Dalla Diagnosi Funzionale al PEI con l ICF
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1 Dalla Diagnosi Funzionale al PEI con l ICF Dott. Alfonso Gentile, Ph.D. Università degli studi di Napoli, Pedagogista presso il Centro di Ateneo SInAPSi
2 ICF a scuola La normativa prevede tre tipi di documenti per la certificazione di alunni in difficoltà: la Diagnosi Funzionale (DF) il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) il Piano Educativo Individualizzato (PEI)
3 Bisogno Educativo Speciale Il Bisogno Educativo Speciale si riferisce a qualsiasi difficoltà evolutiva, nell ambito dell educazione e dell apprendimento, che consiste in un funzionamento problematico anche per la persona, in termini di ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata. (Ianes e Macchia, 2008)
4 Il funzionamento educativo Funzionamento è dato dalla interazione di fattori biologici esperienze ambientali e relazionali attività e iniziative della persona L analisi del funzionamento può essere basata sulla classificazione internazionale ICF e ICF-Children and Youth
5 ICF Children and Youth Fornisce un linguaggio standard e unificato: condiviso a livello mondiale (191 paesi) condiviso da diverse figure professionali per descrivere il funzionamento umano.
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7 La Diagnosi Funzionale Diagnosi Funzionale (DF) descrive analiticamente la compromissione funzionale e lo stato psicofisico dell alunno disabile. Comprende: 1. l anamnesi fisiologica (cioè la raccolta dalla voce diretta del paziente o dei familiari di tutte le informazioni che consentono al medico di formulare una diagnosi) 2. una diagnosi clinica specialistica secondo il protocollo ICD-10 della OMS del 1994 (o secondo l altro protocollo DSM-IV-TR del 2000).
8 La DF segue le indicazioni contenute nel DPR del 24 feb e persegue i fini previsti dagli art.12 e 13 della legge 104/1992 (cioè il diritto della persona disabile all istruzione). È redatto «dall Unità Multidisciplinare presente nei Servizi Specialistici per l infanzia e l adolescenza del territorio di competenza.» La funzione e il formato della DF sono profondamente cambiati nel corso di più vent anni a seguito degli interventi normativi intesi a uniformare un documento di valutazione dinamica in ingresso.
9 «La DF si articola nelle seguenti parti: Approfondimento anamnestico e clinico; Descrizione del quadro di funzionamento nei vari contesti; Definizione degli obiettivi in relazione ai possibili interventi clinici, sociali ed educativi e delle idonee strategie integrate di intervento; Individuazione delle tipologie di competenze professionali e delle risorse strutturali necessarie per l integrazione scolastica e sociale.»
10 la DF deve essere «coerente con i principi dell ICF» «In questa nuova versione, la Diagnosi Funzionale include anche il Profilo Dinamico Funzionale e corrisponde, in coerenza con i principi dell ICF, al Profilo di funzionamento della persona.» Secondo le nuove indicazioni normative, la nuova DF deve comprendere la rilevazione degli aspetti funzionali in queste sette aree: cognitiva, affettivo relazionale, comunicazione linguistica, sensoriale e percettiva, motorio prassica, neuropsicologica e delle autonomie.
11 «L ICF sta penetrando nelle pratiche di diagnosi condotte dalle ASL, che sulla base di esso elaborano la Diagnosi Funzionale. È opportuno che il personale scolastico coinvolto nel processo di integrazione sia a conoscenza del modello ICF e che diffonda sempre più un approccio culturale all integrazione che tenga conto del nuovo orientamento volto a considerare la disabilità interconnessa ai fattori contestuali.»
