ATTIVITÀ DELLA REGIONE PIEMONTE PER LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO ANNO 2015

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1 ATTIVITÀ DELLA REGIONE PIEMONTE PER LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO ANNO IL CONTESTO La programmazione delle attività di prevenzione non può prescindere dalla conoscenza approfondita del contesto produttivo, dei rischi presenti e dei danni in termini di infortuni e malattie professionali lavoro correlate. Il periodo di crisi economica si protrae da oltre un lustro e le conseguenze sul mercato del lavoro sono tangibili. Al fine di impostare corrette azioni preventive in questa fase e per ipotizzare gli scenari di una prima ripresa produttiva, occorre interrogarsi sul ruolo che l andamento economico esercita sul lavoro, sui rischi e sui danni (in particolare sugli infortuni). Le tabelle, i grafici e le figure riportate in questo capitolo contengono le informazioni più aggiornate disponibili per la Regione Piemonte. Le informazioni provengono dai dati dei Flussi Inail Regioni, e anche da altre fonti istituzionali, in particolare le indagini campionarie ISTAT. 1.1 IL CONTESTO ECONOMICO IL LAVORO In Figura 1.1 è riportato l andamento degli occupati in Piemonte a partire dal 28. I valori in termini assoluti dopo un periodo di diminuzione, segnano un inversione di tendenza con leggero aumento (+1,5% 25mila lavoratori in totale), senza una particolare differenza di genere. Figura 1.1 Occupati in Regione Piemonte , suddivisi per genere. Fonte ISTAT Forze Lavoro, elaborazione ORML Piemonte Uomini Donne Totale Nelle successive Figure ( ) sono rappresentati gli andamenti dei tassi di occupazione in Piemonte a partire dal 28, suddivisi per età1. I valori dopo un lungo periodo di calo, sembrano 1 Si tenga presente che a seguito della revisione da parte dell ISTAT della popolazione di riferimento che concorre alla produzione dei tassi, ORML ha prodotto una nuova serie storica. Per questa ragione è necessario utilizzare con cura il materiale per confronti con edizioni precedenti.

2 mostrare una timida ripresa, che però almeno nella fascia giovanile non coinvolge ancora il genere femminile. Nuovamente disponibili e aggiornati i dati per la fascia di età matura 55 64, con il grafico che mostra dati in costante crescita; questo dato necessita di una lettura che comprenda lo status di esodato, la riforma delle pensioni e l aumento della speranza di vita. Figura 1.2 Tasso di occupazione in Regione Piemonte suddiviso per genere; età Fonte ISTAT Forze Lavoro, elaborazione ORML Piemonte , 35, 3, 25, Uomini Donne Totale 2, 15, 1,

3 Figura 1.3 Tasso di occupazione in Regione Piemonte suddiviso per genere; età Fonte ISTAT Forze Lavoro, elaborazione ORML Piemonte , 75, 7, 65, Uomini Donne Totale 6, 55, 5, Figura 1.4 Tasso di occupazione in Regione Piemonte suddiviso per genere; età Fonte ISTAT Forze Lavoro, elaborazione ORML Piemonte , 6, 55, 5, 45, 4, Uomini Donne Totale 35, 3, 25, 2,

4 Nella Figura seguente (1.5) è riportato l andamento delle ore di cassa integrazione erogate secondo le differenti tipologie. Il fenomeno pare in attenuazione dopo un utilizzo massiccio nelle diverse forme nel periodo Figura 1.5 Ore di cassa integrazione in Regione Piemonte , suddivise per tipologia. Fonte ISTAT Forze Lavoro, elaborazione ORML Piemonte TOTALE Ordinaria Straordinaria Deroga

5 AZIENDE E ADDETTI Per questa sezione sono utilizzate diverse fonti al fine di fornire un quadro più completo possibile con i dati attualmente disponibili. Le varie fonti si distinguono per la metodologia utilizzata e per il campo di interesse che dipende anche dalla funzione istituzionale. I dati disponibili nei Flussi Inail Regioni costituiscono la fonte sugli addetti utilizzata per il calcolo dei tassi di incidenza infortunistica; tuttavia tale archivio è limitato agli assicurati Inail e non possiede informazioni sul numero di lavoratori dell agricoltura, del cosiddetto Conto Stato e dei lavoratori domestici. Le informazioni provenienti invece dalle indagini sulle forze lavoro Istat danno un quadro più completo sul settore agricolo e permettono un ulteriore visione dell ambito dell edilizia. AGRICOLTURA Il punto di forza dei dati campionari Istat2 è nella tempestività con la quale vengono messi a disposizione, anche se essi sono fruibili solo fino al livello territoriale provinciale e, a differenza del censimento, non raccolgono informazioni riguardanti l azienda come numero di capi, tipo di coltivazione, ecc. La figura 1.6 mostra l andamento regionale degli addetti impiegati nel settore agricolo (ad esclusione dell agricoltura industriale); nell ultimo biennio si evidenzia un segnale positivo di ripresa degli occupati (+1mila unità circa, +9% su base annua), dopo diversi anni di continue diminuzioni. La quota di lavoratori di sesso maschile rimane invece costante nel tempo (circa 7%). Figura 1.6 Occupati (in migliaia) in agricoltura 28/215 in Regione Piemonte, suddivisi per genere. Fonte ISTAT, aug MASCHI FEMMINE TOTALE In Figura 1.7 è rappresentato lo stesso andamento suddiviso per provincia. Nei diversi territori in cui è rappresentata una diminuzione di occupati nel periodo centrale , è invece apprezzabile una ripresa a partire dal 214 in particolare Asti e Alessandria (+45%) e anche in province meno esposte in termini assoluti come Novara e Verbania (+49%). 2 I dati sono disponibili direttamente nella banca dati I.Stat

