SINTESI DEI LAVORI DEL CONVEGNO. Le reti territoriali per l apprendimento permanente



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PROTEO Fare Sapere Brescia Soggetto Qualificato per la formazione Decreto MPI n. 270 del 27/4/2000 e DM 08/06/05 Viale Piave 44 25123 BRESCIA Tel.3311360741 Fax 0303729332 - e-mail info@proteobrescia.it www.proteobrescia.it P.IVA 03235440173 SINTESI DEI LAVORI DEL CONVEGNO Le reti territoriali per l apprendimento permanente ed i Centri Provinciali per l istruzione degli adulti Realtà o Utopia? BRESCIA 6 NOVEMBRE 2014 Aula magna Istituto Comprensivo centro 2 Le reti territoriali per l apprendimento permanente Dalle linee guida dell accordo governo regioni Enti Locali del 2014 Enti locali con i servizi informativi e di accoglienza offrono un sostegno alle misure per ampliare l accesso all apprendimento permanente previsto dall intesa del 20.12.12, favorendo l emersione dei bisogni inespressi dei soggetti più deboli. E ancora c) il livello locale: i soggetti che compongono la rete definiscono, nell ambito degli indirizzi sopra richiamati, le proprie modalità di gestione e funzionamento in modo comunque di assicurare al cittadino punti di accesso alla rete dei servizi per la costruzione e il sostegno dei propri percorsi di apprendimento. L assessore Dott.ssa Roberta Morelli del Comune di Brescia dopo aver segnalato di aver collaborato con il CPIA di Brescia nella ricerca della sede si impegna a realizzare un tavolo di discussione dove affrontare tutte le questioni connesse alla realizzazione delle reti per l apprendimento permanente. La consigliera della provincia dott.ssa Laura Parenza sottolineando il fatto che le Province sono organi istituzionali di secondo livello e hanno come riferimento costante e continuo l assemblea dei sindaci, ritiene che il tema dell apprendimento permanente sia da trasferire alle competenze dei comuni. Sottolinea inoltre il ruolo dei centri per l impiego e dei centri accreditati per i servizi al lavoro che dovranno potenziare le azioni rivolte ai servizi di accoglienza e orientamento. Richiama inoltre il ruolo delle Camere di commercio, ruolo che viene ricordato anche dalle linee guida dell accordo citato. L impegno della Provincia sarà quello di costruire un percorso sinergico in primo luogo con il Comune di Brescia ma anche con gli altri comuni della provincia.

La Dott. Maria Galperti dell USR richiama il ruolo dei CPIA dentro le reti territoriali per l apprendimento permanente ricordando il testo delle linee guida relative all accordo governo Regioni ed enti Locali I CPIA, in quanto rete territoriale di servizio del sistema di istruzione, deputata alla realizzazione sia delle attività di istruzione destinate alla popolazione adulta che delle attività di Ricerca, Sperimentazione, e Sviluppo in materia di istruzione degli adulti, sono soggetti pubblici di riferimento per la costituzione delle reti territoriali per l apprendimento permanente, In particolare, il CPIA può rappresentare un punto di riferimento istituzionale stabile, strutturato e diffuso per il coordinamento e la realizzazione per quanto di competenza - di azioni di accoglienza, orientamento e accompagnamento rivolte alla popolazione adulta con particolare riferimento ai gruppi svantaggiati.. Accoglienza, orientamento, riconoscimento crediti sono misure di sistema che i CPIA dovranno realizzare all interno della rete di servizio e saranno garanzia di successo dei CPIA. Sottolinea inoltre il ruolo fondamentale degli Enti Locali che dovranno sostenere l offerta formativa dei CPIA, senza questo supporto i CPIA avranno difficoltà nel loro funzionamento. Inoltre l innalzamento delle competenze funzionali (competenze per l esercizio della cittadinanza) della popolazione adulta dovrà costituire obiettivo fondamentale nella costruzione dell offerta formativa e nella definizione della possibile utenza Il Cpia, per ampliare l offerta formativa stipula accordi con gli enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture formative accreditate alle regioni; l ampliamento dell offerta formativa-in linea con quanto previsto dall art.9 del DPR 275/99 consiste in iniziative coerenti con le finalità dei CPIA e che tengono conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali, quali, ad esempio, iniziative tese ad integrare ed arricchire i percorsi di istruzione degli adulti e/o favorire il raccordo con altre tipologie di percorsi di istruzione e formazione (percorsi di formazione continua, percorsi di IeFP, percorsi di apprendistato, percorsi di IFTS, percorsi di ITS, ecc ) L IDENTITA DEI CPIA Il tema dell identità dei CPIA viene richiamato da più interventi La Dott.ssa Maria Galperti dell USR sottolinea che i CPIA sono istituzioni autonome a tutti gli effetti, sono sedi centrali con punti di erogazione del servizio ed hanno/dovrebbero avere strumenti, risorse umane e finanziarie. Le risorse dei CTP devono essere trasferite ai CPIA con opportuni accordi tra i DSGA. Anche le risorse strumentali acquisite con i fondi FEI dovranno essere trasferite ai CPIA. Gli attuali Istituti Comprensivi o di 2 grado che contenevano i CTP dovranno disfarsi di un ramo d impresa. Il piano dell offerta formativa dovrà essere predisposto all interno del CPIA tenendo conto delle esigenze del territorio di riferimento dove prima insistevano i CTP oggi sedi associate dei CPIA. I CPIA inoltre sono gli unici istituti sul territorio nazionale preposti alla certificazione del livello A2 della lingua italiana e all attestazione dello svolgimento delle sessioni di Educazione Civica con riferimento agli accordi tra MIUR e Ministero dell interno. I CPIA erogano percorsi di istruzione di 1 e 2 livello.(art. 4 e 5 DPR 263/12). I percorsi di 2 livello restano incardinati negli istituti secondari di secondo grado La Dott.ssa Maria Teresa Dosso Dirigente del CPIA di Brescia pone l attenzione sulla differente definizione dei CPIA secondo il DPR 263/12 e la definizione dei CTP contenuta nell OM 455/97. Sottolinea in

