COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

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1 COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, COM(2001) 125 definitivo 2001/0077 (COD) 2001/0078 (COD) COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO Completamento del mercato interno dell energia Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO recante modificazione delle direttive 96/92/CE e 98/30/CE relative a norme comuni per i mercati interni dell'energia elettrica e del gas naturale Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo alle condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica (presentate dalla Commissione)

2 1. INTRODUZIONE L apertura del settore dell energia alla concorrenza ha avuto luogo molto più tardi di quella di altri settori economici nel contesto dell obiettivo stabilito nel 1985 di realizzare entro il 1992 un mercato unico europeo senza frontiere interne. Le direttive elettricità e gas 1 adottate nel 1996 e nel 1998, che dovevano essere attuate rispettivamente nel febbraio 1999 e nell agosto 2000, hanno in parte colmato questa lacuna e rappresentano un passo importante verso la realizzazione di un mercato interno in questi settori. L obiettivo delle direttive è quello di aprire i mercati dell energia elettrica e del gas a seguito della graduale introduzione della concorrenza, incrementando in tal modo l efficienza del settore dell energia e la competitività dell economia europea nel suo insieme. L apertura completa dei mercati dell energia è un elemento chiave per migliorare la competitività dell Europa e il benessere dei suoi cittadini. L elettricità è la fonte secondaria più importante di energia dell'unione europea; la relativa industria rappresenta uno dei settori portanti dell economia in Europa con una produzione annua di circa Terawatt-ora 2 all anno e un fatturato che raggiunge per la generazione i 150 miliardi di euro. Il gas naturale assume sempre maggiore importanza nell approvvigionamento di energia primaria dell UE, in particolare perché diviene il combustibile preferito nella generazione di energia elettrica. Il valore annuo delle vendite finali di gas nell UE ammonta secondo le stime a circa 100 miliardi di euro all anno (imposte comprese). I costi dell energia incidono pesantemente sui costi di produzione europei. Su un mercato globale e in concorrenza è fondamentale garantire l efficienza a livello di fornitura e prezzi dell energia determinati dal libero gioco delle forze di mercato. Gli elevati prezzi del petrolio registrati negli ultimi mesi, in combinazione con l ancoraggio storico al petrolio dei prezzi del gas in Europa ha reso particolarmente evidenti i vantaggi potenziali delle pressioni concorrenziali nel settore gas, elemento fondamentale della realizzazione del mercato interno dell energia. Nella presente comunicazione le conclusioni indicano che gli effetti dell apertura del mercato finora sono stati positivi sia a livello di sviluppo del mercato in quanto tale, che di impatto su importanti settori connessi di intervento, quali gli obiettivi di servizio pubblico, l ambiente e la sicurezza dell approvvigionamento. Tuttavia per completare il mercato interno dell energia e raccoglierne completamente i frutti sono ora necessarie ulteriori misure. Si è proceduto alla definizione della natura delle misure che sono necessarie per imprimere le spinte indispensabili; esse riguardano il grado di apertura del mercato ( proposte quantitative ) e gli obblighi minimi relativi all accesso alla rete, alla tutela dei consumatori, alla regolamentazione e alla separazione dell attività di trasmissione e di distribuzione nelle imprese integrate del gas e dell elettricità ( proposte qualitative ). Sulla scorta di queste conclusioni la Commissione ha presentato una proposta formale di modificadelledirettiveelettricitàegas.inoltrevienepropostounregolamentochestabiliscei principi e le procedure relative alle condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di elettricità. 1 2 Direttiva 96/92/CE, GU L 27 del e direttiva 98/30/CE, GU L 204 del Cioè x 10 9 chilowatt-ora. 2

3 La comunicazione risponde così alla domanda del Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 di accelerare i lavori per completare il mercato interno dell energia elettrica e del gas, nonché all invito fatto dal Parlamento europeo alla Commissione di adottare un calendario preciso per la realizzazione di obiettivi accuratamente definiti nella prospettiva di liberalizzare gradualmente ma completamente i mercati dell energia 3. Sulla scorta di una precedente comunicazione della Commissione 4 che ha fornito una prima analisi della situazione per quanto riguarda l apertura del mercato dell energia elettrica ed ha esaminato le azioni da intraprendere per agevolare il funzionamento del mercato interno dell energia elettrica, il Consiglio Energia del 30 maggio 2000 ha fatto eco all invito del Consiglio europeo di Lisbona 5. Nella stesura della presente comunicazione e prima di trarre le sue conclusioni la Commissione ha ritenuto importante sentire le opinioni di tutti gli interessati, vale a dire parti sociali, imprese di generazione, imprese di produzione del gas, gestori della rete di trasmissione (GRT), imprese di distribuzione, consumatori ed altri interessati. Di conseguenza nel settembre 2000 è stata organizzata un audizione pubblica a cui hanno partecipato circa 120 associazioni ed imprese. 2. MERCATI INTERNI DELL ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS - I PROGRESSI 2.1. Quadro giuridico Le direttive comunitarie elettricità e gas (96/92/CE e 98/30/CE), entrate rispettivamente in vigore il 19 febbraio 1997 e il 10 agosto 1998, in linea di massima dovevano essere attuate negli ordinamenti nazionali nei successivi due anni. Benché le due direttive riflettano le diverse caratteristiche tecniche e commerciali specifiche a ciascuno dei due settori, in larga misura sono basate sulle medesime misure chiave mirate ad aprire alla concorrenza i mercati. I diritti esclusivi di importare ed esportare gas ed energia elettrica e di costruire e provvedere all esercizio degli impianti del gas e dell elettricità sono stati aboliti a seguito dell attuazione delle direttive. Per l energia elettrica anche la costruzione di nuovi impianti di generazione è stata completamente aperta alla concorrenza. In ordine al grado di apertura del mercato le direttive fissano obiettivi minimi di apertura che nel caso dell energia elettrica corrispondono al 30% del consumo interno nel 2000 e al 35% nel 2003; nel caso del gas l apertura del mercato deve essere pari al 20% nel 2000 e al 28% nel I consumatori di maggiori dimensioni hanno così la possibilità di scegliere liberamente il loro fornitore. Tutte le imprese di generazione di energia che impiegano il gas godono della medesima possibilità, a prescindere dal loro consumo annuo. Benché aprire una rilevante quota del mercato (apertura quantitativa) sia fondamentale per sviluppare la concorrenza, l apertura del mercato da sola non garantisce che in pratica il mercato funzioni. Sotto questo profilo l accesso alla rete è un elemento fondamentale, in particolare considerato che essa resterà probabilmente un monopolio naturale. In effetti nella maggior parte dei casi non sarà economico raddoppiare le reti esistenti che di conseguenza Risoluzione liberalizzazione dei mercati dell energia A5-0180/2000 del 6 luglio Cfr. comunicazione COM(2000) 297 Recenti progressi nella realizzazione del mercato interno dell elettricità. La presente comunicazione fa seguito alla comunicazione del 16 maggio 2000 in cui la Commissione ha esposto le sue prime riflessioni sulle modalità per completare la liberalizzazione del settore dell energia elettrica. 3

