Cos è l acquacoltura?
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- Romano Cosentino
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2 IPI DI ACQUACOLTURA Cos è l acquacoltura? Con il termine acquacoltura vengono considerate tutte le attività umane finalizzate alla produzione di organismi acquatici ALGHICOLTURA MOLLUSCHICOLTURA CROSTACEICOLTURA PISCICOLTURA
3 CQUACOLTURA
4 CQUACOLTURA
5 CQUACOLTURA
6 CQUACOLTURA
7 CQUACOLTURA Numero di addetti
8 CQUACOLTURA ITALIA
9 CQUACOLTURA SECONDO GLI SCOPI: Alimentare Da ripopolamento Ornamentale SECONDO L ENTITA DELL INTERVENTO UMANO: Integrale (= intensiva) Assistita (= estensiva) SECONDO LE ESIGENZE TERMICHE DEI PESCI: di acqua fredda (= specie frigostenoterma) di acqua calda (= specie euriterma) SECONDO LA SPECIE ALLEVATA: per es: troticoltura, carpicoltura, esocicoltura, tilapicoltura
10 CQUACOLTURA ALIMENTARE È la più diffusa e rilevante in termini produttivi, economici ed occupazionali È diffusa sia in acqua dolce, che in acqua salata e salmastra Le specie principali sono: per acqua dolce trota iridea e anguilla, per le acque salate orata e branzino. DA RIPOPOLAMENTO Ha significato sia economico che faunistico È diffusa soprattutto in acqua dolce, perché il ripopolamento del mare Le specie principali sono quelle a bassa fecondità o con rischi di riproduzione insufficiente o assente : le trote (fario, marmorata e lacustre), il salmerino alpino, il luccio, il coregone. ORNAMENTALE Riguarda prevalentemente il settore dell acquaristica ma anche alcuni prodotti diffusi come i pesci rossi, le carpe Koi
11 PECIE ALLEVATE A FINI ALIMENTARI O ORNAMENTALI NON LIBERARE Ancistrus gymnorhynchus
12 ETODI DI ALLEVAMENTO CRITERIO DI DISTINZIONE: basato sul regime alimentare piuttosto che sulle densità di affollamento, che dipendono dalla specie allevata dalla quantità di alimento fornita INTENSIVO pesci allevati in vasche d'acqua dolce, salata o salmastra e alimentati con diete artificiali formulate per essere adatte alle singole specie allevate ESTENSIVO pesci seminati allo stadio giovanile in lagune, stagni costieri o laghetti e traggono il proprio sostegno alimentare integralmente dall ambente SEMINTENSIVO integra l alimento presente naturalmente nell ambiente con alimento esterno
13 LASSIFICAZIONE DELL ACQUACOLTURA ESTENSIVA Praticata nelle valli da pesca e negli stagni salmastri e costieri È in genere policolturale Produzione di g/mq I pesci traggono nutrimento dalla rete trofica, senza alcun apporto di cibo da parte dell'allevatore Richiede bacini di vaste dimensioni (bassa resa per unità di superficie) Profitti variabili in funzione della qualità delle acque o dell'ambiente circostante Calo della produzione da estensivo in Italia a causa di: aumento uccelli ittiofagi, inquinamento acque, difficoltà di reperimento novellame, incremento costi di gestione Il 70-80% dei costi costituiti dal lavoro e dalla semina (mancanza di propri impianti di riproduzione artificiale) Prodotto finale considerato migliore, più "rustico"
