La Sicilia cinquant anni dopo

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1 La Sicilia cinquant anni dopo Sidney Tarrow, Cornell University CULTURA E SOCIETÀ Il politologo americano riferisce le sue impressioni di viaggio raccolte in Sicilia a 50 anni dalla sua prima visita all'isola Da quando Goethe e Tocqueville visitarono la Sicilia nel diciannovesimo secolo, gli stranieri hanno sempre avuto reazioni affascinate, se non indulgenti, nei suoi confronti. Non pretendo di avere una migliore comprensione dell Isola rispetto a questi illustri predecessori, ma ho un vantaggio rispetto a loro: la possibilità di fare confronti. Ho visitato per la prima volta la Sicilia nel 1964 e sono ritornato dopo 51 anni, dopo aver studiato a lungo l Italia meridionale e settentrionale, facendo di professione il politologo. Arrivai per la prima volta sull Isola come uno studente di dottorato. Ero un americano privo di esperienze e che si proponeva di ricercare fenomeni legati alla tradizionale cultura contadina che stava ormai scomparendo. Scoprii allora una società che stava rapidamente cambiando, nonostante le assicurazioni che ricevevo da amici e colleghi a proposito della sua arretratezza millenaria. Capii subito che le opinioni degli intellettuali italiani dovessero essere prese con le molle dal momento che, di fronte ai primi segnali di difficoltà, affermavano subito che il paese era in crisi. Nel corso del mio viaggio nell Isola insieme alla mia compagna e futura moglie Susan, mi colpirono tre aspetti della vita siciliana: Il primo: la debolezza dei beni collettivi nonostante le enormi risorse versate da oltre un decennio dalla Cassa per il Mezzogiorno e da altre agenzie statali;

2 Il secondo: le profonde disuguaglianze che saltavano agli occhi perfino di un osservatore come me che conosceva assai poco dell Isola tranne ciò che aveva appreso di seconda mano dai suoi vicini siculo-americani con cui era cresciuto nel quartiere di Brooklin; Il terzo: lo straordinario calore personale e la generosità dei siciliani che sperimentai nel corso della mia breve visita. Facemmo conoscenza del primo aspetto quando cercammo di trovare una spiaggia pubblica a Mondello. L istituzione del bagno privato o dello stabilimento era per noi sconosciuta e fummo colpiti dalla circostanza di dover pagare per stare su una spiaggia che negli Stati Uniti sarebbe appartenuta all intera popolazione. La stessa sera fummo introdotti al fenomeno delle disuguaglianze quando, in un ristorante locale, il servizio prestato dal nostro cameriere fu improvvisamente interrotto nel momento in cui fece il proprio ingresso un gruppo di eleganti e ovviamente ben introdotti uomini importanti con le mogli. Ma il calore e l ospitalità siciliana ci furono ben evidenti in un ristorante di Messina quando un commensale solitario con cui avevamo avuto una breve conversazione ci invitò a casa per fare la conoscenza della sua moglie. La Sicilia era diversa rispetto alle nostre abitudini ma scoprii che non era isolata dal resto del mondo come avevo pensato. Quando arrivai a Palermo con una lettera di presentazione indirizzata al leader regionale del Partito Comunista Italiano, mi fu detto che si trovava al mare. Consapevole che avrei avuto bisogno del suo aiuto per poter incontrare altri esponenti politici di spicco mi offrii di raggiungerlo al mare per incontrarlo. Sfortunatamente venni a sapere che si trovava nel mar Nero che al tempo faceva parte dell Unione Sovietica! Scoprii presto che nell atmosfera da Guerra fredda degli anni sessanta la mia ricerca sul partito comunista in Sicilia non sarebbe andata molto lontano senza il suo imprimatur. Ma tutto questo appartiene al passato e oggi possiamo chiederci che cosa sia cambiato negli oltre cinque decenni da quando io e Susan abbiamo attraversato l Isola in automobile. Come ha scritto Carlo Trigilia in una sua lettera ai nostri nipoti, nella Sicilia attuale le condizioni di vita [sono] nel complesso notevolmente migliorate: reddito e consumo pro capite sono più che raddoppiati in termini reali; la mortalità infantile nel primo anno di vita è passata da 81 su 1000

