COMUNE DI LANCIANO CITTA MEDAGLIA D ORO AL VALOR MILITARE

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1 COMUNE DI LANCIANO CITTA MEDAGLIA D ORO AL VALOR MILITARE PROVINCIA DI CHIETI PIANO REGOLATORE GENERALE PRG RELAZIONE ILLUSTRATIVA NOVEMBRE 2011

2 COMUNE DI LANCIANO CITTA MEDAGLIA D ORO AL VALOR MILITARE PROVINCIA DI CHIETI PIANO REGOLATORE GENERALE (LR 18/83 integrata, Artt. 9, 10, 11) PRG Il Sindaco Dott. Mario Pupillo Il Progettista Arch. Vincenzo Di Fabio L Assessore all Urbanistica Ins. Pasquale Sasso Consulenza generale Prof. Ing. Giovanni Crocioni Il Segretario Comunale Dott.ssa Daniela Giancristofaro Consulenza geologica Dott. Luigi Carabba Il Responsabile del Procedimento Arch. Giovanbattista Granà Collaborazione al progetto Geom. Roberto Ceroli Provincia di Chieti Protocollo di Intesa di Copianificazione 10/05/2004 RELAZIONE ILLUSTRATIVA stesura adottata

3 SOMMARIO 1 Lanciano e il suo profilo nella storia urbana Gli assetti critici ereditati dalle trasformazioni del secondo dopoguerra ed il venire ad esaurimento del PRG vigente Una città adeguata e rinnovata, anche attraverso una nuova e diversa strumentazione urbanistica Una risposta alla domanda sociale Percorsi e opportunità di uno sviluppo sostenibile La promozione e la messa in valore delle risorse territoriali Il progetto del PRG, tra impianto urbano e assetto strategico della città. Il ruolo della città storica L asse stradale Casello A14 - città di Lanciano - fondovalle Sangro, momento essenziale di un impianto urbano rinnovato La nuova asta ferroviaria Lanciano-San Vito-Pescara Gli spazi pregiati e le polarità urbane del Vallone della Pietrosa Sistema territoriale, paesaggio agrario e insediamenti diffusi Domanda e offerta di produzione insediativa: dinamiche della popolazione, condizione abitativa e dimensionamento del nuovo PRG La popolazione residente e le dinamiche demografiche in atto Le possibili proiezioni della popolazione al 2020, nell orizzonte temporale del nuovo PRG La condizione abitativa e le tendenze della domanda Le ipotesi obiettivo assunte per il dimensionamento residenziale del nuovo Piano Regolatore Una strumentazione di PRG articolata ed a geometria variabile, aderente alla realtà urbana. Il Piano Strategico Lanciano-Atessa, per lo sviluppo del Basso Sangro. Il Programma Integrato della Pietrosa, della Sangritana e della vecchia Fiera. L urbanistica concertata. Il Piano dei Servizi Dimensionamento residenziale e standard urbanistici Verifica del rispetto degli standard urbanistici del DM 2/4/ Protocollo di Copianificazione 2004 per la formazione del nuovo PRG Verbale Conclusivo... 54

4 1 Lanciano e il suo profilo nella storia urbana Lanciano è città di lunga tradizione e di peculiare identità. E, da sempre, fin dalla sua antichissima origine preromana, una città di servizio, aperta su un territorio ampio e complesso, tra il mare Adriatico o meglio il sistema del medio Adriatico la Maiella e la valle del Sangro, aperta anche, più oltre, alle relazioni con la Ciociaria, Caserta, Napoli ed il Basso Tirreno. La storia ha confermato questo suo ruolo basato sulla centralità urbana e su rapporti diversi e plurali con un ampio hinterland territoriale: prima come municipio romano, poi, passando attraverso le dinamiche complesse e i traumi dell alto e del basso medioevo, quando è venuta affermandosi la sua tradizione fieristica, derivante da quegli stessi fattori di centralità geografica, che tanto hanno pesato sulla sua storia urbana. Tutto questo ha inciso sui processi costitutivi della città, in forme ricorrenti, fino alle importanti fasi successive alla formazione dello stato unitario ed alla originale stagione delle addizioni novecentesche, dando luogo ad una città che presenta, appunto, peculiarità rare. Il ruolo di servizio svolto lungamente nel tempo ha anche consentito a Lanciano di reggere via via confronti di natura ineguale, quando il Sangro è stato investito da difficili momenti di emigrazione, prima verso l estero, fra ottocento e novecento, dalla fase postunitaria fino alla prima guerra mondiale, poi negli anni 60 e 70 del secolo scorso, quando l intera compagine demografica del Chietino ha subito momenti di indebolimento strutturale, in seguito a marcati processi migratori verso il Nord del Paese. Su questo lungo percorso storico si è poi innestato un originale itinerario di sviluppo industriale alla metà degli anni 70, con la costituzione del Consorzio ASI Sangro e l insediamento di importanti realtà produttive, di rilievo nazionale e internazionale, essenzialmente nel comparto della meccanica con le presenze 1

5 della Fiat (Sevel) e della Honda a cui si sono nel tempo venuti accompagnando significativi processi di integrazione produttiva, in misura prevalente verso l indotto, solo parzialmente sostenuti anche da uno sviluppo dell economia locale. Pur tra alterne vicende, quelle presenze industriali si sono strutturalmente confermate ed accresciute nel tempo, fino alla attuale congiuntura, caratterizzata da una solida tenuta, da un graduale e complessivo rafforzamento, oltre che da una crescente integrazione. Si è venuto così costituendo, almeno in una qualche misura, una sorta di inedita città industriale del fondovalle potenzialmente un distretto di media dimensione, fatto di vari agglomerati, collocabile oggi in una soglia dell ordine dei / addetti una città atipica, alimentata sia da trasferimenti di popolazione residente dalle aree più marginali dell alto Sangro verso i territori comunali posizionati nella cintura degli agglomerati, sia da cospicui movimenti pendolari casa-lavoro, attivi nella periferia geografica più e meno ravvicinata. Nell area di Lanciano si sono anche confermati nel tempo, in buona misura, quei caratteri, propri dell intero modello Adriatico, di integrazione economica e sociale, in cui l attività agricola derivante dalla piccola proprietà contadina si è venuta positivamente combinando nei bilanci familiari con le risorse derivanti dal lavoro industriale, di carattere non solo operaio, e le attività commerciali e di servizio si sono spesso venute associando con un tessuto di media e piccola proprietà immobiliare, a consolidare ancora i momenti del radicamento sociale. In questo quadro hanno anche trovato conferma quei connotati di laboriosità e quei valori tradizionali di coesione e di capacità di convivenza, derivanti dalla lunga sedimentazione storica delle comunità abruzzesi, rimaste in gran parte indenni rispetto ai fenomeni degenerativi spesso presenti nel Mezzogiorno, ed in particolare anche nella relativamente vicina area pugliese. A questo connotato si deve, in parte non secondaria, anche la buona tenuta se non il successo delle presenze industriali del Basso Sangro. 2

6 Si tratta con ogni evidenza di un equilibrio delicato, che tuttavia ha dimostrato una certa solidità e la cui salvaguardia rappresenta uno degli obiettivi primari, nelle attuali complesse e alterne vicende dello sviluppo industriale nell intera area abruzzese. Nella prospettiva, Lanciano si trova così a svolgere, oggi, un duplice ruolo, che va reinterpretato in modo attento per saperlo rendere convergente verso un unica direzione, ricercando un peculiare percorso di sviluppo ed evitando ogni dispersione di risorse. Da un lato la città deve saper svolgere ancora, qualificandolo nell attualità, quel tradizionale ruolo di servizio all hinterland territoriale che viene dalla sua storia; è un ruolo che oggi appare ancora ben evidente, e di sicuro valore, in settori consolidati, come quello delle attività commerciali, dei servizi scolastici, delle attività professionali, dei servizi urbani in genere, oltre che nella pur difficile tenuta delle strutture fieristiche. Dall altro la città si trova o si può venire a trovare in posizione di relativa nuova centralità rispetto ad un sistema di relazioni, costituito dalla direttrice Adriatica che ha mantenuto e confermato peculiarità e dinamismi ammirevoli, pur attraversando spesso congiunture non favorevoli e, insieme, dall importante sistema industriale che si è venuto affermando nel basso Sangro; senza dimenticare le relazioni più lontane anche con la dorsale interna e con il versante tirrenico. In questo secondo caso, si tratta di un ruolo non troppo dissimile da quello svolto tradizionalmente, ma più ampio, oltre che incentrato sui temi dello sviluppo industriale, del terziario integrato all industria, dei servizi alle imprese, dell innovazione, forse anche dei servizi universitari. E un ruolo che la città deve oggi saper fornire, insieme ad una rete di centri urbani minori, ma di solida tradizione, come innanzitutto Atessa, ma anche Mozzagrogna, Castelfrentano, Fossacesia, Orsogna, Paglieta, San Vito Chietino, 3

7 Treglio e Rocca San Giovanni, a comporre una rete urbana articolata, per oltre abitanti, centrata in larga misura su Lanciano ma anche su quella che è stata prima definita la città industriale del Sangro. Su questo secondo percorso di crescita si tratta di saper lavorare in campi innovativi, come quello del terziario avanzato, delle strutture universitarie, di ricerca laboratoriale e di certificazione tecnica ragionevolmente in collaborazione con il polo universitario della Gabriele D Annunzio di Chieti/Pescara e la Facoltà di Ingegneria dell Aquila ed anche della logistica industriale, mirate su temi ben combinati con l ambiente produttivo che si è venuto costituendo, con particolare riferimento a specifici segmenti della meccanica e della meccatronica; ed anche come quello di strutture fieristiche aggiornate e rilanciate nel solco di un antica tradizione, o come quello di momenti mirati sui servizi urbani, le attività commerciali e ricreative, ed altre ancora, necessarie a far crescere il ruolo, se non il rango, di una città di servizi modernamente interpretata. In sintesi, c è chi parla di una nuova polarità costruita intorno alla combinazione Campus per la ricerca-nuova Fiera di Lanciano, ed innestata sulla solida base rappresentata sia dalla rete urbana storica, sia da un sistema industriale ampio e consolidato, grazie anche alle opportunità localizzative ed alle economie di scala offerte dagli insediamenti produttivi del Basso Sangro, senza dimenticare l alto livello di qualità urbana della città di Lanciano, con il suo centro storico, tra i più estesi e pregiati dell intero Abruzzo. Non si possono nemmeno ignorare, in un territorio come quello di Lanciano, compreso tra il mare e la montagna, le prospettive di specifici segmenti della domanda turistica, nel turismo delle città d arte, dell escursionismo naturalistico, dell enogastronomia, fino al turismo di matrice religiosa, ed al turismo legato ad un rilancio delle attività ippiche e delle attività ricreative; con l intero indotto che ne può derivare, e non senza momenti di integrazione o 4

8 possibili economie di scala rispetto alle prospettive derivanti da uno sviluppo industriale che si orienta verso attività terziarie qualificate. I primi studi di fattibilità sviluppati nella sede del Patto Territoriale Sangro- Aventino aprono prospettive assai interessanti ed innovative nel rapporto con le realtà industriali più dinamiche insediate nel Basso Sangro, per lo sviluppo di un siffatto terziario qualificato, al servizio del sistema industriale, a cui possono essere integrate, molto opportunamente, le nuove strutture fieristiche, oltre ad un indotto potenzialmente assai diversificato. E su questi percorsi, impostati su una seria combinazione di vecchie e inedite peculiarità, che Lanciano può ricercare un suo nuovo possibile itinerario di crescita, un suo nuovo ruolo, tale da consentirle di lasciare alle spalle i pericoli ricorrenti della perifericità e del provincialismo, senza abbandonare i propri caratteri peculiari. 2 Gli assetti critici ereditati dalle trasformazioni del secondo dopoguerra ed il venire ad esaurimento del PRG vigente Uscita dall ammirevole esperienza dell addizione urbana novecentesca e dai traumi del secondo conflitto mondiale, la città di Lanciano presenta nel dopoguerra una storia urbana non troppo dissimile rispetto ad altre città di analoghe dimensioni e caratteri. Tra la ricostruzione e le politiche di welfare urbano avviate nel Paese dopo gli anni 60 le case popolari, la scolarità di massa, i servizi sanitari, il verde urbano, gli standard urbanistici il percorso di Lanciano si presenta con un profilo complesso, fatto di una crescita positiva, non priva tuttavia di limiti e ritardi. Volendo tentare una sintesi critica di un percorso che ha investito l intera fase repubblicana, non si può che segnalare in primo luogo il sensibile miglioramento delle condizioni di vita dell intera popolazione lancianese, leggibile non solo 5

