I Programmi operativi regionali (P.O.R.) obiettivi competitività regionale e occupazione e cooperazione territoriale

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3 I Programmi operativi regionali (P.O.R.) obiettivi competitività regionale e occupazione e cooperazione territoriale Consiglio regionale del Veneto Commissione Speciale Rapporti Comunitari - luglio

4 A cura di: Arianna Zanon, Responsabile dell Ufficio Rapporti Comunitari con la collaborazione di Pietro Pegoraro, Ufficio Rapporti Comunitari coordinamento: Roberto Valente, dirigente segreteria Prima Commissione consiliare

5 INDICE Pag. Introduzione 1 PARTE PRIMA I PROGRAMMI OPERATIVI PARTE SECONDA - I DUE PROGRAMMI OPERATIVI DELL OBIETTIVO COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE IL POR VENETO PARTE FESR 7 Asse 1 - Innovazione ed economia della conoscenza 9 Asse 2 Energia, Ambiente e Valorizzazionedel territorio 15 Asse 3. Accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazione di interesse economico generale 19 Asse 4 Azioni interregionali ed Euroregione 22 Asse 5 Assistenza tecnica Il POR VENETO PARTE FSE 26 Asse 1 Adattabilità e formazione delle risorse umane ed Innovazione tecnologica e organizzativa Asse 2 Occupabilità organizzazione dei servizi per il lavoro e la formazione professionale, occupazione ed integrazione dei migranti, occupazione femminile Asse 3 Inclusione sociale inserimento e reinserimento lavorativo dei gruppi svantaggiati Asse 4 Capitale umano integrazione e miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione. Realizzazione della società della conoscenza Asse 5 Cooperazione transnazionale e interregionale 36 Asse 6 Assistenza tecnica. Miglioramento, efficacia ed efficienza dei Programmi Operativi attraverso azioni e strumenti di supporto PARTE TERZA - GLI OTTO PROGRAMMI OPERATIVI REGIONALI DELL OBIETTIVO COOPERAZIONE TERRITORIALE Fonti e riferimenti bibliografici 41 Normativa e documenti di di riferimento 43

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9 Introduzione Ai sensi degli articoli del trattato CE l'unione Europea promuove uno sviluppo armonioso dell'insieme della Comunità e rafforza la coesione economica e sociale riducendo il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni. La politica di coesione dell'unione si è realizzata attraverso diverse tappe ( Fondo Sociale Europeo, 1962 Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia, 1975 Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, 1993 Fondo di Coesione) e successivi periodi di programmazione. Il periodo di programmazione dei Fondi strutturali sta volgendo al termine e così quindi i vari DOCUP e Complementi di programmazione per la gestione dei fondi. Conseguentemente La Commissione europea nel luglio 2006 ha emanato cinque nuovi regolamenti per il periodo : il Regolamento generale n 1083/2006 che detta norme generali per l'attuazione dei tre strumenti di coesione, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione e definisce un rinnovato processo di programmazione basato sul principio della gestione condivisa tra l'unione, gli Stati membri e le regioni su una gestione semplificata, proporzionale e maggiormente decentrata dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione; il regolamento del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) n 1080/2006 che sostiene programmi in materia di sviluppo regionale, di cambiamento economico, di potenziamento della competitività e di cooperazione territoriale in tutta l'ue. Tra le priorità di finanziamento vi sono la ricerca, l'innovazione, la protezione dell'ambiente e la prevenzione dei rischi, mentre anche l'investimento infrastrutturale mantiene un ruolo importante soprattutto nelle regioni in ritardo di sviluppo; il regolamento del Fondo sociale europeo (FSE) n 1081/2006 che, coerentemente con la strategia europea per l'occupazione, si concentra su quattro ambiti chiave: accrescere l'adattabilità dei lavoratori e delle imprese, migliorare l'accesso all'occupazione e alla partecipazione al mercato del lavoro, rafforzare l'inclusione sociale combattendo la discriminazione e agevolando l'accesso dei disabili al mercato del lavoro nonché promuovere partenariati per la riforma nel campo dell'occupazione e dell'inclusione; 1

10 il Fondo di coesione n 1084/2006 che contribuisce a interventi nei settori dell'ambiente e delle reti di trasporti transeuropee ed è rivolto agli Stati membri aventi un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90% della media comunitaria. il regolamento n 1082/2006 che introduce un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (EGTC) con l obiettivo di è agevolare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e/o interregionale tra le autorità regionali e locali. Ciascun Fondo contribuisce, secondo la propria finalità, alla realizzazione dei tre obiettivi della nuova politica di coesione: a) "Convergenza", volto ad accelerare la convergenza degli Stati membri e regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni per la crescita e l'occupazione tramite l'aumento e il miglioramento della qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, lo sviluppo dell'innovazione e della società della conoscenza, dell'adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, la tutela e il miglioramento della qualità dell'ambiente e l'efficienza amministrativa; b) "Competitività regionale e occupazione", che punta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la competitività e le attrattive delle regioni e l'occupazione anticipando i cambiamenti economici e sociali, inclusi quelli connessi all'apertura degli scambi, mediante l'incremento e il miglioramento della qualità degli investimenti nel capitale umano, l'innovazione e la promozione della società della conoscenza, l'imprenditorialità, la tutela e il miglioramento dell'ambiente e il miglioramento dell'accessibilità, dell'adattabilità dei lavoratori e delle imprese e lo sviluppo di mercati del lavoro inclusivi; c) "Cooperazione territoriale europea", che è inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie e a rafforzare la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello territoriale. I fondi sono chiamati a rispondere agli obiettivi secondo la ripartizione seguente: obiettivo "Convergenza": FESR, FSE e Fondo di coesione; obiettivo "Competitività regionale e occupazione": FESR e FSE; obiettivo "Cooperazione territoriale europea": FESR. 2

11 A partire da un PIL regionale inferiore al 75% della media UE le regioni sono ammesse a fruire degli interventi per l'obiettivo Convergenza mentre tutte le altre regioni hanno accesso all'obiettivo Competitività regionale e occupazione. Al terzo obiettivo potranno partecipare i territori (NUTS III, di dimensione provinciale) situati lungo le diverse frontiere terrestri e marittime. Il Veneto risulta ammissibile all'obiettivo "competitività regionale e occupazione" e all'obiettivo "cooperazione territoriale europea". Il presente dossier si divide quindi un tre parti: una generale in cui viene spiegato il contenuto dei programmi operativi e due specificatamente dedicate ai POR degli obiettivi Competitività e occupazione e Cooperazione territoriale. Nell attesa che i programmi operativi regionali vengano definitivamente adottati dalla Commissione Europea e che le Direzioni regionali possano così redigere e pubblicare i bandi di rispettiva competenza, si ritiene infatti utile diffondere la conoscenza sull attuale stato di programmazione comunitaria regionale e sintetizzarne il contenuto per dar modo a quanti operano nel settore di non arrivare impreparati alle prossime scadenze europee. 3

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13 PARTE PRIMA I PROGRAMMI OPERATIVI I Programmi operativi sono l asse centrale della gestione e implementazione dei Fondi strutturali, disciplinati dagli articoli 32 e ss. del Regolamento generale sui fondi n. 1083/2006. Ad essi spetta il compito di regolare le attività dei singoli Fondi, sulla base di quanto definito nel Quadro strategico nazionale e conformemente agli Orientamenti strategici comunitari. Ciascun Programma operativo per il può concernere uno solo dei tre obiettivi e viene redatto dallo Stato membro o da un soggetto da esso designato. In Italia vengono redatti dalle Regioni. Ogni programma operativo deve essere presentato alla Commissione europea entro 5 mesi dall adozione degli Orientamenti strategici comunitari, e da questa adottato non oltre 4 mesi dalla sua presentazione ufficiale, dopo l opportuna valutazione di coerenza con gli Orientamenti stessi e con il Quadro strategico nazionale. Al fine di agevolare l'attività di redazione dei Programmi Operativi da parte delle diverse Amministrazioni e al fine di consentire un più rapido esame degli stessi da parte dei Servizi della Commissione Europea, quest'ultima ha elaborato uno schema per la stesura degli stessi, che prevede un analisi di contesto, valutazioni propedeutiche alla strategia oltre alla definizione delle priorità di intervento, alla descrizione delle procedure di attuazione e alle informazioni relative al piano finanziario. Sul piano dei contenuti, per entrambi gli obiettivi Convergenza e Competitività i Programmi operativi contengono un analisi della situazione socio-economica dell area o del settore ammissibile ai finanziamenti specificando, in modo particolare, i relativi punti di forza e di debolezza e le strategie di sviluppo che si intendono realizzare. Per il solo obiettivo Competitività, i Programmi operativi includono una motivazione della concentrazione tematica, geografica e finanziaria sulle priorità di cui rispettivamente all articolo 5 del regolamento FESR e all articolo 4 del Regolamento FSE. Le priorità scelte sono motivate in base agli Orientamenti strategici comunitari e al Quadro strategico nazionale dello Stato membro di appartenenza, unitamente all indicazione di 5

