La catena di sicurezza
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- Alberto Martelli
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1 CLUB ALPINO ITALIANO SEZIONE E SOTTOSEZIONI DI BERGAMO Sede scuola: Palamonti - Via Pizzo della Presolana Bergamo (Bg) tel. La catena di sicurezza Relatori: Fabrizio Vecchi Enrico Baitelli
2 È un bravo alpinista quello che. diventa vecchio Andare in montagna ci piace ma è un dovere per noi stessi e per gli altri farlo in sicurezza.
3 Cosa è la catena di sicurezza? È l unione di tutti gli elementi che concorrono alla sicurezza della cordata nel caso in cui si verifichi una caduta Obiettivo Ridurre al minimo i danni: - a chi cade - a chi assicura - al materiale utilizzato
4 Oggetto dello studio: Tutte le attrezzature ed i materiali necessari: - corde, cordini e fettucce - Imbracatura, casco - moschettoni (connettori), freni - rinvii, nuts, friends ecc Ma viene studiato anche il comportamento dei freni e degli ancoraggi sia naturali che artificiali
5 Chi ha questo compito? 1) U.I.A.A: L U.I.A.A. (Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche) nato nel 1932 e marchio registrato nel Norme condivise da 65 paesi aderenti Il marchio U.I.A.A. assicura che il prodotto soddisfa a certi requisiti e che è controllato ogni due anni
6 2) CEN (Comitato Europeo di Normazione): Norme volute dal Parlamento Europeo Il Cen ha armonizzato le varie normative nazionali sui DPI (dispositivi di protezione individuali) nell ambito delle attività lavorative, sportive e ricreative (il materiale per l alpinismo è considerato di categoria 3 cioè materiale per la protezione contro rischi di morte o lesioni gravi di carattere permanente) Tutti i materiali devono rifarsi ad una norma specifica identificata con la sigla EN (European Norm) seguita da un numero es EN per le imbracature, EN 892 per le corde
7 I materiali devono avere la marchiatura CE (Conforme alle Esigenze) se corrispondenti alle normative europee. Il marchio CE è seguito da un numero che identifica l Ente che rilascia la certificazione. Le norme EN obbligano i costruttori, i materiali commercializzati in Europa devono essere conformi a tali regole. 3 corso ASAG - "Alpi Orobie
8 ATTENZIONE: In caso di incidente il giudizio di responsabilità richiede l accertamento rigoroso delle cause che lo hanno determinato e il Giudice controllerà anche il tipo di materiali usati e se questi erano conformi alla normativa vigente.
9 FORZA DI ARRESTO La massima decelerazione che il corpo umano è grado di sopportare senza danni permanenti è pari a 15 g, cioè 15 volte l'accelerazione di gravità. Se la massa del corpo che cade è 80 kg, la forza massima sopportabile è quindi di 80 x 15 = 1200 dan (all'incirca 1200 kg peso). Tutta l'attrezzatura tecnica per l'alpinismo (corde, moschettoni, imbracature, ecc.) viene progettatae realizzata per rispettare questo vincolo primario. In pratica la forza di arresto indica quanto è forte la "botta" che si prende quando si cade, ovviamente non considerando eventuali urti contro la parete. È facile capire che tanto più è bassa questa forza, più sarà "morbido" l'arresto della caduta, a tutto vantaggio della sicurezza e della propria incolumità.
10 FATTORE DI CADUTA CADUTA SENZA RINVII Fc =H CADUTA / L CORDA è il rapporto fra i metri di caduta e la lunghezza della corda interessata es. 6 m di caduta 3 m di corda Fc = 6/3 = 2 es. 10 m di caduta 5 m di corda Fc = 10/5 = 2 Fc = 2 è il massimo valore che, di norma, si può raggiungere nella normale pratica alpinistica.
11 FATTORE DI CADUTA CON RINVII
12 FATTORE DI CADUTA IN FERRATA ATTENZIONE: In ferrata la corda a disposizione è sempre circa un metro quindi a seconda da che altezza si cade si sviluppano sempre fattori di caduta molto alti e superiori a 2.