4 restano un infrastruttura essenziale. È quindi fondamentale che gli operatori possano ottenere un accesso ragionevole alle reti di trasmissione e di distribuzione, comprese tutte le strutture ausiliarie connesse necessarie (accesso di terzi). La realizzazione di questo obiettivo è più probabileselaconduzionedelleretiditrasmissioneedidistribuzione(inpraticaspesso affidata ad imprese verticalmente integrate) è separata sul piano funzionale dagli altri interessi commerciali, in particolare la generazione/produzione e la fornitura. Le direttive hanno offerto agli Stati membri la scelta tra un sistema di accesso alla rete basato su tariffe pubblicate, praticabili a tutti i clienti (accesso regolamentato) ed un sistema basato su negoziazioni tra le parti con pubblicazione delle principali condizioni commerciali (accesso negoziato). Per quanto riguarda la separazione, le imprese integrate sono tenute a separare le loro diverse attività economiche a livello contabilità e a mantenere la riservatezza sulle informazioni di rilevanza commerciale mediante l instaurazione di meccanismi di separazione (chinese walls). Inoltre nel settore dell energia elettrica la direttiva fa obbligo di designare un gestore indipendente della rete di trasmissione (GRT) (quantomeno in termini di gestione), che garantisca l assenza di discriminazioni nell uso della rete tra le imprese insediate e i nuovi soggetti che entrano sul mercato. Per evitare le discriminazioni, gli Stati membri sono inoltre obbligati a costituire un autorità indipendente competente per la soluzione delle controversie Attuazione nei fatti 6 Tutti gli Stati membri hanno ormai adottato le disposizioni nazionali di attuazione della direttiva concernente norme comuni per il mercato interno dell energia elettrica. Il Belgio deve ancora emanare la legislazione derivata (decreti di attuazione) necessaria per applicare tali disposizioni. Per quanto riguarda il gas, gran parte degli Stati membri aveva recepito la direttiva gas nel diritto primario nazionale il 10 agosto Per questi paesi la Commissione sta attualmente esaminando le disposizioni di attuazione per garantire che tutte le specifiche prescrizioni delle direttive siano soddisfatte. Tuttavia nei confronti di tre Stati membri (Francia, Lussemburgo e Germania) che devono ancora completare questi adempimenti sono state avviate procedure di infrazione. Comunque l esperienza iniziale tratta dall attuazione delle direttive è risultata incoraggiante. Sotto il profilo apertura del mercato, ad esempio, la stragrande maggioranza degli Stati membri è andata oltre quanto richiesto dalla normativa e in molti paesi è già stato deciso di passare gradualmente alla completa apertura del mercato. 6 Informazioni maggiori possono essere reperite nei siti web della Commissione: - energia elettrica: - gas: 4

5 Apertura del mercato UE del gas e dell energia elettrica Energia elettrica Gas Minimi stabiliti dalla direttiva 30% 20% Austria 32% 49% Belgio 35% 59% Danimarca 90% 30% Finlandia 100% 90% Francia 30% 20% Germania 100% 100% Grecia 30% 0% Irlanda 30% 75% Italia 35% 96% Lussemburgo 40% 51% Paesi Bassi 33% 45% Portogallo 30% 0% Spagna 54% 72% Svezia 100% 47% Regno Unito 100% 100% Media UE 66% 79% Inoltre una netta maggioranza di Stati membri ha scelto misure strutturali di accompagnamento dell apertura del mercato più atte a promuovere un efficace concorrenza. In effetti gran parte degli Stati membri ha optato per l accesso regolamentato, la procedura di autorizzazione per la nuova capacità di generazione, la separazione completa in entità giuridicamente distinte dei gestori delle reti di trasmissione e la costituzione di autorità indipendenti di regolazione. Tuttavia la tendenza verso un accesso regolamentato e una rigorosa separazione è meno pronunciata nel settore del gas che in quello dell elettricità; solo sei Stati membri praticano o stanno esaminando seriamente la separazione in entità giuridiche distinte o della proprietà del vettoriamento e delle attività commerciali di fornitura già riunite in imprese integrate. In questa fase è quindi possibile affermare che la situazione sotto il profilo attuazione è incoraggiante. Tuttavia l esperienza pratica ha già evidenziato che sono necessari altri miglioramenti ed iniziative per garantire un armonioso funzionamento dei due mercati. Come sopra evidenziato il grado di apertura del mercato differisce notevolmente nei vari Stati membri e senza altri interventi questa situazione tendenzialmente continuerà probabilmente in futuro. Sebbene la stragrande maggioranza degli Stati membri preveda attualmente di liberalizzare il mercato per tutta l utenza energia elettrica per il 2007 e per l utenza gas per il 2008, la situazione è ben lungi dall essere uniforme. Ciò ha suscitato grandi timori in molti Stati membri e nei soggetti economici. Infatti se la situazione descritta perdurasse per un 5

6 lungo periodo, difficilmente si svilupperebbero reali condizioni di parità nel mercato interno. Le disposizioni in materia di reciprocità delle direttive elettricità e gas sono destinate, almeno temporaneamente, a risolvere il problema degli squilibri quantitativi nell apertura del mercato. Tuttavia nel settore elettrico si è constatato praticamente che disposizioni di questo tipo possono non bastare per affrontare tutti gli aspetti relativi all instaurazione di una effettiva parità di condizioni tra gli Stati membri e tra gli operatori 7. Di fatto, nell audizione pubblica l importanza della questione è stata sottolineata nella stragrande maggioranza delle osservazioni presentate. La notevole diversità delle condizioni di concorrenza nei singoli Stati membri, ad esempio in termini di possibilità di acquisto di energia elettrica a basso prezzo da parte delle PMI, è stata considerata un importante distorsione della concorrenza. Di fatto oltre l 80% delle risposte formulate nell audizione è a favore di un apertura completa del mercato nel breve e medio termine. L apertura del mercato è importante, ma per essere effettiva in pratica occorre garantire un accesso equo e non discriminatorio alla rete. Benché sotto questo profilo siano stati realizzati notevoli progressi, in particolare nel settore elettrico, vi è ancora bisogno di ulteriori miglioramenti. I vari reclami pervenuti alla Commissione, alle amministrazioni nazionali nonché alle autorità di regolazione/garanti della concorrenza indicano che l obiettivo ultimo di un accesso non discriminatorio alla rete non è stato ancora completamente realizzato in pratica. Inoltre le imprese hanno segnalato alla Commissione che se non esiste una separazione netta ed efficace, né sono pubblicate le tariffe standard per l accesso alla rete, l ingresso sul mercato è significativamente ostacolato in quanto nessuno crede che un giorno sarà possibile accedere effettivamente e senza discriminazioni alla rete. Ne deriva un limite notevole allo sviluppo di un effettivo mercato interno dell energia. I sistemi e le regole che disciplinano l accesso alla rete e il grado di separazione hanno un importanza fondamentale sotto questo profilo. Trattasi di elementi di grande importanza per porre in essere condizioni di concorrenza leale: essi sono stati sottolineati anche nel recente Libro verde sulla sicurezza dell approvvigionamento 8. È pertanto lecito affermare a titolo conclusivo che, se deve svilupparsi una reale concorrenza che apporti risultati tangibili tanto ai fornitori che ai consumatori, sono necessarie una effettiva separazione nonché condizioni appropriate, eque e non discriminatorie di accesso alle reti europee del gas e dell energia elettrica. Se questi presupposti non sussistono entrambi è probabile che persistano distorsioni di concorrenza. Per quanto riguarda la struttura del settore del gas lo sviluppo di un effettiva concorrenza dal lato dell offerta nel settore del gas nella rete upstream della catena di fornitura del gas è un altra componente importantissima. Sia la direttiva gas che la politica in materia di concorrenza possono avere una funzione rilevante per realizzare questo obiettivo. Tale problematica di natura qualitativa è stata ripetutamente sottolineata dai partecipanti alla consultazione come l altro elemento indispensabile per garantire lo sviluppo di una concorrenza reale, efficace e leale. Di fatto oltre il 70% delle risposte ottenute in occasione dell audizione pubblica erano a favore di un inasprimento delle attuali disposizioni in materia di separazione. Concretamente, a parte i rappresentanti dell industria del gas, soltanto due delle associazioni ed imprese presenti hanno ritenuto le attuali disposizioni della direttiva idonee a garantire una concorrenza leale. Inoltre, per quanto riguarda l accesso alla rete, il 7 8 Ad esempio in presenza di meccanismi di negoziazione sempre più complessi è impossibile individuare l origine del gas o dell energia elettrica. COM(2000) 769, pag