14 informazioni specifiche che dovranno essere fornite per assi prioritari e i rispettivi obiettivi specifici. I Programmi operativi devono inoltre mettere in evidenza, sebbene solo a titolo informativo, la ripartizione indicativa per categoria dell uso che si intende fare dei Fondi strutturali, complementari al piano di finanziamento. Inoltre, ogni Programma operativo comprende disposizioni attuative circa: i sistemi di sorveglianza e di valutazione; l organismo deputato a ricevere i pagamenti comunitari; i sistemi di pubblicità e informazione; i soggetti designati dallo Stato membro, di cui all art. 59 del Regolamento generale. Qualora ritenuto opportuno dal singolo Stato membro, i Programmi operativi, per i due obiettivi Convergenza e Competitività potranno prevedere inoltre: la lista delle città selezionate per affrontare le questioni urbane; le azioni per la cooperazione interregionale con almeno un autorità regionale o locale di un altro Stato membro in ciascun programma regionale; per le azioni finanziate dal FSE, l approccio orizzontale o l asse prioritario specifico per azioni interregionali e transnazionali che coinvolgono gli enti nazionali, regionali o locali di almeno un altro Stato membro. Un approccio analogo vale anche per l obiettivo Cooperazione, i cui i Programmi operativi, sulla falsariga dei due precedenti, devono includere un analisi dei punti di forza e di debolezza delle aree ammissibili, con la relativa strategia di cooperazione. Anche per l obiettivo Cooperazione i Programmi operativi dovranno comprendere, oltre ad un elenco delle zone ammissibili, anche la motivazione delle priorità prescelte sulla base di quanto disposto dagli Orientamenti strategici comunitari e dai Quadri strategici nazionali. Contenuto del PROGRAMMA OPERATIVO (art. 37 Reg. CE 1083/2006) 1 Analisi di contesto 2 Contributi analitici e del partenariato alla definizione della strategia 3 Strategia e priorità 4 Inquadramento e coerenza 5 Modalità di attuazione 6 Disposizioni finanziarie 6

15 PARTE SECONDA I DUE PROGRAMMI OPERATIVI DELL OBIETTIVO COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE 1. IL POR VENETO PARTE FESR Gli uffici della Regione Veneto, in collaborazione con l'università Cà Foscari di Venezia (secondo quanto disposto dalla deliberazione della Giunta regionale n del 04/07/2006), hanno elaborato la stesura del documento di Programma Operativo Regionale, Obiettivo Competitività regionale e Occupazione parte FESR strutturato in cinque Assi conformemente a quanto disposto dal titolo III capo II del Regolamento (CE) 1083/2006. Tale documento è stato presentato alle riunioni del Tavolo di Partenariato sui Fondi strutturali del 24/10/2006, del 28/12/2006 e del 31/01/2007. Considerato che il documento stesso doveva essere presentato alla Commissione Europea entro i termini previsti dall'art. 28 del Regolamento(CE) 1083/2006 (e cioè entro il 05/03/2007), si è reso necessario accelerare le procedure di approvazione. Con deliberazione della Giunta Regionale n. 112 del sono stati quindi approvati: il documento contenente l'analisi di contesto, le valutazioni propedeutiche alla strategia, la strategia stessa e gli Assi prioritari del Programma Operativo Regionale (POR), Obiettivo Competitività regionale e Occupazione parte FESR, programmazione Fondi Strutturali e il Rapporto Ambientale di cui alla Direttiva Comunitaria 2001/42/CE. Inoltre con deliberazione 4/CR del 30/01/2007 è stata approvata la proposta di Programma Operativo Regionale (POR) parte FESR nella forma di un "work in progress"successivamente trasmessa al Consiglio Regionale 3^ Commissione per l'esame ed il conseguente parere. La 3 Commissione ha espresso parere favorevole in data 13/02/2007 (Prot. Gen. n del 14/02/2007). Successivamente, una volta controdedotte le osservazioni pervenute in relazione al Programma Operativo Regionale, Obiettivo Competitività regionale e Occupazione parte FESR e al Rapporto Ambientale, quest'ultimo, in data 15/02/2007, è stato esaminato dalla Commissione Regionale VAS (istituita con deliberazione della Giunta Regionale n del 7

16 24/10/2006) che ha espresso parere favorevole circa la compatibilità e la sostenibilità ambientale del POR stesso (Parere n. 1 del 15/02/2007). Il 22/02/2007 vi è stata inoltre l'audizione del Segretario Generale della Programmazione presso la Commissione speciale per i rapporti comunitari relativamente ai contenuti e alle procedure inerenti al Programma Operativo Regionale (POR). Il 23/02/2007 si è riunito il Tavolo di Partenariato sui Fondi Strutturali che è stato aggiornato sugli esiti del negoziato informale in riferimento alla proposta di Programma Operativo Regionale (POR), Obiettivo Competitività regionale e Occupazione parte FESR, programmazione Fondi Strutturali In data 27 marzo 2007 la Giunta regionale ha approvato la proposta del Programma Operativo Regionale (POR) Obiettivo Competitività regionale e Occupazione parte FESR, programmazione Fondi Strutturali e la valutazione ex ante. dando mandato all'autorità di Gestione di trasmetterlo al Ministero per lo Sviluppo Economico per il successivo inoltro alla Commissione Europea ex art. 32 del Regolamento(CE) 1083/2006 e per l'avvio del negoziato formale con le Autorità comunitarie e nazionali al fine dell'approvazione con decisione. Allo stato attuale l' Autorità di Gestione ha introdotto le modifiche ed integrazioni al testo secondo le indicazioni della Commissione europea e quindi si è in attesa di un successivo provvedimento della Giunta Regionale per la presa d'atto finale della decisione della Commissione Europea. Il Programma operativo regionale Competitività e innovazione mira a migliorare competenza, opportunità e professionalità non solo degli attori economici ma anche di tutti i cittadini Priorità degli interventi, attraverso cinque priorità d intervento, ciascuna correlata ad obiettivi specifici (assi): 1. innovazione ed economia basata sulla conoscenza; 2. ambiente e prevenzione dei rischi; 3. accesso ai servizi di trasporto e telecomunicazione di interesse economico generale; 4. azioni interregionali ed euroregione; 5. assistenza tecnica 8

17 ASSE 1 INNOVAZIONE ED ECONOMIA DELLA CONOSCENZA Obiettivi operativi Potenziare le attività di innovazione, ricerca e sviluppo Rafforzare e/o creare nuovi prodotti e/o strumenti finanziari per il rafforzamento del sistema produttivo Favorire la nascita di nuove imprese Linee di intervento Linea intervento 1.1 Ricerca Sviluppo e Innovazione Linea intervento 1.2 Ingegneria Finanziaria Linea intervento 1.3 Politiche di sostegno alla promozione e allo sviluppo dell imprenditorialità ASSE 1: INNOVAZIONE ED ECONOMIA DELLA CONOSCENZA L obiettivo dell Asse 1 è quello di diffondere e promuovere l innovazione e l economia basata sulla conoscenza al fine di incoraggiare le produzioni ad alto valore aggiunto e di essere competitivo sui mercati internazionali. Le linee di intervento ammesse al finanziamento saranno: Ricerca, sviluppo e innovazione; Ingegneria Finanziaria; Politiche di sostegno alla promozione e allo sviluppo della imprenditorialità. Ciascuna linea di intervento si compone di diversi tipi azioni Linea di intervento: ricerca, sviluppo ed innovazione Questa linea di intervento mira a rendere più competitivo il sistema produttivo regionale aumentando la capacità di produrre innovazione da parte di imprese ed istituti di ricerca pubblici e privati che possono generare economie di scala nella riorganizzazione delle filiere produttive e di sostenere l evoluzione tecnologica delle imprese, al fine di garantire 9

