Strumenti alternativi di finanziamento delle imprese

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1 Strumenti alternativi di finanziamento delle imprese Ciro Rapacciuolo Centro Studi Confindustria Università degli studi ROMA TRE 15 Novembre 2018

2 La debole crescita del credito bancario per le imprese italiane 2

3 Prestiti: ripartenza fragile (Italia, imprese, dati mensili, var. % annue dello stock di prestiti bancari*) Prestiti bancari (var. % annue*) * Corretto per l'effetto di cartolarizzazioni e altre cessioni. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d'italia. 3

4 Quali prospettive per il credito bancario? Per sostenere la ripartenza dei prestiti nei prossimi anni serve: a) continuare a ridurre lo stock di sofferenze bancarie, freno all offerta di credito (86 miliardi nell agosto 2018, da 145 nell aprile 2017) b) ridurre l incertezza dello scenario (spread sovrano, nuove regole), tenere elevata la dotazione di capitale degli istituti, ridurre l avversione al rischio di credito delle banche. Cruciali per la ripartenza sono stati: la risalita dell economia, le misure del Governo dal 2015 (GACS, Atlante, tempi di recupero) e l intervento straordinario della BCE, che ha migliorato la raccolta bancaria e abbassato il costo del credito: 1. Tassi di policy ai minimi storici (zero sui prestiti alle banche); 2. Acquisti di titoli (QE), da fine 2014: covered bond, ABS, bond pubblici, corporate bond, prolungati al dicembre 2018; 3. Prestiti a medio termine alle banche, con obiettivo credito (T-LTRO e T-LTRO2), da settembre

5 Cartolarizzazioni: volumi in risalita, ma ancora ridotti (Emissioni, miliardi di euro) Italia Europa (scala destra) : primi 6 mesi, annualizzati. Fonte: elaborazioni CSC su dati AFME. 5

6 Reti di impresa per migliorare l accesso al credito? Situazioni favorevoli per la finanza delle reti: 1. Impresa leader con i suoi (piccoli) fornitori strategici 2. Piccole-medie imprese con un progetto in comune (es. volontà di iniziare esportazione, appartenza a un distretto ) Beneficio atteso: rating migliori, costo più basso per i prestiti, meno restrizioni sui volumi di credito Funziona se il progetto di rete è ben disegnato, non in tutti i casi: la banca deve poter verificare (guardando al contratto di rete) che l aggregazione genera vantaggi competitivi per i singoli partecipanti Ci sono alcuni casi di successo in Italia, di specifiche reti che hanno facilitato l accesso al credito delle imprese appartenenti Ma non si può parlare, per ora, di un fenomeno sistematico; ci sono pochi dati per valutare in aggregato l effetto sul credito 6

7 Necessità di finanziamenti per l attività economica e risorse disponibili 7

8 Finanziare la crescita Il recupero dell economia italiana prosegue anche nel 2018 e nel 2019, anche se in rallentamento Per continuare a far crescere nei prossimi anni gli investimenti produttivi, le imprese italiane hanno bisogno di finanziamenti addizionali A ciò bisogna sommare le risorse necessarie per finanziare l espansione dell attività corrente (scorte, capitale circolante) Ciò avviene mentre il canale bancario resta frenato e difficilmente riuscirà a fornire tutte le risorse necessarie per la crescita Il costo del credito ai minimi ha liberato risorse per l autofinanziamento, favorito anche dai prezzi contenuti delle commodity Ma per sostenere la crescita dell economia italiana, bisogna continuare a sviluppare con forza i canali alternativi di finanziamento 8

9 Redditività in lieve calo, resta significativo l auto-finanziamento (Italia, mark-up, indice 2010=100) Manifatturiero : primi 2 trimestri. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT. 9

10 Bisogna insistere sulla nuova finanza per le imprese italiane Più capitale - Mercato AIM per le PMI - Progetto ELITE Più obbligazioni - Mini-bond e cambiali finanziarie Più strumenti innovativi per le PMI: - Private equity - Venture capital - PIR Finora queste fonti non bancarie hanno dato segnali incoraggianti, ma forniscono ancora risorse insufficienti, specie per le piccole aziende. Bisogna continuare a sostenerle, anche con nuovi interventi. 10

11 Nuovi canali per le PMI: bene l azionario, frenano i bond (Italia, flussi di nuove risorse, milioni di euro) Mini bond num. emittenti Azionario Aim-Mac num. emittenti Totale : primi 9 mesi, annualizzati. Minibond: emissioni inferiori a 30 milioni di euro. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Borsa Italiana. 394 sono le PMI che ce l hanno fatta finora 5,1 miliardi di euro raccolti in 6 anni 11

