CONTENERE LA PIANIFICAZIONE FISCALE AGGRESSIVA
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1 SCHEDA TEMATICA PER IL SEMESTRE EUROPEO CONTENERE LA PIANIFICAZIONE FISCALE AGGRESSIVA 1. INTRODUZIONE La (Aggressive tax planning, ATP) consiste nella riduzione, da parte dei contribuenti, del loro debito d imposta mediante operazioni che, sebbene possano essere lecite, sono in contrasto con lo scopo della norma. La prevede lo sfruttamento delle lacune esistenti in un sistema fiscale e dei disallineamenti tra sistemi fiscali. Può inoltre dare luogo alla doppia non imposizione o a doppie deduzioni. Combattere la pianificazione fiscale aggressiva è fondamentale per garantire entrate fiscali a favore degli investimenti pubblici, dell istruzione, dell assistenza sanitaria e della protezione sociale, per assicurare un equa ripartizione degli oneri e preservare la fiducia dei contribuenti e, infine, per evitare la distorsione della concorrenza tra imprese. L UE ha adottato varie misure per combattere la pianificazione fiscale aggressiva, tra cui la direttiva antielusione (Anti-Tax Avoidance Directive, ATAD) e l ATAD 2, che enuncia misure volte a contrastare i disallineamenti da ibridi 1 in relazione ai paesi extra UE. 1 Le regolazioni ibride da disallineamento fiscale sfruttano le differenze di trattamento fiscale di un entità o di uno strumento a norma Per promuovere la trasparenza fiscale, il Consiglio ha adottato la proposta della Commissione relativa allo scambio automatico di informazioni sui ruling fiscali, il cui avvio è previsto nella seconda metà del Il Consiglio ha inoltre adottato la proposta della Commissione per lo scambio automatico di informazioni in materia di rendicontazione paese per paese sulle imprese multinazionali. Questo scambio automatico inizierà nel A giugno 2017 la Commissione ha adottato una proposta di norme sulla comunicazione obbligatoria di informazioni sui meccanismi di pianificazione fiscale aggressiva da parte degli intermediari. Recentemente, tramite il codice di condotta 2, è stata abrogata o modificata una serie di regimi fiscali sugli utili riconducibili ai brevetti (patent box) 3. delle leggi di due o più giurisdizioni per ottenere una doppia non imposizione. 2 Il codice di condotta in materia di tassazione delle imprese è stato concepito nel 1997 per individuare le misure fiscali dannose che incidono indebitamente sull ubicazione di attività imprenditoriali nel territorio dell Unione. Il codice non è uno strumento giuridicamente vincolante, ma è chiaramente dotato di forza politica. Adottando questo codice gli Stati membri si sono impegnati ad astenersi dall introdurre eventuali nuove misure fiscali dannose e a modificare qualsivoglia legge o prassi ritenuta dannosa alla luce dei principi del codice. 3 Un patent box è un regime fiscale speciale per le entrate provenienti dalla proprietà intellettuale. Pagina 1
2 A dicembre 2017 dovrebbe essere completato un elenco delle giurisdizioni fiscali non cooperative al di fuori dell UE. Infine, la base imponibile consolidata comune per l imposta sulle società (CCCTB) 4, rilanciata nel 2016 dalla Commissione, offrirebbe una soluzione globale alla questione del trasferimento degli utili, ma è tuttora in fase di negoziazione. Nonostante i suddetti traguardi, i governi continuano a perdere entrate per importi considerevoli a causa della pianificazione fiscale aggressiva transfrontaliera. Inoltre, la natura transfrontaliera dell elusione fiscale e l integrazione delle economie degli Stati membri richiedono un approccio coordinato nell applicazione delle norme esistenti. 2. SFIDE STRATEGICHE CHE GLI STATI MEMBRI DEVONO SUPERARE A LIVELLO FISCALE 2.1. Conseguenze economiche della Perdita di gettito fiscale L elusione fiscale costa miliardi di euro l anno. Nell UE si stima che le perdite di gettito risultanti dal trasferimento degli utili all interno dell Unione ammontino a circa miliardi di EUR 5, cifra pari al 17% delle entrate derivanti dalle imposte sui redditi delle società (nel 2013) e allo 0,4% del PIL (sul limite inferiore). I governi dei paesi la cui base imponibile è erosa sono costretti a raccogliere entrate da altre imposte per evitare di disporre di introiti minori da destinare alle riforme volte a favorire la crescita e alla ridistribuzione. Le pratiche di pianificazione fiscale aggressiva in un territorio hanno effetti di ricaduta in altri territori. Il trasferimento di utili verso o attraverso uno Stato membro comporta una perdita