18 la diffusione dell innovazione delle Pmi e dei sistemi, con particolare attenzione allo sviluppo di tecnologie eco-compatibili. Questa linea di intervento si articolare in quattro principali azioni: Azione - Supporto ad attività di ricerca, processi e reti di innovazione e alla creazione di impresa nei settori ad elevato contenuto tecnologico. Sono ammessi finanziamenti volti per: favorire la nascita di nuova imprenditorialità da Istituti di ricerca, Università ed imprese esistenti in settori ad elevato contenuto tecnologico; favorire la nascita e lo sviluppo di reti, anche a livello transnazionale, tra imprese, o tra imprese e centri di competenza, al fine di migliorare l efficienza e la competitività di filiera tramite l innovazione; sostenere processi di innovazione per l utilizzo di tecnologie pulite nell ambito del sistema produttivo delle imprese e delle istituzioni pubbliche finalizzate ad inglobare le conoscenze in prodotti e processi rispettosi dell ambiente. In questo tipo di azione avranno un ruolo i Distretti e le aggregazioni di filiera; favorire la nascita di poli di eccellenza e di nuova imprenditorialità in settori ad alto valore aggiunto; rafforzare le infrastrutture di ricerca e sviluppo tecnologico attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture di ricerca od il loro potenziamento; servizi di supporto e consulenza nella fase di start up. I soggetti destinatari sono le Pmi, loro consorzi, società a partecipazione mista pubblico/privata. I beneficiari finali sono: enti pubblici, enti no profit, quali associazioni senza scopo di lucro, fondazione e ONLUS, società e consorzi misti a prevalente partecipazione pubblica Azione Contributi a favore dei processi di trasferimento tecnologico ed allo sviluppo di strutture di ricerca interne alle imprese: Questa azione è volta alla promozione del sistema regionale della conoscenza attraverso il sostegno al trasferimento tecnologico alle imprese ed all implementazione di strutture interne alle imprese. Per quest ultimo punto si prevede la realizzazione di progetti di ricerca industriale, progetti di sviluppo sperimentale, progetti di innovazione del processo e progetti di innovazione organizzativa. Le iniziative ammesse al finanziamento sono le seguenti: acquisizione di nuove conoscenze finalizzate alla messa a punto di nuovi prodotti od al miglioramento di quelli già esistenti; 10

19 progettazione e realizzazione di progetti pilota e dimostrativi finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi e servizi; favorire l attività di audit tecnologico nei confronti delle Pmi; favorire azioni di tutoraggio a favore delle Pmi; offrire consulenza in materia di innovazione. I soggetti destinatari dell intervento sono Pmi, loro consorzi, società anche a partecipazione mista pubblica/privata. I beneficiari finali sono enti pubblici, enti no profit, come ad esempio associazioni senza scopo di lucro, fondazione ed ONLUS, società e consorzi misti a prevalente partecipazione pubblica Azione Contributi per l utilizzo da parte delle imprese di strutture qualificate per l attività di ricerca: L azione si pone come obiettivo lo sviluppo della competitività delle imprese attraverso l acquisizione di conoscenze innovative da qualificatestrutture esterne di ricerca e servizi come università, enti pubblici di ricerca, laboratori. L azione sostiene progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, progetti di ricerca cooperativa e progetti di ricerca collettiva. I soggetti destinatari e beneficiari dell intervento sono le Pmi come definite nella normativa comunitaria con sedi operative presso la Regione Veneto Azione Diffusione di servizi di consulenza esterna a sostegno delle PMI finalizzati al processo evolutivo aziendale ed alla continuità d impresa: L azione si pone come obiettivo lo sviluppo della competitività delle imprese facilitando l acquisizione di conoscenze innovative da qualificate strutture esterne di ricerca e servizi quali Università, enti pubblici di ricerca, laboratori e soggetti riconosciuti idonei da albi nazionali e/o dalla rete del parco scientifico tecnologico regionale. Inoltre, sono ammesse a contributo le spese relative alla realizzazione di un progetto di consulenza esterna qualificata a sostegno di progetti di innovazione imprenditoriale come ad esempio: miglioramento dei livelli di sicurezza, servizi di supporto dei processi di internazionalizzazione e servizi di promozione. Soggetti destinatari e beneficiari dell intervento sono le Pmi, i loro consorzi o associazioni temporanee con sede operativa nella Regione Veneto. 11

20 1.2. Linea di intervento Ingegneria finanziaria L articolo 44 del Regolamento generale 1083/2006 dispone che nell ambito di un Programma Operativo, i fondi strutturali possano finanziare spese connesse ad un operazione comprendente contributi per sostenere strumenti di ingegneria finanziaria per le imprese quali fondi di capitale a rischio, fondi di garanzia fondi per mutui e fondi per lo sviluppo urbano, ovvero fondi che investono in partenariati tra pubblico e privato. L ingegneria finanziaria costituisce un modello composto dai seguenti elementi: fondi di rotazione pubblici con partecipazione del sistema bancario; garanzie e controgaranzie; partecipazione minoritarie e temporanee al capitale di rischio nelle Pmi. L ingegneria finanziaria costituirà la principale modalità di accesso ai finanziamenti delle imprese per l ottenimento delle finalità dell Asse 1, anche con riferimento al network di interventi finanziabili di cui alla linea di intervento 1.1. La linea di intervento si compone delle seguenti azioni: Azione Sistema di garanzie per investimenti nell innovazione e per l imprenditorialità: L azione ha come obiettivo principale di favorire l accesso al credito da parte delle Pmi, le quali risultano sottocapitalizzate e, quindi, portatrici di elevata domanda di finanziamenti terzi. Per finanziarie di investimento in R&ST, innovazione ed in promozione dell imprenditorialità. L azione utilizzerà strumenti che tenderanno a: ripartire il rischio attraverso garanzie e controgaranzie, consolidare e favorire aggregazioni di organismi di garanzia e banche di garanzia. I soggetti destinatari sono le Pmi, loro consorzi, società anche a partecipazione mista pubblico/privata, associazioni temporanee di imprese, associazioni temporanee di scopo ed altre forme di aggregazione. I beneficiari finali sono i consorzi fidi. L azione si attuerà nel rispetto della normativa comunitaria in materia di aiuti di stato Azione Partecipazione minoritarie e temporanee al capitale di rischio di imprese innovative: Il capitale a rischio è connesso proprio al finanziamento del capitale a favore di imprese con elevato potenziale di crescita che non hanno sufficiente accesso ai capitali, in modo particolare nelle fasi di start up o di innovazione. I soggetti destinatari dell intervento sono le Pmi, mentre i soggetti beneficiari che gestiranno il fondo saranno società finanziaria ai sensi dell art. 106 del TUB. 12

21 Azione Costituzione di un fondo di rotazione per il finanziamento agevolato degli investimenti delle Pmi: La misura favorisce l accesso al credito per le PMI per finanziare l ammodernamento, la ristrutturazione, l organizzazione, il rinnovo e l aggiornamento tecnologico delle imprese. L azione opera attraverso la concessione di finanziamenti agevolati, prestiti agevolativi ed operazioni di leasing attraverso lo strumento del fondo di rotazione. Il fondo sarà gestito da una società finanziaria Linea di intervento Politiche di sostegno alla promozione e allo sviluppo dell imprenditorialità Il tessuto produttivo del Veneto, caratterizzato dalla quasi totale prevalenza di Piccole e Medie Imprese, necessita di interventi mirati alla creazione di iniziative che possano ricadere in un ambito produttivo più esteso. Saranno, quindi, promosse iniziative a carico dei Distretti Produttivi, della imprenditoria giovanile e femminile nonché certificazioni di sistema e di prodotto sia con fondi regionali che comunitari. Si compone delle seguenti azioni: Azione Aiuti agli investimento delle nuove Pmi a prevalentemente partecipazione femminile: L azione si attuerà attraverso la diffusione di servizi di consulenza esterna finalizzati a valorizzare la capacità delle Pmi di reinterpretare i prodotti e servizi. Sono ammissibili a contributo le spese relative alla realizzazione di un progetto di consulenza esterna qualificata a sostegno di progetti di innovazione imprenditoriale. L azione sarà implementata in base ai regolamenti di esenzione e in de minimis. Gli interventi finanziabili sono: interventi su fabbricati destinati a sede operativa delle Pmi; macchinari ed attrezzature; licenze software ed altre immobilizzazioni immateriale; studi, progettazione e consulenze connessi al programma di investimento. I soggetti destinatari e beneficiari dell intervento sono Pmi. Sono previsti aiuti di stato Azione Aiuti agli investimento delle nuove Pmi giovanili: L azione prevede l utilizzo di risorse comunitarie, l ampliamento delle disponibilità finanziarie regionali a valere sulla legge regionale n. 1 del 20 gennaio 2000, che si ripartirà: un contributo in conto capitale ed un finanziamento a tasso agevolato mediante la provvista pubblica a tasso zero e la provvista da parte del sistema bancario a tasso convenzionato. 13

