medio delle operazioni accolte si attesta su un livello in linea rispetto al 2014. A fronte di un dato medio a giugno 2014, pari a 139,8 mila, nel 2015 risulta pari a 146,6 mila, per un incremento del 4,8. Distribuzione operazioni accolte a livello territoriale, settoriale e per tipologia di intervento, I semestre 2015 Soprattutto imprese del Nord (47,6%) hanno avuto accesso alla garanzia del Fondo. La maggior parte delle operazioni si riferiscono a imprese che operano nel settore industriale (44,8%) Gli interventi di garanzia diretta rappresentano la quota prevalente (53,1%), evidenziando una crescita pari al 43,0% rispetto al 2014. 7

L operatività del Fondo nel 1 Semestre 2015 (2/2) Importo garantito medio per tipologia di intervento, I semestre 2014 vs I semestre 2015 ( 000) 120,0 +12,8% 80,0 88,2 99,5 L importo garantito medio è passato da 88,2 mila nel 2014 a 99,5 mila nel trimestre 2015 (+12,8%) 40,0-2014 2015 +4,8% L importo garantito medio è cresciuto del 4,8% per le operazioni di garanzia diretta a fronte di una diminuzione della controgaranzia dell 8,8%. -8,8% 8 8

Il Fondo di garanzia per le PMI Le caratteristiche del Fondo 9

Le caratteristiche (1/3) Ammissibilità alla garanzia per qualunque operazione finanziaria Qualsiasi tipologia di operazione finanziaria, purché finalizzata all attività di impresa può accedere all intervento del Fondo (liquidità, pagamento fornitori, acquisto scorte, investimenti, ecc.) Intersettorialità Ponderazione zero Con l estensione alle imprese artigiane il Fondo interviene a favore delle imprese appartenenti a tutti i settori economici, ivi compreso l autotrasporto merci su strada (AL MOMENTO SOSPESO) e i professionisti. L intervento si è rivelato particolarmente efficace nel sostenere le imprese in fase di start up L intervento del Fondo è assistito dalla garanzia di ultima istanza dello Stato, che comporta l attenuazione del rischio di credito sulle garanzie dirette e sulle controgaranzie a prima richiesta, azzerando l assorbimento di capitale per i soggetti finanziatori sulla quota di finanziamento garantita. Escutibilità a prima richiesta La garanzia, secondo i dettami dell accordo Basilea II, è concessa a prima richiesta a favore delle banche e a favore dei Confidi e degli Altri fondi di garanzia che prestano una garanzia esplicita, incondizionata, irrevocabile. Cumulabilità con altre agevolazioni pubbliche E possibile cumulare l intervento della garanzia del Fondo con altre agevolazioni pubbliche nel limite dell intensità agevolativa massima fissata dall Unione Europea. 10 Procedure snelle Per accedere al Fondo è necessario presentare le domande on line con tempi medi di istruttoria estremamente contenuti.

Le caratteristiche (2/3) Il rischio per le banche sulla quota di finanziamento garantita dal Fondo è pari a zero. La garanzia dello Stato sulla copertura prestata dal Fondo permette ai soggetti finanziatori di ridurre il fabbisogno di capitale ai fini del patrimonio di vigilanza consentendo, a parità di ogni altra condizione, di praticare condizioni di miglior favore alle imprese finanziate. La garanzia di ultima istanza dello stato Essa agisce: nel caso di garanzia diretta; nel caso di controgaranzia, su garanzia prestata a prima richiesta sul patrimonio del garante. Essa non opera in caso di controgaranzia su garanzia prestata in forma sussidiaria ovvero a prima richiesta su fondo rischi da Confidi o altro Fondo di Garanzia. 11

Le caratteristiche (3/3) Garanzia diretta Controgaranzia E concessa direttamente alle banche, agli intermediari finanziari (art.107 DL 385/93), SFIS, SGR e Società di gestione armonizzate, imprese di assicurazione. Essa è a prima richiesta, esplicita, incondizionata e irrevocabile e copre, nei limiti dell importo massimo garantito, l ammontare dell esposizione dei soggetti finanziatori nei confronti delle PMI. Possono accedere alla garanzia diretta tutte le PMI situate in Italia, ad eccezione di quelle con sede legale e/o operativa in Toscana e, per le operazioni inferiori ai 100 mila euro in Abruzzo, e per le operazioni inferiori ai 150 mila euro nelle Marche. E concessa su garanzie prestate da Confidi ovvero altri Fondi di garanzia (gestiti da banche e intermediari artt. 106-107 DL 385/93). Essa può essere a prima richiesta, se il garante di primo livello risponde in solido con il proprio patrimonio, ovvero sussidiaria, nel qual caso il Fondo risponde soltanto al garante di primo livello e nei limiti delle somme da questi versate a titolo definitivo. 12 Cogaranzia (utilizzo abbinato di garanzia diretta e controgaranzia) Nei limiti di intervento stabiliti per la garanzia diretta, sullo stesso finanziamento, alla garanzia del confidi può essere abbinata la garanzia diretta. Sulla garanzia del confidi può essere richiesta la controgaranzia del Fondo. Ciascuna delle due tipologie di intervento è regolata dalla rispettiva disciplina.

Il Fondo di garanzia per le PMI I soggetti beneficiari 13

I soggetti beneficiari (1/3) Tutte le PMI rientranti nei parametri dimensionali di cui al Decreto MAP 18/04/2005 ed alla raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE del 6/5/2003, nonché i professionisti come di seguito definiti. Le PMI devono: essere iscritte nel Registro delle Imprese, istituito presso la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura competente per territorio; in caso di professionisti devono essere iscritti agli ordini professionali o aderire alle associazioni professionali di cui alla legge 14/2013; essere valutate economicamente e finanziariamente sane sulla base di modelli che esaminano gli ultimi 2 bilanci approvati alla data di presentazione della domanda di ammissione all intervento del Fondo; non essere definite imprese in difficoltà ai sensi dell art. 2, paragrafo 18, del Reg. CE 800/2008 appartenere a qualsiasi settore (ATECO 2002), ad eccezione di alcuni settori sensibili esclusi dall UE: settore agricolo primario, trasporti (tranne autotrasporto merci conto terzi- attualmente sospeso) cantieristica navale, industria automobilistica, fibre sintetiche, industria carboniera, siderurgia, assicurazioni 14 Devono essere ubicate sul territorio nazionale ad eccezione, per l accesso alla sola Garanzia Diretta, di quelle con sede legale e/o operativa in Toscana e, per operazioni fino a 100.000, in Abruzzo e fino a 150.00,00 nella regione Marche.

