Brassicaceae o Crucifere

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1 Brassicaceae o Crucifere Famiglia ricca di specie erbacee delle regioni fredde, con foglie sparse senza stipole; fiori regolari spesso riuniti in grappoli, costituiti secondo il seguente piano: calice di 4 sepali, corolla di 4 petali disposti diagonalmente ai primi, a croce, 6 stami di cui due più corti. Brassica montana Pourr.

2 Brassica rapa stami

3 Brassicaceae o Crucifere Famiglia ricca di specie erbacee delle regioni fredde, con foglie sparse senza stipole; fiori regolari spesso riuniti in grappoli, costituiti secondo il seguente piano: calice di 4 sepali, corolla di 4 petali disposti diagonalmente ai primi (a croce), 6 stami di cui due più corti, ovario supero uniloculare di due carpelli fusi per i bordi, a maturità diviso in due logge da un setto (replo). Il frutto è una siliqua o una siliquetta, deiscente lungo due valve. Brassica campestris (silique aperte, a sinistra e al centro) e Thlaspi arvensis (siliquette a destra)

4 Brassicaceae o Crucifere Si tratta di una famiglia ricca di specie importanti per l alimentazione umana, come il cavolo (Brassica oleracea) con molte varietà coltivate, tra cui la var. sabauda (verza), la var. gemmifera (cavolini di Bruxelles), la var. capitata (cavolo cappuccio), la botrytis (cavolfiore). Tra le specie foraggere ricordiamo B. oleracea var. acephala (cavolo da foraggio), Brassica napus var. oleifera (colza), B. campestris var. oleifera (ravizzone), var. rapifera (rapa), var. napobrassica (navone o cavolo rapa). Alcune specie sono aromatiche come la Sinapis alba i cui semi, ricchi del glucoside sinigrina, vengono impiegati per la preparazione della senape alimentare.

5 Brassica napus var. napobrassica Raphanus sativus Brassica rapa

6 Brassica rapa L. subsp. rapa

7 Famiglia: Genere: Specie: Brassicaceae Brassica B. campestris var. oleifera DC Nome volgare: ravizzone Descrizione: E pianta oleifera, simile alla colza, da cui differisce per le foglie di un verde più intenso, setolose e per i fiori più piccoli. Annuale o bienne, con radice fittonante a colletto ingrossato e sporgente dal terreno, stelo eretto, alto fino a 150 cm.; foglie intere, oblungo-lanceolate, amplessicauli; infiorescenze a grappolo, corolla gialla. La siliqua corta e sottile, portata da un lungo peduncolo (corto nella colza) libera a maturità piccoli semi sferici, brunorossastri. B. campestris B. arvensis

8 colture foraggere TEMPORANEE (avvicendate) PERMANENTI ERBAI PRATI (t max. 1 anno) ( t >10 anni, taglio) PRATI PASCOLI (1 < t >10 anni) (consumo diretto) L erbaio (pl. erbai) è una coltura foraggera a durata limitata, al massimo annuale, costituita da specie a rapido sviluppo e facile impianto, di buona produttività; le piante normalmente non ricrescono dopo il taglio.

9 Gli Erbai: classificazione e generalità Epoca di coltivazione (classificazione più usata) Autunno-Primaverili: cereali leguminose - crucifere. Primaverili-Estivi: coltura annuale => mais sorgo miglio perlato soia e fagiolo dell occhio barbabietola, carota Primaverili: => avena oppure miscugli avena/veccia/pisello Estivi: coltura intercalare => mais Tipo di coltura Monofita Polifita Utilizzazione Foraggiamento verde Fieno Insilamento => sorgo

10 Famiglia: Genere: Specie: Brassicaceae Brassica B. campestris var. oleifera DC Nome volgare: ravizzone Descrizione: E pianta oleifera, simile alla colza, da cui differisce per le foglie di un verde più intenso, setolose e per i fiori più piccoli. Annuale o bienne, con radice fittonante a colletto ingrossato e sporgente dal terreno, stelo eretto, alto fino a 150 cm.; foglie intere, oblungo-lanceolate, amplessicauli; infiorescenze a grappolo, corolla gialla. La siliqua corta e sottile, portata da un lungo peduncolo (corto nella colza) libera a maturità piccoli semi sferici, brunorossastri. Proprietà: E una tipica essenza da erbaio autunno-vernino, raccolta da novembre a gennaio, consente anche un secondo taglio a marzo e sfalciata produce un foraggio verde acquoso, ad elevato contenuto proteico e spiccata attività galattogena. B. campestris B. arvensis

