Intervento di Mario Nava 1 alla Conferenza Le banche nell economia reale: ripensare ruoli, responsabilità, regole

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1 Intervento di Mario Nava 1 alla Conferenza Le banche nell economia reale: ripensare ruoli, responsabilità, regole Milano 7 ottobre 2013 Nel mio breve intervento per lanciare il dibattito vorrei dare essenzialmente tre messaggi, e spero che soprattutto il terzo rispecchi un po di ottimismo sul futuro. Come primo punto vorrei mostrare alcuni dati. Se si esamina il rapporto tra gli attivi bancari europei e il Pil europeo, si vede che esso ammonta al 350% alla fine del 2011, e 370% alla fine del Questo significa che gli attivi bancari europei ammontano a circa 4 volte il prodotto interno lordo europeo. Una dimensione nettamente superiore ad altre aree del mondo: in America lo stesso rapporto è dell 80%, in Giappone del 170%. Ci sono certo alcune differenze contabili tra Europa, Stati Uniti e Giappone, ma la cifra europea molto elevata mostra la centralità del sistema bancario Europeo nell economia europea. Questa centralità ha avuto un costo notevole quando è stato deciso un intervento pubblico a salvaguardia del sistema bancario: l ammontare dei denari impegnati (committed) era a Ottobre 2012 di circa miliardi di euro pari al doppio del Pil tedesco è l ammontare dei denari effettivamente utilizzati era di miliardi (cioè un po più del Pil dell Italia) di cui 1173 circa in garanzie; (si veda ( Il sistema bancario europeo non è sempre stato cosi grande: negli ultimi anni la dimensione degli attivi sul PIL europeo ha registrato un aumento del 40% e passando da poco più del 200% al 370% percento (slide 1). 1 Le opinioni espresse sono strettamente personali e non possono essere ricondotte a nesuna delle istituzioni cui l autore è stato, è, o sarà affiliato.

2 Slide 1 Come secondo punto, voglio far notare che quest aumento della dimensione dell attivo bancario, non si è tradotto, come si vede bene dalla Slide 2, in un corrispondente incremento del Loan To Deposit ratio: in altre parole, la crescita della dimensione bancaria ha riguardato essenzialmente le attività finanziarie. Per essere precisi, la slide 3 mostra che nel tempo il capitale bancario è cresciuto poco, i depositi e i prestiti sono cresciuti in maniera proporzionale e invece le attività e le passività finanziarie sono cresciute considerevolmente. Certamente se uno facesse una disaggregazione per tipo di banca, o per paese i rislutati sarebbero diversi e si vedrebbe che questo effetto è più vero in alcune realtà che in altre. Ma il dato complessivo resto e spiega l attenzione posta sul tema negli ultimi 3 4 anni, non solo a Bruxelles con il rapporto Liikanen, ma anche negli Stati uniti con il rapporto Volcker, in Francia e in Germania dove ci sono progetti di legge concreti, in Inghilterra, dove è stato redatto il rapporto Vickers, in Olanda e Belgio dove ci sono riflessioni simili, sull eventuale separazione, con modalità e scopi da definire, delle attività bancarie di tipo finanziario e di tipo reale.

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4 Il terzo punto è rappresentato dalla slide 4, in cui si mette in relazione la situazione dell integrazione dei mercati finanziari, situazione de facto, con l integrazione della sua governance, cioè una situazione de lege. In Europa. lʹespansione cross border e domestica del sistema bancario è essenzialmente dovuta alla liberalizzazione introdotta dal mercato interno: vale a dire che molte banche sono uscite dalla loro dimensione nazionale e si sono espanse lungo la direzione del mercato interno europeo. Slide 4 All ingresso della crisi eravamo nel punto che nella slide è indicato con una crocetta rossa, dove la single market liberalisation aveva fatto sì che l integrazione effettiva, l integrazione bancaria de facto bancaria fosse notevolmente superiore all integrazione della sua governance, cioè all integrazione de lege. La cosa è diventata evidente quando, a seguito dei primi problemi, sono emerse le prime necessità di interventi fiscali, regolarmente effettuati su base nazionale, nonostante l espansione delle banche fosse avvenuta su base europea. Come si sa, quando si è in un punto di disequilibrio, per ritornare sulla curva ci sono essenzialmente due possibilità: una è quella di non fare nulla e allora succederà quello cui abbiamo assistito all inizio della crisi, vale a dire la riduzione della integrazione dei mercati, il che significa che dalla crocetta rossa siamo scesi in verticale. L altra possibilità, che è invece quella che stiamo cercando di realizzare, è l integrazione del mercato europeo attraverso un attività legislativa riassumibile, per facilità di analisi, in due pilastri: il primo è il pilastro G20, che rappresenta essenzialmente la riparazione e in base al quale si include ciò che mancava completamente o che non era sufficiente e il secondo è quello legato al progetto dell Unione Bancaria europea.

5 Nel primo pilastro, sono stati citati, dagli oratori precedenti, le linee guida di Basilea III e la loro traduzione europea nella Capital Requirements Regulation e Directive, ma anche la Bank Recovery and Resolution Directive che prende spunto da alcuni lavori del Financial Stability Board. Nel secondo pilastro, quello relativo, alla banking union, il cui scopo è colmare il gap tra la dimensione de facto dell integrazione europea e la dimensione de lege dei suoi meccanisi di governance, i due elementi principali sono il Single Supervisory Mechanism e il Single Resolution Mechanism. Com è noto, mentre il primo meccanismo è stato essenzialmente adottato, il secondo è ancora in discussione tra Consiglio e Parlamento europeo. L effettiva adozione dei progetti di legge in corso, potrà permettere all europea di muoversi orizzontalmente sul grafico, cosi da mantenere il suo livello d integrazione e aumentare la governance del sistema a livello europeo.