particolare che il campo d azione dei CPIA è limitato all erogazione di percorsi di istruzione a differenza dei CTP che si configuravano come luoghi di lettura dei bisogni ecc.. Il dott. Renato Ferrari Dirigente dell Istituto Comprensivo di Bagnolo Mella che aveva al suo interno il CTP sottolinea che l autonomia dei CPIA è un autonomia del tutto diversa dalle altre, è un autonomia dentro la quale i raccordo con il territorio avrà un ruolo fondamentale, l offerta formativa dovrà essere costruita in una logica di raccordo con il territorio. Pone l attenzione sul tema dell individuazione degli spazi per l erogazione del servizio sui territori di competenza del CPIA, di chi sarà la competenza? I PROBLEMI DELL AVVIO DEI CPIA ED IL PASSAGGIO DAI CTP AI CPIA I problemi sono stati evidenziati da tutti i relatori presenti La dott.ssa Maria Galperti sottolinea la problematicità dell avvio evidenziando alcune questioni oggettive: La mancata assegnazione dei codici meccanografici pervenuta solo poco tempo fa L impossibilità di registrare i contratti del personale a tempo determinato Mettere in campo azioni per la costruzione della rete di servizio Il problema della costruzione di strumenti che diffondano sul territorio l offerta formativa dei CPIA Il problema delle sedi connesso alle operazioni di dimensionamento effettuato dalla Provincia I dirigenti dei CPIA di Brescia, Chiari e Gavardo evidenziano le sofferenze nell avvio del CPIA di Brescia Mancata Assegnazione del codice meccanografico La difficoltà di registrazione dei contratti La mancanza di tempo per capire la portata del cambiamento La scarsità di informazioni certa da parte del MIUR La difficoltà nell effettuare il passaggio delle consegne Le certezze sull organico Il problema della composizione degli organi collegiali La difficoltà nella ricerca delle sedi, segnalata in particolare dalla Dirigente del CPIA di Gavardo La gestione del personale ATA nelle diverse sedi Il CPIA di Chiari non ha ancora una sede amministrativa e segnala la carenza del personale amminisitrativo L impossibilità di utilizzare i fondi pur avendo aperto le convenzioni di cassa e tutti glia tti amministrativi connessi La definizione degli accordi di rete tra scuole e dei protocolli con il territorio. Il Dirigente del CTP di Bagnolo pone l accento: sui vissuti dei CTP, alcuni si sono sentiti spogliati altri si sono sentiti liberati con i risultati che i docenti da titolari si sono sentiti spesso ospiti e a volte anche indesiderati. Il problema riguarda anche il personale ATA. Richiama l importanza della dimensione territoriale e contestualmente la necessità di vedere nei CTP sedi associate luoghi con i quali discutere ed elaborare proposte. I CTP hanno in questi

