Le ragioni della politica regionale : le nuove disparità regionali determinate dall allargamento dell UE a 25

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1 Le ragioni della politica regionale : le nuove disparità regionali determinate dall allargamento dell UE a 25

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4 Le ragioni della politica regionale : il rilancio della Strategia di Lisbona e l attuazione della Strategia di Goteborg Gli obiettivi della Strategia di Lisbona (2000) Uno spazio attraente per investire e lavorare Conoscenza e innovazione quali motori di una crescita durevole Crescita e occupazione a favore della coesione sociale Come arrivarci La Commissione ha deciso che nei programmi sostenuti dai Fondi strutturali e dal Fondo di coesione vi sia maggiore spazio per gli investimenti nella conoscenza, nell innovazione, nelle capacità in materia di ricerca, nell istruzione e nella formazione professionale. Sono stati stabiliti 117 indicatori (long list) raggruppati per grandi aree tematiche: contesto economico generale, occupazione, innovazione e ricerca, riforme economiche, ambiente e coesione sociale.

5 Le ragioni della politica regionale : il rilancio della Strategia di Lisbona e l attuazione della Strategia di Goteborg Gli obiettivi della Strategia di Goteborg (2001) Lo sviluppo sostenibile è un obiettivo fondamentale fissato dai trattati europei. Tale obiettivo comporta che le politiche economiche, sociali e ambientali debbano essere affrontate in modo sinergico. La strategia per lo sviluppo sostenibile è basata sul principio secondo cui gli effetti economici, sociali e ambientali di tutte le politiche dovrebbero essere esaminati in modo coordinato e presi in considerazione nel processo decisionale. Gli obiettivi della Strategia di Goteborg La strategia di Goteborg prevede che tutte le principali politiche siano sottoposte ad una valutazione d impatto sotto il profilo della sostenibilità e tende altresì a migliorare il coordinamento delle strategie nazionali esistenti.

6 Gli obiettivi di sviluppo regionale nel periodo Gli obiettivi di sviluppo regionale rimangono tre: Convergenza (ex Obiettivo 1) Promuovere condizioni che favoriscano la crescita e fattori che portino a una convergenza reale per gli Stati membri e le regioni meno sviluppati Competitività regionale e occupazione (ex Obiettivo 2) Rafforzare la competitività, l attrattività e l occupazione delle regioni mediante l innovazione, la promozione della società della conoscenza, l imprenditorialità, la protezione dell ambiente e l adattamento della forza lavoro e l investimento nelle risorse umane Cooperazione territoriale europea Rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte a livello locale e regionale, la cooperazione transnazionale volta a uno sviluppo territoriale integrato e la cooperazione e lo scambio di esperienze a livello interregionale

7 Obiettivi di sviluppo regionale

8 Come cambia la geografia della politica regionale dal al

9 Gli obiettivi di sviluppo regionale nel periodo Convergenza (ex Obiettivo 1) Promuovere condizioni che favoriscano la crescita e fattori che portino a una convergenza reale per gli Stati membri e le regioni meno sviluppati Aree interessate 84 regioni con una popolazione di 154 milioni di persone, il cui PIL pro capite è inferiore a 75% della media comunitaria 16 regioni in regime di phasing-out con 16,4 milioni di abitanti il cui PIL supera di poco la soglia a causa dell effetto statistico dell UE allargata (sarebbero dentro con UE 15)

10 Gli obiettivi di sviluppo regionale nel periodo Competitività regionale e occupazione (ex Obiettivo 2) Rafforzare la competitività, l attrattività e l occupazione delle regioni mediante l innovazione, la promozione della società della conoscenza, l imprenditorialità, la protezione dell ambiente e l adattamento della forza lavoro e l investimento nelle risorse umane Aree interessate le 168 regioni (pari a 314 milioni di abitanti) non incluse nell Obiettivo Convergenza 13 regioni. per 19 milioni di abitanti, in regime di phasing-in, oggetto di stanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di regioni Obiettivo 1

11 Gli obiettivi di sviluppo regionale nel periodo Cooperazione territoriale europea Rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte a livello locale e regionale, la cooperazione transnazionale volta a uno sviluppo territoriale integrato e la cooperazione e lo scambio di esperienze a livello interregionale La popolazione che vive nelle zone transfrontaliere corrisponde a 181,7 milioni (37,5% della popolazione complessiva dell UE). Cooperazione transfrontaliera: interessa le regioni di livello NUTS 3 situate lungo tutte le frontiere terrestri interne e talune frontiere terrestri esterne, nonché tutte le regioni di livello NUTS 3 lungo le frontiere marittime separate da una distanza massima di 150 km. Cooperazione transnazionale: elenco delle regioni ammissibili è stato approvato dalla Commissione nella decisione del 31 ottobre 2006 Cooperazione interregionale: sono ammissibili tutte le regioni d Europa.

