Introduzione alle reti wireless Sistemi Wireless, a.a. 2011/2012

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Introduzione alle reti wireless Sistemi Wireless, a.a. 2011/2012"

Transcript

1 Introduzione alle reti wireless Sistemi Wireless, a.a. 2011/2012 Un. of Rome La Sapienza Chiara etrioli Department of Computer Science University of Rome Sapienza Italy

2 Introduzione Analizziamo adesso brevemente ciascuno di di questi aspetti Quelli più legati alle problematiche di di rete saranno poi ripresi in in seguito canale wireless consumo energetico mezzo condiviso 2

3 Canale Wireless risponderemo alla seguente domanda: -quali sono le ragioni per la presenza di errori nella trasmissione? 3

4 Canale wireless Rispetto ai mezzi cablati il canale radio è un mezzo di trasmissione molto più inaffidabile I segnali che si propagano in aria sono soggetti a fenomeni di: Attenuazione funzione della distanza tra trasmettitore e ricevitore Attenuzione dovuta ad ostacoli ropagazione per cammini multipli (multipath) 4

5 roblemi nella propagazione del segnale Line of sight Reflection Shadowing 5

6 Diffraction When the surface encountered has sharp edges bending the wave BS MS Scattering When the wave encounters objects smaller than the wavelength (vegetation, clouds, street signs) BS 6

7 Example scenarios LINE OF SIGH + Diffraction, reflection, scattering LOS 7

8 Example scenarios LOS path non necessarily existing (and unique) Example: city with large buildings; No LINE OF SIGH; Diffraction; reflection diffraction reflection 8

9 Attenuazione del segnale Signal power Distance BS MS 9

10 Slow fading fast fading Signal power Fast fading Short term fading Distance BS MS (m) slow fading Long term fading 10 Distance BS MS (km)

11 Attenuazione del segnale Signal power Vediamo di comprendere quale la legge che consente di esprimere l attenuazione del segnale in funzione della distanza Distance BS MS 11

12 Canale wireless attenuazione da distanza Una sorgente puntiforme isotropica (isotropic radiator) che trasmetta un segnale di potenza lo irradia in modo uniforme in tutte le direzioni sorgente distanza d area La densità di potenza sulla superficie di una sfera centrata nella sorgente puntiforme e con raggio d è data da: F = 4πd 2 [W/m 2 ] 12

13 Esempi di antenne Graphical representation of radiation properties of an antenna Depicted as two-dimensional cross section y y z x z x simple dipole side view (xy-plane) side view (yz-plane) top view (xz-plane) y y z x z x directed antenna side view (xy-plane) side view (yz-plane) top view (xz-plane) 13

14 Antenna Gain Isotropic antenna (idealized) Radiates power equally in all directions (3D) Real antennas always have directive effects (vertically and/or horizontally) Antenna gain ower output, in a particular direction, compared to that produced in any direction by a perfect omni-directional antenna (isotropic antenna) Directivit y D = power density at a distance d in the direction of maximum radiation mean power density at a distance d power density at a distance d in the direction of maximum radiation Gain G = 2 πd / 4 Directional antennas point energy in a particular direction Better received signal strength Less interference to other receivers More complex antennas 14

15 Canale wireless: attenuazione da distanza Indicando con g il guadagno massimo abbiamo che la densità di potenza in tale direzione risulta: F = g 4πd 2 [W/m Il prodotto g è chiamato EIR (Effective Isotropically Radiated ower) e rappresenta la potenza necessaria con una sorgente isotropica per raggiungere la stessa densità di potenza di una antenna direttiva 2 ] 15

16 Canale wireless: attenuazione da distanza La potenza ricevuta ad un ricevitore a distanza d dala sorgente, in assenza di ostacoli e presenza di LOS, può essere espressa come: R = g g R 4πd 2 λ 1 L dove rappresenta la potenza irradiata dal trasmettitore, g e g R i guadagni delle antenne del trasmettitore e ricevitore, λ la lunghezza d onda (c/f) e d la distanza tra trasmettitore e ricevitore. L>1 tiene conto degli HW losses. 16

17 ower units - decibel Decibel (db): modo di rappresentare in maniera logaritmica i rapporti tra le potenza ( ) 10log 1 / Logaritmo in base 10 A = 1 Watt B = 1 milliwatt 30 db A = tre ordini di grandezza piu grande di B ad esempio il guadagno dell antenna e espresso in db 2 17

18 Decibels - dbm dbm = rapportato ad una potenza di 1mW otenza in dbm = 10 log(potenza/1mw) otenza in dbw = 10 log(potenza/1w) Esempio 10 mw = 10 log 10 (0.01/0.001) = 10 dbm 10 µw = 10 log 10 ( /0.001) = -20 dbm S/N ratio = -3dB S = circa 1/2 N roperties & conversions (dbm) = 10 log 10 ( (W) / 1 mw) = (dbw) + 30 dbm (1 * 2) (dbm) = 1 (dbm) + 2 (dbw) 1 * 2 (dbm) = 10 log 10 (1(W)*2 (W)/0.001) = 10log 10 (1(W)/0.001) + 10 log 10 2(W) = 1 (dbm) + 2 (dbw) 18

19 Example normalized frequency [MHz] speed of light [Km lambda (m) gain x 1 Gain Rx 1 Loss 1 tx [W] 5 distance (Km) rx W rx dbm E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E received power (dbm) distance (m) 19

20 Computation with db Se la potenza ricevuta è inferiore ad una certa soglia il segnale non può essere correttamente ricevuto 20

21 Canale wireless: attenuazione da distanza La L = λ 4πd rappresenta l attenuazione da spazio libero. ale attenuazione non è l unica che subisce il segnale ma anche altre attenuazioni possono essere presenti a causa dell atmosfera (dipendente dalla frequenza e da nebbia, pioggia, ecc.) e di ostacoli (assorbimento, riflessione, diffrazione, ecc.) 2 21

22 22 rappresenta l attenuazione da spazio libero. ale attenuazione non è l unica che subisce il segnale ma anche altre attenuazioni possono essere presenti a causa dell atmosfera (dipendente dalla frequenza e da nebbia, pioggia, ecc.) e di ostacoli (assorbimento, riflessione, diffrazione, ecc.) La 2 4 = d L π λ ,, 1 4 = = = d L g g se L d g g R R R R π λ π λ Canale wireless: Canale wireless: attenuazione da distanza attenuazione da distanza

