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1 Allegati alla Delib.G.R. n. 41/ 19 del ALLEGATO 1 Criteri per il riparto del fondo sanitario regionale 2007 tra le Aziende Sanitarie. I criteri per il riparto annuale del Fondo sanitario regionale 2007 tra le Aziende sanitarie, in ossequio al disposto dell art. 26 comma 2 della legge regionale 10/2006, tengono conto dei livelli essenziali di assistenza e di: a) popolazione residente, risultante dall ultima rilevazione disponibile, tenuto conto delle caratteristiche demografiche rilevanti ai fini dei bisogni di assistenza; b) variabili di contesto, con particolare riferimento alle caratteristiche infrastrutturali del territorio, alla variabilità demografica stagionale e ai fenomeni di spopolamento; c) fabbisogno di assistenza tenuto conto della domanda di prestazioni e della rete dei servizi e presidi; d) obiettivi assistenziali e funzioni di coordinamento assegnati alle Asl dalla programmazione regionale. I criteri di riparto tengono altresì conto: - degli indirizzi nazionali in materia di determinazione del fabbisogno delle regioni per la garanzia dei livelli assistenziali. In particolare si fa riferimento agli obiettivi tendenziali di ripartizione della spesa tra i tre macrolivelli assistenziali definiti in occasione del riparto 2006 e confermati per il 2007 (assistenza collettiva: 5%; assistenza distrettuale: 51%; assistenza ospedaliera: 44%), nonché all obiettivo di contenere la spesa per l assistenza farmaceutica territoriale al 13% del fabbisogno lordo complessivo; - del Piano di riorganizzazione e riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale, di cui all art. 1, comma 180 della legge n. 11 del e s.m.i., sottoscritto con il Ministero della Salute 1/ 7

2 e il Ministero dell Economica e delle Finanze in data 31 luglio 2007, finalizzato al definitivo superamento della situazione di disequilibrio economico-finanziario della gestione del Servizio sanitario regionale. Il riparto del fondo sanitario regionale può essere definito mediante un percorso articolato in cinque fasi: 1) allocazione delle risorse fra i tre macro livelli assistenziali; 2) definizione dei criteri di riparto per ciascun livello o sottolivello di assistenza; 3) modifiche derivanti dalla mobilità interregionale ed intraregionale; 4) passaggio dal riparto lordo a quello netto; 5) valutazione dell impatto del finanziamento parametrico. Di seguito si descrivono le singole fasi. 1. Allocazione delle risorse fra i tre macro livelli assistenziali In coerenza con l impostazione ormai consolidata a livello nazionale e regionale, le risorse sono allocate alle tre macrofunzioni assistenziali (assistenza collettiva, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera), prevedendo ulteriori articolazioni per l assistenza distrettuale e per quella ospedaliera, con l obiettivo di legare il riparto ai determinanti del bisogno e di indirizzare la gestione delle aziende. In particolare, per l assistenza distrettuale si utilizza la seguente sotto-articolazione: - medicina generale; - pediatria di libera scelta; - continuità assistenziale; - servizio di emergenza territoriale (118); - assistenza farmaceutica; - assistenza specialistica ambulatoriale; 2/ 7