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12 Famiglia: Genere: Specie: Brassicaceae Brassica B. campestris var. oleifera DC I glucosinolati Nome volgare: ravizzone Proprietà: E una tipica essenza da erbaio autunno-vernino, raccolta da novembre a gennaio, consente anche un secondo taglio a marzo e sfalciata produce un foraggio verde acquoso, ad elevato contenuto proteico e spiccata attività galattogena. Il suo impiego va fatto con moderazione e prima della formazione dei frutti, perché non conferisca al latte sapore amaro, causa gli elevati livelli di sinigrina e altri glucosinolati. Gli animali di norma rifiutano foraggi con contenuto elevato in glucosinolati. Gli avvelenamenti si possono però verificare attraverso il foraggiamento con panelli o farine troppo ricche di glucosinolati o, peggio, con un elevato livello di tiocianati liberatisi durante la conservazione (muffe nei foraggi!!!).

13 Di alcune specie del genere Brassica tra cui B. oleracea viene riportato l impiego etnoveterinario dell olio per la risoluzione di mastiti, come antiinfiammatori, emollienti, antinevralgici (mirosina, mucillagini). Per attivare le funzioni gastrointestinali si somministra al cavallo per via orale un impasto di farina di senape, rizoma di calamo aromatico e miele. B. campestris var. oleifera

14 Frutto: siliqua Frutto: siliquetta

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16 Famiglia: Brassicaceae Genere: Capsella Specie: C. bursa-pastoris L. Nome volgare: borsa di pastore Descrizione: Proprietà: Pianticella erbacea, annua, con radice a fittone e fusto eretto di cm., con foglie basali a rosetta con lembo inciso e quelle caulinari sessili, lanceolate a margine dentato. I fiori riuniti in un grappolo allungato hanno corolla bianca. Il frutto è una siliquetta triangolare, contenente semi rossicci. E fra le specie più diffuse nei prati e nei luoghi incolti, spesso infestante, officinale per la sua azione emostatica, è una mediocre foraggera del primo taglio.

17 Fiori solo in alto! C. bursa-pastoris

18 C. bursa-pastoris Siliquette immature Le foglie sono più in basso!

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20 Papaveraceae Fiori solitari, regolari, ermafroditi, con ricettacolo convesso, con due sepali chiusi a formare un cappuccio e poi caduchi precocemente; la corolla è formata da 4 (-6) grandi petali pieghettati nel bocciolo e disposti in 2 verticilli dimeri o trimeri, rapidamente caduchi a fioritura e vivacemente colorati. L androceo è formato da 4 a molti stami. Il gineceo consta di molti carpelli (2-15) saldati a formare un ovario uniloculare, settato fin quasi al centro, sormontato da un disco appiattito formato dalla fusione degli stimmi, il quale matura in un frutto secco detto treto (capsula poricida) (Papaver). gineceo Piano fiorale capsula

21 Capsule e gineceo in maturazione

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23 Papaveraceae Secondo il modello Chelidoniumil gineceo è formato da due soli carpelli, che maturano in una siliqua (Chelidonium, Sanguinaria).

24 Chelidonium maius (erba dei porri)

25 Papaveraceae Secondo il modello Chelidonium- il gineceo è formato da due soli carpelli, che maturano in una siliqua (Chelidonium, Sanguinaria). Sono piante officinali, contenenti lattici bianchi (Papaver), gialli (Chelidonium) o rossi (Sanguinaria). Canali laticiferi Canali laticiferi Argemone albiflora

26 lattici canale del lattice ovuli placente Stigmi lineari sulla sommità degli ovari

27 Famiglia: Genere: Papaveraceae Papaver Specie: P. somniferum L. Nome volgare: papavero da oppio Descrizione: Pianta annua, a fusto eretto, alto fino a 1 m., laticifero, con foglie dentate, cuoriformi e abbraccianti il fusto. La corolla è rosea, violacea o anche bianca. La capsula si apre attraverso pori posti sotto lo scudo, da cui vengono emessi i semi piccolissimi. Proprietà: Originario dell Asia, produce per incisione dei frutti immaturi un lattice biancastro, che seccato viene impiegato per preparare i pani d oppio, usato come analgesico, sedativo ed ipnotico. L oppio contiene alcaloidi tra cui morfina, codeina, papaverina, tutti di grande importanza farmacologica. E uno stupefacente. Dai semi, che non contengono alcaloidi, si ricavano oli alimentari e per l industria delle vernici. Non è una pianta foraggera, essendo per lo più coltivata, ma non spontanea sul territorio italiano.