23 Canale wireless: attenuazione da distanza La L = λ 4πd rappresenta l attenuazione da spazio libero. ale attenuazione non è l unica che subisce il segnale ma anche altre attenuazioni possono essere presenti a causa dell atmosfera (dipendente dalla frequenza e da nebbia, pioggia, ecc.) e di ostacoli (assorbimento, riflessione, diffrazione, ecc.) 2 23

24 ath loss loss (propagation loss) in db Indicata anche con L free nel seguito R = G G R λ 4πd 2 1 L 24

25 ath loss loss (propagation loss) in db (formula generale) Indicata anche con L free nel seguito Dipende dalla distanza ma anche dalla frequenza 25

26 Free space loss Se L=1, guadagni antenne=1 26

27 Alcune elaborazioni sulla formula dell attenuazione R = g g R λ 4πd 2 L=1 Se si conosce il valore ad una distanza di riferimento R (d) = R (d ref ) (d ref /d) 2 R (d) dbm= R (d ref )dbm +20 log 10 (d ref /d) 27

28 = d g g R R π λ R (d) = R (d ref ) (d ref /d) 2 Se si conosce il valore ad una distanza di riferimento R (d) dbm= R (d ref )dbm +20 log 10 (d ref /d) L=1 2 Re 2 Re 2 Re ) ( ) ( = = d d L d g g L d g g d d f f R R f R R π λ π λ

29 Canale wireless: attenuazione da distanza La potenza al ricevitore nel caso di propagazione in spazio libero può essere espressa come: R = g g R λ 4πd 2 1 L dove rappresenta la potenza irradiata dal trasmettitore, g e g R i guadagni delle antenne del trasmettitore e ricevitore, λ la lunghezza d onda (c/f) e d la distanza tra trasmettitore e ricevitore. L>1 tiene conto degli HW losses. 29

30 Canale wireless: attenuazione da distanza Si può far vedere che nel semplice caso di propagazione con due raggi, uno diretto ed uno riflesso completamente... d h 1 h 2...il rapporto tra potenza ricevuta e potenza trasmessa assume la forma: R = g R g 30 h h d

31 Canale wireless: attenuazione da distanza Nell ipotesi della propagazione per due raggi la potenza ricevuta decresce, a causa dell attenuazione dovuta alla distanza, molto più velocemente (~1/d 4 ) che nel caso di propagazione in spazio libero (~1/d 2 ) In realtà la propagazione tipica dei sistemi wireless è spesso diversa e più complessa di questi due casi Nonostante ciò di solito si utilizza una formula simile anche nel caso generale dove però l esponente di della distanza (coefficiente di propagazione η) può assumere valori compresi tra 2 (spazio libero) e 5 (forte attenuazione ambiente urbano): R = g g R λ 4π 2 1 d η 31

32 32 Extended formula

33 Canale wireless: fading multipath Nella propagazione tra sorgente e destinazione il segnale può seguire più percorsi a causa della riflessione totale o parziale da parte di ostacoli Il comportamento delle onde sugli oggetti dipende dalla frequenza del segnale e dalla caratteristiche e dimensioni degli oggetti In generale, onde a bassa frequenza possono attraversare senza attenuazione molti oggetti, mentre all aumentare della frequenza i segnali tendono ad essere assorbiti o riflessi dagli ostacoli (ad altissima frequenza oltre 5 GHz è possibile quasi solo la propagazione diretta). 33

34 Canale wireless: fading multipath Le repliche del segnale che giungono dai diversi cammini si ricombinano al ricevitore Il risultato della ricombinazione dipende: numero delle repliche fasi relative ampiezze frequenza la potenza del segnale differisce from place to place, from time to time! 34

35 Canale wireless: fading multipath 1,5 1 0,5 s(t) s(t+) s(t)+s(t+) Il segnala risultante può essere attenuato 0-0,5-1 -1, =4/5π 2,5 2 1,5 1 0,5 0-0,5-1 -1,5-2 -2, s(t) s(t+) s(t)+s(t+) 35 O addirittura amplificato = π /6

36 Rayleight fading 36

37 Rayleight fading 37

38 Rayleight fading 38

39 Considerazioni sul fading 39

40 Canale wireless : fading multipath 1,5 s(t) 1 0,5 0-0, s(t+) s(t)+s(t+) Il segnala risultante può essere attenuato -1 =4/5π -1,5 2,5 2 1,5 1 s(t) s(t+) s(t)+s(t+) O addirittura amplificato 0,5 0-0,5-1 -1, = π /6-2 -2,5 40

41 Canale wireless : fading multipath Il realtà la propagazione per cammini multipli può provocare altri più complessi problemi nel caso di trasmissione digitale In questo caso, infatti, i diversi ritardi delle repliche del segnale trasmesso (delay spread) provocano un allargamento della risposta all impulso del canale che può portare a interferenza intersimbolica (ISI Inter-Symbol Interference) 41

42 Esempio (prossima slide ) 42

43 Esempio ossibilità di interferenza intersimbolica!! 43

44 Impulse response 44

45 Canale wireless : fading multipath La rilevanza del delay spread può essere quantificata calcolando il suo valore quadratico medio (RMS Delay Spread): con τ d n 1 τ = τ n RMS i= 1 = n ( τ ) i= 1 i i i n i 1 = i i= 1 ( 2 ) 2 τ i τ RMS τ i i n i d RMS delay spread ritardo del path i potenza ricevuta path i numero di path 45

46 Canale wireless : fading multipath L inverso del delay spread fornisce la banda di coerenza Se la banda di coerenza è molto maggiore della banda del segnale il delay spread non pone problemi Se al contrario la banda di coerenza è comparabile con quella del segnale il delay spread provoca interferenze intersimbolica non trascurabile e errori in ricezione In questo caso per ovviare alla distorsione in frequenza del canale occorre equalizzare con un opportuno filtro adattativo in ricezione 46

