Gesù. Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?.

Transcript

1 GRUPPOQUINTAELEMENTARE Scheda 11 Gesù Il Battesimo nel Giordano Matteo 3, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14 Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?. 15 Ma Gesù gli rispose: Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia. Allora egli lo lasciò fare. 16 Appena battezzato, Gesù uscì dall acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17 Ed ecco una voce dal cielo che diceva: Questi è il Figlio mio, l amato: in lui ho posto il mio compiacimento. CANTO: UN SOLO SPIRITO Un solo Spirito, un solo battesimo, un solo Signore Gesù! Nel segno dell amore tu sei con noi, nel nome tuo viviamo fratelli: nel cuore la speranza che tu ci dai, la fede che ci unisce: cantiamo. Lo Spirito Santo in voi parlerà di me; dovunque c è un uomo al mondo sono io; ognuno che crede in me fratello vostro sarà: nel segno del battesimo rinascerà. IL BATTESIMO è il fondamento di tutta la vita cristiana è la porta d ingresso che apre l accesso agli altri sacramenti ci libera dal peccato ci fa diventare figli di Dio ci chiama a far parte della Chiesa significa immersione nell acqua, simbolo della sepoltura nella morte di Cristo, dalla quale risorgiamo con Lui, come «nuove creature»

2 Cosa dice (significa, esprime) ciascuno di questi momenti del rito del Battesimo? 1. Il rito di accoglienza A. la liberazione dal peccato e dal diavolo 2. La scelta del nome B. a che cosa desideriamo credere 3. Il segno della croce sulla fronte del bambino 4. L invocazione dei Santi 5. La rinuncia a Satana 6. La professione di fede 7. Il Battesimo propriamente detto (l immersione nell acqua benedetta) 8. L unzione con il sacro crisma, olio profumato consacrato dal Vescovo C. essi sono vicini a noi, come dei fratelli maggiori che ci aiutano D. il sigillo di Cristo sul bambino, e la grazia che Cristo ci ha donato per mezzo della croce E. la partecipazione di tutta la comunità alla gioia per il dono del figlio: riconosciamo che ogni vita è dono di Dio F. Dio ci chiama per nome, ci conosce fin dalla nascita, attraverso i nostri genitori ci fa conoscere tutto il suo amore G. è il rito essenziale: opera la morte al peccato e l ingresso nella vita della Trinità: io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo H. il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, desidera che il bambino possa ascoltare presto la sua Parola e professare la fede 9. La veste bianca I. Cristo illumina il neo-battezzato 10. La candela, accesa al cero pasquale 11. Il rito dell effetà, in cui il celebrante tocca, con il pollice, le orecchie e le labbra del battezzato 12. Il Padre nostro 13. La benedizione solenne L. il nuovo battezzato è ora figlio di Dio e può dire la preghiera dei figli di Dio M. il dono dello Spirito Santo al nuovo battezzato: è divenuto un cristiano, cioè unto (Cristo-crisma-cristiano); si annuncia una 2 a unzione: il sacramento della Cresima, che conferma e porta a compimento l unzione battesimale N. la benedizione della mamma, del papà e di tutta l assemblea a conclusione della celebrazione O. il battezzato si è rivestito di Cristo, ed è risorto con Cristo CONCLUSIONE DEL RITO DEL BATTESIMO Questo bambino, rinato nel Battesimo, viene chiamato ed è realmente figlio di Dio. Nella Cresima riceverà la pienezza dello Spirito Santo; accostandosi all'altare del Signore parteciperà alla mensa del suo sacrificio, e nell'assemblea dei fratelli potrà rivolgersi a Dio chiamandolo Padre

