Relatore: Istruttore P.S.T.I. Sandro GARGIULO. Modulo B

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Relatore: Istruttore P.S.T.I. Sandro GARGIULO. Modulo B"

Transcript

1 Corso Formativo per volontari Igiene e prevenzione delle malattie infettive Segni e sintomi delle patologie mediche Relatore: Istruttore P.S.T.I. Sandro GARGIULO Modulo B

2 OBIETTIVI LE MALATTIE INFETTIVE Conoscere le malattie Infettive Conoscere i meccanismi di trasmissione Saper adottare le corrette misure di prevenzione.

3 Principali vie di trasmissione MATERIALI BIOLOGICI: Sangue Urine Feci Saliva

4 MALATTIE INFETTIVE Sono quelle malattie determinate da agenti (batteri e virus) che si trasmettono da un essere vivente ad un altro, tramite diverse vie di contagio.

5 Tipi di trasmissione delle malattie infettive: DIRETTA Avviene con il passaggio dell agente infettivo da un soggetto ad un altro punture di insetti morsi di animali INDIRETTA Avviene tramite veicoli: aria, suolo mani del soccorritore materiale di soccorso liquidi organici effetti personali del malato indumenti del volontario

6 Trasmissione tramite via Aerea Attraverso goccioline contenenti microbi che rimangono a lungo sospese nell aria. Esempi più comuni: Influenza Malattie esantematiche Tubercolosi Meningite

7 EPATITE B - C Infezione del fegato causata da virus molto resistenti all ambiente esterno TRASMISSIONE trasfusioni ematiche apparecchiature sanitarie contaminate aghi e siringhe contaminati rapporti sessuali non protetti secrezioni corporee madre-figlio PREVENZIONE vaccino per HBV evitare il contatto

8 HIV - AIDS TRASMISSIONE PREVENZIONE diretta ( rapporto sessuale) madre- figlio sangue uso del profilattico parto cesareo guanti

9 Tetano Malattia neurologica che si manifesta con un grave spasmo muscolare causato da una neurotossina prodotta da un batterio (Clostridium tetani) cresciuto in una ferita contaminata. TRASMISSIONE polvere feci PREVENZIONE vaccinazione pulizie ferite siero

10 Igiene e prevenzione Accorgimenti Personali vaccinazione chemioprofilassi sieroprofilassi Accorgimenti Generali lavaggio delle mani uso D.P.I. ( guanti, occhiali, maschere) autoprotezione disinfezione

11 Il lavaggio delle mani Il lavaggio delle mani si esegue con sapone ed acqua corrente per almeno 20 secondi, per eliminare gran parte dei microbi. Se esposte a materiale biologico, oltre al lavaggio si effettua la disinfezione con ipoclorito di sodio.

12 Dotazione Personale Individuale USO DEI GUANTI Hanno lo scopo di proteggere dal contatto con gli agenti infettivi. E una misura protettiva in aggiunta al lavaggio delle mani. Quando si rimuovono evitare la contaminazione delle mani. Lavare subito le mani dopo la rimozione.

13 Rimozione dei guanti

14 Dotazione Personale Individuale

15

16 Curiosità e time break

17 Curiosità e Time Break

18 Patologie Mediche SEGNI SINTOMI

19 COLPO DI SOLE Il sole oltre a produrre ustioni per effetto dei raggi solari, può provocare un riscaldamento eccessivo della superficie cutanea, con successiva imponente sudorazione capace di provocare una grave disidratazione. Ciò può accadere in climi particolarmente caldi e asciutti. L azione diretta dei raggi del sole sul capo e in grado di elevare la temperatura intracranica oltre i livelli normali compatibili con la vita e le funzioni delle cellule celebrali, quindi un soggetto che abbia subito l azione diretta e prolungata dei raggi solari a capo scoperto può andare incontro a malore e alla perdita di conoscenza.

20 COLPO DI SOLE SEGNI E SINTOMI Rossore al viso Cefalea,confusione mentale, allucinazioni, vertigini, ronzii. Senso di malessere, nausea, fastidio alla luce, disturbi visivi. Aumento della temperatura corporea. Polso frequente Possibile delirio fino alla perdita di coscienza

21 COLPO DI SOLE PRIMO SOCCORSO Porre il soggetto all ombra in luogo fresco e ventilato. posizione semiseduta, impacchi di acqua fresca sulla fronte.(se cosciente ) Se e cosciente e pallido in viso (fase avanzata),posizione antishock, impacchi di acqua fresca sulla fronte. Se e incosciente PLS Tenere sempre sotto controllo le funzioni vitali.

22 COLPO DI CALORE La vittima di un colpo di calore all inizio compensa sudando, poi, per l elevato grado di umidità ambientale e per la mancanza di ventilazione, l evaporazione si arresta, il sudore ristagna, impedendo la fuoriuscita di altro sudore. I meccanismi di termoregolazione si alterano: la temperature interna, per la mancata eliminazione di calore, aumenta progressivamente fino a provocare una compromissione delle cellule celebrali.

23 Pelle secca e molto calda COLPO DI CALORE SEGNI E SINTOMI Respirazione profonda poi superficiale Polso prima pieno e rapido poi piccolo e rapido Volto arrossato oppure pallido Eccitazione nervosa Cefalea fino a delirio Pupille dilatate Si può arrivare a turbe della coscienza, al coma e all arresto respiratorio.

24 COLPO DI CALORE PRIMO SOCCORSO Portare il soggetto in ambiente arieggiato, liberarlo dagli indumenti e avvolgerlo in un lenzuolo o asciugamano umidi. Porre borse del ghiaccio avvolte in un telino, sotto le ascelle, sotto le ginocchia, all inguine, ai polsi, alle caviglie e ai lati del collo del paziente.

25 COLPO DI CALORE PRIMO SOCCORSO Se e cosciente e rosso in viso posizione semiseduta Se e incosciente e respira PLS, se e pallido posizione Anti-shock Tenere sempre sotto controllo le funzioni vitali.

26 LESIONI DA FREDDO Quando l ambiente esterno è molto freddo, aumenta la dispersione di calore del corpo; se questa dispersione supera la capacità di generarlo, l organismo va incontro ad un abbassamento di temperatura.

