7. LA ROZZA TERRACOTTA di Maria Aprosio e Antonio Pizzo

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1 7. LA ROZZA TERRACOTTA di Maria Aprosio e Antonio Pizzo Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta 7.1. La rozza terracotta dei periodi 1-3 Sotto la voce rozza terracotta sono state comprese tutte le ceramiche che presentano un impasto grezzo, forse destinato a sopportare temperature elevate. Poiché la ceramica qui analizzata non è relativa ad un centro di consumo, le tracce di annerimento per esposizione alla fiamma sono del tutto assenti: ciò fa sì che risulti non sempre chiara la reale destinazione d uso di alcune forme, come ad esempio i piatti tipo I.1. Il panorama delle forme in rozza terracotta è assai limitato: la maggior parte dei frammenti si riferisce infatti alle olle e ai coperchi, che si differenziano gli uni dagli altri solamente per sottili variazioni nella conformazione degli orli. Vi è un aspetto che può essere interessante mettere in evidenza: la produzione delle olle è piuttosto costante fra il forno C (39% dei frammenti e 51% del peso) e il forno E (54% dei frammenti e 43% del peso) e subisce un calo nel forno F, mentre i coperchi mostrano una tendenza opposta. I numerosi scarti di coperchio rinvenuti negli strati relativi al forno F (41% dei frammenti e 46% del peso) potrebbero sottintendere, più che un aumento nella produzione di questa forma, una maggiore difficoltà nella cottura dovuta forse alla forma troncoconica particolarmente svasata. I. Piatto Tipo I.1 Il piattello riproduce in rozza terracotta la forma già osservata in vernice nera e vernice rossa (vd. tipo VN I. 1 in vernice nera e tipo VR I.1 in vernice rossa). In questo caso le dimensioni del piatto possono essere anche notevolmente più piccole rispetto ai piatti in vernice nera e soprattutto a quelli in vernice rossa. Anche nel contesto della necropoli del Palazzone di Perugia (Lippolis 1984, tav. XXV, p. 177), a Cosa (Dyson fig. 7, FG 8, p ) e nella necropoli di Sovana (Arias 1971, p. 76, fig. 29) si era osservato che questa forma è prodotta in queste tre classi differenti. (Per quanto riguarda la descrizione generale della forma si veda il capitolo sulla vernice nera e sulla vernice rossa in questo volume). Datazione: prima metà del II secolo a.c. I.1.1 I E F Tipo I.2 Contenitore di forma molto aperta con pareti piuttosto spesse, che presenta caratteristiche dell argilla tipiche delle ceramiche da fuoco con una forma piuttosto comune nelle ceramiche destinate alla preparazione dei cibi. Si tratta infatti di un piatto o di un tegame dalle larghe pareti curve, con orlo di piccole dimensioni a tesa. Il 225

2 Le fornaci di Marcianella: i materiali fondo non è conservato e le dimensioni del frammento impediscono di ricostruire il diametro e l inclinazione esatta della parete. Un contenitore simile a quello sopra descritto proviene dagli scavi urbani di Chiusi-Ospedale Vecchio (Marchetti t.l., tav XIII, 96 f). Datazione: primo venticinquennio del II secolo a.c. I.2.1 I E Tipo VI.3 Casseruole con pareti verticali ed orlo estroflesso a sezione rettangolare. All interno l attaccatura dell orlo è evidenziata da un leggero listello, che predispone un solco per l alloggio del coperchio. Il fondo non è conservato, ma il breve attacco alla base del vaso lascia supporre un fondo piatto. L interno della vasca è dipinto in rosso: potrebbe trattarsi di una delle prime produzioni dei tegami a verniciati di rosso all interno che diventeranno molto comuni nel corso della tarda età repubblicana. Datazione: fine III-primo venticinquennio del II sec. a.c. VI.3.1 VI C/E C/E C/E VI. Tegame VI. Casseruola Tipo VI.1 Casseruola dalle basse pareti curve che terminano con un orlo a listello a sezione rettangolare. Il diametro e l inclinazione sono solamente congetturali. Datazione: primo venticinquennio del II secolo a.c. VI.1.1 VI E Tipo VI.2 Casseruola dalle basse pareti curve, con orlo di piccole dimensioni, che presenta una forte depressione sulla faccia superiore, tanto da dare origine a due piccoli listelli che probabilmente sono destinati all alloggio del coperchio. Il fondo non è conservato. Un tegame con un orlo simile, in esemplare unico, dipinto di rosso all interno è documentato a Cosa (Dyson 1976, fig. 1 CF9). Datazione: fine III-inizi II secolo a.c. VI.2.1 VI C VIII. Olla VIII. Olla Tipo VIII.1 Olla dall orlo tozzo e appena piegato verso l esterno. Il corpo ed il fondo non sono conservati. VIII.1.1 VIII b 1 C Residuo Tipo VIII.2 Olla con sottile orlo fortemente ripiegato all esterno e verso il basso. Dalla piccola parte di parete conservata è possibile intuire un collo estremamente breve, sopra un corpo che si presume essere stato ovoidale. Un orlo simile proviene dagli scavi urbani di Chiusi Ospedale Vecchio (Cfr. Marchetti t.l., tav. X, 71, p. 118). Datazione: fine III-primo venticinquennio del II sec. a.c. VIII.2.1 VIII b 1 C E Tipo VIII.3 Olla con parte superiore del corpo fortemente rastremata ed orlo svasato, più o meno ingrossato. La parte inferiore del corpo ed il fondo non sono conservati, ma è possibile 226

