Le normative per esportare nel mondo

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1 Le normative per esportare nel mondo Il rispetto delle norme, sia globali, sia locali, sia di settore, è fondamentale per esportare senza sorprese macchine e impianti Per i costruttori di macchine e impianti automatizzati, soprattutto i più piccoli, seguire l evoluzione del quadro normativo ha sempre rappresentato un problema. E, se le difficoltà non sono poche per coloro che operano sul mercato interno, esse aumentano notevolmente per gli esportatori. Abbiamo quindi chiesto ad alcuni esperti del settore di fornire qualche indicazione di base sul tema, per avere almeno un punto di partenza. I mercati nordamericani Quali sono le maggiori novità, sul piano normativo, che interessano maggiormente i produttori italiani di macchine automatiche, per potere esportare verso i mercati nordamericani? Una delle principali novità introdotta dagli standard normativi nordamericani relativi ad applicazioni industriali di quadri e macchine, si riferisce all allineamento tra Nfpa79 edizione 2007 (Industrial Machinery) e UL508A edizione 2005 (Industrial Control Panel) degli articoli che normano il dispositivo di sezionamento principale del quadro afferma Stefano Muraro di Rockwell Automation. Di fatto, a partire dal 1 marzo 2007, tutti i quadri che equipaggiano macchine che ricadono sotto lo scopo della Nfpa79 devono prevedere, oltre al corretto dimensionamento elettrico della taglia del sezionatore, alcune prescrizioni meccaniche che già venivano indicate nell edizione 2002 della Nfpa70. Tra queste è sicuramente fondamentale segnalare che il dispositivo di sezionamento debba poter essere manovrato indipendentemente dalla posizione della porta del quadro senza l utilizzo di utensili e con manovra volontaria (articolo (5)). Tale prescrizione di fatto ha spinto i costruttori di dispositivi di sezionamento certificati UL489 (Molded Case Circuit Breakers) e UL98 (Dead Front Switches) a prevedere all interno della gamma degli accessori un particolare dispositivo che permetta di realizzare un comando totalmente controllato anche a posizione di porta del quadro aperta. Fabio Pozzi di UL - Underwriters Laboratories, riferisce che di recente è stato pubblicato un importante aggiornamento della norma UL508A che si applica ai quadri elettrici. Questa

2 norma detta i requisiti per il corretto assemblaggio di tutti i componenti di un quadro elettrico (dimensionamento e progettazione) per rispondere alle normative USA espresse da National Electrical Code (NEC), la principale fonte normativa di riferimento per il sistema americano. NEC è aggiornato ogni tre anni: tra il 2005 il 2006 sono state via via rilasciate nuove linee guida sui quadri elettrici sottolinea Pozzi. Una parte della normativa, entrata in vigore ad aprile 2006, dà i riferimenti per effettuare il calcolo della corrente di cortocircuito dei quadri elettrici con particolare attenzione a soluzioni per innalzare tale valore, (utilizzo di combination motor controller type F e fusibili o Circuit Breakers current limiting). UL è l unico ente riconosciuto da NEC che ha una metodologia propria per il calcolo della corrente di cortocircuito. Come prima conseguenza tutta la componentistica montata nei circuiti di potenza deve essere provvista di valore di cortocircuito, come ad esempio i filtri elettromagnetici. Altre modifiche sostanziali riguardano il dimensionamento dei cavi per internal wiring: la tabella d assorbimento per i cavi ha nuovi valori. C è stata poi una modifica della regolamentazione sulle tipologie di interblocco ammesse e sui requisiti relativi alla manovra interna dell interruttore generale. I mercati nordamericani sono molto sensibili agli standard UL che riguardano la sicurezza. Sono state emesse oltre 800 norme relative alla sicurezza dichiara Carlo Filippi di TÜV Italia. Purtroppo anche la nuova direttiva macchine, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2010, continua a essere sviluppata in modo abbastanza indipendente tra Europa e organismi normativi UL/CSE interviene infine Paolo Colombo di Schneider Electric. Ciò non impedisce al costruttore che progetta le nuove macchine di attenersi alla direttiva europea per poter fornire un prodotto difficilmente criticabile dal punto di vista normativo. I mercati orientali Quali sono, invece, le novità che riguardano le esportazioni verso i mercati orientali? La principale novità riguarda la certificazione CCC (China Compulsory Certificate) che è il certificato necessario per poter esportare in Cina, rilasciato da Cqcc (China Quality Certification Center) afferma Enrico Merati di Rockwell Automation. Per quanto riguarda i prodotti di sicurezza posso confermare che Rockwell Automation ha già ottenuto la certificazione CCC, rendendone così possibile la commercializzazione anche in questo interessante mercato.