47 ecniche per il risparmio energetico nella trasmissione 47

48 rotocolli a basso consumo energetico I dispositivi portatili hanno bisogno di sorgenti esterne di energia (batterie, celle solari) per poter operare Il tempo di vita delle batterie rimane limitato. Aumentano le richieste di energia dei dispositivi portatili (e le aspettative di autonomia energetica dei dispositivi da parte degli utenti) Occorre quindi evitare il piu possibile sprechi di energia per massimizzare il tempo in cui i dispositivi possono essere operativi 48

49 Componenti del consumo energetico Le componenti di un laptop con consumo energetico significativo sono il microprocessore (CU), il liquid crystal display (LCD), l hard disk, system memory (DRAM), keyboard/mouse, CDROM drive, I/O subsystem, e la wireless network interface card L interfaccia radio è una delle componenti più significative (dopo il display) del consumo energetico oshiba 410 CD (dati 2001): 36% del consumo energetico era dovuto al display, 21% CU+memoria, 18% interfaccia radio, 18% hard drive er questo motivo alla metà degli anni 90 è nata un area di ricerca dedicata allo sviluppo di tecniche per abbassare il consumo energetico dell interfaccia radio 49

50 ecniche di risparmio energetico Il consumo energetico necessario per eseguire funzionalità di rete è dovuto a Computazione: processing associato alle operazioni del protocollo Comunicazione: uso del transceiver per inviare e ricevere pacchetti dati e di controllo C è tipicamente un trade-off tra computazione e comunicazione. rotocolli a basso consumo energetico per la comunicazione tipicamente aggiungono un po di complessità/costo di processing, cosa ragionevole purchè la soluzione proposta porti a vantaggi significativi in grado di bilanciare i costi aggiuntivi. C è anche un trade-off che dipende da dove è collocata l intelligenza del sistema. Fare processing delle informazioni in rete può ridurre la necessità di comunicazione. Il costo da pagare è maggiore energia spese per la computazione da parte di nodi con limitate risorse energetiche. Ottimizzare questi trade-off, come pure ottenere i migliori trade-off tra più metriche prestazionali di interesse (non solo l energia consumata, ma l energia, il throughput, la latenza) è l obiettivo dei protocolli di comunicazione a basso consumo energetico. 50

51 ecniche di risparmio energetico Il consumo energetico necessario per eseguire funzionalità di rete è dovuto a Computazione: processing associato alle operazioni del protocollo Comunicazione: uso del transceiver per inviare e ricevere pacchetti dati e di controllo C è tipicamente un trade-off tra computazione e comunicazione. rotocolli a basso consumo energetico per la comunicazione tipicamente aggiungono un po di complessità/costo di processing, cosa ragionevole purchè la soluzione proposta porti a vantaggi significativi in grado di bilanciare i costi aggiuntivi. C è anche un trade-off che dipende da dove è collocata l intelligenza del sistema. Fare processing delle informazioni in rete può ridurre la necessità di comunicazione. Il costo da pagare è maggiore energia spese per la computazione da parte di nodi con limitate risorse energetiche. Ottimizzare questi trade-off, come pure ottenere i migliori trade-off tra più metriche prestazionali di interesse (non solo l energia consumata, ma l energia, il throughput, la latenza) è l obiettivo dei protocolli di comunicazione a basso consumo energetico. 51

Introduzione alle reti wireless Reti Avanzate, a.a. 2012/2013

Introduzione alle reti wireless Reti Avanzate, a.a. 2012/2013 Introduzione alle reti wireless Reti Avanzate, a.a. 2012/2013 Un. of Rome La Sapienza Chiara Petrioli Department of Computer Science University of Rome Sapienza Italy Introduzione Analizziamo adesso brevemente

Dettagli

Spettro radio. Il comportamento del canale non è lo stesso per ciascuna delle bande di lavoro elencate

Spettro radio. Il comportamento del canale non è lo stesso per ciascuna delle bande di lavoro elencate Spettro radio Il comportamento del canale non è lo stesso per ciascuna delle bande di lavoro elencate Il canale radio ideale Il segnale trasmesso, x(t), subisce una variazione dovuta solo ai seguenti fenomeni:

Dettagli

Fornirvi conoscenze sulla tecnologia ed i protocolli utilizzati nelle Reti Wireless

Fornirvi conoscenze sulla tecnologia ed i protocolli utilizzati nelle Reti Wireless Università di oma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica Università di oma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica eti Avanzate 1 - Introduzione al corso Prof Francesco

Dettagli

Politecnico di Milano. Facoltà di Ingegneria dell Informazione. Reti Radiomobili. Prof. Antonio Capone

Politecnico di Milano. Facoltà di Ingegneria dell Informazione. Reti Radiomobili. Prof. Antonio Capone Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione Reti Radiomobili Prof. Antonio Capone Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione 1 - Introduzione al corso Reti Radiomobili

Dettagli

Mezzi Trasmissivi TELECOMUNICAZIONI. Disturbi e distorsioni in un collegamento

Mezzi Trasmissivi TELECOMUNICAZIONI. Disturbi e distorsioni in un collegamento Dipartimento di Ingegneria dell Informazione, Elettronica e delle Telecomunicazioni Università degli Studi di Roma La Sapienza Mezzi Trasmissivi TELECOMUNICAZIONI Disturbi e distorsioni in un collegamento

Dettagli

Comunicazioni ottiche Wireless

Comunicazioni ottiche Wireless Comunicazioni ottiche Wireless Propagazione nello spazio libero (RF) Il canale radio (RF) presenta notevoli caratteristiche, alcune di queste sono Attenuazione Cammini multipli Problemi di compatibilità

Dettagli

Università di Roma La Sapienza. Corso di Laurea Specialistica in Informatica. Reti Avanzate

Università di Roma La Sapienza. Corso di Laurea Specialistica in Informatica. Reti Avanzate Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica Reti Avanzate Dott.ssa Chiara Petrioli Si ringraziano per questo materiale Il Prof. Antonio Capone, Politecnico di Milano e il

Dettagli

Reti Avanzate. Reti Avanzate. 1 - Introduzione al corso. Dott.ssa Chiara Petrioli. Dott.ssa Chiara Petrioli

Reti Avanzate. Reti Avanzate. 1 - Introduzione al corso. Dott.ssa Chiara Petrioli. Dott.ssa Chiara Petrioli Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica Reti Avanzate 1 - Introduzione al corso Dott.ssa

Dettagli

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE CANALE STAZIONARIO Si parla di un Canale Stazionario quando i fenomeni che avvengono possono essere modellati da processi casuali e le proprietà statistiche di tali processi sono indipendenti dal tempo.

