Le prospettive di applicazione della responsabilità da reato delle società al diritto penale dell ambiente
|
|
- Vittore Napolitano
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Le prospettive di applicazione della responsabilità da reato delle società al diritto penale dell ambiente avv. Sabrina Apicella - s.apicella@sinthema.it Vicenza, 13 giugno 2011
2 La Direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell ambiente In data 06 dicembre 2008 è stata pubblicata nella G.U.C.E. n. 328 la Direttiva 2008/99/CE del 19 novembre 2008 con l obiettivo dichiarato di ottenere l introduzione nel diritto penale interno di ciascun Stato membro di disposizioni in grado di garantire una più efficace tutela dell ambiente. La direttiva in questione (entrata in vigore il 26 dicembre 2008) ha imposto sostanzialmente agli Stati membri di provvedere a sanzionare penalmente le gravi violazioni delle disposizioni in materia di tutela dell ambiente nel diritto comunitario, con l obiettivo di rendere più efficace la tutela di tale bene giuridico e creare un armonizzazione dei vari sistemi sanzionatori dei singoli Stati membri in materia ambientale, fissando uno standard normativo minimo comune all interno dell unione. entro il 26 dicembre
3 ( segue) La Direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell ambiente L approvazione della direttiva 2008/99/CE è nata dall esigenza (e preoccupazione) di fornire una adeguata risposta alla minaccia apportata dall aumento dei reati ambientali e delle loro conseguenze che sempre più frequentemente si sono estese al di là delle frontiere degli Stati in cui i reati vengono commessi. Secondo infatti il legislatore comunitario (cfr. III considerando), l esperienza ha dimostrato che i sistemi sanzionatori vigenti non sono sufficienti per garantire la piena osservanza della normativa in materia di tutela dell ambiente. Per tal motivo, al Comunità ha ritenuto opportuno rafforzare sensibilmente la tutela dell ambiente attraverso la previsione di adeguate sanzioni penali ( efficaci, proporzionate e dissuasive ), che siano indice di una riprovazione sociale di natura qualitativamente diversa rispetto alle sanzioni amministrative o ai meccanismi risarcitori di diritto civile. 3
4 ( segue) La Direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell ambiente Obblighi per i singoli Stati membri: 1. La direttiva ha individuato all art. 3 un elenco di nove tipi di comportamenti illeciti che devono essere considerati reati da parte dei singoli Stati membri, allorché vengano posti in essere intenzionalmente (cioè con coscienza e volontà) o con grave negligenza. In particolare, a) lo scarico, l emissione o l immissione illeciti nell aria, nel suolo o nelle acque di un quantitativo di sostanze o radiazioni ionizzanti che provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualità dell aria, del suolo, delle acque, ovvero alla fauna o alla flora; b) la raccolta, il trasporto, il recupero o lo smaltimento di rifiuti, comprese la sorveglianza di tali operazioni e il controllo dei siti di smaltimento successivo alla loro chiusura nonché l attività di gestione dei rifiuti effettuata dal commerciante o dall intermediario, che provochi o possa provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualità dell aria, del suolo, delle acque, ovvero alla fauna o alla flora; 4
5 ( segue) La Direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell ambiente c) la spedizione di rifiuti transfrontaliera effettuata in quantità non trascurabile in un unica spedizione o in più spedizioni che risultino fra di loro connesse; d) l esercizio di un impianto in cui sono svolte attività pericolose o nelle quali siano depositate o utilizzate sostanze o preparazioni pericolose che provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualità dell aria, del suolo, delle acque, della fauna o della flora; e) la produzione, la lavorazione, il trattamento, l uso, la conservazione, il deposito, il trasporto, l importazione, l esportazione e lo smaltimento di materiali nucleari o di altre sostanze radioattive pericolose che provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualità dell aria, del suolo, delle acque, della fauna o della flora; f) l uccisione, la distruzione, il possesso o il prelievo di quantità non trascurabili di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette; g) il commercio di quantità non trascurabili di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette o di parti di esse o di prodotti derivati; h) qualsiasi azione che provochi il significativo deterioramento di un habitat all interno di un sito protetto; i) la produzione, l importazione, l esportazione, l immissione sul mercato o l uso di sostanze che riducono lo strato di ozono. 5
6 ( segue) La Direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell ambiente Obblighi per i singoli Stati membri: 2. Gli Stati membri devono - inoltre prevedere (art. 6 della direttiva) una specifica responsabilità in capo alle persone giuridiche per i reati di cui all art. 3 della direttiva 2008/99/CE, quando i reati siano stati commessi: - a vantaggio della persona giuridica; - da qualsiasi soggetto che detenga una posizione preminente in seno alla persona giuridica (soggetto apicale) ovvero da persone sottoposte alla direzione o vigilanza di uno dei soggetti apicali. Con la precisazione che: la responsabilità delle persone giuridiche non esclude comunque l azione penale nei confronti delle persone fisiche che siano autori, incitatori o complici dei reati di cui sopra 6
7 La legge comunitaria 2009 L art. 19 della legge 4 giugno 2010, n. 96 (cosiddetta Legge comunitaria 2009 ) ha delegato il Governo all adozione di uno o più decreti legislativi al fine di recepire le disposizioni della direttiva 2008/99/CE. Nello specifico, il Governo dovrà: introdurre nel novero dei cosiddetti reati presupposto previsti per la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche di cui al d.lgs. 231/01, le fattispecie criminose indicate nella direttiva sopra richiamata; prevedere nei confronti delle persone giuridiche ( nell interesse o a vantaggio delle quali è stato commesso uno dei reati di cui sopra ) adeguate e proporzionate sanzioni amministrative pecuniarie, di confisca, di pubblicazione della sentenza ed eventualmente anche interdittive (nel rispetto comunque dei limiti massimi di cui agli artt. 12 e 13 del d.lgs. 231/01) 7
8 Schema di decreto legislativo In data 7 aprile 2011 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo volto a recepire le disposizioni della direttiva comunitaria sulla tutela penale dell ambiente (direttiva 2008/99/CE). Tale schema è stato trasmesso, in data 8 aprile 2011, alla Presidenza del Senato per raccogliere i pareri da parte delle competenti Commissioni Parlamentari. Tale schema di decreto dovrà essere approvato definitivamente entro il 9 luglio 2011 Lo schema di decreto in questione opera in due distinte direzioni: 8
9 ( segue) Schema di decreto legislativo Art. 1 modifiche al Codice Penale L art. 1 di tale schema di decreto legislativo introduce nel nostro codice penale due nuove fattispecie di reato contravvenzionale ed, in particolare: l art. 727-bis c.p. ( Uccisione, distruzione, prelievo o possesso di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette ) che sanziona la condotta di chi uccide, distrugge, preleva o possiede, fuori dai casi consentiti, esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (pena alternativa dell arresto o ammenda ovvero della sola ammenda); e l art. 733-bis c.p. ( Danneggiamento di habitat ) che sanziona la condotta di chi distrugge o comunque deteriora in modo significativo un habitat all interno di un sito protetto (pena cumulativa dell arresto e ammenda) 9
