Il centro si mette in mostra, un museo a cielo aperto



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Premessa Il progetto così come riportato nell'apposito elaborato grafico e come il titolo stesso suggerisce ha lo scopo di realizzare nel centro storico uno spazio "museale" all'aperto per mostre fotografiche vista l'importanza sempre più crescente che il centro fotografico sta assumendo nello scenario del paese ed a livello nazionale. L'obiettivo è quello di portare il centro ad essere visitato non solo dai turisti ma anche di essere vissuto dagli abitanti della vallata casentinese come un "salotto", ancora meglio accompagnato da musica di sottofondo. A corredo dell'allestimento espositivo ci sono poi un insieme di elementi volti a realizzare l'arredo urbano, ideati con la concezione della trasformabilità e della componibilità per poter creare ambientazioni di volta in volta sempre differenti. Altro argomento importante è l'illuminazione scenografica degli edifici di rilevanza storica e di punti di particolare interesse in modo tale da segnare e segnalare sia un percorso pedonale da seguire lungo il centro storico che per salvaguardare i luoghi oggetto di degrado. Di seguito un approfondimento, punto per punto, dei principali elementi caratterizzanti il progetto. Arredo urbano Gli elementi di arredo urbano sono pensati come mattoncini lego, in cui il motto principale è la COMPONIBILITA', assemblabili a seconda dell'estetica e della funzione che si vuole raggiungere. Se ad esempio si realizza un'esposizione fotografica questi verranno sistemati in modo tale da completare l'allestimento, se invece c'è una serata artistica questi potranno avere una disposizione ancora diversa. I pezzi sono pensati con dimensioni modulari e aggregabili, ovvero il modulo base è cm 60x60 da cui scaturiscono poi sopra moduli tipo 120x60, 180x60, 120x120 e così via. Le altezze, sedute a parte che hanno standard ergonomici e normativi, saranno variabili in modo da creare un gioco di volumi. La struttura, in funzione della tradizione dei luoghi, è in ferro effetto ossidato o acciaio tipo corten scatolare (per rendere gli elementi facilmente spostabili) e legno; le panchine sono sia con schienale che senza oltre ad elementi chaise longue. Alle panchine si affiancano fioriere e cestini porta rifiuti degli stessi materiali. Gli elementi di arredo urbano servono a creare, oltre a quinte scenografiche, spazi di incontro e convivialità necessari anche per il recupero anche di spazi degradati. Tali componenti potranno e dovranno essere realizzati da artigiani locali, ma anche da persone facenti parti di associazioni come volontari, nel rispetto degli standard 1

normativi e per quanto possibile utilizzando anche materiali di recupero, come ad esempio il legno che potrebbe essere ripreso dai pallets. La pedonalizzazione e il sistema della mobilità Nell'elaborato grafico è riportata l'indicazione ed il verso di percorrenza della nuova mobilità che è volta, almeno nel periodo estivo, alla chiusura della circolazione veicolare in piazza Tarlati e per le vie del centro storico. La chiusura potrebbe essere nel periodo da giugno a settembre in modo da consentire lo svolgimento di mostre, feste e quant'altro di ludico e creativo il Comune o le associazioni propongano. Il passaggio veicolare potrebbe essere consentito solo ai residenti ed ai trasportatori per carico e scarico merci delle attività commerciali in determinati orari, da concordare con i diretti interessati. Per questo motivo all'ingresso in via Dovizi dovrà esser posto un varco con fotocamera, in modo da controllare la zona a traffico limitato. La chiusura del centro ai veicoli non dovrà essere concepita come un'occlusione alla vita del centro storico, anzi la sua vitalità dovrà essere rinvigorita con l'esposizione a cielo aperto delle opere fotografiche, con una nuova concezione dell'arredo urbano ma anche grazie ad un nuovo modo di intendere il riciclo differenziato dei rifiuti che con un sistema apposito permetterà di accumulare punti e sconti spendibili con attività del centro storico che vi aderiranno; anche il mercato settimanale dovrebbe essere riportato in piazza Tarlati, luogo tradizionalmente destinato a questa funzione. Il problema dei parcheggi sarà inoltre superato dal collegamento tra l'ampia area destinata a sosta veicolare lungo via Santa Maria del Sasso ed il centro con le scale mobili in fase di realizzazione. Ricognizione degli spazi per istallazioni artistiche e fotografiche all aperto Da quanto già accennato in premessa il centro di Bibbiena dovrà essere considerato in toto come spazio museale all'aperto con zone destinate a spazi espositivi progettati e 2