7 sistema di accesso negoziato caso per caso, attualmente consentito dalla direttiva, non ha ottenuto l appoggio di nessuno degli interpellati. Anche in questo contesto molti partecipanti hanno sottolineato l importanza della presenza di un autorità nazionale di regolazione indipendente e anzi qualcuno ha insistito anche sulla necessità di avere un organismo di regolazione a livello europeo. Tale autorità di regolazione è importante perché il mercato sia effettivamente in concorrenza, specialmente per garantire un accesso non discriminatorio alla rete. Le autorità di regolazione hanno la competenza per fissare o approvare le tariffe di rete ed intervenire ex ante sul mercato, diversamente dalle autorità garanti della concorrenza che possono soltanto occuparsi dei problemi di concorrenza ex post e secondo procedure che non sono adatte per la fissazione delle tariffe. Infine è importante sviluppare un approccio comune al problema sulla base di standard elevati, per garantire parità di condizioni, particolarmente nell ottica di sviluppare norme simili nei paesi candidati all adesione. Quindi, a titolo di conclusione, benché l attuale processo di apertura del mercato sia propizio alla competitività europea nel suo complesso, già in questa prima fase risultano manifeste varie carenze dell attuale quadro normativo, carenze che debbono essere corrette se si vuole realizzare un mercato interno pienamente operativo del gas e dell energia elettrica Andamento dei prezzi 9 I prezzi dell energia elettrica per l utenza industriale si sono ridotti in quasi tutti gli Stati membri dalla data di attuazione della direttiva elettricità. In genere le riduzioni più significative sono constatabili negli Stati membri che hanno aperto al di là della percentuale minima richiesta per legge e nei quali il mercato era esposto ad una concorrenza effettiva interna o esterna (importazioni), come risulta dal grafico successivo che presenta l andamento dei prezzi per la grande utenza industriale dal La fonte principale per la stesura del presente capitolo è Eurostat che pubblica due volte l anno le statistiche dei prezzi dell energia elettrica e del gas. 7

8 Andamento dei prezzi dell'energia elettrica per l'utenza industriale, = ,0 100,0 90,0 80,0 70,0 100% di apertura del mercato meno del 100% di apertura del mercato meno del 40% di apertura del mercato 60, Fonte: Nota: Eurostat I prezzi non comprendono le imposte sull energia e l IVA e sono al netto dell inflazione. È considerata utenza industriale quella che ha un consumo annuo di energia elettrica di 2 GWh. Nel Regno Unito, primo paese ad introdurre la liberalizzazione, dall apertura del mercato avviata nel 1990 sono state constatate notevoli riduzioni dei prezzi che per gli utenti industriali, ad esempio, sono state in media pari al 35% circa in termini reali dalla data citata, di fronte ad una media comunitaria del 25%. Anche in Finlandia e in Svezia, dove l apertura dei mercati è iniziata in un momento successivo, il calo dei prezzi è stato rilevante, 20% in Finlandia dal 1995 e 15% in Svezia dal Trattasi di tagli consistenti, tenendo conto del fatto che il prezzo dell energia elettrica in questi due paesi era già tra i più bassi in Europa prima dell apertura del mercato. In Germania infine, paese in cui l apertura del mercato è stata introdotta solo di recente, i prezzi sono diminuiti rapidamente, in media del 25% tra il marzo 1998 e l agosto I tagli ai prezzi dell energia elettrica non sono limitati all industria, anche se la loro entità è meno pronunciata per le utenze domestiche. Le maggiori riduzioni sono constatabili negli Stati membri in cui i consumatori hanno facoltà di cambiare di fornitore, specie in quelli in cui è facile farlo. L esperienza in Finlandia e in Svezia evidenzia ad esempio che l utenza domestica è riuscita a trarre vantaggio dall apertura del mercato quando è stato abolito l obbligo di investire in costosi contatori ed è stato introdotto il concetto dei profili standardizzati di potenza fornita 10. Dal 1998 i prezzi medi per l utenza domestica sono diminuiti del 13% in Finlandia e del 16% in Svezia Si parla di profilo standard di potenza fornita quando si ipotizza un certo consumo di elettricità di un piccolo consumatore, in volume e secondo certi orari di domanda. Gli scostamenti dalla curva di carico sono oggetto di conguaglio a seguito di letture periodiche del contatore eliminando così la necessità di costose letture istantanee del consumo effettivo e di compensazione rispetto alla quantità oggetto di contratto. Secondo l Associazione delle imprese svedesi di distribuzione di energia elettrica il 10% dell utenza domestica ha cambiato di fornitore tra il 1 novembre 1999 e il 31 agosto I prezzi dell energia elettrica tuttavia sono diminuiti anche per le altre utenze domestiche. L associazione ritiene che i due terzi dei fornitori di energia elettrica abbiano diminuito i prezzi. 8