10 ( segue) Schema di decreto legislativo Art. 2 modifiche al d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 L art. 2 di tale schema di decreto legislativo ha invece - allargato il novero dei reati presupposto ai fini della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ex d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 ai reati ambientali introducendo l art. 25-decies 10
11 ( segue) Schema di decreto legislativo I reati ambientali inseriti tra i reati presupposto ex d.lgs. 231/2001 reati di cui agli artt. 727-bis e 733-bis c.p. (uccisione, distruzione, prelievo o possesso di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette e danneggiamento di habitat); reati di cui all art. 29-quattuordecies d.lgs. 152/06 (AIA: esercizio di attività in assenza di AIA o con AIA sospesa o revocata; inosservanza delle prescrizioni AIA; esercizio dell attività anche dopo l ordine di chiusura dell impianto); reati di cui all art. 137 d.lgs. 152/06 (ACQUA: scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazione o con autorizzazione sospesa o revocata; effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali con superamento dei limiti tabellari di legge; inosservanza delle prescrizioni di cui al provvedimento autorizzatorio, etc ); 11
12 ( segue) Schema di decreto legislativo I reati ambientali inseriti tra i reati presupposto ex d.lgs. 231/2001 reati di cui all art. 256 d.lgs. 152/06 (ATTIVITA DI GESTIONE RIFIUTI NON AUTORIZZATA: attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in assenza di autorizzazione, comunicazione, iscrizione; realizzazione o gestione di una discarica non autorizzata; attività di miscelazione di rifiuti non consentita; inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie ovvero carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni, etc ); reati di cui all art. 257 d.lgs. 152/06 (BONIFICA DEI SITI: omessa bonifica; omessa comunicazione al verificarsi di un evento che sia potenzialmente in grado di contaminare il sito); reato di cui all art. 258, comma 4, d.lgs. 152/06 (TRASPORTO DI RIFIUTI: utilizzo, fuori dal regime SISTRI, di un certificato di analisi falso durante il trasporto di rifiuti; predisposizione di un certificato di analisi rifiuti falso); 12
13 ( segue) Schema di decreto legislativo I reati ambientali inseriti tra i reati presupposto ex d.lgs. 231/2001 reato di cui all art. 259 d.lgs. 152/06 (TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI); reato di cui all art. 260 d.lgs. 152/06 (ATTIVITA ORGANIZZATA FINALIZZATA AL TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI: gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti al fine di conseguire un ingiusto profitto); reato di cui all art. 260-bis d.lgs. 152/06 (SISTRI: predisposizione di un certificato di analisi rifiuti, da utilizzare in ambito SISTRI, contenente false indicazioni; inserimento di un certificato di analisi falso nei dati da fornire al SISTRI; trasporto di rifiuti pericolosi senza la copia della Scheda SISTRI Area Movimentazione; utilizzo durante il trasporto di rifiuti di un certificato di analisi falso; trasporto di rifiuti con copia della Scheda SISTRI Area Movimentazione fraudolentemente alterata); 13
14 ( segue) Schema di decreto legislativo I reati ambientali inseriti tra i reati presupposto ex d.lgs. 231/2001 reato di cui all art. 279 d.lgs. 152/06 (ARIA: esercizio di uno stabilimento in assenza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera o con autorizzazione scaduta, sospesa, revocata; effettuazione di una modifica sostanziale senza la preventiva autorizzazione; superamento dei valori limite di emissione; violazione delle prescrizioni autorizzatorie; esercizio di un impianto senza aver dato la preventiva comunicazione; omessa comunicazione dei dati relativi alle emissioni); reati previsti dalla Legge 7 febbraio 1992, n. 150 (protezione di specie animali e vegetali in via di estinzione e di animali pericolosi); reati previsti dall art. 3, comma 6, della legge 28 dicembre 1993, n. 549 (TUTELA OZONO); reati previsti dal d.lgs. 6 novembre 2007, n. 202 (inquinamento doloso e colposo provocato dalle navi) 14
15 ( segue) Schema di decreto legislativo Sanzioni pecuniarie ex d.lgs. 231/2001 Il Governo ha inteso suddividere tutte le condotte in tre classi di gravità ed ha calibrato le sanzioni pecuniarie in relazione alle stesse. In particolare ha previsto: (i) la sanzione pecuniaria sino a 250 quote 1, per i reati sanzionati con l ammenda ovvero con la pena dell arresto sino ad 1 anno alternativa o congiunta a quella dell ammenda ovvero con la pena dell arresto sino a 2 anni alternativa alla pena pecuniaria (es. emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione art. 279); (ii) la sanzione pecuniaria da 150 a 250 quote, per i reati sanzionati con la reclusione sino a 2 anni ovvero con la pena dell arresto sino a 2 anni sola a congiunta a quella dell ammenda (es. gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi art. 256, 1^ comma lett. b)); (iii) la sanzione pecuniaria da 200 a 300 quote, per i reati sanzionati con la reclusione sino a 3 anni ovvero con la pena dell arresto sino a 3 anni (es. discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi art. 256, comma 3, secondo periodo); Per il solo reato previsto dall art. 260 del d.lgs. 152/2006 ( Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti ) in ragione del particolare rigore del trattamento sanzionatorio ha previsto la sanzione pecuniaria da 300 a 500 quote, per il caso previsto dal comma 1, e da 400 a 500 quote per il caso previsto dal comma 2 (rifiuti ad alta radioattività). 1 Valore quota: variabile da un minimo di Euro 258,00= ad un massimo di Euro 1.549,00= 15
16 ( segue) Schema di decreto legislativo Sanzioni interdittive ex d.lgs. 231/2001 Lo schema di decreto legislativo prevede inoltre l applicazione delle sanzioni interdittive di cui all art. 9, comma 2, del d.lgs. 231/01 (interdizione dall esercizio dell attività, sospensione o revoca delle autorizzazioni, delle licenze o delle concessioni funzionali alla commissione dell illecito, divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi, divieto di pubblicizzare beni o servizi) in caso di condanna per uno dei seguenti reati: (i) art. 137, commi 2, 5, secondo periodo e 11 d.lgs. 152/06 (scarico non autorizzato con riferimento alle sostanze pericolose indicate nelle Tabelle 3/A e 5 dell Allegato 5; superamento dei valori limite tabellari fissati per le sostanze indicate nella Tabella 3/A dell Allegato 5; violazione del divieto di scarico sul suolo e di scarico di acque termali); (ii) art. 256, comma 3, secondo periodo d.lgs. 152/06 (discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi); (iii) art. 260 d.lgs. 152/06 (attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti); (iv) artt. 8 e 9, comma 2, d.lgs. 202/07 (inquinamento doloso provocato dalle navi ovvero colposo con danni permanenti o di particolare gravità alla qualità delle acque o a specie animali o vegetali) per una durata non superiore a 6 mesi 16