I soggetti beneficiari (2/3) non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea ai sensi del DPCM 23 maggio 2007 ( Impegno Deggendorf ) Non sono ammesse alla Garanzia Diretta le operazioni a favore dei soggetti beneficiari finali per i quali sia pervenuta comunicazione di avvio delle procedure di recupero di cui al paragrafo H.1 (Disposizioni Operative), di richiesta di attivazione di cui al paragrafo H.3 o di richiesta di prolungamento di cui al paragrafo H.7 relativa ad altre operazioni già garantite dal Fondo. 15

I soggetti beneficiari (3/3) DIMENSIONE AZIENDALE La categoria delle PMI è costituita da imprese che: - hanno meno di 250 occupati - hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro Nell ambito della categoria delle PMI, si definisce piccola impresa l impresa che: - ha meno di 50 occupati - ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro Nell ambito della categoria delle PMI, si definisce microimpresa l impresa che: - ha meno di 10 occupati - ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro Per la l individuazione dei parametri PMI vanno verificate anche eventuali imprese associate e collegate. Nel caso di variazioni su base annua al di sopra o al di sotto delle soglie fissate, l impresa perde o acquisisce la qualifica di media, piccola o microimpresa solo se questo superamento avviene per due esercizi consecutivi 16

Il Fondo di garanzia per le PMI Start-up innovative e incubatori certificati 17

Interventi in favore di start-up innovative e incubatori certificati Il Decreto del 26 aprile 2013 Decreto del 26 aprile 2013 che definisce criteri e modalità semplificati di accesso all'intervento del Fondo in favore di start-up innovative e degli incubatori certificati (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 giugno 2013, n. 147) 18 L intervento del Fondo a favore delle imprese start-up innovative e degli incubatori di impresa è concesso: a titolo gratuito e con priorità sugli altri interventi; senza valutazione dei dati contabili di bilancio dell impresa o dell incubatore, a condizione che il soggetto finanziatore, in relazione all importo dell operazione finanziaria, non acquisisca alcuna garanzia reale, assicurativa o bancaria; per un importo massimo garantito per singola impresa pari a 2,5 mln; nel caso di garanzia diretta, nella misura dell 80% dell ammontare del finanziamento; nel caso di controgaranzia, nella misura massima dell 80% dell importo garantito dal confidi o altro fondo di garanzia, a condizione che le garanzie da questi rilasciate non superino la percentuale massima di copertura dell 80%. Ai fini dell applicazione delle predette misure, i soggetti richiedenti devono preventivamente acquisire apposita dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, contenuta nell allegato 4 alle vigenti Disposizioni operative, con la quale il rappresentante legale o procuratore speciale dell impresa o dell incubatore ne attesta l iscrizione nella apposita sezione speciale del registro delle imprese. Nel caso in cui il soggetto finanziatore acquisisca garanzie reali, assicurative o bancarie e/o in mancanza della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, le richieste di garanzia sono valutate e la relativa garanzia è concessa sulla base delle ordinarie modalità e procedure previste dalle vigenti Disposizioni operative, fermo restando l intervento gratuito del Fondo.

Il Fondo di garanzia per le PMI I soggetti richiedenti 19

Soggetti richiedenti (1/2) Possono richiedere la Garanzia Diretta: le Banche, anche in qualità di capofila di pool di banche; gli Intermediari vigilati; le SFIS (società finanziarie per l innovazione e lo sviluppo); le SGR e le Società di gestione armonizzate per le sole operazioni sul capitale di rischio. Possono richiedere la Controgaranzia: i Confidi; gli altri Fondi di garanzia gestiti da banche o intermediari ex art. 106 e 107 del TUB. Per presentare operazioni a valere sul Fondo, i soggetti richiedenti devono essere accreditati mediante richiesta scritta al Gestore per l utilizzo del Portale FdG, secondo la procedura prevista dalle vigenti Disposizioni Operative. 20

Soggetti richiedenti: operatività che consentono l accesso diretto al Fondo da parte dei beneficiari finali (2/2) È consentito l accesso diretto al Fondo ai beneficiari delle seguenti tipologie di operazioni: Le operazioni destinate alle imprese rientranti nella sezione speciale «pari opportunità» (imprese femminili); Le operazioni destinate alle imprese localizzate nelle regioni «convergenza» (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) finanziariamente coperte con la Riserva PON Ricerca e Competitività o la Riserva POIn Energie rinnovabili e risparmio energetico ; Le operazioni di microcredito. Le prime due sono delle vere e proprie prenotazioni di garanzia mediante presentazione via PEC di moduli compilati e sottoscritti, e deliberate dal Consiglio di Gestione. Per le operazioni di microcredito si parla di prenotazione on line delle risorse necessarie alla copertura finanziaria della garanzia che successivamente sarà deliberata dal consiglio di gestione. 21

Il Fondo di garanzia per le PMI Le operazioni finanziarie ammissibili 22

Operazioni finanziarie ammissibili Sulla base delle Disposizioni operative le operazioni ammissibili sono classificate in: a)operazioni di durata non inferiore a 36 mesi; b)operazioni di anticipazione dei crediti verso la P.A. senza cessione degli stessi; c)operazioni sul capitale di rischio; d)operazioni di consolidamento delle passività a breve termine su stessa banca o gruppo bancario di qualsiasi durata; e)operazioni a favore delle piccole imprese dell indotto di imprese in amministrazione straordinaria di durata non inferiore a 5 anni; f) Altre Operazioni finanziarie; g)operazioni di sottoscrizione di mini bond; h) Operazioni di Microcredito. In attesa dell adeguamento al Regolamento (UE) n. 651/2014 - che ha sostituito il Regolamento (CE) n. 800/2008 (circolare 2/2015) - dal 1 gennaio 2015 l intera operatività del Fondo viene sottoposta ai limiti previsti dalle vigenti disposizioni comunitarie in materia di aiuti de minimis - Regolamento (UE) n. 1407/2014, per cui anche per i finanziamenti a medio-lungo termine e prestiti partecipativi, i soggetti beneficiari ed i richiedenti sono tenuti a compilare i prospetti degli aiuti de minimis inseriti, rispettivamente, nell allegato 4 e nel Portale FdG In caso di rinnovo dell operazione finanziaria, deve essere presentata una nuova richiesta di ammissione alla garanzia e adottata una nuova delibera da parte del soggetto richiedente. 23 Sono escluse dalla Garanzia Diretta le operazioni finanziarie che non abbiano una durata e/o una scadenza stabilita e certa. Le operazioni a revoca sono considerate ammissibili solo se hanno una durata e/o una scadenza certa desumibile dalla delibera di concessione.

