PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI, ANCHE PERICOLOSI

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1 PROVINCIA DI FIRENZE PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI, ANCHE PERICOLOSI PROVINCIA DI FIRENZE ANALISI DI FLUSSI CARATTERISTICI DI RIFIUTI SPECIALI LINEE GUIDA DI GESTIONE VOLUME IV

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3 INDICE 1 I RIFIUTI AGRICOLI Premessa Definizione e classificazione dei rifiuti agricoli Classificazione dei rifiuti agricoli secondo il CER vigente al 31/12/2001 a base del presente Piano Classificazione dei rifiuti agricoli secondo il CER entrato in vigore il 01/01/ Quantitativi stimati di rifiuti agricoli prodotti in Provincia di Firenze Linee guida per la gestione dei rifiuti agricoli Attività di gestione e localizzazione degli Ecocentri Caratteristiche, criteri di gestione e localizzazione degli ECOCENTRI Disciplina particolare per la gestione dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari Divieti FANGHI DI DEPURAZIONE Premessa Definizione e classificazione dei fanghi di depurazione destinati al recupero per fini agronomici Produzione e gestione dei fanghi di depurazione nella Provincia di Firenze Produzione fanghi impianti di depurazione esistenti Gestione finale dei fanghi di depurazione Linee guida per la gestione dei fanghi di depurazione Divieti RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO (RCA) Premessa Definizione e classificazione dei rifiuti contenenti amianto Classificazione dei RCA secondo il CER vigente al 31/12/2001 a base del presente Piano Classificazione dei RCA secondo il CER entrato in vigore il 01/01/ Quantitativi stimati di RCA prodotti in Provincia di Firenze Linee guida per la gestione dei RCA I RIFIUTI SANITARI Premessa A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 1 di 59

4 4.2 Definizione e classificazione dei rifiuti sanitari Classificazione dei rifiuti sanitari secondo il CER vigente al 31/12/2001 a base del presente Piano Classificazione dei rifiuti sanitari secondo il CER entrato in vigore il 01/01/ Quantitativi stimati di rifiuti sanitari prodotti in provincia di Firenze Linee guida per la gestione dei rifiuti sanitari A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 2 di 59

5 1 I RIFIUTI AGRICOLI 1.1 Premessa Come per altre tipologie di rifiuti speciali, anche il flusso specifico dei rifiuti originati nell ambito delle imprese agricole deve obbligatoriamente trovare nelle previsioni della pianificazione di settore adeguate soluzioni tecniche, organizzative e logistiche al fine di assicurarne la corretta gestione in ogni fase (raggruppamento prima della raccolta, prelievo, raccolta e trasporto, avvio a recupero e smaltimento finale). In particolare la gestione dei rifiuti agricoli deve conformarsi, per quanto tecnicamente possibile, alla gerarchia dei principi posti dal D. Lgs. 22/97, privilegiando nella pratica le forme di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti, la riduzione della natura pericolosa di talune tipologie, la raccolta differenziata e/o selettiva finalizzata al recupero (di materia e, subordinatamente, di energia) ed infine (e solo come modalità residuale) la destinazione a discarica esclusivamente dei rifiuti del comparto non altrimenti recuperabili. Il Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali e speciali pericolosi ha fornito indirizzi e criteri per la corretta gestione dei rifiuti agricoli a cui la pianificazione delegata deve conformarsi 1. In particolare sono indicate priorità e linee guida alle quali i piani provinciali devono adeguarsi e dare attuazione con riferimento a: 1. indirizzi e criteri per le pianificazioni provinciali di settore; 2. criteri per l organizzazione di servizi di raccolta differenziata integrata secondo modalità che privilegino sistemi di raccolta capillare o comunque più prossimi possibile al produttore iniziale; 3. disciplina tecnica per la gestione dei contenitori e degli imballaggi ex fitofarmaci. 1 C.f.r. il paragrafo del Piano Regionale di gestione dei rifiuti II Stralcio relativo ai rifiuti speciali anche pericolosi- Del. CRT. N. 385 del 21 dicembre In particolare si veda il par per la gestione dei contenitori ex fitofarmaci e biocidi ed il par per il divieti posti dalla normativa regionale in materia. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 3 di 59

6 Per effetto delle indicazioni della pianificazione regionale di settore il presente Piano sviluppa e dettaglia criteri organizzativi e linee di intervento finalizzate a una gestione sostenibile dei rifiuti tipici delle produzioni agricole ed agro-industriali. 1.2 Definizione e classificazione dei rifiuti agricoli Classificazione dei rifiuti agricoli secondo il CER vigente al 31/12/2001 a base del presente Piano Nell ambito della nomenclatura tecnica, i rifiuti agricoli sono di norma identificati come rifiuti delle produzioni primarie (codice CER ). Il D. Lgs. 22/97 infatti classifica i rifiuti prodotti nell'ambito del normale esercizio dell'impresa agricola, come quelli derivanti "da attività agricole e agro-industriali" classificati tra i rifiuti speciali (art.7, co.3, lett. a). 2 Di seguito si riportano le tipologie di rifiuti potenzialmente prodotti nell ambito delle attività tipiche dell impresa agricola, suddivise tra rifiuti speciali che non presentano caratteristiche di pericolosità e rifiuti speciali classificati come pericolosi. RIFIUTI NON PERICOLOSI Tipologia Codice CER Rifiuti in plastica (escluso imballaggi) CER teli copertura serre e/o tunnel (LDPE) teli lungavita (LDPE) pacciamature (LDPE) manichette monouso (PE) vasetteria (PP) tubazioni di irrigazione (PVC) Altri rifiuti plastici di imballaggio CER contenitori in plastica - flaconi/taniche - esclusi fitofarmaci (PE/PET) film plastica (PE) film termoretraibili (PE) cassette ortofrutta (PP) 2 Per impresa agricola si intende intesa quella che "esercita un'attività diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all'allevamento zootecnico e a tutte quelle attività connesse, ivi comprese quelle di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli". A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 4 di 59

