APPLICAZIONE DEL P.A.S. DI R. FEUERSTEIN IN SOGGETTI CON ALZHEIMER: una sperimentazione

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2 Gi astica per la e te APPLICAZIONE DEL P.A.S. DI R. FEUERSTEIN IN SOGGETTI CON ALZHEIMER: una sperimentazione Dott.ssa Maria Russo Pedagogista Formatrice del Metodo Feuerstein A.R.A.L. Onlus - Lissone IL METODO FEUERSTEIN Il metodo Feuerstein è diffuso a livello internazionale ed applicato in tutte le situazioni in cui è necessario favorire un incremento delle prestazioni individuali ed accrescere le capacità di apprendimento, la otivazio e i t i se a e l autosti a. Allievo di Piaget e di Rey, lo psicologo Reuven Feuerstein ha elaborato la teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale secondo la quale ogni individuo, è in grado di migliorare i propri processi cognitivi. Questo percorso è favorito dalla presenza di un facilitatore di processo, il Mediatore, che attiva ell i dividuo u pe o so di auto a ia e to p opo e dogli u a se ie di attività st uttu ate. Il etodo, asato sull as olto attivo e su u a o ezio e olisti a dell i dividuo, si p ese ta pa ti ola e te efficace o solo pe l au e to delle o pete ze og itive a a he di uelle elazio ali PROGETTO Con ARAL è stata proposta alla RSA Agostoni di Lissone (MB) la sperimentazione di un percorso di appli azio e del etodo ad ospiti o Alzhei e, o l o iettivo di verificare la possibilità di un recupero o del mantenimento di alcune funzioni cognitive compromesse dalla malattia. Sono state scelte tre ospiti in base ai risultati del test MMSE, che misura le competenze cognitive residue. Sono anche stati somministrati alcuni tests neuropsicologici per valutare le capacità di : attenzione, memoria, organizzazione spaziale e temporale, linguaggio. La prima parte del percorso è iniziata nel Febbraio 2011 e si è conclusa a Giugno 2013, la frequenza è stata bisetti a ale o i o t i di i a u o a ias u o. PERCORSO Il lavoro prevede alcuni esercizi carta e matita da svolgere individualmente e successivamente la discussione sulle strategie di lavoro utilizzate, le difficoltà incontrate, la generalizzazione di principi e il trasferimento a situazioni di vita quotidiana ( vd. All.1)

3 Il percorso è possibile con la guida del Mediatore, che ha il compito di facilitare i processi di pensiero e di stimolare il pensiero con domande. Gli strumenti proposti sono stati : Organizzazione di Punti versione Basic ( graficamente semplificata) e Orientamento Spaziale I. Inizialmente è stata necessaria la guida individuale su ciascun compito per due delle ospiti mentre la terza ( con situazione di partenza già più favorevole) ha da subito trovato le strategie per affrontare il lavoro da sola. E su ita e e sa l a sia e la p eo upazio e pe dove aff o ta e ual osa di uovo e s o os iuto, osì come è stata immediatamente evidente la scarsa autostima di alcune di lo o o so o ava. lei è più ava di e..è diffi ile. E stato ui di e essa io pe il Mediato e i fo za e e e de e evide ti di volta i volta i i ocambiamenti individuali. Le funzioni cognitive che si sono dimostrate da subito carenti sono state: in INPUT la preoccupazione di fronte alla novità, la scarsa autostima e scarsa precisione nella raccolta delle i fo azio i, u esplorazione spaziale non sistematica, la difficoltà nel tenere in carico più informazioni contemporaneamente i ELABORA)IONE l i apa ità di pe epi e l esiste za di u p o le a, la ristrettezza del campo mentale ( difficoltà di ragionamento logico, comprensione episodica della realtà, li iti ell i te io izzazio e e ella pia ifi azio e.. in OUTPUT una comunicazione egocentrica, blocco emotivo, insufficienza di strumenti verbali VERIFICA Dopo sette mesi di lavoro sono stati nuovamente somministrati i tests neuropsicologici ed il MMSE per verificare i cambiamenti avvenuti. Per tutte sono migliorate le capacità attentive e motivazionali ( autostima), mentre non si sono registrati cambiamenti sensibili delle capacità mnemoniche, più legate agli aspetti di pensiero colpiti dalla malattia. E i te essa te ota e o e sia otevol e te au e tato l i te esse pe il li guaggio ( vd. All.2) Anche i risultati del test MMSE sono aumentati o quantomeno si sono mantenuti stabili, risultato i per sé già positivo. Dopo circa un anno di lavoro è stato verificato un mantenimento delle prestazioni raggiunte in tutte le aree cognitive I risultati ottenuti sembrano essere equiparabili a quelli ottenibili con la somministrazione dei farmaci specifici. Dal settembre 2013 il progetto è ripartito con il coinvolgimento di altri 5 ospiti della RSA.

4 Allegato 1 ELENCO DELLE GENERALIZZAZIONI - Se una cosa è nuova non la conosco e mi agita. - Se faccio tante volte poi mi ricordo - Gli errori mi servono per imparare - C è se p e ual osa da i pa a e - Si può sempre migliorare - Confrontarsi può essere utile - Se mi sento brava sto meglio - Col lavoro vado avanti - Ci sono modi diversi per fare le cose - Per fare bene le cose bisogna stare tranquilli - Orientarsi vu9ol dire sapere che strada prendere - Si pensa prima di fare - Per fare bene un lavoro bisogna pensare - Quando impariamo qualcosa siamo contente

5 Allegato 2