9 negli indicatori più generali del reddito, dei consumi, del risparmio, degli stessi stili di vita, ma anche con più specifico riferimento ai temi dell assetto urbano. Sono evidenti, ad esempio, i progressi raggiunti nella condizione abitativa misurata nella superficie degli alloggi a disposizione oggi di ogni abitante, quasi raddoppiata nel dopoguerra e nella diffusione della casa in proprietà, pervenuta a soglie elevate e da ritenersi assai soddisfacenti; per finire ad una rete di servizi scolastici e sanitari, sostenuta da complete dotazioni e da buoni standard di qualità, anche se non esente da momenti di dispersione e da non rare diseconomie gestionali. Complessivamente lo standard urbanistico esistente, e più in generale la rete dei servizi, si colloca oggi intorno a soglie che non devono certo essere ritenute inadeguate, anche se certamente migliorabili, nella misura e nella qualità. Lo standard urbanistico verificato ai sensi di legge risulta oggi dell ordine dei 24 mq per abitante, con il limite, tuttavia, di un evidente frazionamento ed una certa dispersione delle aree urbane di insediamento, soprattutto nella quota corrispondente alle acquisizioni avvenute in sede di pianificazione attuativa (lottizzazioni convenzionate). Se nel complesso dunque si può riconoscere alla realtà di Lanciano un netto miglioramento della qualità di vita, insieme con l emergere di un certo benessere patrimoniale socialmente diffuso, i processi di trasformazione e crescita del secondo dopoguerra non appaiono privi di criticità e ritardi. La crescita urbana, alimentata da buoni dinamismi di mercato, si è sviluppata per oltre cinquanta anni nei modi evidenti di una scarsa caratterizzazione, pur innestandosi su una città unica, se non straordinaria, per peculiarità e valori, tanto nella storia come nella forma urbana. Lanciano nel dopoguerra si è sviluppata per diffuse addizioni successive come risulta forse inevitabile, preso atto della natura dei processi ed anche investendo il territorio rurale, ma perdendo di vista il profilo alto, il rigore e la consapevolezza attuativa dell esperienza irripetibile del Piano Sargiacomo. 6

10 Se in città gli anni 70 lasciano in eredità non pochi episodi, anche gravemente impropri, pur in aree centrali di assoluto valore per l ambiente urbano, nelle campagne nessuno ha saputo interpretare al meglio un tema strutturale certamente tutt altro che facile come quello della piccola proprietà fondiaria, che pure può rappresentare una ricchezza ed un riferimento non episodico, o comunque non ignorabile, per il miglior utilizzo delle risorse territoriali, in particolare in una conferma della prospettiva del modello Adriatico. Paesaggio urbano e paesaggio agrario ne sono risultati in qualche misura compromessi, anche se i valori di permanenza e le forti caratterizzazioni strutturali e storiche sia dell ambiente cittadino, che della morfologia collinare del territorio extraurbano, marcata fortemente dalla presenza dei valloni e delle fasce boscate, oltre ad una certa conferma dell agricoltura promiscua sia pure in un quadro più marginale sembrano comunque ampiamente in grado di prevalere sui fattori di dispersione. Ma forse ancora più impegnativo risulta il fatto che, in sostanza, una gran parte del processo di crescita si è venuto appoggiando alla rete delle infrastrutture esistenti, in larga misura di matrice storica con la sola eccezione di alcuni pur importanti nuovi segmenti stradali via via introdotti e tutto questo è venuto a determinare un usura non ignorabile dell impianto urbano dell intera città, fino a produrre a volte casi di vero e proprio deficit infrastrutturale, e ciò in una fase in cui Lanciano vedeva confermato il proprio ruolo di città di relazioni e di servizi, incentrata quindi anche sulla mobilità e sull accessibilità. L unica grande innovazione introdotta nel dopoguerra nell impianto urbano della città è rappresentata dalla realizzazione dell Autostrada Adriatica, da cui è conseguita, con l apertura del Casello autostradale, anche la formazione di una vera e propria nuova dorsale suburbana di forte incidenza sugli assetti complessivi, anche nella dimensione intercomunale. 7

11 La situazione che evidenzia il maggior grado di criticità è rappresentata oggi proprio dalle difficoltà che si evidenziano nella suddetta dorsale che collega la città di Lanciano al Casello della A14, dove le pur evidenti opportunità di sviluppo di un terziario commerciale di varia natura, ed in parte anche di momenti di piccola industria locale, sono andate disperdendosi in una certa casualità dei processi insediativi, ed anche in un relativo scadimento del paesaggio urbano. Ma ancor più pesa, oggi, la perdita di efficienza di un asse che appare di rilievo primario in quei processi di integrazione territoriale in una dimensione più ampia che mostrano di poter investire utilmente la città nei futuri scenari di pianificazione e sviluppo, tra la direttrice Adriatica e il Basso Sangro. Anche i rapporti con il fondovalle e con la rete dei centri di cintura appoggiati ancora esclusivamente ad una viabilità storica minore mostrano un qualche livello di inefficienza, accresciuto da evidenti incrementi della domanda di mobilità, nei movimenti pendolari come negli spostamenti indotti dalle nuove esigenze di integrazione tra città e sistema produttivo. Peraltro Lanciano stessa, come città, e le attività produttive del Basso Sangro, esprimono oggi un evidente esigenza di un più forte grado di integrazione, particolarmente in rapporto ai marcati processi in corso, di terziarizzazione delle economie industriali. Un certo ritardo infrastrutturale si evidenzia anche sul versante Nord della città, nei rapporti con l Orsogna, la direttrice Marrucina ed il retroterra del porto di Ortona anche in alternativa alle relazioni autostradali che pure confermano, anche negli assetti attuali, un rilievo non trascurabile per Lanciano, anche se su quel versante la domanda di mobilità ha subito minori sollecitazioni. Nell insieme, si è trattato, comunque, di un processo di crescita urbana relativamente dinamico e sostenuto, ed anche dotato di un buon grado di continuità, capace di coinvolgere in ampia misura forse tutti gli strati sociali, ma anche di un percorso non privo di limiti, ritardi e, in qualche caso, mediocrità. 8

12 In questo quadro, non deve essere considerata banale la relativamente recente operazione di rilancio del trasporto ferroviario condotta dalla Ferrovia Sangritana, con la realizzazione del collegamento diretto Lanciano-S.Vito- Pescara, di sicuro valore strategico per le prospettive di relazione con l Adriatico e la rete urbana abruzzese, ma la nuova linea recentemente completata tarda ad entrare in esercizio, mentre la nuova Stazione di via Bergamo va ricondotta tempestivamente ed efficacemente al cuore della città storica, ed ai suoi recapiti essenziali, pena l inefficacia dello stesso intervento. E mentre, più in generale, lo sviluppo ulteriore della riconversione complessiva in corso del servizio della Ferrovia Adriatico Sangritana verso il trasporto su gomma e verso la logistica va considerata come una delle azioni strategiche necessarie per l intero Sangro, per Lanciano si aprono opportunità interessanti di riassetto e riuso dei sedimi urbani della linea, anche guardando a tutto ciò che ne può derivare dal punto di vista della qualità urbana, oltre che da un utilizzo programmato e condiviso delle corrispondenti risorse patrimoniali. Lo sviluppo della nuova linea per il Sangro, si proietta invece in una prospettiva di lungo termine Se si considerano, inoltre, le perduranti e parallele difficoltà infrastrutturali e nella logistica delle merci, di carattere più generale, presenti nel sistema delle relazioni a sostegno dello sviluppo industriale del Basso Sangro, i temi dell impianto urbano e dei suoi generali e specifici momenti di ritardo rischiano di rappresentare un impedimento, una strozzatura, se non una criticità strutturale nei percorsi dello sviluppo economico e sociale, che un nuovo ciclo di pianificazione urbana e territoriale deve sapere prioritariamente interpretare ed accompagnare con sapiente misura, nel perseguire per Lanciano ed il suo hinterland una nuova fase di sviluppo sostenibile. Il quadro della storia urbana, antica e recente, si completa segnalando il sostanziale venire ad esaurimento degli strumenti urbanistici di cui il Comune di Lanciano dispone, ed in particolare del Piano Regolatore Generale, senza dimenticare che PEEP e PIP risultano da tempo completati, e lo stesso Piano 9

13 Regolatore Territoriale del Consorzio ASI Sangro, dovrà essere rinnovato, secondo i nuovi indirizzi impostati dal Piano Territoriale delle Attività Produttive della Provincia di Chieti, aprendo anche serie prospettive per la riqualificazione dell agglomerato di Lanciano centro, dopo l accoglimento da parte della Provincia dell osservazione al PTAP, che ne proponeva lo stralcio dal Consorzio ASI. Il Piano Regolatore vigente risale ormai ad una stagione urbanistica diversa da quella attuale, ed è stato elaborato nel clima programmatico e di cultura tecnica propria della Legge Ponte, ormai quasi trenta anni fa. Era una stagione urbanistica tutta imperniata sulle politiche dello Stato sociale, che accompagnava la crescita nel paese del sistema dei servizi, la riforma della scuola, lo sviluppo dell assistenza sanitaria, le case popolari, le dotazioni di verde e di parcheggi nella città. Da questi punti di vista il PRG di Lanciano, pur con i limiti che sopra venivano evidenziati a proposito dei processi della crescita urbana, ha svolto un suo ruolo utile accompagnando la città verso un consolidamento delle sue posizioni. L attività edilizia si è sviluppata sul lungo periodo con ritmi soddisfacenti e le politiche di aggiornamento della rete dei servizi si sono accompagnate fisiologicamente alla crescita edilizia, nella periferia urbana e nelle frazioni. Nella fase più recente, tuttavia, il ruolo del PRG è andato visibilmente esaurendosi. A livello più generale, la politica dei servizi ha incontrato crescenti difficoltà e le previsioni del Piano, nell attuale quadro della legislazione sulle indennità di esproprio a valori di mercato, non consentono materialmente di prevedere lo sviluppo di ulteriori momenti attuativi secondo le logiche tradizionali; mentre in campo abitativo le capacità residue del Piano pur non formalmente esaurite sono venute gradualmente riducendosi, in particolare in tutti i casi in cui, evidentemente, la complessità dell assetto proprietario, combinata con una sempre più visibile inadeguatezza del quadro normativo, a sua volta visibilmente datato, hanno finito con il determinare difficoltà crescenti. 10