7 Imballaggi in legno CER pallets cassette in pioppo altri imballaggi in legno non trattato Imballaggi carta e cartone CER scatole in cartone sacchi sementi buste e/o sacchi mangimi Imballaggi multipli, poliaccoppiati e/o compositi CER CER contenitori flessibili e/o rigidi in: plastica/carta plastica/alluminio Altri imballaggi in metallo CER contenitori alluminio contenitori ferro contenitori banda stagnata Assorbenti, materiali filtranti, CER stracci, indumenti protettivi Sanse esauste CER Acque vegetazione delle olive CER rifiuti allo stato liquido e/o palabile derivanti dalle operazioni di spremitura e lavorazione delle olive destinati a 1) produzione di fertilizzanti conformi alla L. 748 del 19/10/1984;: 2)attività di recupero come da All.C D.Lgs 22/97 (R13) Farine fossili di filtrazione e pannelli CER filtranti in cartone derivanti da operazioni di filtraggio da mosti e vini Pneumatici usati CER Rottami ferrosi CER Veicoli fuori uso CER Apparecchiature obsolete CER Rottami di vetro CER RIFIUTI PERICOLOSI Tipologia Codice CER Rifiuti agrochimici CER contenitori flessibili e rigidi ex fitofarmaci (flaconi alluminio, polietilene, carta poliaccoppiati, idrosolubile) presidi sanitari A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 5 di 59

8 contenitori biocidi prodotti pesticidi e/o biocidi scaduti Oli esausti di autotrazione, trasmissioni ed ingranaggi, oli CER circuiti idraulici oli esausti da motori, trasmissioni e ingranaggi non contenenti composti organici clorurati Batterie e accumulatori CER Il D. Lgs. 22/97 inoltre, in considerazione della specificità del settore agricolo, ha stabilito che determinate tipologie di scarti, siano escluse dal regime ordinario sui rifiuti, qualora riutilizzati nelle normali pratiche agricole e di conduzione del fondo. 3 Tali tipologie escluse dal campo di applicazione della normativa sui rifiuti sono espressamente identificati dal legislatore ovvero si tratta di rifiuti sottoposti a diversa disciplina normativa (ad esempio liquami zootecnici, acque dei frantoi oleari, rifiuti di origine animale ecc.) e per ciò stesso regolati da altre norme diverse e/o complementari a quelle disposte dal D. Lgs. 22/97 4. Da osservare, infine, che talune tipologie di rifiuto prodotte nell ambito dell impresa agricola (imballaggi in genere, scarti organici di provenienza domestica, ecc.), qualora abbiano caratteristiche merceologiche tali da renderli assimilabili, per qualità e quantità, ai RU possono essere conferiti al gestore del servizio alle condizioni e nei modi disciplinati dagli appositi regolamenti comunali. 3 L art. 8 del D.Lgs 22/97 caratterizza, sia pure in senso generale, le tipologie di scarti agricoli esclusi dal regime dei rifiuti qualificandoli in genere come materie fecali ed altre sostanze naturali non pericolose utilizzate nell attività agricola ed in particolare i materiali litoidi o vegetali riutilizzati nelle normali pratiche agricole e di conduzione dei fondi rustici e le terre da coltivazione provenienti dalla pulizia dei prodotti vegetali eduli. 4 All'art.8, comma 1, lett. c il Decreto dispone che siano esclusi dal regime dei rifiuti le seguenti tipologie: biomasse e/o scarti vegetali recuperati nell attività agricola, (come residui colturali pagliosi, residui colturali legnosi -sarmenti di vite, residui di potature-,residui colturali diversi -stocchi e tutoli di mais, steli-, residui di lavorazione -raspi, pula, lolla, residui di trebbiatura, gusci, etc.-, sanse esauste, vinacce esauste, vinaccioli, farina di vinaccioli, residui frutta, bucce, ecc.); deiezioni animali (feci, urine, letame, effluenti raccolti separatamente e trattati fuori sito); scarti animali: carogne e carcasse animali (esclusi in quanto disciplinato da specifica normativa igienico sanitaria di cui al D.Lgs 508/92 e successive modifiche e integrazioni); materiali litoidi derivanti dalla lavorazione del fondo (terre da coltivo derivanti dalla pulizia di materiali vegetali eduli), rifiuti della silvicoltura (residui gestione forestale). A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 6 di 59

9 In via generale, per la gestione dei rifiuti speciali (non assimilati) originati all'interno dell'azienda agricola, l'imprenditore è tenuto agli obblighi previsti dal D. Lgs. 22/97 per tutti gli altri produttori Classificazione dei rifiuti agricoli secondo il CER entrato in vigore il 01/01/2002 Durante il periodo di elaborazione del presente Piano, il 1 gennaio 2002 è entrata in vigore la nuova catalogazione europea dei rifiuti (decisione 2000/532/CE) che sostituisce in toto quella finora ad ora vigente, usata per le dichiarazioni MUD e le elaborazioni dei dati a base del Piano. In conseguenza di tale importante modifica, tutti gli operatori dai produttori ai soggetti che effettuano la gestione dei rifiuti, dovranno provvedere all aggiornamento dei codici dei rifiuti da loro prodotti o trattati e provvedere alle relative dichiarazioni e adempimenti secondo il nuovo CER. Tra le modifiche introdotte, vi sono importanti novità. Innanzitutto, mentre in precedenza vi erano due elenchi separati (il CER e l elenco dei rifiuti pericolosi), nel CER 2002 è vi un solo elenco di tutti i rifiuti, in cui si contrassegnano quelli pericolosi con un asterisco. Il CER 2002, inoltre, comporta la soppressione di un certo numero di codici (circa 280), l introduzione ex novo di altri (circa 470, di cui 260 pericolosi), mentre altri ancora hanno subito modifiche nelle descrizioni rispetto ai precedenti. Il nuovo catalogo riportato dalla 2001/118/CE sostituirà l'intero Allegato A e D del Decreto Legislativo n 22/97, nel nuovo catalogo i rifiuti pericolosi sono i rifiuti contrassegnati da un asterisco. Attualmente l'allegato D del Decreto Legislativo n 22/97 relativo ai rifiuti pericolosi li classifica come tali utilizzando il solo criterio della provenienza, non sono infatti mai previste analisi chimiche, perché ai sensi dall'articolo 7 del Decreto Legislativo n 22/97 l'elenco di cui all'allegato D era stato istituito sulla base degli allegati G, H ed I. La nuova decisione europea invece prevede per la classificazione e la determinazione della pericolosità di più di cento voci (voci specchio) la ricerca delle sostanze pericolose in base a quanto stabilito dall'articolo 2 della decisione stessa. In particolare, nel caso dei rifiuti da attività agricole, si segnala la possibilità prevista nel nuovo catalogo in materia di classificazione dei rifiuti agrochimici, che possono essere A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 7 di 59