spazi espositivi naturali, come mura di contenimento e facciate di palazzi che grazie alla loro conformazione permettono il collocamento di grandi formati. Appena si arriva nel paese, da qualsiasi punto si acceda, si deve capire subito che Bibbiena è il centro della fotografia per cui dovranno essere presenti allestimenti in prossimità degli sbarchi di tutti i principali parcheggi, nella piazzetta di arrivo delle scale mobili, lungo le strade a maggior percorrenza e non solo, le vie interne con le loro mura devono essere di accompagnamento al punto focale del centro che è piazza Tarlati creando così anche percorsi alternativi al solito passaggio che sì è soliti fare. In questo modo spazi che di solito sono più degradati a causa della scarsa frequentazione tornano ad avere una nuova vita. Pensando a dei pannelli espositivi per foto, la prima cosa che mi è venuta in mente è l'ambiente familiare, la cornice, l'illuminazione ed è così che sono nati i "porta foto" in grande formato che si vedono nell'immagine qui sotto. La cornice in legno naturale è sostenuta da una struttura in acciaio corten che consente sia di collocarli in punti fissi che di spostarli ed assemblarli in modo differente (potrebbero essere anche incerneriate) nella stessa concezione dell'arredo urbano per creare quinte scenografiche sempre diverse. Per dare maggiore risalto alla od alle foto è stato inserito un pannello leggero di colore scuro su cui attaccare le immagini che possono essere di formato diverso, in modo da poterci mettere più foto sullo stesso pannello, od una sola in formato più grande. Inoltre per dare più enfasi le immagini saranno illuminate da apposito dispositivo come si vede dall'immagine sottostante. La "cornice" concepita per essere bifacciale ha una dimensione di circa cm 180 x 220 di altezza. 3

Spazi degradati e spazi di aggregazione Per far fronte a fenomeni di degradazione e microcriminalità che attanagliano gli spazi più angusti della piccola cittadina la soluzione individuata è duplice, da una parte creare spazi di aggregazione con arredo urbano ed esposizioni fotografiche, come descritto nei paragrafi precedenti, dall'altra creare giochi di luce con illuminazione funzionale e scenografica. Questi elementi insieme, oltre a salvaguardare la sicurezza pubblica, creano ambientazioni emozionali che portano a vivere e visitare luoghi ad oggi lasciati a se stessi. La modularità degli arredi consente inoltre di creare spazi sempre diversi ed adattabili a qualsiasi luogo. In zone con pendenze maggiori, come ad esempio nella piazzetta tra via Guidi e via Berni, basta creare una pedana, anche in legno, per sfruttare uno spazio che ben si adatta all'affissione di pannelli fotografici per realizzare uno spazio per socializzare. L'illuminazione è un altro elemento fondamentale nel dare identità a una città o a un quartiere. L'illuminazione che sottolinea un edificio o una strada diventa per i pedoni fonte di informazione e punto di riferimento. La pubblica illuminazione è pensata con duplice funzione, da una parte per dare risalto agli edifici storici di particolare valore artistico, come palazzo Dovizi, Palazzo Niccolini od il palazzo delle logge in piazza Tarlati per dare maggiore enfasi ad una piazza già importante, dall'altra l'illuminazione servirà a valorizzare e mettere in sicurezza luoghi più degradati e bui, come ad esempio le scale di accesso da via Berni verso piazza Tarlati o le scale che vengono da via Cappucci e che portano sempre in piazza Tarlati. Programmazione di un percorso partecipato per la manutenzione del decoro Gli esercenti, le associazioni e magari i cittadini, anche se per questi ultimi la vedo una cosa più difficile, potrebbero partecipare in prima persona all'arredo urbano, comprando e manutenendo essi stessi gli elementi acquisiti, visto il ritorno economico e di immagine che il progetto porterebbe loro, con l'obiettivo di rendere Bibbiena la città della fotografia con un museo all'aperto e con tutti gli elementi già approfonditi in precedenza. Le associazioni insieme ai volontari potrebbero inoltre partecipare realizzando in prima persona gli oggetti di decoro e di arredo, diminuendo così i costi per la loro creazione. Gli stakeholder, soprattutto in riferimento alle attività ed alle associazioni, inoltre potrebbero organizzare eventi ed allestimenti di richiamo alle manifestazioni in corso e future in modo da promuovere il territorio. Se ad esempio si tenesse una mostra specifica con un determinato tema questo potrebbe essere riproposto e reinterpretato nella realizzazione di una vetrina così come di un menù. Tra le varie componenti, sia essi enti pubblici o privati, si deve creare una sinergia di intenti e di lavoro volti a polarizzare il centro storico di Bibbiena. 4