22 Beneficiari sono le Pmi ubicate nel territorio Veneto a prevalente partecipazione femminile, sia nella titolarità che nella gestione dell attività. L azione sarà implementata in base ai regolamenti di esenzione e in de minimis Azione Interventi nell ambito dell artigianato artistico e Tradizionale: L azione risponde all esigenza di raggiungere lo sviluppo sostenibile dell economia regionale. L azione di concretizza mediante: interventi infrastrutturali realizzati da soggetti pubblici o a prevalentemente partecipazione pubblica. I relativi progetti possono riguardare: ristrutturazione di immobili da adibire ad attività di aggregazioni o nuclei di artigiani delle attività individuate e ristrutturazione di immobili da adibire a laboratori per la diffusione delle tecniche e del know-how; progetto specifico presentato da enti pubblici che provvedono agli interventi di ristrutturazione, anche con la partecipazione di associazioni di categoria operanti nei settori dell artigianato artistico e tradizionale Azione Interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio Naturale: Saranno finanziati interventi direttamente interessanti aree appartenenti alla rete ecologica Natura 2000, volti a: sostegno alle imprese per interventi rivolti allo sviluppo delle buone pratiche aziendali, alla realizzazione di processi e/o prodotti ecocompatibili ed alla riduzione dell utilizzo delle risorse non rinnovabili; sostegno alle imprese per interventi rivolti alla fruizione sostenibile del patrimonio naturale e per interventi finalizzati al miglioramento della qualità della vita della popolazione nelle aree interessate; sviluppo e realizzazione di progetti per la salvaguardia, tutela e gestione degli habitat e delle biodiversità. I beneficiari finali sono individuati mediante bandi di gara pubblici o a regia regionale. 14

23 ASSE 2 ENERGIA, AMBIENTE E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO Obiettivi operativi Ridurre il consumo energetico e aumentare la produzione energetica da fonte rinnovabile Contenere le esternalità negative delle attività produttive Risparmiare e/o recuperare il suolo Migliorare le risorse ambientali Valorizzare a fini economici il patrimonio naturale e culturale Linee di intervento Linea di intervento 2.1 Produzione di energia da fonti rinnovabili ed efficienza energetica Linea di intervento 2.2 Stimolo agli investimenti per il recupero dell ambiente e sviluppo di piani e misure per prevenire e gestire rischi naturali e tecnologici Linea di intervento 2.3 Valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e naturale ASSE 2: ENERGIA, AMBIENTE E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO L obiettivo dell asse è di preservare e migliorare l ambiente allo scopo di contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, di ridurre il rischio ambientale e valorizzare le risorse naturali e culturali quali attrattori per lo sviluppo. I principali obiettivi operativi sono i seguenti: ridurre il consumo energetico ed aumentare la produzione energetica da fonte rinnovabile; contenere le esternalità negative delle attività produttive; risparmiare e/o recuperare il suolo; migliorare le risorse ambientale; valorizzare a fini economici il patrimonio naturale e culturale. L asse 2 si compone delle seguenti linee di intervento: 2.1. Linea di Intervento Produzione di energia da fonti rinnovabili ed efficienza energetica In questo contesto sono favorite tutte le iniziative al fine di migliorare l efficienza nelle trasformazioni energetiche, incentivare la produzione di energia, sia elettrica che termica, da fonti rinnovabili e, nel contempo, ridurre il fabbisogno di energia con iniziativa volte al contenimento dei consumi ed al miglioramento dell efficienza degli usi finali dell energia. Le principali azioni sono le seguenti: 15

24 Azione Incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili L azione favorisce l avvio di interventi promossi da Enti pubblici e società miste pubbliche/private nei seguenti settori: produzione di energia elettrica e produzione combinata di energia termica ed elettrica attraverso l utilizzo delle biomasse da colture energetiche specializzate e lignocellulosiche in un ottica di filiera bio-energetica regionale con priorità per gli interventi che prevedono l uso efficiente dell energia termica disponibile; produzione di energia idroelettrica con impianti ad acqua fluente ; produzione di energia elettrica con generatori eolici; utilizzo di risorse geotermiche per la climatizzazione. I beneficiari sono gli enti pubblici e le società miste a prevalente partecipazione pubblica Azione Interventi di riqualificazione energetica dei sistemi urbani: teleriscaldamento e miglioramento energetico di edifici pubblici L azione è finalizzata all implementazione di interventi per la riduzione dei consumi energetici in ambito urbano. Per cui sono ammessi al finanziamento le seguenti tipologie di progetti: generazione distribuita di energia elettrica mediante sistemi di cogenerazione ad alta efficienza abbinati a reti di teleriscaldamento; interventi volti all incremento delle prestazioni energetiche negli edifici pubblici non residenziali, produzione dell energia termica e/o elettrica con fonti rinnovabili, di sistemi di cogenerazione e dell utilizzo di risorse geotermiche.i beneficiari sono gli enti pubblici Azione Fondo di rotazione per investimenti finalizzati al consentimento dei consumi energetici: Nell ambito dell azione il fondo di rotazione finanziaria a tassi agevolati: produzione combinata di energia elettrica e termica da fonti fossili; interventi di miglioramento dell efficienza energetica negli impianti industriali esistenti; produzione di energia da fonti rinnovabili; produzione di energia elettrica mediante celle a combustile. I destinatari dell intervento sono le Pmi con sede operativa nella Regione Veneto. Il soggetto beneficiario che gestirà il fondo sarà una società finanziaria. La linea di intervento sarà diretta al controllo ed alla riduzione dell inquinamento atmosferico, al monitoraggio della qualità dell aria, alla riduzione dell anidride carbonica, alla riduzione di gas serra e delle emissioni autoveicolari ed al miglioramento della qualità delle risorse idriche e alla loro tutela quantitativa. 16

25 2.2. Linea di intervento Stimolo agli investimenti per il recupero dell ambiente e sviluppo di piani e misure per prevenire e gestire rischi naturali e tecnologici Si compone delle seguenti azioni: Azione Bonifica e ripristino ambientale di siti inquinati, ivi compresi i siti industriali abbandonati: L azione risponde all esigenza di tutela e miglioramento dell ambiente attraverso il recupero di siti ed immobili industriali in abbandono e che con il loro abbandono possono caratterizzare negativamente la qualità della vita dei cittadini. L azione mira all individuazione, caratterizzazione e bonifica di terreni ed acque sotterranee e superfici inquinanti e alla riqualificazione ambientale delle aree stesse al fine di consentirne il riutilizzo. I beneficiari saranno tutti gli enti pubblici Azione Salvaguardia ambientale, difesa del suolo, controllo dell emergenza e del rischio energetico: L azione è finalizzata ad interventi di sistemazione, riduzione, monitoraggio e messa in sicurezza di dissesti. Per ciò che riguarda il controllo sugli stabilimenti e sulla gestione dell emergenza e del rischio tecnologico, l azione si esplicherà attraverso interventi volti a: potenziamento delle attività di monitoraggio, prevenzione e gestione della sicurezza, del rischio tecnologico e del rischio legato alla presenza ed all utilizzo di grandi infrastrutture, in particolare alla movimentazione di merci pericolose; finanziamento di attrezzature nell ambito dei piani di intervento, e di tecnologie avanzate di telecomunicazione Linea di intervento Valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e naturale Nell ambito di questa linea di intervento si intende contribuire alla crescita economica, occupazionale, sociale, di qualità della vita e di ambiente culturale attraverso la stretta connessione di un patrimonio culturale, da valorizzare e salvaguardare. La linea di intervento si scompone nelle seguenti azioni: Azione Interventi a favore dell innovazione e dell economia della conoscenza nel settore della cultura: L azione riguarderà la realizzazione dei seguenti interventi: innovazione diffusione di nuove tecnologie nella salvaguardia, nella conservazione e gestione del patrimonio, nella promozione e comunicazione della conoscenza delle risorse culturali, attraverso la costruzione di un sistema informativo culturale regionale e di un centro di documentazione e catalogazione del patrimonio culturale veneto; realizzazione di reti tra operatori del settore culturale e favorire la messa a sistema di conoscenze; realizzazione di centri di eccellenza di studio per il restauro e la valorizzazione del 17