3 Per quanto riguarda i mercati orientali l accesso al mercato cinese, in modo particolare, prevede l obbligo della presenza del marchio CCC su un ampia e sempre in crescita lista di categorie di prodotti risponde Pozzi. Al momento questo marchio CCC non é richiesto sulle macchine per l automazione. È importante invece citare la direttiva RoHS cinese entrata in vigore dal 1 marzo La direttiva non ammette esenzioni di alcun tipo. La RoHS cinese si applica a tutti i prodotti elettronici che devono essere esportati, venduti o utilizzati sul mercato cinese (con l esclusione di prodotti a uso militare e dei prodotti esportati fuori dalla Cina). L unico obbligo é quello di informare gli utenti (sostanze presenti, concentrazioni, etichettature, environmental safe period). Successivamente i prodotti elencati nella lista saranno inseriti in un apposito catalogo (catalogue for priority control of pollution by electronic information product) mano a mano che si dimostrerà che è possibile adottare soluzioni alternative all uso delle sostanze bandite. Per questo motivo la RoHS cinese non prevede esenzioni. Filippi osserva che tra i maggiori mercati orientali e mondiali vi sono senz altro quello della Repubblica Popolare Cinese e quello indiano. L UE è stata una delle maggiori promotrici dell ingresso della Cina nel WTO (World Trade Organization). Condizione necessaria, da parte della Repubblica Popolare Cinese è stata quella di sostituire i due precedenti sistemi d ispezione obbligatoria (uno per i prodotti da import-export e l altro per il controllo della qualità) con un unico sistema: CCC. Per quanto riguarda il mercato indiano sono fondamentali tutte le norme IEC. TÜV Italia, in collaborazione con le filiali del far-east è in grado di supportare le aziende interessate a tali mercati. Si può consultare, a tale proposito, il sito aggiunge Filippi. Supporto alle aziende Da quali enti e in quale misura i costruttori italiani sono aiutati e supportati nei loro adempimenti normativi? Vi sono delle lacune particolari che occorrerebbe colmare? Di fatto, creare cultura su argomenti specifici che abbiano come riferimento normative tecniche di realizzazione di quadri e bordo macchina è un compito estremamente impegnativo e di grande responsabilità per i costruttori di componenti da quadro. Nella fattispecie, l approccio col mercato nordamericano è da sempre stato ritenuto un argomento ostico e problematico che Rockwell Automation, in qualità di multinazionale