12 la DIAGNOSI FUNZIONALE 1. specifica le aree di forza del disabile distinte per performance (con la mediazione di genitori, insegnanti di sostegno, assistenti, ausili) e capacità (senza facilitatori e senza barriere) 2. segnala lo stato di salute del disabile (paragonato allo sviluppo tipico dei coetanei) 3. descrive il rapporto del disabile con l ambiente extrascolastico e scolastico 4. richiede (se necessario) un programma individualizzato 5. scrive gli obiettivi didattici generali da articolare nel PEI per essere operativi
13 IL Profilo Dinamico Funzionale Dalla DF si elabora il PDF specificando gli obiettivi, le strategie e i tempi: a Breve, Medio o Lungo termine La descrizione della stringa ICF è di per sé già un obiettivo, perché rappresenta lo stato di salute ideale preso a punto di riferimento per i QUALIFICATORI. I qualificatori segnalano infatti le carenze più o meno lievi rispetto all OBIETTIVO generale della STRINGA.
14 Nella DF e nel PDF si può segnalare al gruppo di lavoro l obiettivo usando due qualificatori: il primo registra la situazione attuale, il secondo indica il risultato atteso. Esempio: b «Orientamento rispetto al tempo. Funzioni mentali che producono la consapevolezza di oggi, domani, ieri, della data, del mese e dell anno.» Se si ritiene che dal qualificatore 1 (dall osservazione del problema in meno del 25% dei casi in un tempo limitato a trenta giorni) sia possibile passare al qualificatore 0, cioè a un una situazione di funzionamento totale, occorre: 1. segnare un secondo qualificatore b specificare i tempi necessari per conseguire il risultato. B, M o L
15 Se il nostro obiettivo fosse invece quello di lasciare le cose come stanno, perché ipotizziamo che la situazione è irreversibile, lasciamo il secondo qualificatore a 1: b Se il risultato atteso fosse addirittura il peggioramento del funzionamento già compromesso, potremmo segnare un qualificatore più alto: b Se non avessi ancora elementi sufficienti per prevedere un risultato, il secondo qualificatore indicherebbe 8 (non specificato): b Se al contrario si ritenesse impossibile fissare un risultato atteso, si dovrebbe scrivere 9 (non applicabile): b1140.9
16 Disturbo generalizzato dello sviluppo Verbale di accertamento per l individuazione - Secondaria di secondo grado dell alunno con disabilità Sesso:F Anno di nascita: 2002 Frequentante la scuola: secondaria di secondo grado classe/sezione: 2 Sintesi diagnostica ICD-10 Asse D.P Codice Descrizione Disturbo generalizzato dello I X F84.90 sviluppo III F71 Ritardo mentale medio IV H57 Disturbo alla vista altro Tipo di patologia: fisica X psichica sensoriale plurima che risulta: X stabilizzata progressiva Area di disabilità: X relazione comunicazione X apprendimento motoria
17 Servizi sociosanitari Scuola Famiglia Positivo Problematico Possibilità di sviluppo Profilo Dinamico Funzionale - scheda 1 Categorie Prima parte Descrizione dell alunno Funzioname nto Seconda parte Obiettivi prioritari di sviluppo con riferimento ai contesti di vita 1) AREA COGNITIVA E DELL APPRENDIMENTO a) Esperienze sensoriali intenzionali d110 guardare X d115 ascoltare X d120 altre percezioni sensoriali intenzionali b) Apprendimento di base d130 copiare X X d1313 imparare attraverso il gioco simbolico X d135 ripetere X Saper copiare in autonomia semplici elementi d140 Imparare a leggere X rappresentati mantenendo l attenzione per tempi crescenti. d145 Imparare a scrivere X d150 Imparare a calcolare X d155 Acquisizione di abilità X X c) Applicazione delle conoscenze d160 focalizzare l attenzione X X d163 pensiero X d166 lettura X d170 scrittura X
18 Servizi sociosanitari Scuola Famiglia Positivo Problematico Possibilità di sviluppo Profilo Dinamico Funzionale - scheda 2 Prima parte Categorie Descrizione dell alunno Funzioname nto Seconda parte Obiettivi prioritari di sviluppo con riferimento ai contesti di vita d172 calcolo X d175 risoluzione di problemi X d177 prendere decisioni X X d210 intraprendere un compito singolo X d220 intraprendere compiti articolati X d230 eseguire la routine quotidiana X X d240 Gestire la tensione ed altre richieste di tipo psicologico X X 2) AREA DELLA COMUNICAZIONE d310 comunicare con-riceveremessaggi verbali X d315 comunicar con-riceveremessaggi non verbali X d320 comunicare con-riceveremessaggi nel linguaggio dei segni d325 comunicare con-riceveremessaggi scritti X d330 parlare X d335 produrre messaggi non verbali X d340 produrre messaggi nel linguaggio dei segni d345 scrivere messaggi X X Saper comunicare in modo chiaro, coerente e contestualizzato. Saper rispettare i ritmi della conversazione migliorando l ascolto.