anni arricchito i territori in cui hanno esercitato la loro funzione formativa, quindi a suo avviso dovranno restare punti di accesso per la raccolta della domanda. I CPIA L UTENZA - L ASSETTO DIDATTICO, L ANALISI DEI BISOGNI E L OFFERTA FORMATIVA EE GLI ORGANICI DEI CPIA La relazione della Dott.Maria Galperti ha posto l attenzione su tutti questi problemi UTENZA Hanno accesso ai CPIA cittadini italiani e non italiani che chiedono di migliorare il proprio profilo di cittadini e di lavoratori purchè abbiano compiuto i 16 anni di età. L eventuale inserimento di studenti 15enni dovrà essere oggetto di accordi tra Regioni e USR. Le situazioni di drop out studenti a volte con un età anche inferiore ai 15 anni cui hanno cercato di far fronte i CTP non potranno più essere accolte dia CPIA ASSETTO DIDATTICO I CPIA sono istituti di 1 che erogano o percorsi di primo livello finalizzati al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e al conseguimento della certificazione attestante l acquisizione delle competenze connesse all obbligo di istruzione di cui al DM 139/2007 o percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana I percorsi di primo livello si articolano in due periodi didattici o Il primo periodo didattico è finalizzato al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo o Il secondo periodo didattico al conseguimento della certificazione attestante l acquisizione delle competenze connesse all obbligo di istruzione di cui al DM 139/2007 Gli esiti dei percorsi di istruzione di primo livello in coerenza con la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) per l'apprendimento permanente, sono stati descritti in termini di risultati di apprendimento, tenendo conto prioritariamente delle 8 competenze chiave per l apprendimento permanente. Possono ottenere la certificazione relativa alle competenze dell obbligo gli adulti che abbiano frequentato almeno 10 anni di scuola indipendentemente dagli eventuali anni ripetuti durante il percorso. La certificazione non è legata tout court alla fine del biennio degli istituti secondari di secondo grado. La certificazione quindi può essere rilasciata anche dai docenti dei CPIA che operano nei percorsi di primo livello. La certificazione rilasciata dai docenti dei CPIA del primo livello non dà automaticamente l accesso al 3 anno dei percorsi o al 2 periodo didattico dei percorsi di 2 livello erogati dagli istituti secondari di secondo grado. Nel 2 periodo didattico dei percorsi di primo livello possono essere strutturati moduli tematici su competenze di cittadinanza. I CPIA comprendono anche i percorsi di secondo livello che dal punto di vista strutturale rimangono incardinati negli istituti secondari di 2. I percorsi di 2 livello si articolano in 3 periodi didattici o Il 1 periodo didattico corrisponde al primo biennio o Il 2 periodo al secondo biennio o Il 3 periodo al monoennio (Ultimo anno dell istruzione secondaria di secondo grado)

ANALISI DEI BISOGNI E OFFERTA FORMATIVA I CPIA non erogano servizi a domanda ma sono servizi che vanno pianificati in accordo con il territorio, nell ambito delle rispettive competenze in modo da facilitare l incontro tra domanda e offerta. Il territorio deve conoscere l offerta formativa dei CPIA per favorire la raccolta della domanda in tempi utili alla pianificazione delle risorse necessarie. La Commissione preposta alla definizione dei patti formativi dovrà effettuare un forte lavoro Target Setting per definire gli obiettivi destinati ai gruppi di livello. Il concetto di gruppo classe nei CPIA è superato, andranno attivati gruppi di livello in relazione ai patti formativi individuali organizzati. Rimane solo dal punto di vista amministrativo. Avremo consigli di classe per gruppi di livello. Anche per il computo degli organici le classi corrisponderanno ai gruppi di livello. Condizione necessaria e irrinunciabile per il riconoscimento dei crediti e la personalizzazione del percorso è la progettazione per unità di apprendimento, intese come insieme autonomamente significativo di conoscenze, abilità e competenze correlate ai livelli e ai periodi didattici. All interno del secondo periodo didattico dei percorsi di primo livello potranno essere accolte anche richieste provenienti dal territorio su singoli percorsi tematici connessi all acquisizione delle competenze dell obbligo. In tal caso il percorso entrerà a pieno titolo nel piano dell offerta formativa. GLI ORGANICI Viene ribadito che i CPIA devono poter utilizzare l organico in modo funzionale. E attesa una comunicazione ministeriale in tal senso. IL CPIA - LE RETI E I RACCORDI CON GLI ISTITUTI SECONDARI DI SECONDO GRADO Il CPIA dovrà stipulare con gli Istituti secondari di secondo grado un accordo di rete. La Commissione per la stesura del patto formativo individuale dovrà individuare le misure di sistema necessarie a creare i raccordi tra CPIA e Istituti secondari di secondo grado. Il CPIA dovrà tenere presente che gli Istituti secondari di secondo grado possono erogare servizi di intermediazione al lavoro Nell ottica dell occupabilità la rete territoriale con gli istituti secondari di secondo grado avrà come obiettivi i servizi per il lavoro, l accoglienza e l orientamento in accordo con i servizi per l impiego degli enti locali. A che punto siamo a Brescia E stato definito il patto formativo individuale come risultato di tre fasi: identificazione, valutazione, attestazione. Sono stati affrontate insieme con tutti i docenti dei CTP le fasi per giungere alla definizione del patto formativo, la domanda di iscrizione, la domanda di riconoscimento crediti e la conduzione del colloquio. Sono state stabilite le prove d ingresso e riconoscimento dei crediti Strutturato l offerta formativa Ricerca delle flessibilità Avviato le lezioni in tutti i punti di erogazione del servizio. Abbiamo ipotizzato di organizzare percorsi che incardineremo nel secondo periodo didattico già da quest anno.