10 classificati come pericolosi o meno a seconda della concentrazione di determinate sostanze indicate nell art. 2 della Dec. 2001/118/CE. Nel caso dei rifiuti derivanti dalle attività agricole, si riporta di seguito uno schema di trasposizione delle tipologie di rifiuti descritti in precedenza, secondo il nuovo CER relativo ai rifiuti agricoli Rifiuti provenienti da produzione, trattamento e preparazione di alimenti in agricoltura, orticoltura, caccia, pesca e acquicoltura. 02 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti Rifiuti delle produzioni primarie Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca Fanghi da operazione di lavaggio e pulizia Fanghi da operazione di lavaggio e pulizia Scarti animali Scarti di tessuti animali Scarti vegetali Scarti di tessuti vegetali Rifiuti di plastica (esclusi imballaggi) Rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) * Rifiuti agrochimici Feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito Feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito Rifiuti derivanti dalla silvicoltura Rifiuti della silvicoltura * Rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose Rifiuti agrochimici diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti metallici Rifiuti non specificati altrimenti Rifiuti non specificati altrimenti Oli esauriti (tranne gli oli commestibili e ) Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19) Oli esauriti da circuiti idraulici e freni Scarti di oli per circuiti idraulici * Oli per circuiti idraulici contenenti PCB e PCT * Oli per circuiti idraulici contenenti PCB * Altri oli per circuiti idraulici (non emulsioni) contenenti composti organici clorurati * Altri oli per circuiti idraulici (non emulsioni) non contenenti composti organici clorurati * Emulsioni contenenti composti organici clorurati * Emulsioni clorurate * Emulsioni non contenenti composti organici * Emulsioni non clorurate clorurati * Oli per circuiti idraulici a formulazione esclusivamente minerale * Altri oli per circuiti idraulici * Oli per freni * Oli minerali per circuiti idraulici, clorurati 5 La definizione di PCB adottata nel presente elenco di rifiuti è quella contenuta nella direttiva 96/59/CE. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 8 di 59

11 13 02 Oli esauriti da motori, trasmissioni ed ingranaggi * Oli esauriti da motori, trasmissioni ed ingranaggi contenenti composti organici clorurati * Oli esauriti da motori, trasmissioni ed ingranaggi non contenenti composti organici clorurati * Altri oli da motori, trasmissioni e ingranaggi Imballaggi, assorbenti; stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) * Oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati * Oli sintetici per circuiti idraulici * Oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili * Altri oli per circuiti idraulici Scarti di olio motore, olio per ingranaggi e oli lubrificanti * Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati * Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati * Scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione * Olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile * Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) Imballaggi Imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata) Carta e cartone Imballaggi di carta e cartone Imballaggi in plastica Imballaggi in plastica Imballaggi in legno Imballaggi in legno Imballaggi in metallo Imballaggi metallici Imballaggi compositi Imballaggi in materiali compositi Imballaggi in più materiali Imballaggi in materiali misti Imballaggi in vetro Assorbenti, materiali filtranti, stracci, indumenti protettivi Assorbenti, materiali filtranti, stracci, indumenti protettivi Rifiuti non specificati altrimenti nel catalogo Imballaggi in materia tessile * Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze * Imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi * Assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti non specificati altrimenti nell elenco A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 9 di 59

12 16 01 Veicoli fuori uso Veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, e 16 08) Catalizzatori contenenti metalli preziosi sostituiti in veicoli Altri catalizzatori sostituiti in veicoli Pneumatici usati Pneumatici fuori uso Veicoli inutilizzabili * 6 Veicoli fuori uso Parti leggere provenute dalla demolizione di veicoli Veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose * Filtri dell olio * Componenti contenenti mercurio * Componenti contenenti PCB * Componenti esplosivi (ad esempio air bag ) * Pastiglie per freni, contenenti amianto Pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce * Liquidi per freni * Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose Liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce Serbatoi per gas liquido Metalli ferrosi Metalli non ferrosi Plastica Vetro * Componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da a , e Componenti non specificati altrimenti Rifiuti non specificati altrimenti Rifiuti non specificati altrimenti Apparecchiature o parti di apparecchiature fuori uso * Trasformatori o condensatori contenenti PCB o PCT Altro materiale elettronico fuori uso (per esempio: circuiti stampati) Apparecchiature contenenti clorofluorocarburi Apparecchiature fuori uso contenenti amianto in fibre Altre apparecchiature fuori uso Rifiuti derivanti dai processi di lavorazione dell amianto Rifiuti derivanti dall industria per la produzione di convertitori in plastica Rifiuti della demolizione dei veicoli Scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche * Trasformatori o condensatori contenenti PCB 6 Voce così sostituita con decisione 2001/119/CE del 22 gennaio A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 10 di 59