12 L obiettivo Cooperazione territoriale europea Cooperazione transfrontaliera Cooperazione transnazionale

13 Gli obiettivi di sviluppo regionale in Italia nel periodo

14 Gli obiettivi di sviluppo regionale in Italia nel periodo I regimi di Phasing Out o Phasing In sono determinati dal valore percentuale del PIL rispetto alla media della UE a 25 stati membri o a 15 stati membri Obiettivo Convergenza a pieno titolo = PIL inferiore al 75% alla media UE a 25 Calabria (68,1 su EUR 25), Campania (71,5), Puglia (71,3) e Sicilia (71,6) In Phasing Out dall Obiettivo Convergenza = PIL inferiore al 75% della media UE a 15 ma superiore alla media UE a 25 Basilicata (77,3 su EUR 25 e 72,5 su EUR 15). In Phasing In nell Obiettivo Competitività = PIL da Obiettivo Competività ma precedente status di regione Ob.1 Sardegna (83,4 su EUR 25 e 76,1 su EUR 15).

15 La programmazione a livello nazionale: il Quadro Strategico Nazionale (QSN) Il Quadro Strategico Nazionale ha l obiettivo di definire la programmazione ed indirizzare le risorse che la politica di coesione prevede per l Italia, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord. a) Traccia un bilancio quantitativo e qualitativo degli effetti della precedente programmazione; b) Indica i macro-obiettivi e le priorità cui la programmazione operativa delle regioni dovrà attenersi; c) Definisce l elenco e la dotazione finanziaria per: POR delle regioni Convergenza; POR delle regioni Competitività e occupazione; Programmi Operativi Nazionali (Sicurezza, Istruzione, Ricerca e Competitività, Reti e Mobilità, Governance e Assistenza tecnica, Azioni di Sistema; Programmi Operativi Interregionali

16 Gli strumenti della politica regionale in Italia nel periodo Il QSN si attua ancora tramite Programmi Operativi, documenti che declinano le priorità strategiche per temi rilevanti a livello nazionale o per ambiti regionali, sub-regionali o interregionali. 2. Nel ciclo di programmazione i 66 PO sono monofondo, ciascun PO sarà cofinanziato da un solo Fondo strutturale. 3. Ci sono dunque 42 PO finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e 24 PO finanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE). Complessivamente per il periodo , la politica regionale unitaria ha una dotazione di 122 miliardi di euro: l 85% (100 miliardi di euro) sono destinati alla Macroarea Mezzogiorno il 30 % del FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate) è riservato al Mezzogiorno

17 Gli strumenti della politica regionale in Italia nel periodo I Programmi Operativi sono delle seguenti tipologie. Nazionali (PON): in settori con particolari esigenze di integrazione a livello nazionale, la cui Autorità di Gestione è una Amministrazione Centrale (5 FESR, 3 FSE) Regionali (POR): multisettoriali, riferiti alle singole regioni gestiti dalle Amministrazioni Regionali. Per ciascuna Regione vi è un POR FESR e un POR FSE (21 FESR, 21 FSE) Interregionali (POIN): su tematiche in cui risulta particolarmente efficace un azione fortemente coordinata fra Regioni che consenta di cogliere economie di scala e di scopo nell attuazione degli interventi (Energia, Attrattori culturali naturali e turismo); Programmi per la Cooperazione territoriale europea

18 I Programmi Operativi Nazionali del QSN Convergenza PON FESR PON FSE Programmi Nazionali Mezzogiorno FAS PON Sicurezza per lo Sviluppo X PON Ambienti per l apprendimento PON Competenze per lo Sviluppo X X PNM Istruzione X X PON Ricerca e Competitività X PNM Ricerca e Competitività X PON Reti e Mobilità X PNM Reti e Mobilità X PON Governance e AT PON Governance e Azioni di Sistema X X PNM Governance e AT X X Competitività Territoriale e occupazione PON FSE PON Azioni di Sistema X

19 I Programmi di Cooperazione Terrritoriale del QSN PO Cooperazione Transfrontaliera PO ENPI-CBC PO IPA PO Cooperazione Transnazionale PO Italia-Francia frontiera marittima PO Italia-Svizzera PO Italia-Austria PO Italia-Grecia PO Italia-Malta PO IPA-CBC Adriatico PO Spazio Alpino PO Europa Centrale PO Europa Sud-orientale PO Mediterraneo Cooperazione Territoriale PO Italia-Francia Alpi (ALCOTRA) PO Italia-Slovenia PO ENPI-CBC Italia-Tunisia PO ENPI-CBC Bacino Mediterraneo PO FESR X X X X X X FESR+ENPI FESR+ENPI FESR+ENPI FESR+IPA X X X X

20 La politica regionale in Italia nel periodo : lezioni e discontinuità rispetto alla programmazione Centralità sul benessere dei cittadini, la qualità della vita e l accessibilità ai servizi 2. Accrescere la selettività degli interventi, anche attraverso obiettivi di servizio 3. Dare dimensione interregionale e extranazionale alla programmazione 4. Accrescere la mobilitazione del capitale privato

21 I contenuti strategici della politica regionale in Italia nel periodo Macro-Obiettivi (a) (b) (c) (d) Sviluppare i circuiti della conoscenza; Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l inclusione sociale nei territori; Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza; Internazionalizzare e modernizzare l economia, la società e le amministrazioni. All interno dei macro-obiettivi sono state definite le 10 Priorità tematiche del Quadro.