di base imponibile per un altro Stato membro. L Unione nel suo complesso subisce un evidente perdita di introiti fiscali, anche se singolarmente alcuni Stati membri possono registrare un aumento del loro gettito fiscale grazie a una base imponibile gonfiata dal trasferimento di utili Assenza di condizioni di parità Inoltre, la pianificazione fiscale aggressiva crea distorsioni nelle condizioni di parità tra le società che riescono a evitare di pagare la loro giusta quota di tasse e altre società che non hanno accesso alle stesse possibilità di pianificazione fiscale transfrontaliera (prevalentemente imprese nazionali e/o di dimensioni ridotte). Gli studi indicano che le imprese multinazionali dei paesi ad alta imposizione fiscale versano circa il 30% di tasse in meno rispetto alle imprese nazionali paragonabili 6. Da uno studio recente emerge che le imprese che attuano pratiche di beneficiano di una riduzione potenzialmente significativa dell imposizione effettiva a scapito della società 7. Le imprese multinazionali che attuano pratiche di pianificazione fiscale aggressiva godono di un vantaggio competitivo in termini di costi che può consentire loro di conquistare quote di mercato e di creare ostacoli all ingresso sul mercato a discapito di altre imprese. Si dispone di prove attestanti l esistenza di un legame tra la pianificazione fiscale e margini commerciali più elevati e una maggiore concentrazione del settore 8. Ne possono scaturire prezzi al consumo inefficientemente elevati Mancanza di lealtà e impatto sulla fiducia del contribuente La da parte delle grandi multinazionali ha anche un effetto negativo sulla fiducia 4 La base imponibile consolidata comune per l imposta sulle società (CCCTB) è un unico corpus di norme per il calcolo degli utili imponibili delle società nell UE. 5 Cfr. Dover R., B. Ferrett B., D. Gravino, E. Jones e S. Merler (2015). 6 Cfr. Egger, P., W. Eggert e H. Winner (2010). 7 Cfr. Centro per la ricerca economica europea, ZEW (2016). 8 Cfr. OCSE (2015), pag Pagina 2
3 generale del contribuente. Chi adempie i propri doveri e paga le tasse percepisce la come una violazione del contratto sociale. Conoscere l esistenza di pratiche sleali può incoraggiare altri contribuenti a smettere di onorare i propri obblighi fiscali. I recenti scandali hanno causato lo scontento dell opinione pubblica riguardo alla questione dell elusione fiscale. Inoltre, la perdita di introiti risultante dalla può incidere sulla spesa sociale, ad esempio l accesso a servizi di assistenza sanitaria o di protezione sociale e a un istruzione di qualità, nonché sulla ridistribuzione. A sua volta questa situazione esaspera le disparità e può alimentare ulteriormente il malcontento sociale Principali canali della La è attuata attraverso tre canali principali: (i) il trasferimento del debito, in cui il debito interno è utilizzato per trasferire artificialmente gli utili da una giurisdizione ad alta imposizione fiscale a una giurisdizione a bassa imposizione fiscale; (ii) la collocazione strategica dei diritti di proprietà intellettuale e dei beni immateriali, in cui beni immateriali molto mobili sono ricollocati artificialmente in giurisdizioni a bassa imposizione fiscale, e (iii) l (ab)uso dei prezzi di trasferimento, in cui le basi imponibili delle giurisdizioni a bassa imposizione fiscale sono gonfiate artificiosamente a spese della base imponibile della giurisdizione ad alta imposizione fiscale 9. Oltre a queste strutture principali, le multinazionali possono sfruttare le disposizioni delle convenzioni fiscali bilaterali per ridurre al minimo le imposte e le spese di rimpatrio dei dividendi (pratica del treaty shopping, ovvero la scelta della convenzione più vantaggiosa). 9 Per capire meglio il modo in cui le imprese multinazionali strutturano i loro meccanismi di elusione fiscale, cfr. Ramboll Management Consulting e Corit Advisory (2015) Principali indicatori di Indicatori giuridici di Gli indicatori di pianificazione fiscale aggressiva possono essere ricavati da talune norme fiscali o dalla loro assenza. Mancanza di norme antiabuso Questo insieme di indicatori si riferisce alla mancanza di norme volte a contrastare l elusione fiscale. Esempi di norme antiabuso sono: norme relative ai limiti sugli interessi e norme sulla sottocapitalizzazione nonché norme sulle società controllate estere. Le norme relative ai limiti sugli interessi e le norme sulla sottocapitalizzazione sono volte a scoraggiare accordi sul debito artificiali