Dettagli

Reciprocità: tra miti e leggende sul guadagno di un'antenna. Dr. Ing. Francesco Orfei, PhD

Reciprocità: tra miti e leggende sul guadagno di un'antenna. Dr. Ing. Francesco Orfei, PhD Reciprocità: tra miti e leggende sul guadagno di un'antenna Dr. Ing. Francesco Orfei, PhD iz0abd@gmail.com Indice Introduzione Attenuazione in spazio libero Area efficace, direttività e guadagno di un

Dettagli

COMUNICAZIONI A RADIOFREQUENZA

COMUNICAZIONI A RADIOFREQUENZA COMUNICAZIONI A RADIOFREQUENZA Teoria e sperimentazione pratica Prof. Giorgio Matteo Vitetta Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari Organizzazione della

Dettagli

Reti di Calcolatori a.a

Reti di Calcolatori a.a Analogico e digitale 2 Corso di laurea in Informatica Reti di Calcolatori a.a. 2007-2008 Prof. Roberto De Prisco Capitolo 3 Dati e segnali Per essere trasmessi i dati devono essere trasformati in segnali

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Progetto di collegamenti radio troposferici tra punti fissi Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/29 Evoluzione dei

Dettagli

Profs. Roberto Cusani Francesca Cuomo

Profs. Roberto Cusani Francesca Cuomo 1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza Mezzi Trasmissivi: Complementi TELECOMUNICAZIONI Profs. Roberto Cusani

Dettagli

Reti mobili distribuite

Reti mobili distribuite Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione Reti mobili distribuite Prof. Antonio Capone Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione 1 Introduzione Reti Mobili Distribuite

Dettagli

Ultra Wideband Systems

Ultra Wideband Systems Ultra Wideband Systems Definizione: si definisce Ultra Wideband (UWB) un sistema di radio comunicazione che abbia una banda assoluta (a -10 db) di almeno 500 MHz o, una banda relativa (*) a 0,25 Principio

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Prof. Giovanni Schembra 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati

Dettagli

Esercizi tipo del corso Comunicazioni Radiomobili

Esercizi tipo del corso Comunicazioni Radiomobili Esercizi tipo del corso Comunicazioni Radiomobili Dato uno shadowing caratterizzato da un certo σ s, valutare la probabilita che lo shadowing comporti un attenuazione/guadagno supplementare di M db rispetto

Dettagli

Prova in itinere del 08/04/2002: Parte A

Prova in itinere del 08/04/2002: Parte A Prova in itinere del 08/04/00: Parte A I. Esercizio In un problema di cell planning si supponga di dover garantire un minimo E b /I 0 per ricevere correttamente il segnale γ b,s = 5 db e di richiedere

Dettagli

La modulazione numerica

La modulazione numerica La modulazione numerica Mauro Giaconi 26/05/2009 trasmissione numerica 1 Principi di modulazione numerica 26/05/2009 trasmissione numerica 2 Modulazione numerica La modulazione trasla l informazione di

Dettagli

Caratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde

Caratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde Caratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde Dott.ssa Paola Battaglia Dott. Cristian Franceschet Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Caratterizzazione

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati e aleatori Architettura

Dettagli

PROBLEMA SU COLLEGAMENTO WIRELESS CON ACCESS POINT

PROBLEMA SU COLLEGAMENTO WIRELESS CON ACCESS POINT PROBLEMA SU COLLEGAMENTO WIRELESS CON ACCESS POINT Il gestore di un ipermercato richiede l' installazione di un access point da utilizzare per il collegamento wireless delle casse automatiche alla rete

Dettagli

5 Misure del Canale Radio Indoor

5 Misure del Canale Radio Indoor Parte V G. Reali: Misure del canale radio indoor. 5 Misure del Canale Radio Indoor 5.1 INTRODUZIONE Nel lavoro svolto l analisi delle prestazioni è stata effettuata utilizzando le risposte all impulso

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Parte 7: Propagazione Radio Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/36 Trasmissione radio dell informazione Ci occuperemo

Dettagli

Wireless Ethernet: tecnologie e possibili applicazioni

Wireless Ethernet: tecnologie e possibili applicazioni Wireless Ethernet: tecnologie e possibili applicazioni Marco Caliari Phoenix Contact Gruppo Rilevamento Misura e Analisi e Gruppo PLC e I/O distribuiti Agenda Trend nell automazione industriale; Perchè

Dettagli

INFORMATICA 2015/2016 RETI WIRELESS

INFORMATICA 2015/2016 RETI WIRELESS INFORMATICA 2015/2016 RETI WIRELESS 1 COSA E Wireless vuol dire letteralmente senza fili (in contrapposizione a wired) Una Rete Wireless è quindi un sistema di telecomunicazione (insieme di dispositivi,

Dettagli

T12 ONDE ELETTROMAGNETICHE E ANTENNE

T12 ONDE ELETTROMAGNETICHE E ANTENNE T12 ONDE ELETTROMAGNETICHE E ANTENNE T12.1 - Indicare se le seguenti affermazioni relative alle onde elettromagnetiche sono vere o false: a) Ogni onda e. m. è costituita da un campo elettrico ed un campo

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Parte 8: Protezione dell informazione Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/23 Protezione dell informazione dagli

Dettagli

Università di Roma La Sapienza. Corso di Laurea Specialistica in Informatica. Reti Avanzate. Prof.ssa Chiara Petrioli a.