14 Ne è derivata, negli ultimi anni, una marcata e negativa contrazione delle attività produttive nel settore delle costruzioni, come è indirettamente testimoniato anche dalla notevole tenuta mostrata invece, nel campo, dai Comuni della cintura di Lanciano, che hanno evidenziato, in generale, buoni dinamismi, ed una certa tenuta per quanto riguarda sia la popolazione residente, sia la corrispondente attività edilizia, anche grazie al sostegno di una diffusa tendenza all avvicinamento agli agglomerati, da parte della forza lavoro originariamente residente nel medio e alto Sangro. E anche per rispondere a questi limiti emergenti che si tratta di concepire un PRG di nuova generazione, impostato e costruito su criteri innovativi e su diversi riferimenti programmatici, pur in un quadro della legislazione urbanistica regionale a sua volta in tendenziale esaurimento, non in grado fino ad oggi di rinnovare presupposti e riferimenti utili ad un aggiornamento della pianificazione urbana. Il nuovo PRG nasce quindi entro un quadro di riferimento profondamente mutato, in molti dei suoi momenti strutturali. 3 Una città adeguata e rinnovata, anche attraverso una nuova e diversa strumentazione urbanistica In questo scenario, interpretato criticamente nei suoi elementi essenziali, si tratta di collocare al meglio opportunità, obiettivi, ruoli e modi di un nuovo percorso di pianificazione, dopo una fase di crescente difficoltà e in un quadro dove appare assai evidente l invecchiamento, se non lo scadimento, degli strumenti di pianificazione in vigore. Ne derivano ormai rischi accentuati, in particolare nel saper fornire risposte mirate, riferite alle mutate esigenze poste sia dalle competizioni produttive, sia dalla domanda sociale emergente dai nuovi stili di vita. 11

15 Si tratta anche di operare nell attualità con la piena consapevolezza del quadro profondamente cambiato in cui si viene a collocare oggi la pianificazione urbana, non solo sul versante disciplinare, ma ancor prima come strumento delle politiche dello stato sociale e, insieme, delle politiche amministrative più generali. Rispetto al passato, in sostanza, la pianificazione urbana, con ogni evidenza, non appare più semplicisticamente interpretabile, oggi, come veicolo della spesa pubblica secondo logiche ben sperimentate nell area abruzzese, come del resto altrove ma piuttosto come momento di messa in valore e di utilizzo convergente e mirato delle risorse economiche e territoriali locali, senza dimenticare le competizioni territoriali in atto, tra distretti produttivi e tra reti urbane, nel quadro reso rapidamente mutevole dal mercato globale. Si tratta, in definitiva, di uno scenario innovativo che a Lanciano si può sviluppare assai opportunamente almeno rimanendo nel quadro interpretativo richiamato nelle premesse entro tre direzioni di lavoro, peraltro del tutto integrate e convergenti. Da un lato, evidentemente, si tratta di rispondere a molti nuovi e mutati segmenti della domanda sociale, tenendo conto delle diverse esigenze poste da stili di vita largamente cambiati, per l intero corpo sociale. Dall altro, un nuovo ciclo di pianificazione deve sapersi confrontare con i problemi dello sviluppo; a Lanciano ciò significa sapersi confrontare, in sostanza, con i nuovi scenari inquadrati nelle premesse, con i ruoli tradizionali e con i compiti inediti che la città deve saper svolgere in modo competitivo, anche rispetto alle nuove realtà industriali e produttive. Infine, in terzo luogo, i nuovi strumenti di pianificazione vanno concepiti come si ricordava come autentiche occasioni per saper mettere a profitto tutte le risorse disponibili; uscendo dall universo della spesa pubblica, pur senza perdere un certo carattere anche rivendicativo, con riferimento alla capacità dell Amministrazione di essere presente con progetti convincenti, sui molti tavoli 12

16 dove si concerta spesso in modo non sufficientemente selettivo l uso delle residue, scarse, risorse pubbliche, a cominciare dalla Provincia e dalla Regione, ma senza dimenticare i rapporti con il Consorzio ASI Sangro, con il Patto Territoriale Sangro-Aventino e con lo stesso mondo imprenditoriale privato. La pianificazione urbana, da questo ultimo punto di vista, si configura anche, in definitiva, come un agenda di buoni progetti per la città, aperti alle risorse di mercato (perequazione urbanistica e project financing), oltre che ben radicati nel sistema amministrativo, se non al limite anche come momento di marketing urbano, per la promozione e la sollecitazione di risorse esterne all economia locale. 3.1 Una risposta alla domanda sociale Alle nuove forme della domanda sociale occorre saper rispondere con uno sviluppo ordinato e di crescita fisiologica della città, del patrimonio abitativo, della rete dei servizi, pubblici e privati, delle attività produttive presenti in città. Si tratta di migliorare la qualità dei tessuti e delle aree di frangia, di accrescere il grado di qualità dell ambiente urbano, di lavorare al meglio per la condizione abitativa, operando tanto sul mercato privato delle abitazioni quanto sulla residenza di carattere sociale; di garantire processi di urbanizzazione mirati, appropriati e convincenti; di adeguare la rete dei servizi; di garantire uno sviluppo sostenibile delle attività produttive. Si tratta, in sostanza, di saper attivare nel campo un nuovo ciclo di pianificazione urbanistica, governato e amministrato in modo sobrio, essenziale ed efficace, imperniato in modo stringente su una capacità di risposta ai reali problemi emergenti. Anche in una prospettiva costruita con tutto il necessario realismo, risultano passaggi tutt altro che semplici, che comportano di saper agire su diversi fronti, a cominciare da un disegno di piano più chiaro e leggibile, nella ricerca di 13

17 processi di urbanizzazione più efficaci, dotati di maggior compattezza ed economicità attuativa, oltre che capaci di recuperare il deficit infrastrutturale ereditato dagli ultimi decenni. Quest ultimo rappresenta forse il tema prioritario, anche se non separabile dalle altre politiche per la città. Si tratta, in sostanza, di un disegno capace di contenere gli impatti sull ambiente ed il territorio urbano periferico, e ben attento a qualificare i tessuti esistenti a partire dalle loro proprie criticità. E un disegno che deve investire anche la rete dei servizi, ricercando in questo caso, oltre ad un innalzamento ragionato dei livelli quantitativi, una maggiore integrazione e sostenibilità della rete, con riferimento sia alla sua economicità di gestione sia alla sua rispondenza alle forme specifiche della attuale domanda sociale. In sostanza, in quest ultimo caso si tratta di superare i limiti rilevabili nel senso del frazionamento eccessivo delle reti di servizio. Si tratta infine di perseguire il pieno recupero e la messa in valore, oltre che una tutela ragionata, del grande patrimonio rappresentato dalla città storica; una prospettiva che può risultare di ampio respiro, anche solo ragionando in termini di opportunità del mercato immobiliare. Con il nuovo Piano, in definitiva, ad un nuovo disegno urbano si dovrà saper affiancare una più efficace capacità amministrativa e gestionale, in grado di risultare più incisiva ed insieme più sobria, semplice e scorrevole nel governo dei processi edilizi. 3.2 Percorsi e opportunità di uno sviluppo sostenibile Sui temi dello sviluppo della città, il percorso prioritario su cui lavorare appare quello dell integrazione territoriale, il rapporto con la direttrice Adriatica, il polo Pescara-Chieti, il Porto di Ortona e più in generale l Autostrada A14, da un lato; dall altro le strutture produttive, gli agglomerati del Sangro, ma anche la nuova Fiera, le possibili forme innovative dell indotto industriale ed i servizi 14

18 alle imprese, le strutture universitarie e della ricerca, da collocare a cerniera tra la città e l ambiente produttivo degli agglomerati, la logistica delle merci al servizio dell intero distretto del Sangro ed in forme integrate nella dimensione regionale e interregionale. Anche su questo secondo versante riemerge con evidenza il tema della qualità dell ambiente, con le azioni necessarie a rendere più ordinato e controllato l assetto degli agglomerati del fondovalle Sangro, ivi compreso il controllo del sistema delle discariche e delle cave, recentemente sottoposto a sollecitazioni improprie, in conseguenza delle note drammatiche criticità emerse nella situazione presente nell area campana. Il Piano Territoriale per le Aree Produttive della Provincia di Chieti PTAP ormai giunto all approvazione, dovrebbe a questo proposito consentire rapporti delle Amministrazioni comunali con una nuova fase di pianificazione del Consorzio Sangro più efficaci, coordinati e collaborativi, oltre che imperniati sui principi della sussidiarietà, in occasione della formazione del nuovo Piano Regolatore Territoriale del Consorzio. In questo campo il tema primario è rappresentato dal nodo delle connessioni infrastrutturali fra la città, l Autostrada e gli agglomerati industriali del fondovalle, senza perdere, ed anzi ricercando assiduamente, la misura della sostenibilità degli interventi, dai tre punti di vista cruciali dell impatto ambientale, della essenzialità dell ingegneria delle opere e della fattibilità economica; operando, infine, in una logica di gradualità programmata e di un possibile sviluppo degli interventi per fasi e stralci funzionali, nella ricerca dell utilizzo di una pluralità di risorse. La localizzazione della nuova Fiera, delle strutture della ricerca e di eventuali presenze universitarie integrate all ambiente industriale del Sangro, appare tema prioritario per il nuovo PRG, ragionando sulle possibili linee di sviluppo della città. Si tratta di guardare alle grandi strutture produttive del fondovalle per 15

19 verificare concretamente le possibilità di integrazione tra queste ultime e le nuove strutture ed attrezzature urbane, senza escludere la presenza di altre attività, a cominciare dalle attività produttive di possibile nuovo insediamento ed alla logistica merci. In parte, si tratta certamente anche di un disegno che esce dai confini del territorio di Lanciano e sul quale occorrerà ricercare ragioni di convergenza programmatica oltre che con il Consorzio Sangro ed il Patto Territoriale Sangro-Aventino, anche con i Comuni di Atessa, di Mozzagrogna e di Sant Eusanio, oltre che, più in generale, con i Comuni di cintura. 3.3 La promozione e la messa in valore delle risorse territoriali Sul terzo percorso di lavoro, quello delle risorse territoriali, si tratta di operare con il nuovo Piano, come già si ricordava, con l obiettivo della messa in valore di tutte le risorse potenziali disponibili, a cominciare dalle risorse patrimoniali dell intero sistema pubblico, opportunamente sostenute da logiche di mercato. Da quest ultimo punto di vista Lanciano pare poter disporre di risorse patrimoniali, di carattere pubblico e privato, non disprezzabili, non senza l esigenza di superare specifiche difficoltà normative, procedurali e di merito: le risorse del vecchio comparto fieristico, da riconvertire nel medio termine; le risorse dei sedimi dismessi della Ferrovia Sangritana l una e l altra messe in evidenza dallo Studio di fattibilità e poi dal Programma Integrato per la STU, aperto alle pratiche del project financing ed in corso di avanzata formazione ma anche le risorse private derivanti da un opportuno processo di riconversione dell agglomerato produttivo di Lanciano centro da recuperare ad una diretta competenza della pianificazione comunale, come previsto dal PTAP ed infine le possibili risorse fondiarie diffuse di carattere perequativo, liberate dai nuovi ragionati processi della crescita urbana, in particolare negli ambiti urbanistici interessati dall impianto delle nuove aste stradali, tra il Casello, Lanciano centro ed il Fondovalle. 16

20 Non vanno nemmeno sottovalutate le risorse private espresse dalle grandi strutture industriali presenti negli agglomerati del Consorzio Sangro, il cui coinvolgimento nel nuovo processo di piano appare essenziale, anche in un quadro di iniziative sussidiarie rispetto ai programmi del Patto territoriale interessato. Su questi tre diversi versanti le risorse patrimoniali del sistema pubblico, le risorse proprie dell urbanistica perequativa, le risorse private dunque, il nuovo PRG dovrà tentare una risposta efficace, mirata e convergente. Le suddette risorse, integrate ai processi ordinari relativi al contributo sul costo di costruzione, agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, e più in generale all ICI, consentono di prevedere un buon livello di sostenibilità economica del PRG, come meglio messo a punto nella parallela documentazione approfondita in sede di Valutazione Ambientale Strategica, VAS. 4 Il progetto del PRG, tra impianto urbano e assetto strategico della città. Il ruolo della città storica Gli elementi innovativi dell assetto territoriale di Lanciano si giocano, dunque, tra la città, l asta autostradale con il casello sulla A14, le strutture produttive del fondovalle Sangro, oltre che nello storico hinterland territoriale più ampio del Sangro, della Maiella e dell Orsogna, ed oltre che nel rapporto con i comuni di cintura, ed in particolare con Atessa e Mozzagrogna, nei nuovi assetti da programmare nel fondovalle. E su questo sistema di relazioni che si andranno a collocare anche le strutture capaci di rilanciare ruolo e rango urbano di Lanciano, la nuova Fiera, le polarità universitarie e di ricerca appropriate, nell indotto industriale, le attività ricreative ed altre ancora. 17