27 LESIONI DA FREDDO L organismo reagisce al freddo: 1.Rallentando la respirazione; 2.Provocando una vasocostrizione periferica con diminuzione dell afflusso di sangue alla cute; 3.Generando più calore nei muscoli con i brividi.

28 LESIONI DA FREDDO Se queste misure non sono sufficienti, si possono avere: 1.Un eccessivo raffreddamento delle parti più esposte (congelamento); 2.Un abbassamento di temperatura dell intero organismo (ipotermia).

29 IL CONGELAMENTO interessa solo parti del corpo, quali gli arti, le orecchie ed il naso,che sono più direttamente esposte al freddo e più sensibili alla vasocostrizione.

30 IL CONGELAMENTO SINTOMI: 1 fase - aspetto della parte bianco e lucido fredda al tatto ma ancora morbida. Intorpidimento ed insensibilità localizzata. 2 fase - la parte assume una colorazione chiazzata grigio bluastra. Al tatto i tessuti risultano irrigiditi, induriti dalla presenza di cristalli di ghiaccio. Totale intorpidimento ed insensibilità della parte. 3 fase la pelle ha un aspetto di colore bianco chiazzato di grigio o gialle, è irrigidita come i tessuti sottostanti che stanno andando in necrosi e sono da considerare persi

31 IL CONGELAMENTO PRIMO SOCCORSO 1 grado (iniziale): 1.Muovere la parte colpita per far riprendere la circolazione; 2.Riscaldare tenendola al riparo; 3.Allentiamo i polsini o ciò che stringe la parte; 4.Togliamo o sostituiamo i vestiti bagnati.

32 IL CONGELAMENTO 2 e 3 grado : 1.Riscaldiamo la parte tenendola al riparo; 2.Allentiamo i polsini o ciò che stringe la parte; 3.Togliamo o sostituiamo i vestiti bagnati; 4.Massaggiare per favorire il ritorno venoso, partendo dalle parti lontane e avvicinandoci gradualmente alla zona colpita senza toccarla.

33 IL CONGELAMENTO ERRORI DA EVITARE : 1.Massaggiare la parte colpita con neve; 2.Massaggiare direttamente sulla parte congelata; 3.Lasciare indosso indumenti bagnati; 4.Dare da bere alcolici; 5.Riscaldare troppo la parte interessata.

34 IPOTERMIA È una patologia che interessa l intero organismo, determinata da una esposizione globale al freddo.

35 IPOTERMIA L ipotermia è favorita da: 1.Vento che raffredda il corpo velocemente; 2.Vestiti bagnati; 3.Alcool; 4.Immersione in acqua fredda; 5.Immobilità; 6.Traumi.

36 IPOTERMIA Segni e sintomi: 1.Pelle bianca, fredda e asciutta; 2.Brividi; 3.Stanchezza, sonnolenza; 4.rallentamento del battito e respiro;

37 IPOTERMIA PRIMO SOCCORSO Se siamo ancora all aperto: 1. Se infortunato cosciente fargli mangiare qualcosa di energetico; 2.Non fargli fare sforzi; 3.Non lasciarlo addormentare; 4.Togliere i vestiti bagnati; 5.Riscaldarlo con il nostro calore.

38 IPOTERMIA Se riusciamo a raggiungere un edificio: 1.Riscaldare con moderazione per non causare uno shock; 2.Somministrare dei liquidi caldi eccitanti e zuccherati; 3.Tenerlo a riposo ben coperto e in posizione antishock.

39 DOMANDE

40 DOMANDE

USTIONI - MALORI CAUSE AMBIENTALI USTIONI - MALORI CAUSE AMBIENTALI. Monitori Pergine Valsugana

USTIONI - MALORI CAUSE AMBIENTALI USTIONI - MALORI CAUSE AMBIENTALI. Monitori Pergine Valsugana USTIONI - MALORI CAUSE AMBIENTALI Le ustioni sono lesioni della pelle provocate direttamente dalla fiamma o da contatto con solidi, liquidi e vapori ad alta temperatura. Sono ustioni anche le lesioni da

Dettagli

Croce Rossa Italiana. Ferite shock ustioni

Croce Rossa Italiana. Ferite shock ustioni Ferite shock ustioni Obiettivi 1.Lo Shock; 2.Trattamento di ferite; 3.Ustioni; 4.Colpo di calore; 5.Ipotermia. 1. Shock Situazione clinica caratterizzata da grave e generalizzata diminuzione di perfusione

Dettagli

CAPITOLO M_1 SECONDO MODULO

CAPITOLO M_1 SECONDO MODULO CAPITOLO M_1 SECONDO MODULO OBIETTIVI Identificare le situazioni a rischio a causa dell esposizione ad alte e basse temperature Identificare e valutare le principali lesioni legate alle condizioni ambientali

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI

AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE PUGLIA AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI ONDATE ANOMALE DA CALORE INDICAZIONI E CONSIGLI PRATICI PER UN ESTATE IN SALUTE A cura di Servizio di Igiene

Dettagli

CALDO E FREDDO COME CAUSA DI MALATTIA

CALDO E FREDDO COME CAUSA DI MALATTIA CALDO E FREDDO COME CAUSA DI MALATTIA CALDO COME CAUSA DI MALATTIA L'ustione è una lesione dei tessuti tegumentari causata dall'esposizione del tessuto stesso a fonti termiche, a sostanze chimiche (causticazione)

Dettagli

UN ESTATE AL RIPARO DAL CALDO

UN ESTATE AL RIPARO DAL CALDO I.P. UN ESTATE AL RIPARO DAL CALDO QUESTO OPUSCOLO È STATO REALIZZATO PER FORNIRE UTILI CONSIGLI A SOSTEGNO DEGLI ANZIANI. FAVORISCI LA SUA DIFFUSIONE TRA LE FASCE DI POPOLAZIONE IN ETÀ PIÙ AVANZATA. GRAZIE.