Università di Roma La Sapienza. Corso di Laurea Specialistica in Informatica. Reti Avanzate. Prof.ssa Chiara Petrioli a. Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica Reti Avanzate Prof.ssa Chiara Petrioli a.a 2008/2009 Si ringraziano per questo materiale Il Prof. Antonio Capone, Politecnico

Dettagli

NVIS. By Norm Fusaro, W3IZ Traduzione e adattamento: Fabio Bonucci, IK0IXI KF1B 11/25/2010 1

NVIS. By Norm Fusaro, W3IZ Traduzione e adattamento: Fabio Bonucci, IK0IXI KF1B 11/25/2010 1 NVIS NearVerticalIncidentSkywave By Norm Fusaro, W3IZ Traduzione e adattamento: Fabio Bonucci, IK0IXI KF1B 11/25/2010 1 Introduzione Cos è l NVIS? Quali sono i vantaggi della NVIS? 11/25/2010 2 Cos è la

Dettagli

Onde(1/2) Onde e suono Lezione 15, 26/11/2018, JW

Onde(1/2) Onde e suono Lezione 15, 26/11/2018, JW Onde(1/2) Onde e suono Lezione 15, 26/11/2018, JW 18.1-18.5 1 1. Onde trasversale Un onda è una perturbazione che si propaga da un posto a un altro. L onda più semplice da visualizzare è un onda trasversale,

Dettagli

CORSO DI SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI. Anno accademico 2003/2004. Esercitazione in aula del 8 Aprile 2004

CORSO DI SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI. Anno accademico 2003/2004. Esercitazione in aula del 8 Aprile 2004 Università di Trento CORSO DI SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI Anno accademico 2003/2004 Esercitazione in aula del 8 Aprile 2004 Argomenti: Canali wireless, sistemi di trasmissione Spread Spectrum e metodi

Dettagli

(e le aspettative di autonomia energetica dei dispositivi da parte degli utenti)

(e le aspettative di autonomia energetica dei dispositivi da parte degli utenti) 1 I dispositivi portatili hanno bisogno di sorgenti esterne di energia (batterie, celle solari) per poter operare Il tempo di vita delle batterie rimane limitato. Aumentano le richieste di energia dei

Dettagli

Workshop SMART METER 2G : Analisi e caratterizzazione della comunicazione PLC-C e Opportunità per nuovi servizi, c/o ANIE, Milano

Workshop SMART METER 2G : Analisi e caratterizzazione della comunicazione PLC-C e Opportunità per nuovi servizi, c/o ANIE, Milano Workshop Energy@Home: SMART METER 2G : Analisi e caratterizzazione della comunicazione PLC-C e Opportunità per nuovi servizi, c/o ANIE, Milano 30 Novembre 2016 Caratteristiche del canale PLC Carlo Tornelli

Dettagli

Simplex unidirezionale es. Televisione, radio. Half duplex bidirezionale ma una direzione per volta es. Ricetrasmittenti

Simplex unidirezionale es. Televisione, radio. Half duplex bidirezionale ma una direzione per volta es. Ricetrasmittenti Tipi di collegamento 4 Trasmissione: diretta nessun dispositivo intermedio tranne ripetitore/amplificatore Prof. Roberto De Prisco TEORIA - Lezione 1 Trasmissione dati Università degli studi di Salerno

Dettagli

Approccio alla modellizzazione, alla simulazione e al test di protocolli di rete Sistemi Wireless, a.a. 2011/2012

Approccio alla modellizzazione, alla simulazione e al test di protocolli di rete Sistemi Wireless, a.a. 2011/2012 Approccio alla modellizzazione, alla simulazione e al test di protocolli di rete Sistemi Wireless, a.a. 2011/2012 Un. of Rome La Sapienza Chiara Petrioli Department of Computer Science University of Rome

Dettagli

Trasmissione dati. Dati e segnali Rappresentazione dei dati con segnali elettromagnetici Analogico e digitale

Trasmissione dati. Dati e segnali Rappresentazione dei dati con segnali elettromagnetici Analogico e digitale Prof. Roberto De Prisco TEORIA - Lezione 1 Trasmissione dati Università degli studi di Salerno Laurea e Diploma in Informatica Sommario: parleremo di 2 Dati e segnali Rappresentazione dei dati con segnali

Dettagli

TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico BER e Power Budget. Pierpaolo Boffi

TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico BER e Power Budget. Pierpaolo Boffi TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico 2006-2007 BER e Power Budget Pierpaolo Boffi 100mV/div 100mV/div 100ps/div 50ps/div Sistema di comunicazioni ottiche Trasmettitore Link Ricevitore Analog

Dettagli

In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici. Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA)

In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici. Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA) Reti in fibra ottica 1/64 Cosa c è nella lezione In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA) Caratteristiche EDFA

Dettagli

MODELLI DI CANALI TRASMISSIVI

MODELLI DI CANALI TRASMISSIVI MODELLI DI CANALI RASMISSIVI CANALI RASMISSIVI Canali rasmissivi Canale trasmissivo In un Sistema di Comunicazione, per Canale rasmissivo si intende, normalmente, l insieme di: - mezzo isico (mezzo trasmissivo)

Dettagli

Capitolo 6 Wireless e reti mobili

Capitolo 6 Wireless e reti mobili Capitolo 6 Wireless e reti mobili Reti di calcolatori e Internet: Un approccio top-down 3 a edizione Jim Kurose, Keith Ross Pearson Education Italia 2005 6-1 Capitolo 6: Wireless e reti mobili Background:

Dettagli

INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza

INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza 1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza 2 1. Propagazione nello spazio libero e propagazione troposferica 2.

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo

Università degli Studi di Bergamo Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria 2. Canali e Multiplazione Prof. Filippini 2! Collegamenti permanenti tra un trasmettitore ed un ricevitore! onde guidate! onde irradiate! Il ricevitore

Dettagli

Seminario sulle Reti Radiomobili

Seminario sulle Reti Radiomobili Politecnico di Milano Dipartimento di Elettronica e Informazione A.A. 2002-2003 2003 Corso di Reti di Telecomunicazione II Prof. L. Fratta Seminario sulle Reti Radiomobili Parte II - Dimensionamento Ing..

Dettagli

Richiamare alcuni concetti fondamentali relativi alla luce intesa come onda elettromagnetica.