21 Ed è su questi stessi temi che occorre saper operare, in modo convergente, per superare i limiti di impianto derivanti dal deficit infrastrutturale ereditato dai processi di crescita degli ultimi decenni e dal declino del PRG vigente. Su questo stesso disegno infine vanno orientate le politiche sia della crescita che della riqualificazione urbana, nella ricerca di ogni possibile economia di scala e di una assidua convergenza nell uso delle risorse, pubbliche e di mercato. 4.1 L asse stradale Casello A14 - città di Lanciano - fondovalle Sangro, momento essenziale di un impianto urbano rinnovato Il vero tema, dal punto di vista dell impianto urbano, sembra essere la ricerca delle condizioni di sostenibilità e di efficacia di un nuovo asse stradale capace di assicurare una risposta unitaria alle diverse esigenze sopra evidenziate - garantire in sostanza nuovi livelli di integrazione urbana ad una città che si fa più aperta, articolata e complessa - nelle due dimensioni strategiche, di connessione autostrada-città-fondovalle, e di supporto al riassetto della stessa mobilità nell area urbana, per raggiungere, nella ricerca di una necessaria essenzialità, più adeguati gradi di efficienza funzionale. Come si diceva, si tratta di lavorare attentamente, con il nuovo piano, almeno su quattro diversi fattori: la tipologia stradale, l ingegneria infrastrutturale, l integrazione del disegno nel sistema urbano e territoriale e la realizzazione per fasi e stralci funzionali relativamente autonomi, in una logica di gradualità attuativa; operando sistematicamente come si dice in gergo tecnico nel perseguimento di logiche di rete. La ricerca e la definizione di questa soluzione da collocare per l attuazione in un orizzonte temporale di medio termine appare, forse, come il tema primario dell intero nuovo disegno del PRG. 18

22 La tipologia stradale viene innanzitutto prevista secondo criteri di essenzialità: due corsie, programmaticamente implementabili a quattro a lungo termine, almeno in alcuni segmenti cruciali; ben protette dalle immissioni laterali e dotate di svincoli integrati al territorio di inserimento, con un buon grado di efficienza ed un impatto contenuto (come ad esempio rotatorie a due e ad un solo livello, essenziali nelle loro dimensioni e nel loro inserimento nella rete stradale esistente). L ingegneria stradale dovrà risultare relativamente leggera, limitando al massimo le opere d arte, e ricercando un buon grado di aderenza al territorio, senza perdere in capacità e scorrevolezza; anche in questo caso operando entro logiche di minimizzazione degli impatti e di sostenibilità economica e ambientale. Il disegno appare cruciale in tutti i diversi tratti: in prossimità del casello anche nel territorio esterno ai confini di Lanciano per superare i limiti di dispersione insediativa, di complessità geomorfologica e di relativa inefficienza trasportistica, presenti nel segmento iniziale; nell asta urbana intermedia, per recuperare in soluzione unitaria le evidenti attuali inefficienze, integrare al meglio le tratte esistenti, e soprattutto rendere più aperte le possibilità di recapito al sistema urbano centrale, oggi largamente inadeguate, oltre che troppo obbligate; nel terzo segmento, verso il fondovalle, per superare una certa difficoltà orografica garantendo accettabili standard prestazionali, ma contenendo, per quanto possibile, il costo della tipologia stradale. Su quest ultima tratta, gli studi condotti portano ad ipotizzare la presenza di un segmento, il più possibile limitato, realizzato in galleria, necessario per accentuare l efficacia complessiva dell intervento e per mantenere organicamente allacciato a Lanciano-città il sistema complessivo degli insediamenti del fondovalle, esistenti e prevedibili, con le rilevanti potenzialità che sembrano emergere. 19

23 Naturalmente, per la tratta in galleria, vengono anche proposte soluzioni parziali, che consentano comunque un funzionamento transitorio, anche in assenza della stessa galleria. Infine appare essenziale per il successo dell operazione saper operare ottimizzando una realizzazione graduale e per fasi, capace comunque di determinare effetti positivi parziali, in ragione della necessità di confrontarsi con la limitatezza e la prevedibile forte diversificazione delle risorse, insieme alla loro effettiva disponibilità nel tempo. Nella tratta centrale, quella urbana, il Comune dovrà saper operare utilizzando, almeno in parte, risorse proprie; le risorse patrimoniali della vecchia Fiera ad esempio, o parte di quelle derivanti dalla riqualificazione dei sedimi dismessi della Sangritana, fino alle risorse dell urbanistica perequativa promosse dallo stesso PRG; verso il fondovalle ci si potrà confrontare con il mondo imprenditoriale, con il Consorzio Sangro e con il Patto Territoriale, oltre che con le proprietà dei suoli interessati; nella tratta iniziale occorrerà ragionevolmente guardare anche alla Provincia, alla Regione, alla Società Autostrade, oltre che, ancora, a non trascurabili risorse patrimoniali private di matrice perequativa. Per la tratta in galleria, non si può a priori escludere il ricorso a procedure di project financing, se la domanda di mobilità dovesse consentire di prevedere la remuneratività tariffaria di un possibile pedaggio. Sono dunque molti i momenti di iniziativa da sviluppare, a cominciare dal disporre di un progetto adeguato, oltre che acquisito sul versante amministrativo e recepito negli strumenti di pianificazione di medio e lungo termine, come il nuovo PRG, possibilmente senza ignorare anche i livelli di integrazione intercomunale. 4.2 La nuova asta ferroviaria Lanciano-San Vito-Pescara Il nuovo disegno delle infrastrutture stradali proposto dal progetto di PRG si affianca con coerenza alla nuova asta ferroviaria Lanciano-San Vito-Pescara, 20

24 che conferma il suo valore rilevante come secondo momento di connessione diretta con il polo Pescara-Chieti, la rete urbana abruzzese ed il medio Adriatico; anche se questo disegno difficilmente potrà trovare sviluppi verso ponente ed il fondovalle Sangro, se non nel lungo termine, come pure parrebbe auspicabile, nel caso di un rafforzamento/sviluppo innovativo degli agglomerati, con le nuove previsioni della Fiera e delle strutture per la ricerca applicata all industria, e ciò in ragione di oneri e costi non sostenibili. La lunga galleria necessaria a baypassare il rilievo collinare che separa la nuova Stazione di via Bergamo dal versante che si apre sul Sangro appare oggi infatti sicuramente non compatibile con il quadro delle attuali risorse potenziali. Rimane, questa, una soluzione virtuale da non abbandonare per il lungo termine, riconoscendone le difficoltà attuative. Ed infine, questo nuovo disegno di assetto infrastrutturale, da calibrare tecnicamente con molta attenzione, si completa con una ricucitura necessaria a Nord sul versante opposto della città ancorché largamente e drasticamente sottoposto ai vincoli del Piano di Assetto Idrogeologico regionale, PAI ma che pure si apre su un sistema di relazioni non ignorabili per Lanciano, operando anche in questo caso nella ricerca assidua di una sostenibilità degli interventi e ricucendo opportunamente, con misura e realismo, una serie minuta di preesistenze stradali. Sul piano delle localizzazioni strategiche per la città, la nuova asta stradale rappresenta, con ogni evidenza, il riferimento più efficace per il medio termine, confermando la centralità urbana di Lanciano e guardando al Sangro con l obiettivo di mettere in rete organicamente con la città tutte le previsioni strategiche del PRG: la nuova Fiera, le strutture per la ricerca mirata nel campo della meccatronica, per le sedi decentrate dell Università, per il rafforzamento delle strutture integrate alle presenze industriali primarie, forse anche per un nuovo Ippodromo, concepito a sua volta in una prospettiva integrata al sistema più ampio del fondovalle, insieme ad altre presenze di carattere ricreativo e sportivo. Anche le attività terziarie di nuovo insediamento previste sull asta verso il Casello 21

25 autostradale verrebbero di conseguenza inserite nel medesimo importante nuovo disegno di rete. Su questo stesso impianto vanno anche collocate quote insediative opportune, nuove addizioni urbane, da concepire come crescita fisiologica della città, in linea con gli attuali trends della popolazione, anche per utilizzare ulteriormente al sostegno di un disegno di convergenza più ampio le risorse di urbanistica perequativa che, ragionevolmente, ne potranno derivare. A questo proposito l ambito noto come zona Follani così come il comparto della vecchia Fiera opportunamente riconvertito si presentano come largamente coerenti rispetto al disegno di insieme, anche se non potranno assumere un carattere esclusivo, per le esigenze di riqualificazione che la città presenta in molti dei suoi tessuti periferici. Ma è l intero tessuto della città di prima e seconda periferia a chiedere un ridisegno urbanistico attento, nello stesso tempo, alle questioni di impianto, ai fattori di qualità dell ambiente di vita ed all efficienza dei processi di urbanizzazione, superando resistenze e ritardi emersi nell ultima fase di vita del vecchio PRG. 4.3 Gli spazi pregiati e le polarità urbane del Vallone della Pietrosa Su un disegno di tale natura mostra di poter convergere, in piena coerenza, e non senza assumere un valore strategico, anche il programma STU, con il parcheggio della Pietrosa, la nuova Autostazione, la riqualificazione delle aree dismesse del Torrieri e dei sedimi della Sangritana, con la bonifica idraulica del Vallone e l unificazione degli Uffici comunali in una sede unica, confermando per Lanciano la assoluta centralità dell autentica risorsa urbana rappresentata della città storica, dall addizione novecentesca, oltre che dalla tradizionale rete commerciale e di servizio, ben integrata a queste ultime. Dal punto di vista della qualità del disegno o forse meglio del progetto della città nel nuovo PRG, si segnala per la sua incidenza il sistema spaziale che si 22

26 dispone longitudinalmente al Vallone della Pietrosa. Procedendo da monte verso valle, il nuovo sistema incontra via via: l agglomerato di Lanciano centro, reinterpretato come polarità urbana di attività produttive compatibili opportunamente rinnovate e rilanciate; il Polo delle strutture scolastiche superiori e dei servizi urbani, integrato e rafforzato; la nuova Autostazione; il grande parco urbano storico della Fonte del Borgo, essenziale per la qualità urbana; il parcheggio interrato di attestamento alla Città storica di piazza d Amico, con le nuove leggere strutture commerciali affacciate su un inedito spazio urbano pedonale; la piazza Plebiscito, pienamente confermata nella sua centralità, come luogo primario dell animazione urbana; il nuovo giardino pubblico del Ponte di Diocleziano, con il parcheggio di attestamento a valle, insieme al progetto del parco urbano ad attuazione perequativa, ampio ed esteso lungo il Vallone, in ambiti ormai periurbani, fino alla Lecceta Barbati, di sicura rilevanza ambientale. E un disegno di funzioni, servizi e spazi urbani di eccellenza che vuole riprendere la morfologia urbana storica, rilanciandone ruolo e valori, in una prospettiva alta ed in una nuova dignità che si punta ad assicurare all intero sistema della città di Lanciano. Interessante appare anche, in questo disegno di riqualificazione dei tessuti della città storica, l insieme delle operazioni avviate attraverso il recente Programma Integrato di Intervento fra la grande area verde dell Ippodromo rivisitata in una sua trasformazione in grande parco urbano storico la riqualificazione delle aree produttive del Torrieri, insieme al programma di riuso dei sedimi della Stazione della Ferrovia Sangritana, con un nuovo secondo parcheggio di attestamento alla Città storica, oltre che di servizio al ricordato Parco urbano dell Ippodromo. 23