Dettagli

SHOCK - LESIONI MALORI

SHOCK - LESIONI MALORI SHOCK E LESIONI SHOCK - LESIONI MALORI Corso Base per Aspiranti Volontari della Croce Rossa 06 dicembre 2010 OBIETTIVO DELLA LEZIONE RICONOSCERE LO SHOCK PRIMO SOCCORSO IN CASO DI SHOCK Argomenti LO SHOCK

Dettagli

MALORI IMPROVVISI E PER CAUSE AMBIENTALI

MALORI IMPROVVISI E PER CAUSE AMBIENTALI XIII CORSO BASE ASPIRANTI VOLONTARI IMPROVVISI E PER CAUSE AMBIENTALI Obiettivi del modulo formativo Fornire conoscenze per il riconoscimento dei malori con carattere episodico e acuto che portano all

Dettagli

REGOLE D ORO Per affrontare il caldo estivo LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME.

REGOLE D ORO Per affrontare il caldo estivo LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME. www.regione.lombardia.it 10 REGOLE D ORO Per affrontare il caldo estivo LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME. LOMBARDIA. COSTRUIAMOLA INSIEME. Ecco uno strumento utile per combattere il caldo estivo. Una serie

Dettagli

La T corporea dipende dal bilancio tra produzione, guadagno e perdita di calore. METABOLISMO

La T corporea dipende dal bilancio tra produzione, guadagno e perdita di calore. METABOLISMO TERMOREGOLAZIONE BILANCIO ENERGETICO La T corporea dipende dal bilancio tra produzione, guadagno e perdita di calore. METABOLISMO Gli animali si dividono in: Pecilotermi (invertebrati, pesci, anfibi, rettili):

Dettagli

REGOLE D ORO. Per affrontare il caldo estivo

REGOLE D ORO. Per affrontare il caldo estivo 10 REGOLE D ORO Per affrontare il caldo estivo Ecco uno strumento utile per combattere il caldo estivo. Una serie di consigli pratici per affrontare questa emergenza e i rischi che ne derivano. Questi

Dettagli

Traumi multipli CADUTE DALL ALTO - SCHIACCIAMENTO SE VOMITA

Traumi multipli CADUTE DALL ALTO - SCHIACCIAMENTO SE VOMITA Traumi multipli CADUTE DALL ALTO - SCHIACCIAMENTO 1 SE VOMITA 1.Immobilizzare la testa 2.Tranquillizzare l infortunato 3.Coprire l infortunato con il telo COSA NON FARE Non tamponare sangue o liquido da

Dettagli

Pubblica Assistenza Valnure Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel

Pubblica Assistenza Valnure Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel.0523-877988 www.pubblicavalnure.it Definizione Lo SHOCK è un GRAVE STATO PATOLOGICO caratterizzato da una generale RIDUZIONE DELLA PERFUSIONE SANGUIGNA con conseguente

Dettagli

Difendersi dal caldo. I consigli della tua Regione, per combattere il caldo estivo.

Difendersi dal caldo. I consigli della tua Regione, per combattere il caldo estivo. Difendersi dal caldo. I consigli della tua Regione, per combattere il caldo estivo. Ecco uno strumento utile per combattere il caldo estivo. Una serie di consigli pratici per affrontare questa emergenza

Dettagli

LESIONI DA AGENTI CHIMICI E FISICI, LESIONI DA COLPO DI SOLE E DI CALORE. Associazione Volontari Protezione Civile Noicàttaro onlus DEFINIZIONE

LESIONI DA AGENTI CHIMICI E FISICI, LESIONI DA COLPO DI SOLE E DI CALORE. Associazione Volontari Protezione Civile Noicàttaro onlus DEFINIZIONE LESIONI DA AGENTI CHIMICI E FISICI, LESIONI DA COLPO DI SOLE E DI CALORE Dott Gaetano Partipilo DEFINIZIONE Danno tissutale causato da esposizione diretta a energia termica, elettricao dal contatto con

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova CROCE ROSSA ITALIANA 1 ARGOMENTI VARI Lesioni da agenti ambientali Ustioni Avvelenamenti e Intossicazioni Tossicodipendenze Diabete Zecche 2 LESIONI DA AGENTI AMBIENTALI LESIONI DA FREDDO LESIONI DA CALDO

Dettagli

EMERGENZE DA ALTERAZIONE della TEMPERATURA AMBIENTALE COPLO DI CALORE IPOTERMIA

EMERGENZE DA ALTERAZIONE della TEMPERATURA AMBIENTALE COPLO DI CALORE IPOTERMIA EMERGENZE DA ALTERAZIONE della TEMPERATURA AMBIENTALE COPLO DI CALORE IPOTERMIA Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI TEMPERATURE ESTREME OBIETTIVI Conseguenze sull organismo umano in ambienti con TEMPERATURE

Dettagli

USTIONI USTIONI SHOCK IPOVOLEMICO SHOCK IPOVOLEMICO

USTIONI USTIONI SHOCK IPOVOLEMICO SHOCK IPOVOLEMICO SHOCK IPOVOLEMICO Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI SHOCK IPOVOLEMICO OBIETTIVI Sapere cos è l USTIONE Sapere riconoscere la gravità di un USTIONE Conoscere le tipologie di USTIONE e saperle CLASSIFICARE

Dettagli

CAPITOLO J_10 SECONDO MODULO

CAPITOLO J_10 SECONDO MODULO CAPITOLO J_10 SECONDO MODULO OBIETTIVI Conoscere le principali cause di ustione Conoscere e valutare la gravità Conoscere il primo trattamento DEFINIZIONE LESIONE DELLA PELLE E/O MUCOSE E DEI TESSUTI SOTTOSTANTI

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera USTIONI USTIONE LESIONE DELLA PELLE ED EVENTUALEMTE DEGLI STRATI SOTTOSTANTI, PRODOTTA DA AGENTI FISICI (calore, radiazioni, elettricità) O CHIMICI TERMICHE RADIAZIONI ELETTRICHE CHIMICHE (acidi

Dettagli

Valutazione dell infortunato. La chiamata di emergenza

Valutazione dell infortunato. La chiamata di emergenza Valutazione dell infortunato La chiamata di emergenza giovedì 23 febbraio 2012 IL PRIMO SOCCORSO Cos è il primo soccorso è l aiuto che chiunque può prestare a una o più persone vittime di incidente o di

Dettagli

Identificare le situazioni a rischio per esposizione alle alte e alle basse temperature

Identificare le situazioni a rischio per esposizione alle alte e alle basse temperature CAPITOLO 7_a Obiettivi Identificare le situazioni a rischio per esposizione alle alte e alle basse temperature Identificare e valutare le principali lesioni legate alle condizioni ambientali Conoscere

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA - C.T.E.S.