6 Figura 1.7 Occupati (in migliaia) in agricoltura 28/215 in Regione Piemonte, suddivisi per provincia. Fonte ISTAT, aug TO VC NO CN AT AL BI VCO COSTRUZIONI La figura 1.8 mostra l andamento regionale degli addetti impiegati nel settore delle costruzioni. Emerge l evidente differenza di genere, con quasi la totalità degli addetti assorbiti dal genere maschile. L andamento in calo come il precedente settore sembra però esser ritardato di un paio di anni con una fase discendente che sta andando stabilizzandosi solo nell ultimo anno. Figura 1.8 Occupati (in migliaia) in edilizia 28/215 in Regione Piemonte, suddivisi per genere. Fonte ISTAT, aug MASCHI FEMMINE TOTALE

7 In Figura 1.9 è rappresentato lo stesso andamento suddiviso per provincia. C è una generale tendenza alla stabilità rispetto all anno precedente, che la sola provincia di Cuneo sembra interrompere dopo l aumento del 214 (prima +17%, ora 16%). Figura 1.9 Occupati (in migliaia) in edilizia 28/214 in Regione Piemonte, suddivisi per provincia. Fonte ISTAT, aug TO VC NO CN AT AL BI VCO INDUSTRIA E SERVIZI Nelle tabelle che seguono (1.1 e 1.2) sono riportate la distribuzione del numero di aziende e del numero degli addetti in Piemonte nel 214, per comparto Inail; la classificazione per comparto differisce da quella per attività economica ATECO perché basata sul sistema delle voci di tariffa Inail utilizzato per il pagamento da parte dell azienda del premio assicurativo (che riflette quindi l attività effettivamente svolta dal lavoratore). I comparti maggiormente rappresentati in termini di addetti impiegati sono Servizi, Costruzioni e Metalmeccanica. Il numero delle aziende è ancora in diminuzione ( 3%) rispetto al periodo precedente, con una redistribuzione fra i comparti che sostanzialmente non varia. Il numero degli addetti non è confrontabile con i dati presenti nelle passate edizioni, poiché INAIL ha variato il criterio di stima e arrotondamento, rendendo impossibili confronti temporali; in ogni caso la distribuzione percentuale fra comparti non varia rispetto al passato.

8 Tabella 1.1 Numero di Aziende assicurate all INAIL e attive al nel settore industria e servizi suddivisi per comparto, anno 214. Fonte INAIL, Flussi informativi edizione 216. AZIENDE COMPARTI N % 1 Agrindustria e pesca ,1 2 Estrazioni minerali 191,1 3 Industria Alimentare 5.7 1,8 4 Industria Tessile ,6 5 Industria Conciaria 99, 6 Industria Legno ,7 7 Industria Carta 2.533,9 8 Industria Chimica e Petrolio 1.829,7 9 Industria Gomma 77,3 1 Ind.Trasf. non Metalliferi 1.716,6 11 Industria Metalli 28,1 12 Metalmeccanica ,9 13 Industria Elettrica 2.59,9 14 Altre Industrie ,9 15 Elettricita Gas Acqua 278,1 16 Costruzioni ,8 17 Commercio ,4 18 Trasporti ,6 19 Sanita' ,7 2 Servizi ,7 99 Comparto non determinabile 11, Totale

9 Tabella 1.2 Numero di addetti assicurati all INAIL nel settore industria e servizi suddivisi per comparto, per le aziende attive al 31/12 anno 214. Fonte INAIL, Flussi informativi edizione 216. ADDETTI COMPARTI n % 1 Agrindustria e pesca 4.483,4 2 Estrazioni minerali 1.81,1 3 Industria Alimentare ,6 4 Industria Tessile ,1 5 Industria Conciaria 431,1919, 6 Industria Legno , 7 Industria Carta , 8 Industria Chimica e Petrolio ,3 9 Industria Gomma ,9 1 Ind.Trasf. non Metalliferi 1.732,9 11 Industria Metalli 1.463,9 12 Metalmeccanica ,8 13 Industria Elettrica ,4 14 Altre Industrie ,5 15 Elettricita Gas Acqua 8.65,7 16 Costruzioni ,9 17 Commercio , 18 Trasporti , 19 Sanita' ,6 2 Servizi ,8 99 Comparto non determinabile 58, Totale In figura 1.1 sono riportati il numero di addetti e il relativo numero di aziende, suddivisi in base alla loro dimensione numerica; i valori sono anche raggruppati secondo il criterio dei LEA. Il gruppo di LEA riguardante l assistenza sanitaria collettiva in ambiente di lavoro comprende tutte le attività di prevenzione rivolte alle collettività ed ai singoli; per quel che riguarda la prevenzione e tutela nei luoghi di lavoro, è attualmente monitorato un solo indicatore3, riguardante la percentuale di imprese attive sul territorio controllate, la cui definizione operativa è la seguente: aziende attive/aperte al 31 dicembre dell ultimo anno disponibile con numero di addetti (dipendenti+addetti speciali, quali i soci di cooperative) >=1 o numero di artigiani >=2. Nella figura, le aziende indicate per brevità come autonomi sono quelle, non considerate dal LEA, in cui non ci sono dipendenti (<1 per anno) e in cui lavora un solo artigiano. Le tre suddivisioni mostrano in maniera evidente lo sbilanciamento in termini assoluti verso le aziende di piccole dimensioni (<11 addetti). Per quanto illustrato in precedenza, non è possibile effettuare un confronto temporale in particolare per le classi degli autonomi e fino a 1 addetti. 3 L indicatore è stato definito nel Patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro (DPCM 17/12/27).