19 Servizi sociosaniatri Scuola Famiglia Positivo Problematico Possibilità di sviluppo Profilo Dinamico Funzionale - scheda 3 Prima parte Categorie Descrizione dell alunno Funzioname nto Seconda parte Obiettivi prioritari di sviluppo con riferimento ai contesti di vita d350 conversazione X X d355 discussione X d360 Utilizzo di strumenti e tecniche di comunicazione 3) AREA RELAZIONALE d710 interazioni interpersonali semplici X d720 interazioni interpersonali complesse X d740 Relazioni formali X X d750 Relazioni sociali informali X d760 Relazioni familiari ) AREA MOTORIO-PRASSICA d410 cambiare la posizione corporea di base X d415 mantenere una posizione corporea X d420 Trasferirsi X d430 sollevare e trasportare oggetti X d435 spostare oggetti con gli arti inferiori X X Saper utilizzare le formule di cortesia in modo adeguato. Imparare a maneggiare e utilizzare in modo appropriato semplici strumenti di uso quotidiano. d440 uso fine della mano 3 X 2 1 Migliorare la grafia.
20 Servizi sociosaniatri Scuola Famiglia Positivo Problematico Possibilità di sviluppo Profilo Dinamico Funzionale - scheda 4 Categorie Prima parte Descrizione dell alunno Funzioname nto Seconda parte Obiettivi prioritari di sviluppo con riferimento ai contesti di vita d445 uso della mano e del braccio X X d450 camminare X d455 spostarsi X d460 spostarsi in diverse collocazioni X d465 spostarsi usando apparecchiature/ausili d470 Usare un mezzo di trasporto X X d475 Guidare d410 cambiare la posizione corporea di base d415 mantenere una posizione corporea 5) AREA DELL AUTONOMIA PERSONALE d510 lavarsi X X d520 Prendersi cura di singole parti del corpo d530 bisogni corporali X d540 vestirsi X X persona. d550 mangiare X d560 bere X X X Saper utilizzare un mezzo di trasporto pubblico (autobus) accompagnata. Migliorare l autonomia nel prendersi cura della propria
21 Servizi sociosanitari Scuola Famiglia Positivo Problematico Possibilità di sviluppo Profilo Dinamico Funzionale - scheda 5 Prima parte Categorie Descrizione dell alunno Funzioname nto Seconda parte Obiettivi prioritari di sviluppo con riferimento ai contesti di vita 6) AREE DI VITA PRINCIPALI (Autonomia sociale) d570 Prendersi cura della propria Eseguire semplici attività lavorative. salute X d571 Evitare situazioni pericolose per sé e Derali altri d810 Istruzione informale 0 0 d815 Istruzione prescolastica d820 Istruzione scolastica X X d825 Formazione professionale X X d840 Apprendistato d860 Transazioni economiche semplici X d8800 gioco solitario X d8801 gioco di osservazione X d8802 gioco parallelo d8803 gioco cooperativo X d920 Ricreazione e tempo libero X
22 Piano Educativo Individualizzato Costruire obiettivi, attività didattiche e atteggiamenti educativi su misura per la singola e specifica peculiarità di quell alunno, ponendo particolare attenzione anche ai suoi punti di forza, dai quali si potrà partire per impostare il lavoro.
