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1 Luni (SP) (*) L'analisi effettuata va considerata come preliminare: infatti non è stato possibile recuperare ed esaminare tutti i frammenti sinora rinvenuti nelle diverse aree della città interessate dagli scavi ed anche per una più esaustiva precisazione cronologica delle presenze sarà indispensabile attendere la pubblicazione di Luni III dove compariranno alcuni contesti tardoantichi-altomedievali particolarmente significativi (scavi delle case bizantine sul foro della cattedrale, fasi tarde nell'area a nord del Capitolium). L'indagine condotta evidenzia comunque che questa classe ceramica è attestata nel centro ligure in percentuali decisamente limitate, soprattutto per quanto concerne l'invetriata di epoca altomedievale. Per l'età romana si constata la presenza occasionale di schiphoi e di altri recipienti riferibili al gruppo di invetriate di età augustea prodotte originariamente in Asia minore e poi imitate anche in Italia (Scavi di Luni I, pp Tav. 83,6; Scavi di Luni II, p. 457 e Tav. 282,21). Relativamente consistente per attestazioni è invece un gruppo che si presenta assai omogeneo per argilla (compatta, molto depurata, di colore beige) e vetrina (in doppio strato, perlopiù verde all'esterno e giallo-bruna all'interno, liscia e omogenea) (Tav. I); comprende una grande varietà formale: soprattutto ciotole aperte con orli variamente sagomati (è ricorrente in particolare l'orlo a tesa), ma anche forme chiuse; talora è presente una decorazione applicata, anche a scaglie di pigna, o a matrice; frequentememte si constata la presenza sull'orlo, a distanze regolari, di grossi grumi di vetrina che più che ad un esito casuale sembrano piuttosto rispondere ad una specifica esigenza decorativa che sfrutta la fluidità del rivestimento vetroso per creare una sorta di dentellatura. Il gruppo trova attestazioni in tutta l'area mediterranea occidentale (DE-SBAT 1986) e in altri siti liguri in contesti tardoromani (MANNONI 1975, pp tipi 23-25: a vetrina spessa ), ma è ben documentato soprattutto ad Ostia (Ostia II, pp , Ostia III, p. 341, A. MARTIN in questo stesso volume) soprattutto in depositi di media età imperiale, ma anche posteriori. Gli stretti rapporti tra i reperti ostiensi e quelli di Luni, oltre che dalle affinità morfologiche, paiono confermati dall'analisi degli impasti che riconosce in esemplari di entrambi i siti la presenza di argille marnose molto simili (gruppo 13). (*) Per questo sito gli autori hanno condotto insieme la ricerca; nella stesura S. Lusuardi Siena ha curato la parte introduttiva, M. Sannazaro il catalogo. [110]

2 [111] Sebbene le caratteristiche dei contesti di ritrovamento lunensi documentino la persistenza della produzione in epoca tardoromana, resta da chiarire il momento iniziale delle attestazioni. I frammenti più precisamente riconducibili all'altomedioevo, pur nell'ampia sporadicità delle presenze, documentano una certa varietà decorativa e di forme che tra l'altro trovano scarsi riscontri altrove. Le analisi effettuatate sugli impasti prospettano vari ambiti di approvvigionamento (le argille campionate risultano riferibili ai gruppi 10e, 14a, 15a, 15b, 18). Sono documentati alcuni esemplari di mortaria che per morfologia e caratteristiche d'impasto (gruppo 15a) si ritrovano in altri siti dell'italia settentrionale, ma che presentano (in due esempi), la peculiarità di una decorazione a stampiglie sul listello, sinora poco documentata su questo genere di recipienti (per un mortarium stampigliato da Torre Bairo Canavese (TO), cfr. N. CERRATO, in questo stesso volume). Tra le forme chiuse e le ciotole prevalgono i tipi a vetrina sparsa esterna.