28 Famiglia: Genere: Papaveraceae Papaver Specie: P. somniferum L. Nome volgare: papavero da oppio?? Descrizione: Pianta annua, a fusto eretto, alto fino a 1 m., laticifero, con foglie dentate, cuoriformi e abbraccianti il fusto. La corolla è rosea, violacea o anche bianca. La capsula si apre attraverso pori posti sotto lo scudo, da cui vengono emessi i semi piccolissimi. Proprietà: Originario dell Asia, produce per incisione dei frutti immaturi un lattice biancastro, che seccato viene impiegato per preparare i pani d oppio, usato come analgesico, sedativo ed ipnotico. L oppio contiene alcaloidi tra cui morfina, codeina, papaverina, tutti di grande importanza farmacologica. E uno stupefacente. Dai semi, che non contengono alcaloidi, si ricavano oli alimentari e per l industria delle vernici. Non è una pianta foraggera, essendo per lo più coltivata, ma non spontanea sul territorio italiano.

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30 Apiaceae Grande famiglia di specie diffuse soprattutto nell emisfero settentrionale. Sono piante erbacee, raramente arbustive, aromatiche, con foglie alterne senza stipole, pennate o palmate. Anethum graveolens

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32 Apiaceae Grande famiglia di specie diffuse soprattutto nell emisfero settentrionale. Sono piante erbacee, raramente arbustive, aromatiche, con foglie alterne senza stipole, pennatocomposte o palmato-composte. Caratteristica della famiglia è l infiorescenza ad ombrella, semplice o composta, con fiori pentameri e corolla di cinque petali caduchi.

33 Apiaceae I fiori pentameri, tetraciclici, con 5 sepali ridotti e corolla di cinque petali, ripiegati in basso, caduchi. 5 stami alternipetali. L ovario infero, è bicarpellare, due carpelli e due logge ognuna con due ovuli di cui uno atrofico. Il frutto è un diachenio (schizocarpo di due acheni tenuti insieme da una corta appendice biforcata carpoforo-). I semi hanno embrione rudimentale (dormienza morfologica). Anthriscus nitida

34 Stilopodio e stilo achenio schizocarpo Aegopodium podagraria L.

35 Apiaceae I fusti e in particolare il frutto presentano tipiche coste sporgenti; Ogni mericarpo del frutto porta 5 costole in corrispondenza di altrettanti fasci di conduzione. Nel tessuto tra una costa e l altra (vallecole), sono presenti dotti resiniferi (vitte) contenenti essenze caratteristiche di ogni specie. Quando sono presenti costole secondarie, queste sono fornite di spine o uncini per la dispersione del frutto. diachenio di Conium maculatum Anethum graveolens (fusto s.t.)

36 La superficie del frutto può essere ricoperta o meno di spine, aculei o uncini

37 stimmi spine (costole secondarie)(4x) costole primarie (5x) Diachenio di Daucus carota: a sinistra in toto; in sezione trasversale a destra, dove si osservano le costole primarie e la posizione delle spine.

38 Apiaceae stilopodio

39 Apiaceae Involucro di brattee Eryngium martimum Eryngium spinalba

40 Apiaceae Involucro di brattee Astrantia major

41 Comprende specie alimentari come il sedano (Apium graveolens), il finocchio (Foeniculum vulgare), la carota (Daucus carota); specie aromatiche tra cui il prezzemolo (Petroselinum hortense), l anice (Pimpinella anisum), il cumino (Cuminum cyminum) e il coriandolo (Coriandrum sativum); alcune specie hanno proprietà medicinali (Angelica archangelica) o venefiche (Conium maculatum). Appetite dagli animali al pascolo: Carum carvi (kümmel) Pimpinella saxifraga, Meum mutellina (prato-pascoli alpini). Apium graveolens Carum carvi Meum mutellina