3 nati a 4; la speranza di vita è salita da 66 anni a 81; l analfabetismo è sceso dal 24% dei residenti a meno del 3%. Tutti questi cambiamenti sono immediatamente evidenti per uno straniero che torna in Sicilia dopo cinque decenni. La prima cosa che abbiamo notato non appena scesi dall aereo a Catania sono state le autostrade e il gran numero di macchine grandi e veloci che ci sorpassavano lungo la strada. La seconda è stato il grande incremento nello sfruttamento economico del turismo e non soltanto a Taormina o Palermo. Quando visitammo Segesta, nel 1964, non incontrammo nessuno ad eccezione di un pastore e del suo gregge che pascolava vicino al tempio tenendoci compagnia. Questa volta abbiamo incontrato difficoltà a farci strada attraverso un gran numero di autobus turistici che scaricavano visitatori da ogni parte del mondo. Il terzo cambiamento è stata la grande espansione delle città nelle campagne: i ricchi campi della Conca d Oro che avevamo una volta ammirato nei dintorni di Palermo erano ora coperti di edifici e costruzioni residenziali. Per quanto riguardava poi i collegamenti con il resto del paese, mentre non abbiamo trovato nessun ponte sullo stretto di Messina, è stato possibile prendere una compagnia low cost che in circa un ora ci ha portato da Palermo a Pisa. Tuttavia molte cose non sono cambiate dai tempi della nostra prima visita, cominciando con il calore umano dei siciliani che abbiamo incontrato. Quando, fuorviati da una cartina sbagliata presa da Google, non siamo riusciti a trovare il nostro albergo a Palermo, improvvisamente siamo stati circondati da un impiegato e da un suo assistente che ci hanno aiutato con il bagaglio e a trovare il luogo dove potevamo lasciare la nostra macchina a noleggio. E quando siamo arrivati in un bed&breakfast a Piazza Armerina, la padrona di casa si è svegliata alle 5 e mezzo per prepararci la colazione in modo che si arrivasse alla villa Romana prima dell arrivo delle folle di turisti, sua figlia poi ci ha portato al ristorante e ci è venuta successivamente a riprendere. Il calore dei rapporti personali dei siciliani è ancora ben presente. Ma al tempo stesso sono rimaste evidenti le profonde disuguaglianze nella società siciliana che, se possibile, sono ancor più marcate oggi che non nel 1964, quando i benestanti erano meno benestanti e vi erano meno persone che stavano al di fuori della rete di sicurezza fornita dalla Chiesa e dallo Stato. Appena fuori dal palazzo dei Normanni, con i suoi saloni immacolati e gli

4 splendenti mosaici della Cappella Palatina, abbiamo incontrato persone che chiedono l elemosina o che cercano di vendere ombrelli ai turisti. E possibile che sia aumentato il Pil pro capite dei siciliani dal 1960, ma è sicuramente aumentato anche il coefficiente di Gini dell Isola che misura la differenza fra il reddito tra i più ricchi e i più poveri. Tuttavia la conferma più irritante che ho trovato fra la mia prima e la seconda visita in Sicilia ha riguardato il divario fra il calore delle relazioni personali e la fragilità della coscienza collettiva. Nel nostro viaggio attraverso l Isola è sempre stato possibile trovare persone ben disposte a aiutarci e a darci indicazioni, anche se approssimative. Ma è sempre stato ancora più difficile trovare cartelli stradali corretti che avrebbero ridotto la necessità di dipendere dalla buona volontà delle altre persone. In secondo luogo, mentre l espansione del turismo ha prodotto autentiche gemme come il bed&breakfast Villa Clementina a Piazza Armerina, ha anche generato opportunità non regolamentate, con imprenditori che pretendono che la disponibilità di poche camera, una vista parziale e lontana del mare, e un caffè con cornetto al bar più vicino possa dar loro il diritto di qualificare la loro attività come bed&breakfast. Mi sembra che lo stile di guida dei siciliani rappresenti la prova più simbolica del divario persistente fra la loro mentalità individuale e la loro mentalità collettiva. Le macchine sono spesso parcheggiate in doppia e qualche volta in terza fila, mentre i loro proprietari si precipitano nei negozi a fare la spesa. Queste persone sembrano totalmente indifferenti nei confronti dei disagi e dei pericoli che creano per gli altri automobilisti. I segnali di stop servono, nel migliore dei casi, a far rallentare le macchine agli incroci, ma mai a fermarle. E per quanto riguarda le rotonde che hanno cominciato a fare la loro apparizione lungo le strade isolane, gli automobilisti siciliani le identificano spesso come un mezzo per sfidare altri automobilisti piuttosto che uno strumento per limitare gli incidenti. In sintesi, la Sicilia è certamente meno povera e più moderna rispetto a quella che conoscemmo cinque decenni or sono. I siciliani sono ospitali e generosi come me li ricordavo ma il bene pubblico sembra ancora un concetto molto elusivo, mentre tutti sono alla ricerca del massimo vantaggio individuale in una società sempre più affollata e caotica. Tutto questo non è

5 la conseguenza di un qualche difetto caratteriale innato, ma di uno Stato che ha fatto poco per produrre beni collettivi mentre distribuisce risorse a vantaggio dei privati a fini di consenso.