10 Figura 1.1 Numero di aziende e addetti assicurati all INAIL nel settore industria e servizi distinti per dimensione aziendale in Piemonte, attive al 31/12, anno 214. Fonte INAIL, Flussi informativi edizione Aziende Addetti AUTONOMI <11 addetti 11 1 addetti >1 addetti TOTALE LEA TOTALE 1.2 INFORTUNI e MALATTIE PROFESSIONALI INFORTUNI Nell ultimo anno, l INAIL ha variato il sistema che classifica la definizione di un infortunio, rendendo di fatto impossibile una serie storica antecedente al 21. Gli infortuni vengono dapprima classificati in NON indennizzati (che comprendono eventi negativi, in franchigia o il cui iter di definizione non si è ancora concluso) e in positivi. Questi ultimi si suddividono in positivi ma nessun indennizzo, positivi con indennizzo in temporanea, positivi con indennizzo in rendita diretta, positivi con indennizzo in capitale, positivi con rendita a superstiti. Attraverso un ulteriore variabile, è possibile individuare fra questi, quelli che hanno avuto esito mortale. In tabella 2.1 sono rappresentati gli infortuni accaduti in Piemonte nel 214 e riconosciuti entro il 3 aprile 216. Il territorio urbano della provincia di Torino raccoglie quasi la metà degli infortuni della regione; gli eventi agricoli sono maggiormente rappresentati nei territori della provincia cuneese.

11 Tabella 2.1 Numero di infortuni riconosciuti dall INAIL non in itinere in Piemonte occorsi a lavoratori (sono esclusi colf, studenti e sportivi professionisti), anno 214. Fonte INAIL, Flussi informativi edizione 216. RICONOSCIUTI NEGATIVI Totale Inabilità Temporanea Senza Indennizzo Postumi Permanenti Mortale RICONOSCIUTI Asl Evento Franchigia Istruttoria Negativo <=4 gg >4 gg Totale TO1 TO TO TO TO VC BI NO VCO CN CN AT AL Totale

12 L andamento temporale (in decrescita) del tasso di incidenza grezzo è raffigurato in Figura 2.1. La diminuzione degli eventi in termini sia assoluti sia relativi, come dimostra la figura, merita un approfondimento riguardo la gravità degli eventi. Non è possibile effettuare un confronto, almeno per il momento, con il periodo antecedente il 21 per la già citata modifica di calcolo degli addetti. Figura 2.1 Tasso grezzo degli infortuni riconosciuti, Piemonte Italia nel settore Industria, periodo Fonte INAIL, Flussi informativi edizione TASSO GREZZO PI TASSO GREZZO ITA

13 LE MALATTIE PROFESSIONALI In tabella 2.2 è rappresentato l andamento delle denunce di malattia professionale e del loro riconoscimento in Piemonte a partire dal 29. Si evidenzia una stabilizzazione del fenomeno delle denunce e un picco di riconoscimenti nel 214, con il dato del 215 che deve ancora esser stabilizzato. La situazione è comunque eterogenea nelle diverse province. Questa situazione non deve essere ricondotta direttamente ad un peggioramento delle condizioni di lavoro. A differenza degli infortuni infatti, le malattie professionali si manifestano in molti casi dopo esposizioni prolungate e non sempre l epoca della denuncia coincide con quella della prima manifestazione. Inoltre alcune variazioni normative hanno modificato le pratiche di denuncia, aumentandone il numero. Anche l azione di recupero delle malattie professionali perdute, cioè quelle che vengono diagnosticate ma non denunciate, condotta in molte ASL ha come conseguenza un aumento delle denunce: il risultato in questo caso è ovviamente da leggersi in senso positivo dal momento che porta ad aumentare il giusto risarcimento per quei lavoratori che purtroppo si sono ammalati a causa del lavoro. Tabella 2.2 Numero di malattie professionali denunciate e riconosciute dall INAIL in Piemonte, periodo Fonte INAIL, Flussi informativi edizione 216. MALATTIE PROFESSIONALI DENUNCIATE Torino Vercelli Novara Cuneo Asti Alessandria Biella Verbano-Cusio-Ossola Piemonte MALATTIE PROFESSIONALI RICONOSCIUTE Torino Vercelli Novara Cuneo Asti Alessandria Biella Verbano-Cusio-Ossola Piemonte In tabella 2.3 sono elencate le malattie professionali riconosciute dall INAIL nell ultimo anno disponibile, il 213, suddivise per codice sanitario. Poco meno del 5% dei casi è costituito da malattie muscolo scheletriche (considerando sia le affezioni dei tendini che quelle dei muscoli che quelle dei dischi intervertebrali). Il 12% dei casi è rappresentato dai tumori maligni della pleura.