22 I contenuti strategici della politica regionale in Italia nel periodo Obiettivi 1. Sviluppare i circuiti della conoscenza 2. Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l'inclusione nei territori 3. Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza Priorità del QSN 1. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane 2. Ricerca e innovazione per la competitività 3. Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo 4. Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l attrattività territoriale 5. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l attrattività e lo sviluppo 6. Reti e collegamenti per la mobilità 7. Competitività dei sistemi produttivi locali e occupazione 8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani 4. Internazionalizzare e modernizzare l economia, la società e le amministrazioni 9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse 10. Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali e efficaci

23 La programmazione in Sicilia La programmazione regionale dunque non prevede più un unico programma operativo (POR) per tutti i fondi ma un Programma operativo per ognuno dei Fondi strutturali: Un PO FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale), che interviene prevalentemente sulle infrastrutture e gli investimenti produttivi (AdG: Presidenza, Dipartimento Programmazione) Un PO FSE (Fondo Sociale Europeo), che interviene prevalentemente sulle politiche sociali per la formazione, l inserimento professionale, il supporto alle categorie svantaggiate (AdG: Assessorato Regionale del Lavoro) Un Programma di Sviluppo Rurale (PSR) per lo sviluppo del sistema agro-alimentare con l impiego del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), e per lo (AdG: Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste)

24 Il PO FSE Sicilia Le priorità di intervento: Asse Prioritario 1: Adattabilità Asse Prioritario 2: Occupabilità Asse Prioritario 3: Inclusione Sociale Asse Prioritario 4: Capitale Umano Asse Prioritario 5: Transnazionalità e Interregionalità Asse Prioritario 6: Assistenza Tecnica Asse Prioritario 7: Capacità Istituzionale

25 Il PSR Sicilia Le priorità di intervento: Asse 1 Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale Asse 2 Miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale Asse 3 Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell economia rurale

26 Come funziona un Programma Operativo I programmi operativi cofinanziati da risorse comunitarie hanno in genere la seguente struttura: Analisi di contesto (Valutazione ex-ante, lezioni dall esperienza) Strategia (Finalità e Obiettivi generali) Priorità di Intervento (generalmente articolati in assi) (Obiettivi operativi, Contenuti/Attività, Misure e Azioni ammissibili, Beneficiari) Procedure e modalità di attuazione (AdG, valutazione e selezione delle operazioni, flussi finanziari, eventuali forme di coordinamento) Quadro finanziario

27 Il PO FESR Sicilia Il PO FESR è lo snodo della politica comunitaria regionale. Sarà accompagnato da un Documento Unico di Programmazione (DUP) che dovrà coordinare la programmazione dei diversi fondi e stabilire anche le forme di integrazione tematica e territoriale. Il PO FESR è strutturato come segue: a) La descrizione della situazione di contesto b) La strategia e gli obiettivi di sviluppo regionale c) Le priorità di intervento articolate in 7 assi prioritari d) Elenco dei grandi progetti e) Le modalità di attuazione

28 Sicilia: criticità e lezioni dall esperienza della programmazione a) Forti difficoltà di attuazione, soprattutto delle misure a più alto valore aggiunto come ricerca, innovazione, sviluppo sostenibile b) Ritardi nella raccolta differenziata, nella gestione delle aree protette e dei beni culturali c) Lentezza nella attuazione delle infrastrutture per la mobilità urbana, intermodalità, logistica d) Internazionalizzazione delle imprese e messa in sistema in termini distrettuali e di filiera e) Nei PIT, scarsi risultati negli interventi immateriali ed eccessiva complessità delle relazioni con il livello regionale

29 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 1: Reti e collegamenti per la mobilità OBIETTIVO SPECIFICO 1.1: Completare, qualificare funzionalmente e potenziare la rete di trasporto ferroviaria e stradale, sia primaria che secondaria, al fine di migliorare l accessibilità ed accrescere la competitività del territorio. OBIETTIVO SPECIFICO 1.2: Accrescere la dotazione e la funzionalità dei nodi infrastrutturali in grado di favorire l intermodalità e l ottimale trasporto delle merci e delle persone, con particolare attenzione alla specificità insulare del territorio. OBIETTIVO SPECIFICO 1.3: Migliorare le condizioni di circolazione di merci e persone, riducendo la mobilità con mezzo proprio nelle aree urbane, potenziando i sistemi di trasporto pubblico di massa e ottimizzando l'offerta di trasporto attraverso le reti immateriali.