3 TAVOLA LIII 227

4 Le fornaci di Marcianella: i materiali un associazione con il fondo tipo XVI.3, che per le caratteristiche degli impasti e per le dimensioni sembra poter essere stato relativo a questo tipo di olla. Le olle in rozza terracotta prodotte a Marcianella nei periodi 1-3 sono fra loro assai simili sia dal punto di vista morfologico sia dal punto di vista delle dimensioni: i diametri delle bocche hanno due misure 10 e 15/17 centimetri. Questo tipo è fra i meglio attestati nelle prime due fasi produttive di Marcianella. Olle analoghe provengono dagli scavi urbani di Chiusi Santa Maria (Marchetti t.l, tav. XL, 184; tav. XLII, 189, 193; tav. XLIV, 202) e Ospedale Vecchio (Marchetti t.l., tav. VII, 57; tav. IX, 64-65; tav. X, 73, p. 117). Datazione: fine III-primo venticinquennio del II sec. a.c. VIII.3.1 L orlo è leggermente ingrossato e a sezione quasi a mandorla. VIII b 1 C b 1 C a 1 C E E E F VIII.3.2 L orlo è fortemente ripiegato all esterno, leggermente appiattito. VIII Residuo Tipo VIII.4 Olla con ampio orlo svasato, ad imbuto, che si raccorda con la parete tramite uno spigolo, talvolta sottolineato da un leggero solco. Il bordo può essere leggermente ingrossato all estremità, fino a formare un profilo a mandorla. Il corpo ed il fondo non sono conservati. Questa olla è attestata negli scavi urbani di Chiusi (Marchetti t.l., tav. XL, 180, XLIV, 200). Esemplari assai simili a quelli di Marcianella sono presenti a Cosa in contesti del tardo II-I secolo a.c. (Dyson 1976, Kitchen Ware VII, 2; cfr. fig. 8, FG 20, p. 42; fig. 33, PD 53, p. 95). Olle di questo tipo sono state rinvenute nelle necropoli di Sovana: a Poggio della Folonia in una tomba datata tra la fine del III e gli inizi del II a.c. e a Poggio Grezzano in una tomba datata fra la metà del II e gli inizi del I secolo a.c. (Pancrazzi 1971, tomba 2 fig. 81, SPG 2/1, pp ). Nella stipe votiva del tempio di Esculapio di Fregellae, sono presenti olle analoghe a quelle qui descritte (Lippolis 1986, tav. XLVII, 12-13, p. 84), datate sulla base del deposito fra il III secolo e 125 a.c. (Pinna 1986, pp ). A Marcianella queste olle sembrano essere state prodotte per tutto il periodo di attività delle fornaci ( VIII.6.3-4). Datazione: fine III-metà II secolo a.c. VIII.4.1 Olla con ampio bordo ad imbuto ed orlo ingrossato all estremità e profilo rotondeggiante. VIII C C/E F VIII.4.2 Questo esemplare presenta un orlo con un ingrossamento molto maggiore rispetto al gruppo precedente e all esterno una linea crea una sorta di breve fascia quasi a preludere l orlo a mandorla. VIII b 1 C C/E E E F VIII.4.3 Questo gruppo, rappresentato da un solo esemplare, si distingue per la sottigliezza delle pareti e dell orlo che si congiunge con il corpo con una leggera modanatura ed un solco che ne sottolinea lo stacco. VIII b 1 C Tipo VIII.5 Olla con orlo a mandorla e corpo ovoidale. L estremità dell orlo è ingrossata solo sulla superficie esterna in maniera più o meno accentuata ed è sottolineata da un solco. Il corpo si congiunge con l orlo tramite uno spigolo che esclude la presenza del collo. Il fondo non è conservato. Le dimensioni del diametro dell apertura variano fra 10,7 e 16 centimetri. Quest olla è ben attestata negli scavi urbani di Chiusi (Marchetti t.l., Chiusi Santa Maria, tav. XLI, 186; XLII, 190 f; tav. XLVI, 212, 214). A Cosa olle analoghe a quelle di Marcianella sono documentate in depo- 228

5 TAVOLA LIV 229

6 Le fornaci di Marcianella: i materiali siti datati fra il secondo venticinquennio del III secolo a.c. e la metà del II a.c., ma Dyson sottolinea che in generale questo tipo di vaso è molto diffuso nell Italia romana in tutto il periodo ellenistico (Dyson 1976, fig. 2 CF 24-25, pp ; fig. 8, FG 29, p. 43; fig. 9, FG 33, p. 44). Nel contesto chiuso della stipe votiva del tempio di Esculapio a Fregellae questa olla è ben attestata (Lippolis 1984, tav XXI, p. 110). A Marcianella queste olle vengono prodotte dai forni C e E, scomparendo nel 3 periodo, durante il quale in genere diminuisce di gran lunga la produzione della rozza terracotta. La produzione di olle con orlo a mandorla riprende nei periodi successivi al 3, con un processo di evoluzione nella forma dell orlo che tende ad ingrossarsi ( VIII.6.1-2). Datazione: fine III-primo venticinquennio del II secolo a.c. VIII.5.1 Olla con piccolo orlo ingrossato, rotondeggiante, sottolineato all esterno da un solco. VIII C b 1 C C/E E E E E E E VIII.5.2 Questi esemplari presentano un orlo meno ingrossato, più assottigliato all estremità e evidenziato da un leggero solco. VIII C C a 1 C b 1 C C/E E E VIII.5.3 Olla con ampio orlo svasato ad imbuto, modanato all esterno da due rigonfiamenti separati da un leggero solco centrale. Una pronunciata concavità segna l attacco dell orlo alla parete all esterno. Quest olla trova confronti a Cosa nel periodo a.c., dove però si sottolinea il fatto che questo tipo sia molto comune anche prima del secondo venticinquennio del II secolo a.c. (Dyson, fig. 3, CF 31, p. 27). Negli scavi urbani di Chiusi questa olla è documentata a Ospedale Vecchio (Marchetti t. l., tav. X, p. 68). VIII C/E XVI. Forme XVI. chiuse Forma nan chiusa idenaificate. non identificata Tipo XVI.1 Fondo di forma chiusa con alto e sottile piede ad anello fortemente rastremato verso l alto. Datazione: fine III-primo venticinquennio del II secolo a.c. XVI.1.1 XVI C/E Tipo XVI.2.1 Piede rialzato di grande contenitore dalla forma non identificata. Il piede è svasato verso il basso e si ingrossa leggermente nella parte inferiore a contatto con il piano. Le pareti superstiti, di spessore decisamente notevole, lasciano pensare ad un contenitore di dimensioni molto ampie. Datazione: fine III-inizi II secolo a.c. XVI.2.1 XVI b 1 C Tipo XVI.3 Fondo apodo di forma chiusa. Come è stato in precedenza sottolineato, questi fondi potrebbero essere associati ai differenti tipi di olla sopra descritti: nel catalogo è stato riportato solamente un disegno, in quanto le variazioni dimensionali non sembrano incidere sulla morfologia del vaso e paiono, allo stesso tempo, corrispondere alle variazioni riscontrate nei diametri delle bocche delle olle sopra illustrate. Si riconoscono variazioni dimensionali anche nel rapporto fra lo spessore delle pareti e quello del fondo. In generale si possono comunque distinguere due dimensioni maggiormente attestate per quanto concerne il diametro dei fondi di 230