23 Co-costruzione Tutti gli insegnanti devono partecipare, perché l inclusione degli alunni in difficoltà deve riguardare tutti gli ambiti della vita scolastica e non essere solo una presenza limitata a qualche ora o a qualche attività svolta con l insegnante di sostegno.
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26 Cosa significa diagnosi funzionale educativa? La DF deriva da un lavoro interdisciplinare, che vede la collaborazione degli insegnanti degli operatori dell ASL e dei familiari. Punti di forza e di deficit dell alunno, sul quale costruire una serie di obiettivi e di attività concrete, individualizzate sull alunno, sul contesto e sulle risorse
27 Perché DF su base ICF? Piú dettagliata, è descrittiva! Informazioni legate alla vita concreta Più complessa: più informazioni su esperienze reali della persona Mette in relazione caratteristiche del contesto e del soggetto Fonda sulla collaborazione con famiglie e insegnanti
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34 Sintetizzare i risultati della DF in modo significativo Le informazioni raccolte nell osservazione vengono confrontate e sintetizzate nelle aree significative: condizioni corporee; funzioni corporee; strutture corporee; attività personali; partecipazione sociale; fattori contestuali ambientali; fattori contestuali personali
35 Prima di passare al Profilo Dinamico Funzionale definire in maniera anche non perfettamente dettagliata quelli che sono i punti di FORZA e i punti di DEBOLEZZA dell alunno. Indicazioni pratiche per la stesura degli obiettivi a tutti tre i livelli (lungo, medio, breve termine).
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37 Profilo di funzionamento dell alunno PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Trasforma i dati dell osservazione (Diagnosi funzionale - DF) in obiettivi a breve termine rispetto a precise priorità. È un processo a più fasi
38 Profilo Dinamico Funzionale fino ad oggi Redatto da personale delle AA.SS.LL, insegnanti e genitori Indica il prevedibile livello di sviluppo che l alunno con disabilità possiede nei tempi brevi (6 mesi) e nei tempi medi (2 anni) Evidenzia bisogni e risorse dell alunno in diversi ambiti (uguali alla Diagnosi Funzionale l aggiunta della voce apprendimento ) Va rivisto alla fine della scuola dell infanzia, della primaria, della secondaria di I e II grado (secondo Decreto di Modifica del 2006 devono essere pronti in tempi utili per l avvio di pratiche amministrative e organizzative)
39 Sviluppi del Profilo Dinamico Funzionale INTESA STATO REGIONI 2008 Prevede l unificazione del PDF alla DF e che corrisponda, in coerenza con l approccio ICF il Profilo di Funzionamento della persona Prevede altri momenti di aggiornamento del Profilo di Funzionamento: fine della II e della IV SP, fine della II SSI, fine della seconda e della quarta SSII.
40 4 fasi del Pdf 1. Sintetizzare i risultati della DF in modo significativo; 2. Definire gli obiettivi a lungo termine; 3. Scegliere gli obiettivi a medio termine; 4. Definire gli obiettivi a breve termine e le sequenze di sotto-obiettivi.
41 Obiettivi a lungo termine Sono obiettivi che idealmente ci piacerebbe raggiungere in una prospettiva temporale compresa tra gli 1 e i 3 anni circa. Sono una sorta di obiettivi teorici, cioè quelli che derivano dalle sintesi fatte in precedenza.
42 Obiettivi a medio termine Sono quelli raggiungibili nel corso dell anno scolastico, in un periodo di tempo tra i 6 mesi e 1 anno. Sono obiettivi effettivi sui quali si inizia a lavorare e per il quale si devono iniziare a pensare materiali e tecniche.
43 Obiettivi a breve termine e sotto sequenze Gli obiettivi a medio termine devono essere scomposti in sequenze di sotto-obiettivi più accessibili per l alunno. - ridurre la difficoltà dell obiettivo semplificando le richieste di corretta esecuzione; - ridurre la difficoltà dell obiettivo attraverso l uso di aiuti necessari e sufficienti; - ridurre la difficoltà dell obiettivo attraverso l analisi del compito
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45 Fase successiva - PEI Le informazioni sistematizzate all interno della griglia del PDF ci permettono di passare alla fase successiva, cioè nel documento del PEI nel quale vengono elaborate: 1. metodologie didattico-educative 2. soluzioni operative 3. materiali rispetto agli obiettivi.