13 * Apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da essi contaminate, diverse da quelle di cui alla voce * Apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC * Apparecchiature fuori uso, contenenti amianto in fibre libere * Apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi 7 diversi da quelli di cui alle voci e Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alla voce e * Componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso Componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce Batterie ed accumulatori Batterie ed accumulatori * Accumulatori al piombo * Batterie al piombo * Accumulatori al nichel-cadmio * Batterie al nichel-cadmio * Pile a secco al mercurio * Batterie contenenti al mercurio Pile alcaline Batterie alcaline (tranne ) Altre pile ed accumulatori Altre batterie ed accumulatori * Elettroliti da pile e accumulatori * Elettroliti di batterie e accumulatori, oggetto di raccolta differenziata 1.3 Quantitativi stimati di rifiuti agricoli prodotti in Provincia di Firenze La normativa generale in materia di rifiuti e quella speciale emanata per dare attuazione alle previsioni di legge inerenti gli obblighi di contabilità ambientale (D.Lgs. 22/97 e L. 70/94) riservano ai produttori di rifiuti agricoli un regime di parziale esonero circa l adempimento della Denuncia annuale sulla produzione dei rifiuti (MUD), nonché l obbligo di tenuta dei registri di carico e scarico su cui annotare annualmente quantità e qualità dei rifiuti prodotti. La mancata disponibilità di dati rappresentativi circa la quantità e qualità dei rifiuti prodotti dall intero comparto agricolo e comparabili per serie storiche, non consente valutazioni oggettive circa l entità dei flussi dei rifiuti. Al fine di dimensionare in ogni caso la consistenza e la qualità dei flussi di rifiuti provenienti dal comparto agricolo si sono perciò stimati ordini di grandezza teorici. 7 Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci contrassegnati come pericolosi, i commutatori a mercurio, i vetri di tubi a raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 11 di 59

14 Tale operazione di stima induttiva è stata condotta a partire sia dall analisi e interpretazione puntuale delle informazioni comunque desumibili dal Catasto rifiuti, sia elaborando coefficienti di produttività specifica rilevati sulla base di studi di settore. 8 Nella tabella che segue sono stati rappresentati i coefficienti ponderali specifici (kg di rifiuto/azienda) distribuiti in funzione delle diverse classi dimensionali delle aziende agricole (definite in base al numero di addetti) e delle principali tipologie di rifiuti potenzialmente prodotti dalle medesime, rilevati nell ambito del citato studio di settore specifico. Classe d ampiezza aziendale: kg/azienda Produzione unitaria dei rifiuti per azienda e per classi d ampiezza aziendale [kg/(anno*azienda)] Cassette polietilene Sacchi film plastici e Pallets, cassette in legno Oli esausti Parti di ricambio Materiali ferrosi 1<a<5 0,00 19,00 0,00 5,67 1,00 20,00 100,00 5<a<10 72,50 89,20 300,00 12,57 10,67 32,50 52,50 10<a<20 10,00 12,69 100,00 17,71 17,40 66,00 43,33 20<a<50 20,00 163,80 88,83 61,67 3,00 116,36 135,56 a>50 15,00 89,38 200,00 112,22 0, ,43 206,67 Batterie Contenitori fitofarmaci T e/o F Filtri DPI Filtri motori Pneumatici Vetro Carta, sacchi 1<a<5 9,00 3,60 3,00 0,10 2,00 0,00 52,50 5<a<10 11,86 9,43 6,50 0,30 1,30 6,70 82,50 10<a<20 16,36 11,74 3,50 0,93 1,83 8,17 156,43 20<a<50 24,04 21,20 2,14 1,50 7,56 13,00 155,56 a>50 48,78 61,67 2,50 5,50 12,14 70,00 140,00 Dati e elaborazioni ARRR S.p.A. Nella tabella che segue, invece, sono riportati i coefficienti calcolati di produttività specifica in relazione al principale parametro della superficie agricola utilizzata (kg/has.a.u.). 8 I dati adottati alla base delle analisi per la determinazione dei coefficienti di produzione specifica dei rifiuti agricoli sono derivati da una indagine campionaria (interviste) condotta da ARRR su un campione di circa 40 aziende agricole diversamente insediate nelle diverse aree agrarie della provincia di Firenze. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 12 di 59

15 Produzione unitaria dei rifiuti per classi d ampiezza aziendale con riferimento alla Superficie Agricola Utilizzata [kg/(anno*ha S.A.U.)] Classe d ampiezza: kg/has.a.u. Cassette polietilene Sacchi e film plastici Pallets, cassette in legno Oli esausti Parti di ricambio Materiali ferrosi Vetro 1<a<5 0,00 15,00 0,00 4,47 1,00 8,33 41,67 5<a<10 13,43 16,83 37,50 2,18 1,80 5,68 9,33 10<a<20 6,67 1,41 13,07 1,89 2,09 7,18 3,92 20<a<50 2,50 5,71 2,98 2,66 0,46 4,34 4,97 a>50 0,33 0,88 2,37 1,14 0,00 13,50 2,87 Batterie Contenitori fitofarmaci T e/o F Filtri DPI Filtri motori Pneumatici Carta, sacchi 1<a<5 3,75 2,84 3,00 0,10 0,83 0,00 30,88 5<a<10 2,06 1,64 1,20 0,08 0,25 1,07 14,67 10<a<20 1,96 1,25 0,32 0,12 0,20 0,98 15,80 20<a<50 0,95 1,19 0,13 0,04 0,42 0,46 5,67 a>50 0,49 0,63 0,03 0,05 0,14 0,71 1,92 Dati ed elaborazioni ARRR S.p.A. Dalla prima tabella riportata e dalle denuncie relative al 1998 dei produttori, dalle quali è possibile estrarre il numero di aziende per classe di ampiezza aziendale, si ottengono i seguenti valori riepilogativi: Cassette polietilene Batterie Produzione annua di rifiuti per tipologia di rifiuto e per azienda [kg/(anno*azienda)] Sacchi e film plastici Pallets, cassette in legno Oli esausti Parti di ricambio Materiali ferrosi Vetro 21,54 51,70 104,89 19,90 5,38 107,04 91,22 Contenitori fitofarmaci T e/o F Filtri DPI Filtri motori Pneumatici Carta, sacchi 14,23 10,99 3,82 0,69 2,89 7,96 85,75 Dati ed elaborazioni ARRR I coefficienti specifici ottenuti per tipologia di rifiuto e per azienda sono da considerarsi rappresentativi delle sole aziende agricole che hanno presentato il MUD nel 1999, in quanto, con ogni probabilità, la distribuzione nelle varie classi d ampiezza delle imprese che hanno fatto la denuncia annuale in tale anno non coincide con la distribuzione nelle stesse classi di tutte le aziende agricole produttrici di rifiuti della Provincia di Firenze. In particolare è possibile ipotizzare che l errore che si compie attribuendo tali coefficienti all intero universo di aziende agricole fiorentine sia soprattutto dovuto alle piccole aziende, tra le quali il tasso di evasione è maggiore. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 13 di 59