13 Incaso di caduta: - con corda BLOCCATA L energia di caduta viene prevalentemente assorbita dalla corda - con corda FRENATA L energia di caduta viene prevalentemente assorbita dal freno. In questo secondo caso parleremo di assicurazione dinamica
14 Macosa è unfreno? Il freno è un moltiplicatore di forza applicata dalla mano cioè più il freno è efficace meno forza dovrò opporre per arrestare la caduta del compagno. Fa(forza in uscita dal freno) = K(efficacia del freno). Fm(forza in ingresso della mano) quindi l efficacia della frenata dipende: dalla forza della mano di chi assicura dall efficacia del freno
15 Quali sono questi freni? Ci sono quindi freni bloccanti
16 e freni dinamici Piastrina multiuso
17 Tabella indicativa dell efficacia dei vari freni: Rami paralleli Rami a 180 Mezzo barcaiolo Otto Tuber 1, Piastina Sticht 1,
18 MATERIALI CORDA Le moderne corde per alpinismo sono costruite con una struttura del tipo calza-anima e sono costituite da fili di nylon aventi spessore di circa 30 micron. Una corda semplice ne può contenere mila
19 MATERIALI CORDA CONSIDERAZIONI SULL USO Età della corda Invecchiamento naturale Invecchiamento fisico Invecchiamento chimico Invecchiamento biologico ATTENZIONE: La resistenza dinamica della corda può ridursi fino al 70% nel caso di corda bagnata (cioè circa 1/3 di quella iniziale ) indipendentemente dalla durata dell ammollo e del 50% nel caso di corda gelata. Dopo una corretta asciugatura la corda recupera le caratteristiche iniziali
20 MATERIALI CORDA REQUISITI 1) RESISTENZA DINAMICA - alla temperatura e umidità standard - tempi di caduta - massa 80 kg - minimo numero di cadute 2) DEFORMABILITA STATICA - deve rimanere entro certi limiti - si misura con carico di 80 kg 3) ANNODABILITA 4) SCORRIMENTO DELLA CALZA
21 MATERIALI CORDINI Sono destinati a resistere a forze ma non ad assorbire energia pertanto non possono sostituirsi alle corde Le norme EN prevedono che i cordini abbiano un carico di rottura ben definito in base al diametro nominale. Il calcolo si effettua nel seguente modo: diametro 2 x 20 es. cordino da 5 mm: (5x5) x 20 = 500kg o 5,0 kn cordino da 4 mm: (4x4) x 20 = 320kg o 3,2 kn se il cordino viene usato unito ad anello con un nodo si dovrà dividere il risultato per 0,5 e moltiplicarlo x 2 visto che poi avrò due capi.
22 MATERIALI FETTUCCE Gli anelli già cuciti devono avere un carico di rottura non inferiore a 22kN (2200 kg) Per le fettucce vendute a misura il carico di rottura deve essere calcolato contando quanti fili colorati ed equidistanti ci sono nella fettuccia e moltiplicarli per 5kN (500 kg). Daisy chain: hanno un carico di rottura di 22kN ma se utilizzata come longe offre una resistenza minore (3 4 kn). È importante non collegare il moschettone tra due anelli, perché nel momento in cui, per una caduta, la cucitura salti, il moschettone di sfilerebbe
23 MATERIALI MOSCHETTONI Costruito in lega leggera consente l aggancio della corda all ancoraggio. Ha forme diverse a seconda dell uso che se ne deve fare La normativa europea ne stabilisce 7 tipi: - B base - H per mezzo barcaiolo (in genere a base larga - K per ferrata - D direzionale - A per ancoraggi - Q con chiusura a vite maglie rapide - X ovali
24 MATERIALI IMBRACATURA Ha il compito di ripartire la sollecitazione sul bacino e sulla parte superiore delle cosce (meglio se ha fasce alte). Controllare periodicamente lo stato dell imbraco con particolare attenzione alle cuciture e alle abrasioni. Ci sono in commercio tre tipi di imbracatura: bassa (cosciale), alta (pettorale da usare solo combinata alla bassa) e intera. L uso dello zaino sposta il baricentro più in alto in caso di caduta pertanto è meglio in questo caso avere un imbracatura combinata
25 MATERIALI IMBRACATURA USOIMBRACATURA SOLO BASSA COMBINATA Attraversamento ghiacciaio con o senza sci Progressione da capo cordata o da secondo senza zaino Progressione da capo cordata o da secondo con zaino Discesa in corda doppia con zaino X X X X X Discesa in corda doppia senza zaino X X
26 MATERIALI CASCO Il casco da alpinismo è costituito da una calotta di materiale sintetico a volte rafforzato con fibra di vetro o carbonio che deve resistere a urti e colpi dell entità prevista dalla normativa. Obiettivo: proteggere la testa e la colonna vertebrale Il casco deve assorbire l energia dell urto trasmettendo minori sollecitazioni possibili al corpo è quindi importante che abbia all interno parecchie e larghe razze che aiutano a distribuire la forza dell urto su una superficie più ampia Una caratteristica critica del casco è la resistenza all invecchiamento. I materiali sintetici infatti sono sensibili all irradiamento solare e alle intemperie diventando più fragili. Questa caratteristica non è rilevabile da un ispezione visiva!!!