30 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 2: Uso efficiente delle risorse naturali OBIETTIVO SPECIFICO 2.1: Promuovere la diffusione delle fonti rinnovabili e favorire la razionalizzazione della domanda di energia, adeguare e monitorare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione OBIETTIVO SPECIFICO 2.2: Completare gli investimenti infrastrutturali già previsti dalla programmazione vigente, e attuare la pianificazione settoriale e territoriale specie per conformarsi alla normativa ambientale nel settore idrico ed alla Direttiva CE 2000/60 OBIETTIVO SPECIFICO 2.3: Attuare la pianificazione nel settore forestale e del rischio idrogeologico, sismico, vulcanico, industriale e ambientale e attuare i piani di prevenzione del rischio sia antropogenico che naturale OBIETTIVO SPECIFICO 2.4: Migliorare l efficienza nella gestione dei rifiuti, sostenendo la nascita di un tessuto produttivo nel comparto del riciclaggio e promuovendo interventi di riqualificazione e risanamento ambientale di grande impatto

31 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 3: Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico-ambientali per l attrattività turistica e lo sviluppo OBIETTIVO SPECIFICO 3.1: Valorizzare i beni e le attività culturali per aumentare l attrattività dei territori, per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti OBIETTIVO SPECIFICO 3.2: Rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la bio-diversità in un ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo OBIETTIVO SPECIFICO 3.3: Rafforzare la competitività del sistema turistico siciliano attraverso l ampliamento, la riqualificazione e la diversificazione dell offerta turistica ed il potenziamento di investimenti produttivi delle filiere turistiche

32 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 4: Diffusione della ricerca, dell innovazione e della società dell informazione OBIETTIVO SPECIFICO 4.1: Promuovere e favorire la collaborazione tra sistema pubblico della ricerca e imprese private favorendo la cooperazione e il trasferimento tecnologico prevalentemente nell ambito di distretti tecnologici e clusters produttivi e introdurre innovazioni presso le PMI, i consorzi di imprese e i distretti produttivi OBIETTIVO SPECIFICO 4.2: Potenziare attraverso l utilizzo delle TIC la capacità competitiva del sistema delle PMI e allargare i benefici per i cittadini derivanti dalla diffusione delle TIC.

33 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 5: Sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi produttivi locali OBIETTIVO SPECIFICO 5.1: Consolidare e potenziare il tessuto imprenditoriale siciliano, incentivando la crescita dimensionale delle PMI, lo sviluppo di distretti e la formazione di gruppi di imprese, facilitando l accesso al credito e rafforzando le agglomerazioni esistenti con la riqualificazione delle aree industriali e produttive, in un ottica di miglioramento della qualità e della competitività complessiva del sistema delle imprese OBIETTIVO SPECIFICO 5.2: Potenziare la capacità di espansione delle imprese siciliane in mercati extra-regionali ed internazionali

34 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri OBIETTIVO SPECIFICO 6.2: Creare nuove centralità e valorizzare le trasformazioni in atto nelle città, realizzando nuovi poli di sviluppo e identità locali a rilevanza sovra-locale

35 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 7: Governance, capacità istituzionali e assistenza tecnica OBIETTIVO SPECIFICO 7.1: Rafforzare le capacità tecniche di gestione del territorio dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali OBIETTIVO SPECIFICO 7.2: Creare condizioni di contesto favorevoli alla diffusione della legalità

36 I grandi progetti del PO FESR Sicilia

37 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 1: Reti e collegamenti per la mobilità Esempi di Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 1.1: Completare, qualificare funzionalmente e potenziare le rete di trasporto ferroviaria e stradale, sia primaria che secondaria, al fine di migliorare l accessibilità ed accrescere la competitività del territorio. Obiettivo operativo 1.1.1: Completare e adeguare i principali assi ferroviari azioni volte a migliorare la capacità e la funzionalità degli assi ferroviari principali. In particolare, sono previsti interventi volti al completamento del raddoppio della linea ferroviaria del Corridoio 1 Reti TEN (Berlino Messina - Palermo Aeroporto Falcone Borsellino), con priorità al tratto funzionale all area metropolitana di Palermo, nonché alle altre linee di collegamento tra i principali nodi urbani. (catg. nn. 16, 17). Obiettivo operativo 1.1.2: Completare e adeguare la rete stradale primaria azioni volte a garantire il completamento degli interventi già avviati nel precedente periodo di programmazione sull'autostrada Siracusa-Gela (catg. nn. 20, 22). Obiettivo operativo 1.1.3: Favorire la interconnessione tra reti e nodi principali azioni volte al collegamento tra reti stradali e ferroviarie e porti, aeroporti ed interporti, allo scopo di realizzare e adeguare i collegamenti dei nodi alle reti principali (collegamento delle aree metropolitane e delle città con gli aeroporti, porti e stazioni principali) (catg. nn. 16, 17, 20, 22, 23), interventi per realizzare l interconnessione tra le infrastrutture logistiche primarie e intermodali (catg. nn. 16, 22, 23).