16 Per quanto riguarda la produzione provinciale di rifiuti derivanti da attività agricole ed agroindustriali in genere (CER ), con riferimento all anno 1998, dalle denuncie dei produttori tenuti all obbligo della comunicazione si ricavano tonnellate/anno totali, di cui ,5 t/anno di rifiuti speciali non pericolosi e 9,5 t/anno di rifiuti speciali classificabili come pericolosi sulla base di caratteristiche di tossicità e nocività. 9 In questo dato sono ricomprese tutte le tipologie di rifiuti e scarti della produzione non solo dell impresa agricola tipicamente intesa (codice ISTAT attività 01 Agricoltura, caccia e relativi servizi), ma anche di lavorazioni di tipo agro-industriale (ad esempio codice ISTAT attività 15 Industrie alimentari e delle bevande, ecc.), sia allo stato solido sia allo stato fangoso-palabile. Infatti delle circa tonnellate dell intero comparto provinciale circa t/anno rappresentano rifiuti derivanti da attività ISTAT 15 e di questi t/anno sono rifiuti che derivano dalla fabbricazione di olio d oliva. Ai fini degli indirizzi di pianificazione che seguono, circoscrivendo la caratterizzazione delle sole tipologie provenienti dal settore delle imprese agricole propriamente dette e considerando la produzione stimata di rifiuti dell intero universo delle imprese agricole (quindi anche quelle esonerate dal MUD), si stima che per l anno di riferimento in provincia di Firenze la produzione di rifiuti da attività appartenenti al ramo Istat A (di cui le imprese agricole costituiscono circa il 98,5%) sia di circa tonnellate/anno, di cui t di rifiuti speciali non pericolosi e 111 t di rifiuti speciali pericolosi. 9 In tale dato sono ricompresi i rifiuti che il sistema di codifica europea dei rifiuti associa al comparto della Produzione, trattamento e preparazione di alimenti in agricoltura, orticultura, caccia, pesca ed acquicoltura, compresi i rifiuti derivanti dal settore primario tipicamente inteso. Nel codice generico sono ricompresi: - rifiuti delle produzioni primarie (da a ); - rifiuti della praperazione e trattamento di carne, pesce e altri alimenti di origine animale (da a ); - rifiuti della preparazione e del trattamento della frutta, vegetali, cereali, oli alimentari, ecc.; della preparazione di conserve alimentari;della lavorazione del tabacco (a a ); - rifiuti della raffinazione dello zucchero (da a ); - rifiuti dell industria lattiero-casearia (da a ); - rifiuti della pasta e della panificazione (da a ); - rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (da a ). A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 14 di 59

17 1.4 Linee guida per la gestione dei rifiuti agricoli In conformità a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di rifiuti e con lo scopo di dare attuazione agli indirizzi della pianificazione regionale di settore (Del. CRT n. 385/99), il presente Piano dispone che i criteri che debbono informare la gestione dei rifiuti agricoli sono i seguenti: riduzione alla fonte della produzione dei rifiuti agricoli mediante la promozione del reimpiego dei rifiuti agricoli suscettibili di riutilizzazione come materie prime equivalenti nello stesso ciclo originario o, previo idoneo trattamento, in altri cicli di trasformazione (ad esempio compostaggio degli scarti vegetali); incentivazione di tutti gli interventi idonei a minimizzare le caratteristiche di pericolosità di determinate frazioni particolari; promozione di tutte le forme di gestione idonee a favorire il riciclaggio ed il recupero di materia (rifiuti di imballaggio riciclabili, rifiuti in polietilene, ecc.); in via subordinata (e/o laddove il recupero di materia non sia tecnicamente praticabile), valorizzazione del contenuto energetico delle frazioni combustibili (biomasse ed altri residui vegetali ligneo-cellulosici, altri residui di lavorazione quali ad esempio lolla, pula e residui fini della trebbiatura ecc.). Il conferimento in impianti di discarica controllata deve ritenersi modalità residuale e limitata alle sole tipologie di rifiuti agricoli non altrimenti recuperabili e/o per le frazioni derivanti dal recupero e riciclaggio dei medesimi rifiuti. In attuazione di quanto prescritto dalla Del CRT n. 385/99 il presente Piano: - definisce i criteri generali che informano e disciplinano particolarmente la gestione dei rifiuti agricoli sul territorio provinciale; - indica il complesso delle attività per la gestione dei rifiuti agricoli fissando le caratteristiche e, ove esistenti, la localizzazione di infrastrutture a supporto della raccolta differenziata delle frazioni riciclabili dei rifiuti agricoli (Ecocentri); - stabilisce i criteri, le modalità e le prescrizioni tecniche per la gestione delle attività di stoccaggio, trattamento, recupero e smaltimento dei contenitori fitosanitari, classificati come rifiuti pericolosi ( rifiuti agro-chimici ) dal D.Lgs. 5 febbraio 1997 n. 22; A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 15 di 59