27 NODI - a congiugere - ad assicurare se stessi - ad assicurare il compagno A cosa servono i nodi? - facili da eseguire Caratteristiche di ogni nodo: - non si devono sciogliere spontaneamente - devono essere ordinati - si devono poter sciogliere anche dopo che le corde sono state sottoposte a grandi tensioni
28 NODI Ogni nodo svolge la sua funzione se: - eseguito correttamente - applicato correttamente Norma generale per una corretta esecuzione di qualsiasi nodo: Per evitare che per la trazione e i conseguenti possibili scorrimenti il nodo si sciolga è bene che i capi del cordino che fuoriescono dal nodo abbiano una lunghezza pari ad almeno 10 volte il diametro del cordino stesso ( cordino da 6 mm i capi devono uscire di almeno 6 cm., cordino da 10 mm i capi devono uscire di almeno 10 cm.) Per le fettucce le estremità che escono dal nodo devono essere di almeno 7 8 cm.
29 NODI NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE (o nodo a otto): A COSA SERVE: - come collegamento ad un qualsiasi punto della corda di cordata - per formare asole sulla corda - costruito nel modo infilato è il collegamento diretto all imbracatura nella progressione sia su roccia che su ghiaccio CARATTERISTICA: - Si può sciogliere facilmente anche dopo essere stato caricato
30 NODI NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE (o nodo a otto): otto infilato
31 NODI NODO BARCAIOLO: di autoassicurazione e assicurazione A COSA SERVE: - è il nodo universalmente usato per l autoassicurazione CARATTERISTICA: - è di veloce esecuzione - permette una rapida regolazione della distanza dell autoassicurato dall ancoraggio senza dover staccare il nodo È importante saperlo eseguire in varie posizioni e con una sola mano
32 NODI NODO BARCAIOLO: di autoassicurazione e assicurazione
33 NODI NODO MEZZO BARCAIOLO: A COSA SERVE: - è un freno e viene usato per assicurare dinamicamente il compagno di cordata su ancoraggio fisso - viene usato anche per calare un ragazzo in difficoltà e/o tranquillizzare la sua discesa CARATTERISTICA: di autoassicurazione e assicurazione - è un freno molto efficiente e consente con il minimo sforzo di reggere grossi pesi da utilizzare con moschettone di tipo H - si usa per dare o per recuperare corda - l asola chiusa va effettuata sul capo scarico, il capo carico deve sempre trovarsi sull asse lungo del moschettone (maggiore portata) - è l unico che funziona con corde parallele
34 NODI di autoassicurazione e assicurazione NODO MEZZO BARCAIOLO: C = capo carico L = capo libero
35 NODI ASOLA DI BLOCCAGGIO: A COSA SERVE: di autoassicurazione e assicurazione - permette di bloccare e successivamente liberare lo scorrimento del mezzo barcaiolo nelle manovre di corda (es. corda fissa, per bloccare il compagno in caso di difficoltà) CARATTERISTICA: - permette a chi ha eseguito la manovra di avere le mani libere pur mantenendo in sicurezza il compagno o la corda fissa - deve essere eseguita il più vicino possibile al mezzo barcaiolo (per evitare lo scorrimento al momento dello scioglimento)
36 NODI di autoassicurazione e assicurazione ASOLA DI BLOCCAGGIO
37 NODI CONTROASOLA o NODO DI SICUREZZA: A COSA SERVE: di autoassicurazione e assicurazione - è un nodo di blocco eseguito sull asola che evita il rischio involontario di scioglimento SUGGERIMENTO: - la controasola deve inglobare entrambi i rami della corda sia quello carico che quello scarico e per evitare che si sciolga va effettuata dall alto verso il basso
38 NODI CONTROASOLA di autoassicurazione e assicurazione Asola di bloccaggio controasola verso il basso
39 NODI NODO PRUSIK: autobloccanti A COSA SERVE: - per bloccare o risalire corde fisse e per cordata da neve CARATTERISTICHE: - se sottoposto a forti trazioni o utilizzato su corde bagnate o gelate risulta di difficile sbloccaggio - se impegnato sugli avvolgimenti scorre (se non bloccato) - più spire si fanno più blocca (in genere sono tre) - è un autobloccante bidirezionale
40 NODI NODO PRUSIK autobloccanti