4 con la casa madre in Nord America, ha approcciato con un progetto strutturato denominato Panorama Normativo Nordamericano secondo Muraro. Tramite un programma di formazione tecnico coordinato e supportato da personale interno in collaborazione con una società di consulenza esterna (AC&E di Verona), esso ha permesso di aiutare ad accrescere la cultura tecnica del settore dei costruttori di macchine industriali e relativi quadristi impegnati ad affrontare l esportazione dei loro prodotti in Nord America. Alcune associazioni di categoria che lavorano attivamente su questo aspetto sono ad oggi un ottimo riferimento per i costruttori italiani, che hanno così anche la possibilità tramite l associazione di esporre a livello europeo e non solo, le specifiche esigenze o problematiche inerenti il settore stesso, grazie alla collaborazione e al coinvolgimento di membri dei comitati normatori di maggiore rilievo aggiunge Merati. L intervento e il supporto dell associazione può essere visto a vario titolo, incluso l interpretazione della stessa normativa in continua evoluzione. L organizzazione di giornate di studio e il coinvolgimento come parte attiva delle associazioni di categoria consente di rendere disponibili informazioni che altrimenti sarebbero di difficile reperibilità. La nuova normativa da cui originano poi i SIL (Safety Integrity Level) o i PL (Performance Level) risulta ancora di difficile applicazione perché ha un impostazione completamente nuova che si basa su calcoli probabilistici anziché deterministici e questo cambia di molto il modo di applicare i requisiti di sicurezza oramai consolidati causando una generale incertezza sulla applicabilità degli stessi. La difficile reperibilità di tutti i dati necessari per l applicazione della nuova normativa crea non pochi problemi sul mercato e tra i costruttori di macchine che si trovano a dover applicare concetti nuovi sulla base di informazioni non certe e non completamente disponibili ad oggi, ma naturalmente si tratta di percorrere una fase di cambiamento con tutte le difficoltà che questo comporta osserva Merati. Molte sono le attività che vengono proposte per fare chiarezza su questi nuovi aspetti della normativa, ma mancano esempi applicativi su casi concreti che potrebbero essere un utile riferimento per una più facile interpretazione delle possibili applicazioni dei nuovi standard IEC 61508, ISO Underwriters Laboratories è l ente che si occupa della normativa per il mercato nordamericano ed è, al tempo stesso, ente normatore ed ente di certificazione. UL sta crescendo e sempre più si va imponendo anche come ente di certificazione globale per la normativa EN e IEC internazionale, essendo anche accreditato, attraverso, l ente danese UL Demko, al rilascio del CB Scheme, passaporto internazionale.

5 Dal nostro punto di vista la lacuna principale da colmare è quella di far capire ai produttori europei che esiste un grande divario tra il sistema normativo e certificativo europeo e quello nordamericano afferma Pozzi. Capire, o quanto meno avere la consapevolezza di questa differenza, aiuta molto ad approcciare il mercato nordamericano in modo maturo consentendo di risparmiare tempo, costi e problemi di fermo quando la macchina è in campo. I mercati più difficili Quali sono i mercati che rimangono più difficili per i costruttori italiani? A nostro avviso, il mercato più difficile è quello nordamericano. Molti prodotti industriali distribuiti sul mercato europeo esibiscono normalmente la marcatura CE. Questo significa che il prodotto risponde ai requisiti tecnici minimi imposti dalle Direttive UE applicabili (direttiva BT, direttiva macchine, direttiva EMC ecc.). I problemi purtroppo cominciano a questo punto. Il mercato nordamericano, pur avendo gli stessi obiettivi di sicurezza elettrica, meccanica e di compatibilità elettromagnetica, non riconosce la marcatura CE. Occorre considerare che ogni installazione effettuata nel Nord America normalmente è soggetta a precise disposizioni federali, statali e locali afferma Pozzi. Questi requisiti, principalmente, fanno riferimento alle norme d installazione (NEC - National Electrical Code per gli Stati Uniti, CEC - Canadian Electrical Code per il Canada). Queste norme generali coprono qualsiasi installazione e possono essere affiancate anche da altre norme specifiche sviluppate per particolari prodotti o installazioni. Ad esempio, la norma Nfpa 79 (National Fire Protection Association) stabilisce i requisiti per la costruzione di macchine a uso industriale. Queste norme sono utilizzate dalle autorità locali (AHJ - Authorities Having Jurisdiction), per controllare che ogni installazione e apparecchiatura elettrica sia conforme alle norme vigenti nel Paese prima che questi impianti o macchinari entrino in funzione. L analisi è eseguita nel luogo dove il prodotto è installato. L ispettore dell AHJ non ha però la possibilità di effettuare analisi molto approfondite, né può sottoporre il prodotto a prove che potrebbero risultare distruttive o inficiarne il funzionamento. Per questo motivo la norma nazionale prescrive che i componenti siano valutati da laboratori indipendenti (Nrtl - Nationally Recognized Testing Laboratories) che ne garantiscano la qualità dal punto di vista della sicurezza elettrica. Gli ispettori AHJs per

