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Marina Lorenzi
5 anni fa
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1 Le vicende della città di Aleppo a partire dal periodo romanobizantino sono alterne e vedono fasi di prosperità e declino legate non solo a attacchi e distruzioni, ma anche alla possibilità di continuare a esercitare un ruolo economico rilevante grazie alla posizione centrale nelle vie di traffico commerciale. Nel 540 d.c. la città fu distrutta dal persiano Cosroe e venne poi ricostruita da Giustiniano cui si devono anche le mura urbiche e edifici per uso strategico. Nel 637 Aleppo fu inglobata nei territori della conquista araba con un ruolo di secondo piano rispetto a Damasco e poi a Baghdad. Il califfo omayyade al-walid ( ) e suo fratello Suleiman fecero costruire l edificio che sta alla base della Grande Moschea. Bibliografia: J. Gonnella W. Khayyata K. Kohlmeyer, Die Zitadelle von Aleppo, Münster 2005; M.F. Fales (ed), Siria. Guida all archeologia e ai monumenti, 1997.

3 Si avvicendò quindi al governo di Aleppo la dinastia di origine irachena degli Hamdanidi, che subì l attacco bizantino nel 962 che portò al saccheggio e distruzione della città. Ne seguì un periodo di contese per il potere tra Hamdanidi, Bizantini, Fatimidi d Egitto, da cui emerse alla fine la famiglia locale dei Mirdasidi. Nel 1070 i Turchi Selgiuchidi conquistarono la città annettendola al sultanato di Tutush che comprendeva Siria e Palestina e doveva fronteggiare i Crociati. Le contese interne avevano minato le capacità di resistenza agli attacchi, e i Crociati, dopo aver conquistato Antiochia (1098), privarono Aleppo dello sbocco al mare con grave danno all economia. Essi tuttavia non furono in grado di impadronirsi della città, che, nel 1128, accolse il comandante di Mossul che diede inizio alla dinastia degli Zenghidi, con i quali Aleppo conobbe un periodo di splendore soprattutto con Nur-ed-Din ( ).

4 Fu infatti in questo periodo che vennero ricostruite la Grande Moschea, la Cittadella, il mercato; si formarono scuole coraniche e monasteri sufici. A questa dinastia seguì quella Ayyubide con Saladino nel 1183; sotto di loro Aleppo continuò a prosperare e divenne interlocutrice commerciale di Venezia, ospitando fondaci di tale città. Furono costruite la facciata del palazzo della cittadella e le scuole coraniche Zahiriya e al-firdaus. Nel 1260 però Aleppo fu devastata dai Mongoli, che furono in seguito cacciati dai Mamelucchi che dovettero fronteggiare non solo i Tartari, ma anche le conseguenze di terremoti. Operarono quindi nei secc. XIV e XV per ricostruire la città che divenne di nuovo fiorente, anche perché il commercio della seta passava ora per la più sicura via di Aleppo. Sorsero quindi i grandi khan, i magazzini. I Mamelucchi furono quindi sconfitti nel 1516 dagli ottomani e la città continuò la sua vocazione commerciale.

7 La cittadella L aspetto della fortezza della cittadella, che si eleva complessivamente per 55m di altezza, fu sfruttata come punto strategico dall epoca ellenistica. La struttura prende corpo a partire dai lavori del sultano ayyubide al-malik az-zahir Gazi ( ), con la costruzione del glacis e la trasformazione monumentale dell ingresso e l aggiunta di vari edifici sulla sommità. Le distruzioni dovute all invasione mongola (1260) i saccheggi dell epoca di Tamerlano (1400), i terremoti resero necessarie ricostruzioni successive.

8 La scarpata fu rivestita alla fine del XII sec. da lastre di pietra fino al muro di cinta.

11 Della costruzione ayyubide rimane la porta in ferro inglobata nella struttura di epoca mamelucca

Una porta monumentale immette sul ponte che supera il fossato ed è un rifacimento del 1507 di una struttura del 1211.

12 Una porta monumentale immette sul ponte che supera il fossato ed è un rifacimento del 1507 di una struttura del Il ponte, sostenuto da 8 archi, comprende anche un acquedotto. Dopo il ponte si giunge a un altro edificio di ingresso che originariamente era costituito da due torri.

13 Edificio di ingresso dopo il ponte. La costruzione è documentata da fonti scritte; fu iniziata nel 588/1192 e terminata nel 611/1214. Iscrizioni forniscono date e il nome del governatore della cittadella.

14 Particolare dell iscrizione sopra l apertura della porta. Penetrare all interno era reso difficile da un ingresso a baionetta con varie curve e altre porte

16 Decorazione sulla prima delle porte interne

17 Decorazione posta sopra la seconda porta

18 La terza porta della fortificazione è quella che immette al suo interno e reca un iscrizione che ne commemora l edificazione ordinata dal sultano al-malik az-zahir nel 606 (1209)

19 All interno della fortezza era situata una sala sotterranea adibita a prigione e cisterna. Si accede quindi a un passaggio coperto da volte a crociera sul quale si affacciavano gli alloggi delle guardie. Si apre poi una strada che conduce alla grande moschea eretta sulla cittadella. Una moschea più piccola si trova lungo il percorso, eretta da Nur ed-din nel 1167 è detta la moschea di Abramo e si erge sull area originariamente occupata da una chiesa. La grande moschea fu eretta nel 1214 da az-zahir Ghazi e possiede un minareto di 21 m che fungeva anche da osservatorio.

28 MOSCHEA DEGLI OMAYYADI

La grande moschea dell epoca omayyade (775) rimane solo la pianta; fu edificata nel giardino o cimitero della cattedrale bizantina di Sant Elena.

29 La grande moschea dell epoca omayyade (775) rimane solo la pianta; fu edificata nel giardino o cimitero della cattedrale bizantina di Sant Elena. Subì successive distruzioni e ricostruzioni e la struttura attuale risale al periodo degli Zenghidi (XII sec.). Il minareto distrutto all inizio delle ostilità era stato iniziato nel 1094 durante la fase della dominazione Selgiuchide. Alto ca. 50 m su pianta quadrata, constava di 5 piani con diverse decorazioni

33 Stanza dove la tradizione dice sia contenuta la testa di Zaccaria, padre di Giovanni Battista

34 Minbar del XIII sec.

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