12 Una struttura finanziaria già più solida 12

13 Aumenta il capitale, ma ancora inferiore alla Germania (Manifatturiero, dati di bilancio, quote % sul totale passivo) Prestiti da banche Titoli Altri creditori Debiti commerciali Altro Capitale e riserve Germania Spagna Francia Italia Altri creditori: finanziari e non finanziari. Altro: acconti e passività differite. Fonte: elaborazioni CSC su dati BACH. 13

14 Meno debito bancario e commerciale, più titoli e capitale (Italia, società non finanziarie, passivo, miliardi di, stock di fine periodo) Prestiti bancari Altri prestiti* Titoli Debiti commerciali Altre passività** Capitale e riserve 1,382 1, Totale passività 3,401 3, * Factoring, leasing, infragruppo, cartolarizzati. ** Conti correnti postali, fondi di quiescenza, derivati sull interno, altro. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d Italia (Relazione Annuale). 14

15 Le PMI restano più dipendenti dal credito bancario (Italia, manifatturiero, dati di bilancio, quote % sul totale passivo) PMI 1 Grandi imprese Prestiti bancari Titoli Altri creditori Debiti commerciali Altro Capitale e riserve Totale passivo Imprese con fatturato < 50 milioni di euro. 2 Imprese con fatturato > 50 milioni di euro. 3 Finanziari e non finanziari. 4 Acconti e passività differite. Fonte: elaborazioni CSC su dati BACH. 15

16 Borsa azionaria e capitale 16

17 In Italia un mercato azionario piccolo (Dati annuali) Numero di imprese quotate (Per 1 milione di abitanti) Capitalizzazione di Borsa (In % del PIL) Spagna Regno Unito Giappone USA Francia Germania Italia Dati ordinati per numero di imprese quotate nel Italia e Regno Unito: dati Fonte: elaborazioni CSC su dati World Bank (GFDD). 17

18 Nel 2018 la debolezza dei prezzi di Borsa non aiuta (Quotazioni azionarie, medie mensili, indici gennaio 2007=100) Italia (FTSE) Germania (DAX) USA (S&P 500) Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters. 18

19 Cresce il mercato azionario dedicato alle PMI Il listino AIM dedicato alle PMI è stato creato nel 2012: bassi requisiti di ammissione, più facile processo di quotazione, costi più contenuti. Successo in termini di ingressi (125 imprese), di risorse raccolte (3,5 mld in 6 anni), considerato che prima questo mercato non esisteva affatto. Nei primi 9 mesi del 2018 si sono avute 27 nuove quotazioni all AIM e una raccolta in forte crescita rispetto al Molte imprese sono interessate a entrare nell AIM. Bisogna continuare a stimolare il lato della domanda del mercato: 1. servono investitori specializzati nella selezione di small caps 2. utile un fondo di fondi per investire in PMI quotate. 19

20 Si espande il progetto ELITE di Borsa Italiana Il serbatoio di PMI del progetto ELITE di Borsa Italiana continua a crescere: 35 nuovi ingressi di aziende italiane nel novembre 2018 Circa imprese (di cui 650 italiane) sono state coinvolte in ELITE dall inizio del progetto nel 2012 Le società che completano il proprio percorso di crescita ricevono il Certificato ELITE; e nuove imprese sono già in lista per entrare in ELITE e per prepararsi alla Borsa Alcune società ELITE sono già state quotate sui mercati di Borsa Italiana (tipicamente nel segmento AIM) L IPO non è l unico obiettivo di ELITE, utile anche per percorrere altre strade di apertura del capitale (operazioni di M&A e di JV) 20

21 Nuovi canali finanziari promettenti: i PIR Piani individuali di risparmio (PIR), operativi dal 2017, possono essere sottoscritti solo da persone fisiche residenti in Italia (gestiti da intermediari finanziari o imprese di assicurazione) Investimento con durata minima di 5 anni, importo fino a 30mila euro annui, totale massimo di 150mila euro; agevolazioni fiscali per i privati: esenzione dalla tassazione sui capital gain Obiettivo: incanalare le risorse dei risparmiatori privati verso le piccole e medie imprese (21% minimo delle risorse del PIR deve andare in PMI non incluse nel listino FTSE MIB) Già notevole espansione: oltre 14 miliardi di euro raccolti in un anno e mezzo (da inizio 2017 a metà 2018) Effetto PIR sull accesso alla Borsa (AIM): più attenzione da parte di investitori e intermediari, più liquidità. 21