14 LASSIFICAZIONE DELL ACQUACOLTURA INTENSIVA Principale fonti di produzione dell'acquacoltura moderna Generalmente monocolturali Realizzati in impianti a terra con bacini artificiali di dimensioni relativamente ridotte ( metri quadri) Elevato carico per unità di superficie (30-50 kg/mq) Alta intensità di capitale Distribuzione del mangime manualmente o per mezzo di distributori automatici Ossigenazione mediante aeratori a turbina o a pale oppure con l'ossigeno puro Maggiore incidenza del rischio biologico ma maggiori possibilità di contrastare l'evento dannoso grazie all'impiego di sofisticati sistemi automatizzati Possibile connubio tra impianti intensivi e centrali termoelettriche: l'allevamento sfrutta l'acqua di raffreddamento della centrale, e restituisce acqua a temperatura ambiente pronta per un nuovo utilizzo nella centrale elettrica
15 LASSIFICAZIONE DELL ACQUACOLTURA D ACQUA CALDA Fonte idrica: acque riscaldate da industrie o centrali termiche, in zone temperate dal sole Specie allevate: Ciprinidi, anguilla, storioni, pesce gatto Temperature ideali: C Concentrazioni minime di Ossigeno 4-5 ppm D ACQUA FREDDA Fonte idrica: sorgiva e acque correnti (fiumi e torrenti) Specie allevate: Salmonidi (trote, salmerini, salmoni, ecc.) Temperature ideali: C (range 4-18) Concentrazioni minime di Ossigeno 7-9 ppm
16 EPERIMENTO DEL MATERIALE Scelta Vantaggi Svantaggi Acquisto Semplicità Produzione Qualità Qualità (Costo) Difficoltà operative
17 FFETTI QUALITATIVI DELL ALLEVAMENTO TRADIZIONALE Principi zootecnici che contrastano con le caratteristiche delle popolazioni naturali comportamento alimentazione durata del periodo riproduttivo selezione artificiale (anziché naturale)
18 FFETTI QUALITATIVI DELL ALLEVAMENTO TRADIZIONALE Effetto collo di bottiglia
19 Differenti opzioni: cattura dei riproduttori in natura disponibilità di riproduttori in allevamento (ciclo chiuso) oppure disponibilità di riproduttori in ambiente confinato
20 IPRODUTTORI IN ALLEVAMENTO (CICLO CHIUSO) Mantenimento di tutte le fasi di crescita della specie allevata (compresi i riproduttori) Vantaggi: disponibilità dei riproduttori (semplificazione operativa, produzione che si aggiunge alla riproduzione naturale) Svantaggi: addomesticare la specie allevata operando una selezione di tipo zootecnico, quindi oltre a metodiche differenti dall allevamento tradizionale Necessità di un continuo apporto di materiale selvatico
21 ONTI DI APPROVVIGIONAMENTO DEL MATERIALE Due principali opzioni Allevamenti Ambienti naturali
22 ONTI DI APPROVVIGIONAMENTO DEL MATERIALE
23 ONTI DI APPROVVIGIONAMENTO DEL MATERIALE
24 ONTI DI APPROVVIGIONAMENTO DEL MATERIALE Zone di ripopolamento e cattura Si tratta di zone di accrescimento dove immettere il novellame a sacco vitellino appena riassorbito e dove catturare trotelle per la semina
25 ICLO D ALLEVAMENTO 3 FASI DISTINTE, CHE POSSONO SVOLGERSI IN UNO STESSO IMPIANTO O IN SINGOLE STRUTTURE SPECIALIZZATE: 1. ALLEVAMENTO E SELEZIONE DEI RIPRODUTTORI, PRODUZIONE DI UOVA; 2. ALLEVAMENTO DEGLI STADI GIOVANILI 3. ACCRESCIMENTO
26 LLEVAMENTO INTENSIVO STRUTTURE CHE COMPONGONO L IMPIANTO: DI CONTENIMENTO: delimitano e frazionano i volumi acquei dell allevamento (pareti e fondo delle vasche e dei bacini) DI SERVIZIO IDRICO: opere e impianti di attingimento, distribuzione, carico e scarico dell acqua DI SOSTEGNO AMBIENTALE: impianti di circolazione, ossigenazione DI EFFICIENZA: congegni di raccolta, autopulizia, allarme, controllo e trattamenti dei reflui.