Percentuali di copertura e importo massimo garantito Garanzia diretta OPERAZIONI IMPRESE Imprese Mezzogiorno Femminili Area di crisi Autotrasporto Riserve PON e Poin Sisma Abruzzo Altre imprese Start up innovative e incubatori di impresa Quota di copertura / Importo massimo garantito Anticipazione crediti Pubblica Amministrazione 80% 2,5 mln non ammissibile 80% 2,5 mln 80% 2,5 mln 80% 2,5 mln Operazioni finanziarie di durata non inferiore a 36 mesi Consolidamento passività a breve su stessa banca/gruppo bancario 80% 2,5 mln 80% 2,5 mln 80% 2,5 mln 80% 2,5 mln 80% 2,5 mln 30% 1,5 mln non ammissibile 80% 2,5 mln 30% 1,5 mln 80% 2,5 mln Operazioni sul capitale di rischio 50% 2,5 mln non ammissibile non ammissibile 50% 2,5 mln 80% 2,5 mln Altra operazione finanziaria 80% 1,5 mln 80% 2,5 mln 80% 2,5 mln 60% 1,5 mln 80% 2,5 mln Operazioni a favore a favore di piccole imprese dell'indotto di imprese in amministrazione straordinaria di durata non inferiore a 5 anni Operazioni di sottoscrizione di minibond senza piano di ammortamento Operazioni di sottoscrizione di minibond con piano piano di ammortamento 80% 1,5 mln 80% 2,5 mln 80% 2,5 mln 80% 1,5 mln 80% 2,5 mln 30% 1,5 mln 30% 1,5 mln non ammissibile 30% 1,5 mln 80% 2,5 mln 50% 1,5 mln 50% 1,5 mln non ammissibile 50% 1,5 mln 80% 2,5 mln Microcredito 80% 80% 80% 80% 80% Controgaranzia OPERAZIONI IMPRESE Imprese Mezzogiorno Femminili Area di crisi Autotrasporto Riserve PON e Poin Sisma Abruzzo Altre imprese Start up innovative e incubatori di impresa Quota di copertura / Importo massimo garantito Anticipazione crediti Pubblica Amministrazione 80% di 80% 2,5 mln non ammissibile 90% di 80% 2,5 mln 80% di 80% 2,5 mln 80% di 80% 2,5 mln Operazioni finanziarie di durata non inferiore a 36 mesi Consolidamento passività a breve su stessa banca/gruppo bancario 80% di 80% 2,5 mln 80% di 80% 2,5 mln 90% di 80% 2,5 mln 80% di 80% 2,5 mln 80% di 80% 2,5 mln 60% di 60% 1,5 mln non ammissibile 90% di 80% 2,5 mln 60% di 60% 1,5 mln 80% di 80% 2,5 mln Operazioni sul capitale di rischio 80% di 60% 2,5 mln non ammissibile non ammissibile 80% di 60% 2,5 mln 80% di 80% 2,5 mln Altra operazione finanziaria 80% di 80% 1,5 mln 80% di 80% 2,5 mln 90% di 80% 2,5 mln 80% di 80% 1,5 mln 80% di 80% 2,5 mln 24 Operazioni a favore a favore di piccole imprese dell'indotto di imprese in amministrazione straordinaria di durata non inferiore a 5 anni 80% di 80% 1,5 mln non ammissibile 90% di 80% 2,5 mln 80% di 80% 1,5 mln 80% di 80% 2,5 mln Microcredito 80% di 80% 80% di 80% 90% di 80% 80% di 80% 80% di 80%

Il Fondo di garanzia per le PMI Versamenti al Fondo: la commissione una tantum 25

Il pagamento delle commissioni (ove dovute) 26 La commissione non è dovuta per le operazioni finanziarie diverse dalle Operazioni di consolidamento su stessa banca o gruppo bancario di qualsiasi durata e dalle Operazioni sul capitale di rischio, riferite a: soggetti beneficiari finali ubicati nelle regioni del Mezzogiorno; imprese femminili; piccole imprese dell indotto di imprese in amministrazione straordinaria; micro, piccole e medie imprese che hanno sottoscritto un Contratto di rete; imprese sociali; imprese di autotrasporto (attualmente sospeso); imprese colpite dagli eventi sismici; Imprese start-up innovative e incubatori di impresa. La commissione non è altresì dovuta per le Operazioni di anticipazione dei crediti verso la P.A., e per le Operazioni di Microcredito. Per le altre operazioni, i soggetti richiedenti devono versare al Fondo entro 3 mesi dalla delibera positiva di concessione, a pena di inefficacia, una commissione una tantum calcolata in termini di percentuale dell'importo garantito dal Fondo, come di seguito: Operazioni di consolidamento di passività a breve termine su stessa banca o gruppo bancario Operazioni sul capitale di rischio: - anno di ammissione - anni successivi: fino al 5 successivo al 5 Operazioni di sottoscrizione di Minibond con o senza piano di ammortamento Operazioni finanziarie diverse da quelle di cui all'articolo 4, Parte V delle Disposizioni Operative del Fondo Micro impresa Restanti territori Piccola impresa Media impresa Regioni del Mezzogiorno Piccola impresa Micro impresa 3% 3% 1% 1% 0,25% 0,25% 0,5% 0,5% 1% 1% Media impresa 0,25% 0,5% 1,0% - - -