26 patrimonio culturale, attraverso una rete al fine di valorizzare le competenze e le risorse fisiche e di conoscenza dei diversi territori con particolare attenzione alle problematiche del restauro Azione Interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico: L azione è finalizzata alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale ed in particolare dello sviluppo di un turismo diffuso e sostenibile. interventi di conservazione e valorizzazione, sia in termini strutturali che di servizi del patrimonio culturale e paesaggistico; realizzazione di un portale dedicato all informazione sugli eventi culturali Veneto Cultura ; promozione di attività ed eventi culturali connessi alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico Azione Attività di promozione del patrimonio naturale: Nell ambito di questa azione saranno finanziati i seguenti interventi: sostegno ad attività economiche, finalizzate allo sviluppo sostenibile delle aree interessate; promozione di attività di educazione, sensibilizzazione, ricerca scientifica, raccolta dati; attività di ricerca, valutazione tecnico/scientifica, monitoraggio, studi, scambio di informazioni con enti pubblici ed istituzioni scientifiche per favorire lo scambio della conoscenza; promozione di azioni di marketing territoriale; promozione di attività di manutenzione del territorio in un ottica di sostenibilità ambientale; progetti di valorizzazione del patrimonio naturale ; promozione di interventi di restauro del territorio, in particolare delle aree maggiormente fragili. 18

27 ASSE 3 ACCESSO AI SERVIZI DI TRASPORTO E DI TELECOMUNICAZIONE DI INTERESSE ECONOMICO GENERALE Obiettivi operativi Diffondere la banda larga Aumentare i servizi e le applicazione telematiche Migliorare l intermodalità e la logistica Promuovere, negli ambiti urbani, la mobilità sostenibile Linee di intervento Linea di intervento 3.1 Interventi infrastrutturali di sviluppo e offerta di servizi e applicazioni per le PMI e gli Enti locali e di aiuto alle PMI per l accesso ai servizi telematici Linea di intervento 3.2 Potenziamento delle reti di trasporto mediante il miglioramento degli snodi e delle piattaforme multimodali Linea di intervento 3.3 Promozione della mobilità pulita e sostenibile, in particolare nelle zone urbane ASSE 3 ACCESSO AI SERVIZI DI TRASPORTO E DI TELECOMUNICAZIONI DI INTERESSE ECONOMICO GENERALE L Asse interviene sul concetto di accessibilità nelle componenti fisica e virtuale, per favorire l incontro tra produttori (di conoscenza,di beni e di servizi) e utilizzatori. In materia di tecnologie dell informazione e della comunicazione mira da un lato allo sfruttamento del potenziale offerto dalle innovazioni del settore, migliorandone la visibilità e la fruibilità da parte delle imprese e dei cittadini e, dall altro, generare incrementi di produttività. Inoltre, cerca di migliorare la fruibilità degli scambi e di transito che rappresentano nella regione un vincolo allo sviluppo. Promuove, infine, trasporti pubblici urbani puliti, anche per ridurne l impatto sull ambiente. Le linee di intervento saranno: 3.1. Linea di intervento Intervento infrastrutturali di sviluppo ed offerta di servizi ed applicazioni per le Pmi e gli enti locali e di aiuto alle Pmi per l accesso ai servizi telematici: La linea di intervento è focalizzata ad aumentare l efficienza e la competitività 19

28 delle Pmi del Veneto in funzione sia di una sempre più efficace proiezione sul mercato internazionale. Saranno adottati due sistemi di intervento fra loro sinergici: sostenere la realizzazione di infrastrutture telematiche e la creazione di reti tramite raccogliere e diffondere informazioni utili a tale scopo e facilitare il dialogo fra diversi attori; facilitare l accesso delle Pmi ai servizi a banda larga Azione Creazione di piani di azione e promozione/creazione di network per le Pmi L azione è rivolta a promuovere la creazione di network di Pmi, di favorire l accesso alle TIC e la loro utilizzazione, la diffusione della banda larga e l offerta di servizi anche negli scambi tra Pmi. Particolare attenzione sarà posta alle micro imprese e delle aziende artigianali per un utilizzo ottimale di servizi e di infrastrutture delle TIC. Le tipologie di interventi finanziate riguarderanno: promozione/creazione di network di PMI; creazione di punti di accesso ad Internet; collegamenti telematici delle zone industriali ed artigianali del territorio regionale; sviluppo ed offerta di servizi ed applicazioni telematiche dedicati alle Pmi Azione Collegamento delle zone del territorio regionale non ancora raggiunte dalla banda larga e creazione di punti di accesso pubblici: L azione mira a completare e potenziare l attuale infrastruttura telematica del territorio regionale con il fine di perseguire i seguenti obiettivi: rendere la banda larga un servizio universale favorendo l inclusione di enti locali e Pmi; permettere una rapida diffusione, adozione e sviluppo da parte delle imprese venete nei servizi a banda larga di e-government, formazione a distanza e telelavoro; rinnovare l infrastruttura telematica per i servizi di pubblica utilità. Potranno essere presentati progetti di infrastrutturazione tecnologica, servizi di formazione, servizi di animazione e di assistenza Azione Interventi di aiuto alle Pmi per l accesso ai servizi telematici: L azione risponde all esigenza di promuovere l accesso alle TIC, la loro adozione e la loro utilizzazione efficace da parte delle Pmi. Inoltre, l azione prevede contributi a favore di Pmi, loro associazioni di categoria, consorzi e cooperative, società miste per interventi volti a sviluppare l accesso ai servizi telematici, con particolare incremento dell uso della banda larga negli scambi fra imprese e pubblica amministrazione. L azione si configura come aiuto e va assoggettata alla regola de minimis e/o ai regolamenti di esenzione. 20

29 3.2. Linea di intervento Potenziamento delle reti di trasporto mediante il miglioramento degli snodi e delle piattaforme multimodali: Questa linea di intervento sarà focalizzata a finanziamenti per i seguenti interventi: realizzazione ed adeguamento di infrastrutture per la sosta funzionale all integrazione fra i diversi sistemi di trasporto, collegati alle principali reti stradali, autostradali e ferroviarie regionali; interventi per la realizzazione di raccordi stradali e/o ferroviari per migliorare i collegamenti per le persone e le merci fra i principali porti, interporti ed aeroporti regionali; interventi finalizzati al miglioramento ed adeguamento funzionale delle vie navigabili interne regionali esistenti, in relazione alla loro funzione commerciale che a quella turistica. La linea di intervento si svilupperà attraverso le seguenti azioni: Azione - Snodi e piattaforme logistiche modali: L azione è volta al finanziamento della realizzazione di progetti strategici destinati all intermodalità ed alla logistica, con particolare attenzione al potenziamento ed al miglioramento delle connessioni tra porti, aeroporti, interporti e loro aree retro portuali. Saranno finanziate opere infrastrutturali di trasporto e di urbanizzazione primaria, infrastrutture di servizio, impianti ed attrezzature di uso collettivo con particolare riferimento al potenziamento dell intermodalità al risparmio energetico, all uso di fondienergetiche rinnovabili ed alla salvaguardia dell ambiente Azione Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale: Il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale prevede sia il potenziamento del trasporto su rotaia che la creazione di un efficace sistema di scambio intermodale con i mezzi, siano essi di servizio pubblico che privati. In particolare mira alla differenziazione del servizio svolto dai mezzi su gomma rispetto al servizio svolto dai mezzi su ferro: ai primi viene demandato il collegamento capillare fra gli insediamenti diffusi nel territorio e le linee ferroviarie, ai secondi il collegamento fra i nodi presenti o creati lungo le tratte ferroviarie che assumeranno il ruolo di assi principali del sistema. La prima fase sarà finanziata con la L. 211/92 e con fondi propri della Regione Veneto, per la seconda fase, che prevede l estensione del sistema, molte linee di intervento, per le quali si dispone già della progettazione definitiva, non ha ancora ottenuto il finanziamento. Il progetto è inserito in legge obiettivo Linea di intervento Promozione della modalità pulita e sostenibile, in particolare nelle zone urbane. 21

30 Azione Realizzazione di piste ciclabili in aree di pregio ambientale ed in ambito urbano L azione è volta al finanziamento per la realizzazione od al completamento di piste ciclabili urbane ed in aree di pregio ambientale, con particolare riferimento ai collegamenti ciclabili in aree urbane protetti tra le zone residenziali e le aree destinare all istruzione ed ai servizi, in aree perturbane aventi la funzione di collegare i comuni di prima cintura con i capoluoghi e ai servizi ed i percorsi inseriti in aree montane e di pregio ambientale. ASSE 4 AZIONI INTERREGIONALI ED EUROREGIONE Obiettivo operativo Incremento delle relazioni e trasferimento delle best practice Linee di intervento Linea di intervento 4.1 Modernizzazione economica ASSE 4 AZIONI INTERREGIONALI ED EUROREGIONE L asse ha come obiettivo il rafforzamento del ruolo internazionale della regione, attraverso le esistenti cooperazioni, ma anche la ricerca di rapporti e scambi con nuove aree differenti e nel superamento e/o attenuazione delle barriere istituzionali, socio-culturali ed 22