14 Tabella 2.3 Numero di malattie professionali riconosciute dall INAIL in Piemonte, suddivise per codice sanitario anno 214. Fonte INAIL, Flussi informativi edizione 216 Codice Sanitario (Cod. M) 214 Malattie dei tendini ed affezioni delle sinoviali, tendini e borse 187 Affezione dei dischi intervertebrali 142 Ipoacusia 134 Tumore maligno della pleura 1 Affezioni dei muscoli, legamenti, aponeurosi e tessuti molli 93 Tumore maligno della trachea, dei bronchi, del polmone non specificato come secondario 41 Tumore maligno della vescica 27 Placche pleuriche, ispessimenti pleurici 22 Asbestosi 21 Pneumoconiosi da silice e silicati 17 Altre patologie e non determinate 62 Totale 846 Nella tabella che segue (2.4) è presente la serie storica dei riconoscimenti di malattie professionali per disturbi muscolo scheletrici, a partire dal Dopo uno stop nel 213 che seguitava un graduale e costante aumento nei riconoscimenti per questo tipo di disturbi, con particolare attenzione alle malattie dei tendini, nell ultimo anno si riscontra una ripresa in termini assoluti in questo ambito.

15 Tabella 2.4 Numero di malattie professionali riconosciute dall INAIL in Piemonte, per le principali patologie a carico dell apparato muscolo scheletrico anni Fonte INAIL, Flussi informativi edizione 216 MSK D Affezione dei dischi intervertebrali Malattie dei tendini ed affezioni delle sinoviali, tendini e borse Affezioni dei muscoli, legamenti, aponeurosi e tessuti molli MSK D Affezione dei dischi intervertebrali Malattie dei tendini ed affezioni delle sinoviali, tendini e borse Affezioni dei muscoli, legamenti, aponeurosi e tessuti molli MSK D Affezione dei dischi intervertebrali Malattie dei tendini ed affezioni delle sinoviali, tendini e borse Affezioni dei muscoli, legamenti, aponeurosi e tessuti molli

16 2 Il Piano Regionale di Prevenzione Il Piano Regionale di Prevenzione (PRP) ha inteso mettere in opera tutti gli sforzi necessari per rispettare i principi enunciati dal Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) per rispondere ai bisogni di salute, individuati sia a livello nazionale che regionale. In questo ambito si inserisce il Programma 6 Lavoro e salute che ha l obiettivo di prevenire infortuni e malattie professionali, in un quadro di riferimento normativo chiaro, stante il D.Lgs. 81/8, coerente con le direttive comunitarie che indicano di intensificare le iniziative in tema di responsabilità sociale, per diffondere comportamenti virtuosi che favoriscano lo sviluppo sostenibile delle imprese. Tale Programma, sulla base delle strategie e degli obiettivi centrali da rispettare, ha previsto una serie di azioni il cui sviluppo consente il raggiungimento delle finalità poste dal PNP. Azioni previste dal Programma nel periodo Azione Consolidare l utilizzo dei sistemi informativi già in uso (Flussi Inail Regioni, Informo, SPRESALWeb, comunicazioni dei medici competenti ex art. 4, DLgs 81/8) nell ambito della programmazione regionale e locale Azione Predisporre un sistema di archiviazione informatizzato dei Registri di esposizione ad agenti cancerogeni Azione Avviare iniziative atte al miglioramento qualitativo e quantitativo delle segnalazioni di malattia professionale Azione Consolidare e implementare i sistemi di registrazione dei tumori professionali Azione Svolgere attività di supporto a RLS/RLST Azione Fornire indicazioni operative per la formazione in materia di igiene e sicurezza del lavoro Azione Promuovere iniziative di formazione e assistenza alle imprese ed ai soggetti della prevenzione Azione Promuovere iniziative in materia di stress lavoro correlato Azione Interventi formativi rivolti al mondo della scuola Azione Promuovere il coordinamento della attività di vigilanza fra Enti Azione Applicazione del piano mirato di sicurezza in edilizia Azione Applicazione del piano mirato di sicurezza in agricoltura Azione Definizione di linee di indirizzo operativo e check list per l attività di vigilanza Il PRP individua per ogni azione il livello di competenza, distinguendone l ambito regionale o locale. Le indicazioni fornite per il livello locale consentono altresì alle ASL di redigere i Piani Locali di Prevenzione (PNP) che costituiscono la messa in opera di strategie e interventi sul territorio. Si riporta una sintesi complessiva dei risultati ottenuti nell anno 215 e nel capitolo successivo saranno descritte in modo più dettagliato le attività effettuate dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro delle ASL (SPreSAL) aggregate a livello regionale, relativamente ai principali filoni d intervento.