Il Fondo di garanzia per le PMI La trasparenza del Fondo 27

Disposizioni in tema di trasparenza Tenuto conto che il Fondo è uno strumento agevolativo pubblico, in ragione del riconoscimento della garanzia di ultima istanza dello Stato a valere sugli interventi di Garanzia Diretta, occorre assicurare la massima trasparenza alle PMI con l obiettivo di garantire l effettivo trasferimento dei vantaggi della garanzia pubblica alle imprese beneficiarie dell intervento. A tal fine sono stati introdotti nuovi e più stringenti obblighi per i soggetti richiedenti la garanzia che, in fase di richiesta di ammissione, devono indicare le differenti condizioni praticate al soggetto beneficiario finale in caso di ammissione o non ammissione all intervento del Fondo, esplicitando il vantaggio riconosciuto in termini di: minore tasso di interesse applicato; maggiore volume di credito concesso; minori importo delle eventuali altre garanzie reali, assicurative, bancarie e personali richieste all impresa; minori commissioni applicate dal confidi. 28

Le modalità operative Criteri di valutazione economicofinanziaria delle imprese 29

I criteri di valutazione (1/2) Per l ammissione alla garanzia del Fondo, le PMI vengono valutate mediante alcuni modelli di scoring (distinti per procedura, per settore economico di appartenenza ed in funzione del regime di contabilità ordinaria o semplificata a cui è sottoposta l impresa). Ogni modello presenta da 2 a 4 indicatori di bilancio, a ciascuno dei quali è assegnato un punteggio in rapporto a un determinato valore di riferimento. A ogni indicatore è assegnato un punteggio da 0-3. In funzione del punteggio dell impresa variabile tra un minimo di 0 e un massimo di 12 punti - è attribuito il livello: LIVELLO A: punteggio impresa 9 LIVELLO A: punteggio impresa 5 LIVELLO B: punteggio impresa = 7 o 8 LIVELLO B: punteggio impresa = 4 o 3 LIVELLO C: punteggio impresa < 7 LIVELLO C: punteggio impresa < 3 La valutazione degli ultimi due bilanci comporta l assegnazione di due livelli che combinati tra loro producono la fascia di valutazione: Proposta positiva al Consiglio > > > > > Da valutare caso per caso > > > > > > > > Non ammesse > > > > > > > > > > > > > > > ANNO 1 ANNO 2 VALUTAZIONE A A FASCIA 1 B A A B B B C B FASCIA 2 C A A C B C FASCIA 3 C C 30 Rientrano nella fascia 3 di valutazione, le imprese in contabilità ordinaria che presentano un rapporto Mezzi Propri/Totale Passivo, riferito agli ultimi due bilanci approvati, inferiore al 5% (4% per l Autotrasporto e imprese Agricole), e le imprese in contabilità semplificata o forfettaria, non valutabili sulla base di dati di bilancio, che non presentano un utile in almeno uno degli ultimi due esercizi. Le nuove imprese vengono valutate sulla base di un business plan, completo di un bilancio previsionale almeno triennale e di una dettagliata relazione tecnica.

Le novità normative Aggiornamento dei criteri di valutazione (2/2) Criteri di valutazione dei soggetti beneficiari finali Contabilità ordinaria Contabilità semplificata Settore industria Settore commercio e servizi Settore autotrasporto Settore agricoltura Settore autotrasporto Settore agricoltura Settori diversi da autotrasporto e agricoltura 31

Procedura ordinaria contabilità ordinaria (1/4) Valutazione dei soggetti beneficiari finali (contabilità ordinaria) Settori Industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile), pesca e piscicoltura (Mod A) INDICE VALORE DI RIFERIMENTO A) (MEZZI PROPRI + DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE)/ IMMOBILIZZAZIONI 100% B) MEZZI PROPRI/TOTALE PASSIVO 10% C) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / ONERI FINANZIARI LORDI 2 D) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / FATTURATO (IMPRESE DEL SETTORE EDILE E CARATTERIZZATE DA CICLI PRODUTTIVI ULTRANNUALI: MOL / VALORE DELLA PRODUZIONE) 8% Le imprese appartenenti alla Fascia 1 e alla Fascia 2 sono inserite nella Fascia 3 in caso l indice Mezzi Propri/Totale del Passivo < 5% nei due ultimi bilanci approvati 32

Procedura ordinaria contabilità ordinaria (2/4) Valutazione dei soggetti beneficiari finali (contabilità ordinaria) Settori commercio, servizi e alberghi (società alberghiere locatarie dell immobile) (Mod B) INDICE VALORE DI RIFERIMENTO A) ATTIVO CIRCOLANTE / PASSIVO CIRCOLANTE 80% B) MEZZI PROPRI/TOTALE PASSIVO 7% C) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / ONERI FINANZIARI LORDI 2 D) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / FATTURATO (IMPRESE CARATTERIZZATE DA CICLI PRODUTTIVI ULTRANNUALI: MOL / VALORE DELLA PRODUZIONE) 8% Le imprese appartenenti alla Fascia 1 e alla Fascia 2 sono inserite nella Fascia 3 in caso l indice Mezzi Propri/Totale del Passivo < 5% nei due ultimi bilanci approvati 33

Procedura ordinaria contabilità ordinaria (3/4) Valutazione dei soggetti beneficiari finali (contabilità ordinaria) Settore autotrasporto (cod.ateco 2002: 60.24) (Mod I1) INDICE VALORE DI RIFERIMENTO A) ATTIVO CIRCOLANTE / PASSIVO CIRCOLANTE 80% B) ATTIVO CIRCOLANTE / FATTURATO 60% C) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / ONERI FINANZIARI LORDI 2 D) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / FATTURATO 5% Le imprese appartenenti alla Fascia 1 e alla Fascia 2 sono inserite nella Fascia 3 in caso l indice Mezzi Propri/Totale del Passivo < 4% nei due ultimi bilanci approvati 34

Procedura ordinaria contabilità ordinaria (4/4) Valutazione dei soggetti beneficiari finali (contabilità ordinaria) Settore Imprese Agricole (Mod L1) INDICE VALORE DI RIFERIMENTO A) (MEZZI PROPRI + DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE) / IMMOBILIZZAZIONI 100% B) MEZZI PROPRI / TOTALE DEL PASSIVO 10% C) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / ONERI FINANZIARI LORDI 2 D) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / PRODUZIONE LORDA VENDIBILE (PLV) 8% Le imprese appartenenti alla Fascia 1 e alla Fascia 2 sono inserite nella Fascia 3 in caso l indice Mezzi Propri/Totale del Passivo < 4% nei due ultimi bilanci approvati 35