7 Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta questo tipo: 3,5/4 e 8/10 centimetri. Lo spessore delle pareti varia fra 0,5 e 1 centimetro. XVI.3.1 XVI C C b 1 C b 1 C a 1 C C/E C/E E E E E E F XVII. Coperchio XVII. Coperchio Le forme che seguono sono state interpretate come coperchi, in quanto presentano caratteristiche assai comuni fra questa forma, ma occorre comunque osservare che nessuno dei coperchi più grandi è stato rinvenuto con la presa e che il numero stesso delle prese è assai esiguo: questa premessa si rende necessaria per il fatto che oggetti simili a quelli qui di seguito descritti trovano confronti con distanziatori di cottura rinvenuti nella fornace Poggetti presso Torrita di Siena (Mascione 1992, pp , tav. XL). Tipo XVII.1 Coperchio dalle pareti leggermente concave prive di orlo. La presa non è conservata. Datazione: Fine III-metà del II secolo a.c. XVII.1.1 XVII b 1 C C C/E C/E E E E E E F F F XVII.1.2 Questo coperchio presenta un inclinazione maggiore delle pareti e una fattura più sommaria nella modellazione dell orlo che risulta ancora più bruscamente tagliato all estremità. Questo coperchio sembra essere stato prodotto soprattutto nei forni C e E. XVII C b 1 C a 1 C b 1 C E E E E E Tipo XVII.2 Il coperchio ha pareti rettilinee e sottili rispetto alle dimensioni generali dell insieme: l orlo è leggermente ingrossato e ripiegato verso l esterno. Datazione: fine III-metà del II secolo a.c. XVII.2.1 Questo insieme sembra essere stato prodotto soprattutto ai forni C e E. XVII C b 1 C C a 1 C C/E C/E E E E E E E E E E F XVII.2.2 Coperchio con pareti rettilinee e ampio orlo fortemente ripiegato verso l esterno. Il bordo dell orlo è aggettante rispetto alla parete e l estremità, piatta, forma con il piano di appoggio un angolo acuto. A Cosa coperchi analoghi a quello di Marcianella sono stati rinvenuti in contesti della metà del II secolo a.c. (Dyson 1976, fig. 15, 16 IV 56, p. 59). 231

8 Le fornaci di Marcianella: i materiali TAVOLA LV Il coperchio è attestato anche negli scavi urbani di Chiusi (Marchetti t.l., Chiusi S. Maria, tav. LX, 325). XVII C/E E E F Tipo XVII.3 Coperchio con pareti rettilinee, molto aperte e orlo ripiegato verso l esterno. Di questo coperchio esiste una sottomisura, della quale non è possibile fornire il diametro perché il frammento conservato è di dimensioni troppo esigue. Dell esemplare di maggiori dimensioni si può stabilire un confronto con il materiale dello scavo urbano di Chiusi Santa Maria (Marchetti t.l., tav. LVII, 308). Datazione: prima metà del II secolo a.c. XVII E E F XVII.3.1 Tipo XVII.4 Grande coperchio con pareti rettilinee e orlo molto ingrossato, aggettante sulla parete esterna. Datazione: fine III - inizi del II secolo a.c. XVII.4.1 XVII a 1 C Tipo XVII.5 Coperchio di grandi dimensioni e pareti leggermente concave; l orlo è ingrossato, quasi a mandorla. XVII.5.1 XVII a 1 C (M. Aprosio) 232