42 Distribuzione: Europa Costituenti principali: Olii volatili, cumarine, furanocumarine, acidi fenolici, resine. Azione clinica: aromatica, diaforetica, amaro-tonica, atispasmodica, coleretica, colagoga, carminativa, emenagoga, antibatterica, diuretica, sedativa. Potenziali applicazioni in veterinaria: borborigmo, flatulenza, dolori addominali, tosse (controindicata: in gravidanza e lattazione; interferisce con la coagulazione del sangue; causa fotodermatiti). Angelica [Angelica arcangelica L.], Apiaceae Small Animals: Dried herb: mg/kg, divided daily. Infusion: 5-30g per cup of water, administered at a rate of 1/4-1/2 cup per 10 kg (20 lb) divided daily. Tincture: 1:2-1:3 ( mL per 10kg (20lb), divided daily and diluted or combined with other herbs. Nb. Le informazioni circa i dosaggi sono tratte da «Veterinary Herbal Medicine» di Susan G. Wynn & Barbara Fougère. Mosby Elsevier 2007,

43 Famiglia: Genere: Umbelliferae Daucus Specie: D. carota L. Nome volgare: carota Descrizione: Proprietà: Pianta biennale, comune negli incolti e nei prati aridi, anche infestante. E alta fino a 80 cm., con fusto eretto ramoso in alto e foglie pennatosezionate. I fiori, bianchi o rosati, violetto quello al centro dell infiorescenza, sono riuniti in tipiche ombrelle composte, grandi e dense; i raggi dopo la fioritura si raddrizzano e avvicinano. Il frutto è un diachenio con costole irsute. In fioritura dal secondo taglio. La pianta verde è cattiva foraggera perché troppo aromatica. Vengono invece usate come alimentari, per uomo e animali, le radici tuberizzate, carnose, ricche in carotene nelle varietà coltivate e ottenute per ibridazione e selezione della sottospecie sativus.

44 fiori centrali dell infiorescenza D. carota Frutti (infruttescenze)

45 Famiglia: Genere: Umbelliferae Conium Specie: C. maculatum L. Nome volgare: cicuta Descrizione: Comune nei luoghi ombrosi, umidi e ben concimati, fiorisce da aprile a luglio. Ha radice carnosa e bianca; fusto eretto, striato, cavo e molto ramoso, verde con tipiche macchie vinose; le foglie sono pennato-composte con foglioline ovalilanceolate, profondamente dentate. I fiori sono bianchi e riuniti in ombrelle composte di raggi. Il frutto è un piccolo diachenio con 5 costole, senza vitte.

46 Famiglia: Genere: Umbelliferae Conium Specie: C. maculatum L. Nome volgare: cicuta Descrizione: Proprietà: Comune nei luoghi ombrosi, umidi e ben concimati, fiorisce da aprile a luglio. Ha radice carnosa e bianca; fusto eretto, striato, cavo e molto ramoso, verde con tipiche macchie vinose; le foglie sono pennato-composte con foglioline ovalilanceolate, profondamente dentate. I fiori sono bianchi e riuniti in ombrelle composte di raggi. Il frutto è un piccolo diachenio con 5 costole, senza vitte. E una pianta molto velenosa, irritante per contatto con la cute e le mucose; è tossica se ingerita, a causa dell alcaloide coniina, che induce dapprima vertigini, sopore, ipertensione e a dosi maggiori convulsioni e paralisi respiratoria.

47 La superficie degli acheni presenta 5 costole longitudinali ondulate, prive di peli e senza vitte La superficie del fusto presenta macchie di color vino

48 Tutta la pianta (0,2-3% in peso) e soprattutto i frutti contengono coniina un alcaloide ganglioplegico che blocca i centri motori e bulbari, le placche neuromuscolari; dà midriasi, atassia, tremori e convulsioni. La morte subentra per asfissia. bovini >> ovini = caprini > suini (Lopez et al., 1999) Esistono specialità sedative, anche di interesse veterinario (estratto o tintura in forma di pomate e linimenti analgesici). N H -CO-CH 2 -CH 3 C. maculatum In ambito etnoveterinario si ritrovano due usi sostanziali: per le proprietà vulnerarie utili nella cura delle affezioni cutanee degli animali mediante l applicazione delle foglie oppure dell estratto sotto forma di pomate, e in secondo luogo come antiparassitario.

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