Si segnala la necessità di agire sulla formazione dei docenti in particolare per imparare a progettare per unità di apprendimento. Ma mancano i fondi Il POF non è ancora stato deliberato anche se è stata strutturata e deliberato l offerta formativa. Si segnala la mancanza di risorse economiche e strumentazioni Viene segnalata la difficoltà di attivare gli organi collegiali data la struttura dell offerta formativa per gruppi di livello Sono stati avviati i percorsi per la costruzione delle reti. Si segnala la necessità di rivedere il termine delle iscrizioni fissato al 15 ottobre. Si segnala il fatto che la contrattazione non è ancora stata aperta data la mancanza di risorse A che punto siamo a Chiari. Sono stati creati 18 punti di erogazione in un ambito che va da Capodiponte a Trenzano. Sono insediati in scuole pubbliche e due in accordo con enti. I più sono attivi già dai primi di ottobre. Sono state realizzati accordi di rete I frequentanti sono più di 400 E stato avviato un progetto con l ASL per la tutela degli infortuni minori Segnala la massima collaborazione delle due sedi associate. Il problema degli Organi collegiali A che punto siamo a Gavardo Le fasi avviate sono simili a quelle del CPIA di Brescia in ordine agli aspetti amministrativi e agli aspetti programmatori I problemi aperti sono già stati elencati nel capitolo dedicato ai problemi connessi all avvio dei CPIA Viene posto l accento sui problemi connessi all organizzazione dell offerta formativa in relazione alle diverse tipologie dell utenza ed alle diverse motivazioni che questi adulti esprimono.. Problemi che il nuovo regolamento non prevede. Sottolinea la necessità di un intervento importante di formazione a tutto tondo per il personale docente Le questioni poste dagli interventi Il problema dell analfabetismo da un lato ed il problema degli stranieri laureati dall altro, connesso all impossibilità di organizzare percorsi di durata quadrimestrale a causa del termine fissato per le iscrizioni al 15 di ottobre, termine che non tiene in considerazione il problema anche di casi particolari, come quello del 16enne in obbligo formativo che arriva al 16 di ottobre o dello straniero con il permesso di soggiorno a punti. Viene segnalata la mancanza di figure di sistema necessarie in presenza di reggenze affidate ai dirigenti scolastici Viene segnalata la mancanza della cultura della verifica dei processi di riforma avviati Si segnala inoltre che la riduzione della durata dei percorsi di alfabetizzazione da 6 a 4 ore rende impossibile il passaggio da un livello all altro. Gli OOCC non possono essere gli stessi delle istituzioni scolastiche che agiscono su un territorio definito e con un utenza stabile. Si segnala il problema della parcellizzazione dei corsi in provincia che agendo su un territorio molto più ampio non consente di organizzare in particolare per l alfabetizzazione gruppi di livello omogenei nel rispetto delle diverse tipologie dell utenza. Si segnala il problema dell organizzazione del lavoro dei collaboratori scolastici che possono essere utilizzati su due comuni ma non nella stessa giornata.

Si segnala la prescrittività delle norme in materie di orario e termine delle iscrizioni a fronte di una serie di questioni ancora molto nebulose. I nodi importanti da affrontare da parte del MIUR e degli Uffici scolastici regionali 1. La questione del termine delle iscrizioni che non può essere prescrittivo 2. La questione dei flussi per il computo degli organici che non può avvenire con i criteri fino ad ora utilizzati. 3. L utilizzo dell organico in modo funzionale all offerta formativa prevedendo anche la presenza di figure di sistema 4. Il riconoscimento dei criteri di flessibilità nell organizzazione dell offerta formativa sia in materia di durata dei percorsi (vedi in particolare il percorsi di alfabetizzazione) che di orari. 5. La revisione del funzionamento degli Organi collegiali 6. La definizione delle competenze dei dirigenti degli ex CTP 7. Fare chiarezza in ordine alla possibilità di inserire nel secondo periodo didattico dei percorsi di primo livello percorsi tematici legati all ampliamento dell offerta formativa, percorsi che dovranno essere considerati a pieno titolo ai fini del computo degli organici. 8. La predisposizione di un piano di verifica da parte del MIUR sul processo di riforma avviato