9 È possibile pertanto affermare che l andamento dei prezzi dell energia elettrica è risultato estremamente positivo da quando è iniziato nell'unione europea il processo di apertura del mercato. Peraltro non è possibile concluderne che i prezzi continueranno a diminuire man mano che progredisce l apertura del mercato. Uno dei più importanti fattori che determinano il prezzo dell elettricità è il combustibile utilizzato per la generazione della medesima. L Unione europea ad esempio può influire ben poco sull andamento dei prezzi del greggio e, quantomeno attualmente, del gas naturale che nella maggior parte degli Stati membri è agganciato al prezzo del petrolio. Spetta comunque ad un mercato in concorrenza garantire che il prezzo faccia adeguato riscontro alla domanda e all offerta e che siano conseguiti incrementi di efficienza che non sarebbero realizzati nella precedente configurazione del mercato dominato da monopoli nazionali. Nel campo del gas il quadro è meno nitido. Gli effetti sui prezzi del gas dovuti all apertura del mercato sono stati alterati in misura significativa dall aumento dei prezzi del petrolio e dall andamento del cambio euro/dollaro US. In qualche misura ciò rispecchia le differenze di struttura tra produzione del gas e generazione di energia elettrica e i regimi contrattuali per la fornitura di gas, compreso l agganciamento dei prezzi del gas ai prezzi del petrolio. Fino a quando non vi sarà concorrenza all interno del settore del gas, i prezzi del gas non daranno adeguato riscontro alla situazione sotto il profilo della domanda e dell offerta del mercato del gas indipendentemente dalla domanda ed offerta di petrolio. Comunque sia, nel Regno Unito ad esempio l introduzione della concorrenza, unitamente ad altri fattori quali l abbondanza del combustibile ed il relativo isolamento del mercato inglese, ha fatto inizialmente abbassare i prezzi del gas. Tra il 1990 e il 1999 i prezzi medi del gas per l utenza industriale del Regno Unito sono calati del 45% e per l utenza domestica del 20% 12. Comunque, dopo l entrata in esercizio dell Interconnector tra Bacton nel Regno Unito e Zeebrugge in Belgio nell ottobre 1998, i prezzi del gas nel Regno Unito sono all incirca raddoppiati nel corso del 2000, soprattutto per effetto della lievitazione dei prezzi del gas sul continente connessa al prezzo del petrolio che negli ultimi 18 mesi è cresciuto in misura considerevole. Esistono tra i vari Stati membri notevoli disparità in termini di prezzi del gas. Questa situazione è atta a creare distorsioni sul mercato per gli utenti industriali di energia. Va altresì notato che le PMI al momento sono spesso svantaggiate rispetto ai grandi utenti industriali per quanto riguarda i prezzi, in particolare se restano nel mercato vincolato senza possibilità di scelta del fornitore. Il monitoraggio dei mercati interni dell elettricità e del gas è importante per garantire lo sviluppo di un efficace concorrenza nonché evitare che prezzi più bassi dell elettricità e del gas esplichino effetti negativi sullo sviluppo di tecnologie ecocompatibili in materia di fonti rinnovabili di energia e di uso efficiente dell energia. Ciò riguarda non soltanto i prezzi finali dell elettricità, ma anche gli indicatori della concorrenza - ad esempio la percentuale di clienti che cambiano fornitore a seguito dell apertura del mercato, le variazioni delle quote di mercato e l incidenza di nuove imprese elettriche che entrano sul mercato. Tuttavia è importante anche ricordare che basta la minaccia di un nuovo concorrente che entra sul mercato ad incoraggiare i fornitori già insediati a ridurre i loro prezzi. L analisi delle quote di mercato può non risultare un indicatore accurato dell impatto della liberalizzazione. Sarà quindi anche importante fare un analisi comparativa tra tariffe di trasmissione e distribuzione intuttalacomunitàpergarantirecheleautoritànazionalidiregolazionedisponganodelle informazioni necessarie per effettuare un adeguato confronto dei livelli tariffari nazionali. La 12 Fonte: Department of Trade and Industry: UK Energy Sector Indicators

10 Commissione ha di recente avviato uno studio sulla questione che continuerà ad essere una componente dei suoi attuali lavori Evoluzione degli scambi nel mercato interno Situazione attuale e tendenze nel mercato interno L obiettivo delle direttive elettricità e gas è la realizzazione di un mercato unico veramente integrato, non quindici mercati più o meno liberalizzati, ma sostanzialmente nazionali. Risulta quindi incoraggiante constatare anche la progressione degli scambi transfrontalieri. Il volume totale degli scambi di energia elettrica ad esempio è pari all 8% circa della produzione complessiva di energia elettrica nella Comunità. Come indica il Libro verde sulla sicurezza dell approvvigionamento 13 questo livello degli scambi è nettamente inferiore a quello di altri settori che hanno tratto grandi vantaggi dal mercato interno, ad esempio le telecomunicazioni, i servizi finanziari e i prodotti industriali. La tabella seguente dà conto dei flussi fisici di importazione e di esportazione per paese nel GWh Importazioni Esportazioni Belgio Germania Spagna Francia Grecia Italia Lussemburgo Paesi Bassi Austria Portogallo Svizzera Europa centrale Benché gli scambi transfrontalieri siano ancora limitati ciò non significa che la concorrenza non abbia avuto effetti. In realtà, come già osservato, il prezzo dell elettricità si è ridotto in quasi tutti gli Stati membri successivamente all attuazione della direttiva elettricità. Tanto la concorrenza a livello nazionale quanto la pressione della concorrenza estera ha fatto sì che, nonostante i vincoli fisici, i produttori di elettricità sono stati costretti a ridurre i prezzi per mantenere la loro clientela COM(2000) 769, pag. 69. Sono esclusi gli scambi nell ambito del sistema scandinavo (NORDEL) e tra l Irlanda ed il Regno Unito. 10

11 Inoltre un indicatore importante della misura in cui si sviluppa un vero mercato interno integrato è il numero dei clienti che hanno scelto di cambiare di fornitore e l esistenza di nuove forniture che provengono da una centrale di generazione situata in un altro Stato membro.lacommissionehapertantoiniziatoaverificarelasituazionesottoquestoaspetto ed ha chiesto informazioni, ove disponibili, all industria, agli Stati membri e alle autorità nazionali di regolazione. Benché i dati non siano ancora disponibili per tutti gli Stati membri, alcuni indicatori sono già individuabili. Secondo le informazioni attualmente disponibili che la Commissione ha avuto modo di raccogliere, il numero di utenti che sono passati ad un altro fornitore è più elevato negli Stati membri in cui l apertura del mercato è iniziata prima. Ad esempio in Finlandia circa il 20% degli utenti ha cambiato fornitore e in Svezia e nel Regno Unito si ritiene che la maggior parte dell utenza industriale abbia cambiato fornitore almeno una volta dall introduzione della concorrenza nel Ma anche negli Stati membri in cui l apertura del mercato è iniziata in un momento successivo è possibile intravedere una tendenza a cambiare fornitore. Per quanto riguarda la Francia, la Germania, la Spagna e il Portogallo, le stime indicano ad esempio che circa il 5% dell utenza del mercato libero ha cambiato fornitore. Per quanto riguarda il paese di origine dei nuovi fornitori scelti dall utenza, le informazioni disponibili sono estremamente limitate. Tuttavia risulta che gran parte della clientela tende ad optare per un fornitore nazionale, tranne nei paesi in cui esiste praticamente un unico fornitore nazionale. È importante seguire gli sviluppi a questo proposito ed è probabile che si possano trarre maggiori informazioni dagli indicatori che la Commissione, tramite Eurostat, sta attualmente elaborando per monitorare e valutare il funzionamento del mercato interno. Questi elementi comprovano l inizio di un vero mercato comunitario in concorrenza. Tuttavia essi evidenziano anche che tale mercato è lungi dall essere completo. Nei paesi in cui il mercato elettrico è dominato da una o due imprese di generazione che producono tutta l elettricità consumata nel paese, un contesto contendibile, cioè un vero mercato in concorrenza può essere realizzato soltanto se è possibile un volume elevato di importazioni. Inoltre se gli scambi transfrontalieri restano limitati e i mercati continuano ad avere una connotazione essenzialmente nazionale è probabile che la capacità di generazione nell'unione non sia utilizzata in modo efficiente. Ad esempio se permangono i vincoli fisici sulle esportazioni è possibile che vengano costruiti nuovi impianti di generazione in un paese nonostante l esistenza in un altro di capacità inutilizzata che rischia di essere chiusa. Infine una situazione di questo tipo è atta ad incidere sulla sicurezza dell approvvigionamento nell'unione se i nuovi impianti utilizzano una fonte di energia importata - ad esempio gas naturale - mentre centrali esistenti, che rischiano la chiusura, sono alimentate da fonti di energia che pongono problemi minori o nessun problema in termini di sicurezza dell approvvigionamento, ad esempio le energie rinnovabili. Per far fronte a questi problemi è essenziale che siano massimizzate le possibilità di procedere a scambi. In questo contesto sono necessarie tre iniziative principali: una regolamentazione adeguata per quanto riguarda la fissazione dei prezzi per gli scambi transfrontalieri; una regolamentazione per assegnare e gestire una scarsa capacità di interconnessione; 11