38 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 2: Uso efficiente delle risorse naturali Esempi di Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 2.1: Promuovere la diffusione delle fonti rinnovabili e favorire la razionalizzazione della domanda di energia, adeguare e monitorare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione. Obiettivo operativo 2.1.1: Favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili, attivando filiere produttive di tecnologie energetiche, agroenergetiche e biocarburanti interventi per la costituzione di filiere produttive di ambito regionale nel campo delle fonti rinnovabili anche attraverso progetti pilota a carattere innovativo (specie nei settori del solare termico a bassa e alta temperatura, solare fotovoltaico, biomassa, mobilità sostenibile, ecoefficienza), biocarburanti e idroelettrico, da attuare in sinergia con l azione di incentivazione alla trasformazione e commercializzazione sulle colture energetiche no food (catg. nn. 6, 40, 41, 42); azioni di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili, da parte di enti locali ed altri soggetti pubblici nonché in favore di aree produttive da attuare, laddove necessario, in sinergia con le azioni del PRSR Sicilia (catg. nn. 39, 40, 41, 42);

39 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 3: Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico-ambientali per l attrattività turistica e lo sviluppo Esempi di Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 3.1: Valorizzare i beni e le attività culturali per aumentare l attrattività dei territori, per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti Obiettivo operativo 3.1.1: Promuovere la qualificazione, la tutela e la conservazione del patrimonio storico-culturale, favorendone la messa a sistema e l integrazione con i servizi turistici, anche al fine di aumentare l attrattività dei territori azioni di restauro, recupero e promozione dei siti di maggiore valore storico, archeologico, monumentale presenti sul territorio regionale in continuità con la precedente programmazione, attraverso la gestione integrata degli interventi realizzati e in stretta sinergia con gli interventi del POI (catg. nn. 58, 59, 60); interventi di sostegno al recupero e all adeguamento strutturale e funzionale dell eredità Storico-culturale, quali biblioteche, musei, archivi, teatri e altre tipologie di beni di interesse culturale e architettonico, anche attraverso l attivazione di partenariati pubblicoprivati (catg. nn. 58, 59, 60);

40 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 4: Diffusione della ricerca, dell innovazione e della società dell informazione Esempi di Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 4.2: Potenziare attraverso l utilizzo delle TIC la capacità competitiva del sistema delle PMI e allargare i benefici per i cittadini derivanti dalla diffusione delle TIC Obiettivo Operativo 4.2.1: Diffusione delle TIC per potenziare la capacità competitiva del sistema delle PMI azioni di incentivazione per la promozione dell e-commerce nelle PMI e per l applicazione delle TIC alla gestione dei processi produttivi nei settori manifatturieri a più elevato potenziale. Nello specifico, l intervento sarà diretto a migliorare l efficienza produttiva e gestionale e la logistica nelle imprese manifatturiere con più di 10 addetti e nei cluster produttivi (anche con soluzioni di tipo B2B) e ad incrementare, nel sistema delle PMI, la capacità di penetrazione all estero attraverso il canale telematico (B2C) nell ambito di settori con specificità regionale (catg. n. 14); azioni di incentivazione alla nascita di nuove PMI di servizi nell ambito delle applicazioni TIC (catg. n. 7); sviluppo di sistemi di competitive intelligence a livello di settore, finalizzati a consentire alle imprese un più facile accesso alle innovazioni di prodotto e di processo rilevanti nel settore di riferimento (catg. n. 15).

41 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 5: Sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi produttivi locali Esempi di Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 5.1: Consolidare e potenziare il tessuto imprenditoriale siciliano, incentivando la crescita dimensionale delle PMI, lo sviluppo di distretti e la formazione di gruppi di imprese, facilitando l accesso al credito e rafforzando le agglomerazioni esistenti con la riqualificazione delle aree industriali e produttive, in un ottica di miglioramento della qualità e della competitività complessiva del sistema delle imprese Obiettivo operativo 5.1.1: Sostenere lo sviluppo e il rafforzamento di distretti produttivi e gruppi di imprese e realizzare i servizi comuni volti a superare deficit conoscitivi e relazionali delle imprese azioni di realizzazione di servizi comuni (promozione, marketing, logistica, servizi informativi, certificazione ambientale e di origine prodotti, rapporti con la PA, ecc.) in favore di imprese distrettuali o gruppi di imprese, interventi volti a promuovere servizi di assistenza tecnica alle imprese (catg. nn. 5, 6, 8, 9); azioni innovative a sostegno delle imprese appartenenti a filiere produttive o a gruppi di imprese (catg. nn. 3, 5, 8, 9, 15); interventi integrati di eco-innovazione dei processi produttivi (risparmio energetico e idrico, riduzione delle emissioni atmosferiche, riduzione della produzione di rifiuti) ma anche organizzativi e logistici in un ottica di distretto produttivo (catg. nn. 5, 6); azioni finalizzate al superamento del deficit di conoscenze e di relazioni produttive tipico della micro e piccola impresa (catg. nn. 3, 5).