3 Catalogo Tav. I,1 Calamaio (inv. B1977): corpo troncoconico, bordo esterno rilevato e caratterizzato dalla presenza di grumi di vetrina. All'interno incrostazioni da inchiostro. Diam. 8.8, Arg. 13c, Vetr. est. verde, omogenea e brillante. Basilica cristiana, 399 (terra da giardino), contesto tardoromano. Tav. I,2 Piccola ciotola a tesa (inv. B1611/3): 1'estremità della tesa è ingrossata e bifida. Diam. 7, Arg. 13c, Vetr. int. ed est. giallo-bruna, abrasa. Basilica cristiana, 337 (macerone ottocentesco), pezzo residuo. Tav. I,3 Ciotola (inv. CM4357): orlo diritto sagomato, corpo molto svasato. Diam. 14,6, Arg. 13c, Vetr. int. Giallo-bruna, est. verde, omogenea e brillante. Domus a Ovest della piazza E2, 333 (interro posteriore all'abbandono), contesto post IV sec. (analisi n. 318). Tav. I,4 Ciotola (inv. B2124/1): orlo diritto, ingrossato e arrotondato, caratterizzato dalla presenza di grumi di vetrina, corpo emisferico. Diam. 16,8, Arg. 13c, Vetr. int. Giallo-bruna, est. verde, omogenea e brillante. Basilica cristiana, 430 Tav. I,5 Ciotola (inv. CM1133): orlo leggermente estroflesso e arrotondato, corpo emisferico; la parte inferiore del corpo presenta una decorazione a matrice poco evidente e indefinibile. Diam. 19,8, Arg. 13c, Vetr. int. Giallo-bruna, est. verde, omogenea e brillante. Domus degli affreschi, Area F, 108 (strato superficiale). Tav. I,6 Ciotola con versatoio (inv. CM4219; cfr. MANNONI 1975, p. 40, Fig. 26 e Tav. II,23): orlo caratterizzato da una breve tesa al disotto della quale si imposta il versatoio cilindrico; corpo molto svasato. Diam. 17,6, Arg. 13c, Vetr. int. e est. verde, omogenea, tendenzialmente opaca. Domus a Ovest della piazza E2, 333 (interro posteriore all'abbandono), contesto post IV sec. [112] Tav. I,7 Ciotola (inv. CS sporadico): orlo caratterizzato da una breve tesa, corpo molto svasato. Diam. 22, Arg. 13c, Vetr. int. e est. verde, omogenea, opaca. Domus dei mosaici, contesto imprecisabile. Tav. I,8 Ciotola (inv. B2124/3): orlo sagomato costituito da una tesa a sezione triangolare e un incavo (per il coperchio?). Diam. 24,4, Arg. 13c, Vetr. int. Giallo-bruna, est. verde, omogenea e opaca. Basilica cristiana, 430 Tav. I,9 Ciotola a tesa (inv. B2124): bordo esterno della tesa rilevato e caratterizzato dalla presenza di grumi di vetrina. Diam. 18,8, Arg. 13c, Vetr. int. bruna, est. verde, omogenea e opaca. Basilica cristiana, 430 Tav. I,10 Ciotola a tesa (inv. CM4216): bordo esterno della tesa ingrossato e caratterizzato dalla presenza di grumi di vetrina. Diam. 22.8, Arg. 13c, Vetr. int. Giallo-bruna, est. verde, omogenea e brillante. Domus a Ovest della piazza E2, 333 (interro posteriore all'abbandono), contesto post IV sec. Tav. I,11 Ciotola (inv. CM17236): orlo diritto a sezione triangolare, caratterizzato dalla presenza di grumi di vetrina. Diam. 24,6; Arg. 13c, Vetr. int. Giallo-bruna, est. verde, omogenea e brillante. Hortus della domus degli affreschi, 1339 (strato di drenaggio), contesto seconda metà IV sec. Tav. I,12 (inv. CM4720): orlo diritto sagomato caratterizzato dalla presenza di grumi di vetrina, corpo troncoconico; tra spalla e orlo si imposta un'ansa obliqua. Diam. 27, alt. max. cons. 10,3; Arg. 13c, Vetr. int. Giallo-bruna, est. verde, omogenea e abbastanza brillante. Domus a Ovest della piazza E2, 339 (crollo sopra il muro 32), contesto post IV sec. Tav. I,13 Cantharos (inv. KA792): orlo estroflesso, anse ad anello orizzontale sormontate da una piastra trapezoidale connessa all'orlo mediante due volute. Diam. 21,4, Arg. 13c, Vetr. int. e est. verde, opaca, spessa con addensamenti. Area del Grande Tempio, contesto di reperimento non precisabile.