17 Azioni 6.1.1, 6.1.2, 6.2.1, Nel 215 sono state avviate diverse attività riguardanti i sistemi informativi. È stata riattivata, implementandola con i responsabili dei sistemi informativi previsti nel PRP, la cabina di regia per la gestione del Sistema informativo Regionale per la Prevenzione nei luoghi di Lavoro della Regione Piemonte (SIRP Piemonte). Sono state realizzate iniziative formative rivolte agli operatori SPreSAL su i seguenti temi: Flussi Inail Regioni, Infor.Mo, comunicazioni inviate dai Medici Competenti ex art. 4 D.lgs 81/8, Osservatori ReNaM e ReNaTuns, Sistema MALPROF. Sono stati definiti i contenuti minimi del report regionale descrittivo di rischi e danni. Sono stati organizzati incontri in ogni ASL per discutere i problemi e i margini di miglioramento per le informazioni da inviare al sistema Infor.Mo. È stata definita la struttura del sistema di registrazione informatizzato che permetterà la raccolta e l elaborazione dei dati dei Registri di esposizione ad agenti cancerogeni a livello sia locale sia regionale, al fine della costruzione dell Anagrafe aziende con rischio cancerogeni. È stato definito e fornito a tutti gli SPreSAL il manuale per la gestione delle segnalazioni di malattia professionale attraverso l applicativo SPRESALWeb. È proseguita con regolarità la raccolta dei dati di incidenza dei tumori ad alta frazione eziologica utilizzati, unitamente a quelli relativi ai profili di esposizione dei casi, per i report nazionali (5 report ReNaM e 1 report ReNaTUNS). I dati relativi al Piemonte sono stati pubblicati sui siti istituzionali (Regione Piemonte, DORS e CPO Piemonte). La fattibilità dell istituzione di un COR (Centro operativo Regionale) per la registrazione dei casi di tumori a bassa frazione eziologica è stata oggetto di consultazione con i responsabili e il personale sanitario degli SPreSAL. In particolare si è tenuto a Torino un seminario per illustrate le caratteristiche del sistema proposto da INAIL e dalla Conferenza Stato Regioni (OCCAM, Occupational Cancer Monitoring) e presentare esperienze già condotte in Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna. Azione È stata riorganizzata ed aggiornata l area tematica Sicurezza sul lavoro del Sito Internet della Regione Piemonte, che presenta le attività e iniziative della Regione e delle ASL effettuate in collaborazione con gli altri attori del sistema pubblico. È proseguita l attività dei gruppi regionali INFOSICURI e di redazione della Newsletter Io scelgo la sicurezza (ISLS). È stato implementato il sito DORS con sei nuove storie di infortunio corredate di indicazioni per la prevenzione. Tutti i Servizi hanno complessivamente sviluppato iniziative di informazione, formazione e assistenza rivolte a RLS e RLST presenti sul loro territorio, attraverso sportelli informativi, organizzazione di incontri e seminari/convegni su tematiche specifiche e partecipazione ad eventi formativi organizzati dagli stessi. Un importante funzione di assistenza è stata svolta in occasione delle attività ispettive svolte dai Servizi. Azione È proseguito l aggiornamento e la pubblicazione degli elenchi dei soggetti formatori abilitati all erogazione dei corsi mediante il lavoro della Commissione regionale per la verifica dei requisiti dei soggetti formatori, costituita in seno al Comitato Regionale di Coordinamento ex art. 7 D.Lgs 81/8.

18 È stato approvato, con DD n. 712 del , il documento contenente le procedure per l accertamento degli adempimenti relativi alla formazione alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Azione Sono state svolte le attività già citate nell azione (aggiornamento area tematica Sicurezza sul lavoro del Sito Internet della Regione Piemonte, INFOSICURI, Newsletter Io scelgo la sicurezza (ISLS), Sito DORS). A livello locale, tutti i Servizi hanno mantenuto la ormai consolidata attività di supporto ai soggetti della prevenzione attraverso sportelli informativi, incontri con le associazioni datoriali, di categoria e ordini professionali, organizzazione di corsi mirati ai soggetti della prevenzione e partecipazione ad eventi formativi. Azione È stato avviato il Gruppo dedicato alla stesura del documento di Linee di indirizzo operativo in materia di stress lavoro correlato, composto da esperti della materia e volto al personale delle Strutture SPreSAL e a tutti i soggetti della prevenzione, con l obiettivo di fornire agli operatori dei Servizi una metodologia di lavoro comune e a tutti gli stakeholder strumenti di lavoro utili e adeguati per una puntuale valutazione e gestione del rischio. Azione Si è avviata l attività del Gruppo regionale Promozione della sicurezza nelle scuole, istituito con DD n. 475 del 21 luglio 215. Il gruppo, composto da funzionari di Regione Piemonte, USR, INAIL, SPreSAL di alcune ASL, ha l obiettivo di sviluppare percorsi formativi rivolti prioritariamente agli insegnanti con un ruolo nei Servizi di Prevenzione e Protezione in qualità di RSPP o ASPP, selezionati tra quelli delle scuole aderenti alle Reti per la promozione della sicurezza e secondo criteri di rappresentatività territoriale. Nel 215 sono stati organizzati tre seminari di aggiornamento per insegnanti con un ruolo nei Servizi di Prevenzione e Protezione della scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado, da svolgersi nel 216. A livello locale alcune ASL hanno svolto attività di docenza nell ambito di corsi rivolti principalmente a studenti di istituti tecnici. Azione Nel 215 è proseguita l attività degli OPV a livello provinciale, sia attraverso la vigilanza congiunta, sia attraverso l attività di formazione. Le attività degli OPV sono state puntualmente rendicontate. Nel settore edile i cantieri ispezionati congiuntamente ad altri Enti sono stati il 13,28% rispetto al totale dei cantieri controllati. È continuata altresì la collaborazione e la vigilanza congiunta con altri Enti e Organi di controllo operanti sul territorio diversi da quelli componenti l OPV, principalmente Polizia municipale, Questura, Carabinieri, Procura della Repubblica, ARPA. Azione Tutti i Servizi hanno svolto attività di vigilanza nel settore edile secondo le indicazioni del Piano sicurezza in edilizia, ispezionando complessivamente, sul territorio regionale cantieri, pari al 9,45% delle notifiche pervenute (26.123). Nel 42% dei casi sono stati rilevati cantieri non a norma. Complessivamente i soggetti controllati (committenti e/o responsabili dei lavori, coordinatori per la sicurezza, imprese, lavoratori autonomi) sono stati 6.54; i verbali con prescrizione notificati sono stati complessivamente Maggiori dettagli sono disponibili nei dati trasmessi da ogni singola ASL e raccolti nel report regionale di attività dei Servizi. Sono state, inoltre, svolte attività di informazione e assistenza a livello locale, attraverso sportelli informativi e incontri specifici inerenti l edilizia. Azione Tutti i Servizi hanno svolto attività di vigilanza nel settore agricolo secondo le indicazioni del Piano sicurezza in agricoltura, ispezionando complessivamente 63 aziende. Nel corso delle attività di controllo le ASL hanno raccolto, mediante la compilazione di 49 schede di sopralluogo, diverse informazioni su macchine e attrezzature, aspetti connessi all uso di prodotti