41 NODI NODO MACHARD: A COSA SERVE: autobloccanti - è un nodo autobloccante viene usato per le discese in corda doppia, per la risalita sulla corda e per manovre di recupero CARATTERISTICHE: - se costruito con un asola blocca in una sola direzione (monodirezionale) - se costruito con due asole blocca in tutte e due le direzioni (bidirezionale) - funziona anche su corde con lo stesso diametro (fare 4 spire) - è semplice da sbloccare
42 NODI autobloccanti NODO MACHARD Bidirezionale monodirezionale
43 NODI NODO FETTUCCIA o COPIATO: A COSA SERVE: di giunzione - per unire ad anello una fettuccia (è quello che meglio garantisce una sicura unione delle fettucce) CARATTERISTICHE: - è di semplice esecuzione, si effettua su un capo e con l altro lo si ripercorre al contrario - lasciare circa 10 cm per capo all uscita del nodo - questo nodo se usato sui cordini riduce maggiormente il carico di rottura rispetto al nodo a contrasto doppio
44 NODI di giunzione NODO FETTUCCIA o COPIATO:
45 NODI NODO INGLESE DOPPIO o A CONTRASTO: A COSA SERVE: - per unire ad anello un cordino (il più consigliato) - per unire corde di diametro diverso CARATTERISTICHE: di giunzione - garanzia di efficacia se eseguito correttamente ATTENZIONE: se usato con cordini in kevlar o dyneema va eseguito triplo ed è necessario lasciare code di corda eccedenti di almeno 8 9 cm. Evitare di abbinare anelli in dyneema (causa surriscaldamento che dimezza la tenuta)
46 NODI di giunzione NODO INGLESE DOPPIO o A CONTRASTO : triplo doppio
47 NODI di giunzione NODO DELLE GUIDE SEMPLICE o GALLEGGIANTE: A COSA SERVE: - per unire due corde da utilizzare per le calate in corda doppia CARATTERISTICHE: - si posiziona sempre in modo da ridurre il pericolo che si incastri durante il recupero - tende a scivolare mentre viene caricato (lasciare almeno 30cm di corda dopo l uscita del nodo)
48 NODI di giunzione NODO DELLE GUIDE SEMPLICE o GALLEGGIANTE:
49 NODI NODO FARFALLA: A COSA SERVE: - per creare un asola, nella realizzazione della corda fissa, per rendere indipendenti tratti di corda CARATTERISTICHE: - di semplice realizzazione - permette una rapida regolazione della lunghezza dell asola consentendo di mantenere la corda fissa in linea e a distanza adeguata dalla parete
50 NODI NODO FARFALLA:
51 ANCORAGGI E SOSTE ANCORAGGIO: è un punto dove viene ancorata la corda. Gli ancoraggi possono essere naturali (spuntoni, clessidre, alberi ecc.)o artificiali (chiodi, blocchi da incastro, spit ecc.) SOSTA: la sosta è formata da almeno due ancoraggi. La sosta può essere: - fissa - mobile (classica e con asola inglobata) - semimobile ATTENZIONE: la sollecitazione sugli ancoraggi, in caso di caduta, è minore quanto minore è l angolo della sosta. Comunque mai superiore a 120
52 SOSTE SOSTA FISSA o STATICA Usata nella realizzazione della corda doppia o in particolari manovre di soccorso VANTAGGI: - nel caso di rottura di uno dei rami l incolumità della sosta non è compromessa - In caso di cedimento di uno degli ancoraggi non c è una sollecitazione a strappo sul rimanente o sui rimanenti ancoraggi SVANTAGGI: - è direzionale, il carico si ripartisce uniformemente solo se la sollecitazione proviene da una ben precisa direzione - in caso di ribaltamento il carico va ad interessare solo uno degli ancoraggi
53 SOSTE SOSTA FISSA o STATICA: SOSTA FISSA CON UNICO NODO SUI RAMI SOSTA FISSA CON NODI SEPARATI SUI SINGOLI RAMI
54 SOSTE SOSTA (MOBILE) CLASSICA VANTAGGI: - suddivide il carico in modo più o meno uguale su tutti gli ancoraggi - funziona bene qualunque sia la direzione di carico SVANTAGGI: - in caso di rottura di uno dei rami è compromessa tutta la sosta - nel caso di fuoriuscita di un ancoraggio è molto forte la sollecitazione a strappo sull altro o gli altri - in caso di ribaltamento la caduta è maggiore quanto più è lungo il triangolo di collegamento della sosta - in caso di ribaltamento, ad arresto avvenuto, risulta difficile eseguire l asola di bloccaggio.