Procedura ordinaria contabilità semplificata (1/3) Valutazione dei soggetti beneficiari finali (contabilità semplificata) Settori industria, commercio, servizi, studi professionali, professionisti iscritti agli ordini professionali e ad associazioni professionali (Imprese non valutabili sulla base dei dati di bilancio) (Mod G) INDICE VALORE DI RIFERIMENTO A) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / ONERI FINANZIARI LORDI 2 B) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / FATTURATO (IMPRESE CARATTERIZZATE DA CICLI PRODUTTIVI ULTRANNUALI: MOL / VALORE DELLA PRODUZIONE) 8% La valutazione viene effettuata su due indici calcolati sui dati contabili riportati nelle due ultime dichiarazioni fiscali (modello Unico ) presentate dal soggetto beneficiario finale. Il soggetto beneficiario finale rientra automaticamente in Fascia 3 se non presenta un utile in almeno uno degli ultimi due esercizi chiusi.. 36

Procedura ordinaria contabilità semplificata (2/3) Valutazione dei soggetti beneficiari finali (contabilità semplificata) Settore autotrasporto (cod.ateco 2002: 60.24) (Mod I2) INDICE VALORE DI RIFERIMENTO A) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / ONERI FINANZIARI LORDI 2 B) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / FATTURATO 5% La valutazione viene effettuata su due indici calcolati sui dati contabili riportati nelle due ultime dichiarazioni fiscali (modello Unico ) presentate dal soggetto beneficiario finale. Il soggetto beneficiario finale rientra automaticamente in Fascia 3 se non presenta un utile in almeno uno degli ultimi due esercizi chiusi. 37

Procedura ordinaria contabilità semplificata (3/3) Valutazione dei soggetti beneficiari finali (contabilità semplificata) Settore Imprese Agricole (Mod L2) INDICE VALORE DI RIFERIMENTO A) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / ONERI FINANZIARI LORDI 2 B) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL) / PRODUZIONE LORDA VENDIBILE (PLV) 8% La valutazione viene effettuata su due indici calcolati sui dati contabili riportati nelle due ultime dichiarazioni fiscali (modello Unico ) presentate dal soggetto beneficiario finale. Il soggetto beneficiario finale rientra automaticamente in Fascia 3 se non presenta un utile in almeno uno degli ultimi due esercizi chiusi. 38

Il Fondo di garanzia per le PMI Le operazioni semplificate e di importo ridotto 39

La certificazione del merito di credito (1/4) Il soggetto richiedente può certificare il merito di credito delle imprese beneficiarie Operazioni semplificate Operazioni di importo ridotto 40

Le operazioni semplificate e di importo ridotto Criteri generali di ammissione (2/4) Ai fini dell ammissione attraverso le procedure Semplificata, Importo ridotto e la procedura per l ammissione senza valutazione dei dati contabili, i soggetti finanziatori devono attestare che, alla data di presentazione della richiesta, i soggetti beneficiari finali: a) sulla base della documentazione comprovante la verifica presso pubblici registri o presso sistemi di informazioni creditizie, non registrino eventi pregiudizievoli (quali protesti e pignoramenti) a proprio carico e, limitatamente alle società di persone, anche a carico dei soci amministratori; b) sulla base delle evidenze della Centrale dei Rischi, limitatamente ai rapporti con il soggetto finanziatore stesso, non presentino crediti scaduti da più di 180 giorni né siano classificati tra la clientela ad incaglio o in sofferenza. Le operazioni a favore di imprese che si trovano nelle condizioni descritte nei punti a) o b) sono ammissibili esclusivamente attraverso la procedura Ordinaria. 41

Le operazioni semplificate e di importo ridotto (Industria, Commercio e Servizi) (3/4) Operazioni semplificate L impresa rientra nella fascia 1 del corrispondente modello di valutazione; Assenza di garanzie reali, bancarie o assicurative; L importo dell operazione, sommato agli altri eventuali affidamenti già garantiti dal Fondo e non ancora rimborsati, non superi il 40% del fatturato dell impresa (30% nel caso di operazioni fino a 36 mesi); L eventuale diminuzione del fatturato dell ultimo esercizio rispetto all esercizio precedente non sia superiore al 40%; L eventuale perdita presente nell ultimo bilancio non sia superiore al 5% del fatturato Nell ultimo bilancio approvato valore indice Mezzi propri/totale del passivo non inferiore 5% (solo imprese in contabilità ordinaria) 42 Importo ridotto Assenza di garanzie reali, bancarie o assicurative; L impresa presenti un utile in almeno uno degli ultimi due bilanci approvati; L eventuale perdita registrata nell ultimo bilancio non superi il 10% fatturato. L importo base dell operazione (< 20 mila) è elevabile fino a 100 mila sulla base dei seguenti elementi: anzianità dell impresa; n. addetti dell impresa ; nel caso di finanziamento a fronte di investimenti in beni ammortizzabili; crescita del fatturato almeno del 3% o del 5% nell ultimo esercizio; immobile aziendale di proprietà ovvero acquisito in leasing o con contratto di locazione di durata residua non inferiore alla durata del finanziamento.

Le operazioni semplificate e di importo ridotto (Settore Agricoltura) (4/4) Operazioni semplificate Impresa rientrante nella fascia 1; Assenza di garanzie reali, bancarie o assicurative Importo dell operazione finanziaria, sommate agli altri eventuali affidamenti già garantiti dal Fondo e non ancora rimborsati, non superi il 40% della Produzione Lorda Vedibile (PLV) relativa all ultimo bilancio approvato (ovvero 30% per operazioni non superiori a 36 mesi); L eventuale diminuzione della PLV dell ultimo esercizio rispetto all esercizio precedente sia inferiore al 40%; L eventuale perdita nell ultimo bilancio non superi il 5% della PLV; Nell ultimo bilancio approvato Mezzi propri/totale del passivo 4% (contabilità ordinaria) 43 Importo ridotto Assenza di garanzie reali, bancarie o assicurative; Utile in almeno uno degli ultimi due bilanci approvati; L eventuale perdita registrata nell ultimo bilancio non superi il 10% della PLV. L importo base dell operazione (< 20 mila) è elevabile fino a 100 mila sulla base dei seguenti elementi: anzianità dell impresa; n. addetti dell impresa; nel caso di finanziamento a fronte di investimenti; crescita della PLV almeno del 3% o del 5% nell ultimo esercizio; immobile aziendale di proprietà ovvero acquisito in leasing o con contratto di locazione di durata residua non inferiore alla durata del finanziamento; Somma tra Capitale agrario e Capitale fondiario almeno pari all 80% del Totale Attivo.