3 - assistenza agli anziani; - altra assistenza distrettuale. Per l assistenza ospedaliera si utilizza la seguente articolazione: - assistenza in regime di degenza, con riferimento alle prestazioni remunerate con il sistema tariffario; - attività riferita alle funzioni assistenziali, ovvero a servizi e prestazioni non remunerati con il sistema tariffario attualmente in vigore (pronto soccorso, prestazioni specialistiche non previste dal sistema tariffario, funzioni di coordinamento delle reti regionali, servizi trasfusionali, trapianti ecc.), nonché alle diseconomie di scala connesse a una rete di presidi distribuiti sul territorio e con bacini di utenza limitati. 2. Definizione dei criteri di riparto per singolo livello o sottolivello di assistenza La definizione dei criteri di riparto per singolo livello o sottolivello di assistenza, in coerenza con il dettato del citato articolo 26 della l.r. 10/2006, prende in considerazione i criteri di seguito specificati: a) popolazione residente, tenuto conto delle caratteristiche demografiche rilevanti ai fini dei bisogni di assistenza (comma 2, art. 26, l.r. 10/2006): il criterio, regolarmente utilizzato a livello nazionale e regionale, fa riferimento alla popolazione residente, risultante dall ultima rilevazione disponibile, opportunamente pesata per tener conto del diverso bisogno di assistenza in base ai consumi di prestazioni sanitarie per età e genere. Si utilizzerà il sistema di pesi adottato a livello nazionale (per il riparto fra regioni e province autonome, di cui all allegato 2) con riferimento all assistenza farmaceutica, alla specialistica ambulatoriale e all assistenza ospedaliera. Le fasce di età sono inoltre utilizzate per l allocazione delle risorse destinate alla medicina generale (popolazione con più di 14 anni), alla pediatria di libera scelta (popolazione 0-14) e all assistenza agli anziani (popolazione con più di 65 anni); b) variabili di contesto, con particolare riferimento alle caratteristiche infrastrutturali del territorio, alla variabilità demografica stagionale e ai fenomeni di spopolamento (comma 2, art. 26, l.r. 10/2006): per le variabili di contesto si utilizza la dispersione della popolazione sul territorio, le presenze turistiche, nonché i costi della rete dei servizi ospedalieri (di cui al punto precedente) per tener conto dei maggiori oneri connessi alla gestione di servizi distribuiti sul territorio; 3/ 7

4 c) fabbisogno di assistenza tenuto conto della domanda di prestazioni e della rete dei servizi e presidi (comma 2, art. 26, l.r. 10/2006): il primo criterio la domanda di prestazioni trova una risposta nella popolazione pesata per fasce di età, che tiene conto del diverso livello atteso di domanda. Peraltro le ASL presentano differenze anche elevate tra livello di domanda atteso ed effettivo, prevalentemente per effetto della induzione della domanda da parte della rete dei servizi (secondo aspetto considerato dagli indirizzi normativi). Il passaggio dal livello di domanda effettivo a quello atteso, ove lo scarto sia rilevante, deve essere perseguito in più anni; pertanto si tiene conto del rapporto tra livello atteso ed effettivo, con un finanziamento integrativo, considerato il programma di rientro nel livello atteso. Il secondo criterio la rete dei servizi e dei presidi trova una risposta nel previsto finanziamento per funzioni, in particolare con il finanziamento della continuità assistenziale e del servizio di emergenza territoriale (118), previsto in base alla programmata presenza dei medici dei relativi servizi, del pronto soccorso e dei costi strutturali della rete ospedaliera non coperti dal sistema tariffario (vedi infra); d) obiettivi assistenziali e funzioni di coordinamento assegnati alle ASL dalla programmazione regionale (comma 2, art. 26, l.r. 10/2006): il criterio trova una risposta nel finanziamento dei servizi e delle prestazioni non remunerate con il sistema tariffario: - prestazioni specialistiche non previste dal sistema tariffario, erogate solo da centri di alta specializzazione, con costi non rilevati dai flussi della mobilità sanitaria; - funzioni di coordinamento delle reti regionali; - servizi trasfusionali, attività connesse ai trapianti, centri per le malattie rare, ecc. 3. Correzione del riparto per tenere conto della mobilità interregionale ed intraregionale Il riparto del Fondo sanitario regionale tra le Asl, in base agli indirizzi nazionali e regionali in materia, avviene con il criterio quota capitaria, ovvero con riferimento al fabbisogno di assistenza della popolazione, a prescindere dal luogo in cui tale fabbisogno trova risposta. In considerazione del fatto che l assistito non sempre ricorre all assistenza sanitaria nella Asl di residenza, recandosi talvolta al di fuori della propria Asl, nel territorio regionale (mobilità intraregionale) o anche in altre Regioni (mobilità interregionale), è necessario prevedere un meccanismo di compensazione delle attività rese a favore di assistiti di altre aziende sanitarie, fermo restando l obiettivo di controllare la mobilità sanitaria, sia ex ante (mediante le negoziazione dei volumi quali-quantitativi delle prestazioni da acquisire da soggetti erogatori 4/ 7