19 fitosanitari e sanzioni comminate. Tali dati sono stati inseriti nel sistema informatico dedicato e trasmessi al livello nazionale. Azione È stato redatto, al fine di omogeneizzare i criteri della vigilanza svolta dagli SPreSAL nel territorio regionale, il documento relativo alla verifica degli obblighi in materia di formazione dei lavoratori e degli altri soggetti della prevenzione stabiliti dal D.Lgs. 81/8 e dagli Accordi Stato Regioni correlati. Si è avviato come, già citato nell azione 6.5.1, il gruppo di lavoro istituito a livello regionale per la redazione del documento riguardante il rischio stress lavoro correlato e il benessere organizzativo nelle aziende, comprendente anche gli aspetti inerenti la verifica degli obblighi relativi. Gli SPreSAL hanno svolto un importante funzione di vigilanza e controllo nelle aziende pubbliche e private di tutti i comparti, compresa edilizia e agricoltura, al fine di prevenire gli infortuni, oltre che le malattie professionali. Tale attività è stata esercitata anche nei confronti dei lavoratori autonomi e degli altri soggetti che hanno obblighi in materia di igiene e sicurezza del lavoro. La vigilanza è stata effettuata sulla base delle linee di programmazione e degli standard numerici stabiliti a livello regionale. Riguardo il LEA nazionale del 5% delle aziende da controllare rispetto alle aziende presenti sul territorio, il Piemonte ha controllato il 5,22% delle aziende presenti sul territorio regionale, pari a unità, suddivise in aziende edili, 63 aziende agricole, aziende di vari altri comparti e 169 aziende controllate per il rilascio di pareri. 3 Le azioni degli SPreSAL delle ASL 215 Le attività dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, come accennato ha l obiettivo di ridurre la frequenza di infortuni e malattie lavoro correlate, attraverso il contenimento delle esposizioni presenti in ambiente di lavoro, ponendo particolare attenzione agli ambiti a maggior rischio mediante un insieme articolato di funzioni di controllo esercitate, tenendo conto dei vincoli derivanti dalle indicazioni nazionali (LEA) e dai piani regionali di prevenzione in edilizia e in agricoltura, che vengono costantemente aggiornati. I filoni di attività prioritari degli SPreSAL sono: vigilanza e controllo, attività autorizzativa e sanitaria, inchieste per infortuni e malattie professionali, informazione/assistenza/formazione, mantenimento e implementazione sistema informativo. La pianificazione ha perseguito l omogeneizzazione delle pratiche di controllo da parte dei Servizi al fine di garantire il massimo della uniformità nei controlli effettuati su tutto il territorio regionale. Qui di seguito si intende esporre i principali risultati ottenuti dagli SPreSAL nell anno Le attività di vigilanza Si riportano alcuni dati inerenti le principali attività evidenziando, come negli anni, nonostante la criticità dei Servizi legata alla carenza di risorse, una migliore razionalizzazione degli interventi abbia comunque consentito un buon livello prestazionale. Gli standard di attività previsti per il 215 sono stati riferiti principalmente ai comparti edilizia e agricoltura, per i quali i progetti nazionali danno precisi orientamenti, e a tutti i luoghi di lavoro con l obiettivo del raggiungimento del livello essenziale di assistenza (LEA), costituito dal numero di controlli sulla salute e sicurezza degli ambienti di lavoro almeno nel 5% delle unità locali con uno o più dipendenti o equiparati, come previsto dal Patto per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (DPCM 17/12/27).