17 ( segue) Schema di decreto legislativo Sanzione dell interdizione definitiva Viene altresì previsto che Se l'ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati di cui all articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 [n.d.r. attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti ], e all articolo 8 del decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 202 [n.d.r. inquinamento doloso provocato dalle navi], si applica la sanzione dell'interdizione definitiva dall'esercizio dell'attività ai sensi dell'articolo 16, comma 3, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n
18 Il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e delle associazioni anche prive di personalità giuridica Introduce nel sistema giuridico italiano una forma di responsabilità degli ENTI per i reati commessi da soggetti ad essi appartenenti La responsabilità della persona giuridica è aggiuntiva e non sostitutiva di quella delle persone fisiche che resta regolata dal diritto penale comune (cfr. Cass. Pen., S.U., n ) 18
19 Natura della responsabilità AMMINISTRATIVA definizione data dalla legge sanzioni di carattere amministrativo RESPONSABILITÀ (sostanzialmente) PENALE accertamento nel processo penale rinvio alle norme processuali penali (art. 34) Ad onta del nomen juris la nuova responsabilità, nominalmente amministrativa, dissimula la sua natura sostanzialmente penale (cfr. Cass. pen., sez. III., , n. 3615, in Cass. pen., 2007, p. 74) 19
20 La disciplina Presupposti della responsabilità La legge prevede la responsabilità da reato degli enti, a titolo di illecito amministrativo, qualora ricorrano i seguenti presupposti (art. 5): 1. il reato commesso sia compreso tra quelli per i quali è prevista questa responsabilità; 2. il reato sia stato commesso da: a) persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso (soggetti apicali ); b) persone sottoposte alla direzione o vigilanza di uno dei soggetti apicali; 3. il reato sia stato commesso nell interesse dell ente o a suo vantaggio; 4. il reato non sia stato commesso nell esclusivo interesse di chi ha agito o di terzi. 20
21 Come può dimostrare la società di non essere colpevole? 1. Aver adottato ed attuato un efficace MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE e CONTROLLO. 2. Aver istituito un ORGANISMO DI VIGILANZA (OdV) interno all Ente che abbia compiti di iniziativa e di controllo sulla efficacia del modello e che sia dotato di piena autonomia nell esercizio della supervisione e del potere disciplinare. REATO COMMESSO DA SOGGETTI APICALI L ente si libera della responsabilità se prova che modello efficace nel prevenire i reati della stessa specie di quello commesso; modello attuato; istituzione di un OdV autonomo che abbia vigilato; volontaria e consapevole violazione o non osservanza dei modelli atti a prevenire la commissione dei reati. 21
22 ( segue) Come può dimostrare la società di non essere colpevole? L ente si libera della responsabilità se prova che modello efficace nel prevenire i reati della stessa specie di quello commesso; modello attuato; istituzione di un OdV autonomo che abbia vigilato. 10
23 La prevenzione dei reati ambientali In attesa di conoscere il testo definitivo del decreto delegato che verrà ad ampliare il novero dei reati presupposto ex d.lgs. 231/01 ai reati ambientali, si osserva in ogni caso - come il rischio di commissione di illeciti ambientali penalmente rilevanti da parte di soggetti facenti parte di un organizzazione aziendale rende altamente consigliabile per l imprenditore l adozione in via preventiva di adeguati presidi che consentano un adeguato monitoraggio del rischio ambientale e la conseguente gestione dello stesso Sistema di Gestione Ambientale (SGA) implementare un SGA significa realizzare un impostazione gestionale complessiva delle tematiche ambientali che consente all impresa di affrontarle in modo globale, sistematico, coerente, integrato e nell ottica del miglioramento continuo della prestazioni ambientali 23
24 ( segue) La prevenzione dei reati ambientali L ente è gravato da un dovere di auto-organizzazione, rivolto alla prevenzione del rischio-reato A livello preliminare, è importante quindi che l impresa: consideri una propria politica ambientale, appropriata alla natura ed alla dimensione dell azienda, da comunicare a tutti coloro che lavorano per l azienda (anche a livello di collaboratori esterni), tale da rappresentare se resa pubblica il biglietto da visita ambientale dell impresa; proceda ad una attività di pianificazione che una volta individuati gli aspetti ambientali di maggior rilievo (anche per macrocategorie, es. emissioni, scarichi, rifiuti prodotti,.) permetta di identificare le prescrizioni normative applicabili nonché adeguati obiettivi, possibilmente misurabili e comunque coerenti con la politica ambientale definita dall azienda; 24
25 ( segue) La prevenzione dei reati ambientali predisponga una griglia capillare di soggetti garanti, collocati nelle diverse fasi del processo decisionale e produttivo, cui devono essere ovviamente assegnate le risorse ed i poteri necessari al mantenimento del sistema delineato; definisca un sistema procedurale (seppur minimale ma adeguato alla propria realtà dimensionale) che tenuto conto delle attività sensibili a significato impatto ambientale descriva come devono articolarsi i processi aziendali, precisando chi fa che cosa tra le diverse unità, funzioni e reparti coinvolti, a garanzia della conformità aziendali ai requisiti di legge; definisca idonee procedure di registrazione (al fine della tracciabilità di ogni operazione, sì da risultare individuabile, verificabile, trasparente e non alterabile) e di informazione; preveda degli strumenti di verifica e controllo sul corretto funzionamento del SGA (seppur embrionale) e sul rispetto dello stesso, con conseguente previsione di un sistema disciplinare cui ricorrere in caso di inosservanza alle disposizioni aziendali ed alle procedure di sistema. 25
26 ( segue) La prevenzione dei reati ambientali In conclusione l implementazione di un sistema gestionale (che di fatto costituisce la base e la sostanza del modello organizzativo ex d.lgs. 231/01) non solo consente all impresa un più attento monitoraggio della normativa ambientale (e quindi una valida attività di prevenzione rispetto ai reati ambientali normativamente previsti) ma - altresì - agevola l ente nella difesa della persona fisica facente parte dell organizzazione, in caso di imputazione innanzi al Giudice penale. 26
distruzione di un habitat all interno di un sito protetto o comunque suo deterioramento con compromissione dello stato di conservazione
I reati ambientali presupposto ex art. 25-undecies del d.lgs. 231/2001 Articoli TUTELA DELLE SPECIE ANIMALI E VEGETALI SELVATICHE PROTETTE art. 727-bis c.p. TUTELA DELL HABITAT art. 733-bis c.p. ACQUA
DettagliAODV231 ASSORECA Laboratorio 231 Milano, 21 novembre 2011
AODV231 ASSORECA Laboratorio 231 Milano, 21 novembre 2011 IL DECRETO 231 E I NUOVI REATI AMBIENTALI Art. 25-undecies D.lgs. 231/2001 L AGGIORNAMENTO DEL MODELLO avv. Mara Chilosi Partner di B&P Avvocati
DettagliN. 237 FISCAL NEWS. D. Lgs. 231/2001 e reati ambientali A cura di Carlo De Luca Premessa. La circolare di aggiornamento professionale
a cura di Antonio Gigliotti www.fiscal-focus.it www.fiscal-focus.info N. 237 FISCAL NEWS La circolare di aggiornamento professionale 06.06.2011 Categoria Impresa individuale 09 D. Lgs. 231/2001 e reati
DettagliL ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI ALLA LUCE DEL DECRETO LEGISLATIVO 205/10 E DEL DECRETO LEGISLATIVO 121/11 IL DECRETO LEGISLATIVO7 LUGLIO 2011 N.
L ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI ALLA LUCE DEL DECRETO LEGISLATIVO 205/10 E DEL DECRETO LEGISLATIVO 121/11 IL DECRETO LEGISLATIVO7 LUGLIO 2011 N. 121 RELATORE AVV. ENRICO MORIGI Componente del Comitato
DettagliAllargamento catalogo reati presupposto a taluni reati ambientali: - inquinamento (acque, aria, rifiuti, reati contenuti nel TUA, d.lgs.
Art. 25-undecies d.lgs. 231/2001 Allargamento catalogo reati presupposto a taluni reati ambientali: - inquinamento (acque, aria, rifiuti, reati contenuti nel TUA, d.lgs. 152/2006) commercio internazionale
DettagliIn relazione alla commissione dei reati previsti dal codice penale, si applicano all'ente le seguenti sanzioni pecuniarie:
ALLEGATO 6 REATI IN MATERIA AMBIENTALE REATI PREVISTI DAL CODICE PENALE Art. 25-undecies comma 1 In relazione alla commissione dei reati previsti dal codice penale, si applicano all'ente le seguenti sanzioni
DettagliReati ambientali e D.Lgs. 231/2001: le ricadute sul sistema industriale. Massimo Settis Unione Industriale di Torino
Reati ambientali e D.Lgs. 231/2001: le ricadute sul sistema industriale. Massimo Settis Unione Industriale di Torino TORINO, 6 dicembre 2011 D.Lgs. 231/2001 e reati ambientali Tra i reati presupposto in
DettagliIl Modello di organizzazione e gestione previsto dal D. Lgs 231/2001
Il Modello di organizzazione e gestione previsto dal D. Lgs 231/2001 Claudia Gistri Milano, 14 dicembre 2011 CONTENUTI: INTRODUZIONE MODELLI DISPONIBILI PER I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E DELL
DettagliModello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001
Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 Parte Speciale Sezione Reati ambientali ELENCO DELLE REVISIONI REV. DATA NATURA DELLE MODIFICHE APPROVAZIONE 00 Adozione Consiglio
DettagliALLEGATO 3: REATI CONSIDERATI NEL MOG
ALLEGATO 3: REATI CONSIDERATI NEL MOG PARTE SPECIALE E Reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro Articolo 589 c.p. (omicidio colposo in conseguenza della violazione delle normative in materia di
DettagliECO-REATI NEL MIRINO DELLA UE. Presentata la nuova proposta di direttiva relativa alla protezione dell ambiente attraverso il diritto penale
ECO-REATI NEL MIRINO DELLA UE. Presentata la nuova proposta di direttiva relativa alla protezione dell ambiente attraverso il diritto penale A cura della Dott.ssa Valentina Vattani Il 9 febbraio 2007 è
DettagliDECRETO LEGISLATIVO 231/01
DECRETO LEGISLATIVO 231/01 Il Decreto Legislativo 231/2001 ha introdotto per la prima volta nell ordinamento giuridico italiano il principio della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
DettagliMEMORANDUM LA LEGGE COMUNITARIA 2009 E GLI IMPATTI FUTURI SUL D.LGS. 231/2001
Milano, 18 maggio 2010 MEMORANDUM LA LEGGE COMUNITARIA 2009 E GLI IMPATTI FUTURI SUL D.LGS. 231/2001 In data 12 maggio 2010 è stato approvato definitivamente dal Senato, dopo l approvazione anche da parte
DettagliParte Speciale 4 Protocolli in materia di prevenzione e tutela ambientale (art. 25-undecies, D. Lgs. 231/2001)
Parte Speciale 4 Protocolli in materia di prevenzione e tutela (art. 25-undecies, D. Lgs. 231/2001) Allegato n. 7 al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo approvato con determina dell Amministratore
DettagliPERCORSO FORMATIVO. ETICAE Stewardship in Action, Soc. Coop. 1
PERCORSO FORMATIVO 1 SOC. COOP. III Seminario «RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DI IMPRESA il D.Lgs 231/2001» 17 Marzo 2016 2 L incontro di oggi Chi siamo People Training & Consulting Viale Giuseppe Mazzini,
Dettagli231 e reati ambientali (art. 25-undecies D.lgs. 231/2001)
PARADIGMA SRL FORUM 231 Milano, 23-24 maggio 2013 231 e reati ambientali (art. 25-undecies D.lgs. 231/2001) avv. Mara Chilosi Via Enrico Besana 9, 20122 Milano Tel.02/65560496 mara.chilosi@chilosimartelli.com
DettagliLa Gestione del rischio ambientale nel modello di organizzazione, gestione e controllo
La Gestione del rischio ambientale nel modello di organizzazione, gestione e controllo Avv. Dario Soria Amministratore delegato Assocostieri Servizi Roma, 28 Febbraio 2014 White collar crimes prevention
DettagliResponsabilità amministrativa enti/1
Responsabilità amministrativa enti/1 Legge n. 123/2007, art. 9 (introduce l art. 25 septies al D.Lgs 8 giugno 2001, n. 231) Delitti di cui agli articoli 589 - omicidio colposo - e 590, terzo comma, del
DettagliCOOPSETTE SOCIETÀ COOPERATIVA
COOPSETTE SOCIETÀ COOPERATIVA MODELLO DI ORGANIZZAZIONE DI GESTIONE E DI CONTROLLO. PARTE SPECIALE - III REATI AMBIENTALI APPROVATO DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE CON DELIBERA DEL 27 MARZO 2012 N 786
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E
FISIOTERAPIA MEDICA STUDI E RICERCHE S.R.L. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E PARTE SPECIALE REATI AMBIENTALI Modello 231 Parte Speciale Reati Ambientali Pag. 1 INDICE CAP. 1 - PARTE SPECIALE I reati
DettagliAl debutto i reati ambientali tra quelli presupposto della responsabilità amministrativa (d.lgs. 231/2001) degli enti
Al debutto i reati ambientali tra quelli presupposto della responsabilità amministrativa (d.lgs. 231/2001) degli enti Avv. Angelo Merlin - a.merlin@sinthema.it Docente di diritto ambientale al Master universitario
DettagliPresentazione... pag. 5
Presentazione.... pag. 5 Parte prima capitolo 1 Il diritto ambientale in genere 1. Premessa...» 17 2. L evoluzione della normativa ambientale....» 19 3. Ambiente e Costituzione...» 23 4. Ambiente e normativa