9 Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta 7.2. La rozza terracotta dei periodi Gli aspetti tecnologici relativi al campione di rozza terracotta CH15 sono illustrati in questo stesso volume in Gliozzo, Foresi, Memmi, III,11. La rozza terracotta rappresenta il 12,59% della produzione ceramica complessiva delle fornaci chiusine nella seconda fase dell attività. Il repertorio morfologico è piuttosto ristretto e limitato a oggetti adatti all utilizzo in cucina: tegami, olle e coperchi. Gli impasti utilizzati presentano le caratteristiche tipiche della classe 1. VI. Tegami VI. Tegame La produzione di tegami delle fornaci di Chiusi-Marcianella (1,62%) è rappresentata da tre tipi principali con varianti morfologiche o dimensionali rilevate nel catalogo e nelle tavole seguenti. La forma maggiormente attestata è quella corrispondente ai tipi VI.4.1, VI.4.2, VI 4.3 che coprono l intero arco cronologico di produzione dei periodi qui esaminati (periodi 4-9). Tipo VI.4 I tegami di questo tipo presentano l orlo rientrante, le pareti leggermente bombate, più o meno svasate e il fondo piatto. Esemplari dello stesso tipo si trovano a Cosa (Dyson 1976, p. 70, fig. 19 V-D16; p. 89, fig. 29 PD12) nei depositi datati tra la fine del II secolo a.c. e gli inizi del I secolo a.c. e, a Sovana (Pancrazzi 1971, p. 143, fig. 81 SPG95/17), nei contesti tombali della metà del II secolo a.c. Un altro confronto è possibile con un esemplare trovato sempre a Cosa ( Dyson 1976, p.21, fig. 1 CF6) in contesti datati, però, al I secolo a.c.; Tipi simili si trovano anche ad Albintimilium (Olcese 1993, p. 225, fig. 45, nn ) negli strati compresi tra la metà del II secolo a.c. e la metà del I secolo a.c. con qualche differenza sulla morfologia dell orlo. Tegami come quelli fabbricati nelle fornaci di Marcianella, molto semplici morfologicamente e quindi facilmente eseguibili, ottennero una discreta fortuna commerciale dato che sono attestati anche a Pompei (Chiaramonte Treré 1984, tav. 89, n 8) in contesti di materiali datati dal II secolo a.c. al I sec.d.c. e a Ostia (Ostia II, tav. XXVIII, 308) negli strati di prima età imperiale. VI.4.1 Frammento di tegame con orlo rientrante, arrotondato nella parte superiore; pareti appena bombate e svasate; fondo piatto. d. 31.6; h. 4.5; d.f Varianti dimensionali: d VI B A 8 VI.4.2 Si veda la descrizione generale del tipo: variante dimensionale. d. 25; h. 5.8; d.f. 22 Varianti dimensionali: d ; h ; d.f Datazione: fine della prima metà del II secolo a.c. - metà II secolo a.c. VI A B B 5 VI.4.3 Questo esemplare, a differenza di VI.4.1 e VI.4.2, presenta l orlo leggermente estroflesso e completamente arrotondato; pareti piuttosto svasate. Unicum. d. 20; h. 4.8; d.f Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. VI B 5 Tipo VI 5 Gli esemplari di questo gruppo presentano l orlo a sezione triangolare e le pareti lievemente bombate e non svasate. Un confronto molto generico si trova con esemplari ritrovati a Cosa (Dyson 1976, p. 40, fig. 7 FG4; p. 147, fig. 59 LS50) in contesti che, cronologicamente, oscillano dal II secolo a.c. al II secolo d.c. VI.5.1 Frammento di tegame con orlo a sezione triangolare distinto all esterno da una solcatura e bordo appuntito; pareti leggermente bombate, non svasate. d VI A 8 VI.5.2 Frammento unico di tegame con orlo appena distinto a 233

10 TAVOLA LVI VI.4.1 VI.4.2 VI.4.3 VI

11 Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta sezione triangolare; presenza di due modanature centrali sulle pareti esterne; netta curvatura delle pareti con diminuzione dello spessore in prossimità del fondo (non conservato). d VI A 8 Tipo VI.7 In questo gruppo è documentato un frammento di tegame con orlo distinto, sagomato esternamente, ingrossato, arrotondato nella parte superiore; pareti dal profilo rettilineo nella parte conservata. Il tipo trova un confronto abbastanza puntuale a Cosa (Dyson 1976, p. 102, fig. 36 PD105), nei depositi datati tra la fine del II secolo a.c. e gli inizi del I secolo a.c. Tipo VI.6 A questo raggruppamento appartengono i frammenti di tegame con orlo non distinto, piatto nella parte superiore e pareti più o meno svasate. I confronti esterni esistenti non sono così puntuali da stabilire analogie con il nostro tipo: i riscontri morfologici generici sono indicati di seguito nell elenco degli esemplari. VI.6.1 Frammento unico di tegame con orlo non distinto, breve scanalatura nella parte superiore. Tipi simili sono attestati a Cosa (Dyson 1976, pp , fig. 18 V-D5, 6, 7; p. 89, fig. 29 PD10, 11; p. 120, fig II-28; p. 147 fig. 59 LS 48) in diversi contesti datati tra la metà del II secolo a.c. e il I secolo d.c. d. 24 Datazione: fine del II secolo a.c. VI A 6 VI.6.2 Frammento di tegame con orlo non distinto, piatto nella parte superiore. Un confronto molto generico è possibile con un esemplare da Cosa (Dyson 1976, p. 20, fig. 7 FG4) datato al II secolo a.c. che presenta, però, la parte superiore dell orlo arrotondata e non appiattita. Unicum. d. 26 VI VI.6.3 Frammento unico di tegame con orlo indistinto, piatto nella parte superiore; pareti leggermente bombate nel tratto conservato. Caratteristica di questo frammento è lo spessore del corpo ceramico. d. 20 VI VI.7.1 Unicum. d VI Tipo VI.8 A questo tipo corrispondono due frammenti di tegame con orlo a mandorla; pareti dal profilo rettilineo nel breve tratto conservato: è una forma molto attestata nei vari repertori di ceramica comune. Il tipo prodotto nelle nostre fornaci trova un confronto abbastanza puntuale a Cosa (Dyson 1976, p. 71, fig. 18 VD9; p. 90, fig. 29 PD15), in contesti relativi alla prima metà del I secolo a.c. Tipi simili si trovano anche ad Albintimilium (Olcese 1993, p. 227, fig. 46 n 120), negli strati datati tra la metà del II secolo a.c. e la metà del I secolo a.c. e a Sovana (Pancrazzi 1971, p. 143, fig. 81 SPG2/36), in contesti tombali di II secolo a.c. Un dato interessante è fornito dalla presenza di questa forma, con l orlo leggermente più ingrossato, tra i materiali delle fornaci di Jesi (Brecciaroli Taborelli 1998, p. 217, fig. 114 n 631), documentato tra i manufatti della cosiddetta ceramica comune verniciata e attestato cronologicamente nella metà del I secolo a.c. Tegami simili sono stati recuperati nelle ricerche effettuate nel territorio di Akrai (SR), in contesti archeologici molto distanti e differenti dal nostro (Pelagatti 1970, p. 489, fig. 76 b,c), insieme ad altro vasellame databile tra II e I secolo a.c. VI.8.1 Unicum. d. 35 Datazione: inizi del I secolo a.c. VI