12 e ove economicamente giustificato, l aumento dell attuale capacità fisica di interconnessione. Tutta questa problematica rappresenta un complemento essenziale alle direttive elettricità e gas I lavori del foro di Firenze e di Madrid Onde approfondire queste tematiche, in particolare le prime due, la Commissione europea ha preso l iniziativa di costituire due nuovi organismi - il Forum di regolamentazione dell energia elettrica di Firenze nel 1998 e il Forum europeo di regolamentazione del gas di Madrid nel I temi citati supra sono di natura tecnica alquanto complessa e in rapida evoluzione e ciascun foro è uno strumento idoneo e flessibile per realizzare progressi. Sono previste due riunioni l anno e la partecipazione di rappresentanti degli Stati membri, delle autorità nazionali di regolazione, della Commissione europea, dei gestori delle reti di trasmissione, dei fornitori e rivenditori di energia elettrica e gas, dei consumatori, degli utenti delle reti e delle borse dell energia elettrica e del gas. Per ciascuno di questi consessi il primo passo è stata la costituzione di un ente che rappresenta i gestori delle reti di trasmissione (GRT). È stata quindi costituita la European Transmission System Operators Association (ETSO) che è un ente completamente nuovo e distinto da altre associazioni o organismi del settore elettricità. Per quanto riguarda il gas nell estate del 2000 è sorto il raggruppamento degli operatori dei sistemi di trasmissione (GTE). Inoltre le autorità nazionali di regolazione dell energia elettrica e del gas hanno costituito il Consiglio delle autorità europee di regolazione dell energia elettrica (CEER). Tutte queste iniziative sono risultate importanti per costituire una piattaforma comune sulla cui base esaminare alcune problematiche Le tariffe di trasmissione per gli scambi transfrontalieri di elettricità Quando è stata adottata la direttiva ciascuno Stato membro ha affrontato il problema della tariffazione per gli scambi transfrontalieri basandosi sul proprio sistema nazionale. Ciò comporta differenze considerevoli nelle strutture tariffarie nei paesi della Comunità. Alcuni di essi applicano gli oneri soltanto ai consumatori, mentre altri ripartiscono gli oneri tra le imprese di generazione e i consumatori. Inoltre alcuni Stati membri impongono oneri ai flussi in transito, diversamente da altri. Ciò comporta distorsioni rilevanti della concorrenza e in molti casi un fenomeno di accumulazione di questi corrispettivi, cioè l imposizione di oneri da parte di tutti i paesi interposti tra l impresa di generazione e il consumatore, un approccio che non ha alcun rapporto con i costi sostenuti. Quindi il primo compito del foro di Firenze è stato concordare un sistema armonizzato di tariffe transfrontaliere. Il foro è giunto rapidamente ad un accordo sui principi di base sui quali deve essere fondato un sistema tariffario: trasparenza, semplicità, aderenza ai costi e non discriminazione. Inoltre in seguito è riuscito a concordare la base del meccanismo che sarebbe necessario per dare attuazione a questi principi: il meccanismo va basato sui flussi fisici di energia elettrica, e non sulla distanza tra due parti contraenti; 12

13 quando un paese esporta volumi netti rilevanti di energia elettrica queste esportazioni causano flussi fisici e flussi in transito che provocano nei paesi che li ospitano l insorgere di costi; questi paesi ospiti vanno compensati per i costi sopportati dalla loro rete ad opera dei soggetti che operano sul mercato che rientra nell area del GRT che è responsabile deiflussiintransito; queste compensazioni dovrebbero essere effettuate con opportuni versamenti tra GRT. Nella quinta riunione del foro di Firenze nel marzo 2000 è stato raggiunto un accordo di principio per introdurre un sistema di tariffazione per gli scambi transfrontalieri di elettricità basato sui principi sopra enunciati per una fase pilota transitoria di un anno. Quindi i GRT si verseranno reciprocamente le compensazioni per i flussi in transito sulla base dei calcoli finanziari proposti e verificati a livello nazionale. Peraltro una questione importante è stata mantenuta nell ambito delle competenze di sussidiarietà: il modo in cui i GRT nazionali ripercuotono il risultato delle compensazioni versate e introitate sul loro sistema tariffario nazionale. Su questo punto particolare è stato convenuto di lasciare alla competenza discrezionale degli Stati membri la questione nel periodo transitorio di un anno. Tuttavia i meccanismi nazionali resteranno soggetti al coordinamento generale e al controllo effettuato dalla Commissione europea per garantire che gli approcci potenzialmente diversi a livello nazionale non portino a distorsioni irragionevoli del mercato interno dell elettricità. La Commissione non era ancora disposta ad avallare l entrata in vigore del sistema transitorio. Sulla base delle informazioni pervenute da tutte le autorità di regolazione nazionali/autorità competenti interessate, non poteva essere escluso che, essendo tali approcci potenzialmente diversi, insorgessero distorsioni irragionevoli al mercato interno. Di fatto esistono vari gruppi di Stati membri che rientrano in due ampie categorie. Un gruppo intende introdurre un corrispettivo all esportazione, un altro intende optare per un sistema di ripartizione dei costi tra tutti gli utenti della rete. In tali circostanze l introduzione del sistema transitorio avrebbe potuto portare ad un grado inaccettabile di discriminazione tra operatori e a distorsioni delle correnti di scambio, tanto più che il livello del corrispettivo all esportazione previsto da alcuni paesi avrebbe portato in molti casi a costi di transazione considerevolmente più elevati di quelli degli attuali sistemi tariffari nazionali. Ciò è stato sottolineato anche da rappresentanti di grandi consumatori industriali, rivenditori, alcuni Stati membri e alcune autorità nazionali di regolazione che in varie occasioni hanno espresso serie preoccupazioni per quanto riguarda l idea e l entità del previsto corrispettivo all esportazione. La Commissione ritiene che già il meccanismo provvisorio, benché temporaneo, debba essere basato su principi che garantiscano un corretto funzionamento del mercato interno e non debba contenere elementi che costituiscano ostacoli agli scambi. Il modo più appropriato per realizzare questo obiettivo è che i due Stati membri che prevedono l introduzione di un corrispettivo all esportazione esaminino la possibilità di rinunciarvi o di diminuirne il livello proposto in misura significativa per limitare le eventuali distorsioni degli scambi e della concorrenza. La Commissione ha avviato ulteriori discussioni con le singole autorità di regolazione/amministrazioni nazionali per risolvere il problema con l obiettivo di autorizzare l introduzione del sistema transitorio nel prossimo futuro. 13