27 4.4 Sistema territoriale, paesaggio agrario e insediamenti diffusi Il disegno di uno sviluppo urbano di Lanciano, capace di arricchirne ed estenderne il ruolo storico tradizionale, guardando alla città industriale del Sangro ed a tutti i possibili momenti di integrazione che ne possono derivare, si colloca in un quadro dove trovano evidente conferma alcuni caratteri essenziali del territorio e della città. Fra questi si evidenziano le forme specifiche di un paesaggio agrario, di matrice storica, emerso da una combinazione strutturale tra agricoltura promiscua e piccola proprietà contadina, insieme alla particolare e marcata morfologia vallonata dei primi rilievi collinari, con le dorsali emergenti, luogo degli insediamenti e della viabilità storica, oltre alla rete antica dei tratturi, ancora relativamente integra. Sono elementi che hanno saputo incidere sui caratteri della stessa forma urbana della città di Lanciano e sui suoi processi costitutivi, a cominciare dal Ponte di Diocleziano, duemila anni fa, per finire all addizione novecentesca del Sargiacomo, passando attraverso la lunga vicenda storica della diversa collocazione, sempre più decentrata, delle strutture fieristiche nel sistema urbano, e senza dimenticare il peso del disegno dei tratturi, un tempo innestati fin dentro l ambito urbano, ed ancora oggi leggibili, vistosamente nel caso della vecchia Fiera. Al fine di preservare la continuità del disegno dei tratturi, il Piano provvede ad applicare specifiche procedure di manovra sui diritti edificatori all innesto fra i due tratturi, per realizzare in località Fosso di San Ostazio, interessata anche da un area boscata, un Parco dei Tratturi destinato a garantire la continuità degli spazi tratturali, che oggi viene meno all altezza dell insediamento della vecchia Fiera. Questi caratteri del nostro territorio rappresentano, ancora oggi, fattori essenziali e non eludibili per il nuovo assetto della città. E un tema delicato che si confronta anche nell attuale fase con la difficoltà a governare efficacemente le forme dell insediamento diffuso sui dossi collinari, 24

28 collocato senza discontinuità fra città e campagna e prezioso nel garantire gli equilibri sociali ed economici della città. Mentre il disegno dei valloni si innesta profondamente anche nell attualità sulla trama urbana, confermata e valorizzata dal nuovo PRG, ed il vallone della Pietrosa raccoglie momenti ed elementi essenziali per la città come l agglomerato di Lanciano centro ed il Polo scolastico, a monte, i nuovi assetti di piazza D Amico, con il parco storico della fonte del Borgo, la piazza Plebiscito ed, a valle, il parco del Ponte di Diocleziano ed il parco urbano ad attuazione perequativa esteso fino alla Lecceta Barbati. Sono caratteri territoriali profondi da inserire nel nuovo disegno della Lanciano degli anni In questo quadro trova piena conferma la centralità organica della città storica, che rappresenta per Lanciano una risorsa primaria e imprescindibile, e che andrà sottoposto, subito a valle del PRG, a specifica strumentazione attuativa. A questo scenario di grande impegno il nuovo PRG risponde con il suo nuovo disegno di insieme e con un apparato normativo completamente rinnovato. La domanda, tradizionalmente non irrilevante, di insediamenti diffusi si confronta nel Piano con una nuova e ben controllata zonizzazione, riferita sia agli insediamenti frazionali, sia ad una nuova individuazione delle zone agricole, tenuto con del peso cospicuo esercitato sul territorio di Lanciano dal Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Abruzzo (PAI), che assoggetta ampie porzioni del Comune di Lanciano, ed in particolare i versanti Nord, ad un forte regime vincolistico. Nelle Zone frazionali il nuovo disegno di piano tende ad estendere le possibilità di risposta alla domanda abitativa attraverso nuovi ragionati processi di urbanizzazione, prevalentemente per intervento diretto in nuove zone di completamento. 25

29 Nelle Zone agricole, ed in particolare nella Zona agricola normale, si opera nel quadro e nei limiti della legislazione urbanistica regionale, tenuto conto di una sempre più ridotta presenza di famiglie coltivatrici, come definite all Art. 70 della LR 18/83 integrata. Nella Zona agricola di valore paesistico possibilità edificatorie ed usi insediabili tengono conto delle cautele rese necessarie dagli specifici caratteri del territorio oltre anche degli impegnativi regimi vincolistici introdotti in sede regionale. 5 Domanda e offerta di produzione insediativa: dinamiche della popolazione, condizione abitativa e dimensionamento del nuovo PRG 5.1 La popolazione residente e le dinamiche demografiche in atto I dati anagrafici di lungo periodo, relativi alla popolazione residente, presi in considerazione per costruire i nuovi scenari programmatici di PRG, riferiti a 17 annualità tra il 1990 ed il 2006, confermano una buona tenuta ed una soddisfacente solidità della compagine demografica di Lanciano. In quell arco di tempo, pur tenendo conto di alcune non trascurabili incongruenze di carattere statistico - ricorrenti ormai sistematicamente tra i dati anagrafici annuali e le rilevazioni censuarie - la popolazione si è accresciuta a ritmi relativamente contenuti, ma in modo regolare e continuo, si potrebbe quasi dire fisiologico, facendo emergere come altrove un più evidente dinamismo nella crescita delle famiglie rispetto ai residenti, in conseguenza di una graduale e accentuata riduzione della loro dimensione media. In generale va segnalato che i dati censuari del 1991 e del 2001, a Lanciano come in gran parte delle realtà comunali di maggior dimensione, risultano per la popolazione residente sistematicamente più contenuti di quelli anagrafici, 26

30 evidenziando dunque una certa sottostima, dovuta a vere e proprie criticità tecniche del rilevamento, sottostima che si estende di conseguenza anche al patrimonio abitativo, rilevato attraverso la medesima fonte rappresentata dalla Scheda di famiglia. Tutto ciò appare particolarmente evidente nel quadro statistico del La popolazione residente a Lanciano è passata dalle circa unità rilevate al 1990 alle oltre unità del 2006, mentre le famiglie sono cresciute più rapidamente, da circa unità ad oltre unità. Nel complesso il saldo naturale ha subito una leggera flessione, compensata ampiamente da un andamento piuttosto dinamico del saldo migratorio. In particolare, nel periodo considerato, per l apporto negativo del solo saldo naturale, la compagine demografica si è ridotta ad una media di poco più di 30 unità per ogni anno, senza che tuttavia si manifestassero preoccupanti accelerazioni verso il calo negli anni più recenti, in un quadro, quindi, di continuità dei fenomeni in atto. Tale leggera flessione rilevabile nell andamento naturale della popolazione residente è stata ampiamente compensata da un chiaro dinamismo del movimento migratorio che è risultato, invece, sistematicamente positivo, con un saldo complessivo facendo riferimento alla serie dei dati anagrafici annuali di oltre unità, ed una media di 185 residenti in più per ogni anno, per l intero periodo considerato. Su tale processo di crescita urbana, peraltro, ha pesato in misura crescente la componente immigratoria dall estero in parte dai paesi dell est europeo ed in parte di origine extracomunitaria con un contributo mediamente pari a circa 1/3 del totale saldo, in relativa crescita negli anni più recenti. Nulla si conosce, evidentemente, dai dati ufficiali, circa il peso della immigrazione irregolare, anche se i fenomeni non sembrano vistosi. 27

31 Considerando i soli dati anagrafici annuali riportati in tabella, ragionevolmente più attendibili oltre che più aggiornati rispetto alle rilevazioni censuarie, in definitiva il saldo demografico complessivo nel periodo considerato movimento naturale e movimento migratorio tra 1990 e 2006 risulta pari mediamente ad un valore positivo di poco superiore alle 150 unità annue, corrispondenti alla crescita effettiva della popolazione residente a Lanciano. Come si diceva, questi andamenti complessivi appaiono comunque dotati di un buon livello di continuità nel tempo, anche se gli anni più recenti segnalano forse qualche leggero segnale di flessione. Il numero delle famiglie residenti si è accresciuto ad un ritmo più sostenuto, in ragione di una contrazione della dimensione media del nucleo, anch essa da ritenersi di carattere fisiologico. Si è infatti passati da un valore di 2,97 membri per nucleo del 1990 a 2,68 membri del 2006, con una certa accelerazione nel senso della riduzione negli anni più recenti. Tale ultimo valore medio risulta, peraltro, ancora relativamente elevato, rispetto alle medie regionali e nazionali e, pertanto, suscettibile di un ulteriore significativa contrazione nelle future tendenze di medio termine. Nel complesso il numero delle famiglie residenti si è accresciuto mediamente, tra il 1990 ed il 2006, di poco più di 100 unità per ogni anno. Nell insieme si tratta di andamenti di carattere relativamente fisiologico, che hanno evitato a Lanciano i passaggi a volte traumatici subiti da altre città, vuoi per rapide accelerazioni di movimenti migratori di diverso segno, vuoi per fasi altrettanto accelerate di declino, indotte a volte, soprattutto dopo gli anni 90, da intensi processi di deindustrializzazione. 5.2 Le possibili proiezioni della popolazione al 2020, nell orizzonte temporale del nuovo PRG Per operare correttamente ed in una dimensione temporale adeguata per la costruzione del nuovo PRG, sembra ragionevole assumere per la sua efficacia la data del 2020, corrispondente in sostanza ad un arco decennale dalla prevedibile 28

32 definitiva entrata in vigore e dalla effettiva operabilità dello strumento urbanistico. Si tratta, in ultima analisi, di una previsione di medio/lungo termine, su cui ragionare con tutte le necessarie cautele, per i molti possibili fattori di incertezza di una proiezione relativamente lontana nel tempo, in una fase ed entro congiunture di difficilissima interpretazione, da ogni punto di vista, come quelle in corso. In sostanza l obiettivo è quello di inquadrare criticamente le linee di tendenza dei fenomeni analizzati ed i possibili ordini di grandezza di ipotesi ragionate di trasformazione della popolazione urbana, che si proiettano su 14 annualità tra il 2006 (ultimi dati disponibili) ed il La prima questione da considerare è rappresentata dalle trasformazioni specifiche che potrà subire la popolazione residente, andando verso quell orizzonte temporale. Le linee di tendenza della fase precedente, che si sono sviluppate a Lanciano negli anni 90 e nei primi anni 2000 come in sintesi sopra richiamate sembrano caratterizzate per andamenti relativamente regolari, dotati di requisiti di sostanziale continuità. Entro tali linee di tendenza, di conseguenza, appare ragionevole pur nelle attuali generali incertezze ipotizzare andamenti analoghi anche per la definizione degli scenari futuri. Quanto alle dinamiche naturali, un certo fisiologico e tendenziale invecchiamento della popolazione residente potrebbe essere compensato dal contributo di segno opposto garantito dall apporto di classi di età più giovani della popolazione e delle famiglie immigrate dall estero; un contributo capace di assicurare così una sostanziale tenuta della compagine demografica nei nuovi scenari di medio periodo, anche sul versante dei tassi di natalità. 29

33 COMUNE DI LANCIANO Dati anagrafici (31/12 di ogni anno) Nati Morti Saldo naturale Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo immigrati estero Saldo Totale Popolazione residente Famiglie residenti Dim. media famiglie , , , , , , , , , , , , , , ,69 Totale Valori medi * 185* 64* 152* 105** * Valori ottenuti dalla media dei saldi ** Valore ottenuto dalla differenza tra il dato 2006 ed il dato 1990, rapportata ai 17 anni indicati 30

34 COMUNE DI LANCIANO: POPOLAZIONE E FAMIGLIE RESIDENTI Fonte: Dati anagrafici comunali e Censimenti Istat della popolazione Popolazione residente Famiglie residenti Si ritiene quindi di poter confermare nel tempo, fino al 2020, il dato di un saldo naturale attestato su valori solo leggermente negativi, come quello presente dagli anni 90 ad oggi, nell ordine delle unità di residenti in meno, mediamente per ogni anno. In questo approccio potrebbero trovare conferma anche alcuni segnali di inversione di tendenza rilevabili in diverse città italiane, circa una ripresa del ruolo delle famiglie e la possibile propensione verso una famiglia più ampia da parte delle giovani coppie. Ed, analogamente, sembra di poter qui valutare le linee di tendenza dei movimenti migratori, dove una certa possibile flessione dei processi di inurbamento dall hinterland più ravvicinato, corrispondente all intera Val di Sangro ed ai 31