12 TAVOLA LVII VI.5.2 VI.6.1 VI.6.2 VI.6.3 VI.7.1 VI

13 Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta VIII. Olle VIII. Olla Le olle ritrovate nelle fornaci di Chiusi-Marcianella, documentate con il 10,34% della produzione complessiva di ceramica comune. La morfologia, piuttosto standardizzata, trova riscontri cospicui nelle produzioni di ceramica comune tra il II secolo a.c. e il I secolo a.c. I tipi maggiormente attestati sono quelli con orlo a mandorla (i tipi VIII.6.1, VIII.6.2, VIII.6.3, VIII.6.4). Tipo VIII.6 Le olle di questo tipo presentano il caratteristico orlo a mandorla, tipico delle produzioni di II secolo a.c. All interno della produzione delle fornaci sono state distinte quattro diverse varianti dimensionali. Esemplari dello stesso tipo si trovano a Cosa (Dyson 1976, p. 26, fig. 2 CF26; p. 93, fig. 31 PD36) e a Sutri (Duncan 1965, pp. 158 e 165), in contesti datati tra l inizio del II secolo a.c. e la metà del I secolo a.c. Un confronto preciso si ha con alcuni esemplari rinvenuti durante lo scavo dell Ospedale Vecchio a Chiusi (Marchetti t.l., tav. VIII n 59), nei quali è possibile individuare, forse, una presenza esterna dei nostri manufatti nell ambito urbano chiusino. Tipi simili, con l orlo più ingrossato e meno estroflesso, sono anche attestati ad Albintimilium (Olcese 1993, p. 186, fig. 29 n 4) negli strati datati tra la fine del II secolo a.c. e la fine del I secolo a.c., a Luni (Luni II, p. 602, fig. 4), dove è una forma caratteristica del I secolo a.c. Una interessante presenza di questa olla è quella presso il relitto di Capo Graziano a Filicudi (Cavalier 1985, p. 125, fig. 155 g) insieme ad altre forme largamente documentate nella produzione delle fornaci di Chiusi-Marcianella (le coppe VN II.12.1, VN II.18.1, VN II.21.1, i piatti VN I.9.1, VN I.10.1, a vernice nera; il bicchiere PS IV.2.1 a pareti sottili; i coperchi CC XVII.6.1, CC XVII.6.2, le bottiglie CC XI.2.1, CC XI.3.1, il bacino CC V.3.1 in ceramica comune), datate nel primo trentennio del II secolo a.c. o alla metà dello stesso secolo (Lamboglia 1961, p. 371). L olla con orlo a mandorla fu certamente uno dei contenitori più usati nella nostra penisola, ma anche in tutto il Mediterraneo occidentale (Vegas 1973, p. 16); altri esemplari dello stesso tipo si trovano in contesti culturalmente lontani dal nostro centro di produzione quale quello di Milano (Scavi MM3 1991, p. 181, tav. LXXXII, figg ), attestati cronologicamente nel I secolo a.c. VIII.6.1 Frammento di olla con orlo distinto, a mandorla; corto collo cilindrico; corpo probabilmente ovoide. d. 20 Datazione: fine della prima metà del II secolo a.c.- inizi I secolo a.c. VIII A B A A A A A B1 8 VIII.6.2 Frammento di olla con orlo a mandorla; collo a imbuto distinto dalle pareti leggermente bombate. d. 17 Datazione: fine della prima metà del II secolo a.c.- inizi I secolo a.c. VIII A B B B A A A A B C 8 VIII.6.3 Frammento di olla con orlo a mandorla molto estroflesso simile agli esemplari VIII.6.1 e VIII.6.2; pareti bombate nel tratto conservato. Variante dimensionale. d Datazione: fine della prima metà del II secolo a.c.- inizi I secolo a.c. VIII A B A A A

14 TAVOLA LVIII VIII.6.1 VIII.6.2 VIII.6.3 VIII

15 Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta VIII.6.4 Frammento di olletta con orlo a mandorla; corto collo cilindrico. Variante dimensionale. d. 12 VIII VIII.6.5 Frammento di olla con orlo distinto, a mandorla, con una sagomatura nella parte superiore; breve collo cilindrico; corpo presumibilmente ovoide. Tipi simili sono attestati a Cosa (Dyson 1976, p. 27, fig. 3 CF37), in contesti degli inizi del II secolo a.c. Unicum. d. 16 VIII Tipo VIII.7 I frammenti di olla appartenenti a questa tipologia presentano l orlo distinto, ingrossato e arrotondato. Un confronto molto puntuale si trova a Cosa (Dyson 1976, p. 28, fig. 3 CF 40), in contesti degli inizi del II secolo a.c. A Volterra (Cristofani 1973, p. 92, fig. 64 n 25), tipi simili sono documentati in ambiti cronologici di II secolo a.c., mentre a Milano (Scavi MM3, p. 185e, tav. LXXXV, fig. 2), figurano in contesti di I secolo d.c. VIII.7.1 Frammento di olla con orlo distinto, estroflesso, ingrossato, arrotondato; pareti dal profilo rettilineo nel tratto conservato. d. 20 Datazione: fine della prima metà del II secolo a.c.- inizi I secolo a.c. VIII B A A A A C C 8 Tipo VIII.8 Gli esemplari appartenenti a questo gruppo presentano l orlo a breve tesa assottigliata esternamente. Un confronto molto puntuale si trova a Cosa (Dyson 1976, p. 28, fig. 3 CF39), in contesti degli inizi del II secolo a.c. e nella stessa città di Chiusi, tra i materiali recuperati durante lo scavo nell Ospedale Vecchio (Marchetti t.l., tav. IX n 64): potrebbe essere questa una attestazione esterna della produzione delle fornaci di Chiusi- Marcianella. VIII.8.1 Frammento di olla con orlo distinto, a breve tesa assottigliata all estremità e arrotondata nella parte superiore; pareti dal profilo leggermente bombato nel tratto conservato; corpo presumibilmente ovoide. d. 14 Varianti dimensionali: d Datazione: fine della prima metà del II secolo a.c.- inizi I secolo a.c. VIII A B B A Tipo VIII.9 Olla con orlo a fascia appena ingrossato e appuntito nella parte superiore. Tipi simili si trovano ad Albintimilium (Olcese 1993, p. 200, fig. 35 n 41) con una strozzatura più accentuata tra orlo e parete e sono qui datati agli inizi del I secolo a.c., anche se olle dello stesso tipo sono prodotte tra la metà del II secolo a.c. e la metà del I secolo a.c. nella regione di Marsiglia (Olcese 1993, p. 200). Un confronto molto puntuale si trova ad Artena (Quilici 1974, p. 82, fig. 33 n 37) con un esemplare datato genericamente al II secolo a.c. VIII.9.1 Frammento di olla con orlo a fascia distinto, appena ingrossato, appuntito nella parte superiore; pareti bombate nel tratto conservato; corpo presumibilmente globulare. Unicum. d.14 VIII Tipo VIII.10 A questa tipologia appartengono alcuni frammenti di olle con orlo a tesa piatta nella parte superiore. Confronti puntuali si trovano con tipi trovati a Cosa (Dyson 1976, p. 28, fig. 3 CF 38) in contesti datati al II secolo a.c. e ad Albintimilium (Olcese 1993, p. 188, fig. 31 n 239

