NORMATIVA DI RIFERIMENTO ASPETTI GESTIONALI E NORMATIVA

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1 ASPETTI GESTIONALI E NORMATIVA Dr.ssa Joanne Wells ANPA Dipartimento Rischio Nucleare Settore Radioprotezione, Radioisotopi e Macchine Radiogene NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo 17 marzo 1995 n.230 come modificato con Decreto Legislativo. 27 maggio 2000 n. 241 e Decreto Legislativo 9 maggio 2001 n. 257 Nuovi tipi o nuove categorie di pratiche che comportano un esposizione alle radiazioni ionizzanti debbono essere preventivamente giustificati dai loro vantaggi economici, sociali o di altro tipo rispetto al detrimento sanitario che ne può derivare. Qualsiasi pratica deve essere svolta in modo da mantenere l esposizione al livello più basso ragionevolmente ottenibile, tenuto conto dei fattori economici e sociali. Il terzo principio stabilisce che la somma delle dosi derivanti da tutte le pratiche in causa non debba superare i limiti di dose stabiliti. LIMITI DI DOSE PER LAVORATORI ESPOSTI Dose efficace per il cristallino per la pelle 20 msv/anno 150 msv /anno 500 msv/anno per le estremità 500 msv/anno 1

2 LIMITI DI DOSE PER LA POPOLAZIONE CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI AI FINI DELLA RADIOPROTEZIONE Limite di dose efficace per il cristallino per la pelle 1 msv/ anno 15 msv / anno 50 msv / anno Lavoratori esposti Lavoratori non esposti esposizione alle radiazioni con superamento di uno qualsiasi dei limiti per le persone del pubblico esposizione alle radiazioni non suscettibile di superare uno qualsiasi dei limiti per le persone del pubblico CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DI LAVORO Lavoratori esposti di cat. A quando si è suscettibili di una esposizione superiore, in un anno solare, a uno dei seguenti valori: 6 msv/anno di dose efficace 3/10 di uno qualsiasi dei limiti per il cristallino, per la pelle e per le estremità Lavoratori esposti non classificati in cat. A sono classificati in cat. B Un area di lavoro è classificata Zona Controllata quando per i lavoratori che operano in tale area sussiste il rischio di superare uno qualsiasi dei valori indicati per i lavoratori esposti di cat. A. Un area di lavoro è classificata Zona Sorvegliata quando per i lavoratori che operano in tale area sussiste il rischio di superare uno dei limiti di dose fissati per le persone del pubblico. CHI CLASSIFICA? La classificazione dei lavoratori e delle aree di lavoro viene effettuata dall Esperto Qualificato e da questi comunicata al datore di lavoro (All. III per art. 82) Presso l Ispettorato medico centrale del lavoro è istituito un elenco nominativo degli E.Q., ripartito secondo il grado di abilitazione (art.78). Le funzioni di E. Q. non possono essere assolte né dal datore di lavoro né dai dirigenti che eserciscono e dirigono l attività disciplinata (art. 77). OBBLIGHI DEI DATORI DI LAVORO, DIRIGENTI E PREPOSTI Nell ambito delle rispettive attribuzioni e competenze devono attuare le cautele di protezione e di sicurezza previste nel Capo VIII del DLgs. 230/95. Devono provvedere affinchè gli ambienti, dove sussiste un rischio da radiazioni, vengano individuati, delimitati, segnalati, classificati in zone e che l accesso ad essi sia adeguatamente regolamentato. 2

3 Devono provvedere a far classificare i lavoratori interessati ai fini della radioprotezione. Il datore di lavoro deve provvedere ad assicurare mediante uno o più medici la sorveglianza medica dei lavoratori esposti. Il datore di lavoro deve sottoporre i lavoratori esposti a visita medica preventiva a cura del medico autorizzato per i lavoratori esposti di cat. A o del medico competente per i lavoratori esposti di cat. B. Il datore di lavoro deve provvedere a che i lavoratori esposti siano sottoposti a visita medica periodica almeno una volta l anno. La visita medica per i lavoratori di cat. A deve essere effettuata almeno ogni sei mesi. Il datore di lavoro ha l obbligo di allontanare dal lavoro con rischio di esposizione a radiazioni ionizzanti i lavoratori che alla visita medica risultino non idonei. Devono predisporre norme interne di protezione e sicurezza e curare che copia di dette norme sia consultabile nei luoghi frequentati dai lavoratori, in particolare nelle zone controllate. Fornire ai lavoratori, ove necessari, i mezzi di sorveglianza dosimetrica e di protezione. Devono provvedere affinchè i singoli lavoratori osservino le norme interne, usino i mezzi di sorveglianza dosimetrica e di protezione ed osservino le modalità di esecuzione del lavoro. Rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti. Fornire al lavoratore esposto i risultati delle valutazioni di dose effettuate dall E.Q Il datore di lavoro deve inoltre provvedere a che siano sottoposti a visita medica eccezionale, da parte di un medico autorizzato, i lavoratori che abbiano subito un esposizione tale da comportare il superamento dei limiti di esposizione. OBBLIGHI DEI LAVORATORI Devono osservare le disposizioni impartite dal datore di lavoro o dai suoi incaricati a seconda delle mansioni alle quali sono addetti. Usare i mezzi di protezione e di sorveglianza dosimetrica forniti dal datore di lavoro. Sottoporsi alla sorveglianza medica. Segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei dispositivi e mezzi di sicurezza, di protezione e di sorveglianza dosimetrica, nonché le eventuali condizioni di pericolo di cui vengono a conoscenza. Non rimuovere né modificare, senza autorizzazione,i dispositivi di segnalazione, di protezione e di misurazione. Non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di competenza. 3