18 - stabilisce criteri ed indirizzi al fine di assicurare una distinta ed adeguata gestione delle altre tipologie di rifiuti agricoli pericolosi. 1.5 Attività di gestione e localizzazione degli Ecocentri Per effetto del Piano Regionale sono definiti i flussi prioritari di frazioni riciclabili da raccogliere mediante sistemi differenziati e/o selettivi al fine di massimizzare il loro riciclaggio e il loro recupero sia sotto forma di materia che di energia. I principali flussi di rifiuti agricoli riciclabili che dovranno essere interessati da sistemi distinti di RD sono:! imballaggi in carta e cartone! imballaggi in polietilene (films) e altri imballaggi e rifiuti plastici;! imballaggi in legno e affini (pallets, cassette da ortofrutta, ecc.)! altri imballaggi compositi o poliaccoppiati! imballaggi in vetro e rottami di vetro! pneumatici fuori uso! oli minerali esauriti! batterie ed accumulatori! altri rifiuti potenzialmente pericolosi I sistemi di RD delle suddette frazioni riciclabili debbono, di norma, essere realizzati a copertura del fabbisogno accertato di gestione per ciascuna area di raccolta secondo le seguenti alternative: 1. per le frazioni merceologicamente assimilabili ai rifiuti urbani (imballaggi usati e rifiuti di imballaggio in carta, cartone, vetro, legno e plastica, compresi gli imballaggi compositi o in più materiali, con esclusione dei contenitori di prodotti fitosanitari) la raccolta differenziata potrà essere effettuata mediante il conferimento al sistema ordinario di raccolta del gestore pubblico ovvero essere avviati a recupero tramite soggetti terzi autorizzati. Nei Regolamenti comunali relativi alla gestione del servizio pubblico dovranno essere previste adeguate modalità per garantire l efficace dimensionamento di eventuali servizi aggiuntivi. L organizzazione dei servizi di RD anche dedicati alla raccolta delle frazioni riciclabili derivanti dal comparto agricolo dovrà privilegiare la diffusione di contenitori ovvero A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 16 di 59

19 prevedere modalità di ritiro secondo logiche di capillarità, nonché garantire la messa a disposizione di adeguate volumetrie tenuto conto della particolare natura delle frazioni intercettabili. 2. In via preferenziale la raccolta delle suddette frazioni dovrà avvenire mediante il conferimento presso apposite aree attrezzate (Ecocentri), localizzate al servizio di ciascun area di raccolta come previste dal Piano provinciale di gestione dei rifiuti urbani e con le caratteristiche dettagliate di seguito. 3. Per le medesime frazioni riciclabili ed in particolar modo per i rifiuti quali pneumatici, oli minerali esausti, batterie ed altre tipologie con caratteristiche di pericolosità, l offerta di servizi da parte degli operatori privati del settore integra il servizio pubblico, assicurando il soddisfacimento del fabbisogno territoriale di intercettazione di tali rifiuti da avviare prioritariamente a riciclaggio e recupero. 1.6 Caratteristiche, criteri di gestione e localizzazione degli ECOCENTRI Gli ECOCENTRI sono strutture appositamente progettate per il conferimento, il deposito e la prima valorizzazione delle frazioni riciclabili o comunque da sottrarre all ordinario ciclo di smaltimento, in grado di integrare i servizi territoriali esistenti per la raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati e, nel caso specifico, intercettare le principali tipologie di rifiuti agricoli. Si tratta di aree controllate cui è possibile accedere secondo modalità regolamentate, dotate delle attrezzature idonee per il conferimento differenziato delle diverse tipologie di materiali. Le caratteristiche costruttive, le attrezzature ed il dimensionamento di modulo operativo devono essere determinate in funzione del bacino di utenza potenzialmente asservito, nonché alle caratteristiche di ciascuna tipologia di materiale che si intende intercettare ai fini del recupero/riciclaggio. Di norma in ciascuna struttura dovranno installarsi contenitori idonei sotto il profilo delle volumetrie rese disponibili per l utenza e suddivisi per tipologia merceologica: a) contenitori scarrabili (15-30 m 3 ) per rifiuti ingombranti in legno, rifiuti di imballaggio in carta e cartone, metallo, vetro, plastiche (films e contenitori); b) contenitori ( lt) per materiali pericolosi, presidi sanitari, DPI, batterie ecc. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 17 di 59