16 TAVOLA LIX VIII.6.5 VIII.7.1 VIII.8.1 VIII.9.1 TAVOLA LX VIII.10.1 VIII.11.1 VIII

17 Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta 10) negli strati databili tra II secolo a.c. e I secolo d.c. (Olcese 1993, p. 203, fig. 36 n 49). VIII.10.1 Frammento di olla con orlo distinto, a breve tesa orizzontale arrotondata all estremità, piatta nella parte superiore; corto collo cilindrico; pareti bombate nel tratto conservato. d. 24 Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. VIII B Tipo VIII.11 Olla con orlo scanalato internamente. Tipi simili si trovano a Cosa (Dyson 1976, p. 22, fig. 1 CF12) nei contesti datati al II secolo a.c. VIII.11.1 Frammento di olla con orlo distinto, estroflesso, con estremità a spigolo esternamente, concavo internamente con scanalatura e sporgenza accentuate per alloggiare il coperchio; pareti dal profilo rettilineo, rientrante nel tratto conservato. Unicum. d. 20 VIII Tipo VIII.12 I frammenti relativi a questa tipologia appartengono a esemplari di olle con orlo distinto, estroflesso, arrotondato e ansa a nastro. Un confronto molto approssimativo è possibile con un tipo da Cosa (Dyson 1976, p. 24, fig. 2 CF18), recuperato in contesti datati al II secolo a.c. e caratterizzato dall assenza dell ansa. VIII.12.1 d. 15 Varianti dimensionali: d VIII VIII.13 A questo gruppo appartiene un esemplare con profilo interamente ricostruito di olla stamnoide con orlo estroflesso e arrotondato nella parte superiore; pancia centrale con anse orizzontali a sezione circolare; fondo piano. VIII.13.1 d. orlo 23.4, d. fondo 11, h Le tracce di fuoco concentrate su un lato e di pece sulla superficie interna ed esterna indicano che l oggetto fu utilizzato all interno dell officina. VIII Tipi non identificati (olle) VIII.14.1 Fondo di olla non identificata, piatto con pareti rettilinee nel tratto conservato. d.f. 15 VIII.14.2 Variante dimensionale di VIII.13.1 d.f. 12 VIII.14.3 Variante dimensionale di VIII.13.1; fondo esterno convesso. d.f. 9 VIII.14.4 Variante dimensionale di VIII.13.1 d.f. 6 XVII. Coperchi XVII. Coperchio La morfologia dei coperchi attestati nella produzione delle fornaci di Chiusi-Marcianella, documentati con l 88,04% della produzione di ceramica comune, è abbastanza semplice e rientra nel panorama dei manufatti in ceramica comune di II e I secolo a.c. Tipo XVII.6 A questo primo raggruppamento appartengono molti esemplari di coperchi con orlo rialzato più o meno appuntito e inclinato verso l esterno; pareti dritte o 241