Il Fondo di garanzia per le PMI Valutazione delle imprese start-up e sociali 44

Valutazione delle nuove imprese e imprese sociali Procedura per nuove imprese Le nuove imprese (ovvero quelle che sono state costituite o hanno iniziato la propria attività non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione alla garanzia del Fondo) non utilmente valutabili sulla base degli ultimi due bilanci approvati : sono ammissibili solo se l operazione è a fronte di un programma di investimento; rientrano tutte nella fascia 2 e sono sottoposte alla valutazione del Consiglio sulla base del business plan, completo di un bilancio previsionale almeno triennale. L operazione non è ammissibile nei casi in cui i mezzi propri, che devono risultare già versati alla data di erogazione del finanziamento, sono inferiori al 25% dell importo del programma di investimento. Contestualmente alla comunicazione dell erogazione del finanziamento i soggetti richiedenti devono inviare al Gestore MCC idonea documentazione comprovante l avvenuto versamento dei mezzi propri. La garanzia è concessa senza valutazione dei dati di bilancio dell impresa nel caso di: 45 Procedura senza valutazione dei dati di bilancio 1) Start-up Innovative e Incubatori certificati a condizione che: il soggetto finanziatore non acquisisca alcuna garanzia, reale, assicurativa o bancaria; il soggetto richiedente acquisisca DSAN che ne attesti l iscrizione nell apposita sezione speciale del Registro delle imprese; 2) Imprese sociali a condizione che: il soggetto finanziatore non acquisisca alcuna garanzia, reale, assicurativa o bancaria; l importo dell operazione finanziaria, sommato a quelli delle altre operazioni già ammesse alla garanzia, non sia superiore a 150.00.

Il Team Assistenza alla Clientela del Fondo di garanzia per le PMI Il supporto ai soggetti del Fondo 46

Il Team Assistenza alla Clientela del Fondo di garanzia per le PMI Organizzazione incontri informativi/formativi Processo operativo I componenti del Team Assistenza effettuano gli incontri formativi e informativi organizzati sulla base delle richieste pervenute dai vari enti (prevalentemente da banche e confidi) con il seguente iter operativo: Le richieste di formazione vengono raccolte dall Area Promozione e Assistenza Commerciale della mandataria MCC che provvede ad assegnarle al Team Assistenza. Il Team Assistenza riceve da MCC le informazioni relative agli interventi info/formativi da effettuare, i referenti da contattare. Il Team Assistenza prende contatto con l ente richiedente, ne individua le necessità info/formative, conferma la data e luogo di svolgimento dell incontro, predispone la documentazione da presentare, con il coordinamento di MCC, sulla base delle necessità info/formative manifestate. Area Promozione e Assistenza Commerciale MCC Assegna le richieste di formazione alle Mandanti Gruppo di lavoro delle Mandanti Contatta Ente richiedente e ne individua le necessità info / formative Customizza l intervento Realizza l intervento info / formativo 47

Il Fondo di garanzia per le PMI Per contattare il Team Assistenza alla Clientela: www.fondidigaranzia.mcc.it/contatti Artigiancassa SpA Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane SpA Mediocredito Italiano S.p.A. MPS Capital Services SpA Silvia Lorenzini Telefono 06 5845228 Cellulare 340 2291143 Marzia Ferri Telefono 06 45485193 Cellulare 345 5894945 Michele Farella Telefono 080 5738848 Cellulare 335 7503462 Luca Bonifazi Telefono 06 42048320 Cellulare 366 4114027 Rossana Cassetta Telefono 06 5845419 Cellulare 340 2284183 Sabrina Fausta Aloise Telefono 06 45485176 Cellulare 348 2809400 Roberto Olivieri Telefono 06 67127130 Cellulare 338 7591732 Massimo Generali Telefono 06 67435358 Cellulare 334 6986879 Sabrina Presta Telefono 06 5845220 Cellulare 349 0666137 Davide Politano Telefono 06 45485178 Cellulare 348 2790165 Giuseppe Di Fazio Telefono 06 67127579 Cellulare 366 6228117 Andrea Perfumo Telefono 06 67345313 Cellulare 335 7888978 48

PRINCIPALI INDICI DI BILANCIO AI FINI DELLA VALUTAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE IMPRESE Dott. QUAGLIA VINCENZO

ANALISI DI BILANCIO: finalità e obiettivi

FINALITÀ DELL ANALISI DI BILANCIO Le ANALISI DI BILANCIO rappresentano un procedimento complesso di analisi dei risultati aziendali, attraverso l applicazione di opportune tecniche e metodologie, finalizzate alla formulazione di valutazioni e giudizi sull efficienza ed efficacia della gestione aziendale, da un punto di vista ECONOMICO, FINANZIARIO e PATRIMONIALE.

FINALITÀ DELL ANALISI DI BILANCIO OBIETTIVO delle ANALISI DI BILANCIO è quindi quello di: individuare i PUNTI DI FORZA/DEBOLEZZA dell impresa sotto l aspetto ECONOMICO, FINANZIARIO e PATRIMONIALE, soddisfacendo pienamente le esigenze informative dei vari destinatari.

FINALITÀ DELL ANALISI DI BILANCIO Stato di salute dell impresa Efficienza ed efficacia gestionale Possibilità di effettuare nuovi investimenti Evoluzione futura della dinamica aziendale ANALISI DI BILANCIO Analisi della situazione in cui l impresa opera Definizione degli OBIETTIVI AZIENDALI e delle STRATEGIE e AZIONI finalizzate alla loro realizzazione

ANALISI DI BILANCIO Nel perseguimento degli obiettivi di cui si è detto precedentemente, le analisi di bilancio si concentrano in particolare sulla valutazione delle seguenti performance di impresa: PERFORMANCE FINANZIARIA PERFORMANCE ECONOMICA

ANALISI DI BILANCIO: PERFORMANCE FINANZIARIA La valutazione dello stato di salute dell impresa

PERFORMANCE FINANZIARIA L analisi della performance finanziaria è basata: - sull esame delle entrate e delle uscite di cassa e - sulla relazione tra fonti di finanziamento e investimenti effettuati. In altre parole, essa sintetizza la capacità dell impresa di sostenere finanziariamente i propri debiti.