20 Tabella 1 Sintesi dei dati generali di vigilanza, periodo Principali attività di vigilanza Anno 27 Anno 28 Anno 29 Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 N. totale aziende controllate LEA 5% (aziende controllate su aziende da controllare) 3,3 3,6 4 4,5 5,3 5,17 5,29 5,32 5,22 N. cantieri ispezionati N. cantieri non a norma % cantieri non a norma su cantieri ispezionati 66,8 6,78 62,3 61,47 59,14 55,98 52,93 45,36 42,4 N. cantieri notificati % cantieri controllati su notificati 9,17 1,8 9,45 8,9 9,57 9,93 9,44 1,7 9,45 Cantieri ispezionati congiuntamente con altri Enti n.d. n.d N. aziende agricole ispezionate n.d. n.d N. inchieste infortuni concluse N. Inchieste malattie professionali concluse Copertura del LEA patto per la salute L obiettivo indicato dal Patto per la salute risulta raggiunto con progressivo miglioramento negli anni, pur in presenza di disomogeneità territoriale, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo delle prestazioni (efficacia e appropriatezza) in quanto l azione di prevenzione è stata orientata verso i comparti a maggior rischio per la salute. Figura 2 Percentuale delle aziende con dipendenti ispezionate dagli SPreSAL, periodo , 5,5 5, 4,5 4, 3,5 3, 2,5 2, 1,5 1,,5, LEA raggiunto in Piemonte dagli SPreSAL, periodo ,3 5,17 5,29 5,32 5,22 3,6 4 4,5 3, LEA raggiunto Obiettivo LEA 5% previsto dal patto per la salute Dopo il DPCM la percentuale si è progressivamente avvicinata ed ha superato il livello minimo del 5%.

21 Figura 3 Numero complessivo di sopralluoghi in tutti i comparti produttivi, periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 Sopralluoghi Figura 4 Numero di violazioni riscontrate in tutti i comparti, periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 Violazioni Figura 5 Importo complessivo delle sanzioni ex D.lgs. 758/94, periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 Importo complessivo delle sanzioni ex D.lgs. 758/94 Dalle figure 3, 4, e 5 emerge che a fronte dell aumento del numero di controlli si riscontra una diminuzione delle violazioni riscontrate.

22 3.3 Edilizia Nelle figure dalla 6 alla 9 sono riportati i principali dati di attività degli SPreSAL nel settore dell edilizia, a livello regionale e secondo lo schema di indicatori nazionali per il periodo Figura 6 Numero di cantieri controllati nella Regione Piemonte, periodo Anno 215 Anno 214 Anno 213 Anno 212 Anno 211 Anno 21 Anno Anno Cantieri ispezionati Figura 7 Percentuale di cantieri controllati su notificati nella Regione Piemonte, periodo Anno 215 9,45 Anno 214 1,7 Anno 213 9,44 Anno 212 9,93 Anno 211 9,57 Anno 21 8,9 Anno 29 9,45 Anno 28 1, % cantieri ispezionati su cantieri notificati

23 Figura 8 Percentuale di cantieri controllati non a norma sul totale ispezionati nella Regione Piemonte, periodo Anno 215 Anno ,4 45,36 Anno 213 Anno 212 Anno 211 Anno 21 Anno 29 Anno 28 52,93 55,98 59,14 61,47 62,3 6, % cantieri non a norma su cantieri ispezionati Figura 9 Numero di aziende edili controllate nella Regione Piemonte, periodo Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno Aziende edili controllate Le figure riportate confermano per il 215 un sostanziale mantenimento del rapporto tra cantieri controllati e cantieri notificati, delle imprese edili verificate, con una lieve diminuzione della percentuale di cantieri non a norma, presumibilmente indice dell efficacia delle azioni messe in campo edilizio, che hanno portato ad una diminuzione delle situazioni irregolari dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, trend confermato anche a livello nazionale. La percentuale di cantieri controllati su quelli notificati resta ferma al 1 % circa, dato comunque inferiore rispetto a

24 quello nazionale (circa il 2%), ciò evidenzia però una peculiarità della Regione Piemonte sulla scelta dei cantieri da ispezionare che porta a riscontrare un numero di cantieri non a norma superiore alla media nazionale. 3.4 Agricoltura L attività di controllo sulle aziende agricole nel 215 è stata orientata, oltre che alla verifica di macchine e attrezzature, all impiego dei prodotti fitosanitari con l adozione e la compilazione di 49 Schede sopralluogo aziende agricole, già messe a disposizione dei Servizi, per garantire omogeneità e possibilità di lettura dei risultati della vigilanza. Il risultato complessivo di n. 77 aziende da ispezionare, come richiesto dalle vello nazionale, non è ancora stato raggiunto, ma progressivamente si sta migliorando l attività che ha prodotto 63 controlli. Figura 27 Numero Aziende Agricole ispezionate nelle ASL, periodo Numero di aziende agricole ispezionate dal 21 al Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 Aziede agricole