Richiamare alcuni concetti fondamentali relativi alla luce intesa come onda elettromagnetica. Richiami di Fisica Obiettivo Richiamare alcuni concetti fondamentali relativi alla luce intesa come onda elettromagnetica. Caratteristiche di un onda elettromagnetica: Frequenza e lunghezza d onda Potenza

Dettagli

Metodologie e Risultati. Scuola Superiore di Specializzazione in Telecomunicazioni. Massimo Celidonio Fondazione Ugo Bordoni (FUB)

Metodologie e Risultati. Scuola Superiore di Specializzazione in Telecomunicazioni. Massimo Celidonio Fondazione Ugo Bordoni (FUB) Seminario Le nuove frontiere tecnologiche del 5G: Le comunicazioni radiomobili ad onde millimetriche Risultati dell attività sperimentale a 33 GHz e a 75 GHz condotta presso l ISCOM nell ambito del progetto

Dettagli

TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico Il sistema di comunicazioni ottiche. Pierpaolo Boffi

TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico Il sistema di comunicazioni ottiche. Pierpaolo Boffi TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico 2007-2008 Il sistema di comunicazioni ottiche Pierpaolo Boffi Tecniche di codifica: ASK format ASK: amplitude-shift keying è tecnica di modulazione

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE A.S / 2017

PROGRAMMAZIONE ANNUALE A.S / 2017 PROGRAMMAZIONE ANNUALE A.S. 2016 / 2017 INDIRIZZO SCOLASTICO LOGISTICA e TRASPORTI DISCIPLINA DOCENTE / I CLASSE / I RISULTATI DI APPRENDIMENTO al termine del percorso quinquennale al cui raggiungimento

Dettagli

PROBLEMA SU PONTE RADIO SATELLITARE

PROBLEMA SU PONTE RADIO SATELLITARE PROBLEMA SU PONTE RADIO SATELLITARE Si richiede il dimensionamento delle tratte di uplink e di downlink di un ponte radio numerico satellitare in banda Ku (da 11,7 GHz a 14,5 GHz), utilizzante la modulazione

Dettagli

Reti Avanzate e sviluppo e ottimizzazione di sistemi wireless (lezione introduttiva congiunta)

Reti Avanzate e sviluppo e ottimizzazione di sistemi wireless (lezione introduttiva congiunta) Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica Reti Avanzate e sviluppo e ottimizzazione di sistemi wireless (lezione introduttiva congiunta) Dott.ssa Chiara Petrioli a.a 2006/2007

Dettagli

Fondamenti di Acustica

Fondamenti di Acustica Fondamenti di Acustica Fisica Tecnica Corso di Laurea Scienze dell Architettura Definizione di suono Per suono in un punto si intende una rapida variazione di pressione, intorno alla pressione atmosferica,

Dettagli

Corso di Tecniche elettromagnetiche per la localizzazione e il controllo ambientale. Test scritto del 29 / 06 / 2005

Corso di Tecniche elettromagnetiche per la localizzazione e il controllo ambientale. Test scritto del 29 / 06 / 2005 Corso di Tecniche elettromagnetiche per la localizzazione e il controllo ambientale Test scritto del 9 / 06 / 005 Si risponda alle seguenti domande marcando con un segno le risposte che si reputano corrette.

Dettagli

PRINCIPI DI ACUSTICA

PRINCIPI DI ACUSTICA Università Mediterranea degli Studi di Reggio Calabria Facoltà di Architettura Dipartimento di Arte Scienza e Tecnica del Costruire Appunti delle lezioni di FISICA TEC NICA Laboratorio di Conoscenza dell

Dettagli

Telecomunicazioni da/per. un satellite. Trieste, Giugno

Telecomunicazioni da/per. un satellite. Trieste, Giugno Telecomunicazioni da/per un satellite Trieste, 11-14 Giugno 2007 1 SOTTO-SISTEMI SISTEMI Trieste, 11-14 Giugno 2007 2 I R Sistemi di comunicazione Ka-Band Ka-Band Ka-Band Ka-Band L-Band L-Band L-Band Solar

Dettagli

Canali e Multiplazione. Canali punto-punto

Canali e Multiplazione. Canali punto-punto (da materiale preparato da Antonio Capone- Politecnico di Milano) Corso di Reti Canali e Multiplazione Canali punto-punto collegamenti permanenti tra un trasmettitore ed un ricevitore il ricevitore può

Dettagli

Metodi di predizione del campo elettromagnetico in area urbana

Metodi di predizione del campo elettromagnetico in area urbana Università degli Studi ROMA TRE 14 Maggio 2004 Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Elettronica Applicata Metodi di predizione del campo elettromagnetico in area urbana Alessandro Toscano SOMMARIO 1.

Dettagli

Antenne e Telerilevamento. Esame

Antenne e Telerilevamento. Esame ESAME DEL 21/05/2001 ESERCIZIO 1 (10 punti) Si progetti un antenna filare a monopolo con top loading per la frequenza di 2 MHz, in modo che presenti una resistenza di irradiazione di 1 Ω. La distribuzione

Dettagli

Emissione spontanea Emissione stimolata

Emissione spontanea Emissione stimolata Laserterapia Utilizza a scopo terapeutico gli effetti biologici prodotti dalla luce laser. Il termine LASER è l acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation, che significa amplificazione

Dettagli

Sistemi di Telecomunicazione

Sistemi di Telecomunicazione Sistemi di Telecomunicazione Parte 6: Sistemi Ottici Parte 6.4: Esempi di dimensionamento di sistemi ottici Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione

Dettagli

Onde acustiche. Esempi

Onde acustiche. Esempi Onde acustiche Anche il suono si propaga come onde non solo in aria ma in ogni gas, liquido Il fluido si sposta di distanza s x, t = s & cos(kx ωt) nella direzione della propagazione: onda longitudinale

Dettagli

RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE

RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE Prof. PIER LUCA MONTESSORO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine 1999 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 1 Nota di Copyright

Dettagli

Dispersione modale. Dispersione modale

Dispersione modale. Dispersione modale Dispersione modale Se determiniamo l allargamento dell impulso per unità di lunghezza della fibra otteniamo l indice di dispersione modale σ ns m km A causa dell allargamento dell impulso la banda di frequenza

Dettagli

SPECIFICHE RADIO A.1 INTRODUZIONE

SPECIFICHE RADIO A.1 INTRODUZIONE SPECIFICHE RADIO A.1 INTRODUZIONE Il ricetrasmettitore Bluetooth TM opera nella banda ISM a 2.4 GHz. Le seguenti specifiche definiscono i requisiti che devono soddisfare i ricetrasmettitori Bluetooth TM