42 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri. Obiettivo operativo 6.1.1: Realizzare strutture ed interventi a scala urbana per l insediamento e lo sviluppo di attività e servizi, anche a supporto del sistema imprenditoriale interventi di riqualificazione integrata, con criteri di qualità architettonica ed edilizia sostenibile, per l insediamento, l incubazione ed il rafforzamento di funzioni e servizi urbani e metropolitani, anche tramite riuso di strutture esistenti o forme di comodato del patrimonio immobiliare pubblico in disuso (catg. n. 61); azioni volte alla realizzazione, riallocazione, ammodernamento, riqualificazione di infrastrutture e servizi per l innovazione degli enti fieristici di Palermo e Messina, anche attraverso il riuso o l acquisizione di aree e/o strutture esistenti in disuso, in conformità con quanto disposto dall'art. 55 del Regolamento 1083/2006 (catg. nn. 9, 78); interventi di riqualificazione e/o completamento di strutture per l educazione pre-scolare, la formazione scolastica o universitaria finalizzati alla offerta di servizi territoriali (sociali, sociosanitari, culturali, sportivi ecc.) e per la conciliazione tra vita lavorativa e familiare (catg. nn. 61, 75, 77, 79); interventi di infrastrutturazione informatica ed implementazione dei sistemi informativi per la gestione delle politiche strategiche ed ambientali in ambito urbano e territoriale (catg. n. 11).

43 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri. Obiettivo operativo 6.1.2: Potenziare i poli sanitari regionali ed adottare tecnologie avanzate per la qualificazione dei servizi azioni per l incremento della dotazione di apparecchiature ad alta tecnologia nei poli sanitari regionali (catg. nn. 11, 61, 76); interventi di collegamento a poli sanitari di eccellenza, anche extraregionali, anche attraverso l integrazione delle prestazioni mediante TIC ed una gestione coordinata degli interventi in materia di SI (catg. nn. 11, 61, 76); investimenti strutturali per l innalzamento della salubrità delle strutture ospedaliere (catg. nn. 61, 76).

44 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri. Obiettivo operativo 6.1.3: Adeguare a criteri di qualità ambientale e sociale le strutture dei servizi e della mobilità urbana adozione di sistemi di certificazione ambientale e di tecnologie per risparmio energetico e idrico e per produzione di energia da fonti rinnovabili nei centri di servizio pubblico e negli enti fieristici (catg. nn. 6, 54); interventi a favore delle amministrazioni concedenti servizi di trasporto pubblico per il potenziamento ed il rinnovo delle flotte con veicoli a basso impatto ambientale51 (catg. nn. 26, 52); incentivi alla redazione di piani della mobilità e per lo sviluppo del car sharing (catg. n. 52); incremento della dotazione di piste ciclabili (catg. n. 24); potenziamento di sistemi di mobilità pedonale per persone con disabilità sensoriali (catg. n. 11); azioni di recupero e tutela della qualità dell aria nelle aree urbane (catg. n. 47); azioni di prevenzione e protezione in aree particolarmente a rischio di eventi naturali52 (catg.n.54).

45 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri. Obiettivo operativo 6.1.4: Rafforzare la rete dei servizi di prevenzione e delle attività orientate alle situazioni di maggiore disagio nelle aree urbane istituzione di centri unificati di informazione e accesso ai servizi, con particolare riferimento alle esigenze delle persone diversamente abili e dei cittadini extra-comunitari (catg. nn. 61, 79); adozione di TIC per il collegamento e il dialogo tra amministrazioni e cittadini in particolare dedicate all'integrazione della popolazione emarginata (catg. n. 11); interventi per l accoglienza volti a contrastare situazioni di grave disagio (persone in condizioni di povertà estrema, donne vittime di violenza) (catg nn. 61,79); interventi di promozione e sviluppo di reti integrate tra soggetti pubblici e privati per la prevenzione del rischio di marginalità sociale e per il miglioramento della qualità della vita, in coerenza con la normativa nazionale L. 328/2000 (catg. nn. 61, 79, 80).

46 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 6.2: Creare nuove centralità e valorizzare le trasformazioni in atto, realizzando nuovi poli di sviluppo e servizio di rilevanza sovra-locale Obiettivo operativo 6.2.1: Realizzare interventi di rinnovamento urbano per l insediamento di poli di sviluppo e servizi interventi di riqualificazione urbana integrata per l insediamento e/o la valorizzazione di centri di servizi (per le imprese, sociali, culturali, sportivi, sociosanitari, la prima infanzia, ecc.) quali attrattori di rango sovralocale (catg. nn. 77, 78, 79); interventi di riqualificazione infrastrutturale e/o completamento delle strutture della formazione e dell educazione pre-scolare, per rafforzare l offerta di servizi territoriali (sociali, sociosanitari, culturali, sportivi ecc.) (catg. nn. 75, 77, 79).

47 La programmazione in Sicilia: le 7 priorità del PO FESR Asse 6: Sviluppo urbano sostenibile Operazioni ammissibili OBIETTIVO SPECIFICO 6.2: Creare nuove centralità e valorizzare le trasformazioni in atto, realizzando nuovi poli di sviluppo e servizio di rilevanza sovra-locale Obiettivo operativo 6.2.2: Riqualificare e rigenerare aree in condizioni di criticità o sottoutilizzazione interventi sul patrimonio fisico ed ambientale anche finalizzati alla prevenzione e protezione in aree urbane particolarmente a rischio per eventi naturali53 (catg. n. 54); interventi di valorizzazione del ruolo della comunità locale, anche attraverso la riqualificazione e il riorientamento nella destinazione e nell uso degli spazi immobili pubblici (catg. nn. 78, 80); interventi di promozione e sviluppo di reti integrate dei servizi in coerenza con la normativa nazionale L. 328/2000 (catg. nn. 79, 80).