25 3.5 Attività di contrasto agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali L attività di contrasto degli infortuni e delle malattie professionali rientra nell ambito delle attività di vigilanza svolte per la copertura dei LEA, oltre che per i doveri e obblighi d ufficio derivanti dal Codice Penale (artt. 589 e 59) al fine di individuare la responsabilità penale connessa all evento. Per la selezione delle notizie di infortunio a cui fare seguire l inchiesta gli SPreSAL applicano le indicazioni definite dal Protocollo con la Procura Generale della Repubblica, sulla base dei flussi denunce disponibili (accordi con le sedi INAIL locali, accordi con i Pronto Soccorsi, con le forze di Pubblica Sicurezza, accordo con INAIL regionale per lo scarico informatizzato delle denunce) Infortuni Tabella 6 Sintesi dei dati relativi all attività svolta per inchieste infortuni, periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 totale notizie di infortunio pervenute notizie di infortunio prognosi >4gg inchieste concluse % di copertura delle not. inf. > 4 gg. con inchieste 45,52 47,69 31,61 38,2 21,58 18,22 inchieste con violazioni % di positività delle inchieste 39,86 39,59 34, 34,85 42,4 38,53 Nella figura 28, si riscontra un lieve aumento del totale delle notizie di infortunio pervenute agli SPreSAL, con un aumento degli infortuni con prognosi superiore ai 4 gg., che fanno registrare però una diminuzione delle inchieste e del riscontro di responsabilità. Figura 28 Notizie di infortunio inchieste concluse e inchieste con violazioni, periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 notizie di infortunio prognosi >4gg. inchieste concluse inchieste con violazioni

26 3.5.2 Malattie professionali Tabella 7 Sintesi dei dati relativi all attività svolta per inchieste di Malattia professionale, periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 totale notizie di MP pervenute inchieste concluse % di copertura delle notizie con inchieste 4,31 47,7 55,17 53,52 55,25 4,92 inchieste concluse con nesso di causa positivo Inchieste concluse con responsabilità positiva Si registra un costante flusso, con trend in diminuzione rispetto al 21, di notizie di MP, che però evidenzia un fenomeno di sottonotifica, si evidenzia però nel 215 un aumento delle notizie di malattia professionale probabilmente legato alle attività messe in atto come richiesto dal PNP. Il numero di inchieste per MP è pressoché costante negli anni e conferma il costante impegno dei Servizi in questa attività. Si sottolinea che le attività di vigilanza e controllo sono eseguite a seguito di: predisposizione di piani mirati di prevenzione per particolari tipologie di rischio e/o settore lavorativo; richieste ed esposti degli utenti (lavoratori, RLS, cittadini, organizzazioni sindacali, professionisti, ecc.); segnalazioni di altri Enti e Organi di controllo (Comuni, Direzioni Provinciali del Lavoro, Prefetture, ARPA, ecc.); richieste dell Autorità Giudiziaria; accadimenti infortunistici; notizie di malattia professionale; valutazione di atti e comunicazioni che pervengono ai Servizi riguardanti il settore edile e l amianto (notifiche di lavori edili ex art. 99/81, notifiche ex art. 25/81, piani di lavoro di rimozione amianto), altro. Importante è altresì l attività di controllo e vigilanza che i Servizi svolgono in merito al rispetto degli obblighi relativi alla sorveglianza sanitaria, essenziale al fine di garantire adeguate condizioni di prevenzione e tutela per i lavoratori. E comunque demandata a ciascun SPreSAL, sulla base delle specificità territoriali e delle diverse esigenze locali, la programmazione delle attività di vigilanza e controllo sul territorio di competenza, come peraltro delle attività di informazione, formazione ed assistenza volta ai diversi soggetti della prevenzione presenti. 3.6 Attività di informazione, formazione, assistenza e promozione della salute L attività degli SPreSAL, come detto, comprende anche la comunicazione, l informazione e la formazione rivolta ai cittadini lavoratori o datori di lavoro e loro associazioni, oltre che alla promozione di stili di vita salubri (contrasto ad alcool, droga e fumo), allo sviluppo del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro ed alla formazione. Tali obiettivi sono perseguiti attraverso una strategia flessibile sviluppata sulla base del contesto regionale di riferimento. Le tipologie di azione sono estremamente articolate e variegate poiché sono quelle che storicamente sono state programmate e gestite in funzione delle particolari necessità del territorio nell'ottica delle autonomie locali prevista dalla legge 833/78.

27 Figura 29 Numero di ore di formazione e persone formate direttamente dai servizi, periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 Ore di formazione Persone form ate Figura 3 Interventi di informazione Anno Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 N interventi di informazione/comunicazione per gruppi di lavoratori esposti a specifici rischi N iniziative di confronto con le figure aziendali per la prevenzione 3.7 Le attività autorizzative Tra le attività dei Servizi vi è anche il rilascio di autorizzazioni che riguardano la concessione di alcune deroghe rispetto a specifiche previsioni normative. La normativa prevede che lo SPreSAL possa formulare prescrizioni in merito a notifiche o a piani di lavoro che vengono presentati, pertanto tali atti vengono valutati per evitare implicite approvazioni di misure prevenzionistiche inadeguate.

28 Figura 31 Notifiche art. 67 D.lgs 81/8, periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 Notifiche pervenute art.67 D.L.gs. 81/ Figura 32 Richieste di deroga art. 65 D.lgs 81/8, periodo Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 Richieste pervenute deroghe art- 65 D.L.gs. 81/8 Figura 33 Altre deroghe o valutazioni di richieste, periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 Richieste pervenute altre deroghe o valutazioni

29 Figura 34 Piani bonifica (art.256 D.lgs 81/8) e notifiche (art.25 D.lgs 81/8), periodo Anno 21 Anno 211 Anno 212 Anno 213 Anno 214 Anno 215 Piani bonifica (art.256 D.lgs 81/8) e notifiche (art.25 D.lgs 81/8)

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