5 esterni all azienda), sia ex post (mediante la valutazione dell appropriatezza delle prestazioni erogate). Pertanto il riparto teorico effettuato sulla base della popolazione residente è corretto per tener conto del saldo della mobilità interregionale e intraregionale sulla base dell ultimo dato disponibile, pervenendo al riparto effettivo, utilizzato dalle Asl per la formazione del bilancio preventivo. 4. Passaggio dal riparto lordo a quello netto Analogamente al sistema adottato a livello nazionale, l assegnazione ad ogni singola azienda sanitaria è infine rettificata per tener conto delle entrate dirette delle singole Asl (entrate per partecipazione al costo delle prestazioni da parte dei cittadini, libera-professione ecc.). 5. Valutazione dell impatto del finanziamento parametrico L ultima fase è legata alla valutazione dell impatto del finanziamento parametrico (ovvero effettuato sulla base dei parametri di cui sopra) nelle singole aziende, ovvero alla valutazione del rapporto tra il finanziamento parametrico e la spesa storica. Analogamente a quanto previsto a livello nazionale, a maggior ragione per la ridotta scala dimensionale, è opportuno prevedere un percorso di avvicinamento tra spesa storica e riparto parametrico, al fine di consentire alle Asl in crescita di programmare lo sviluppo della propria attività assistenziale, da attivare gradualmente, e a quelle in calo di programmare il proprio piano di contenimento. 6. Il finanziamento delle altre aziende e istituti pubblici Il finanziamento delle altre aziende e istituti pubblici (Azienda ospedaliera Brotzu, Aziende ospedaliere universitarie di Cagliari e di Sassari, Irccs INRCA) avviene mediante due strumenti: - la valorizzazione tariffaria delle prestazioni erogate (addebitate alle singole Asl nella precedente fase 3); tale valorizzazione riguarda l assistenza specialistica ambulatoriale, la distribuzione diretta dei farmaci e l assistenza ospedaliere; - il finanziamento per funzioni, per le attività e con i criteri indicati per le Asl. Nell allegato 3 sono riportate le percentuali tendenziali di allocazione funzionale, nonché una indicazione sintetica dei criteri di riparto per funzione. 5/ 7

6 ALLEGATO 2 PROFILO DEI CONSUMI SANITARI PERETÁ E GENERE Ponderazioni utilizzate per determinare il fabbisogno di assistenza delle singole regioni* classi di età ospedaliera ambulatoriale farmaceutica < 1 2,539 0,242 0, ,376 0,204 0, ,254 0,169 0, ,392 0,228 0,47 M, 0,71 F ,567 0,363 0,47 M, 0,71 F ,945 0,573 1, ,105 1,000 1,96 >75 3,025 0,897 2,33 * Criteri approvati e utilizzati dalla Conferenza Stato - Regioni 6/ 7

7 ALLEGATO 3 LIVELLIE SOTTOLIVELLIDI ASSISTENZA SANITARIA PERCENTUALI DI ALLOCAZIONE E CRITERI DI RIPARTO macrolivelli assistenziali composizione criteri riparto Assistenza collettiva 6,0% popolazione assoluta per l'82%; UBE + dispersione per 18% Assistenza distrettuale medici di medicina generale 4,7% popolazione con più di 14 anni pediatria di libera scelta 1,0% popolazione da 0 a 14 anni continuità assistenziale 2,1% numero dei medici in servizio; presenze turistiche emergenza sanitaria territoriale 1,4% numero dei medici in servizio; costi centrali ass. farmaceutica convenzionata 14,0% popolazione pesata in base al profilo dei consumi medi altra ass. farmaceutica 2,5% spesa storica + obiettivo incremento ass.specialistica 8,8% popolazione pesata in base al profilo dei consumi medi ass.anziani 3,0% popolazione con più di 65 anni; dispersione popolazione altra assistenza distrettuale 10,0% popolazione assoluta; dispersione popolazione Assistenza ospedaliera totale 47,5% ricoveri ordinari e diurni 34,0% pop.pesata in base al profilo dei consumi ospedalieri (DRG); tasso osped.effettivo finanziamento per funzioni 12,5% finanziamento forfettario con criteri definiti per singola componente totale 46,5% 7/ 7

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