35 territori limitrofi, potrebbe venire compensata da una più accentuata presenza di immigrati esteri regolari (europei dell Est ed extracomunitari). Anche in questo caso non va esclusa una possibile tendenza al rilancio della città di Lanciano, negli equilibri di cintura, in corrispondenza con un nuovo PRG capace di aprire nuove prospettive, anche dal punto di vista della produzione di alloggi e di rilancio del mercato immobiliare. Sembra quindi plausibile ipotizzare, anche per questa seconda componente, una conferma del movimento migratorio tendenziale di segno positivo, per un saldo medio annuo dell ordine di 185 unità, con un peso degli immigrati dall estero in leggera crescita rispetto all immigrazione interna. Ciò in sostanza potrebbe consentire di operare attendibilmente secondo una previsione all orizzonte del 2020 basata sul permanere di un saldo demografico positivo totale dell ordine di 150 unità annue, confermando dunque un moderato saldo naturale negativo insieme ad una buona tenuta dei movimenti migratori in entrata, capaci di compensare ampiamente quella flessione. Naturalmente, a questo proposito, molto dipenderà da come verranno collocandosi Lanciano e la Val di Sangro, con il loro apparato produttivo, nel quadro del ciclo economico più complessivo, e questo appare, a sua volta, come uno scenario previsionale di non facile interpretazione, a causa dei numerosi e straordinariamente complessi fattori di incertezza che lo caratterizzano, da molti punti di vista. Anche l attuale positiva congiuntura dell economia del Basso Sangro almeno relativamente al quadro abruzzese non può essere ignorata. Per le 14 annualità comprese tra il 2006 ed il 2020 le ipotesi di lavoro sopra delineate potrebbero di conseguenza comportare un moderato incremento della popolazione residente, nell ordine delle unità. Al 2020 la popolazione residente nel territorio comunale potrebbe così salire, pertanto, verso una soglia solo leggermente inferiore alle unità. 32

36 Si tratta in ogni caso di uno scenario programmatico moderato e prudente, di carattere sostanzialmente tendenziale. Sul versante della dimensione media del nucleo familiare, sembra ragionevole ipotizzare un ulteriore contrazione del numero dei componenti delle famiglie, tenendo conto sia dei valori ancora relativamente elevati oggi presenti a Lanciano, sia delle dinamiche più accelerate nel senso della riduzione che si sono evidenziate in città nella fase più recente, anche se occorre tener conto nuovamente delle linee in controtendenza introdotte da una crescente presenza dell immigrazione esterna, con le relative propensioni di lungo termine, grazie alle riunificazioni, verso nuclei familiari di più ampia dimensione. Al 2020 la dimensione media delle famiglie potrebbe quindi attestarsi su valori dell ordine di 2,40-2,35 componenti per famiglia, comunque al di sopra delle medie nazionali. Ciò potrà determinare un numero complessivo di famiglie residenti a Lanciano attestato sulla soglia di unità, con un incremento rispetto al 2006 di famiglie. In sostanza alla data del 2020, corrispondente alla conclusione del ciclo del nuovo PRG, una certa continuità delle tendenze in atto potrebbe venire a determinare un ulteriore incremento fisiologico della popolazione residente, con una più marcata accelerazione del numero dei nuclei familiari: unità di popolazione residente corrispondenti a nuclei familiari. 5.3 La condizione abitativa e le tendenze della domanda Le dinamiche demografiche prese in considerazione e le proiezioni all orizzonte temporale del nuovo PRG, fissato per il 2020, rappresentano il primo riferimento essenziale da cui partire per ragionare sulla domanda sociale di abitazioni. 33

37 Da questo punto di vista sarà, con ogni evidenza, il dato della dinamica delle famiglie a incidere prioritariamente sul mercato degli alloggi. Per comprendere le linee di tendenza della domanda, nello stesso periodo considerato di efficacia del nuovo PRG, occorre naturalmente partire da un inquadramento degli scenari in essere relativamente alla condizione abitativa riscontrabile a Lanciano. Per la condizione abitativa presente in città si possono condurre valutazioni non troppo dissimili da quelle sviluppate nei punti precedenti sulle tendenze della popolazione, non senza rilevare la presenza di alcune significative e peculiari criticità. Misurata nei suoi parametri tradizionali la condizione abitativa può essere ritenuta piuttosto soddisfacente. All ultima rilevazione censuaria generale del 2001 pur tenendo conto della relativa sottostima cui si accennava in precedenza Lanciano presentava un patrimonio edilizio consistente, misurato in abitazioni (14.433), in stanze (65.320) ed in superficie delle sole abitazioni occupate (mq ). Il confronto con il Censimento del 1991 con abitazioni, stanze e mq in abitazioni occupate segnala inoltre un graduale ma non trascurabile miglioramento dei diversi indicatori usualmente utilizzati per valutare la condizione abitativa. In particolare, nello scenario attuale tre elementi appaiono particolarmente significativi: a) Il dato relativo al peso delle abitazioni utilizzate in proprietà, pari nel 2001 al 72,6%, confermando sostanzialmente la medesima percentuale del 1991, ma con una evidente crescita dei valori assoluti; 34

38 b) Il dato relativo allo standard abitativo, che segnala nel 2001, quanto alle abitazioni occupate, una soglia pari a 37,3 mq di Su per abitante, contro i 33,6 mq del 1991; c) Il dato relativo alla dimensione media delle abitazioni occupate, pari a 104 mq per abitazione, contro 103 mq del Nel complesso si tratta di un evoluzione che non si può che giudicare positivamente, a testimoniare la presenza di condizioni di vita soddisfacenti, oltre che di un certo benessere patrimoniale socialmente diffuso, dimostrato in particolare dall elevata incidenza delle abitazioni utilizzate in proprietà. Il dato degli oltre 37 mq di Su, a disposizione di ogni abitante, appare relativamente contenuto, rispetto ad altre realtà del centro nord dove si è spesso al di sopra dei 40/45 mq e quindi suscettibile di un ulteriore crescita, anche se già chiaramente soddisfacente, oltre che in evidente miglioramento. Peraltro, non si può non segnalare che i dati desumibili dalla documentazione catastale disponibile, ancorché provvisori, segnalano valori sensibilmente più elevati, per quanto riguarda lo stock delle abitazioni presenti a Lanciano. Le peculiarità/criticità rilevabili nella condizione abitativa e nei modi d uso del patrimonio edilizio riguardano invece il dato di presenza a Lanciano almeno secondo i dati del Censimento della popolazione di un notevole livello di abitazioni non occupate, in particolare al 1991, con una soglia percentuale del 17,4% sul totale delle abitazioni. Si trattava di un valore assai elevato, anche nel confronto con città più grandi dove, a volte per le marcate tendenze al calo demografico, a volte per specifiche tensioni del mercato delle abitazioni, vengono spesso a determinarsi criticità anche molto più accentuate nel senso del sottoutilizzo del patrimonio. Nel 1991 questo dato, almeno in parte, sembra corrispondere a forme evidenti di sottoutilizzo o inutilizzo o forse addirittura di abbandono delle abitazioni del 35

39 centro storico della città, dovute alle tendenze della domanda sociale di mercato che si erano venute determinando nei due decenni precedenti, per molte e diverse ragioni legate al probabile scarso livello di conservazione e dotazione di servizi degli alloggi di più antica costruzione. Al 2001 in evidente controtendenza rispetto agli andamenti in atto nel quadro regionale e nazionale, che presentano in generale linee di segno inverso la quota di abitazioni non occupate rimaneva elevata (11,1%), anche se in rapida riduzione. Ad oggi, nel dato 2006, tale tendenza dovrebbe avere ricondotto la quota delle abitazioni non occupate su una soglia stimabile, con ogni probabilità, come non superiore al 10% del totale, riportandola così su valori più usuali, anche tenuto conto come vedremo dell andamento assai contenuto della produzione edilizia riscontrabile negli ultimi anni. Condizione abitativa a Lanciano tra il 1991 e 2001 Censimento ISTAT Popolazione e abitazioni Popolazione residente Famiglie residenti Abitazioni in totale Abitazioni occupate ,6% ,9% Abitazioni non occupate ,4% ,1% Abitazioni utilizzate in proprietà ,5% ,6% Abitazioni utilizzate in affitto o altro titolo ,5% ,4% Questi complessi fenomeni, relativi ai modi d uso del patrimonio abitativo, relativamente peculiari della realtà di Lanciano, sembrano essere indotti nelle tendenze degli ultimi anni da due diversi fattori, in parte già presi in considerazione nei punti precedenti. 36

40 Da un lato pesa una crescente difficoltà, se non l esaurimento, degli strumenti urbanistici di Lanciano ed in particolare il PRG a dare risposte alle sollecitazioni della domanda di mercato ed alle corrispondenti iniziative imprenditoriali per nuove abitazioni (da cui è derivato un più intenso utilizzo del patrimonio edilizio esistente, oltre che un decentramento nei Comuni di cintura di numerose famiglie); dall altro si è assistito ad una certa ripresa e ad uno specifico interesse da parte della domanda di mercato verso le possibili forme di riuso del patrimonio abitativo del centro storico, che presenta a Lanciano notevoli potenzialità, dopo gli anni dell abbandono. Si tratta evidentemente di tendenze che si condizionano e si sostengono a vicenda, presenti anche in altri e diversi contesti urbani. Per la verità, dopo gli anni 2000, l introduzione dell imposta comunale sugli immobili (ICI) ha contribuito a sua volta a determinare, nell intero Paese e sicuramente anche a Lanciano, tendenze diffuse e graduali verso un utilizzazione più intensiva del patrimonio abitativo. Come si ricordava in precedenza, in effetti, la crisi tendenziale del PRG vigente oggi largamente riconosciuta in città risulta in qualche misura dimostrata, indirettamente, anche da una significativa tenuta della popolazione residente nei comuni della cintura di Lanciano, oltre che della corrispondente attività edilizia, che potrebbero essere state determinate, appunto, l una e l altra, da una domanda di abitazioni non sempre in grado di trovare adeguate risposte nell offerta garantita dal mercato dei suoli edificabili della città capoluogo, resa via via meno disponibile dalla sua strumentazione urbanistica. Tutti i numerosi comuni della cintura, nessuno escluso anche i più periferici, mostrano in realtà nell ultimo decennio una buona ed in parte sorprendente tenuta della propria popolazione residente. E un dato, peraltro, da ritenersi positivo anche per la stessa città di Lanciano, che dimostra di essere collocata al centro di un territorio dotato di una buona solidità, grazie anche al sostegno 37

41 garantito dagli agglomerati industriali del fondovalle Sangro, che a loro volta sono attraversati da una congiuntura relativamente positiva. I dati sull attività edilizia più recente a Lanciano confermano queste ipotesi interpretative, segnalando livelli produttivi per abitazioni di nuova costruzione assai contenuti, oltre che calanti, con una media di 50 abitazioni realizzata annualmente nell ultimo decennio, che scende addirittura a 30 abitazioni nell ultimo quinquennio, come emerge da un analisi condotta direttamente negli archivi comunali. Nel decennio i dati relativi, desumibili, per confronto e per differenza, dal patrimonio edilizio e dalle modifiche emerse nel corso del decennio tra i due rilevamenti censuari, segnalano, invece, una capacità produttiva annuale assai più elevata, mediamente superiore alle 100 nuove abitazioni costruite ogni anno. Negli ultimi anni si riscontrano dunque volumi produttivi sicuramente troppo modesti per una città come Lanciano, che confermano il quadro di criticità del PRG vigente, con tutto quanto ne è derivato. Dal 2001 ad oggi, di conseguenza, i dati sul patrimonio edilizio si sono modificati limitatamente, se non forse nella significativa tendenza già sottolineata verso un maggior utilizzo del patrimonio esistente. Considerando l attività edilizia degli ultimi 6 anni, il patrimonio edilizio complessivo può essere oggi stimato nell ordine delle abitazioni in totale; un dato aggiornato che, comunque, potrebbe, a sua volta, risentire dei limiti censuari di sottostima segnalati in precedenza. 5.4 Le ipotesi obiettivo assunte per il dimensionamento residenziale del nuovo Piano Regolatore Il dimensionamento residenziale del nuovo PRG va opportunamente collocato entro i limiti fissati dalla pianificazione territoriale provinciale, tenuto conto dei 38