finalizzati a ridurre al minimo le imposte, mentre le norme sulle società controllate estere (controlled foreign companies - CFC) puntano a disincentivare il trasferimento degli utili verso un paese a bassa fiscalità o a fiscalità assente. È opportuno rilevare che la direttiva antielusione, adottata dal Consiglio nel luglio 2016 e la cui entrata in vigore è prevista nel 2019, enuncia, fatte salve alcune eccezioni, norme relative ai limiti sugli interessi e norme sulle società controllate estere per tutti i paesi UE. Indicatori passivi Questo insieme di indicatori si riferisce a norme fiscali che di per sé non promuovono o incoraggiano l attuazione di strutture di pianificazione fiscale aggressiva, ma che sono necessarie ai fini del funzionamento di tali strutture. Un esempio pertinente potrebbe essere rappresentato dalle ritenute alla fonte. In genere l assenza di ritenute alla fonte è volta a evitare la doppia imposizione. In determinate circostanze può tuttavia anche facilitare l attuazione di pratiche di pianificazione fiscale aggressiva. L esistenza di ritenute alla fonte impedisce il trasferimento degli utili in esenzione di imposta verso giurisdizioni di paesi terzi e di conseguenza scoraggia o rende impossibile la pianificazione fiscale aggressiva, anche se può dare luogo alla Pagina 3
4 doppia imposizione o a requisiti onerosi per evitarla. Indicatori attivi Alcuni regimi fiscali possono incoraggiare o agevolare di per sé strutture di pianificazione fiscale aggressiva. Le norme fiscali devono essere valutate caso per caso per trarre una conclusione sul loro legame con le pratiche di pianificazione fiscale aggressiva. Per effettuare tale valutazione occorre svolgere un analisi dettagliata dell effettiva definizione e applicazione di una norma fiscale, tenendo presente la misura in cui sono salvaguardate le norme fiscali, ad esempio tramite disposizioni antiabuso Indicatori economici di Esiste una serie di indicatori economici che possono essere utilizzati per individuare elementi comprovanti l esistenza di pratiche di. Per esempio, di norma i paesi utilizzati nelle strutture di pianificazione fiscale aggressiva sono contraddistinti da flussi finanziari (eccezionalmente) elevati. È pertanto pertinente verificare se esiste un eventuale mancata corrispondenza tra attività finanziarie e attività economiche reali. Indicatori quali gli investimenti diretti esteri (IDE) totali 10, IDE detenuti da società veicolo e flussi specifici di reddito finanziario, come i flussi di dividendi, interessi e/o canoni, espressi come percentuale del PIL, sono pertinenti. 10 Gli investimenti diretti esteri sono la categoria di investimenti internazionali in cui un entità residente in un paese (l investitore diretto) acquisisce un interesse duraturo in un impresa residente in un altro paese (l impresa di investimento diretto), anche tramite una società veicolo, ovvero un entità giuridica creata per conseguire obiettivi limitati, specifici o temporanei. Un impresa di investimenti diretti è un impresa in cui un investitore diretto possiede il 10% o più delle azioni ordinarie o dei diritti di voto (o l equivalente per un impresa non costituita in società). Gli IDE riflettono gli investimenti effettuati oltre frontiera tra società collegate. Sebbene gli IDE non siano, di per sé, indicatori di elusione fiscale, parte di tali investimenti può essere determinata da pratiche di elusione fiscale. I flussi di canoni riflettono la collocazione della proprietà intellettuale e dei beni immateriali. Altri indicatori pertinenti sono il gettito dell imposta sulle società in percentuale del PIL, anomalie del prezzo all importazione applicato a livello bilaterale 11 e indicatori della pratica del treaty shopping. Il gettito dell imposta sulle società in percentuale del PIL indica che alcuni paesi riescono a ottenere introiti particolarmente elevati dall imposta sulle società. Le anomalie del prezzo all importazione applicato a livello bilaterale permettono di scoprire se a un prodotto è applicato un prezzo troppo alto o troppo basso. Alcuni paesi tendono a importare gli stessi beni intermedi a prezzi differenti, alcuni a un prezzo più contenuto, in particolare se si tratta di aziende in paesi a bassa imposizione fiscale, e alcuni a un prezzo più elevato, specialmente nel caso di aziende in paesi ad alta imposizione fiscale. Questa può essere un indicazione di abuso dei prezzi di trasferimento e può rappresentare un segnale dell erosione della base imponibile in alcuni paesi ad alta imposizione fiscale. Gli indicatori della pratica del treaty shopping riflettono il fatto che l utilizzo di una combinazione di convenzioni può ridurre al minimo le spese di rimpatrio dei dividendi. Anziché investire direttamente in un paese ospitante, le multinazionali incanalano l investimento attraverso un paese terzo per sfruttare disposizioni delle convenzioni che non figurano tra il paese ospitante e il paese di origine dell investimento. 11 Si riferisce ad anomalie del prezzo medio di prodotti oggetto di flussi commerciali bilaterali (tra due paesi). Pagina 4