46 Il documento del PEI vero e proprio E il documento più sentito E il documento che fa da collegamento fra i bisogni del bambino con disabilità e il curriculum della classe Importante che coinvolga il maggior numero possibile di soggetti per garantire la completezza della programmazione educativa Sottoposto a verifica almeno in sede di valutazione
47 SCHEDA DI PIANIFICAZIONE AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione den'apprendimento PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO 3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali personale OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: saper copiare in autonomia semplici elementi rappresentati mantenendo l attenzione per tempi crescenti; saper compiere delle semplici azioni in relazione al contesto di vita. (Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale) ATTIVITÀ, METODOLOGIE E FACILITATORI (1) INTERVENTO -SCUOLA Svolgere semplici compiti contestualizzati alle discipline e all indirizzo della scuola che prevedano l esecuzione di azioni ripetitive via via più complesse e per tempi progressivamente più lunghi. Metodologie: strutturazione degli spazi, tempi e ambienti al fine di farle acquisire una certa autonomia. INTERVENT O -EQUIPE INTERVENTO-FAMIGLIAINTERVENTO EXTRA- SCUOLA Svolgere semplici Coinvolgere gli compiti in relazione al operatori della contesto familiare piscina per quali: apparecchiare, sviluppare questo sparecchiare, piegare obiettivo. la biancheria, ecc. Svolgere anche compiti assegnati dalla scuola. Facilitatore: organizzazione del calendario. TEMPI DI RFAI I77A7IONF VERIFICA: TEMPI E STRUMENTI RISULTATI ATTESI L intero anno scolastico Verifiche ogni 2-3 mesi Osservazione sistematica Miglioramento graduale nell autonomia e nei tempi di attenzione. L intero anno scolastico Verifiche ogni 2-3 mesi Osservazione sistematica Miglioramento graduale nell'autonomia e nei tempi di attenzione.
48 SCHEDA DI PIANIFICAZIONE AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione dell'apprendimento 3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali personale OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: saper comunicare in modo chiaro, coerente e contestualizzato; saper rispettare i ritmi della conversazione migliorando l ascolto e ampliando i tempi (Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale) ATTIVITÀ, METODOLOGIE E FACILITATORI (1) TEMPI DI REALIZZAZIONE VERIFICA: TEMPI E STRUMENTI INTERVENTO - SCUOLA Prevedere momenti strutturati di conversazione a due inizialmente su argomenti personali e poi più generali aumentando i Intero anno scolastico 2-3 mesi Osservazione sistematica INTERVENTO - EQUIPE INTERVENTO EXTRA- INTERVENTO-FAMIGLIA SCUOLA Organizzazione dei Migliorare il tempi di conversazione coordinamento con l operatore alla comunicazione Intero anno scolastico 2-3 mesi Osservazione sistematica RISULTATI ATTESI Aumento dei tempi e della capacità di ascolto e un miglioramento nell utilizzo del linguaggio verbale Aumento dei tempi e della capacità di ascolto e un miglioramento nell utilizzo del linguaggio verbale
49 SCHEDA DI PIANIFICAZIONE AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione dell'apprendimento 3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali personale OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: saper utilizzare le formule di cortesia in modo adeguato (Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale) ATTIVITÀ, METODOLOGIE E FACILITATORI (1) TEMPI DI REALIZZAZIONE VERIFICA: TEMPI E STRUMENTI INTERVENTO - SCUOLA Utilizzare le formule di cortesia nei momenti di rapporto privilegiato da estendere poi nel contesto classe (salutare, permesso). Intero anno scolastico Osservazione sistematica INTERVENTO - EQUIPE INTERVENTO EXTRA- INTERVENTO-FAMIGLIA SCUOLA Utilizzare le formule di cortesia nei momenti di rapporto privilegiato. Intero anno scolastico Osservazione sistematica RISULTATI ATTESI Utilizzo funzionale delle formule di cortesia Utilizzo funzionale delle formule di cortesia
50 SCHEDA DI PIANIFICAZIONE 3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione principali den'apprendimento personale OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO:imparare a maneggiare e utilizzare in modo appropriato semplici strumenti di uso quotidiano (Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale) ATTIVITÀ, METODOLOGIE E FACILITATORI (1) TEMPI DI REALIZZAZIONE INTERVENTO - SCUOLA Migliorare la motricità fine attraverso l utilizzo della penna, delle forbici, pennelli colori, cucitrice. Intero anno scolastico INTERVENTO -EQUIPE INTERVENTO-FAMIGLIA Utilizzo delle posate, delle forbici, tronchetto per le unghie, ecc. Intero anno scolastico INTERVENTO EXTRA- SCUOLA VERIFICA: TEMPI E STRUMENTI Prove strutturate Osservazione sistematica RISULTATI ATTESI Utilizzare con maggior precisione alcuni strumenti di uso quotidiano. Utilizzare con maggior precisione alcuni strumenti di uso quotidiano.