4 Tav. I,14 Forma chiusa (inv. CM4410): orlo leggermente estroflesso con grumi di vetrina, distinto dal corpo ovoide da una leggera costolatura, ventre ribassato; tra orlo e ventre si impostano le anse a torciglione. Diam. 6.6, Arg. 13c, Vetr. int. e est. verde brillante e omogenea. Domus a Ovest della piazza E2, 342 (pulizia livello pavimentale), contesto post IV sec. Tav. I,15 Olpe (inv. CM4215): corpo ovoide, fondo a anello, sulla massima espansione del ventre attacco delle anse. Diam. max. ventre 8,4, Arg. 13c, Vetr. int. est. verde brillante e omogenea. Domus a Ovest della piazza E2, 333 (interro posteriore all'abbandono), contesto post IV sec. Tav. I,16 (inv. CM4220): ansetta costolata, superiormente caratterizzata dalla presenza di un grumo di vetrina. [113] [114] Alt. max. 5,3, Arg 13c, Vetr. Bruno-verde, omogenea e opaca. Domus a Ovest della piazza E2, 333 (interro posteriore all'abbandono), contesto post IV sec. Tav. I,17 Olpe (inv. CM3668, cfr. Scavi di Luni II, p. 270): spalla decorata esternamente da applicazioni a scaglie di pigna. Diam. max. cons. 8,6, Arg. 13c, Vetr. int. e est. verde, omogenea e brillante. Piazza E2 (strato di interro), contesto post IV sec. Tav. I,18 Olpe ( inv. B2124/2): corpo ovoide. Diam. max.9,4, Arg. 13c, Vetr. int. e est. verde, omogenea e brillante. Basilica cristiana, 430

5 Tav. I,19 Olpe (inv. B691): fondo ad anello, corpo ovoide. Diam. base 6,3, Arg. 13c, Vetr. est. verde, int. Giallo-bruna, omogenea e tendenzialmente opaca.basilica cristiana, 63 (macerone ottocentesco), pezzo residuo. Tav. I,20 Forma chiusa (inv. B1611/2): corpo ad andamento biconico. Diam. max. 12,2, Arg. 13c, Vetr. int. ed est. Giallo-bruna, omogenea e brillante. Basilica cristiana, 337 (macerone ottocentesco), pezzo residuo. Tav. I,21 (inv. B3379): fondo ad anello. Diam. base 10,6, Arg. 13c, Vetr. int. Giallo-bruna, est. Giallo-verde, omogenea, tendenzialmente opaca. Un cattivo esito di cottura ha determinato qualche deformazione: la vetrina sul fondo est. è tanto spessa da annullare il leggero risalto del piede ad anello. Basilica cristiana, 561 (strato di rialzamento della solea), contesto altomedievale. Tav. II,1 Forma chiusa (inv. B2919). Diam. max. 8,4, Arg. 15b, Vetr. est. bruna a gocce. Basilica cristiana, 2032 (fasi tarde di frequentazione della chiesa) (analisi 314). Tav. II,2 Forma chiusa (inv. CS1005/3, cfr. Scavi di Luni II, p. 654 e Tav. 340,2): corpo troncoconico, fondo piano, ansa a nastro che si imposta sulla massima espansione del ventre. Diam. base 6,5, alt. max. cons. 10, Arg. 15b, Vetr. est. a macchie brune. Domus dei mosaici, strato superficiale (analisi 316). Tav. II,3 Forma chiusa (inv. TE2158): orlo ingrossato a sezione triangolare, anse a bastoncello impostate sul collo. Diam. 8, Arg. non campionata, Vetrina est. verde omogenea. Strutture tardoantiche a Nord del Capitolium, 188 (strato superficiale) Tav. II,4 Forma chiusa (inv. B1991): corpo subcilindrico, lisciatuta esterna che lascia leggere solcature oblique. Diam. max. 17,2, Arg. 14a, Vetr. est. a macchie incolori. Basilica cristiana, 403 (riempimento di una buca relativa ai lavori di costruzione della chiesa di età bizantina) (analisi 324) Tav. II,5 