5 Benché nessuno degli indicatori rappresenti di per sé un nesso causale inconfutabile rispetto alla pianificazione fiscale aggressiva, tali indicatori possono essere utilizzati come parte di una serie di prove attestanti l esistenza di una struttura di pianificazione fiscale aggressiva. 3. LEVE STRATEGICHE PER IL SUPERAMENTO DELLE SFIDE A LIVELLO FISCALE Gli Stati membri possono contrastare gli abusi fiscali rafforzando il quadro giuridico e riformando i regimi nazionali che possono dare luogo a pratiche di pianificazione fiscale aggressiva, ma anche migliorando la cooperazione e la trasparenza. È altresì importante creare una cultura della fedeltà fiscale. La presente sezione si concentrerà sul primo aspetto, ossia rafforzare il quadro giuridico e riformare i regimi nazionali attuando norme anti-elusione solide, modificando norme che possono incoraggiare indirettamente la e facendo fronte a regimi nazionali che agevolano la Attuare norme antielusione solide Come sopra illustrato, le norme antiabuso hanno l obiettivo esplicito di impedire l utilizzo di strutture di. È necessario attuare rapidamente le norme antiabuso. Anche se l ATAD introdurrà cinque norme antiabuso nel , l attuale assenza di tali norme in alcuni Stati membri al momento non protegge l UE da pratiche di pianificazione fiscale aggressiva Modificare norme che possono essere utilizzate in maniera impropria e dare luogo a pratiche di Ritenute alla fonte nei confronti di paesi terzi, opportunamente applicate, potrebbero rappresentare uno strumento efficace per contrastare la pianificazione fiscale aggressiva. Le ritenute alla fonte sono previste da ogni Stato membro e per ogni tipo di flusso finanziario (interessi, dividendi e canoni) Far fronte a regimi nazionali che agevolano la pianificazione fiscale aggressiva Il semestre europeo permette di far fronte alle pratiche fiscali nazionali che incoraggiano la pianificazione fiscale aggressiva transfrontaliera o la agevolano, ma che sono difficili da fronteggiare con gli strumenti esistenti (quali direttive o codici di condotta). 4. ANALISI DELLA SITUAZIONE NEGLI STATI MEMBRI 4.1. Attuare norme antielusione solide La tabella riportata di seguito fornisce una panoramica dell assenza di due tipi di norme antiabuso negli Stati membri: le norme relative ai limiti sugli interessi e le norme sulla sottocapitalizzazione. La direttiva ATAD introduce norme antiabuso, tra cui norme sulle società controllate estere (CFC) e norme relative ai limiti sugli interessi. Tuttavia, nel caso delle norme relative ai limiti sugli interessi, gli Stati membri in cui vigono norme nazionali di pari efficacia possono rinviare l attuazione delle disposizioni riguardanti le norme relative ai limiti sugli interessi previste dall ATAD fino al Alcune disposizioni saranno applicate in un altra data. Pagina 5
6 Tabella 1: Panoramica di alcune norme antielusione che non figurano nelle normative nazionali degli Stati membri, 2017 Norme relative ai limiti sugli interessi e norme sulla sottocapitalizzazione Norme sulle società controllate estere BE BG CY EE HR LU MT NL RO SI AT CZ IE LV LT PL SK DE EL FI HU PT FR IT SE UK DK ES Fonte: Ramboll Management Consulting e Corit Advisory (2015) Modificare norme che possono essere utilizzate in maniera impropria e dare luogo a pratiche di Alcuni Stati membri non applicano ritenute alla fonte nei confronti di paesi terzi che potrebbero proteggere il loro sistema fiscale da pratiche di pianificazione fiscale aggressiva basate sull utilizzo di flussi di interessi, dividendi e/o canoni. Tuttavia, altri Stati membri lo hanno già fatto. Tabella 2: Ritenute alla fonte negli Stati membri dell UE nei confronti di giurisdizioni di paesi terzi, 2017 HU MT CY EE LU NL IE UK AT DE FI SE BE BG CZ DK EL ES FR HR IT LT LV PL PT RO SI SK Canoni Interessi Dividendi Fonte: ZEW (2016), con aggiornamenti basati sulle riforme