48 Le modalità di territorializzazione nel ciclo Nel Quadro Strategico Nazionale (QSN) , i luoghi privilegiati di intervento della politica regionale sono: 1. Città metropolitane e/o altre città (identificate a livello regionale) dotate di strutture economico-produttive trainanti, caratterizzate da concentrazione di funzioni diversificate, fornitrici di servizi e infrastrutture per i territori circostanti e di rilievo significativo per la realtà regionale. 2. Sistemi territoriali composti da agglomerazioni intercomunali caratterizzate da sistemi produttivi inter-connessi o da aree bacino per servizi a scala territoriale (ad es. ricerca, servizi sociali, turismo e cultura, tempo libero)

49 Le modalità di territorializzazione nel ciclo Gli Strumenti territoriali di attuazione dell Asse VI nel PO Fesr Sicilia sono: 1. Per l Obiettivo specifico 6.1: Potenziare i servizi urbani nelle aree metropolitane e nei medi centri Piani Integrati di sviluppo urbano (PISU) aperti a città dotate di una popolazione non inferiore a abitanti o capoluoghi di provincia.

50 Le modalità di territorializzazione nel ciclo Gli Strumenti territoriali di attuazione dell Asse VI nel PO Fesr Sicilia sono: 2. Per l Obiettivo specifico 6.2: Creare nuove centralità e valorizzare le trasformazioni in atto, realizzando nuovi poli di sviluppo e servizio di rilevanza sovra-locale Piani integrati rivolti a centri di minore dimensione (popolazione inferiore a abitanti) e in particolare: Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST) con il requisito della continuità territoriale Piani Integrati dei Servizi e di Rete (PISR) (in sospeso) non vincolati al requisito della continuità territoriale

51 Le modalità di territorializzazione nel ciclo Priorità dei Piani Integrati di Sviluppo Urbano (PISU) 1. Rafforzamento dei servizi alle imprese, con particolare riferimento alla ricerca, alla formazione e alla promozione della cultura tenendo adeguatamente conto del bacino d utenza ottimale in termini di minimizzazione dei costi di gestione; 2. Consolidamento delle relazioni con altri centri, ad esempio in termini di bacini di gravitazione o pendolarismo, ovvero per quanto concerne la multipolarità che connota alcune aree urbane; 3. Superamento delle principali problematiche ed emergenze in tema di inclusione, marginalità e coesione sociale.

52 Le modalità di territorializzazione nel ciclo Linee strategiche per i Piani Integrati di Sviluppo Urbano (PISU) 1. la promozione delle città e il ruolo delle aree urbane nell ambito dello sviluppo regionale, attraverso azioni che dovranno mirare alla promozione dell imprenditorialità, all innovazione e allo sviluppo di servizi, in particolare di quelli rivolti alle imprese. Tale linea dovrà inoltre provvedere a sostenere l attrattività del capitale umano ad alta qualificazione anche attraverso misure volte a migliorare la qualità della vita; 2. la promozione della coesione interna alle aree urbane, attraverso il miglioramento delle condizioni dei quartieri a rischio, il recupero dell ambiente fisico, la riconversione delle aree dismesse, il risanamento di spazi pubblici esistenti e la conservazione del patrimonio storico e culturale. Inoltre, attraverso il miglioramento della pianificazione, progettazione e gestione degli spazi pubblici, le città dovranno ridurre la criminalità, contribuendo a migliorare la sicurezza effettiva e percepita di strade, parchi e spazi aperti.

53 I Piani Integrati di Sviluppo Urbano (PISU) Sono attuabili in riferimento ai seguenti obiettivi operativi dell asse 6: obiettivo operativo 6.1.1: Realizzare strutture ed interventi a scala urbana per l insediamento e lo sviluppo di attività e servizi, anche a supporto del sistema imprenditoriale; obiettivo operativo 6.1.3: Adeguare a criteri di qualità ambientale e sociale le strutture dei servizi e della mobilità urbana; obiettivo operativo 6.1.4: Rafforzare la rete dei servizi di prevenzione e delle attività orientate alle situazioni di maggiore disagio nelle aree urbane

54 Le modalità di territorializzazione nel ciclo I Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST): I Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST) sono strumento di intervento per i sistemi territoriali contigui caratterizzati da un forte connotazione identitaria che nella loro dimensione di area vasta appaiono in grado di creare nuove centralità di rilevanza sovralocale I PIST mirano all integrazione di un insieme di linee di intervento focalizzate su specifici tematismi/filiere o servizi volti a creare e/o potenziare nuove centralità in chiave produttiva o sociale, finalizzate al comune obiettivo di rafforzamento congiunto dei fattori di attrattività e coesione sociale.