27 ARATTERISTICHE DELL ACQUA 1. QUANTITÀ 2. SOLIDI SOSPESI (la componente organica incrementata dalle deiezioni: ogni kg alimento assunto g deiezioni; comportano danni branchiali, aumento carica microbica..) 3. ph (range ottimale 6,5-8,5; aumenta il grado di pericolosità dei composti tossici: ph acidometalli pesanti; ph acido CO 2 ; ph basico NH 3 ) 4. ALCALINITÀ (contenuto di CaCO 3 ; influenza la tossicità della CO 2. Ottimale tra 100 e 200 mg/l) 5. TEMPERATURA ( in funzione delle specie) 6. OSSIGENO (ottimale alla saturazione) 7. AMMONIACA E NITRITI
28 UANTITÀ IL RICAMBIO IDRICO CONDIZIONA LA BUONA RIUSCITA DELL ALLEVAMENTO, IN QUANTO DETERMINA: VELOCITÀ DI CORRENTE (CHE INFLUENZA LE CONDIZIONI IGIENICHE ATTRAVERSO LA RIMOZIONE DELLE FECI E DETERMINA L ATTIVITA NATATORIA DEL PESCE) GRADO DI DILUIZIONE CATABOLITI (TOSSICI) N RICAMBI GIORNALIERI NECESSARI PER UNA BUONA SALUTE DEL PESCE ED EVITARE UNO SPRECO ENERGETICO: DATO CONTROVERSO IN LETTERATURA 2/3 ALL ORA (48/72 giornalieri), velocità corrente 1,5-3 cm/s (Klontz, 1979) 0,5/2 RICAMBI ORARI (12/48 giornalieri) (Borroni, 2003) VELOCITÀ cm/s per efficace autopulizia, 3-5 cm/s (96/144 ricambi giornalieri) per mantenimento di buone condizioni di salute (Timmons et al., 2001) > Taglia < Ricambio idrico: diminuisce passando dalle vasche del novellame a quelle dell ingrasso
29 UALITÀ PARAMETRI ACQUA DI TROTICOLTURA: SOGLIE LIMITE CONSIGLIATE
30 EMPERATURA CONDIZIONA: I MECCANISMI VITALI DEI PESCI T ott accrescimento > T ott riproduzione: Iridea: T ott accr C; T ott ripr 7-12 C Secondo Klontz: T ott accr 15 C; per ogni C perdita del 9% nella rata di accrescimento; smette di crescere sotto i 4 C e sopra i 18 C le condizioni fisiologiche si deteriorano; sopravvivenza impossibile sopra i C Fario: T ott accr C; T ott ripr 6-11 C TEMPO DI INCUBAZIONE (es. 320 g/g) LA SOLUBILITÀ DELL OSSIGENO IN ACQUA RAZIONAMENTO ALIMENTARE (dovrebbe essere più elevato tra C e diminuisce gradualmente a T sia inf. che sup.)