3 X EDUCATORI video, poi commento al Vangelo (faccio io brevemente) e canto insieme, iniziamo poi a far ricordare ai ragazzi i momenti che si ricordano della celebrazione del Battesimo (sarebbe bello fare PP) Poi nei gruppi (mezz'oretta) ripresa della celebrazione del battesimo, individuare le risposte giuste nella prima pagina (senza dire quante sono, eh eh!), poi nel retro collegare momenti e significato; infine spiegare la conclusione del rito (ultime righe) facendo vedere come il battesimo apre a tutta la vita cristiana... Il contesto Siamo all inizio della vita pubblica di Gesù. Essa è preparata dalla predicazione di Giovanni il Battista e dal suo battesimo di conversione. Nei versetti immediatamente precedenti al brano che stiamo meditando Giovanni invita a prepararsi alla venuta di chi avrebbe battezzato in Spirito Santo e fuoco. È proprio Lui, Gesù di Nazaret, che ora si avvicina per chiedere a Giovanni il battesimo. Per una lettura attenta Dividiamo il brano in tre parti: segnale sul testo. Cerca poi di dare un titolo ad ognuna di esse: a. v. 13:... b. vv :... c. vv :... Esaminiamole una per una. a. Viene messa in luce la volontà di Gesù nel suo andare al Giordano: vuole farsi battezzare. È un gesto che mette in luce la piena appartenenza del Messia al suo popolo: Egli si mette in fila con i peccatori. b. Nel dialogo tra Giovanni e Gesù si vuole affrontare un obiezione che nasceva ricordando questo fatto: forse il precursore è più grande del Maestro? L affermazione di Giovanni esprime il dubbio di molti credenti: come mai il Figlio di Dio ha bisogno di un battesimo di conversione? La spiegazione viene ritrovata nel disegno di salvezza del Padre: Gesù compie fino in fondo la sua volontà (adempiere ogni giustizia) e proprio in questo suo avvicinarsi alla storia di ogni uomo realizza la salvezza. c. La terza scena rivela pienamente chi è Gesù. Attraverso vari segni l evangelista ci aiuta a comprendere la realtà della persona del Messia e della sua missione. Si aprirono i cieli: è solo dall alto che si può comprendere la verità su Gesù. Vide lo Spirito di Dio scendere: come preannunciato dai profeti lo Spirito riempie il Messia. Davvero Gesù possiede la pienezza della potenza di Dio.

4 Una voce dal cielo: è Dio stesso che conferma l identità del suo Figlio. Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto: Gesù è veramente il Figlio di Dio venuto sulla terra per la salvezza degli uomini. Quest ultima frase richiama l espressione del profeta Isaia. Ricerca e trascrivi Is 42,1: Questo versetto riguarda il Servo del Signore la cui sofferenza è occasione di salvezza. Ci viene allora svelato il modo con cui Gesù sarà il Messia: non trionfatore, liberatore polìtico e neppure giudice implacabile dei colpevoli. Egli sarà debole e sofferente, apparentemente sconfitto, ma rimanendo fedele al Padre vincitore della morte e salvatore di tutti. Per la riflessione Da questa pagina evangelica siamo sollecitati ad interrogarci sulla realtà di Gesù e sulla sua missione così da comprendere anche più in profondità il modo corretto per vivere da suoi discepoli. 1. Anche noi possiamo rimanere stupiti dagli apparenti contrasti che sono presenti in questa pagina. Da una parte vediamo Gesù in fila con i peccatori che riceve il battesimo di Giovanni e ci sentiamo dire che la sua missione sarà contrassegnata da debolezza e sofferenza. Dall altra vediamo su di Lui lo Spirito di Dio e lo sentiamo proclamare in pienezza Figlio dal Padre che è nei cieli. Dobbiamo comprendere che proprio qui sta il cuore della rivelazione sull incarnazione del Figlio di Dio, che senza perdere nulla della sua divinità si è fatto realmente uomo, ha veramente sofferto il dolore e la solitudine, ci ha amato fino alla morte di croce. Siamo allora invitati a lasciare da parte immagini diverse del Messia: non è Colui che interviene nella storia cambiando le cose con un colpo di bacchetta magica o con gesti clamorosi: solo con la piena fiducia nel Padre, anche nella sofferenza e nella morte, sta la verità della vita e la strada per la risurrezione. Quale immagine di Gesù mi sono fatto? Comprendo il significato del farsi uomo del Figlio di Dio e rimango stupito del suo amore così pieno e totale per tutti? 2. Questa pagina inaugura la missione pubblica di Gesù e ne rivela i tratti più significativi. È quindi qui che dobbiamo ritrovare anche le indicazioni per vivere il nostro essere cristiani. Infatti il discepolo cerca di realizzare nella sua vita le scelte del Maestro.