DettagliPARTE SPECIALE L REATI AMBIENTALI
PARTE SPECIALE L REATI AMBIENTALI 1 PARTE SPECIALE L REATI AMBIENTALI 1. Le fattispecie dei reati ambientali richiamate dal d.lgs. n. 231/2001 In data 16 agosto 2011 è entrato in vigore il d.lgs. 121/2011
DettagliLa responsabilità da reato delle imprese: D.Lgs. n. 231/01 inquadramento sistematico e primi problemi applicativi
La responsabilità da reato delle imprese: D.Lgs. n. 231/01 inquadramento sistematico e primi problemi applicativi Avv. Angelo Merlin - a.merlin@nctm.it Il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 Disciplina
Dettagliintro fortemente pericolosi responsabilità amministrativa I reati ambientali fattispecie di reato comportamenti estensione agli enti
i reati ambientali intro Il D.Lgs. n.121 del 7 luglio 2011, che recepisce la Direttiva 2008/99/CE e la Direttiva 2009/123/CE, dando seguito all obbligo imposto dall Unione Europea di incriminare comportamenti
DettagliNorma Art. 25 quinquies, comma I a) D.Lgs. 231/2001 Delitti contro la personalità individuale
Evolvere Energia S.p.a. Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 Appendice di aggiornamento al 30 settembre 2018 Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro art. 25 quinquies, I, a) D.Lgs. 231/2001
DettagliIN CASO DI PIÙ VIOLAZIONI
07/02/14 BOLOGNA 07/02/14 BOLOGNA IN CASO DI PIÙ VIOLAZIONI ART. 260 BIS COMMA 9 BIS (INTRODOTTO CON D.LGS. 121 DEL 2011) Chi con un'azione od omissione viola diverse disposizioni di cui al presente articolo
DettagliTREVI - S.p.A. Sede in Cesena (FC) Via Dismano n Capitale Sociale Euro int. vers.
TREVI - S.p.A. Sede in Cesena (FC) Via Dismano n. 5819 Capitale Sociale Euro 32.300.000 int. vers. Iscritta al Registro delle Imprese C.C.I.A.A. Forlì - Cesena n. 00002890408 R.E.A. n. 151.636 C.C.I.A.A.
DettagliD.Lgs 231/2001 e bonifiche: verifica alla compliance amm.va ambientale
D.Lgs 231/2001 e bonifiche: verifica alla compliance amm.va ambientale Piattaforma Gis.co un efficace supporto alla verifica e controllo della compliance tecnica ed amm.va ambientale e nei procedimenti
DettagliPARTE SPECIALE F REATI AMBIENTALI
F REATI AMBIENTALI 54 di 54 1. I reati rilevanti Con il D.Lgs. 121/2011 è stata attuata nell ordinamento italiano la Direttiva 2008/99/CE che impone agli Stati membri di prevedere adeguate sanzioni penali
DettagliLa Gestione del rischio ambientale nel modello di organizzazione e gestione
La Gestione del rischio ambientale nel modello di organizzazione e gestione Avv. Dario Soria Amministratore delegato Assocostieri Servizi Roma, 4 Giugno 2014 White collar crimes prevention and punishment
DettagliMODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. N. 231/2001
TREVI - FINANZIARIA INDUSTRIALE S.P.A. Sede in Cesena (FC) Via Larga n. 201 Capitale Sociale Euro 35.097.150,00 (int. vers.) Iscritta al Registro delle Imprese C.C.I.A.A. Forlì - Cesena n. 01547370401
DettagliLa responsabilità amministrativa (penale) delle imprese, il modello organizzativo ed il testo unico sulla sicurezza
La responsabilità amministrativa (penale) delle imprese, il modello organizzativo ed il testo unico sulla sicurezza di Massimo Pipino Pubblicato il 19 settembre 2009 il Decreto Legislativo 231/2001 ha
DettagliTesto vigente dal Consiglio dei Ministri Decreto legislativo 7 luglio 2011, n. 121 (Gu 1 agosto 2011 n. 177)
http://www.reteambiente.it/normativa/15422/ Dlgs 7 luglio 2011, n. 121 Tutela penale dell'ambiente - Attuazione della direttiva 2008/99/Ce - Inquinamento provocato dalle navi e introduzione di sanzioni
DettagliPARTE SPECIALE N. 7 REATI AMBIENTALI
PARTE SPECIALE N. 7 REATI AMBIENTALI - I reati presupposto. Art. 25-undecies D.Lgs. n. 231/2001 1. In relazione alla commissione dei reati previsti dal codice penale, si applicano all'ente le seguenti
DettagliD.Lgs. n. 231/2001 e sicurezza sul lavoro: fattispecie di reato, modelli di organizzazione e gestione, organismo di vigilanza
ISO 9001 : 2000 Certificato n. 97039 Area Ambiente e Sicurezza D.Lgs. n. 231/2001 e sicurezza sul lavoro: fattispecie di reato, modelli di organizzazione e gestione, organismo di vigilanza Presentazione:
DettagliL arsenale sanzionatorio del 231/01
S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO SISTEMI DI COMPLIANCE E DECRETO LEGISLATIVO 231 DEL 2001 L arsenale sanzionatorio del 231/01 Dott.ssa Patrizia Ghini Avv. Luigi Fruscione 1 15 novembre 2013
DettagliSE.RI.MI. SRL SERVIZI RIUNITI MIRA
SE.RI.MI. SRL SERVIZI RIUNITI MIRA MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO PARTE SPECIALE E Reati ambientali E M I S S I O N E E M O D I F I C H E rev. data Descrizione Approvato 0 Prima Emissione
DettagliINDICE - SOMMARIO PARTE PRIMA
INDICE - SOMMARIO Prefazione... pag. VII PARTE PRIMA CAPITOLO I IL DIRITTO DELL AMBIENTE 01. - Il diritto dell ambiente in generale... pag. 3 02. - L evoluzione della normativa ambientale...» 7 03. - Il
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2008/99/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, DEL 19 NOVEMBRE 2008, SULLA TUTELA PENALE DELL AMBIENTE, NONCHÉ DELLA DIRETTIVA 2009/123/CE
DettagliINDICE. Introduzione... 1 PARTE PRIMA L AMBIENTE QUALE OGGETTO DI TUTELA PENALE EVOLUZIONE STORICA, NOZIONE, TOPOGRAFIA E MODELLI
Introduzione....................................................... 1 PARTE PRIMA L AMBIENTE QUALE OGGETTO DI TUTELA PENALE EVOLUZIONE STORICA, NOZIONE, TOPOGRAFIA E MODELLI PROFILI STORICI, ETICI E MULTIDISCIPLINARI.