CROCE ROSSA ITALIANA - C.T.E.S. - C.T.E.S. Supporto didattico al testo lezioni di Direttive di insegnamento ad uso dei Monitori e dei Capomonitori della C.R.I. A cura di Anna Tos Ricci Emorragie I Edizione - gennaio 2009 A cura di: Luca

Dettagli

Saper riconoscere e trattare

Saper riconoscere e trattare Saper riconoscere e trattare Disturbi della coscienza Disturbi della coscienza Lipotimia Sincope Coma Alterazione del normale funzionamento del cervello Che cosa fare chiamare il 118/112 controllare le

Dettagli

APPUNTI DI PRIMO SOCCCORSO. Ustioni e lesioni da energia elettrica

APPUNTI DI PRIMO SOCCCORSO. Ustioni e lesioni da energia elettrica APPUNTI DI PRIMO SOCCCORSO Ustioni e lesioni da energia elettrica OBIETTIVI Definire il tipo di trauma Valutare il rischio legato allo scenario Acquisire nozioni di primo aiuto LE USTIONI L'ustione è un

Dettagli

MALORI DA CAUSE AMBIENTALI REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA

MALORI DA CAUSE AMBIENTALI REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA MALORI DA CAUSE AMBIENTALI REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA METABOLISMO = TEMPERATURA CORPOREA ETEROTERMI: (RETTILI ED ANFIBI) VARIANO LA LORO TEMPERATURA IN RELAZIONE ALLA TEMPERATURA AMBIENTALE.

Dettagli

Alpinis pin mo o e Pro P n ro t n o t o So S c o c c o c rs o o Primo: pensarci p rim rim!

Alpinis pin mo o e Pro P n ro t n o t o So S c o c c o c rs o o Primo: pensarci p rim rim! Alpinismo e Pronto Soccorso Primo: pensarci prima! SOCCORSO pronto, ma non solo! Saper fare Avere gli strumenti Esserci di testa Rispettare i limiti Conoscere i riferimenti sanitari CONDIZIONI AMBIENTALI

Dettagli

Il primo soccorso Ruolo del soccorritore nei malori improvvisi e traumi

Il primo soccorso Ruolo del soccorritore nei malori improvvisi e traumi Il primo soccorso Ruolo del soccorritore nei malori improvvisi e traumi Pergine Valsugana, 26 ottobre 2017 Obiettivi Identificare il comportamento corretto del soccorritore (cosa fare / cosa NON fare)

Dettagli

LE USTIONI. Monitore CRI Guido Guidi

LE USTIONI. Monitore CRI Guido Guidi LE USTIONI Monitore CRI Guido Guidi ANATOMIA DELLA CUTE EPIDERMIDE DERMA (follicoli piliferi, ghiandole sebacee, terminazioni nervose) IPODERMA (grasso) DEFINIZIONE E CAUSE Le ustioni sono lesioni tessutali

Dettagli

Croce Rossa Italiana Comitato locale di Orbetello Via Gioberti, Orbetello (GR)

Croce Rossa Italiana Comitato locale di Orbetello Via Gioberti, Orbetello (GR) Corsi per privati PRIMO SOCCORSO L iniziativa di attivare in Italia Corsi di Educazione Sanitaria rivolti ai privati è partita negli anni 60 dal Corpo delle Infermiere Volontarie (per poi ampliarsi man

Dettagli

Il veleno è una sostanza che introdotta nell organismo, in quantità sufficiente, provoca danni temporanei o permanenti

Il veleno è una sostanza che introdotta nell organismo, in quantità sufficiente, provoca danni temporanei o permanenti AVVELENAMENTI Il veleno è una sostanza che introdotta nell organismo, in quantità sufficiente, provoca danni temporanei o permanenti Vie di penetrazione Le sostanze tossiche possono penetrare attraverso

Dettagli

ELETTROCUZIONE O FOLGORAZIONE

ELETTROCUZIONE O FOLGORAZIONE ELETTROCUZIONE O FOLGORAZIONE 1 Definizione : passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo 3 SEGNI E SINTOMI Tetanizzazione dei muscoli Trisma (bocca serrata) Arresto respiratorio Arresto cardiaco

Dettagli

Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme

Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme OBIETTIVI Anatomia della cute Fisiologia della cute Patologie della cute LA CUTE ANATOMIA DELLA CUTE Organo molto esteso che riveste il nostro corpo.

Dettagli

Dispositivi di Protezione Individuale DPI

Dispositivi di Protezione Individuale DPI Dispositivi di Protezione Individuale DPI Definizione - Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne

Dettagli

SICUREZZA DEGLI OPERATORI

SICUREZZA DEGLI OPERATORI SICUREZZA DEGLI OPERATORI 1 Le Norme D. Lgs. 81/08 Norme in materia sicurezza sul lavoro D.M. 13 aprile 2011 Applicazione D.Lgs. 81/08 al volontariato 2 Le Norme Il volontario di protezione civile è equiparato

Dettagli

LE INFEZIONI: MODALITA ED ESITI

LE INFEZIONI: MODALITA ED ESITI LE INFEZIONI: MODALITA ED ESITI LE INFEZIONI Lo sviluppo delle infezioni procede con le stesse tappe. 1. Contatto 2. Penetrazione 3. Colonizzazione 4. Effetto patogeno La patogenicità di un MO dipende

Dettagli

COLPO DI SOLE IL DISTURBO CHE SI MANIFESTA PER UNA PROTRATTA ESPOSIZIONE AL SOLE.