20 c) contenitori per liquidi con requisiti di idoneità e sicurezza per gli oli minerali e le batterie esauste. I rifiuti di cui ai precedenti punti b) e c) dovranno essere inoltre ricoverati in appositi spazi dedicati, muniti di tettoia e pavimentazione impermeabile, sistemi di raccolta/trattamento delle acque piovane nonché di bacini di contenimento atti a prevenire eventuali sversamenti come stabilito dalla normativa tecnica vigente in materia. La superficie utile dovrà di norma essere non inferiore a m 2. I criteri di ubicazione sulla base dei quali si formula la seguente proposta per la localizzazione degli ECOCENTRI sono stati definiti in considerazione sia delle sub-aree di raccolta e gestione dei rifiuti urbani, così come definite nell ambito del Piano Provinciale, sia in considerazione della ripartizione del territorio provinciale nelle diverse regioni agrarie, definite in virtù delle caratteristiche colturali e agricole prevalenti. 10 Per la localizzazione degli Ecocentri, fatto salvo il rispetto dei criteri per la determinazione delle aree idonee e non idonee definiti in apposita sezione del presente Piano, sono da ritenersi preferibili i siti posti in vicinanza a strutture tecnologiche già esistenti di trattamento rifiuti o che ospitano già servizi tecnologici per la raccolta differenziata e la messa in riserva dei RU Gli ECOCENTRI devono in ogni caso essere autorizzati ai sensi degli articoli 27 e 28 del D. Lgs. 5 febbraio 1997, n.22 qualora siano destinati anche alla gestione di rifiuti pericolosi, ovvero essere gestiti in regime di autorizzazione semplificata, ai sensi e per gli effetti dell art. 31 e 33 del medesimo decreto, laddove le strutture siano destinate esclusivamente alla raccolta e stoccaggio di rifiuti non pericolosi individuati dal D.M. 5 febbraio A questo fine si fa notare che le regioni agrarie risultano essere 8 (Alto Santerno ed Alto Lamone: Firenzuola, Marradi, Palazzuolo; Montagna di Vallombrosa: Pelago, Reggello; Colline del Mugello: Barberino del Muggello, Borgo S.Lorenzo, Dicomano, Pontassieve, Rufina, S. Piero a Sieve, Scarperia, Vaglia, Vicchio; Colline di Prato e Medio Valdarno: Calenzano, Campi Bisenzio, Capraia e Limite, Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino; Signa, Vinci; Colline di Firenze: Bagno a Ripoli, Fiesole, Firenze, Impruneta, Scandicci, Sesto Fiorentino; Colline della Valdelsa Inferiore: Barberino Valdelsa, Castelfiorentino, Certaldo, Gambassi Terme, Montaione; Colline del Greve e del Pesa: Greve, Montespertoli, S. Casciano, Tavernelle; Colline di Incisa Valdarno: Figline Vladarno, Incisa Valdarno, Rignano Valdarno; Pianura di Fucecchio: Cerreto Guidi, Empoli, Fucecchio) A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 18 di 59

21 Attualmente in provincia di Firenze sono state autorizzate alla costruzione ed esercizio le seguenti strutture di supporto alle RD dei rifiuti agricoli riciclabili: 1. Ecocentro localizzato in Loc Canciulle, Comune di San Casciano Val di Pesa, gestito da SAFI SpA. La struttura, posta al servizio delle aziende agricole dei comuni limitrofi, è stata realizzata nell ambito del Piano azione Locale (PAL) Gal Eurochianti Scarl con co-finanziamento sul programma UE I.C.Leader II Misura 6, Azione Ecocentro localizzato in località Pontenuovo Comune di Tavarnelle Val di Pesa, gestito da SAFI SpA. La struttura, posta al servizio delle aziende agricole dei comuni limitrofi, è stata realizzata nell ambito del Piano azione Locale (PAL) Gal Eurochianti Scarl con co-finanziamento sul programma UE I.C.Leader II Misura 6, Azione Ecocentro localizzato in località Casa Sartori Comune di Montespertoli, gestito da PUBLISERVIZI SpA. La struttura, posta al servizio delle aziende agricole dei comuni limitrofi, è stata realizzata nell ambito del Piano azione Locale (PAL) Gal Eurochianti Scarl con co-finanziamento sul programma UE I.C.Leader II Misura 6, Azione Ecocentro localizzato in località Burchio Comune di Incisa Val d Arno. 5. Ecocentro localizzato in località Osmannoro Comune di Firenze, gestito da Carvin Srl. 1.7 Disciplina particolare per la gestione dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari. Ai fini del presente PIANO si intende : # per contenitore vuoto di prodotto fitosanitario l imballaggio primario che ha contenuto il prodotto o comunque l imballaggio che con esso è venuto a contatto diretto; # per prodotto fitosanitario le sostanze attive ed i preparati contenenti una o più sostanze attive, definiti dall art. 2, comma 1,lett. a) del D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 194, nelle forme in cui sono forniti all utilizzatore finale e destinati a proteggere i vegetali e i prodotti vegetali da organismi nocivi o a prevenirne gli effetti. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 19 di 59

22 # per utilizzatore finale le imprese agricole di cui all art del Codice civile o altre tipologie di utilizzatori professionali o non professionali di prodotti fitosanitari. # per bonifica aziendale dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari, l operazione, effettuata presso il luogo di produzione, di lavaggio con acqua dei contenitori medesimi al fine di asportare ed eliminare i residui di prodotto dal loro imballaggio nonché il riutilizzo del refluo per il successivo trattamento fitosanitario. Le disposizioni di cui al presente paragrafo attuano quanto previsto dal punto del Piano Regionale di gestione dei rifiuti speciali anche pericolosi, in ordine alla regolamentazione della gestione dei rifiuti agro - chimici. A questo fine sono dettati i criteri, le modalità e le prescrizioni tecniche per la gestione delle attività di stoccaggio, trattamento, recupero e smaltimento dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari classificati come rifiuti pericolosi dal D.Lgs. 22/97. I centri di raccolta idonei al conferimento dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari, sono: gli impianti di stoccaggio di altre tipologie di rifiuti speciali gestite da operatori autorizzati che abbiano le stesse caratteristiche delle strutture previste dal presente Piano per la gestione dei rifiuti agricoli pericolosi e gestite dal servizio pubblico (ECOCENTRI); analoghe aree appositamente attrezzate, eventualmente collocate presso Consorzi Agrari, imprese agricole e/o consorzi e cooperative di imprese agricole, nonché strutture di commercializzazione di prodotti e articoli per l agricoltura. Le caratteristiche costruttive, le attrezzature e le modalità organizzative dei punti di raccolta e conferimento dei contenitori ex fitosanitari sono quelle già fissate per gli ECOCENTRI, in particolare per quanto riguarda i moduli dedicati al deposito dei rifiuti pericolosi. Gli utilizzatori, prima del conferimento dei contenitori usati dei prodotti fitosanitari devono provvedere alla loro bonifica mediante lavaggio effettuato presso il luogo della preparazione. Tali strutture dovranno assicurare l effettiva destinazione controllata dei contenitori sottoposti a corretta bonifica nel luogo stesso di produzione, nonché l ottimizzazione delle successive fasi di recapito ad impianti di recupero e riciclaggio e/o di smaltimento finale. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 20 di 59