42 caratteri e delle tendenze della domanda di mercato, nel quadro della condizione abitativa presente a Lanciano, evidenziata rapidamente nei punti precedenti. Il PTCP della Provincia di Chieti individua i criteri da assumere per il dimensionamento residenziale del PRG all Art. 56 comma 4 delle Norme Tecniche, collocando Lanciano nella struttura della Rete Urbana Intermedia, ed individuando un possibile incremento del patrimonio edilizio esistente da contenere, per il dimensionamento dei PRG, entro una soglia non superiore al 20% della sua consistenza. Tale patrimonio è stato precedentemente stimato nell ordine delle abitazioni in totale, facendo riferimento al Censimento 2001 della popolazione; soglia aggiornata, per gli anni più recenti, attraverso i dati annuali dell attività edilizia comunale. Facendo invece riferimento alle documentazioni, ancora in fase di graduale affinamento tecnico, relative all Imposta Comunale sugli Immobili (ICI 2006), come richiesto dal citato Art. 56 del PTCP, tale dato può essere fatto assommare a alloggi, con una corrispondente Superficie utile, di derivazione catastale, calcolata al lordo delle murature, pari a mq , con una Superficie media pari a 116,7 mq per abitazione, a sua volta classificabile quindi come superficie lorda. E bene sottolineare in proposito che dall applicazione dell ICI sono esclusi i fabbricati residenziali non compresi nel catasto urbano, riferibili generalmente alla proprietà degli operatori agricoli, mentre ragionevolmente risulta ancora classificato in catasto come ad uso abitativo un certo numero di uffici, in ragione di un fisiologico ritardo nei relativi aggiornamenti. Tali dati sembrano trovare conferma anche nei dati TARSU, cioè i dati del sistema informativo usato come riferimento della Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani; ma, anche in quel caso, il quadro complessivo, gestito dal Comune insieme al Patto Sangro-Aventino, non può ancora essere ritenuto del tutto a regime. 39

43 Il fatto che il dato ICI risulti al netto delle abitazioni definibili come rurali, dovrebbe comportare evidentemente l esclusione di tale quota della domanda abitativa anche dai computi corrispondenti al dimensionamento del nuovo PRG. Facendo riferimento a tali dati, il massimo dimensionamento ammissibile per il PTCP potrebbe risultare pari al 20% di abitazioni, e cioè pari a abitazioni; in Superficie utile ciò corrisponderebbe a sua volta, considerando la media ICI della Superficie degli alloggi, ad una dimensione pari a circa mq Questa soglia di possibile dimensionamento residenziale al 2020, contenuta entro i limiti normativi fissati dal PTCP, non pare discostarsi troppo rispetto alle possibili dinamiche della domanda di mercato, messe in evidenza nei punti precedenti, non senza sottolineare il fatto che le statistiche ICI sembrano confermare un effettivo difetto di sottostima da parte dei dati censuari ISTAT, con riferimento sia al numero delle abitazioni esistenti sia alla loro superficie media, nettamente più elevati nelle statistiche ICI. Le previsioni di possibile evoluzione della compagine demografica effettuate in precedenza vengono a corrispondere ad una stima massima di nuove famiglie al In termini di domanda abitativa, stimando una permanenza della percentuale di abitazioni non occupate sulla soglia del 10%, ciò potrebbe a sua volta corrispondere all esigenza di un offerta di nuove abitazioni al Se si assume una Superficie media pari alla Superficie lorda ICI degli alloggi, la domanda abitativa in mq risulterebbe pari a 3.300xmq 116,7= mq Se si dovesse invece fare riferimento alla Superficie delle abitazioni derivante dai dati censuari del 2001 (104 mq per abitazione), la domanda si verrebbe ad attestare su quote leggermente più contenute, nell ordine di mq

44 Occorre anche tenere presente il fatto che il dato di superficie ISTAT, non facile da interpretare, in quanto derivante da statistiche costruite sulla Scheda di famiglia del Censimento (compilata dal capofamiglia) tende invece in generale ad allinearsi maggiormente ad una Superficie netta, o comunque ad una sottostima. In sede di formazione del nuovo strumento urbanistico,il problema è stato risolto correttamente anche attraverso un attenta calibratura delle definizioni parametriche da adottare nella normativa del PRG, che punta ad operare attraverso una definizione della Superficie utile Su intesa come superficie lorda; allineandosi così maggiormente ai riferimenti offerti dalle fonti statistiche catastali ed all ICI, come richiesto dalla richiamata normativa provinciale. In sostanza l analisi dei dati, attraverso fonti statistiche molto diverse, sembra convergere sull esigenza di operare con il nuovo Piano su soglie di domanda effettiva all orizzonte temporale del 2020 non inferiori ai mq di Superficie utile, anche considerando un certo peso della domanda arretrata, ragionevolmente indotta dai ricordati modesti livelli produttivi dell ultimo decennio, a favore dei comuni di cintura. Resta da analizzare un elemento non irrilevante, come quello costituito dai cosiddetti processi frizionali, che immancabilmente tendono ad investire il mercato dei suoli urbani, ed anche le dinamiche degli stessi processi costruttivi, producendo una certa dispersione nell utilizzo effettivo delle aree edificabili, attraverso i complessi passaggi attuativi dei Piani Regolatori. Tali processi frizionali risultano in generale dovuti al carattere imperfetto del mercato dei suoli, vuoi per la complessità ed il frazionamento spinto del sistema fondiario privato spesso presente nelle città italiane e sicuramente presente anche a Lanciano vuoi per la frequente e non meno impegnativa laboriosità, complessità e vischiosità ricorrenti nelle fasi attuative in urbanistica, vuoi infine per l incidenza dei processi di contenzioso proprietario, che storicamente derivano dal primo come dal secondo dei due fattori sopra considerati. 41

45 Nella generalità dei casi anche se non esistono regole o discipline acquisite in materia nelle esperienze della pianificazione urbana si tende a stimare il livello della dispersione che rende diversa la capacità insediativa teorica di uno strumento urbanistico dalla sua capacità reale, o in altre parole il carattere spesso inerziale delle sue vicende attuative, entro soglie di oscillazione che possono andare dal 25% al 50% del dimensionamento residenziale effettivo. In altre parole per poter garantire in un Piano a medio termine una capacità insediativa reale fatta pari a 100 occorre far salire la corrispondente capacità teorica ad uno stock pari a valori dell ordine di unità. Peraltro, anche se non appare semplice condurre valutazioni di tale natura, l impressione è che il mercato dei suoli presente a Lanciano non risulti tra i più semplici e scorrevoli, in virtù del percorso storico assai prolungato di un sistema della proprietà fondiaria che si dipana nel tempo alle spalle della nostra città. Vi sono poi altri fattori da prendere in considerazione, come la compresenza nelle normative di PRG di usi non residenziali, compatibili con la residenza ed integrati a quest ultima, che a loro volta possono incidere non poco sui criteri del dimensionamento; senza ignorare anche fattori amministrativi, come ad esempio gli effetti della fase delle osservazioni al PRG, che appaiono suscettibili di una possibile incidenza su queste stesse problematiche del dimensionamento del PRG. L integrazione nelle zone residenziali di usi complementari compatibili potrebbe a sua volta portare incrementi del dimensionamento residenziale dell ordine del 15%-20%. Va qui tuttavia segnalato, per concludere, come l analisi complessiva delle problematiche oggetto delle presenti note sulle dinamiche demografiche, sulla condizione abitativa e sui processi propri del mercato dei suoli e delle abitazioni si confronti assai attendibilmente con la dimensione dei fenomeni presa in considerazione programmaticamente dal PTCP della Provincia di 42

46 Chieti, circa la soglia da assumere per il dimensionamento residenziale del nuovo PRG di Lanciano. Il dimensionamento reale del nuovo PRG potrebbe quindi venire fissato sulla soglia di mq di Su lorda, a cui potrebbe corrispondere un dimensionamento teorico compreso entro la forbice di / mq, in conseguenza dei fattori correttivi in aumento dovuti sia agli effetti frizionali del mercato dei suoli, sia al carattere integrato da prevedere per gli usi presenti nelle zone residenziali di PRG, sopra presi in considerazione. E assumendo questi riferimenti che è stato sviluppato il progetto e il disegno del nuovo Piano, definendone la relativa capacità edificatoria, con la conseguente articolazione in zone. I dati, più dettagliati, relativi al dimensionamento del nuovo PRG, sono riportati nella Tabella allegata, con il dettaglio delle zone di PRG, ed il calcolo degli standard urbanistici. 6 Una strumentazione di PRG articolata ed a geometria variabile, aderente alla realtà urbana. Il Piano Strategico Lanciano-Atessa, per lo sviluppo del Basso Sangro. Il Programma Integrato della Pietrosa, della Sangritana e della vecchia Fiera. L urbanistica concertata. Il Piano dei Servizi Gli scenari dello sviluppo di Lanciano, delineati nei punti precedenti ragionevolmente costruiti su logiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale comportano una impostazione degli strumenti di pianificazione, ed in particolare del nuovo PRG, resa il più possibile aderente ai problemi che si intendono risolvere ed alle iniziative che si intendono assumere; naturalmente in una ricerca assidua di momenti di essenzialità, sobrietà ed efficacia gestionale, garantendo al processo di piano i necessari gradi di libertà e di autonomia, e senza 43

47 subire alcuna discontinuità nei momenti di interdipendenza fra strumenti e dimensioni di lavoro diverse. Una crescita di Lanciano concepita come fortemente integrata al sistema produttivo del fondovalle Sangro, per collocare in quegli ambiti nuove strutture di eccellenza, posizionate tra industria e città la nuova Fiera, una polarità integrata fra Università, ricerca applicata, innovazione tecnologica e sistema industriale, oltre a presenze collaterali significative in campo ricreativo (nuovo Ippodromo) comporta una prima essenziale verifica circa la possibilità di attivare, in collaborazione con i Comuni di Atessa, Mozzagrogna ed altri ancora, iniziative di pianificazione, interpretate sostanzialmente nella dimensione intercomunale. Si tratta di un iniziativa che potrebbe assumere un forte rilievo, in particolare se concepita in forme coordinate e convergenti, se non unitarie, con le parallele iniziative regionali, in materia di pianificazione strategica, previste per il basso Sangro. Su analoghe dimensioni di copianificazione occorre anche operare, di concerto con la Provincia di Chieti ed il Consorzio ASI Sangro, per il nuovo Piano Regolatore Territoriale del Consorzio stesso, nel nuovo quadro di governance aperto dal PTAP, puntando anche al riassetto dell agglomerato di Lanciano centro, essenziale per il rilancio produttivo di attività orientate alla città. La formazione di un Piano Strategico, in forme coordinate e congiunte, nei modi e con i contenuti previsti dalla Regione Abruzzo, potrà consentire ai due Comuni di Lanciano e Atessa di operare con il massimo grado di autorevolezza, governando tanto il duplice sistema urbano partendo da una soglia di massa critica di sicuro rilievo, intorno alla dimensione dei abitanti quanto il sistema produttivo di fondovalle, che verrebbe ricollocato nei suoi principali episodi all interno del territorio di competenza dei due Comuni oltre che dell adiacente Comune di Mozzagrogna consentendo di ridisegnare in profondità l assetto del Basso Sangro, in una prospettiva di sviluppo strategico, esteso anche alla nuova Fiera di Lanciano. 44