COLPO DI SOLE IL DISTURBO CHE SI MANIFESTA PER UNA PROTRATTA ESPOSIZIONE AL SOLE. COLPO DI SOLE IL DISTURBO CHE SI MANIFESTA PER UNA PROTRATTA ESPOSIZIONE AL SOLE. COLPO DI SOLE CAUSE LA CAUSA DETERMINANTE E L ECCESSIVA ESPOSIZIONE A L AZIONE DEI RAGGI SOLARI, RADIAZIONE INFRAROSSE

Dettagli

Elementi di Primo Soccorso. Manocchi Andrea Croce Rossa Italiana Monitore

Elementi di Primo Soccorso. Manocchi Andrea Croce Rossa Italiana Monitore Elementi di Primo Soccorso Manocchi Andrea Croce Rossa Italiana Monitore OBIETTIVI PARLEREMO DI: - APPROCCIO DEL SOCCORRITORE: rilievo dei segni vitali. - MALORI IMPROVVISI: shock, sincope, crisi convulsive,

Dettagli

D.P.I. guanti occhiali, schermi facciali mascherine filtranti facciali camici di protezione cuffie calzari

D.P.I. guanti occhiali, schermi facciali mascherine filtranti facciali camici di protezione cuffie calzari D.P.I. I sistemi barriera sono utilizzati da soli o in combinata per proteggere dagli agenti infettivi la cute, le mucose e le vie aeree. guanti occhiali, schermi facciali mascherine filtranti facciali

Dettagli

IL POLITRAUMA GOLDEN HOUR

IL POLITRAUMA GOLDEN HOUR IL POLITRAUMA Si definisce politraumatizzato un soggetto che ha subito due o più lesioni a carico di organi vitali, almeno una delle quali tale da metterne in pericolo la vita. Nei Paesi industrializzati,

Dettagli

Definizione. Shock NON è sinonimo, in termini medici, di svenimento, né indica una condizione di forte paura.

Definizione. Shock NON è sinonimo, in termini medici, di svenimento, né indica una condizione di forte paura. LO SHOCK Definizione Shock NON è sinonimo, in termini medici, di svenimento, né indica una condizione di forte paura. Si tratta di una condizione caratterizzata da ridotta perfusione tissutale generalizzata:

Dettagli

Gravità e Urgenza. Gravità. Urgenza

Gravità e Urgenza. Gravità. Urgenza Gravità Gravità e Urgenza E una situazione in cui la vita del soggetto non è in pericolo. È meglio non muovere l infortunato e attendere con calma il soccorso qualificato. I soccorritori agiranno nella

Dettagli

Perdite di sensi. Malori dovuti a disturbi. del Sistema Nervoso

Perdite di sensi. Malori dovuti a disturbi. del Sistema Nervoso Perdite di sensi Malori dovuti a disturbi del Sistema Nervoso 1 LIPOTIMIA e SINCOPE Segni e sintomi - pallore - sudorazione - vertigine, nausea - debolezza - annebbiamento della vista - calo dell udito,

Dettagli

Manifestazioni di una alterazione dello stato di coscienza

Manifestazioni di una alterazione dello stato di coscienza LIPOTIMIA e SINCOPE Lipotimia Sincope Manifestazioni di una alterazione dello stato di coscienza Stato di coscienza Facoltà mentale che permette di avere la consapevolezza della propria esistenza e dell

Dettagli

VALUAZIONE DELLA PERSONA IN DIFFICOLTÀ laico

VALUAZIONE DELLA PERSONA IN DIFFICOLTÀ laico COSA È IL PRIMO SOCCORSO Il primo soccorso è l aiuto dato alla persona in difficoltà (infortunata o malata) da personale non sanitario in attesa dell intervento competente. L AIUTO EFFICACE / EFFICIENTE

Dettagli

Igiene ed autoprotezione

Igiene ed autoprotezione Igiene ed autoprotezione Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA Obiettivi: Conoscere le

Dettagli

I TRAUMI E LE USTIONI

I TRAUMI E LE USTIONI Corso Base per Aspiranti Volontari del Soccorso della CROCE ROSSA ITALIANA I TRAUMI E LE USTIONI OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere la tipologia e la gravità dei traumi a carico della struttura ossea Conoscere

Dettagli

1 PROVA: - REALIZZARE UNA BARELLA DI FORTUNA CON

1 PROVA: - REALIZZARE UNA BARELLA DI FORTUNA CON 1 PROVA: - REALIZZARE UNA BARELLA DI FORTUNA CON CIò CHE HANNO INTORNO, OPPURE, NEL CASO NON TROVASSERO NULLA POTREMMO CHIEDERGLI LA DIMOSTRAZIONE DEL TRASPORTO DI UN FERITO. - INTERVENTO IN CASO DI LUSSAZIONE

Dettagli

PRIMO SOCCORSO EMERGENZE MEDICHE PATOLOGIA DA CALORE CRAMPI DA CALORE ESAURIMENTO DA CALORE COLPO DI CALORE. deplezione IDRICA.

PRIMO SOCCORSO EMERGENZE MEDICHE PATOLOGIA DA CALORE CRAMPI DA CALORE ESAURIMENTO DA CALORE COLPO DI CALORE. deplezione IDRICA. PRIMO SOCCORSO EMERGENZE MEDICHE PATOLOGIA DA CALORE CRAMPI DA CALORE ESAURIMENTO DA CALORE deplezione SALINA deplezione IDRICA COLPO DI CALORE CRAMPI DA CALORE Insorgono in seguito ad una giornata di

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER R.L.S. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

CORSO DI FORMAZIONE PER R.L.S. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI CORSO DI FORMAZIONE PER R.L.S. Art. 37 D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI La valutazione dei rischi relativa agli agenti biologici corso di formazione per R.L.S. gennaio febbraio 2017

Dettagli

Liberamente adattato da Burns Dr. R Forehand.Univ. Health Center University of Georgia E da: Ustioni Prof.ssa Marina Molinino Università di Genova

Liberamente adattato da Burns Dr. R Forehand.Univ. Health Center University of Georgia E da: Ustioni Prof.ssa Marina Molinino Università di Genova Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Liberamente adattato da Burns Dr. R Forehand.Univ. Health Center University

Dettagli

ESPOSIZIONE: materializzazione del pericolo derivante dal contatto con e/o utilizzo di fattori capaci di causare danno.