PERFORMANCE FINANZIARIA In particolare, l indicatore che principalmente costituisce un utile strumento diagnostico per la valutazione dello stato di salute dell impresa, da un punto di vista finanziario e patrimoniale, è la cosiddetta POSIZIONE FINANZIARIA NETTA

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA La Posizione Finanziaria Netta (PFN) rappresenta l indebitamento netto dell impresa, ed è finalizzata alla valutazione della sostenibilità del rimborso dell indebitamento finanziario. Essa costituisce un modello alternativo di performance e può assumere differenti configurazioni.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA Tale indicatore consente, anche in correlazione con altri indici, di valutare: a) il livello complessivo di indebitamento dell impresa, quando viene considerato singolarmente; b) la solidità della struttura patrimoniale, quando viene raffrontato con i mezzi propri, prendendo il nome di «Rapporto di indebitamento finanziario» (PFN / Mezzi propri); c) la capacità di restituzione del debito, quando viene rapportato al fatturato, caso in cui viene definito «Tasso di assorbimento dell indebitamento» (PFN / Vendite).

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA a) LIVELLO COMPLESSIVO DI INDEBITAMENTO In questo caso, l indicatore di PFN viene considerato singolarmente. Anche se manca una definizione precisa ed unitaria di PFN, le modalità di calcolo più comuni dell indicatore risultano essere: PFN CORRENTE, relativamente all indebitamento finanziario netto dell impresa nel breve periodo; PFN NON CORRENTE, relativamente all indebitamento finanziario netto dell impresa nel lungo periodo; PFN COMPLESSIVA, relativamente all indebitamento finanziario netto complessivo dell impresa.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA CONFIGURAZIONE DELLA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA: + Passività finanziarie non correnti Attività finanziarie non correnti = POSIZIONE FINANZIARIA NETTA NON CORRENTE (a) + Passività finanziarie correnti Attività finanziarie correnti POSIZIONE FINANZIARIA NETTA COMPLESSIVA (a+b) = POSIZIONE FINANZIARIA NETTA CORRENTE (b)

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA dove per: ATTIVITÀ/PASSIVITÀ FINANZIARIE CORRENTI, si intendono le attività/passività esigibili entro l esercizio successivo (cassa, debiti verso banche a breve termine, ); ATTIVITÀ/PASSIVITÀ FINANZIARIE NON CORRENTI, si intendono le attività/passività esigibili oltre i 12 mesi (titoli immobilizzati, mutui bancari, cambiali finanziarie, ).

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA Per una corretta interpretazione dei dati, è necessario porre attenzione al segno che assume la PFN: Se la PFN assume SEGNO POSITIVO, questo indica uno stock di passività finanziarie a quella data superiori rispetto alla liquidità potenzialmente disponibile in via immediata, situazione che si può tradurre in un forte disagio monetario vissuto dall impresa; Se la PFN assume SEGNO NEGATIVO, questo esprime la capacità dell impresa di garantire la copertura degli investimenti finanziari senza la necessità di ricorrere in maniera eccessiva finanziamenti di terzi.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA In base al segno positivo o negativo che la PFN può assumere è quindi possibile individuare: il grado potenziale ed effettivo di liquidabilità delle attività e di esigibilità delle passività dell impresa; le criticità che un eventuale disequilibrio potrebbe comportare in termini di costi di illiquidità, di mobilità finanziaria e di costi di controllo.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA b) SOLIDITÀ DELLA STRUTTURA PATRIMONIALE In questo caso, l indicatore di PFN viene considerato in rapporto al CAPITALE PROPRIO dell impresa, esprimendo l eccedenza di indebitamento netto rispetto alle fonti con vincolo di proprietà. PFN (COMPLESSIVA) / CAPITALE PROPRIO Al crescere dell indicatore peggiora, a parità di tutte le altre condizioni, la solidità aziendale.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA Tale rapporto, definendo il grado di equilibrio tra mezzi di terzi e mezzi propri, fornisce un utile strumento di monitoraggio del rischio finanziario cui è esposta l'impresa. Valori di riferimento ottimali possono essere considerati i seguenti: CHIAVE DI LETTURA PFN/Capitale Proprio < 3 SIGNIFICATO Situazione di equilibrio 3 < PFN/Capitale Proprio < 5 Situazione di rischio PFN/Capitale Proprio > 5 Situazione di grave rischio

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA c) CAPACITÀ DI RESTITUZIONE DEL DEBITO In questo caso, l indicatore di PFN viene considerato in rapporto alle VENDITE dell impresa, sintetizzando il tasso di assorbimento dell esposizione finanziaria netta. PFN (COMPLESSIVA) / VENDITE Tale indicatore esprime l attitudine dell impresa a garantire la copertura dei mezzi finanziari attraverso le vendite.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA Tanto più l indicatore in esame cresce di valore, tanto maggiore sarà la criticità finanziaria dell impresa, cioè l incapacità di assorbire l indebitamento attraverso la produzione di flussi di cassa adeguati. Indicativamente, valori di riferimento ottimali possono essere considerati i seguenti: CHIAVE DI LETTURA PFN/Vendite < 3 SIGNIFICATO Situazione ottima 3 < PFN/Vendite < 5 Situazione rischiosa e da migliorare PFN/Vendite > 5 Situazione molto rischiosa

ANALISI DI BILANCIO: PERFORMANCE ECONOMICA La valutazione di un nuovo investimento

PERFORMANCE ECONOMICA L analisi della performance economica è basata sulla valutazione della capacità dell impresa di creare valore, per sostenere i finanziamenti contratti a fronte di nuovi investimenti, necessari per lo sviluppo del business dell impresa. Qualunque processo di investimento necessita di una serie di considerazioni che vanno al di là della mera ricerca del finanziamento.