DettagliD.Lgs. 231/2001 Fattispecie di reato
D.Lgs. 231/2001 Fattispecie di reato Allegato 5 al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001 Approvato dal Consiglio di amministrazione del 9 aprile 2015 DECRETO LEGISLATIVO 8
DettagliResponsabilità derivante dal D.Lgs 231/2001
Responsabilità derivante dal D.Lgs 231/2001 Avv.Graziana Iannoni - Studio Legale Iannoni Decreto Legislativo 8 Giugno 2001, n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,
DettagliI Modelli Organizzativi
I Modelli Organizzativi Ing. Marco Attansio Dott. Riccardo Strada Avv. Mauro Petrarulo ODV DEBAR COSTRUZIONI SpA La responsabilità da reato degli enti Prima dell entrata in vigore del D.Lgs. 231/01 non
DettagliLA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA D. LGS. 231: COSTO OD OPPORTUNITA?
LA RESPONSABILITA DELLE SOCIETA D. LGS. 231: COSTO OD OPPORTUNITA? Cosa è la Responsabilità della persona giuridica? Innanzitutto si tratta di Responsabilità Penale: la Società può essere condannata in
DettagliPROGETTO DI LEGGE RESPONSABILITÀ DA MISFATTO DELLA PERSONA GIURIDICA. Titolo I Disposizioni generali. Art. 1 (Ambito di applicazione)
PROGETTO DI LEGGE RESPONSABILITÀ DA MISFATTO DELLA PERSONA GIURIDICA Titolo I Disposizioni generali Art. 1 (Ambito di applicazione) 1. Nei casi previsti dalla presente legge, la persona giuridica è responsabile
DettagliSTUDIO SOCIETARIO & TRIBUTARIO Massimo Esposito
Circolare n. 1 del 07/02/2010 La Responsabilità amministrativa degli Enti: D.Lgs 231/2007 1 Premesse: evoluzione normativa e fattispecie di reati. 1. Premessa: evoluzione normativa. In data 8 giugno 2001
DettagliREATI CONTRAVVENZIONALI PREVISTI DAL D.LGS.
PAT/RFD334-31/07/2015-0396785 - Allegato Utente 2 (A02) REATI CONTRAVVENZIONALI PREVISTI DAL D.LGS. 152/2006 (cd. Codice dell ambiente) 29 quattuordecies Sanzioni (autorizzazioni integrate ambientali)
DettagliCORSO DI CORPORATE GOVERNANCE A.A
CORSO DI CORPORATE GOVERNANCE A.A.2012-2013 D.Lgs. 231 / 2001 La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato Prof. Alberto Nobolo 1 FINALITA DEL D.LGS.231/2011 PREVENZIONE.
DettagliD.lgs. 231/2001 CONVEGNO. 24 marzo Oggetto La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato
24 marzo 2011 Sheraton Padova Hotel & Conference Center Oggetto La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato Soggetti destinatari 1 2 n slide: 2 Soggetti e sanzioni
DettagliDIRITTO PENALE DELL'AMBIENTE
LUCA RAMACCI DIRITTO PENALE DELL'AMBIENTE Prefazione di ALDO FIALE OTT. CEDAM CASA EDITRICE DOTT. ANTONIO MILANI 2007 INDICE - SOMMARIO Prefazione pag. VII PARTE PRIMA CAPITOLO I IL DIRITTO DELL'AMBIENTE
DettagliModello di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, N Rimorchiatori Napoletani Srl
Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, N. 231 Rimorchiatori Napoletani Srl 1 PARTE SPECIALE D Reati Ambientali 2 INDICE 1. PREMESSA...4 2. I REATI
DettagliTECHNOGYM S.p.A. Modello di organizzazione, gestione e controllo ex. d.lgs. 231/2001
TECHNOGYM S.p.A. Sede in Gambettola (FC) Via Perticari 20 Capitale Sociale Euro 10.000.000,00 int. vers. Iscritta al n. 315187 R.E.A. di Forlì Cesena Codice Fiscale / P. I.V.A. e iscrizione al Registro
DettagliAvv. Riccardo Montanaro Gruppo di lavoro D.lgs. 231/2001 ODCEC Torino
Avv. Riccardo Montanaro Gruppo di lavoro D.lgs. 231/2001 ODCEC Torino Considerazioni introduttive a) Eterogeneità delle materie, delle fonti normative e delle fattispecie; particolare rilevanza delle disciplina
DettagliGiussano, li 7 gennaio 2009 OGGETTO : RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETA IL DLGS 231 DEL 2001
Giussano, li 7 gennaio 2009 Ai gentili Clienti Loro sedi OGGETTO : RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETA IL DLGS 231 DEL 2001 Recenti disposizioni Legislative ed in particolare l introduzione dell
DettagliPROFILI GENERALI DEL D. LGS. 231/2001
IL GOVERNO DELL IMPRESA TRA DECISIONI E CONTROLLI SALONE DELLA FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI - - - - I MODELLI DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO E LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI
DettagliINDICE. Premessa... Parte Prima IL QUADRO GENERALE CAPITOLO 1 LE PREMESSE NORMATIVE
INDICE Premessa... pag. IX Parte Prima IL QUADRO GENERALE CAPITOLO 1 LE PREMESSE NORMATIVE 1. Rilevanza della normativa comunitaria nel diritto interno... 3 2. Le prime direttive sui rifiuti del 1975 e
Dettagli11 febbraio Unindustria Bologna
+ Organizzazione del lavoro, Responsabilità Amministrativa degli Enti ed efficacia esimente ai sensi dell art. 30 D.Lgs 81/08: l importanza dell integrazione tra Sistema di Gestione OHSAS18001:2007 e Modello