ESPOSIZIONE: materializzazione del pericolo derivante dal contatto con e/o utilizzo di fattori capaci di causare danno. PERICOLO o RISCHIO? PERICOLO: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni. RISCHIO: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle

Dettagli

Cap. 9 APPARATO DIGERENTE

Cap. 9 APPARATO DIGERENTE Cap. 9 APPARATO DIGERENTE Rev. 1.02 22/07/2014 OBIETTIVI DELLA LEZIONE Al termine di questa sessione l aspirante soccorritore dovrà essere in grado di: definire il dolore addominale acuto e le principali

Dettagli

Lesioni da caldo, freddo e da agenti chimici

Lesioni da caldo, freddo e da agenti chimici Lesioni da caldo, freddo e da agenti chimici LA PELLE LA PELLE La pelle è composta LA PELLE epidermide derma adipe LA PELLE La pelle ha la funzione di: proteggere da microrganismi regolare l equilibrio

Dettagli

PRIMO SOCCORSO RISCHI LAVORATIVI E MISURE PREVENTIVE PER I LAVORATORI STAGIONALI E OCCASIONALI

PRIMO SOCCORSO RISCHI LAVORATIVI E MISURE PREVENTIVE PER I LAVORATORI STAGIONALI E OCCASIONALI PRIMO SOCCORSO Comitato art. 7 del D.Lgs 81/2008 della Provincia di Pavia RISCHI LAVORATIVI E MISURE PREVENTIVE PER I LAVORATORI STAGIONALI E OCCASIONALI Documento certificato ai sensi dell Art. 3 Decreto

Dettagli

Termine generale che indica qualsiasi lesione ai danni del cranio e del cervello

Termine generale che indica qualsiasi lesione ai danni del cranio e del cervello Termine generale che indica qualsiasi lesione ai danni del cranio e del cervello LESIONI ESTERNE CONTUSIONE DEL CUOIO CAPELLUTO TUMEFAZIONE (BERNOCCOLO) FERITA La gestione di queste lesioni sono identiche

Dettagli

ESTATE SICURA - CALDO E LAVORO

ESTATE SICURA - CALDO E LAVORO ESTATE SICURA - CALDO E LAVORO Guida breve per i lavoratori Autori Michela Bonafede 1, Claudia Branchi 1, Maria Concetta D Ovidio 1, Alessandro Marinaccio 1, Francesca de Donato 2, Manuela De Sario 2,

Dettagli

Sanificazione delle ambulanze

Sanificazione delle ambulanze Sanificazione delle ambulanze Identificare le situazioni a rischio infettivo trasporti a rischio infettivo: trasporto di soggetti con perdita di sangue presenza, nella cellula sanitaria, di liquidi organici

Dettagli

Corso di Primo Soccorso. Il Sistema e il Soccorritore Occasionale

Corso di Primo Soccorso. Il Sistema e il Soccorritore Occasionale Corso di Primo Soccorso Il Sistema 1-1-8 e il Soccorritore Occasionale Primo Soccorso Primo Soccorso Evento Linea del Tempo Soccorso Qualificato Scuola di Formazione Blu Soccorso 2 Urgenza e Gravità URGENZA:

Dettagli

Pubblica Assistenza Valnure Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel

Pubblica Assistenza Valnure Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel.0523-877988 www.pubblicavalnure.it Definizione di ustione Danno tissutale causato da esposizione diretta a energia termica, elettrica o dal contatto con sostanze

Dettagli

ONDATE DI CALORE ED ATTIVITA LAVORATIVE

ONDATE DI CALORE ED ATTIVITA LAVORATIVE Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro ONDATE DI CALORE ED ATTIVITA LAVORATIVE GENERALITÀ Anche se non è possibile fare previsioni sul clima a lungo termine,

Dettagli

INTOSSICAZIONI. Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI. Corso formativo PSTI per i Volontari della Croce Rossa Italiana INTOSSICAZIONE

INTOSSICAZIONI. Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI. Corso formativo PSTI per i Volontari della Croce Rossa Italiana INTOSSICAZIONE INTOSSICAZIONI Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI OBIETTIVI INTOSSICAZIONE Identificare e classificare i diversi tipi di INTOSSICAZIONE Effettuare una VALUTAZIONE del paziente in base al tipo di intossicazione

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA ISPETTORATO REGIONALE V.d.S. PIEMONTE

CROCE ROSSA ITALIANA ISPETTORATO REGIONALE V.d.S. PIEMONTE CROCE ROSSA ITALIANA ISPETTORATO REGIONALE V.d.S. PIEMONTE Requisiti minimi Durata: ore 24 Rapporto istruttore/allievi: 1/5 PROGRAMMA DEL CORSO PER ASPIRANTI VOLONTARI DEL SOCCORSO C.R.I. CORSO BASE BREVETTO

Dettagli

EFFETTI DEGLI INCIDENTI CON ELEMENTI DI PRIMO

EFFETTI DEGLI INCIDENTI CON ELEMENTI DI PRIMO Manuale Operativo SEPES Capitolo 4 EFFETTI DEGLI INCIDENTI CON ELEMENTI DI PRIMO SOCCORSO I PARTE 4.5 USTIONI Dott. Antonino Reale, Dott.ssa Paola Silvestri USTIONI L ustione è una lesione secondaria al

Dettagli

Appendice 4. Il lavaggio delle mani

Appendice 4. Il lavaggio delle mani Appendice 4 La World Health Organization (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato nell Agosto 2014 la guida Interim infection control guidance for care of patients with suspected or confirmed

Dettagli

PATOLOGIA ADDOMINALE TRAUMATICA

PATOLOGIA ADDOMINALE TRAUMATICA 1 PATOLOGIA ADDOMINALE TRAUMATICA 2 LESIONI ADDOMINALI CHIUSE Trauma improvviso sulla parete addominale, a cui si associa un aumento della pressione all interno della cavità addominale. APERTE (Associate

Dettagli

Materiale didattico validato da: Il Rischio Biologico. Rev. 2 ott Rischio biologico slide 1 di 16

Materiale didattico validato da: Il Rischio Biologico. Rev. 2 ott Rischio biologico slide 1 di 16 Il Rischio Biologico Rev. 2 ott. 2009 Rischio biologico slide 1 di 16 Definizione Consiste nella possibilità di contrarre, in seguito all esposizione a virus, batteri, miceti o funghi (lieviti e muffe),