31 economiche. L asse si articolare in una principale linea di intervento: Modernizzazione economica. Azione 4.1. Modernizzazione economica: Attraverso il nuovo strumento del Gruppo di cooperazione territoriale (GECT) si potranno supportare iniziative locali e regionali più ampie Di collaborazione. Le azioni di sviluppo territoriale integrato e lo scambio di esperienze che si intende avviare riguardano i seguenti temi: ricerca ed innovazione; promozione dell imprenditoria; turismo sostenibile; logistica; ambiente; energia; cultura e beni culturali. Nell ambito dei processi di internazionalizzazione delle Pmi, si mira ad accrescere la capacità ed il potenziale dei distretti, delle filiere o cluster produttivi e dei servizi. Le azioni saranno finalizzate a raggiungere sinergie ed effetti moltiplicativi sul tessuto produttivo ed occupazionale della regione. I principali partner sono: Friuli Venezia Giulia, le due Province di Trento e Bolzano, la Slovenia, la Croazia, la Carinzia e la Regione Nord Occidentale della Romania. Le azioni saranno attuate sulla base di accordi e collaborazioni presenti e futuri, escludendo progetti che prevedevano aiuti diretti agli investimenti delle imprese, aiuti all estero e la costituzione di reti commerciali. 23

32 5 ASSE ASSISTENZA TECNICA Obiettivo operativo Migliorare l efficacia e l efficienza degli interventi Linea di intervento 5.1 Linea di intervento Assistenza tecnica ASSE 5 ASSISTENZA TECNICA Le misure di Assistenza tecnica ha l obiettivo di favorire una corretta ed efficace attuazione del Programma Operativo attraverso la realizzazione di attività di preparazione,gestione,sorveglianza,valutazione,informazione e controllo insieme alle attività volte a rafforzare la capacità amministrativa connessa all attuazione di Fondi. La linea di intervento Assistenza Tecnica si sviluppa in due azioni e, come previsto dall articolo 46 del Regolamento generale 1083/2006, l obiettivo resta quello di favorire una corretta ed efficace attuazione del Programma Operativo. Le azioni sono: Azione Programmazione, gestione, attuazione, monitoraggio L azione si propone di realizzare, sostenere e rafforzare le attività di programmazione, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo di primo e secondo livello del Programma Operativo. 24

33 Azione Segreteria tecnica Comitato di Sorveglianza e Tavolo di partenariato Nell ambito dell Autorità di Gestione è costituita la segreteria tecnica del Comitato di sorveglianza e del Tavolo di Partenariato con il compito di supportare ed organizzare le attività previste dai due organi. Inoltre, prevede l organizzazione, partecipazione e svolgimento delle riunioni del Comitato di Sorveglianza e del Tavolo di Partenariato e di altri incontri preparatori. Azione Valutazione: Secondo gli art. 47 e 48 del Regolamento generale 1083/2006 nel corso del periodo di programmazione vengono effettuate valutazioni connesse alla sorveglianza del Programma Operativo. Queste valutazioni saranno condotte da esperti od organismi funzionalmente indipendenti dalle autorità di gestione, di certificazione e di audit. Azione Studi e ricerche: L azione prevede l affidamento di incarichi a soggetti esterni qualificati, la realizzazione di studi, analisi e ricerche, progetti pilota sui temi prioritari individuati nel POR e definiti nelle specifiche linee di intervento. Sarà data particolare attenzione nel settore della cultura e agli aspetti ambientali. Azione Informazione e pubblicità: L azione prevede la realizzazione delle attività di promozione e pubblicità volte a sensibilizzare ed informare i cittadini dell Unione europea ed i beneficiari sulle opportunità offerte dal Programma Operativo, sulle modalità di accesso ai contributi e sui risultati conseguiti, a valorizzare il ruolo della Comunità europea ed a garantire la trasparenza dell intervento dei Fondi strutturali. In particolare il piano di comunicazione verterà sulla promozione dei bandi di gara e delle modalità di accesso ai contributi, l organizzazione di convegni e seminari, la diffusione di informazioni, la pubblicità dei risultati e degli interventi realizzati. Riparto delle risorse per Asse Asse Risorse Totali % 1. Innovazione ed economia della conoscenza % 2. Energia, ambiente e valorizzazione del territorio % 3. Accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazioni di interesse % economico generale 4. Azioni interregionali ed euroregione % 5. Assistenza tecnica % TOTALE POR % 25

34 2. IL POR VENETO PARTE FSE Il Fondo Sociale Europeo è lo strumento finanziario dell'unione Europea realizzato per promuovere lo sviluppo economico e sociale dei Paesi membri attraverso la prevenzione della disoccupazione e l integrazione sociale nel mondo del lavoro. Con il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del 5 luglio 2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio sono state approvate le disposizioni relative al Fondo Sociale Europeo per il periodo di programmazione Comunitaria 2007/2013. In data 11 luglio 2006 il Consiglio dell'unione Europea ha approvato il Regolamento n recante disposizioni generali sui Fondi Strutturali che costituiscono lo strumento finanziario attraverso il quale si realizza la politica di coesione economica e sociale all'interno dell'unione stessa. Sulla base di tale normativa, del Quadro Strategico di riferimento Nazionale, approvato dalla Conferenza Unificata Stato Regioni in data 21 dicembre 2006 e dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica in data 22 dicembre 2006, nonché della Decisione del Consiglio dell'unione di data 6 dicembre 2006 di approvazione degli Orientamenti Strategici Comunitari in materia di coesione relativi al periodo , è stata elaborata la proposta di Programma Operativo Regionale - Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione - parte Fondo Sociale Europeo 2007/2013. Il Programma Operativo succitato è stato elaborato tenendo altresì conto del processo programmatorio avviato dalla Regione del Veneto in materia di Fondi Strutturali con Deliberazione di Giunta Regionale n. 467 dell'11 febbraio 2005, culminato con l'adozione del Documento Strategico Regionale presentato al Tavolo di Partenariato dei Fondi Strutturali in data 18 ottobre 2005 attraverso il quale la Regione ha dato il proprio contributo alla definizione del Quadro Strategico Nazionale. Il POR inoltre è in linea con i primi risultati emersi dal Forum sulla Competitività, avviato dalla Regione del Veneto nell'agosto 2006, e fa propri gli spunti emersi nel corso della stesura dei Libri Verdi sugli aspetti dell'economia, della conoscenza e della formazione professionale. In data 6 febbraio 2007 la Giunta Regionale con proprio provvedimento CR n. 5 ha approvato la proposta di Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo - Obiettivo Competitività regionale e Occupazione /2013, dopo che la stessa era stata 26

35 condivisa in sede di Tavolo di Partenariato dei Fondi Strutturali riunitosi in data 15 e 30 gennaio La proposta di Programma Operativo di cui al punto precedente è stata quindi trasmessa alla VI Commissione Consiliare la quale in data 22 febbraio 2007 ha espresso parere favorevole in ordine alla stessa. In data 27 febbraio 2007, la Giunta regionale ha approvato il Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo - Obiettivo Competitività regionale e Occupazione /2013. Il POR così approvato è stato trasmesso alla Commissione Europea il 5 marzo 2007 al fine dell avvio del negoziato formale tra la Regione e la Commissione stessa, propedeutico alla Decisione della Commissione di adozione del Programma. Venendo ora al contenuto del POR parte FSE, esso si articola in 5 priorita d intervento (assi) corrispondenti agli orientamenti strategici espressi a livello nazionale e regionale: 1. Adattabilità, 2. Occupabilità, 3. Inclusione sociale, 4. Capitale Umano, 4. transnazionalità e interregionalità, 5. Assistenza tecnica. Asse I ADATTABILITA Ha le seguenti finalità generali: Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l adattabilità dei lavoratori - Migliorare la competitività delle imprese attraverso politiche di formazione a sostegno della capacità di adattamento dei lavoratori, anche attraverso il rafforzamento del canale formativo dell apprendistato. Favorire l innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro - Rafforzare e diffondere attraverso la formazione continua, processi di innovazione organizzativa nei contesti produttivi, migliorare la qualità e la sicurezza del lavoro, conciliare le esigenze produttive con quelle dei lavoratori. Sviluppare politiche e servizi per l anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l imprenditorialità; Sostenere i processi di crescita dei lavoratori e lo sviluppo dei distretti produttivi. Favorire la riqualificazione, la riconversione ed il reinserimento occupazionale dei lavoratori in fase di espulsione dai processi produttivi, anche con riferimento a settori ed aree di crisi, qualificare l imprenditoria veneta. 27