DettagliRiepilogo Sintetico 0
Riepilogo Sintetico 0 Premessa Il presente documento ha lo scopo di fornire informazioni ai «business partners» della Società in merito ai principi generali del D.Lgs.231/01, al comportamento da adottarsi
DettagliD.lgs. 231/2001 REATI SICUREZZA SUL LAVORO E NUOVI REATI AMBIENTALI
Con il di D.lgs. 231/2001 REATI SICUREZZA SUL LAVORO E NUOVI REATI AMBIENTALI Conoscerli evitarli difendersi! D.lgs. 231/2001 Il sistema 231 nei reati in materia di sicurezza sul lavoro e nei «nuovi» eco-reati
Dettagli5. I REATI AMBIENTALI. Nel nostro ordinamento non esiste un esplicita definizione di ambiente e neppure il d.lgs. 3 aprile 2006, n 152, il quale ha
5. I REATI AMBIENTALI. Nel nostro ordinamento non esiste un esplicita definizione di ambiente e neppure il d.lgs. 3 aprile 2006, n 152, il quale ha riunito in un Testo Unico (in seguito T.U.) tutti i vari
DettagliTribunale Bologna , n ISSN Direttore responsabile: Antonio Zama
Tribunale Bologna 24.07.2007, n.7770 - ISSN 2239-7752 Direttore responsabile: Antonio Zama Attuazione della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell ambiente, nonché della direttiva 2009/123/CE che
DettagliLinee Guida del processo agli enti ex D.Lgs. n. 231/2001
Linee Guida del processo agli enti ex D.Lgs. n. 231/2001 La «natura» della responsabilità degli enti Penale responsabilità ex crimine, accertata nel processo penale, iscrizione nel casellario, effetto
DettagliPARTE SPECIALE D. Applicazione del Modello con riguardo ai Reati ambientali
PARTE SPECIALE D Applicazione del Modello con riguardo ai Reati ambientali 1. La tipologia dei reati ambientali (art. 25 decies del D.Lgs. n. 231 del 2001) Si enunciano di seguito le singole fattispecie
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
DECRETO LEGISLATIVO 7 luglio 2011, n. 121 Attuazione della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell'ambiente, nonche' della direttiva 2009/123/CE che modifica la direttiva 2005/35/CE relativa all'inquinamento
DettagliAPOFRUIT ITALIA Soc. Coop Agricola MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO. PARTE SPECIALE M Reati Ambientali
APOFRUIT ITALIA Soc. Coop Agricola MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO PARTE SPECIALE M Reati Ambientali E M I S S I O N E E M O D I F I C H E rev. data Descrizione Approvato 0 20 gennaio 2016
DettagliPROCEDURE DEMO WINPLE.IT
MODULO / TABELLA ANALISI DEI RISCHI PER ARTICOLO 231 MODAR Indice generale della sezione 231: Modulo/Tabella per l analisi dei rischi in base agli Articoli del D.Lgs. 231/01 1.0 Premessa e modalità di
DettagliLa delega di funzioni in campo ambientale è un istituto giuridico? NO Essa non è codificata in alcuna norma. Ne consegue che la delega di funzioni
La delega di funzioni in campo ambientale è un istituto giuridico? NO Essa non è codificata in alcuna norma. Ne consegue che la delega di funzioni scriminante la responsabilità penale non esiste, allo
DettagliLa legge : Dlgs 231/01. Ing P. Aterno
La legge : Dlgs 231/01 Ing P. Aterno Dlgs 231/01 Le sanzioni previste dal Decreto a carico degli enti consistono in: - sanzioni interdittive (interdizione dall esercizio dell attività, sospensione o revoca
DettagliLA NUOVA SICUREZZA SUL LAVORO
LA NUOVA SICUREZZA SUL LAVORO Decreto Legislativo 81/2008 La responsabilità amministrativa degli enti, i modelli organizzativi e la delega di funzione. Avv. Egidio Rossi LA RESPONSABILITA DELLE IMPRESE
DettagliIL SISTEMA SANZIONATORIO
1 INTRODUZIONE 2 Ora sei arrivato al punto in cui se non rispetti le regole vieni punito. Nel Testo unico la punizione si chiama sanzione e tutte le sanzioni sono raccolte nel sistema sanzionatorio, che
DettagliIl Modello Organizzativo 231 Johnson&Johnson Medical Spa
Il Modello Organizzativo 231 Johnson&Johnson Medical Spa Sintesi Oltre un secolo di innovazioni nel settore sanitario 1 Premessa Il presente documento ha lo scopo di fornire informazioni ai business partners,
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
DECRETO LEGISLATIVO 7 luglio 2011, n. 121 - G.U. n.177 del 1/8/2011 Attuazione della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell'ambiente, nonche' della direttiva 2009/123/CE che modifica la direttiva
DettagliRESPONSABILITÁ PENALE D IMPRESA EX D.LGS 231/2001 STUDIO LEGALE SOCCOL
RESPONSABILITÁ PENALE D IMPRESA EX D.LGS 231/2001 STUDIO LEGALE SOCCOL Responsabilità penale d impresa Cos è? È la responsabilità in cui può incorrere l Ente in caso di commissione di certi reati da parte
DettagliGVC Consulting, Consulenti di Direzione Associati. Viale delle Nazioni Unite 3, Grottaferrata (Roma).