14 Tuttavia nel corso di queste discussioni gli Stati membri interessati, in particolare la Germania, hanno dichiarato di voler ridurre i loro oneri all esportazione previsti soltanto alla condizione che tutti gli altri Stati membri introducano a loro volta un onere all esportazione della medesima entità, compresi coloro che optano per un sistema di ripartizione dei costi tra tutti gli utenti della rete. In realtà ciò sarebbe inaccettabile per questi ultimi Stati membri ed anche per la Commissione. In effetti quest ultima nella sua proposta di sistema definitivo di tariffe sotto menzionato (punto ) suggerisce il principio della ripartizione dei costi per tutti gli Stati membri e di conseguenza sarebbe una pura incoerenza incoraggiare gli Stati membri che vogliono adottare questo sistema già al momento in cui è applicato il sistema transitorio, ad abbandonarlo e introdurre un onere all esportazione. L introduzione di un sistema transitorio sarebbe stato un importante passo avanti per accumulare esperienza con il meccanismo di compensazione tra GRT e per realizzare l abolizione delle tariffe esistenti, il che consentirebbe anche una semplificazione delle strutture tariffarie. Tuttavia se non sarà possibile trovare una soluzione soddisfacente, alla trasmissione transfrontaliera continueranno ad essere applicati sistemi puramente nazionali fino all entrata in applicazione di un solido sistema definitivo coerente con la proposta sotto presentata (punto 2.4.5). Questi sistemi nazionali transitori rimarranno comunque soggetti alle regole di concorrenza del trattato. Tuttavia anche se il sistema transitorio può infine entrare in applicazione restano ancora da risolvere varie importanti questioni prima che possa essere introdotto un sistema tariffario definitivo pienamente in linea con i principi di base sopraccitati. Trattasi della metodologia precisa di calcolo dei costi per ospitare i flussi in transito, dell armonizzazione della metodologia di finanziamento dei versamenti e dell armonizzazione di alcuni aspetti delle tariffe nazionali necessari per sviluppare un sistema di scambi equo e privo di distorsioni 15. Non è stato possibile risolvere questa problematica nell ambito del foro di Firenze Gestione della congestione BenchélaCommissionericonoscaprioritàsostanzialeagarantirechesianocostruitenuove capacità di interconnessione che siano necessarie e economicamente motivate, va riconosciuto che alcuni dispositivi di interconnessione saranno caratterizzati da congestione anche nel prossimo futuro. Per sviluppare un mercato interno è quindi indispensabile che la capacità disponibile sia assegnata in modi quanto più possibile atti a realizzare un mercato interno in concorrenza. Il foro di Firenze ha cercato di sviluppare indirizzi convenuti congiuntamente per garantire il raggiungimento di questo obiettivo in sede di assegnazione della capacità da parte degli Stati membri. Per definire questi indirizzi è stato costituito un gruppo di lavoro cui partecipano le autorità di regolazione, la Commissione, rappresentanti degli Stati membri e in casi determinati l industria, e nell ultima riunione del foro di Firenze nel novembre 2000 è stato raggiunto un accordo su questi indirizzi. In particolare è stato deciso che la capacità va assegnata ricorrendo a meccanismi informati ad una logica di mercato. L adozione di questi indirizzi costituisce un passo avanti nel settore, tuttavia la loro attuazione pratica a livello nazionale è assolutamente facoltativa. 15 Ciò riguarda in particolare la percentuale di suddivisione degli oneri di rete tra imprese di generazione e consumatori. 14

15 Necessità di ulteriori misure Il foro di Firenze ha dato prova di essere uno strumento estremamente efficace per sviluppare un certo consenso su tematiche alquanto complicate, in rapida evoluzione e controverse. Benché sotto questo profilo esso mantenga tutta la sua importanza, in particolare poiché garantisce la rappresentanza dell industria e dei consumatori, le ultime esperienze in particolare nel contesto della prevista introduzione di un sistema tariffario provvisorio hanno indicato che il processo è inficiato da una serie di svantaggi quando è necessario raggiungere decisioni concrete su temi particolari: trattasi di un processo informale, basato su riunioni due volte l anno che durano due giorni. In quanto tale non è adatto ad assumere decisioni concrete su problematiche estremamente specifiche che comportano discussioni in profondità; per poter progredire su una questione specifica è necessario il pieno consenso di tutte le parti; le decisioni convenute possono essere realizzate soltanto se tutte le parti vi si conformano; non esistono procedure per garantirne l attuazione; alcune tematiche, ad esempio il calcolo dell entità corretta dei versamenti tra GRT, impongono l assunzione a cadenze regolari di decisioni specifiche. Il foro non è in grado di affrontare adeguatamente queste problematiche. Ciò premesso, la Commissione ha ritenuto che per continuare a progredire sulla base dei risultati realizzati dal foro è ora necessario adottare uno strumento legislativo relativo ad una precisa procedura di assunzione delle decisioni onde compiere progressi definitivi sulle tematichedelletariffeditrasmissionetransfrontalieraedigestionedellacongestionesulle linee di interconnessione. Per fare completamente beneficiare i consumatori dei vantaggi del mercato interno uno strumento di questo tipo è essenziale. Inoltre esso garantirà la piena partecipazione del Parlamento e del Consiglio. Gli Stati membri da soli non possono risolvere questo problema: per elaborare un sistema efficace di tariffe è imperativo un approccio armonizzato che non può essere elaborato a livello nazionale. Come sopra dimostrato un approccio informale di collaborazione non sfocerà nella realizzazione di un sistema appropriato con le adeguate salvaguardie procedurali e democratiche. Una proposta di questo tipo è quindi assolutamente in linea con il principio di sussidiarietà e anzi è resa necessaria da questo. Inoltre insieme all adozione della presente comunicazionelacommissionehadecisodiproporrealparlamentoealconsigliol adozione di un regolamento relativo alle condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica nel mercato interno dell elettricità Gas: il foro di Madrid Il Foro europeo di regolamentazione del gas (Foro di Madrid), sorto nel 1999, si è ormai riunito tre volte. In questo settore i lavori sono progrediti meno che nel settore dell elettricità, dato che la direttiva gas è stata attuata 18 mesi dopo la direttiva elettricità, ma attualmente varie questioni importanti sono oggetto di attiva considerazione in questa sede e i progressi sono rilevanti. La terza riunione 16 GU 15

16 del foro tenuta nell ottobre 2000 ha segnato un punto di svolta: sono stati identificati i temi principali e sono stati stabiliti vari principi fondamentali e un chiaro piano di lavoro futuro. Esiste un elevato grado di correlazione tra i flussi fisici e contrattuali per il gas, diversamente da quanto accade nel settore dell elettricità; in particolare per quanto riguarda i transiti internazionali che portano il gas dai giacimenti ai mercati del consumo. Già da molti anni il gas è trasportato tra e attraverso gli Stati membri e più del 50% di tutto il gas consumato nell UE attraversa almeno una frontiera. Esistono già tariffe transfrontaliere basate sui flussi fisici tra sistemi. Tuttavia la correlazione tra flussi fisici e contrattuali si attenuerà per effetto della concorrenza. Èquindiestremamenteimportantegarantirecheletariffeeuropeedelgastenganocontodi questo fatto e che le tariffe per l accesso alla rete siano aderenti ai costi. Ad esempio esse non dovrebbero essere correlate alla distanza quando i costi effettivi di vettoriamento sostenuti non fannoriscontroalpercorsoastrattodeiflussicontrattuali,adesempioquandositrattidiswaps. Inoltre, benché attualmente i fenomeni di congestione non abbiano suscitato vincoli significativi per quanto riguarda lo sviluppo del mercato europeo del gas, le congestioni sono menzionate sempre più spesso come una barriera potenziale agli scambi e causa di rifiuto di accesso. Come primo passo per fornire informazioni tempestive ed accurate sulle capacità disponibili nella rete europea del gas, i gestori dei sistemi di trasmissione del gas sono stati invitati a preparare e pubblicare una carta particolareggiata della rete europea del gas che evidenzi le capacità di trasmissione disponibili in tutti i punti principali di entrata e di uscita dalla rete. Infine per agevolare l accesso al mercato di nuovi concorrenti sarà necessaria la predisposizione di codici di accesso non discriminatorio alla rete che definiscono i diritti e gli obblighi degli utenti della rete. Il foro di Madrid ha invitato a concludere accordi tra i GRT diretti ad agevolare gli scambi transfrontalieri e destinati a servire come stanza di compensazione per i trasporti tra vari sistemi. Queste misure addizionali sono evidentemente necessarie per garantire che i consumatori possano beneficiare della totalità dei vantaggi derivanti dal mercato interno. I lavori condotti nel quadro del foro di Madrid dovranno quindi continuare fino a completa ultimazione. Per le ragioni sopra indicate non è ancora opportuno proporre l adozione di misure normative per quanto riguarda questioni quali la tariffazione e la gestione della congestione per il gas. Nondimeno la Commissione terrà presente la questione e, se necessario, proporrà misure adeguate Infrastruttura: lo sviluppo di un piano di infrastrutture elettriche e la revisione degli orientamenti TEN Infrastruttura elettrica Per promuovere gli scambi intracomunitari di elettricità è necessario uno sfruttamento ottimale delle interconnessioni esistenti tra Stati membri, realizzabile come sopra descritto, grazie alla predisposizione di regole eque e trasparenti sulle tariffe transfrontaliere e sulla gestione della congestione. Inoltre, e ciò è altrettanto importante, è necessario incoraggiare la costruzione di nuove infrastrutture. Il sistema di trasmissione europeo non è ancora sufficientemente sviluppato ai fini di un mercato interno reale con effettive opportunità di scambio. Ciò non deve sorprendere in quanto nel passato le linee di interconnessione erano costruite da imprese monopolistiche che non avevano altri obiettivi oltre al miglioramento della sicurezza del proprio sistema e della qualità del servizio. 16