5 Questo significa che non dobbiamo pensare a un cristianesimo trionfatore o alla scelta della fede come una specie di assicurazione che ci garantisce in tutti i momenti, ma cercare di essere sempre fedeli al Padre, anche nei momenti difficili, perché consapevoli del suo amore sempre attento a noi ed essere così segno per tutti di esso. Come Gesù dobbiamo camminare con i nostri fratelli, condividerne le gioie e le sofferenze, le ansie e la ricerca, per poter annunciare a tutti che la vita ha un significato vero e sicuro, che niente, neppure il dolore o la morte, possono cancellare. Come descriverei gli elementi fondamentali della vita cristiana? Come riesco ad essere testimone dell amore di Dio tra i miei amici? Preghiamo Signore Gesù, ancora una volta resto stupito di fronte al tuo amore per me. Davvero mi sei venuto accanto per accompagnarmi nel cammino di ogni giorno. Non hai tenuto niente per te, mi hai voluto bene fino in fondo. Grazie per questo: fa che anche nei momenti difficili sappia ricordarmelo e riesca a vederti e a sentirti vicino. a proposito del "libro" e del "rotolo"... Mentre il rotolo era dedicato alla conservazione delle opere letterarie, per usi domestici e privati quali prendere appunti, scrivere testi in brutta copia prima di trasferirli su papiro, fare i compiti o i conti, ma anche per stendere atti legali, i Romani come i Sumeri prima di loro preferivano usare tavolette (tabulae), in quanto supporti più pratici e maneggevoli. Erano di legno o di avorio con un bordo rialzato intorno, venivano spalmate al centro di cera - che le rendeva riscrivibili - e incise mediante stili metallici. Spesso diverse tavolette venivano unite insieme per mezzo di fermagli metallici a formare una sorta di libro, chiamato codex o codicillus. L'uso delle tavolette si conserva sino al XIV secolo e questa consuetudine è stata uno degli elementi catalizzatori del passaggio dal rotolo al codice come formato principale del libro... L'uso del codice come formato librario per testi letterari compare nel mondo romano tra il I e II sec d.c., prevalentemente in ambiente cristiano, per le copie manoscritte del Nuovo Testamento

6 (da "La videoscrittura in ambiente accademico" prof Chiara Colombo) Alla pergamena veniva data la forma del codice (che è quella del nostro libro). Il codice pergamenaceo sostituì, a partire dal IV secolo d.c., l'antico volumen papiraceo. Quasi tutta la letteratura latina ci è giunta grazie alla trascrizione su codici di pergamena eseguita dai monaci medievali. Verso la fine del medioevo fu gradualmente sostituita dalla carta. Alla fine dell'età classica il libro subì una decisiva modifica. Abbandonata la forma del rotolo, in uso col papiro, il libro realizzato in pergamena assunse la forma a codice, già usata per le tavolette cerate, che venivano legate insieme a formare il "dypticus", il "tripticus" e il "polypticus". Il termine codice fu poi usato anche per designare i fogli di pergamena piegati in due ed inseriti l'uno nell'altro a formare i "quaderni"(originalmente di quattro fogli, da cui il nome). preghiera- lettura vangelo con spiegazione battesimo parti del rito- accenno ai sacramenti- canto - video - gruppi con lavoro su scheda- Vi rubo 30 secondi per la lettura di queste righe del Papa, un pezzo della predica che ha fatto domenica, battezzando dei bambini. "Cari genitori, nel domandare il Battesimo per i vostri bambini, voi manifestate e testimoniate la vostra fede, la gioia di essere cristiani e di appartenere alla Chiesa. È la gioia che scaturisce dalla consapevolezza di avere ricevuto un grande dono da Dio, la fede appunto, un dono che nessuno di noi ha potuto meritare, ma che ci è stato dato gratuitamente e al quale abbiamo risposto con il nostro "sì". È la gioia di riconoscerci figli di Dio, di scoprirci affidati alle sue mani, di sentirci accolti in un abbraccio d amore, allo stesso modo in cui una mamma sostiene ed abbraccia il suo bambino. Questa gioia, che orienta il cammino di ogni cristiano, si fonda su un rapporto personale con Gesù, un rapporto che orienta l intera esistenza umana. È Lui infatti il senso della nostra vita, Colui sul quale vale la pena di tenere fisso lo sguardo, per essere illuminati dalla sua Verità e poter vivere in pienezza. Il cammino della fede che oggi comincia per questi bambini si fonda perciò su una certezza, sull esperienza che non vi è niente di più grande che conoscere Cristo e comunicare agli altri l amicizia con Lui; solo in questa amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana e possiamo sperimentare ciò che è bello e ciò che libera. Chi ha fatto questa esperienza non è disposto a rinunciare alla propria fede per nulla al mondo".