36 Descrizione delle linee di intervento: 1.Formazione continua e permanente. Il sistema regionale di formazione professionale continua va implementato tenendo conto delle esigenze delle persone e imprese. Vanno perciò rimossi tutti quegli ostacoli all accessibilità e alla continuità del processo formativo, che ne rendono ostica la fruizione soprattutto per le fasce deboli del mercato del lavoro, i neoassunti, i lavoratori meno qualificati, i lavoratori con contratti flessibili. Particolare attenzione deve essere rivolta all innovazione delle metodologie utilizzate per la formazione. 2. Innovazione tecnologica e organizzativa, attraverso l elaborazione di nuovi modelli lavorativi e produttivi e la valorizzazione delle esperienze della precedente programmazione circa gli interventi formativi nei Distretti produttivi e nei comparti economici di rilevanza regionale. All interno di questa linea di intervento, l obiettivo principale è quello di qualificare e finalizzare in termini di occupabilità e adattabilità gli interventi di politica attiva del lavoro, collegandoli alle prospettive di sviluppo del territorio. Le iniziative dovranno favorire processi di aggregazione della domanda di formazione con il raccordo del sistema produttivo regionale. In questo senso sarà favorito anche il sostegno ad iniziative di riconversione, riqualificazione ed outplacement dei lavoratori, anche a seguito di processi di ristrutturazione aziendali e/o settoriali. Le azioni previste nell ambito del presente Asse, in particolare quelle rientranti nell ambito della formazione continua, saranno caratterizzate dalla complementarietà tra il FSE ed i Fondi interprofessionali, individuando nel Fondo Sociale Europeo lo strumento in grado di implementare gli interventi volti al sostegno delle innovazioni tecnologiche e organizzative, e riservando agli altri strumenti finanziari gli interventi formativi di tipo più tradizionale. 28

37 Asse II OCCUPABILITA Le finalità generali di tale asse sono: Aumentare l efficienza, l efficacia, la qualità e l inclusività delle istituzioni del mercato del lavoro - Migliorare i servizi di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, sviluppando le politiche attive del lavoro nel quadro di nuovi sistemi di welfare to work. Attuare politiche del lavoro attive e preventive, con particolare attenzione all integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all avvio di imprese - Innalzare i tassi di partecipazione al mercato del lavoro rafforzando le competenze chiave della popolazione con attività formative tese all inserimento e reinserimento lavorativo, al prolungamento delle carriere dei lavoratori più anziani, all inclusione dei migranti. Migliorare l accesso delle donne all occupazione e ridurre le disparità di genere. Descrizione delle linee di Intervento 1. Organizzazione dei Servizi per il Lavoro, volta a completare il processo di messa in rete dei servizi, a promuovere i nuovi servizi nel territorio con azioni di comunicazione, visibilità e dialogo con il mondo delle imprese. Un punto cardine delle politiche regionali in tema di mercato del lavoro è legato al rinnovamento degli attuali servizi per l impiego a livello territoriale. Gli interventi promossi 29

38 e realizzati in questo ambito sono volti al perseguimento degli obiettivi della Strategia Europea per l Occupazione (SEO), supportata anche dalle nuove norme sul collocamento e in seguito dalle modifiche introdotte dalla legge Biagi. Per quanto riguarda l organizzazione del mercato del lavoro si sta realizzando un sistema misto pubblico/privato in cui interagiscono operatori privati, agenzie per il lavoro e organismi pubblici quali le università, i comuni, gli istituti scolastici, gli Enti bilaterali, le associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro. In futuro la prospettiva è quella di elaborare un sistema regionale di accreditamento degli operatori che offrano servizi per il lavoro. Al fine di facilitare l incontro tra domanda e offerta di lavoro, la Regione ha come obiettivo quello di rendere pienamente operativa la borsa lavoro Veneto, un sistema informativo e informatico federato, organizzato su una rete telematica di nodi informativi regionali interconnessi, alimentato da tutte le informazioni utili all incontro domanda/offerta di lavoro e immesse liberamente nel sistema stesso sia dagli operatori pubblici e privati, autorizzati o accreditati, sia direttamente dai lavoratori e dalle imprese. 2. Formazione professionale per l inserimento ed il reinserimento nel mercato del lavoro di disoccupati, inattivi e di coloro che rischiano di rimanere disoccupati. Questa tipologia di interventi costituisce il cardine della strategia di lotta alla disoccupazione, oltre che lo strumento forse più efficace per sostenere l innovazione e la competitività delle imprese. Le azioni a tal fine si caratterizzeranno per una forte aderenza ai fabbisogni reali di professionalità e dovranno poggiare su una forte sinergia tra sistema formativo e sistema economico-produttivo, attraverso il consolidamento di un sistema di rilevazione permanente dei fabbisogni professionali del sistema produttivo. I percorsi inoltre si qualificheranno per l uso diffuso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione. 3. Prolungamento delle carriere dei lavoratori anche in mobilità e dei disoccupati più anziani attraverso azioni di orientamento e formazione finalizzati alla permanenza o al reingresso nel mondo del lavoro. La linea di intervento, da un lato si pone in coerenza con le recenti disposizioni di legge circa la permanenza nel mondo del lavoro di quei lavoratori che hanno maturato il diritto alla pensione, dall altro intende rispondere al fenomeno della espulsione dal mercato del 30

39 lavoro dei lavoratori più anziani a causa di crisi aziendali e/o di obsolescenza delle competenze possedute. Vanno attuate dunque delle politiche di orientamento e formazione tese a riqualificare, collocare o ricollocare persone anziane e/o con bassa qualificazione che vogliano prolungare la carriera lavorativa o in mobilità. Analoghe attività potranno essere promosse a vantaggio di persone in cerca di lavoro o anche di persone occupate, ma che desiderano semplicemente riqualificarsi in quanto le loro competenze non sono più spendibili nell attuale mercato del lavoro. 4. Occupazione ed integrazione dei migranti mediante il ricorso a strumenti di politica attiva del lavoro, di tipo orientativo e formativo ed attraverso la diffusione di partenariati locali tra organismi formativi, cooperative e altri soggetti sociali del terzo settore, parti sociali, enti locali ed imprese. Gli interventi si rendono necessari per gli extracomunitari, ma anche per i cittadini comunitari, sprovvisti di titoli o anche con titoli conseguiti nei paesi di origine. Successivamente è necessario sviluppare delle politiche che intervengano nella sfera extralavorativa, sviluppando e potenziando la rete locale di supporto logistico e di assistenza varia, cercando di rilevare i particolari fabbisogni degli immigrati. Le scelte programmatiche privilegiano, sul terreno concreto degli interventi, la conoscenza e l analisi dell evoluzione del fenomeno immigratorio, l'incentivazione di alleanze territoriali per la realizzazione di progetti finalizzati all integrazione della popolazione immigrata nel tessuto socio-lavorativo veneto. La Regione Veneto intende promuovere politiche di contrasto alle discriminazioni e di valorizzazione della risorsa degli immigrati, in particolare sui luoghi di lavoro, al fine di sostenerne il processo di integrazione sociale e lavorativa. 5. Occupazione femminile attraverso la costruzione di percorsi formativi, anche di eccellenza ed integrati con azioni di orientamento, tesi a migliorare la partecipazione sostenibile delle donne al lavoro. L intervento ha come finalità la definizione non solo astratta, bensì concreta direttamente sul territorio, del principio delle pari opportunità di genere. Questo tema vuole essere letto in un ottica evolutiva, ovvero non solo come parificazione semplice e netta tra lavoro femminile e lavoro maschile, ma anche come definizione di specifici ambiti di intervento che possano, da un lato valorizzare la donna in quanto tale, 31

40 nelle sue peculiari connotazioni personali e sociali, dall altro sostenere carichi di lavoro compatibili con gli impegni familiari. In questo ambito è importante sviluppare delle politiche finalizzate ad incentivare il rientro nel mercato del lavoro da parte di quelle donne che hanno avuto esperienze di lavoro in età giovanile interrotte per esigenze di cura dei figli, ma anche sostenere l'ingresso e la permanenza della componente femminile nel mercato del lavoro. A tal fine vanno valorizzate la professionalità delle donne nei settori nei quali sono tradizionalmente presenti, incoraggiandone l'accesso in quelli in cui sono sotto rappresentate. In definitiva, si rende necessario attivare politiche di conciliazione per contrastare l esclusione delle donne dal lavoro e la segregazione occupazionale e promuoverne l accesso ad occasioni di formazione qualificate; anche finalizzate a creare nuova imprenditorialità femminile. 32