nazionali. Note: (1) La tabella riportata sopra si concentra sulle aliquote nazionali delle ritenute alla fonte, ovvero le aliquote che sono specificate nella legislazione nazionale sull imposizione del reddito delle società. Pertanto non riflette le aliquote delle ritenute alla fonte indicate nelle convenzioni contro la doppia imposizione. (2) Una croce indica che lo Stato membro non applica una ritenuta alla fonte (superiore allo 0%) Far fronte a regimi nazionali che agevolano la pianificazione fiscale aggressiva Alcuni Stati membri hanno adottato misure per adeguare i loro regimi fiscali sugli utili riconducibili ai brevetti (patent box) in linea con l azione 5 del progetto sull erosione della base imponibile e sul trasferimento degli utili 13 quale approvato dal codice di 13 Il progetto G20/OCSE sull erosione della base imponibile e sul trasferimento degli utili (Base Erosion and Profit Shifting - BEPS) prevede una serie di azioni volte a contrastare le strategie di pianificazione fiscale che sfruttano le lacune e i disallineamenti nelle norme fiscali per trasferire artificiosamente gli utili verso luoghi a bassa fiscalità o a fiscalità assente in cui l attività economica è scarsa o inesistente. condotta in materia di tassazione delle imprese. Alcuni regimi nazionali devono ancora essere rivisti affinché impediscano l utilizzo della da parte delle imprese multinazionali. Lo studio Ramboll del 2015 precedentemente citato individua alcune di tali norme e la loro prevalenza negli Stati membri. Tuttavia, le norme fiscali devono essere valutate caso per caso prima di trarre eventuali conclusioni sul loro legame con le pratiche di pianificazione fiscale aggressiva Panoramica dei recenti indicatori economici di pianificazione fiscale aggressiva Il grafico illustra i dati più recenti per alcuni indicatori economici principali. Pagina 6
7 Grafico 1: Posizioni di IDE in percentuale del PIL, 2015 Fonte: Commissione europea (di prossima pubblicazione), Eurostat Note: (1) Gli IDE in entrata o gli investimenti diretti nell economia segnalante (IDES) si riferiscono a investimenti di stranieri in imprese residenti nell economia segnalante. Gli IDE in uscita o gli investimenti diretti all estero rappresentano gli investimenti effettuati da entità residenti in imprese affiliate all estero. (2) Gli stock (o le posizioni) di IDE indicano il valore dell investimento alla fine del periodo. Pagina 7
8 Grafico 2: Compensi (debiti) per l utilizzo della proprietà intellettuale (PI) in percentuale del PIL Fonte: Commissione europea (di prossima pubblicazione), Eurostat Grafico 3: Imposta sulle società in percentuale del PIL, 2015 Fonte: Commissione europea (2017) Pagina 8
9 Grafico 4: Anomalie dei prezzi bilaterali 2015 Fonte: IHS Institut für Höhere Studien (di prossima pubblicazione) Grafico 5: Attrattiva del treaty shopping : indice di centralità Fonte: van t Riet e Lejour (2017), IHS (di prossima pubblicazione) Note: l indice di centralità si riferisce alla percentuale ponderata in rapporto al PIL delle rotte di rimpatrio ottimali a livello fiscale comprendenti il rispettivo paese. Pagina 9
10 5. RISORSE UTILI Dover R., B. Ferrett B., D. Gravino, E. Jones e S. Merler (2015), Bringing transparency, coordination and convergence to corporate tax policies in the European Union, studio del servizio Ricerca del Parlamento europeo, Egger, P., W. Eggert e H. Winner (2010), Saving Taxes through Foreign Plant Ownership, Journal of International Economics, 81: pagg Commissione europea (di prossima pubblicazione), Tax policies in the European Union: 2017 Survey. Commissione europea (2017), Taxation Trends in the European Union, Edizione 2017, Lussemburgo. IHS (di prossima pubblicazione), Aggressive tax planning indicators. OCSE (2015), Measuring and Monitoring BEPS, Action Final Report, progetto OCSE/G20 sull erosione della base imponibile e sul trasferimento degli utili, OECD Publishing, Parigi. Ramboll Management Consulting e Corit Advisory (2015), Study on Structures of Aggressive Tax Planning and Indicators, Taxation Paper n. 61. van t Riet e Lejour (2017), Optimal Tax Routing: Network Analysis of FDI diversion, CPB Discussion Paper 349. ZEW, Centro per la ricerca economica europea (2016), The Impact of Tax Planning on Forward-Looking Effective Tax Rates, Taxation Papers n. 64. Pacchetto anti-elusione ex_en.htm Base imponibile consolidata comune per l imposta sulle società (CCCTB) Data: Pagina 10
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