CENNI STORICI URBANISTICI
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- Michele Tonelli
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1 CENNI STORICI URBANISTICI Questo antico gruppo di edifici, inseriti in contesto agricolo, è ubicato su di un area di pendio, tangente alla strada vicinale Via del Colle. Storicamente l aggregato, denominato Il Colle, risulta di proprietà dell Azienda Agricola Cortina e Mandorli, la quale si estende per molti ettari all interno del territorio comunale di Montespertoli. La stessa ubicazione dei fabbricati risulta immersa nel contado dell azienda e svolgono tutt ora un ruolo importante per l economia e la conduzione del terreno circostante. L antica formazione rappresenta una preesistenza significativa dai caratteri storico territoriali e tipologici architettonici in territorio agricolo che identificano uno dei sistemi insediativi propri del paesaggio di Montespertoli. Ad oggi non tutto il complesso de Il Colle risulta di proprietà dell azienda, ma in parte è stato alienato e deruralizzato, con cambio di destinazione d uso in civile abitazione; solo una porzione della colonica ha mantenuto caratteri e funzioni originari. Lo schema planimetrico, ben visibile dalle rappresentazioni catastali e dalle foto aeree, testimonia una disposizione dei volumi tipica del paesaggio agricolo rurale con la casa colonica esposta a solatio, un aia in terra battuta che relaziona quest ultima al fienile posto di fronte. Più distante rimane la presenza di un annesso adibito in precedenza a capanna, dalle dimensioni ridotte realizzato in pietre e laterizio locale ridotto a rudere. Questo manufatto attualmente di proprietà Pini Andrea, risulta l oggetto del presente Piano di Recupero. Ad avvalorare quanto detto fin ora, sia la casa colonica che uno dei due fienili presenti sono stati indicati come di valore, in quanto risultano, come altri edifici sparsi sul territorio con determinate caratteristiche, protagonisti di un architettura ben radicata ed inserita, contribuenti alla formazione di un identità che tutt oggi caratterizza la campagna toscana. Circa l epoca da attribuire all impianto originario del complesso poche sono le notizie che abbiamo al riguardo: sappiamo che nella rappresentazione del Catasto Leopoldino datata 1821, era già presente il corpo principale della colonica anche se con dimensioni più piccole di quelle rilevate oggi, mentre i vari annessi, sono rappresentati nel successivo Catasto all Impianto datato , ma non è possibile stabilire con precisione l epoca di costruzione. Attualmente lo stato di conservazione della colonica volge in cattivo stato per quanto riguarda la porzione che ha mantenuto i caratteri originari, mentre risulta in buono stato la porzione ristrutturata. I due fienili presenti invece, risultano uno in stato di abbandono ed uno invece in buono stato grazie ai lavori di ristrutturazione. Un discorso a parte merita l altro annesso, oggetto di PdR, in quanto originariamente come dalla documentazione fotografica allegata, risultava privo di copertura e in stato di rudere. Ad oggi i lavori effettuati in forza al Permesso di Costruire n. 487/2007 presentato in data 29/09/2007 con prot. n , rilasciato in data 22/09/2008, hanno comportato la completa demolizione del manufatto, e lo scavo con realizzazione di platea per fondazioni ai fini di ricavare un piano completamente interrato come previsto. Tale permesso è stato annullato ed i lavori sospesi a seguito di ordinanza del Responsabile del Settore IV Assetto del Territorio n. 96 del 12/03/2009 con prot. n emessa in via di autotutela del procedimento e successivamente prorogata. Secondo la Disciplina di Piano, all Art. 98 Interventi sugli edifici del territorio aperto e loro pertinenze, al co. 8: per gli immobili interessati dalle violazioni urbanistiche dell anno 2009, hanno portato alle sospensioni dei lavori in autotutela, con specifico riferimento ai Permessi di Costruire annullati al momento in cui gli edifici preesistenti, erano già stati demoliti, ma non ancora
2 ricostruiti, ovvero ricostruiti solo in parte, ma che a seguito dell annullamento ne è stata disposta la demolizione, è consentita la ricostruzione dei fabbricati preesistenti nelle volumetrie e nelle proporzioni originarie, solo alle seguenti condizioni: - Sia dimostrata la legittimità urbanistica; - Sia compatibile la ricostruzione con il paesaggio di inserimento; - L intervento proposto con la ricostruzione sia conforme alla disciplina del Piano 380/2001 e ss. mm. ii. Ovvero all art. 80 della L.R. 1/2005 e ss.mm.ii., che riguardino il mutamento esteriore degli edifici, dovranno essere preventivamente subordinato a richiesta di atti di assenso preventivo. Dunque la redazione del presente Piano di Recupero convenzionato si rende necessario ai fini della fattibilità d intervento, per poter effettuare la ristrutturazione edilizia ed il cambio di destinazione d uso ai fini abitativi dell annesso in oggetto. Strutturale; - E non si tratti di edifici che erano stati classificati di non valore dal PRG o dalle presenti norme, ovvero siano comunque ad oggi privi di classificazione, con la precisazione che la volumetria legittima preesistente potrà essere edificata solo a seguito della predisposizione di uno specifico piano di recupero, che in ogni caso non potrà prevedere la ricostruzione fedele dei manufatti inadeguati ed incoerenti con il contesto paesaggistico; - Fino all approvazione del RU, ogni intervento relativo agli edifici presenti nel territorio aperto, dovrà essere valutato con le norme del presente piano che, in caso di contrasto, prevalgono su quelle del PRG vigente; - Fino all approvazione del RUC, per tutti quegli interventi che determinano una incidenza sul paesaggio tale da richiedere una valutazione discrezionale di difficile espletazione nell ambito del normale lavoro d ufficio, l intervento potrà essere sottoposto al parere preventivo e consultivo della Commissione Comunale del Paesaggio, che in proposito sarà chiamata in seduta straordinaria ovvero in sede di conferenza dei servizi interni, ma comunque al di fuori dei compiti ad essa attribuiti ai sensi del DLgs 42/2004. Tale parere non sarà vincolante, ma costituirà un autorevole contributo per il responsabile del provvedimento; - Fino all approvazione del RUC, gli interventi sul patrimonio edilizio esistente classificato NIS, RVT, V e VT, anche per lavori riconducibili all art. 6 del DPR
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