4 DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER LE LAVORATRICI Le donne gestanti non possono svolgere attività in zone classificate, comunque, ad attività che potrebbero esporre il nascituro ad una dose che ecceda un millisievert durante il periodo della gravidanza. E fatto obbligo alle lavoratrici di notificare al datore di lavoro il proprio stato di gestazione, non appena accertato. E altresì vietato adibire le donne che allattano ad attività comportanti un rischio di contaminazione. NULLA OSTA ALL IMPIEGO DI SORGENTI DI RADIAZIONI Qualsiasi attività comportante la detenzione, l utilizzazione, la manipolazione di materie radioattive, il trattamento, il deposito e l eventuale smaltimento nell ambiente di rifiuti nonché l utilizzazione di apparecchi generatori di radiazioni ionizzanti, debbono essere muniti di nulla osta preventivo. Tale nulla osta è classificato in due categorie, A e B. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero delle Attività Produttive, di concerto con il Ministro dell Ambiente, dell Interno,del Lavoro e Politiche Sociali, della Salute, sentita l ANPA,sono stabilite le condizioni per la classificazione nelle predette categorie. IMPIEGO DI CATEGORIA A IMPIEGO DI CATEGORIA B L impiego di categoria A è soggetto a nulla osta preventivo da parte del Ministero delle Attività Produttive di concerto con i Ministeri dell Ambiente, dell Interno, del Lavoro e Politiche Sociali, della Salute, sentite l ANPA e le Regioni territorialmente competenti. Nel nulla osta possono essere stabilite particolari prescrizioni per gli aspetti connessi alla costruzione, per le prove e l esercizio, nonché per l eventuale disattivazione degli impianti. L impiego di categoria B è soggetto a nulla osta preventivo. Con leggi delle regioni e delle province autonome sono stabilite le autorità competenti per il rilascio del nulla osta per le attività comportanti esposizioni a scopo medico. Negli altri casi il nulla osta è rilasciato dal Prefetto, sentiti i competenti organismi tecnici, tra i quali il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Copia del nulla osta viene inviata all ANPA. 4

5 VIGILANZA La vigilanza per la tutela dai rischi da radiazioni dei lavoratori è affidata, oltre che all ANPA, al Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, che la esercita a mezzo dell Ispettorato del lavoro e, nel caso di macchine radiogene, agli organi del servizio sanitario nazionale competenti per territorio. ISPETTORI ANPA Sono nominati con provvedimento del presidente dell ANPA stessa. Hanno diritto all accesso ovunque si svolgano le attività soggette alla loro vigilanza e possono procedere a tutti gli accertamenti che hanno rilevanza per la sicurezza nucleare e la protezione dei lavoratori, delle popolazioni e dell ambiente. Rilasciano copia del verbale all esercente o a chi lo rappresenta sul posto. Nell esercizio delle loro funzioni sono ufficiali di polizia giudiziaria. FUNZIONI DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA art.55 c.p.p. Prendere notizia del reato, anche di propria iniziativa Impedire che il reato venga portato ad ulteriori conseguenze Assicurare le fonti di prova Ricercare gli autori CHE COS E LA BRACHITERAPIA Inviare senza ritardo la comunicazione di reato al P.M. Modalità di radioterapia che si basa sull impiego di sorgenti radioattive sigillate introdotte o poste a contatto dei tessuti. Inizialmente la brachiterapia utilizzava sorgenti di radium o radon. Negli anni si è sviluppato un maggior interessse verso la tecnica brachiterapica trovandone l applicazione anche in campo non oncologico come le applicazioni in campo cardiovascolare. 5

6 SORGENTI SIGILLATE PER RADIOTERAPIA CORONARICA Si utilizza una sorgente γ per i vasi periferici più grandi a causa delle distanze di trattamento. Quando invece si deve dare dose a una piccola arteria e non ai tessuti normali che la circondano si preferiscono sorgenti β. Le sorgenti γ sono quelle che da un punto di vista radioprotezionistico danno maggiori problemi, sia al personale che interviene sia al paziente rilasciando dose ad organi non interessati al trattamento. RADIONUCLIDI PIU UTILIZZATI Ir 192 Half life: D Decay energy: MeV Half life: D Decay energy: MeV Half life: Y Decay energy: MeV BRACHITERAPIA PROSTATICA PERMANENTE Consiste nell impianto di sorgenti radioattive direttamente nella ghiandola. L utilizzo dello I 125 e del Pd 103 permette di salvaguardare i tessuti sani circostanti la prostata. Half life: D Decay energy: MeV 6

7 Half life: D Decay energy: MeV ASPETTI RADIOPROTEZIONISTICI DELLA BRACHITERAPIA Detenzione delle sorgenti in locale idoneo Preparazione delle sorgenti su apposito banco di manipolazione Applicazione delle sorgenti effettuata da medico radioterapista oppure da chirurgo urologo affiancato dal medico radioterapista sotto la supervisione di un fisico specialista Assistenza ai pazienti Norme di comportamento per i pazienti dismessi Classificazione delle zone e del personale addetto Norme specifiche relative all utilizzo delle sorgenti in condizioni normali ed in caso di incidente 7

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