55 Le modalità di territorializzazione nel ciclo I Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST): L area di intervento per la promozione di un PIST dovrebbe essere costituita da un minimo di quattro comuni contigui territorialmente con una popolazione complessiva di almeno abitanti ed avere un comune centroide al suo interno di almeno abitanti Le modalità di aggregazione dei comuni nel processo di definizione del PIST potrebbero avere come riferimento le coalizioni dei PIT proposte nella programmazione ovvero prevedere possibili allargamenti di tali coalizioni Rispetto alle coalizioni della progettazione integrata territoriale si ritiene più rilevante preservare la continuità strategica e progettuale che la continuità in termini territoriale

56 Le modalità di territorializzazione nel ciclo Priorità per i Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST): 1. valorizzazione di specifici attrattori territoriali in settori che rappresentano le effettive vocazioni produttive del sistema locale; 2. potenziamento di servizi urbani a scala territoriale (servizi sociali, culturali e turistici) costituiti da centri contigui territorialmente con scarsa diversificazione settoriale e anche differenziati per popolazione ed estensione; 3. elevato grado di integrazione inter-asse (all interno del PO FESR), inter-fondo (con il FSE ed il FEASR) e con le linee di intervento del Fondo Aree Sottoutilizzate

57 Integrazione interasse nei Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (PIST): 1.2 Ac c resc ere la dotazione e la funzionalità dei nodi infrastrutturali in grado di favorire l intermodalità e l ottimale trasporto delle merc i e delle persone, c on partic olare attenzione alla spec ific ità insulare del territorio. 2.1 Promuovere la diffusione delle fonti rinnovabili e favorire la razionalizzazione della domanda di energia, adeguare e monitorare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione. 2.2 Completare gli investimenti infrastrutturali già previsti dalla programmazione vigente e attuare la pianific azione settoriale e territoriale spec ie per c onformarsi alla normativa ambientale nel settore idric o ed in partic olare per favorire il raggiungimento della Direttiva CE 2000/ Attuare la pianific azione nel settore del risc hio idrogeologic o, sismic o, vulc anic o, industriale e ambientale e attuare i piani di prevenzione del rischio sia antropogenico che naturale 2.4 Migliorare l effic ienza nella gestione dei rifiuti, sostenendo la nasc ita di un tessuto produttivo nel c omparto del ric ic laggio e promuovendo interventi di riqualific azione e risanamento ambientale di grande impatto 3.1 Valorizzare i beni e le attività c ulturali per aumentare l attrattività dei territori, per rafforzare la c oesione soc iale e migliorare la qualità della vita dei residenti 3.2 Rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la biodiversità in un ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo 3.3 Rafforzare la c ompetitività del sistema turistic o sic iliano attraverso l ampliamento, la riqualific azione e la diversific azione dell offerta turistic a ed il potenziamento di investimenti produttivi delle filiere turistic he 4.2 Potenziare attraverso l utilizzo delle TIC la capacità competitiva del sistema delle PMI e allargare i benefici per i c ittadini derivanti dalla diffusione delle TIC 5.1 Consolidare e potenziare il tessuto imprenditoriale sic iliano, inc entivando la c resc ita dimensionale delle PMI, lo sviluppo di distretti e la formazione di gruppi di imprese, facilitando l accesso al credito e rafforzando le agglomerazioni esistenti c on la riqualific azione delle aree industriali e produttive, in un ottic a di miglioramento della qualità e della c ompetitività c omplessiva del sistema delle imprese 6.2 Creare nuove c entralità e valorizzare le trasformazioni in atto, realizzando nuovi poli di sviluppo e servizio di rilevanza sovra-loc ale. Basso Basso Basso Basso Medio Alto Alto Alto Medio Medio Alto

58 Le modalità di territorializzazione nel ciclo Requisiti dei Piani Integrati (PISU e PIST): 1. requisiti gestionali/amministrativi (dimostrata capacità gestionale, modelli di gestione innovativi) 2. requisiti finanziari (grado di partecipazione finanziaria degli enti locali) 3. requisiti economici e sociali (capacità di conseguimento dei target della programmazione)

59 Le modalità di territorializzazione nel ciclo Requisiti dei Piani Integrati (PISU e PIST): 4. requisiti tecnico-progettuali (grado di esecutività progettuale per gli interventi di tipo infrastrutturale, grado di completezza dei piani di gestione per i servizi che si intendono attivare, coerenza degli interventi con gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale vigente) 5. requisiti ambientali (presenza di azioni di riduzione del degrado e/o riqualificazione dell ambiente naturale e antropizzato, analisi dell impatto ambientale degli interventi previsti) 6. requisiti dell integrazione rispetto all idea di sviluppo (grado di integrazione progettuale e di sinergia tra gli interventi)

60 Le modalità di territorializzazione nel ciclo Requisiti dei Piani Integrati (PISU e PIST): 7. requisiti relativi al quadro programmatico (integrazione tra PI e precedenti esperienze di PI, coerenza con il quadro programmatico regionale) 8. requisiti concernenti il coinvolgimento dei partner socio-economici (ruolo e responsabilità di partner socio-economici, presenza di meccanismi sanzionatori o sostitutivi in casi di inerzia) 9. requisiti di inclusione territoriale (capacità di identificare servizi urbani territoriali in grado di produrre benefici per tutto il sistema territoriale proponente)

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