Dettagli

Presentazione prodotto Emisfera MIMO to SISO (M2S ) Emisfera Sistemi S.r.l. Ver.16_10

Presentazione prodotto Emisfera MIMO to SISO (M2S ) Emisfera Sistemi S.r.l. Ver.16_10 Presentazione prodotto Emisfera to SISO (M2S ) Emisfera Sistemi S.r.l. Ver.16_10 Introduzione La sigla è l'acronimo di multiple input multiple output, tale termine indica un sistema dove sono presenti

Dettagli

Incontri sulle radiocomunicazioni La Propagazione delle onde elettromagnetiche

Incontri sulle radiocomunicazioni La Propagazione delle onde elettromagnetiche Istituto statale B. PASCAL ARI Associazione radioamatori italiani Alternanza scuola - lavoro Incontri sulle radiocomunicazioni Tecniche, procedure e impianti r adiantistici I ncontro Teoria n 3 B 26 maggio

Dettagli

Corso di Misure a Microonde. Misure di antenne. Prof. Luca Perregrini

Corso di Misure a Microonde. Misure di antenne. Prof. Luca Perregrini Corso di Misure a Microonde Misure di antenne Prof. Luca Perregrini Dipartimento di Elettronica, Università di Pavia e-mail: luca.perregrini@unipv.it, web: microwave.unipv.it Misure a Microonde Prof. Luca

Dettagli

6 dbm, mentre il secondo ha una potenza di 3 dbm. Quale sarà la

6 dbm, mentre il secondo ha una potenza di 3 dbm. Quale sarà la DECIBEL, FILTRAGGIO, PROCESSI Esercizio 9 (sui decibel) Un segnale con potenza media di 0 dbm viene amplificato attraverso un dispositivo elettronico la cui H(f) è costante per ogni frequenza e pari a

Dettagli

Caratterizzazione delle onde: lunghezza d onda, velocità, frequenza, periodo

Caratterizzazione delle onde: lunghezza d onda, velocità, frequenza, periodo Esercizi di acustica Caratterizzazione delle onde: lunghezza d onda, velocità, frequenza, periodo Esercizio 1 La velocità del suono nell aria dipende dalla sua temperatura. Calcolare la velocità di propagazione

Dettagli

Confronto tra sistemi Radio (microonde) e Ottici (infrarossi)

Confronto tra sistemi Radio (microonde) e Ottici (infrarossi) Confronto tra sistemi Radio (microonde) e Ottici (infrarossi) Gianfranco Verbana i2vgo Stella Renon 1 settembre 2001 Introduzione Un sistema Wireless è caratterizzato da : Potenza trasmessa Divergenza

Dettagli

MIMO CPE Serie Access-Point Wireless 2x2 MiMo 5GHz Outdoor Directive CPE

MIMO CPE Serie Access-Point Wireless 2x2 MiMo 5GHz Outdoor Directive CPE MIMO CPE Serie Access-Point Wireless 2x2 MiMo Outdoor Directive CPE Model: BR-CPE42 KEY FEATURES Qualcomm Atheros AR9342 MIPS 74Kc 560MHz CPU IEEE 802.11a/n compliant up to 26dBm aggregate transmit power

Dettagli

La modulazione. Fondamenti di Ingegneria delle Comunicazioni. A. Cianfrani, F. Colone Dip. DIET, Univ. di Roma La Sapienza 1

La modulazione. Fondamenti di Ingegneria delle Comunicazioni. A. Cianfrani, F. Colone Dip. DIET, Univ. di Roma La Sapienza 1 La modulazione A. Cianfrani, F. Colone Dip. DIET, Univ. di Roma La Sapienza 1 La modulazione Come si inserisce il segnale (l informazione) da trasmettere all interno di una sinusoide? Modulazione Si trasmette

Dettagli

TAG Acustomagnetici (I)

TAG Acustomagnetici (I) TAG Acustomagnetici (I) Sfruttano il principio della magnetostrizione (magnetostriction): La presenza di un campo magnetico è in grado di variare leggermente la distanza interatomica in un ferromagnete,

Dettagli

Fondamenti di Acustica

Fondamenti di Acustica Fondamenti di Acustica Fisica Tecnica Corso di Laurea in Ingegneria dei trasporti Definizione di suono Per suono in un punto si intende una rapida variazione di pressione, intorno alla pressione atmosferica,

Dettagli

Dispense Sistemi e Reti 2016/17

Dispense Sistemi e Reti 2016/17 Wireless LAN 802.11 9. Lo Standard RF La comunicazione wireless a radiofrequenza, avviene all interno di due specifici range di frequenze denominati ISM industrial, scientific, and medical applications.

Dettagli

Guadagno d antenna Come misurarlo?

Guadagno d antenna Come misurarlo? A.R.I. - Sezione di Parma Conversazioni del 1 venerdì del mese Guadagno d antenna Come misurarlo? Venerdi, 6 dicembre 2013, ore 21 - Carlo, I4VIL DIRETTIVITA E GUADAGNO La direttività D è il rapporto tra

Dettagli

Un immagine digitale. Dimensioni finite (X,Y) No profondità inerente Numero finito di pixel Rappresentazione numerica dell energia luminosa

Un immagine digitale. Dimensioni finite (X,Y) No profondità inerente Numero finito di pixel Rappresentazione numerica dell energia luminosa Un immagine digitale Dimensioni finite (X,Y) No profondità inerente Numero finito di pixel Rappresentazione numerica dell energia luminosa Y X x y f(x,y) = intensità luminosa in (x,y) Tre livelli di image

Dettagli

Che cosa è, come funziona: La modulazione COFDM

Che cosa è, come funziona: La modulazione COFDM Che cosa è, come funziona: La modulazione COFDM ing. Vittoria Mignone Rai Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica La modulazione COFDM (Coded Orthogonal Frequency Division Multiplexing) Nota 1 è una

Dettagli

Reti e Protocolli rassegna (II)

Reti e Protocolli rassegna (II) Reti e Protocolli rassegna (II) Francesco Dalla Libera francesco@dallalibera.org Prestazioni di un sistema di comunicazione: metriche Throughput (larghezza di banda) analogico: range di frequenze ammissibili