Metodo per il coordinamento degli strumenti urbanistici ed edilizi Il SIT, Sistema Informativo Territoriale, rappresenta, per la concezione attuale legata all'informatizzazione, il metodo migliore per riunire gli svariati strumenti urbanistici. Lo scopo è rendere pienamente accessibile tramite il sito web del Comune tutto il regolamento urbanistico comunale, comprensivo anche del piano della città storica, che sarà completamente digitalizzato e georeferenziato. Il Regolamento urbanistico digitalizzato andrebbe infatti a costituire il primo nucleo del nuovo Sistema informativo territoriale comunale che, nel pieno rispetto della privacy, permetterà a chiunque (cittadini, professionisti, amministratori, tecnici) di consultare attraverso un apposita sezione del sito del Comune, molti dati interconnessi tra loro - rintracciabili a partire dalla posizione sulla mappa: dalle informazioni urbanistiche e catastali a quelle relative alla mobilità, all ambiente ed al verde, fino ai dati su cultura e pubblica istruzione e sulla polizia municipale La questione acustica Il problema dell'inquinamento acustico all'interno dei centri abitati sta diventando un fenomeno sempre maggiore e di difficile gestione perchè per quanto uno possa provvedere con disposizione normative o con soluzioni antirumore, bisogna sempre far affidamento al buon senso ed all'educazione delle persone. Nel caso di attività temporanee all'aperto con concerti ed eventi musicali, oltre alle delibere comunali che ampliano la durata dei valori limiti dei decibel ammessi per un arco di tempo limitato, potrebbero essere utilizzati pannelli fonoassorbenti da apporre ai tre lati del palco, con possibilità di copertura. I pannelli potrebbero avere una grafica estetica che possa essere di richiamo scenico per tutti i tipi di eventi. Gli isolanti acustici potrebbero essere posti su supporti lignei in modo tale che i lati esterni del palco possano avere un gioco grafico d'impatto e creare così un elemento di arredo anzi ché una chiusura impattante. Per quanto riguarda il rapporto con bar e locali notturni l'approccio non è di facile gestione perchè da una parte sono comprensibili le lamentele degli abitanti e dall'altra è comprensibile la necessità degli esercenti di svolgere il proprio il lavoro. La mappa qui sotto riporta le principali fonti di rumore legate ad attività di ristoro e somministrazione. Trovare una soluzione oltre alle delibere comunali non è semplice, un 5

Il centro si mette in mostra, un museo a cielo aperto pensiero potrebbe essere quello di realizzare, laddove possibile, dei dehors appositamente studiati per ridurre l'impatto acustico e integrarsi nel contesto storico. La raccolta dei rifiuti e la pulizia urbana Incentivare la raccolta differenziata è un dovere civico di sensibilità e rispetto per l'ambiente. Il sistema individuato nell'apposito elaborato è un macchinario che rilascia uno scontrino conferendo un punto per ogni pezzo introdotto, i punti accumulati possono acquisire un valore di buono sconto o buono spesa presso attività commerciali locali convenzionate, che possono utilizzare degli spazi pubblicitari a loro disposizione, grazie alla creazione di un circuito di ecomarketing. Come da premessa, il progetto ha finalità principalmente ecologiche legate alla raccolta differenziata nel comune ma si inserisce perfettamente nel tessuto territoriale: gestione del ciclo virtuoso, incentivo ai conferitori e coinvolgimento delle attività commerciali. I macchinari, dati in comodato d'uso gratuito agli enti pubblici, vengono svuotati dai concessionari con mezzi propri e condotti presso centri di stoccaggio autorizzati per il recupero, mentre il comune riceve copia del formulario rifiuti attestante il corretto conferimento presso le industrie di trasformazione. 6

Grazie agli strumenti di incentivazione ed eco marketing collegati all installazione degli eco compattatori, un comune di qualsiasi dimensione può infatti aumentare la propria quota di raccolta differenziata premiando i cittadini più virtuosi con sconti sulla tassa rifiuti o altre forme di incentivazione. Grazie alla card e alla possibilità di misurare la quantità di plastica e alluminio destinata al riciclaggio da parte di ogni singolo cittadino, il principio più ricicli più risparmi può essere attuato su larga scala. In questo modo, si può innescare quel circolo virtuoso in grado di diminuire i costi per lo smaltimento dei rifiuti non differenziati, liberando così ingenti risorse economiche per migliorare la qualità dei servizi offerti. I compattatori possono essere collocati in appositi strutture lignee coperte, come da disegno evidenziato nell'apposito elaborato grafico, o in fondi a disposizione del comune. 7