Dettagli

Italmed srl ALLEGATO Ia (Ftdp 08.18) Firenze

Italmed srl ALLEGATO Ia (Ftdp 08.18) Firenze Italmed srl ALLEGATO Ia (Ftdp 08.18) Firenze SCHEDA DATI DI SICUREZZA PER OPERATORI (Scheda informativa) SODIO IPOCLORITO 5,25% (Variante 1) 1. IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA 1.1. Nome commerciale:

Dettagli

118 ISS t hg yri p oc

118 ISS t hg yri p oc INSEGNAMENTO DEL PRIMO SOCCORSO Scuola Secondaria di II grado SI DIVIDONO IN: - Distorsioni (lesione dei legamenti di una articolazione) dovuta, per lo più, a traumi indiretti che determinano movimenti

Dettagli

INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI HIV. Human Immunodeficiency Virus. #ConoscerePrevenireAmare

INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI HIV. Human Immunodeficiency Virus. #ConoscerePrevenireAmare INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI HIV Human Immunodeficiency Virus #ConoscerePrevenireAmare VIRUS COS È L AIDS è una malattia causata da un agente infettivo, il virus definito HIV, caratterizzata da

Dettagli

Quel freddo giorno SVENTARE L ATTACCO DELLE PATOLOGIE INVERNALI.

Quel freddo giorno SVENTARE L ATTACCO DELLE PATOLOGIE INVERNALI. Quel freddo giorno SVENTARE L ATTACCO DELLE PATOLOGIE INVERNALI www.zentiva.it www.teamsalute.it Cap.1 MAI SCOPRIRSI TROPPO! IL TRATTO DA PERCORRERE ERA LUNGO E IO SAREI STATO TROPPO SCOPERTO: COME AVREI

Dettagli

CALDO E FREDDO COME CAUSA DI MALATTIA

CALDO E FREDDO COME CAUSA DI MALATTIA CALDO E FREDDO COME CAUSA DI MALATTIA Variazioni della temperatura corporea I mammiferi sono OMEOTERMI ó mantengono la T entro limiti costanti (nell uomo 37 C + 1 C) óesistono meccanismi di termoregolazione

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera Lo shock Lo shock è uno stato di sofferenza dell organismo, grave e progressivo, potenzialmente mortale, dovuto a ridotta perfusione ai tessuti, in seguito a caduta della Pressione Arteriosa che

Dettagli

Manuale per la formazione. Capitolo 4 Nozioni sugli effetti delle ustioni: quali sono i danni da ustione pediatrica

Manuale per la formazione. Capitolo 4 Nozioni sugli effetti delle ustioni: quali sono i danni da ustione pediatrica Manuale per la formazione Capitolo 4 Nozioni sugli effetti delle ustioni: quali sono i danni da ustione pediatrica Definizione di ustione L ustione è una lesione provocata da agenti termici, elettrici

Dettagli

il rapporto sessuale è la via preminente di contagio sono guaribili (eccetto AIDS ed epatite C) se vengono riconosciute il più presto possibile

il rapporto sessuale è la via preminente di contagio sono guaribili (eccetto AIDS ed epatite C) se vengono riconosciute il più presto possibile LE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE il rapporto sessuale è la via preminente di contagio sono guaribili (eccetto AIDS ed epatite C) se vengono riconosciute il più presto possibile alcune possono essere

Dettagli

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R)

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R) ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO attualmente previste dalla U.E. per sostanze e preparati pericolosi (FRASI R) R1 = esplosivo allo stato secco R2 = rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre

Dettagli

SHOCK Definizione, classificazione e manovre di soccorso.

SHOCK Definizione, classificazione e manovre di soccorso. SHOCK Definizione, classificazione e manovre di soccorso. A cura di: Inf. Luciano Zuccatti - 118 DEFINIZIONE Il termine shock ( o choc) in senso medico indica un processo patologico a carattere progressivo

Dettagli

Sistema di sorveglianza e controllo delle malattie infettive in relazione alle modalità di trasmissione e ai mezzi di prevenzione

Sistema di sorveglianza e controllo delle malattie infettive in relazione alle modalità di trasmissione e ai mezzi di prevenzione Sistema di sorveglianza e controllo delle malattie infettive in relazione alle modalità di trasmissione e ai mezzi di prevenzione Sabrina Senatore UOC Medicina Preventiva nelle Comunità Malattie infettive

Dettagli

MAI COSA NON FARE. Mettere a repentaglio la propria sicurezza. Muovere l infortunato. Dare da bere

MAI COSA NON FARE.  Mettere a repentaglio la propria sicurezza. Muovere l infortunato. Dare da bere COSA NON FARE MAI Mettere a repentaglio la propria sicurezza Muovere l infortunato Dare da bere Caricare l infortunato su una macchina di passaggio www.fisiokinesiterapia.biz COSA FARE Mantenere la calma

Dettagli

Gestione Intra-NOS del Trauma LA GESTIONE INTRAOSPEDALIERA DEL TRAUMA APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE ALL INTERNO DEL NOS

Gestione Intra-NOS del Trauma LA GESTIONE INTRAOSPEDALIERA DEL TRAUMA APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE ALL INTERNO DEL NOS Gestione Intra-NOS del Trauma LA GESTIONE INTRAOSPEDALIERA DEL TRAUMA APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE ALL INTERNO DEL NOS Obiettivi Conoscere i principi della circolazione Definire lo shock e conoscere le

Dettagli

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO 2 FASI DEL SOCCORSO " INDIVIDUAZIONE DEL MEZZO " ALLERTAMENTO GESTIONE(della( COEU/SOREU(!

