La prevenzione e il contrasto delle discriminazioni: un oggetto complesso delle politiche pubbliche

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1 La prevenzione e il contrasto delle discriminazioni: un oggetto complesso delle politiche pubbliche L azione antidiscriminatoria: il ruolo delle P.P.A.A Alfredo Alietti, Carlo Berini e Valeria Alliata OBIETTIVO SPECIFICO 2 Integrazione/Migrazione legale OBIETTIVO NAZIONALE 2 Integrazione "PRE.Ce.DO" Piano Regionale prevenzione e contrasto delle discriminazione Prog-461

2 La prima governance dell'antidiscriminazione in Italia l'ha disegnata il D.Lgs. 25/07/1998 n 286 «Le regioni, in collaborazione con le province e con i comuni, con le associazioni di immigrati e del volontariato sociale, ai fini dell'applicazione delle norme del presente articolo e dello studio del fenomeno, predispongono centri di osservazione, di informazione e di assistenza legale per gli stranieri, vittime delle discriminazioni per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.» Comma 12, articolo 44, Azione civile contro la discriminazione (Legge 6 marzo 1988, n. 40, art. 42)

3 Le norme anti-discriminazione contenute nel Testo Unico sull'immigrazione (articoli 43 e 44) si applicano anche ai Cittadini italiani, Ue e agli apolidi. La governance viene pensata in maniera orizzontale (pubblico e privato) con tre funzioni: informazione, monitoraggio e studio, tutela legale. Nel disegnare la governance non si prevede un impegno da parte della Stato centrale, ne di coordinamento e nemmeno di messa a disposizione di risorse.

4 Nei cinque anni successivi l'associazionismo prende l'iniziativa sulla tutela legale, con un debole o inesistente supporto del pubblico. Ma sono presenti resistenze anche nel privato sociale. Nel 2003 viene approvato il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, di recepimento della direttiva comunitaria n. 2000/43 CE per l'attuazione del principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica. Viene istituito l Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull origine etnica.

5 L'UNAR opera nell ambito del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ha la funzione di garantire l effettività del principio di parità di trattamento fra le persone. Ha diversi compiti: la promozione di azioni positive, studio, inchiesta, informazione e sensibilizzazione e può formulare raccomandazioni e pareri... L'UNAR non è un'autorità amministrativa indipendente e non ha potere di limitare, sospendere o vietare i trattamenti in violazione delle norme antidiscriminazione.

6 L'UNAR non è indipendente e autonomo, dipende dal Governo in carica in un dato momento. La mancata autonomia e indipendenza dell'unar è uno dei motivi che rende deboli e insicure le azioni a contrasto delle discriminazioni in Italia. L'azione dell'unar è fondamentalmente legata alla volontà delle forze politiche che in un dato momento governano l'italia. On. Giorgia Meloni, 2015

7 Nel D.Lgs. 215/2003 il ruolo del privato sociale è incardinato nella difesa dei diritti, ovvero alle associazioni e gli enti inseriti in un apposito elenco viene data legittimazione ad agire per conto delle vittime di discriminazione (articolo 5). Viene anche istituito il registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni e della promozione della parità di trattamento (articolo 6). La nuova disposizione non definisce una governance e non vi è, su questo tema, nessun riferimento a quanto previsto dal comma 12 dell'art. 44, D.Lgs. 286 /1988

8 L'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) è stato istituito nel 2010 allo scopo di agevolare le persone che sono vittime di crimini d'odio. Riceve le segnalazioni da parte di istituzioni, associazioni di categoria e privati cittadini, per monitorare i fenomeni di discriminazione determinati da razza o etnia, nazionalità, credo religioso, genere, età, lingua, disabilità fisica o mentale, orientamento sessuale, identità di genere.

9 A partire dal 2007, l UNAR ha promosso la costituzione di Centri Regionali Antidiscriminazioni secondo quanto indicato dal comma 12 dell art. 44 del T.U. sull immigrazione. I Centri sono presidi finalizzati sia alla rilevazione e presa in carico dei fenomeni di discriminazione, sia alla diffusione della cultura del rispetto delle differenze. La Regione Lombardia ha firmato il protocollo d intesa con UNAR nel 2011 ma non ha istituito ad oggi un Centro regionale, come il Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna.

10 Il Programma FEI 2012 ha finanziato il progetto Ricomincio da Tre, presentato dalla Regione Lombardia. Grazie a questo progetto si sono realizzate diverse attività di promozione e formazione. Nel 2014 viene bandita dalla Regione Lombardia la manifestazione d'interesse per la costituzione della Rete regionale dei soggetti che si occupano di prevenzione e contrasto delle discriminazioni per implementare le azioni previste nell ambito del Protocollo di Intesa sottoscritto tra Regione Lombardia (RL) e UNAR (Dgr 2787 del ).

11 La Rete regionale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni è formata da 17 soggetti pubblici e 84 privati divisi in: - Punto informativo - Antenna territoriale - Nodo territoriale di raccordo Nella Provincia di Milano hanno aderito 6 (2) nodi territoriale di raccordo, 15 antenne territoriali e 18 (3) punti informativi.