18 TAVOLA LXI 242

19 Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta bombate; presa piatta con strozzatura in prossimità dell attacco con le pareti. Tipi simili sono attestati a Cosa in contesti variamente datati agli inizi del II secolo a.c. (Dyson 1976, p. 31, fig. 4 CF58; 59) o alla seconda metà del II secolo a.c. (op. cit. p. 59, fig IV 56); confronti puntuali sono possibili con coperchi analoghi provenienti da Albintimilium (Olcese 1993, p. 247, fig. 55 n 179), attestati in strati datati tra la metà del II secolo a.c. e la prima età augustea (pur con differenze nella composizione degli impasti); coperchi simili a quelli chiusini si trovano a Luni (Luni II, p. 216, tav. 137 n 7) e a Sutri (Duncan 1965, p. 167, fig. 14 A122) in contesti di I secolo a.c. Coperchi dello stesso tipo sono documentati nel relitto di Capo Graziano a Filicudi (Cavalier 1985, p. 127, fig. 157), insieme ad altre forme largamente documentate nelle nostre fornaci (le coppe VN II.12.1, VN II.18.1, VN II.21.1, i piatti VN I.9.1, VN I.10.1, a vernice nera; il bicchiere PS IV.2.1 a pareti sottili; le olle CC VIII.6.1-VIII.6.4, le bottiglie CC XI.2.1, XI.3.1, il bacino CC V.3.1 in ceramica comune), datati al primo trentennio del II secolo a.c. o, più tardi, alla metà dello stesso secolo (Lamboglia 1961, p. 371). A Perugia, nella necropoli del Palazzone (Lippolis 1984, p. 82, tav. XXVII n 210), datata dalla fine del III secolo a.c. al I secolo a.c., oggetti di questo tipo sono molto diffusi tra i rinvenimenti effettuati. Dall ambito territoriale chiusino proviene l esemplare recuperato nell insediamento agricolo di Poggio Bacherina (Paolucci 1992, p. 43, fig. 17), nei pressi di Chianciano Terme, ora conservato nel Museo della stessa città: questo ritrovamento può rappresentare, insieme agli esemplari rtrovati nello scavo di Santa Maria, a Chiusi (Marchetti t.l., tavv. XIVn 103, LIX n 324, LVII n 318), una traccia della presenza della produzione delle fornaci di Chiusi-Marcianella nel territorio immediatamente circostante. Dal panorama dei confronti emerge una situazione di notevole diffusione e continuità cronologica nella produzione di questa forma: esemplari con le stesse caratteristiche morfologiche sono presenti anche a Milano (Scavi MM3, pp , tav. XCVa, figg. 9-18), datati nel I secolo d.c. e ad Ostia (Ostia IV, p. 33, tav. XV fig. 106) nel III-IV-inizi V secolo d.c. Anche all interno delle nostre fornaci, la presenza costante della forma XVII.6 in tutti gli strati e la variabilità morfologica (esaminata di seguito nel catalogo), testimoniano la continuità di produzione di questa forma. XVII.6.1 Coperchio con orlo rialzato con superficie esterna piatta, inclinata verso l esterno; punto di appoggio a spigolo; pareti leggermente bombate; presa piatta nella parte superiore (conserva i segni di distacco da tornio) con restringimento in prossimità dell attacco con la parete. d. 17; h. 6.5; d. presa 4.2 Datazione: metà II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. N fr Peso Us Att Fase Periodo XVII A B B A C XVII.6.2 Variante dimensionale; pareti completamente dritte; rientranza interna della presa. È questa la variante dimensionale maggiormente attestata. La diffusione di questa forma di coperchio è testimoniata dalla presenza pressoché costante in tutti gli strati che hanno restituito materiale ceramico. d. 16.3; h. 4.5; d. presa 4.5 Varianti dimensionali: d ; h ; d. presa Datazione: fine della prima metà del II secolo - inizi del I sec a.c. XVII.6.2 N fr Peso Us Att. Fase Periodo B A B B B B B B B B B B B B B B B B B A A A A A A A

20 Le fornaci di Marcianella: i materiali B C C XVII.6.3 Come XVII.6.1. Variante dimensionale; pareti leggermente bombate. Non è stato possibile ricostruire il profilo completo e rimane una piccola lacuna sulla parete, in prossimità dell orlo. d. 12.4; h. ricostruita 4; d. presa 2.8 Varianti dimensionali: d ; h ; d. presa Datazione: metà II secolo a.c. - inizi del I secolo a.c. XVII.6.3 N fr.. Peso Us Att. Fase Periodo B A 8 XVII.6.4 Frammento di coperchio con orlo appena rialzato, inclinato verso l esterno con punto di appoggio a spigolo; pareti leggermente bombate. Misure: d. 17; h. conservata 4 Datazione: fine della prima metà del II secolo a.c. - inizi I secolo a.c. XVII A B A C 8 XVII.6.5 Come XVII.6.1. Si differenzia per il profilo delle pareti concavo-convesso, conservato fino all altezza dell attacco della presa. Unicum. d. 16; h. conservata 5 Datazione: inizi I a.c. XVII XVII.6.6 Frammento di coperchio con orlo molto rialzato, appuntito con superficie inclinata verso l esterno, convessa; punto di appoggio a spigolo. d. 12 Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII B B XVII.6.7 Frammento di coperchio con orlo rialzato con superficie esterna concava, distinto dalla parete da una solcatura; punto di appoggio a spigolo e solcatura presente anche all interno. d Datazione: inizi I a.c. XVII XVII.6.8 Frammento di coperchio con orlo rialzato, distinto dalla parete da una sporgenza; breve solcatura esterna in prossimità del punto di appoggio a spigolo; pareti dal profilo rettilineo nel tratto conservato. Unicum. d. 16.7; h. conservata 3.5 Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII B 5 XVII.6.9 Frammento di coperchio con orlo rialzato, ingrossato, con punto di appoggio arrotondato; pareti dal profilo bombato nel tratto conservato. d Varianti dimensionali: d Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII B 5-65 XVII.6.10 Frammento di coperchio con orlo rialzato, superficie esterna concava, punto di appoggio piatto; pareti dal profilo rettilineo all esterno e leggermente concavo internamente. d. 29 Varianti dimensionali: d