Forma chiusa (inv. TE3955): orlo estroflesso leggermente ingrossato, ansa a nastro ingrossato con solcatura inferiore impostata sul collo. Diam. 5,1, Arg. 15b, Vetr. est. a macchie verde-bruno. Strutture tardoantiche a Nord del Capitolium, 331 (interro sopra il crollo del muro della peschiera), contesto post V sec. Tav. II,6 Olla (inv. TE3954): orlo ingrossato e appiattito superiormente, corpo ovoide, la faccia superiore dell'orlo è decorata da trattini impressi, il corpo est. da fasce di solcature. [115] Diam. 14,8, alt. max. cons. 11,5; Arg. 14a, Vetr. est. a chiazze verdi, non omogenea, parzialmente assorbita. Strutture tardoantiche a Nord del Capitolium, 331 (interro sopra il crollo del muro della peschiera), contesto post V sec. (analisi 320). Tav. II,7 Olla (inv. TE4570): orlo espanso e appiattito superiormente; il corpo è decorato esternamente da onde impresse. Diam. 14,8; Arg. 10e, vetrina est. bruna, sottile e abbastanza omogenea. Strutture tardoantiche a Nord del Capitollum, 408 (macerie sotto hamus) (analisi 322). Tav. II,8 Ciotola ad orlo rientrante (inv. CS1405, cfr. Scavi di Luni II, p. 654 e Tav. 340,1, disegnato al contrario): l'orlo presenta una doppia scanalatura esterna. Diam. 13, Arg. 18, Vetr. est. verde, assorbita. Domus dei mosaici, 16 (livello d'uso del giardino), contesto datato inizialmente al IV sec. (Scavi di Luni II, p. 634), ma successivamente postdatato al V sec. (Guida di Luni, p. 62) (analisi 321). Tav. II,9 Forma chiusa (inv. B2619): spalla decorata esternamente da onde impresse. Diam. max.16,4, Arg. 14a, Vetr. est. a macchie incolori. Basilica cristiana, 514 (livello d'uso altomedievale). Tav. II,10 Ciotola (inv. TE3954/1): corpo emisferico, fondo piano. Diam. base 9,8, Arg. 14a, Vetr. est. a macchie brune. Strutture tardoantiche a Nord del Capitolium, 331 (interro sopra il crollo del muro della peschiera), contesto post V sec. Tav. II,11 Mortarium (inv. CM236, cfr. Scavi di Luni I, p. 458 e Tav. 83,7): orlo introflesso e arrotondato sotto il quale si imposta il listello orizzontale, con versatoio a canale. Presenta sul listello una serie di stampiglie triangoliformi.

6 Diam. 35,8, Arg. 15a, Vetr. int. Giallo-arancio. Cardo Maximus, strati di interro; contesto altomedievale. Tav. II,12 (inv. TE4050): fondo di grosso contenitore a corpo troncoconico, decorato all'interno da un motivo a rotella. Diam. base 11,3, Arg. 15b, Vetr. int. bruna, assorbita, macchie esterne. Strutture tardoantiche a Nord del Capitolium, 340 (interro sopra il crollo del muro della peschiera), contesto post V sec. (analisi 312). Bibliografia SILVIA LUSUARDI SIENA - MARCO SANNAZARO A. DESBAT, 1986, Céramiques romaines à glaçure plombifère des fouilles de Lyon (Hauts-de- Saint-Just, Rue des Farges, La Solitude), Figlina, 7, pp Luni. Guida archeologica, Sarzana T. MANNONI, 1975, La ceramica medievale a Genova e nella Liguria, Genova. Ostia II (Studi Miscellanei 16), Roma Ostia III (Studi Miscellanei 31), Roma Scavi di Luni. Relazione preliminare delle campagne di scavo , a cura di A. Frova, Roma Scavi di Luni II. Relazione delle campagne di scavo , a cura di A. Frova, Roma [116]

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