41 Asse III INCLUSIONE SOCIALE Tra gli obiettivi specifici dell Asse rientra lo sviluppo di percorsi d integrazione e il (re)inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro; il sostegno di processi di inclusione, attraverso la formazione e l inserimento ed il reinserimento lavorativo di quelle componenti della popolazione a maggiore rischio di esclusione sociale, in particolare dei soggetti diversamente abili. Le linee di Intervento mireranno all inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati mediante azioni di orientamento e percorsi di formazione, finalizzati alla integrazione e reinserimento nel mondo del lavoro di emarginati sociali. L intervento sancisce concettualmente il principio dello sviluppo e della garanzia del diritto al lavoro per tutti coloro che appartengono a fasce sociali a rischio, sia in relazione a problematiche strettamente personali che genericamente sociali. Le linee di azione dovranno differenziarsi in funzione delle tipologie di utenza, sia in termini di approccio metodologico, sia nella definizione dei percorsi formativi. La prima linea di azione si sviluppa in un contesto di particolare delicatezza e importanza per l intero contesto sociale regionale, ovvero il progressivo superamento da un lato del problema della dispersione scolastica e formativa (ancora sensibile), dall altro la promozione di fasi orientative ed educative che anticipino, superandolo, il problema stesso della dispersione stessa. Una seconda linea di indirizzo intende fronteggiare il problema della disabilità e, più in generale, dei soggetti svantaggiati, implementando progetti di formazione e orientamento, che diano la possibilità a questi gruppi di massimizzare le loro potenzialità. Di fondamentale importanza appare la necessità di promuovere lo scambio di pratiche ottimali e cercare di identificare fattori di riuscita relativi all integrazione delle persone svantaggiate e/o con disabilità nel mercato del lavoro. Di pari passo andrebbero rinforzate le azioni di sensibilizzazione rivolte alle imprese su tali tematiche, segnatamente nel contesto della responsabilità sociale delle imprese stesse. 33

42 Asse IV CAPITALE UMANO Obiettivi specifici: - Elaborare e introdurre delle riforme dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro per migliorarne l integrazione e sviluppare l occupabilità, con particolare attenzione all orientamento; - Costruire strumenti condivisi per il miglioramento della qualità dell offerta di istruzione e formazione, dei risultati dell apprendimento e per la riconoscibilità delle competenze acquisite; - Aumentare la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l arco della vita e innalzare i livelli di apprendimento e conoscenza; - Potenziare, nella logica del lifelong learning, il sistema formativo regionale, al fine di garantire ai cittadini l acquisizione di livelli di competenza coerenti con i fabbisogni espressi dal contesto produttivo veneto; - Sostenere la creazione di reti tra Università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale, con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell innovazione; - Consolidare una offerta di qualità di alta formazione per il lavoro al fine di dotare il tessuto produttivo di competenze elevate e potenziare la costruzione di reti tra ricerca, formazione, istruzione e imprese per supportare la crescita dell economia. 34

43 Descrizione delle linee di Intervento: 1. Integrazione e miglioramento dei sistemi di Istruzione e Formazione attraverso progetti sperimentali ed azioni di sistema volti a definire anche standard di riferimento per la certificazione delle competenze, le metodologie didattiche, l orientamento, le tipologie di apprendimento, i fabbisogni delle imprese e per innalzare le competenze dei formatori. La linea di intervento intende rispondere ad uno degli obiettivi prioritari della strategia europea, tesa a favorire un raccordo più stretto tra i due sistemi educativi dell Istruzione e della Formazione, che spesso appaiono autoreferenziali e molte volte slegati dal mondo del lavoro. In tal senso le azioni dovranno sperimentare modelli tesi ad innalzare il livello di integrazione tra i sistemi e favorire un nuovo approccio rispetto alle competenze richieste dal mercato del lavoro. 2. Realizzazione della società della Conoscenza favorendo la partecipazione di tutti i cittadini all istruzione ed alla formazione per tutto l arco della vita ed innalzando il livello complessivo delle competenze. Questa linea di interventi intende favorire la partecipazione degli adulti alla istruzione ed alla formazione per aumentare, da un lato il livello di istruzione, dall altro affinare le competenze necessarie al mondo del lavoro. Rafforzamento quindi e valorizzazione della filiera della ricerca e delle reti di cooperazione tra i sistemi della ricerca, della formazione, dell istruzione con le imprese, per contribuire a sostenere la massima diffusione e utilizzo di nuove tecnologie e dei servizi avanzati innalzando il livello delle competenze e conoscenze scientifiche nel sistema produttivo, favorendo la competitività e la crescita economica. Nel Veneto, lo scambio di conoscenze e l attività di progetto si sono principalmente sviluppate in contesti organizzativi che hanno saputo esaltare il coinvolgimento diretto dei protagonisti e hanno consolidato reti fiduciarie tra attori indipendenti, che si sono impegnati a investire su progetti e istituzioni comuni. In questa prospettiva, le linee di una politica regionale per l'innovazione nel Veneto possono venire organizzate su due livelli: 1) Le filiere dell'innovazione: progetti di innovazione in settori ad elevata intensità di conoscenza, che comportano la cooperazione di più soggetti pubblici e privati e il collegamento fra i diversi livelli della catena del valore della conoscenza, in particolare di 35

44 Università, Organismi formativi, Scuole Superiori, Centri di Ricerca in relazione al sistema delle imprese. Questi progetti formativi saranno da individuare in base alle effettive capacità di esprimere effettive ricadute sul sistema delle imprese. 2) I distretti produttivi: il sostegno diffuso a progetti di innovazione avviene anche tramite l attivazione di partnerships locali che intervengono nell'elevare le capacità competitive dei sistemi produttivi del Veneto. I progetti di innovazione da favorire rispondono in questo caso alle esigenze di creare economie esterne, beni pubblici territoriali e un maggior grado di cooperazione fra le imprese e le istituzioni locali per realizzare i percorsi di evoluzione degli assetti produttivi esistenti. A Asse V - INTERREGIONALITÀ E TRANSNAZIONALITÀ Finalità generali dell Asse sono la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e transnazionale, la promozione e valorizzazione di interventi di cooperazione transnazionale nell area della formazione, e /o mobilità lavorativa. Le linee di Intervento nell ambito della cooperazione trasnazionale e interregionale tendono ad ampliare e rafforzare la rete nazionale e transnazionale di relazioni attraverso il trasferimento di know-how tra gli Stati membri e tra le Regioni, integrando le 36

45 sperimentazioni realizzate a livello nazionale con le attività di cooperazione transnazionale. Il partenariato transnazionale implica la progettazione congiunta ed il raggiungimento di un accordo su un programma di lavoro comune, in questo modo i progetti potranno beneficiare delle metodologie sviluppate nei vari paesi e delle diverse idee sulla realizzazione dei progetti stessi. Il collaborare ad un livello europeo permette il confronto attivo fra soggetti impegnati nel trovare soluzioni diverse a problematiche comuni, consente di ideare, pianificare e organizzare attività di lavoro e di sperimentare modalità innovative per diffonderne i risultati. Attraverso la condivisione delle singole forze si amplifica ed arricchisce il patrimonio tecnologico e l esperienza all interno di ciascun progetto che partecipa al partenariato transnazionale. In definitiva trasnazionalità ed interregionalità incidono sui sistemi e sulle politiche locali e nazionali attraverso il trasferimento delle innovazioni. La strategia di diffusione dei caratteri innovativi dovrebbe apportare cambiamenti sia sul livello progettuale che politico. Asse VI - ASSISTENZA TECNICA Obiettivi specifici dell Asse sono migliorare l efficacia e l efficienza dei Programmi Operativi attraverso azioni e strumenti di supporto. 37

46 Le linee di Intervento riguardano: assistenza tecnica per la programmazione, gestione, sorveglianza, valutazione, informazione, monitoraggio, controllo ed implementazione operativa di tali sistemi. La programmazione comunitaria necessita di interventi finalizzati a sostenere l esecuzione del PO e a garantire la corretta gestione delle risorse finanziarie in termini di efficienza e di efficacia. In continuità con la passata programmazione, quindi, saranno realizzate azioni specifiche ad implementazione delle disposizioni regolamentari in materia di gestione e di controllo della programmazione dei fondi strutturali. 38

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