Per i fatti illeciti compiuti dal personale dipendente di una società (dirigenti, quadri, impiegati, operai e soggetti ad essi equiparati) ne rispondono solo loro stessi e non l organizzazione da cui dipenedono
DettagliD.LGS. 231/2001: ADEMPIMENTI NELL AMBITO DELLA COMPLIANCE AZIENDALE Torino, 1 dicembre 2011
D.LGS. 231/2001: ADEMPIMENTI NELL AMBITO DELLA COMPLIANCE AZIENDALE Torino, 1 dicembre 2011 REATI AMBIENTALI (artt. 25-undecies D. Lgs. 231/2001) Dott. Andrea CARETTI Gruppo 231 ODCEC Torino Ivrea Pinerolo
Dettaglisecondo il D. Lgs. 231/01
Il sistema di gestione della sicurezza e salute sul lavoro OHSAS 18001:2007 e il Modello di organizzazione e controllo secondo il D. Lgs. 231/01 Venerdì 20 marzo 2009 Centro Congressi Relaisfranciacorta
Dettagliex D. Lgs. n. 231 del 8 giugno 2001
INDICE Chimec S.p.A. Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. n. 231 del 8 giugno 2001 167 PARTE SPECIALE L REATI AMBIENTALI 1. - I reati ambientali A) Reati contenuti nel Codice Penale
DettagliE X P O T R A I N I N G
Mappatura dei reati nella formazione finanziata E X P O T R A I N I N G 2 0 1 2 Fiera Milano, 26 Ottobre 2012 Sommario Quadro normativo di riferimento Reati previsti dal decreto Modelli organizzativi Il
DettagliD.Lgs. 231/2001. Corso di formazione 2014
Corso di formazione Corso di formazione La Responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/01 Disposizioni per la prevenzione della corruzione e dell illegalità nella P.A. L. 190/2012 Disposizioni
DettagliCONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA. Decisione quadro relativa alla protezione dell'ambiente attraverso il diritto penale Bruxelles, 4 ottobre 2002
CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA Decisione quadro relativa alla protezione dell'ambiente attraverso il diritto penale Bruxelles, 4 ottobre 2002 IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull Unione
DettagliLa normativa antinfortunistica Italiana. Come cambia la Vigilanza
La normativa antinfortunistica Italiana Come cambia la Vigilanza La Tipologia Sanzionatoria Norme Previgenti Violazioni con previsione di: ARRESTO o AMMENDA (Contravvenzioni) SANZIONI AMMINISTRATIVE Nuova
DettagliL applicazione del d.lgs. 231/2001 nel comparto agricolo
L applicazione del d.lgs. 231/2001 nel comparto agricolo Breve riferimento 1 Il d.lgs. 231/2001 ha superato il principio societas delinquere non potest Cass. Sez. II, Sent. n. 3615 del 20.12.2005: è noto
DettagliIl MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO (MOG)
Brochure informativa per i Soci e per i dipendenti di Duemilauno Agenzia Sociale Il MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO (MOG) Novembre 2018 2 DUEMILAUNO AGENZIA SOCIALE A COSA SERVE QUESTA BROCHURE
DettagliResponsabilità amministrativa dell Ente Decreto Legislativo 231/2001
Responsabilità amministrativa dell Ente Decreto Legislativo 231/2001 Contenuti legislativi Modello di organizzazione, gestione e controllo Organismo di Vigilanza Connessioni con il Testo Unico Sicurezza
DettagliResponsabilità amministrativa dell Ente Decreto Legislativo 231/2001
Responsabilità amministrativa dell Ente Decreto Legislativo 231/2001 Contenuti legislativi Modello di organizzazione, gestione e controllo Organismo di Vigilanza Connessioni con il Testo Unico Sicurezza
DettagliLe previsioni del Decreto Legislativo 231/2001
In ottemperanza a quanto previsto dal Decreto Legislativo 231/2001, la società Amica Chips, da sempre attenta alle tematiche della finanza etica, ha deciso di dotarsi di un Modello di Organizzazione Gestione
DettagliEsercizio di fatto di poteri direttivi
Esercizio di fatto di poteri direttivi Le posizioni di garanzia relative al datore di lavoro, al dirigente e al preposto di cui all articolo articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e), gravano altresì su
DettagliOsservazioni di Confindustria
Schema di decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell ambiente e della Direttiva 2009/123/CE che modifica la Direttiva 2005/35/CE relativa all inquinamento provocato
DettagliIl Modello Organizzativo 231 Johnson&Johnson Medical Spa
Il Modello Organizzativo 231 Johnson&Johnson Medical Spa Sintesi Oltre un secolo di innovazioni nel settore sanitario 1 Premessa Il presente documento ha lo scopo di fornire informazioni ai «business partners»
DettagliDa
Da http://dbase1.ipzs.it/fcgi-free/db2www/artifree/arti.mac/alltxt?datagu=8/1/2011&redaz=011g0163&swpag=&serie=arti&dataagg=&swnote=0 DECRETO LEGISLATIVO 7 luglio 2011, n. 121 Attuazione della direttiva
DettagliSISTEMI DI GESTIONE INTEGRATI 231, Sicurezza, Ambiente e Qualità
Convegno di studio e approfondimento SISTEMI DI GESTIONE INTEGRATI 231, Sicurezza, Ambiente e Qualità Relatore: Giovanni Alibrandi ACQUI TERME, giovedì 27 novembre 2014 dalle ore 9:00 alle ore 13:00 L
DettagliIL D.lgs 231/2001 I REATI I RISCHI I COMPORTAMENTI
S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO IL D.lgs 231/2001 I REATI I RISCHI I COMPORTAMENTI Il sistema disciplinare nel rapporto di lavoro Dr. Giovanni Francesco Cassano Milano, 15 gennaio 2015 SOGGETTI
DettagliL Analisi Ambientale Iniziale nei Sistemi di Gestione ISO 14001: contenuti e rilevanza per l individuazione e gestione
L Analisi Ambientale Iniziale nei Sistemi di Gestione ISO 14001: contenuti e rilevanza per l individuazione e gestione del rischio-reato in materia ambientale. Dr. Carlo Praolini NEW-CONSULTING Premesse
DettagliSicurezza e responsabilità penale amministrativa degli enti collettivi: i modelli di organizzazione e gestione
Sicurezza e responsabilità penale amministrativa degli enti collettivi: i modelli di organizzazione e gestione Yuri Russo Avvocato del foro di Cuneo e collaboratore Adapt La natura giuridica della responsabilità
DettagliAMPLIAMENTO AI REATI 231/01. Unindustria Rovigo 18 ottobre 2010
AMPLIAMENTO AI REATI AMBIENTALI DEL D.LGS. 231/01 Unindustria Rovigo 18 ottobre 2010 2010 Studio Legale GTA I reati ambientali - Cenni avv. Sonia Rosolen sonia.rosolen@gtastudio.eu 2010 Studio Legale GTA
DettagliDecreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231
Pagina 1 di 7 Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 "Disciplina della responsabilita' amministrativa delle persone giuridiche, delle societa' e delle associazioni anche prive di personalita' giuridica,
DettagliALLEGATO 9. Valutazione impatto
ALLEGATO 9 Valutazione impatto 1 Art. 24 Art. 316-bis del codice penale (Malversazione a danno dello Stato) Art. 316-ter del codice penale (Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato) fino a
DettagliSIAE. Società Italiana Autori ed Editori
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO di SIAE Società Italiana Autori ed Editori (ex Decreto Legislativo n. 231/2001) PARTE SPECIALE F REATI AMBIENTALI Approvato con delibera del Consiglio di
Dettagli