17 Due anni dopo l entrata in vigore della direttiva elettricità, esistono tre principali strozzature a livello interconnessione: la penisola iberica resta isolata in misura significativa a causa della insufficiente capacità di interconnessione con la Francia e di conseguenza con il resto della rete europea; la capacità di interconnessione disponibile in Italia (dalla Francia, Svizzera e Austria) è insufficiente; il Regno Unito ha un solo dispositivo di interconnessione con la Francia di capacità limitata; sono all esame altri progetti, ma i costi di realizzazione sono elevati. Tuttavia anche in altri punti del sistema europeo si presentano non di rado fenomeni di congestione, ad esempio nel Benelux e nel Centro europeo e tra la Scandinavia e il continente. In molti casi, come sul confine Francia-Spagna, l unica soluzione per sviluppare gli scambi è la costruzione di nuove linee o l aumento della capacità di quelle esistenti nella misura tecnicamente possibile. La costruzione di nuove infrastrutture non costituisce quasi mai un problema dal punto di vista finanziario poiché le imprese sono pronte ad investire in nuove reti in risposta alla domanda constatata sul mercato. In genere il problema ha natura più squisitamente politica. Spesso la costruzione di nuova capacità di interconnessione cozza contro vincoli che impongono un equilibrio tra gli interessi pubblici, nazionali o comunitari, e perplessità locali nei confronti delle nuove infrastrutture. La costruzione di nuove linee frequentemente suscita opposizioni locali in punti strategici, ad esempio come sopra ricordato a livello dei Pirenei o delle Alpi e crea difficoltà per procedere conformemente ai piani. La Comunità deve svolgere sotto questo profilo un ruolo importante per garantire che il funzionamento del mercato non sia ostacolato da vincoli fisici. Nel Libro verde sulla sicurezza dell approvvigionamento di energia 17 la Commissione ha sottolineato che la mancanza di infrastrutture di rete può rallentare l integrazione dei mercati nazionali e quindi limitare la sicurezza dell approvvigionamento. A tale proposito andrebbe naturalmente prestata debita considerazione all allargamento del mercato interno e alle capacità addizionali di interconnessione ad esso correlate. Per superare queste difficoltà occorre anzitutto cercare di potenziare la capacità disponibile sulle linee esistenti. In secondo luogo, se del caso, deve essere agevolata la costruzione di nuove linee. A tale scopo occorrerebbe iniziare ad elaborare un piano europeo di interconnessione che identifichi regimi di interesse europeo attraverso una nuova procedura. Sarà presentata una proposta allineata alla prossima revisione degli orientamenti sulle reti transeuropee. Un piano di questo tipo contribuirebbe a superare ostacoli locali e nazionali. 17 COM(2000) 769, pag

18 Come primo passo per delineare detto piano e tenendo presente l obiettivo di un miglior coordinamento degli scambi tra Stati membri la Commissione avvierà un riesame della situazione imperniato sui seguenti temi: 1) analisi delle definizioni e dei criteri utilizzati in sede di stima della capacità disponibile a livello nazionale nonché per grandi associazioni di reti (UCTE, NORDEL, Regno Unito); in alcuni casi potrebbe essere proposto un aumento relativo della capacità disponibile dichiarata. Saranno esaminati anche gli standard tecnici di funzionamento (temperatura massima dei cavi, ad esempio) e presentate proposte di modifiche e armonizzazione; 2) saranno inoltre esaminate le possibilità di miglioramenti tecnici, ad esempio il potenziamento dei trasformatori o di alcune sezioni di cavo o l introduzione di nuove tecnologie nell ottica di aumentare la capacità fisica su alcune linee di interconnessione; 3) dopo aver valutato le possibilità di aumentare la capacità sulle reti esistenti lo studio dovrà definire il livello minimo di interconnessione tra reti necessario per il funzionamento del mercato interno e identificherà le nuove connessioni che sono necessarie. In questo contesto è importante che la direttiva elettricità faccia sì che gli Stati membri dispongano di tutti gli strumenti necessari per chiedere tale potenziamento e che queste misure siano compatibili con la direttiva. Dette disposizioni sono pertanto inserite nella proposta di modifica della direttiva. Infrastruttura del gas Una rete bene integrata è un prerequisito essenziale per il funzionamento efficace del mercato interno del gas nonché per la sicurezza di approvvigionamento. Questo requisito è stato sottolineato dall aumento repentino della domanda di gas naturale nell'unione europea sull arco degli ultimi dieci anni e dalla situazione particolare che si è creata a seguito della recente attuazione della direttiva gas. In linea generale l interconnessione delle reti del gas nell UE sta sviluppandosi correttamente per effetto di una combinazione di vari elementi, andamento della domanda del mercato, necessità di capacità addizionale di trasporto e considerazioni relative alla sicurezza. Negli ultimissimi anni sono entrati in esercizio molti dei principali nuovi gasdotti che hanno potenziato e ulteriormente integrato la rete del gas dell UE sia all interno dell UE, che rispetto ai fornitori esterni. Per soddisfare una domanda in crescita sono state recentemente realizzate grandi infrastrutture nuove per la trasmissione del gas ad opera degli operatori del settore. Trattasi di progetti nell area settentrionale dell UE (compreso il dispositivo di interconnessione Regno Unito-continente, nuovi gasdotti dalla Norvegia e correlato potenziamento dei gasdotti nell Europa continentale), nel centro (compresi vari gasdotti in Germania e in Austria) e nel meridione (nuove reti del gas nel Portogallo, in Grecia e nella Spagna occidentale, nuovi gasdotti dall Algeria). Tuttavia una domanda più elevata e maggiori scambi transfrontalieri per effetto dell apertura del mercato possono dar luogo a fenomeni di congestione e sembra già emergere la necessità di risolvere problemi di congestione analoghi a quelli sopra menzionati per le reti elettriche, ad esempio al confine olandese, in Irlanda e in Francia (gas naturale liquefatto). Per le reti del 18