55 SOSTE SOSTA (MOBILE) CLASSICA SUGGERIMENTI: 1. il nodo di giunzione del cordino (o la cucitura della fettuccia) deve essere collocato nel tratto più corto del triangolo. In questo modo, in caso di ribaltamento della sosta, si evitano le possibili interferenze del nodo con il moschettone posto al vertice del triangolo, situazione che potrebbe causare una non uniforme ripartizione del carico (sollecitazione di un solo ancoraggio). 2. ridurre l angolo di apertura del triangolo. L accorgimento è necessario perché sugli ancoraggi agisce anche una componente di forza orizzontale che, in caso di angolo di apertura molto ampio, può arrivare a generare su ciascuno di essi una sollecitazione addirittura superiore a quella applicata sul vertice del triangolo. 3. Prima di connettere il moschettone a ghiera a base larga all apice della sosta, ruotare uno dei due rami che compongono la sosta creando un asola. Questo consentirà in caso di fuoriuscita di uno degli ancoraggi, di mantenere collegato il moschettone alla sosta.
56 SOSTE SOSTA (MOBILE) CLASSICA: Nodo: vedi punto 1 suggerimenti Max 60 Asola: vedi punto 3 suggerimenti
57 SOSTE SOSTA (MOBILE) CON ASOLA INGLOBATA VANTAGGI: - suddivide il carico in modo più o meno uguale su tutti gli ancoraggi anche con notevolevariazione di direzione - il nodo è più veloce da eseguire rispetto a quello a contrasto - il nodo resta al centro e non va a dar fastidio alla mobilità della sosta SVANTAGGI: - in caso di rottura di unodei rami è compromessa tuttala sosta - nel caso di fuoriuscita di un ancoraggio è molto forte la sollecitazione a strappo sull altro - in caso di ribaltamento la caduta è maggiore quanto più è lungo il triangolo di collegamento della sosta - in caso di ribaltamento, ad arresto avvenuto, risulta difficile eseguire l asola di bloccaggio.
58 SOSTE SOSTA (MOBILE) CON ASOLA INGLOBATA Max 60
59 SOSTE SOSTA SEMIMOBILE VANTAGGI: - In caso di rottura di un cordino, l incolumità della sosta non è compromessa (se la rottura avviene tra il nodo ed il moschettone nell ancoraggio) - nel caso di fuoriuscita di un ancoraggio la sollecitazione a strappo sull altro è inferiore rispetto ad unasosta mobile - Garantisce un carico equilibrato sui dueancoraggi per sollecitazioni provenienti da un certo range di direzioni).. La mobilità della sosta è infatti definita dalla posizione dei due nodi aggiuntivi realizzati sul cordino; più questi saranno eseguiti vicino al vertice della sosta, minore sarà l escursione possibile del moschettone. Per godere di una maggiore varietà di direzioni, i nodi possono certo essere eseguiti più in alto, avvicinandosi alpunto diancoraggio, causando però una progressiva e forte riduzione dei vantaggi 1) e 2). Si riduce difatti la lunghezza del tratto di cordino che va dal nodo fino al punto di ancoraggio (ossia il tratto che può rompersi senza compromettere la sosta), mentre nel caso di cedimento di un ancoraggio, aumenta la sollecitazione su quello rimanente (maggiore scorrimento del moschettone
60 SOSTE SOSTA SEMIMOBILE - in caso di rottura di unodei rami è compromessa tuttala sosta - nel caso di fuoriuscita di un ancoraggio è molto forte la sollecitazione a strappo sull altro - in caso di ribaltamento la caduta è maggiore quanto più è lungo il triangolo di collegamento della sosta - in caso di ribaltamento, ad arresto avvenuto, risulta difficile eseguire l asola di bloccaggio.