Dettagli

MALATTIE INFETTIVE. Modulo 1 Lezione G Croce Rossa Italiana Emilia Romagna 12/03/12

MALATTIE INFETTIVE. Modulo 1 Lezione G Croce Rossa Italiana Emilia Romagna 12/03/12 MALATTIE INFETTIVE Modulo 1 Lezione G Croce Rossa Italiana Emilia Romagna 12/03/12 Obiettivo della lezione Conoscere l invisibile, impalpabile mondo dei microbi, non di rado patogeni (batteri, virus) e

Dettagli

tiroide SINTOMI E SEGNI DELL IPOTIROIDISMO E DELL IPERTIROIDISMO

tiroide SINTOMI E SEGNI DELL IPOTIROIDISMO E DELL IPERTIROIDISMO tiroide SINTOMI E SEGNI DELL IPOTIROIDISMO E DELL IPERTIROIDISMO Le alterazioni della corretta funzionalità della tiroide, una piccola ghiandola localizzata nella porzione anteriore del collo, possono

Dettagli

I livello: Supporto delle Funzioni Vitali con Metodiche di base (BLS) 12 ore

I livello: Supporto delle Funzioni Vitali con Metodiche di base (BLS) 12 ore PROGRAMMA DEI CORSI DI : CULTURA DI EMERGENZA DI BASE DI PRIMO SOCCORSO NELL EDUCAZIONE SANITARIA FORMAZIONE DEI LAVORATORI DESIGNATI AL P.S. PER LE AZIENDE DI GRUPPO A B C I livello: Supporto delle Funzioni

Dettagli

Autoprotezione, valutazioni e sicurezza

Autoprotezione, valutazioni e sicurezza Autoprotezione, valutazioni e sicurezza Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA Obiettivi:

Dettagli

Macro e Micro clima in

Macro e Micro clima in Macro e Micro clima in agricoltura MICROCLIMA E il clima degli ambienti confinati MACROCLIMA E l insieme dei fenomeni climatici di una ampia regione (interessa soprattutto i Lavori all aperto) GLI ELEMENTI

Dettagli

M s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari

M s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari Rev. 1 del 14.10.09 Misure di protezione per gli Operatori Sanitari (Circolare Ministero della Salute n. 23671del 20.05.09) Gli Operatori Sanitari, a stretto contatto con casi sospetti di influenza da

Dettagli

Pericoli dei gas inerti

Pericoli dei gas inerti Gas inerti Il rapido rilascio di gas inerti può ridurre o eliminare la presenza di ossigeno nell ambiente in cui ha luogo. L aria che respiriamo contiene il 21% di ossigeno. Se questa percentuale decresce

Dettagli

Svenimento. malori. coperta SLACCIARE CINTURE E VESTITI VENTILARE TENERE SOTTO CONTROLLO IL RESPIRO. NON dare da bere. NON alzarlo rapidamente

Svenimento. malori. coperta SLACCIARE CINTURE E VESTITI VENTILARE TENERE SOTTO CONTROLLO IL RESPIRO. NON dare da bere. NON alzarlo rapidamente PRIMO SOCCORSO Malori CORSO DI FORMAZIONE ADDETTI PS Primo soccorso Aspetti organizzativi Svenimento coperta SLACCIARE CINTURE E VESTITI NON alzarlo rapidamente VENTILARE NON dare da bere TENERE SOTTO

Dettagli

Inf. Roberta Baldessari. gruppo CRI Pergine Valsugana

Inf. Roberta Baldessari. gruppo CRI Pergine Valsugana Aspetti di igiene Inf. Roberta Baldessari gruppo CRI Pergine Valsugana Igiene complesso di regole e di pratiche che prevengono la comparsa delle malattie, migliorando le condizioni di vita Infezione ingresso

Dettagli

118 ISS t hg yri p oc

118 ISS t hg yri p oc INSEGNAMENTO DEL PRIMO SOCCORSO Scuola Secondaria di II grado TRAUMI Per trauma si intende una lesione prodotta da qualsiasi causa esterna che agisca con violenza sull organismo. TRAUMI Le lesioni traumatiche

Dettagli

Apparato Muscolo-Scheletrico

Apparato Muscolo-Scheletrico Apparato Muscolo-Scheletrico Definizione L apparato locomotore è l insieme di organi che permettono di: Sostenere il corpo; Consentire il movimento; Proteggere gli organi più importanti (cervello, cuore,

Dettagli

OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere la tipologia e la gravità dei traumi a carico della struttura ossea Conoscere i principi di immobilità della persona

OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere la tipologia e la gravità dei traumi a carico della struttura ossea Conoscere i principi di immobilità della persona Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA I TRAUMI E LE USTIONI OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere la tipologia e la gravità dei traumi a carico della struttura ossea Conoscere i principi

Dettagli

CORSO BASE PER OPERATORI VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE

CORSO BASE PER OPERATORI VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE CORSO BASE PER OPERATORI VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE Comitato Locale di Varese - I SERVIZI SANITARI IN EMERGENZA - LA VALUTAZIONE DEL PAZIENTE -LA CHIAMATA AL 118 IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA DI primo

Dettagli

LIPOTIMIA o PRE-SINCOPE (Svenimento)

LIPOTIMIA o PRE-SINCOPE (Svenimento) SINCOPE SHOCK INFARTO MIOCARDICO EDEMA POLMONARE LIPOTIMIA o PRE-SINCOPE (Svenimento) Definizione: temporanea, fugace perdita di sensi: diminuito afflusso di sangue al cervello per calo di pressione, carenza

Dettagli

Corso per Soccorritori di Livello avanzato 118 Empoli

Corso per Soccorritori di Livello avanzato 118 Empoli Corso per Soccorritori di Livello avanzato 118 Empoli Le emergenze cardio- circolatorie Obiettivi Riconoscere quando il paziente ha un problema in C Sapere quali sono gli elementi di allarme per cui è

Dettagli

Ferite. Si è in presenza di una ferita quando vi è una lesione della cute con l esposizione dei tessuti sottostanti. Anatomia della cute:

Ferite. Si è in presenza di una ferita quando vi è una lesione della cute con l esposizione dei tessuti sottostanti. Anatomia della cute: LE FERITE Ferite Si è in presenza di una ferita quando vi è una lesione della cute con l esposizione dei tessuti sottostanti. Epidermide Derma Anatomia della cute: Tessuti sottocutanei Annessi cutanei

Dettagli

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO CAPITOLO P_1 OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO FASI DEL SOCCORSO INDIVIDUAZIONE DEL MEZZO ALLERTAMENTO GESTIONE della SOREU

Dettagli