PERFORMANCE ECONOMICA Un processo adeguato per la valutazione degli investimenti può essere articolato nelle seguenti fasi: 1) individuazione delle strategie di investimento (scelte strategiche); 2) stesura del progetto (capacità previsionale); 3) scelta dell investimento (capacità di valutazione); 4) scelta del finanziamento (capacità di finanziamento); 5) avvio e sviluppo del business.

PERFORMANCE ECONOMICA 1) SCELTE STRATEGICHE L analisi strategica impone la necessità di ponderare con attenzione l inserimento del nuovo investimento ed il contributo che esso potrà dare all intera struttura organizzativa. A tal proposito, viene redatto un documento, il BUSINESS PLAN, da cui dovranno emergere il valore che l impresa è in grado di creare grazie all impiego dei nuovi investimenti, il costo dei finanziamenti ed il rischio insito nel processo.

PERFORMANCE ECONOMICA 2) CAPACITÀ PREVISIONALE La capacità previsionale si traduce nell analisi di due variabili principali: 1) il COSTO DEL CAPITALE, che esprime il costo del capitale medio acquisito (inteso sia come capitale proprio, sia come capitale di terzi); 2) la CREAZIONE DI VALORE, inteso come rendimento degli investimenti che possa essere sufficiente a coprire il costo del capitale.

PERFORMANCE ECONOMICA 3) CAPACITÀ DI VALUTAZIONE In questa fase viene effettuata la verifica dell'impatto che un determinato progetto di investimento ha sulla struttura dell impresa, con l obiettivo di verificare che i flussi di benefici futuri siano complessivamente superiori ai costi sostenuti. Il problema che viene affrontato dalla valutazione degli investimenti è, nella sostanza, un problema di scelta: ogni impresa deve, infatti, prendere delle decisioni d'investimento, dirette ad allocare ai soli progetti che "creano valore" le risorse disponibili (fattori produttivi).

PERFORMANCE ECONOMICA 4) CAPACITÀ DI FINANZIAMENTO In questa fase è necessario analizzare la possibilità di accesso al credito, il costo del denaro, e l efficienza. In particolare, per quantificare il grado di efficienza dei finanziamenti, si utilizza il ROD (return on debts): ROD = (Oneri finanziari / Debiti Finanziari) *100 Valori bassi di tale indicatore attestano sostanzialmente una condizione di efficienza dei finanziamenti.

PERFORMANCE ECONOMICA 5) AVVIO E SVILUPPO DEL BUSINESS L ultima fase costituisce quella più delicata. È necessario a tal proposito comprendere se in tale fase il progetto possa essere considerato perseguibile oppure debba essere abbandonato, ferma restando la possibilità (fisiologica) che in fase di avvio si possano registrare delle perdite. Successivamente, seguirà una fase di maturità che si sostanzierà nell utilizzo a pieno regime dell investimento inserito nell organizzazione d impresa.

La riformulazione del credito anomalo Paolo Carbone Vice Direttore Generale

La riformulazione del credito anomalo 2

La riformulazione del credito anomalo Regolamenti e Direttive europee hanno introdotto nel tempo regole a livello comunitario sulla composizione del patrimonio di vigilanza (fondi propri), sui requisiti prudenziali, sull informativa al pubblico e su ulteriori profili di disciplina prudenziale Tutto ha inizio dalla volontà espressa dalle maggiori banche centrali (allora del G10) che istituirono quale organo consultivo internazionale il cd «Comitato di Basilea» (1974) Scopo del Comitato è quello di definire e proporre regole sulla Vigilanza Bancaria per assicurare stabilità al sistema bancario/finanziario 3

La riformulazione del credito anomalo Il Comitato nel 1988 raggiunse un primo accordo Nacque così Basilea 1: Era il primo accordo sui «requisiti patrimoniali minimi delle banche» per far fronte al rischio di credito e ai rischi di mercato (compravendita in proprietà di strumenti finanziari) Nascono così i primi tre concetti: capitale minimo pari al 8% dei crediti alla clientela, ponderazione (coefficienti), e mitigazione grazie alle garanzie 4

La riformulazione del credito anomalo Il 1 gennaio 2008 entra in vigore «Basilea 2» che era stato approvato nel 2004 con tre pilastri: Requisiti patrimoniali Controllo prudenziale (ICAAP - SREP) Disciplina di mercato (informativa al pubblico) 5

La riformulazione del credito anomalo La maggior parte degli istituti (in realtà tutti tranne i grandi istituti a rilevanza nazionale) dal 2008 adottano «l approccio standard» che per il rischio di credito vuol dire: Se un cliente ha un rating rilasciato da agenzie si utilizza per calcolare la ponderazione (solo alcune aziende corporate) Altrimenti l 8% viene ponderato in metodo standard a seconda del tipo di credito concesso (35%-50%-75%-100%) Viene però prevista una nuova classe di ponderazione relativa ai prestiti scaduti da 90 gg (in Italia ex 180gg), ai quali viene applicata la ponderazione del 150% 6

La riformulazione del credito anomalo Basilea 2 Vengono ridefiniti i criteri di calcolo dei requisiti patrimoniali Vengono resi aderenti al rischio dei singoli prestiti (a piccole imprese a famiglie con garanzie ipotecarie o dello stato) Viene concesso l utilizzo di rating bancari (certificati da Bankit) Si considera anche il rischio operativo (frodi, eventi vari) Vigilanza verifica politiche e procedure organizzative Per il credito relativo a soggetti retail (privati e PMI) con volume d affari inferiore a 5 mio e con prestiti non superiori a 1 mio la ponderazione passa a 75% 7

La riformulazione del credito anomalo Oggi «Basilea 3» In breve: Introduzione di standard minimi di liquidità aziendale Definizione di capitale regolamentare con più elevati requisiti patrimoniali Migliore copertura dei rischi di mercato e controparte Contenimento del livello di leva finanziaria La filosofia di Basilea 3 sta nel concetto che tutte le operazioni che le banche effettuano comportano rischi 8

Riformulazione credito anomalo La riformulazione del credito anomalo Fino al 31 dicembre 2014 le Banche suddividevano i crediti anomali in: Crediti in evidenza rischio (classificazione interna) Crediti ristrutturati Crediti in incaglio oggettivo (scaduti e sconfinati oltre 90 gg) Crediti in incaglio Crediti a sofferenza 9

La riformulazione del credito anomalo 10