21 TAVOLA LXII XVII.6.1 XVII.6.2 XVII.6.3 XVII.6.4 XVII

22 TAVOLA LXIII XVII.6.6 XVII.6.7 XVII.6.8 XVII.6.9 XVII.6.10 XVII

23 Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta Datazione: metà del II secolo a.c. - inizi del I secolo a.c. XVII B Tipo XVII.7 Gli esemplari documentati in questo gruppo presentano l orlo rialzato e inclinato verso l interno. Un confronto è possibile con coperchi analoghi (con superficie più ampia nel punto di appoggio) attestati ad Albintimilium (Olcese 1993, p. 245, fig. 54), negli strati datati alla prima età augustea. XVII.7.1 Coperchio molto basso con orlo rialzato, inclinato verso l interno con punto di appoggio piatto; pareti bombate; presa piatta, ingrossata nella parte superiore con restringimento in prossimità dell attacco con le pareti. d. 14.4; h. 4.4; d. presa 3.4 Varianti dimensionali: d.14-15; d. presa Datazione: metà del II secolo a.c. -inizi del I secolo a.c. XVII B B B B C 8 Tipo XVII.8 Con questa morfologia si distinguono alcuni frammenti di coperchio caratterizzati dall orlo sporgente verso l esterno. Non sono stati reperiti confronti puntuali o generici. XVII.8.1 Coperchio molto alto, privo di presa, con orlo rialzato, arrotondato, sporgente verso l esterno con superficie concava e punto di appoggio a spigolo; pareti leggermente bombate in prossimità della presa. d. 23.4; h. conservata 7 Varianti dimensionali: d Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII.8.1 N fr. Peso Us Att. Fase Periodo B C 8 XVII.8.2 Frammento di coperchio con orlo ingrossato, arrotondato a superficie concava, poco sporgente verso l esterno, con punto di appoggio arrotondato; pareti bombate nel tratto conservato. d Varianti dimensionali: d Datazione: fine della prima metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII.8.2 N fr. Peso Us Att. Fase Periodo B B Tipo XVII.9 A questo raggruppamento appartengono i coperchi con orlo ingrossato e arrotondato, pareti dritte o leggermente concave, presa piatta. Tipi simili sono attestati a Cosa (Dyson 1976, p. 77, fig. 23 V-D 69; p. 78, fig. 23 V-D 72), in contesti datati tra la metà del II secolo a.c. e gli inizi del I secolo a.c. La presenza di coperchi molto simili a quelli prodotti nelle fornaci di Chiusi- Marcianella negli strati di età imperiale della villa di Settefinestre (Settefinestre III, p. 244, tav. 65 n 15), testimonia la funzionalità e una certa fortuna commerciale di questa forma che continua ad essere prodotta a lungo. XVII.9.1 Coperchio con orlo distinto, ingrossato, completamente arrotondato; pareti dal profilo rettilineo; presa piatta nella parte superiore, ingrossata con restringimento in prossimità dell attacco con le pareti. d. 14; h. 5; d. presa 4 Varianti dimensionali: d Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII B B C 8 XVII.9.2 Come XVII.9.1: variante dimensionale. Esemplare deformato. Unicum. d ca.; h. 5.5ca.; d. presa 3.3 Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII B 5-6 XVII.9.3 Coperchio con orlo leggermente ingrossato, arrotondato esternamente con punto di appoggio a spigolo; pareti dal profilo concavo-convesso; presa piatta nella parte superiore, leggermente ingrossata con restringimento 247

24 TAVOLA LXIV XVII.8.1 XVII.8.2 XVII.9.1 XVII.9.2 XVII.9.3 XVII.9.4 TAVOLA LXV XVII.10.1 XVII.11.1 XVII.11.2 XVII.11.3 XVII

25 Maria Aprosio e Antonio Pizzo - La rozza terracotta in prossimità dell attacco con le pareti, incavata internamente. Esemplare unico. d. 10.5; h. 4.5; d. presa 3 XVII XVII.9.4 Coperchio con orlo distinto, ingrossato, arrotondato; pareti dal profilo leggermente concavo; presa leggermente ingrossata con restringimento in prossimità dell attacco con le pareti, piatta nella parte superiore dove è presente un foro circolare. Unicum. d. 9.3; h. 3.9; d. presa 3.2 Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII B 5-6 Tipo XVII.10 Esemplare unico di coperchio interamente ricostruito con orlo non distinto, punto di appoggio arrotondato; pareti dal profilo rettilineo; presa piatta nella parte superiore, leggermente ingrossata con lieve restringimento in prossimità dell attacco con le pareti. Non sono stati riscontrati confronti generici o puntuali. XVII.10.1 Unicum. d. 12.5; h. 5.5; d. presa 5 Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII B 5-6 Tipo XVII.11 I coperchi di questo tipo sono abbondantemente documentati nella produzione delle fornaci di Chiusi-Marcianella; sono caratterizzati dall orlo appena distinto e arrotondato all estremità; pareti dal profilo rettilineo; presa piatta con restringimento nel punto di attacco con le pareti. Un confronto molto generico con tipi con un orlo più squadrato rispetto ai coperchi prodotti nelle nostre fornaci, è possibile con esemplari attestati a Cosa (Dyson 1976, p. 59, fig IV 59), in contesti datati alla metà del II secolo a.c. Un altro esemplare abbastanza simile si trova sempre a Cosa (Dyson 1976, p. 152, fig. 62 LS 92) nei contesti molto più tardi datati al II e al III secolo d.c. XVII.11.1 Coperchio con orlo appena distinto, arrotondato all estremità con punto di appoggio piatto; pareti dal profilo rettilineo; presa piatta nella parte superiore, ingrossata con restringimento in prossimità dell attacco con la parete. d. 22; h. 7; d. presa 6 Varianti dimensionali: d ; h. 6-7; d. presa Datazione: metà del II secolo a.c. - inizi I secolo a.c. XVII B B B XVII.11.2 Come XVII.11.1: variante dimensionale. d. 16; h. 4.5; d. presa 4 Varianti dimensionali: d Datazione: fine della prima metà del II secolo a.c. - inizi del I secolo a.c. XVII.11.2 N f Peso Us Att. Fase Periodo r B B C 8 XVII.11.3 Come XVII.11.1: variante dimensionale. d. 13; h. 3.4; d. presa 3.2 XVII B XVII.11.4 Frammento di coperchio con orlo distinto, ingrossato con solcatura centrale e punto di appoggio piatto; pareti dal profilo concavo in prossimità dell orlo. Unicum. Un confronto molto generale è possibile con un esemplare trovato a Cosa (Dyson 1976, p. 59, fig. 15, 16 IV 54), con l orlo poco distinto e senza scanalatura centrale, datato alla metà del II secolo a.c. d. 20 Datazione: metà del II secolo a.c. - fine del II secolo a.c. XVII B

26 Le fornaci di Marcianella: i materiali Dati quantitativi relativi ai frammenti di prese di coperchio non attribuibili a un tipo non id B B B B B B B B B A A C C C B Dati quantitativi relativi a frammenti di pareti di coperchio non attribuibili a un tipo non.id B B B B A Dati quantitativi relativi ai fondi di rozza terracotta non identificati non id A 4 non id B 4 non id A 5 non id non id non id non id non id non id non id B1 8 non id C 8 non id C 8 non id Dati quantitativi relativi alle anse di rozza terracotta non identificate non id A 8 Dati quantitativi relativi a frammenti di pareti di rozza terracotta non identificati non id B B A B B B B A A A A A A A A A A A A A B A A A A B C C C C C (A. Pizzo) 250

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