31 SSIGENO È il più importante fattore limitante in troticoltura Ad ogni incremento di 300 m della quota sul livello del mare, il livello di saturazione diminuisce del 4% 16 Consumo di ossigeno del pesce: Ossigeno disciolto mg/l Temperatura C m 300 m 600 m mg/kg pesce/ora Fino a 800 mg/kg pesce/h per gli adulti Fino a 1000 mg/kg pesce/h per gli avannotti di 1 g Fino a 1500 mg/kg pesce/h per gli avannotti di 0.1 g
32 SSIGENO Livello ottimale sotto cui non scendere: 60% saturazione, al di sopra del quale l accrescimento diventa indipendente dal contenuto di ossigeno L acqua in ingresso dovrebbe contenere almeno il 90% dell ossigeno potenzialmente solubile
33 MMONIACA E NITRITI DOPO OSSIGENO E TEMPERATURA È IL PIÙ IMPORTANTE FATTORE LIMITANTE PESCI STESSI: PRINCIPALE FONTE DI AMMONIACA (METABOLISMO AMMONIOTELICO) PER OGNI KG DI MANGIME PRODOTTI 25/35 g NH3 SOGLIA DI SICUREZZA PER I SALMONIDI: 0,005 mg/l NOVELLAME, 0,0125 mg/l ADULTI IN ACQUA: NH3 NH 4+ + OH - ph + basico: maggiore % ammoniaca indissociata % NH3 IN RAPPORTO ALL AMMONIACA TOTALE, IN FUNZIONE DI ph E TEMPERATURA NITRITI NO 2- PRODOTTI TOSSICI DELL OSSIDAZIONE MICROBICA DELL AMMONIACA NITRATI NO3- PRODOTTI NON TOSSICI DELL OSSIDAZIONE MICROBICA DELL AMMONIACA
34 ARICO DELLE VASCHE DIPENDE DA: QUALITA DELL ACQUA RICAMBIO IDRICO SISTEMI D OSSIGENAZIONE ETÀ DEL PESCE RAZIONE ALIMENTARE IN GENERE: UOVA: su m 2 AVANNOTTI: m 2 NELLA FASE D INGRASSO: Kg/m 3
35 LIMENTAZIONE FREQUENZA DEI PASTI: AVANNOTTI ALMENO 6 VOLTE/GIORNO NELLE PRIME 4-5 SETTIMANE DOPO LO SVEZZAMENTO, 5 VOLTE PER LA RIMANENTE PARTE DELLA PRIMA ESTATE ADULTI 2-3 VOLTE/GIORNO NEI BACINI IN TERRA LE TROTE NON DOVREBBERO ESSERE ALIMENTATE DOPO LE 9 DEL MATTINO IN ESTATE SE IL CONTENUTO DELL OSSIGENO E BASSO
36 LIMENTAZIONE
37 LIMENTAZIONE L alimentazione è basata quasi esclusivamente sulla distribuzione di mangime artificiale
38 LIMENTAZIONE VASCA IN VETRORESINA CON SISTEMA DI MOVIMENTAZIONE DELL ACQUA IN CIRCOLO PER STIMOLARE LA PREDAZIONE DELLO ZOOPLANCTON SCONGELATO
39 LIMENTAZIONE VASCA CIRCOLARE CON MANGIATOIA AUTOMATICA Passaggio graduale a mangime secco e tuorlo d uovo in polvere
40 ASCHE FLOTTANTI ESTERNE PER L ACCRESCIMENTO
41 MPIANTISTICA SCHEMA TIPO AVANNOTTERIA
42 IPRODUZIONE ARTIFICIALE Maturità sessuale: maschio 2 anni ca femmina 3 anni ca pesi ( gr) Periodo fregola: novembre - marzo Colorazione livrea intensa
43 IPRODUZIONE ARTIFICIALE Differenti Fasi: valutazione dei soggetti maturi; anestesia; spremitura delle femmine e successivamente dei maschi; fecondazione; prime fasi prima della messa a dimora.
44 IPRODUZIONE ARTIFICIALE CATTURA DEI RIPRODUTTORI SELVATICI IN TRIBUTARI DI INVASI ARTIFICIALI
45 IPRODUZIONE ARTIFICIALE
46 IPRODUZIONE ARTIFICIALE: UOVA E LARVE Le uova sono incubate in appositi contenitori, gli embrionatori, nei quali con l acqua a 10 C si ottiene la schiusa in circa giorni. Le uova in schiusa sono riposte in vasche per lo svezzamento e la crescita.
47 IPRODUZIONE ARTIFICIALE EMBRIONATORI TRADIZIONALI EMBRIONATORI A FLUSSO FORZATO DAL BASSO ALL ALTO
48 IPRODUZIONE ARTIFICIALE: EMBRIONATORI Recipienti di litri; uova fino ad embrionatura; Corrente centrale ascendente e laterale discendente (6-10 l/min); Posti in serie.