23 Di seguito si riporta la procedura di lavaggio secondo gli standard per la bonifica definita da ARPAT, approvata con DGRT n.139/2000 (BURT n. 10 del ). Titolo Finalità Definizione Riferimento normativo Destinatari Tipi di contenitori cui si applica la procedura Classe di pericolosità del prodotto fitosanitario Modalità di effettuazione del lavaggio del contenitore procedura per il lavaggio dei contenitori usati di prodotti fitosanitari ridurre la pericolosità dei rifiuti costituiti da contenitori usati di prodotti fitosanitari, consentire il reimpiego del prodotto fitosanitario residuo, permettere l organizzazione dei servizi di gestione finalizzati alla raccolta differenziata ed al recupero Prodotto fitosanitario: sostanze attive e preparati contenenti una o più sostanze attive, definite dall art. 2 del Dlgs 17/03/95, n 194 (art. 2, c. 1a) nelle forme in cui sono forniti all utilizzatore finale e destinati a proteggere i vegetali e le forme vegetali da organismi nocivi o a prevenirne gli effetti Contenitore vuoto: l imballaggio primario che ha contenuto il prodotto o comunque l imballaggio che con esso è venuto a contatto diretto. Operazione di lavaggio del contenitore vuoto: lavaggio con acqua dei residui di prodotti fitosanitari presenti nei contenitori vuoti effettuato presso il luogo di utilizzazione dei prodotti stessi, con riutilizzo del refluo così ottenuto per il trattamento fitosanitario previsto per il prodotto fitosanitario presente nel refluo stesso. Contenitore lavato: contenitore vuoto sottoposto all operazione di lavaggio. D.Lgs 5/2/97 n 22 norme comunitarie Gli utilizzatori di prodotti fitosanitari, quali: aziende agricole di cui all art 21/35 del Codice civile altre tipologie di utilizzatori professionali e non professionali Contenitori di plastica, metallo e di carta plastificata internamente Tutte le classi tossicologiche L operazione è effettuata dagli utilizzatori del prodotto fitosanitario, presso il luogo di utilizzazione, mediante lavaggio, manuale o meccanico, con acqua dei contenitori vuoti, usati, di prodotti fitosanitari, nei modi sottoindicati: Lavaggio manuale immettere nel contenitore vuoto un quantitativo di acqua pari a circa il 20% del volume del contenitore vuoto (200 ml nel caso il contenitore abbia il volume di 1 litro), richiudere il contenitore (se possibile) agitare bene, avendo cura di: accertarsi che l acqua di lavaggio interessi tutte le asperità del contenitore, quali manici etc, non venire in contatto con il liquido. Trasferire il refluo così ottenuto nel recipiente contenente la soluzione di prodotto fitosanitario preparato per l uso. Sgocciolare bene il contenitore lavato Ripetere il lavaggio e trasferimento come sopra indicato per almeno 3 volte. Lavaggio meccanico Il lavaggio può essere effettuato con una delle attrezzature disponibili sul mercato: per eseguire il lavaggio meccanico occorre: una portata d acqua minima di 4,5 litri/minuto una pressione di almeno 3 bar il tempo di lavaggio di almeno 40 secondi il tempo di sgocciolamento del contenitore di almeno 60 secondi Anche in questo caso l acqua di lavaggio deve essere aggiunta al recipiente contenente la soluzione del principio fitosanitario ed impiegata per il trattamento fitosanitario previsto per il prodotto. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 21 di 59

24 Dopo avere effettuato le operazioni di bonifica, gli utilizzatori di prodotti fitosanitari possono conferire gli stessi ai centri di raccolta o agli operatori autorizzati alle attività di raccolta e recupero. I contenitori unitamente ai sistemi di chiusura dovranno essere conferiti confezionati in appositi sacchi trasparenti muniti di chiusura irreversibile e di idonea etichettatura. Nei sacchi destinati al conferimento dei contenitori di cui si tratta non possono essere immessi: - imballaggi contenenti prodotti fitosanitari non utilizzati o solo parzialmente utilizzati; - imballaggi vuoti che non siano stati sottoposti alle operazioni di lavaggio indicate; - qualsiasi altro materiale o sostanza diversa dai contenitori o loro parti accessorie sottoposte ad operazioni di lavaggio. Il gestore della struttura di conferimento deve controllare che i sacchi siano ermeticamente chiusi e su di essi siano apposte apposite etichettature recanti i dati identificativi del conferitore. Oltre ai controlli empirici all atto del conferimento, dovranno essere effettuati prelievi ed analisi al fine di verificare l eventuale contaminazione dovuta alla mancata applicazione delle procedure standard e/o la presenza di materiale e sostanze non ammesse. Gli accertamenti analitici saranno effettuati su base campionaria a cura del gestore delle struttura di raccolta con oneri a carico del conferitore. 1.8 Divieti E vietato l abbandono sul suolo o nel suolo di prodotti fitosanitari inutilizzati e degli imballaggi primari, il loro abbandono nelle acque superficiali o sotterranee nonché tutte le forme di smaltimento difformi da quanto previsto dalla normativa vigente (incenerimento in pieno campo, interramento ecc.). E altresì vietato lo sversamento sul suolo o nelle acque superficiali e sotterranee dei reflui di lavaggio dei contenitori di prodotti fitosanitari sottoposti a procedimenti di bonifica. Le acque residuate dalle operazioni di lavaggio debbono essere immesse esclusivamente nella miscela preparata per il trattamento fitosanitario. E vietato il conferimento dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari al normale circuito di raccolta dei rifiuti urbani. A.R.R.R. - Agenzia Regione Recupero Risorse S.p.A. IV Volume pag 22 di 59

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