Dettagli

PRINCIPI DI FISICA DEGLI ULTRASUONI. Renato Spagnolo Torino, 10 Maggio 2012

PRINCIPI DI FISICA DEGLI ULTRASUONI. Renato Spagnolo Torino, 10 Maggio 2012 PRINCIPI DI FISICA DEGLI ULTRASUONI Renato Spagnolo r.spagnolo@inrim.it Torino, 10 Maggio 2012 Segnale sinusoidale Frequenza f numero di oscillazioni al secondo (Hz) Periodo T durata di un oscillazione

Dettagli

Cenni di propagazione e tecniche di trasmissione Parte Copyright. Propagazione nello spazio libero (vuoto)

Cenni di propagazione e tecniche di trasmissione Parte Copyright. Propagazione nello spazio libero (vuoto) Cenni di propagazione e tecniche di trasmissione Parte 1 Renato Lo Cigno www.dit.unitn.it/locigno/didattica/wn/...copyright Quest opera è protetta dalla licenza Creative Commons NoDerivs-NonCommercial.

Dettagli

Reti Radiomobili. Prof. Ing. Gennaro Boggia. telematics.poliba.it/boggia

Reti Radiomobili. Prof. Ing. Gennaro Boggia. telematics.poliba.it/boggia Reti Radiomobili Prof. Ing. Gennaro Boggia gennaro.boggia@poliba.it telematics.poliba.it/boggia Generalità sulle reti cellulari Generalità sulle reti cellulari Una rete cellulare è: una infrastruttura

Dettagli

Controllo dell irrigazione senza fili

Controllo dell irrigazione senza fili Introduzione Oggi è possibile sostituire il comando delle valvole di irrigazione effettuato via cavo con un comando via radio ottenendo una serie indiscutibile di vantaggi: È molto improbabile il verificarsi

Dettagli

Antenne e propagazione. 1 Fondamenti TLC

Antenne e propagazione. 1 Fondamenti TLC Antenne e propagazione 1 Fondamenti TLC Il mezzo trasmissivo (canale) La descrizione dei mezzi fisici è propedeutica all illustrazione dei diversi sistemi di trasmissione. Il mezzo trasmissivo trasporta

Dettagli

Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri

Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri Classificazione delle sorgenti ottiche (1/5) Ci occuperemo delle sorgenti ottiche, cioè dei dispositivi attivi che emettono radiazione elettromagnetica alla

Dettagli

WiMAX Criteri di pianificazione e analisi delle prestazioni. Maria Missiroli

WiMAX Criteri di pianificazione e analisi delle prestazioni. Maria Missiroli WiMAX Criteri di pianificazione e analisi delle prestazioni Maria Missiroli Scenari di applicazione WiMAX Le principali applicazioni di interesse oggi: Contromisura al Digital Divide una miriade di comunità

Dettagli

TX-AUDIO-2.4/AE TX-AUDIO-2.4/AE. Caratteristiche. Caratteristiche Tecniche

TX-AUDIO-2.4/AE TX-AUDIO-2.4/AE. Caratteristiche. Caratteristiche Tecniche Caratteristiche Nessuna compressione, alta qualità sonora con latenza di 0.5 ms. Audio digitale con frequenza di campionamento a 44.1 KHz e 16-bit di risoluzione. Modulazione digitale FSK. Antenna Wip

Dettagli

Sistemi per agricoltura Controllo irrigazione Monitor per impianti fotovoltaici Controlli industriali SCADA Tele-allarmi Monitoraggio strumenti

Sistemi per agricoltura Controllo irrigazione Monitor per impianti fotovoltaici Controlli industriali SCADA Tele-allarmi Monitoraggio strumenti -- XTR-8LR-ENC è un trasmettitore half-duplex con tecnica di modulazione LoRa TM in grado di garantire comunicazioni a lunghissima distanza, elevata immunità alle interferenze, elevata sensibilità e ridotti

Dettagli

Approccio Cross-Layer per l assegnazione di risorse in sistemi wireless. Seminario a cura dell ing. Diego Piazza

Approccio Cross-Layer per l assegnazione di risorse in sistemi wireless. Seminario a cura dell ing. Diego Piazza Approccio Cross-Layer per l assegnazione di risorse in sistemi wireless Seminario a cura dell ing. Diego Piazza Sommario Introduzione all approccio Cross-Layer Livello fisico e MAC in sistemi wireless

Dettagli

Introduzione alle reti wireless Sistemi Wireless, a.a. 2009/2010

Introduzione alle reti wireless Sistemi Wireless, a.a. 2009/2010 Introduzione alle reti wireless Sistemi Wireless, a.a. 2009/2010 Un. of Rome La Sapienza Chiara Petrioli Prof.ssa Chiara Petrioli Ufficio: Dip. di Informatica Via Salaria 113 3 piano stanza 311 Tel: 06

Dettagli

Ottica fisica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico

Ottica fisica. Marcello Borromeo corso di Fisica per Farmacia - Anno Accademico Ottica fisica La natura ondulatoria della luce è stata evidenziata da Young ai primi dell 800 usando l interferenza e confutando l idea corpuscolare di Newton Le onde elettromagnetiche sono state previste

Dettagli

Il livello fisico, responsabile della trasmissione del segnale nei diversi mezzi fisici:

Il livello fisico, responsabile della trasmissione del segnale nei diversi mezzi fisici: Il livello fisico, responsabile della trasmissione del segnale nei diversi mezzi fisici: -lo spettro elettromagnetico; -la modulazione - il teorema di Shannon -la trasmissione guidata Lo spettro elettromagnetico

Dettagli

Effetto suolo, guadagni e perdite. Giorgio IK1UWL Gianni I1UWF

Effetto suolo, guadagni e perdite. Giorgio IK1UWL Gianni I1UWF Effetto suolo, guadagni e perdite Giorgio IK1UWL Gianni I1UWF Effetto suolo Un antenna è un trasduttore che converte una corrente elettrica a radiofrequenza in un onda elettromagnetica che viene irradiata

Dettagli

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Ultrasuoni 7/3/2005

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Ultrasuoni 7/3/2005 Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Ultrasuoni 7/3/2005 Produzione di onde sonore Pistone che oscilla con frequenza ν [s -1 ] ν v produce variazioni di densità e di pressione v che si

Dettagli