6 svolgere il loro compito fanno appunto leva sulla presenza di marchi di certificazione indipendenti. I laboratori indipendenti sono anche riconosciuti dagli enti governativi che hanno il compito di tutelare la sicurezza del personale (ad esempio Osha - Occupational Safety and Health Administration per gli Stati Uniti) poiché hanno le capacità tecniche necessarie per accertare la conformità dei prodotti alle normative vigenti nel Nord America e forniscono un servizio di ispezione post-certificazione a livello nazionale conclude Pozzi. Secondo Filippi, da un punto di vista normativo non ci sono mercati inaccessibili, ma sicuramente quelli del far-east per difficoltà linguistiche, comportamentali e legislative, sono quelli dove è necessario un impegno maggiore. Normative specifiche Sono disponibili o in fase di elaborazione normative specifiche per le nuove tecnologie (come l Rfid o le comunicazioni wireless, per esempio) che stanno entrando nel campo dell automazione? Secondo Pozzi la risposta è negativa, perché al momento queste tecnologie sembrano maggiormente utilizzate in Europa. Il problema più stringente per gli Rfid riguarda le frequenze e la privacy (per la tracciabilità della filiera distributiva, quindi al di fuori del campo dell automazione). La tecnologia Rfid fa riferimento alla ISO ( ). Il DPR 447 del 5 ottobre 2001 evidenzia i limiti di operatività e i contesti in cui detti limiti devono essere applicati, pur essendo solo un applicazione della norma ISO dichiara Filippi. Sono da citare anche la norma Etsi EN e la norma Etsi EN , consentita solo a livello sperimentale dopo una domanda al Ministero delle Comunicazioni. Il 25 novembre 2006 la Commissione Europea ha dato sei mesi di tempo ai Paesi membri per recepire la nuova Etsi Il Ministero delle Comunicazioni ha dato una tempistica di massima per la quale si avrebbe dovuto avere il recepimento entro il 25 maggio 2007 con limitazione alle sole applicazioni indoor. La più importante novità normativa riguarda sicuramente la possibilità di utilizzare sistemi elettronici e wireless per la gestione del pulsante di emergenza. Questo permette al costruttore di utilizzare ad esempio un tasto e- stop con chip AS-i integrato, su un sistema AS-i safety. Oppure di poter progettare la catena di sicurezza utilizzando pulsanti di emergenza wireless afferma Paolo Colombo. Secondo Paolo Colombo, la tecnologia Rfid, tanto di moda nel mercato di largo consumo, sta ora entrando nel mondo dell automazione dovendo superare non pochi ostacoli. Uno di questi era sicuramente il porsi come alternativa ai bar-code ma senza essere un sistema

7 aperto. Schneider Electric ha immesso sul mercato un sistema d identificazione automatica (OSItrack) che opera secondo quanto descritto dalla norma ISO , mettendo così a disposizione un prodotto Rfid (industriale) aperto. Sempre nel mondo Rfid industriale, troviamo il consorzio CIA Canopen, che sta attivamente lavorando su di un nuovo profilo Canopen dedicato a questo sistema d identificazione, richiesto per tutte quelle applicazioni in CAN (ad esempio magazzini automatici, linee di produzione ecc.) dove si sta introducendo la tecnologia Rfid conclude Paolo Colombo. Di Valerio Alessandroni

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