19 gas verrà quindi probabilmente adottato, nella misura in cui sarà applicabile, un approccio simile a quello previsto per le reti dell elettricità per quanto riguarda l individuazione di nuove interconnessioni, la fissazione di tariffe adeguate e meccanismi di assegnazione della capacità. Revisione degli orientamenti per le reti transeuropee (TEN) Nel 1994 l'unione europea ha assunto le decisioni politiche per la promozione delle reti transeuropee (TEN) e dal 1995 il programma TEN comprende le reti dell elettricità e del gas. Attualmente nel settore elettrico sono stati individuati 44 progetti di interesse comune che riguardano i collegamenti tra Stati membri e con paesi terzi e nel settore del gas naturale 46 progetti riguardano gasdotti, terminali GNL e stoccaggio. La realizzazione e lo sviluppo delle reti transeuropee dell energia contribuiscono al completamento del mercato interno, all affidabilità e alla sicurezza dell approvvigionamento di elettricità e di gas naturale nella Comunità nonché alla coesione. Una delle priorità della politica in materia di reti transeuropee dell energia è lo sviluppo delle interconnessioni tra gli Stati membri nonché delle reti locali interne che prolungano a livello nazionale le predette interconnessioni. Lo sviluppo degli scambi nel quadro del mercato interno ha indotto la Commissione a proporre una revisione degli orientamenti applicabili in materia di reti transeuropee dell energia dando rilievo alla priorità del funzionamento ottimale delle reti dell energia nel quadro del mercato interno dell energia, tenendo debitamente conto del suo futuro allargamento. In questa ottica la Commissione adotterà a breve scadenza un rapporto sull attuazione degli orientamenti per le reti transeuropee dell energia, nonché una proposta di revisione di questi orientamenti. In proposito sarà necessario dare un sostegno e un rilievo appropriati ai progetti particolarmente favorevoli all ambiente, specie quelli atti a ridurre l entità delle perdite di rete. La revisione mira a risolvere i problemi relativi agli anelli mancanti e alle congestioni, a prendere in considerazione nuove esigenze sorte per effetto dell attuazione delle direttive elettricità e gas e del numero crescente di clienti del mercato libero Conclusione È chiaro che lo sviluppo delle condizioni volte a promuovere gli scambi nel settore dell elettricità e del gas deve rimanere e resterà una delle priorità della Commissione. L adozione del regolamento proposto sui corrispettivi di trasmissione transfrontaliera e sulla gestione della congestione rappresenterà un importante passo avanti. Nondimeno questa iniziativa dovrà essere integrata dalla costruzione di nuove infrastrutture ove ciò sia tecnicamente fattibile ed economicamente motivato. All ultima questione la Commissione riconoscerà un attenzione particolare Obiettivi di servizio pubblico Nei settori dell energia elettrica e del gas le questioni relative al servizio pubblico interessano un ampia serie di aspetti che hanno rilievo per garantire la continuità e la sicurezza della fornitura di energia elettrica ed eventualmente di gas a prezzi concorrenziali. Nel passato questo obiettivo generale di servizio pubblico è stato perseguito in quasi tutti i paesi dell UE con lo strumento della proprietà e dell esercizio da parte di enti pubblici di tutte le funzioni, cioè generazione, vettoriamento e fornitura di energia elettrica nonché vettoriamento e fornitura di gas. In tale situazione era considerata necessaria quella limitata regolamentazione indispensabile a garantire la salvaguardia di questi obiettivi. Tuttavia, una volta iniziata la privatizzazione e l apertura del mercato, gli Stati hanno adottato sistemi di regolamentazione, 19

20 di solito costituendo autorità di regolazione specifiche per settore, cui è demandato di stabilire standard minimi di servizio pubblico che debbono essere rispettati. Nell UE ordinariamente viene perseguito un certo numero di obiettivi o standard di servizio pubblico nei settori dell energia elettrica e del gas. A livello generazione, trattasi di obblighi imposti alle imprese di generazione di rispettare standard minimi di tutela ambientale, di generare un minimo di energia elettrica da fonti rinnovabili o di conseguire altri obiettivi di natura ambientale oppure, a volte, di rispettare regole minime riguardanti la necessità per le fonti primarie di combustibile di soddisfare talune esigenze di sicurezza dell approvvigionamento. Questo aspetto è posto in evidenza anche nel Libro verde sulla sicurezza dell approvvigionamento 18. Le questioni fondamentali relative al servizio pubblico tuttavia si pongono a livello di trasmissione/distribuzione/fornitura. Di fatto, sotto vari profili l esercizio dei sistemi di trasmissione e di distribuzione può essere considerato in sé un servizio pubblico; trattasi di un monopolio e di un servizio essenziale all utenza civile e industriale, specie in presenza di mercati liberalizzati, in quanto le reti di trasmissione e di distribuzione costituiscono l infrastruttura di base che consente l esistenza e lo sviluppo della concorrenza. Quindi tutti gli Stati membri impongono un minimo di condizioni operative o di pubblico servizio ai gestori della rete, ad esempio obbligando le imprese di trasmissione e di distribuzione a garantire l allacciamento alla rete di tutti i cittadini a condizioni ragionevoli. In aggiunta, gli Stati membri spesso e in misura crescente prescrivono alle imprese di trasmissione e di distribuzione di rispondere a criteri minimi di servizio, ad esempio i tempi entro i quali debbono provvedere alle riparazioni e effettuare gli allacciamenti. Infine a livello fornitura, gli Stati membri chiedono alle imprese che intendono operare sui loro mercati nazionali di farsi rilasciare una licenza. Tra i requisiti per ottenere la licenza occorre menzionare i criteri minimi che un operatore deve rispettare, molti dei quali sostanzialmente sono servizi pubblici. Ad esempio alcuni paesi impongono tariffe uniformi applicabili a clienti equivalenti e tariffe speciali per utenti a basso reddito, protezione per i clienti vulnerabili dall interruzione della fornitura e, in certi paesi, prescrizioni per quanto riguarda gli standard di servizio, ivi comprese condizioni contrattuali, trasparenza delle informazioni e meccanismi di esame dei reclami. Il soddisfacimento di standard più elevati possibile di servizio pubblico in questo settore è un obiettivo primario della politica della Comunità in materia di energia. Ciò dà riscontro ad un obiettivo di base della politica comunitaria che riguarda i servizi di interesse generale, come sottolineato dal Consiglio europeo di Nizza il 7 e 8 dicembre 2000, sulla base della comunicazione della Commissione sui servizi di interesse generale 19. È essenziale che il completamento progressivo del mercato interno contribuisca a questo obiettivo e quindi al rispetto e all aumento degli standard di servizio pubblico. In particolare occorre che tutti i cittadini comunitari abbiano il diritto universale di essere riforniti a prezzi ragionevoli e che sia salvaguardato un minimo di norme di tutela dei consumatori. In proposito le direttive contengono varie disposizioni, tra cui l articolo 3 20, mirate a garantire che gli Stati membri COM(2000) 769, pag.71. Comunicazione del 20 settembre, GU C 17 del , pag. 4. Oltre all articolo 9, paragrafo 2 della direttiva gas (obbligo di fornitura in una data zona), all'articolo 17 di entrambe le direttive (rifiuto di accesso), all'articolo 20 della direttiva gas e all articolo 21 della direttiva elettricità (autorizzazione a costruire linee dirette), all'articolo 23 della direttiva elettricità e all'articolo 24 della direttiva gas (misure di salvaguardia in caso di crisi improvvisa). 20

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