49 IPRODUZIONE ARTIFICIALE: INCUBATOI VERTICALI Armadio o struttura composta da serie di vassoi sovrapposti contenenti da 10 a uova per vassoio; Corrente ascendente con acqua che si riversa nei vassoi sottostanti.
50 MPIANTISTICA SCHEMA FUNZIONALE DI TRUOGOLO CALIFORNIANO L ACQUA E OBBLIGATA A PASSARE ATTRAVERSO LE UOVA EMBRIONATE PORTANDO A TUTTE L OSSIGENO NECESSARIO PER LA RESPIRAZIONE
51 MPIANTISTICA INCUBATOIO ED AVANNOTTERIA
52 E STRUTTURE 320 bottiglie 10 vasche per la crescita Vaschette per la schiusa di uova di trote e carpioni
53 E STRUTTURE Prima pescata 23 dicembre prime nascite 24 gennaio Circa 280 gradi-giorno a 9 di T. media
54 E STRUTTURE Coregoni in accrescimento IMMISSIONI 56 milioni di larve coregoncini (3-4 cm)
55 E STRUTTURE Uova di Carpione Prima pescata 12 gennaio Primi nati 21 marzo Circa 650 gradi giorno
56 MPIANTISTICA AVANNOTTERIA CON ALIMENTATORE AUTOMATICO
57 NCUBATOI DI VALLE
58 NCUBATOI DI VALLE Strutture di incubazione Bottiglie di Zugg Cassette californiane
59 LLEVAMENTO INTENSIVO: TIPI DI VASCHE IN TERRA CON CONSOLIDAMENTO O RIVESTIMENTO DELLE SPONDE SENZA CONSOLIDAMENTO O RIVESTIMENTO DELLE SPONDE IN CEMENTO IN PLASTICA ALL APERTO Vasche in cemento AL COPERTO Vasche circolari al coperto
60 MPIANTISTICA VASCHE PER ACCRESCIMENTO
61 MPIANTISTICA VASCHE DI CRESCITA E PER RIPRODUTTORI
62 MPIANTISTICA VASCHE DI CRESCITA E PER RIPRODUTTORI
63 MPIANTISTICA VASCHE DI CRESCITA E PER RIPRODUTTORI PLANIMETRIA ALLEVAMENTO A STRUTTURA MISTA VASCHE A RACEWAY O COMUNICANTI
64 MPIANTISTICA VASCHE PER RIPRODUTTORI
65 MPIANTISTICA DEGASATORI SGRIGLIATORI
66 NCUBATOI DI VALLE Strutture di accrescimento avannotti vasche in cemento, alluminio o plastica
67 NCUBATOI DI VALLE Stoccaggio dei riproduttori in ambienti seminaturali
68 ABBIA GALLEGGIANTE Allevamento intensivo o semintensivo nei laghetti è possibile attraverso l uso di gabbie galleggianti Strutture con una parte di sostegno, galleggiante, alla quale viene fissata una rete per delimitare un certo volume d acqua nel quale allevare, intensivamente, i pesci
69 ABBIE GALLEGGIANTI Classico uso delle gabbie nei mari del Nord Le dimensioni sono variabili (in media 3x3x1,5 m nelle acque interne europee, possono arrivare anche a 12x12 in mare) Non devono essere troppo grandi per evitare difficoltà nella manutenzione né troppo piccole per evitare che gli eccessivi movimenti dei pesci determino grosse perdite di cibo Devono essere posizionate almeno a 1 m dal fondo per evitare che l anossia del fondo condizioni la resa 1 m
70 ABBIE GALLEGGIANTI Esempio di struttura: 10 m passarella antisdrucciolevole con parapetto vasca galleggiante
71 Grazie!
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