48 Padroneggiare efficacemente i temi dello sviluppo ed insieme il governo del regime dei suoli, su ambiti di dimensione adeguata e di così evidente valore strategico, potrà significare disporre di una leva di comando non secondaria, nel campo della programmazione delle risorse territoriali. Entro gli scenari del nuovo PRG, la nuova strumentazione prevista, costruita attraverso un Piano Strategico Lanciano-Atessa sostenuto da risorse regionali e costituita da uno specifico Programma Integrato di Intervento, è stata utilizzata per definire al meglio il quadro attuativo di fondovalle, entro i riferimenti essenziali assunti già nella sede del presente PRG, e della sua normativa. Naturalmente questa specifica tematica è aperta alle prospettive della copianificazione con l Amministrazione Provinciale, con cui si opera già in forme assai produttive per il PRG di Lanciano; oltre che ai rapporti di collaborazione con il Patto Territoriale del Sangro Aventino. Allo stesso modo il nuovo PRG punta ad incorporare nella propria logica unitaria altri due momenti essenziali per la pianificazione urbana di Lanciano, quali l esperienza dell Urbanistica concertata, sviluppata nel corso degli ultimi due anni, ed il Programma Integrato di Intervento, che va ormai completando il proprio iter formativo, a partire dall originario Studio di fattibilità per la STU. Sono strumenti, incisivi e di rapida efficacia, che consentono alla pianificazione comunale di operare in una logica di intervento attivo, di promozione e sollecitazione di risorse di mercato e di iniziative imprenditoriali, oltre che in un quadro fortemente innovativo, su alcuni dei nodi cruciali dell assetto urbano. Su questi tre diversi ed essenziali punti d appoggio, di assoluto rilievo e di chiaro respiro strategico, sia nello scenario della pianificazione di scala più ampia sia per il quadro della pianificazione attuativa, ha potuto innestarsi positivamente l intera strumentazione ordinaria posta alla base del nuovo PRG. 45

49 La nuova strumentazione proposta, sia nella struttura normativa sia nei modi del disegno urbano e della zonizzazione di progetto, viene costruita su un attenta e opportuna combinazione di momenti di conferma e continuità, insieme a momenti di accelerazione verso prospettive innovative di governo del territorio. Il dato di conferma punta essenzialmente a garantire momenti essenziali di continuità al processo di piano ed alla gestione urbanistica comunale, per evitare i rischi di un passaggio traumatico piuttosto frequente nell esperienza urbanistica italiana nelle fasi di transizione tra un vecchio e un nuovo strumento, tra un quadro di gestione urbanistica acquisito ed i necessari cambiamenti da introdurre. Le prospettive innovative guardano invece alla necessità di concepire il nuovo Piano, soprattutto nelle sue componenti più significative, uscendo dagli schemi consolidati e puntando ad una presenza significativa di applicazione di pratiche innovative di urbanistica perequativa. Dal primo punto di vista, quello della solidità e della continuità che occorre assicurare ai processi di urbanizzazione anche pensando ad un rilancio dell attività edilizia dopo gli ultimi anni di flessione, dovuta all esaurirsi del vecchio PRG il nuovo Piano ha proceduto ad un attenta ed approfondita rivisitazione dello stesso disegno di piano, nelle zone di espansione come nelle zone di completamento, cercando una forte aderenza alle nuove situazioni, per garantire una necessaria efficacia attuativa ed anche per perseguire il superamento delle criticità che avevano portato ad un sostanziale caduta attuativa del PRG vigente. Si è così sviluppato un lavoro minuzioso di ridisegno, di definizione di nuovi ambiti attuativi più praticabili anche per la loro dimensione contenuta in una ricerca mirata verso una più elevata coerenza e qualità dei tessuti e di rispondenza della rete dei servizi. 46

50 Questo impegnativo lavoro si è potuto avvalere al meglio anche di una strumentazione cartografica e di una documentazione sullo stato di fatto, ottenuta attraverso un utilizzo ragionato di diverse fonti, capaci di garantire pienamente un aderenza essenziale alle situazioni di fatto. Il nuovo PRG risulta impostato e disegnato integralmente su una cartografia catastale informatizzata aggiornata e verificata da molti e impegnativi punti di vista che dovrebbe assicurare notevoli benefici anche ai fini della scorrevolezza e della riduzione del contenzioso, oltre che dell aderenza alla realtà effettiva, delle fasi attuative. Nella città questo impegno di lavoro dovrebbe consentire di procedere al meglio, sia sul versante dell attivazione di una efficace strumentazione attuativa, nelle zone di espansione, sia di assicurare un buon andamento gestionale nelle zone di completamento. Queste ultime coprono nel nuovo Piano circa un quarto della capacità edificatoria, garantendo così con certezza quei requisiti di continuità e semplificazione gestionale, che venivano richiamati, in precedenza, come necessari. Questo lavoro di ridisegno, aderente alla realtà delle situazioni urbanistiche che si sono venute a determinare nel tempo, dovrebbe infine risultare particolarmente efficace anche nelle frange più periferiche e nelle frazioni, rispondendo così ad un segmento assai importante della domanda, rappresentato dalla piccola proprietà e dalle iniziative di carattere familiare. Sul versante dell innovazione urbanistica, appare invece importante e significativo il ricorso a pratiche di urbanistica perequativa, sostanzialmente su tutti i nuovi segmenti strategici del Piano: nella riconversione delle aree già sottoposte a vincoli preordinati all esproprio, sbloccando così situazioni congelate da troppo tempo; nella Zona residenziale di sviluppo urbano integrato; nella riconversione dell agglomerato di Lanciano centro, stralciato dagli ambiti del Consorzio ASI; nella Zona per le attività terziarie, la media distribuzione 47

51 commerciale e le attività produttive integrate; nella Zona a parco urbano del Ponte di Diocleziano e della Lecceta Barbati ed altri, ed anche, in forme meritevoli di specifico approfondimento, in vista del citato Piano Strategico, per i nuovi insediamenti di fondovalle. Una manovra perequativa ampia, estesa, assai articolata, aperta particolarmente secondo logiche di concorrenza verso il sistema della proprietà fondiaria di media e piccola dimensione, e tesa a sollecitare l apporto all attuazione del Piano da parte di molte e diverse risorse di mercato; fuori da qualsiasi logica di nuova fiscalità impropria, ma intesa piuttosto come partecipazione effettiva del mondo imprenditoriale e del sistema proprietario all attuazione del Piano. Anche nel grande ambito del fondovalle Sangro si potrà procedere, almeno in parte, attraverso pratiche di urbanistica perequativa, ma solo dopo che l iniziativa del Piano Strategico del Basso Sangro a cura dei due Comuni di Lanciano e Atessa avrà definito un quadro ed uno scenario programmatico di sicura attendibilità. Il secondo segmento del Piano, la componente più innovativa del processo attuativo, si salda in questo modo alla base solida rappresentata dai processi più tradizionali, a loro volta riportati su linee di maggiore, efficacia ed aderenza alle situazioni. E forse utile sottolineare, infine, anche gli apporti che il Piano intende garantire sul versante delle attività produttive, assecondando in questo caso processi innovativi che puntano al consolidamento delle attività industriali ed ai momenti innovativi garantiti dall innesto su una consolidata economia industriale di attività terziarie di eccellenza: la nuova Fiera, il progetto dei laboratori della meccatronica, il campus universitario del fondovalle; le attività produttive orientate sulla città nella riconversione del polo di Lanciano centro; le nuove attività terziarie, per la media distribuzione e le strutture produttive integrate, 48

52 collocate sulla nuova asta stradale verso il Casello, nelle aree già destinate ad ospitare la nuova Fiera; la riqualificazione delle aree produttive dismesse; l artigianato produttivo e la piccola industria, nelle nuove possibilità insediative previste; la logistica urbana, posizionata nell agglomerato di Lanciano centro e la logistica delle merci, rivolta verso il fondovalle. Si tratta, in effetti, di un programma articolato e diversificato, ricco di molte e diverse opportunità, di sviluppo urbano e di impegno imprenditoriale. Il nuovo PRG punta infine ad un rilancio ed una riqualificazione organica della rete dei servizi sociali, oltre che, nella misura necessaria, dell edilizia residenziale di carattere sociale. La rete dei servizi ha già raggiunto, come già si ricordava, un buon livello di dotazioni e di rispondenza, oltre a soglie significative, considerate dal punto di vista degli standard urbanistici. Il nuovo Piano propone di avanzare ancora, aumentando le dotazioni e garantendo più elevati livelli di efficienza, di qualità e di rispondenza alla rete dei servizi, attraverso un vero e proprio Piano dei Servizi, che anche in assenza di una legge di riforma possa rappresentare nello stesso tempo anche un buon riferimento progettuale intermedio per il coordinamento delle pratiche di urbanistica perequativa, oltre che più in generale delle pratiche proprie della fase attuativa. La dotazione di servizi potrà così aumentare ragionevolmente i suoi livelli, vedendosi garantita gratuitamente una nuova disponibilità di suoli di elevato valore urbanistico, attraverso il già richiamato utilizzo di pratiche perequative, assicurando così un passaggio indolore dagli attuali effettivi standard, pari a poco meno di 24 mq per abitante, verso soglie mirate intorno ai 33 mq per abitante, a loro volta effettive e non di semplice previsione virtuale, come riportato nella Tabella generale allegata, con un incremento superiore al 30%, pur se calcolato sugli abitanti teorici. 49

53 La seconda Tabella, in cui gli standard vengono articolati nelle diverse voci, costituisce la verifica del rispetto, ampiamente assicurato, degli standard urbanistici fissati dal DM 2/4/1968. Allo stesso modo si potranno sviluppare, grazie alle medesime pratiche perequative, adeguate politiche di sostegno dell edilizia residenziale di carattere sociale, già previste, a medio termine, nell importante iniziativa di riuso del vecchio comparto fieristico, attivate attraverso il relativo Programma Integrato. In questo quadro di riassetto dell intera rete dei servizi, con il nuovo PRG non si è ritenuto di operare per introdurre cambiamenti strutturali sull esistente comparto ospedaliero, in particolare in una prospettiva di medio e lungo termine, in ragione di una programmazione sanitaria regionale non orientata in tal senso, tuttavia se tali possibilità dovessero emergere le norme di PRG prevedono già al loro interno la possibilità di ben operare, in un quadro di ragionato utilizzo delle corrispondenti risorse urbane che verrebbero rese disponibili nel comparto preesistente. Ed infine nel complesso e articolato quadro programmatico messo in evidenza, assume il necessario rilievo la centralità della città storica, il grande tessuto delle tre città di matrice medioevale imperniate sulla piazza Plebiscito il Borgo, Lanciano vecchia, Civitanova e la Sacca con l importante addizione novecentesca del Sargiacomo, portata fino a saldarsi al Parco urbano dell Ippodromo ed ai rilevanti programmi di riqualificazione della Ferrovia Sangritana e del Torrieri. Circa il Centro storico, il PRG prevede l utilizzo di uno strumento attuativo mirato, come potrà essere lo specifico Programma Integrato di Intervento previsto, capace di garantire un adeguato approfondimento, insieme con una efficacia ed una scorrevolezza adeguata, per azioni di recupero e riuso da attivare in grande prevalenza attraverso interventi diretti per Unità fondiaria. 50

54 Nell addizione novecentesca il PRG assume, fin d ora e immediatamente, una diretta efficacia, delineando scenari di intervento, mirati su obiettivi di riqualificazione e tutela, ben caratterizzati in senso operativo. 51

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57 PROTOCOLLO DI COPIANIFICAZIONE 2004 PER LA FORMAZIONE DEL NUOVO PRG VERBALE CONCLUSIVO 54

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