22 Strumenti per sostenere il capitale Progetto di Unione dei Mercati dei Capitali lanciato dalla Commissione UE nel 2015, per far crescere e integrare i mercati dei paesi membri: nel medio termine (entro il 2019) la UMC mira ad ampliare la gamma di fonti di finanziamento, convogliando i capitali verso le imprese che fanno investimenti. nel breve termine la UMC implica nuove norme armonizzate per diversi strumenti, sia obbligazionari sia relativi al capitale; sono già stati registrati i primi risultati (su cartolarizzazioni, prospetto per emissione di titoli, venture capital, solvency II); in discussione altre misure (su covered bond, quotazione delle PMI, ristrutturazione preventiva di imprese, crowd-funding, fin-tech) Sono stati ottenuti buoni risultati con l ACE (Aiuto alla Crescita Economica), che mirava a riequilibrare il trattamento fiscale del capitale rispetto al debito, tramite il progressivo aumento della quota di utili reinvestiti deducibili. La misura, però, è stata abolita dal

23 Private equity in aumento quest anno (Italia, miliardi di euro, flussi) Investimenti netti* Investimenti * Al netto dei disinvestimenti. 2018: primi 6 mesi, annualizzati. Fonte: elaborazioni CSC su dati AIFI. Il Fondo Italiano di Investimento è un attore cruciale, con investimenti diretti e indiretti in PMI (private equity, venture capital, fondo di fondi) 23

24 Titoli obbligazionari 24

25 Obbligazioni di imprese: emissioni giù dopo un ottimo 2017 (Italia, società non finanziarie, miliardi di euro, dati annuali) Emissioni nette Emissioni lorde : primi 8 mesi, annualizzati. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d'italia. 25

26 Un po più di spazio per le imprese nel mercato dei bond (Italia, miliardi di euro, stock di fine periodo) Emittenti Settore pubblico Banche Altri intermediari finanziari Imprese Assicurazioni Totale Dati al 2 trimestre di ciascun anno. Titoli a breve e a medio/lungo termine Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d'italia (Conti Finanziari). 26

27 Corporate bond: Assicurazioni e Fondi Pensione investono poco (Italia, miliardi di euro, stock di fine periodo, dati al 2 trimestre 2018) Investitori Totale emesso Famiglie Assicurazioni Fondi pensione Altri intermediari finanziari Fondi comuni Ausiliari finanziari Banche Banca Centrale Imprese Settore pubblico* Estero Emittenti Imprese 165 Altri interm. fin Assicurazioni 19 Banche Settore pubblico Estero ** Totale Non sono disponibili dati disaggregati per investitore relativamente ai titoli emessi dai primi 3 settori. * Include gli Enti di previdenza e assistenza sociale, che non emettono titoli, ma li acquistano. ** Titoli esteri, di qualsiasi settore, nei portafogli di investitori italiani. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d Italia (Conti Finanziari). 27

28 Mini-bond, nuovi strumenti di debito per PMI Mercato partito da zero nel 2013, con un nuovo segmento dedicato: ExtraMOT-Pro (gestito da Borsa Italiana). Il mercato ha registrato una crescita fino al 2014, ma poi ha progressivamente frenato, toccando un minimo nel 2018 I volumi restano modesti (1,5 miliardi di euro in 6 anni): per ora è un mercato di nicchia per imprese sane, dinamiche, trasparenti Identikit del mini-bond: taglio medio 6,9 milioni, scadenza media 5 anni, cedola media 5,1% annuo Nuovi attori: 1. fondi privati con l obiettivo di investire in mini-bond 2. agenzie di rating italiane (Crif, Cerved) 28

29 Espandere il mercato dei mini-bond Assicurazioni e Fondi pensione: alimenteranno la domanda di bond, anche di PMI, come consentono le nuove norme? Finora scarsi risultati Fondo di Garanzia per le PMI: può garantire, dal 2014, portafogli di mini-bond Fondo Italiano di Investimento (CDP): fondo di fondi per strumenti di debito, tra cui mini-bond, risorse gestite per 400 milioni di euro PMI italiane in grado di emettere mini-bond: secondo varie stime iniziali. Il mercato potrebbe crescere molto nei prossimi anni: alcune stime valutano lo stock potenziale di bond di PMI a 10 miliardi. 29

30 Cambiali finanziarie: strumenti di debito per micro-imprese Riformate nel 2012 insieme ai mini-bond (mercato ExtraMOT-Pro) Pensate per micro-imprese e per il breve-medio termine (fino a 3 anni) Risultati molto deboli: a fine 2017 risultano emesse 28 cambiali finanziarie, per un valore di 64 milioni di euro; questi volumi, molto contenuti, sono dovuti ad appena 7 aziende; il 2017 ha visto solo 1 nuova operazione. Criticità: 1. Aziende di dimensione ridotta, maggiore difficoltà nello screening 2. Difficoltà a trovare lo sponsor, l attore garante previsto dalle nuove norme Mercato potenziale stimato a 500 milioni di euro (molto meno che per i mini-bond), resta ancora lontano 30

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