51 SCHEDA DI PIANIFICAZIONE AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione dell'apprendimento 3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali personale OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: saper utilizzare un mezzo di trasporto pubblico accompagnata (Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale) ATTIVITÀ, METODOLOGIE E FACILITATORI (1) INTERVENTO -SCUOLA INTERVEN TO - EQUIPE Concorda sulle modalità Organizzare delle uscite 2 d interven volte al mese utilizzando to l autobus, accompagnata da un adulto. INTERVENTO-FAMIGLIA Organizzare una volta alla settimana un uscita con l autobus decidendo un percorso da memorizzare per poter acquisire un semplice itinerario. INTERVENTO EXTRA- SCUOLA TEMPI DI REALIZZAZIONE VERIFICA: TEMPI E STRUMENTI Imparare ad acquistare e obliterare il biglietto e ad assumere un comportamento adeguato Inte ro anno scolastico Osservazione sistematica Comunica zioni scuolaequipe Intero anno scolastico Osservazione sistematica Comunicazioni scuola-famiglia Avere un comportamento adeguato all interno del mezzo (obliterare il biglietto, suonare il campanello e riconoscere la RISULTATI ATTESIfermata su un solo percorso). Avere un comportamento adeguato all interno del mezzo ( obliterare il biglietto, suonare il campanello e riconoscere la fermata su un solo percorso).
52 SCHEDA DI PIANIFICAZIONE AREE: 1) Cognitiva e 2) Comunicazione dell'apprendimento 3) Relazionale 4) Motorio-prassica 5) Autonomia 6) Arre di vita principali personale OBIETTIVI PRIORITARI DI SVILUPPO: migliorare l autonomia nel prendersi cura della propria persona (Si fa riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Profilo Dinamico Funzionale) ATTIVITÀ, METODOLOGIE E FACILITATORI (1) TEMPI DI REALIZZAZIONE INTERVENTO - SCUOLA Dare indicazione sulla cura della sua persona in momenti prestabiliti come : lavarsi le mani, i denti, tagliarsi le unghie e Intero ann o scolastico INTERVENTO - EQUIPE INTERVENTO- FAMIGLIA Le stesse attività si prevedono in azioni parallele INTERVENTO EXTRA- SCUOLA Attività e collaborazione con gli operatori della piscina. Intero anno scolastico Intero anno scolastico VERIFICA: TEMPI E STRUMENTI Osservazioni e prove pratiche Osservazioni e prove pratiche Osservazioni e prove pratiche RISULTATI ATTESI Riconoscere in autonomia il momento di lavarsi le mani, i denti, tagliarsi le unghie e pettinarsi. Riconoscere in Svolgere semplici autonomia il azioni in autonomia momento di lavarsi le legate alla cura della mani, i denti, propria persona tagliarsi le unghie e pettinarsi.
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