12 In Lombardia sono attivi due modelli di governance, il primo che vede la guida di una associazione ed un secondo che vede agente proattiva la Pubblica Amministrazione. A Mantova nasce in un Tavolo istituzionale, ma si concretizza con l unione del privato sociale in una nuova associazione A Cremona nasce e si concretizza nell Istituzione, come in quasi tutte le esperienze italiane.

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14 Articolo 3 Osservatorio sulle discriminazioni nasce all interno del Tavolo de Il Giorno della Memoria, formata nel 2008 da persone appartenenti a minoranze che insieme ad esponenti della comunità maggioritaria formano un fronte del noi unito nel contrasto alle discriminazioni e alle molestie. PRO: indipendenza, azione giudiziaria, conoscenza approfondita dei fenomeni, dinamicità e capacità di reazione, trasversalità e vicinanza alle vittime CONTRO: mancanza di risorse e conseguentemente continuità nell azione, difficoltà nell incidere sulle pratiche degli EE.LL. e difficoltà nella gestione della rete.

15 Lo Sportello Antidiscriminazioni è istituito nel marzo 2016 nell ambito delle funzioni del Centro Locale di Parità, con Delibera della Giunta comunale. Lo Sportello si occupa di accoglienza, orientamento, consulenza e raccolta delle segnalazioni dei presunti casi di discriminazione e molestia. Svolge attività di formazione, informative promozionali e di sensibilizzazione rivolte a tutte e tutti i cittadini. Quest anno si sta formalizzando la Rete Antidiscriminazioni Cremona attraverso la sottoscrizione di un protocollo d intesa con i soggetti pubblici e privati impegnati nell antidiscriminazione.

16 PRO: autonomia finanziaria, capacità di azioni di sistema al proprio interno e all esterno, risorse professionali, autorevolezza e capacità di moral suasion. CONTRO: mancanza di indipendenza, sensibilità politiche, impossibilitata ad andare in giudizio per conto terzi, difficoltà nell azione contro altri soggetti istituzionali. Superamento criticità: stipula di appositi accordi con il Terzo settore e con Studi legali, costruire un Piano assumendo l azione antidiscriminatoria all interno delle pratiche organizzative e operative.

17 RACCOMANDAZIONI Governance politica: coinvolgimento dell intero Consiglio comunale con presentazione di un rapporto annuale. Governance amministrativa: - referenti amministrativi precisi; - disponibilità di budget, personale, strutture e risorse dedicate; - Promozione dell interazione tra i vari soggetti esterni ed interni (amministratori, tecnici, Polizia Locale, CUG, Consigliera di Parità, Prefettura, esperti, Terzo settore e associazioni di gruppi a rischio); - Integrazione nei piani di azione degli assessorati, dipartimenti e direzioni, nel bilancio sociale, nella carta dei servizi e come criterio dei valutazione delle politiche; - Formazione dei dirigenti e degli operatori; - Organizzazione di campagne di comunicazione pubblica.

18 Nella rete è indispensabile la partecipazione delle associazioni che rappresentano le persone che subiscono discriminazioni sistemiche. Nella rete è necessario il coinvolgimento: - dei soggetti, pubblici e privati, che in un dato territorio hanno svolto e/o svolgono attività di contrasto alle discriminazioni; - dei servizi pubblici e privati rivolti al pubblico, quali per esempio gli uffici anagrafe e sociale, i centri per l'impiego, i patronati, i caaf, circoli ricreativi, le scuole, comunità...

19 Nel contrasto alle discriminazione è fondamentale il ruolo delle associazioni formate dai gruppi e dalle minoranze più a rischio. Pubblica amministrazione e il privato sociale hanno il dovere di sostenere in tutti modi le associazioni formate da persone immigrate e da quelle formate dalle persone di fede e tradizione musulmana ed ebraica, le associazioni formate da persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom, quelle formate da donne e da persone disabili e quelle formate da persone appartenenti alla Comunità LGBT+.

20 Le operatrici e gli operatori dedicati al contrasto alle discriminazioni devono rendersi pro-attivi: - pubblicizzando i servizi di antidiscriminazione sul territorio e chiedendo al proprio ente o associazione di entrare nella Rete antidiscriminazione di Mantova; - diffondendo nel proprio ente o associazione dei servizi offerti dall'antidiscriminazione; - svolgendo attività di monitoraggio.

21 Ambiti di monitoraggio e intervento Mass media Internet e social media Lavoro Erogazione Enti Pubblici Vita pubblica Scuola e Istruzione Pubblici servizi Trasporto pubblico Salute Casa Forze dell Ordine e Polizia Municipale

22 I servizi di antidiscriminazione a Cremona e Mantova hanno un target molto ampio che va dalla bambina o dal bambino alla persona anziana. Le discriminazioni e le molestie possono essere di genere, disabilità, religione, appartenenza etnico/razziale, nazionalità, ascendenza, colore della pelle, età, orientamento affettivo/sessuale, convinzioni personali, lingua e provenienza geografica. La maggior parte delle persone non ha la percezione di essere molestata o discriminata o di essere testimone.

23 L antidiscriminazione nella cultura Alcuni esempi 27 Gennaio Giornata della memoria 21 Marzo Giornata contro il razzismo 8 Aprile Giornata dei sinti e dei rom 17 Maggio Giornata contro l'omofobia 25 novembre Giornata contro la violenza sulle donne 10 Dicembre Giornata dei diritti umani

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