61 SOSTE SOSTA SEMIMOBILE Prima di connettere il moschettone a ghiera a base larga all apice della sosta, ruotare uno dei due rami che compongono la sosta creando un asola. Max 60
62 CORDA FISSA Si rende necessario allestire una corda fissa quando ci si trova a dover superare in sicurezza un tratto impervio. La necessità può essere dovuta a cause naturali e impreviste (sentiero franato, tratto ghiacciato ecc.) SUGGERIMENTI: 1. Durante la stesura della fissa gli accompagnatori preposti si devono muovere sempre in sicurezza (cordata) 2. Il gruppo accompagnatori deve mettere a disposizione il materiale che serve; differenziare il criterio di scelta del materiale d uso comune dal materiale di gruppo suddiviso alla partenza 3. Utilizzare moschettoni a ghiera, controllando che siano sempre chiusi in modo corretto 4. Essere in 2 o 3 accompagnatori e procedere il più velocemente possibile 5. Collaborazione fra accompagnatori 6. Mettere in sicurezza il gruppo dei ragazzi, e allo stesso tempo gli accompagnatori preposti al controllo devono spiegare al gruppo cosa si sta facendo e perché 7. Scegliere sempre ancoraggi solidi e sicuri, alla partenza, arrivo e cambi di direzione meglio se su due soste 8. Sfruttare al massimo l ambiente circostante risparmiando materiale tecnico
63 CORDA FISSA 9. La corda dopo la posa deve essere tesa, evitare dove possibile tratti che sfregano contro la parete, zone che impediscono il passaggio del prusik e delle mani 10. Spezzare i tratti in modo che non siano troppo lunghi 11. Ai cambi di direzione lasciare il lasco per facilitare i ragazzi e usare, se possibile, un ancoraggio finale di un tratto e di partenza per un altro indipendenti 12. La corda va tensionata alla fine e nei tratti intermedi utilizzare preferenzialmente i prusik, o all occorrenza i nodi a farfalla per rendere ogni tratto indipendente 13. Percorrere la corda prima di farla percorrere ai ragazzi controllando tutto, se su neve predisporre una traccia per i piedi evidente e la corda all altezza corretta per i ragazzi 14. far percorrere la corda fissa ai ragazzi con il prusik, nei tratti orizzontali può essere percorsa anche con i moschettoni, il vantaggio del prusik è che se in salita o discesa il ragazzo scivola non cade perché è un nodo autobloccante; 15. se si ha la possibilità mettere un accompagnatore ad ogni ancoraggio, se non è possibile almeno a quelli più importanti o in posizioni critiche per controllare sia l'ancoraggio che i ragazzi ed eventualmente aiutarli a fare il prusik durante il cambio 16. far passare un ragazzo alla volta su ogni singolo tratto, se sono piccoli meglio seguirli 17. Dopo il passaggio di un buon numero di ragazzi verificare la tensione della corda e nel caso si sia allentata, ritenderla 18. Ancoraggio di partenza è sempre il mezzo barcaiolo con asola e controasola di bloccaggio
64 CORDA FISSA 19. Per l ancoraggio finale meglio utilizzare la piastrina gigi 20. Evitare soluzioni che richiedano materiali troppo tecnici, dato che sono tutte cose che si aggiungono al peso dello zaino e soprattutto vanno utilizzati correttamente per non incorrere in errori che possono precludere l efficacia 21. Tanta voglia di esercitarsi e giocare alla posa delle corde fisse 22. Allenarsi a leggere il terreno per trovare gli ancoraggi naturali che sono davanti ai nostri occhi ma che spesso non riusciamo ad individuare 23. Attrezzarsi con cordini lunghi per poter sfruttare gli ancoraggi naturali 24. Provare la tenuta delle varie soluzioni di ancoraggio (assicurati), per acquistare la dovuta certezza di cosa utilizziamo di naturale per appenderci
65 CORDA FISSA
66 BUONA SERATA A TUTTI
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