Anche per l'anno 2012 l'anmic (Associazione Nazionale Mutilati ed invalidi Civili - nata nel 1956, per legge ha la rappresentanza legale della
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- Anna Maria Roberto
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1 Anche per l'anno 2012 l'anmic (Associazione Nazionale Mutilati ed invalidi Civili - nata nel 1956, per legge ha la rappresentanza legale della categoria) comitato provinciale di Bari ha organizzato una Tavola Rotonda per sensibilizzare ed informare la cittadinanza sul tema dell'invalidità civile. La Tavola rotonda, patrocinata dalla Provincia di Bari, si è tenuta venerdì 22 giugno 2012 alle ore 17,30 presso la Sala Consiliare della Provincia di Bari ed ha avuto come tema L'invalidità civile tra difficoltà e disagi. Quali prospettive?. La Tavola rotonda ha visto la partecipazione di circa 250 persone, nonostante la giornata sia stata una delle più calde del mese di giugno. La grande partecipazione afferma il Dott. Michele Caradonna, Presidente Provinciale ANMIC Bari denota la necessità di avere prospettive sulla disabilità viste le problematiche connesse ad una Città, come quella di Bari, non proprio a misura di disabile. Bari infatti è una città che presenta ancora molte difficoltà, spesso insormontabili, per un diversamenteabile. Innanzitutto da un punto di vista urbano: ancora molto bisogna fare per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Gli scivoli presenti per le stradi baresi, ove presenti, il più delle volte risultano non adeguati e per questo non facilitano l'autonomia dei diversamenteabile, soprattutto se si avvale di ausili per la mobilità, e che rischia, nella maggior parte dei casi, di farsi male, arrecando ulteriore danno alla sua condizione fisica. Da un punto di vista sociale le cose non migliorano molti gli sforzi ed i tentativi dei servizi socio-sanitari di rispondere al fabbisogno della cittadinanza diversamente abile, ma ancora ben lontani da raggiungere la piena rispondenza alla domanda di servizi, considerata l'elevata richiesta (si pensi che Bari conta oltre disabili a fronte di una presenza pugliese di
2 ) e l'esiguità dei fondi riservati alla categoria. Infatti, pur essendo i servizi socio-assistenziali tra i più importanti e sentiti nella città, il budget impegnato nei bilanci comunali risulta esiguo rispetto al fabbisogno e le cose non sembrano essere migliorate neanche con l'applicazione della Legge n. 328/2000 e l'avvio dei Piani Sociali di Zona. Il ruolo di cura ricade nella maggior parte dei casi sulle famiglie dei diversamente abili, con conseguenze sul piano economico e relazionale. In molti casi le indennità economiche percepite dal disabile costituiscono l'unico reddito del nucleo familiare di appartenenza, ciò associato alla problematica della disabilità fa sì che vengano posti in essere più interventi in favore del nucleo, molti dei quali tesi a garantire l'autonomia dello stesso, qualora possibile, anche attraverso il ricorso di servizi di trasporto a chiamata. Si protende al mantenimento del disabile nel proprio nucleo di appartenenza, evitando l'istituzionalizzazione (scelta sicuramente più costosa da un punto di vista economico e sociale se si considera che non tutte le famiglie sono in grado di pagare le relative rette e pertanto l'onere ricade sul Comune di residenza e pertanto su tutti i cittadini) a fronte di interventi di natura domiciliare rivolti anche a dare un supporto ed un sollievo nel difficile e spesso gravoso compito della cura e dell'assistenza di un disabile. Molti interventi, seppur ancora insufficienti, vengono compiuti nel campo dell'integrazione scolastica dei minori disabili, anche attraverso l'affiancamento di figure professionali qualificate presso gli istituti scolastici. Ma se maggiori risultati sono raggiunti nell'ambito della Scuola dell'obbligo dove è più semplice predisporre piani individualizzati di studio, altrettanto non si può dire per le scuole di grado superiore per la complessità degli obiettivi e dei contenuti trattati nei diversi settori. Ancora poco viene fatto per l'integrazione lavorativa dei soggetti diversamente abili. Da recenti indagini sociali condotte sul territorio comunale si evince che tra le persone con disabilità solo il 26,5% è occupato, il 56% è impegnato nelle organizzazioni private profit e il 36,6% è occupato nel pubblico e circa i due terzi ha un contratto a tempo indeterminato a tempo pieno. Si fa ancora molto poco per i disabili o non abbastanza. Occorre comprendere come è vissuta la condizione della disabilità nella percezione collettiva e nella
3 quotidianità della famiglia, della scuola, del lavoro e della vita relazionale, al fine di individuare risposte adeguate a problemi irrisolti, ma anche a problemi emergenti in un quadro di riferimento istituzionale in progressivo mutamento. Non esiste ancora una cultura dell'integrazione: la persona affetta da disabilità viene ancora vista come una persona da assistere e si fa molta fatica a considerarla come una persona che, invece, possiede delle potenzialità che le possono permettere di mutare il proprio ruolo da quello di appendice pietosa della famiglia, del gruppo, della compagnia di amici, a quello di soggetto protagonista della propria vita, capace di dare e ricevere. In quest'ottica si è posta la Tavola Rotonda organizzata dall'anmic di Bari, affinché il disabile non sia più percepito come una gamba o un braccio da riabilitare, una mente labile o una funzione specifica da ri-educare, ma come persona da conoscere e rispettare, con dignità e diritti. Importante è stato il coinvolgimento di diverse realtà del territorio, ciascuna delle quali ha portato le proprie esperienze, anche personali, legate alla realtà che rappresentava, portando un valido contributo alla tematica oggetto della Tavola Rotonda, affrontata sotto diversi aspetti e da diverse prospettive, evidenziando le difficoltà ed i disagi che quotidianamente un disabile/invalido deve affrontare e le prospettive per il futuro visto l'attuale scenario sociopolitico e sanitario. Dopo il saluto e l'intervento dell'assessore Provinciale, Avv. Vito Perrelli e successivamente del Dott. Francesco Schittulli, Presidente della Provincia di Bari, l'incontro è proseguito con i diversi interventi moderati dal Gen. Domenico Chirico, Presidente dell'associazione Arma Aeronautica di Bari. Il primo intervento è stato curato dal Cav. Lorenzo Lorusso, Presidente Provinciale dell'associazione fra Lavoratori Mutilati ed Invalidi del Lavoro di Bari, il quale ha illustrato le attività della propria Associazione e le difficoltà della stessa nello svolgimento delle sue attività di tutela della categoria. È successivamente intervenuto il Col. Fernando Anaclerio, Presidente Provinciale dell'associazione Nazionale Famiglie Caduti e Mutilati dell'aeronautica, il quale ha portato la propria lunga esperienza sul territorio di supporto alle famiglie ed ai mutilati dell'aeronautica. La Tavola Rotonda ha visto poi l'intervento dell'assistente sociale Anna Boccuzzi in qualità di referente dell'èquipe psico-
4 socio-educativa che ha marcato l'importanza di un supporto alle famiglie che assistono i disabili e dell'importanza di garantire attività che favoriscano la socializzazione e l'integrazione per superare la cultura del diverso. L'On. Lucio Marengo in qualità di Presidente Regionale dell'associazione Ambiente e/è Vita ha portato la sua personale esperienza, parlando delle difficoltà pratiche e burocratiche quotidiane che il disabile deve affrontare e dello scarso interesse delle istituzioni. L'incontro si è concluso con l'intervento del Dott. Michele Caradonna, in qualità di Presidente Provinciale dell'anmic di Bari, organizzatore dell'evento, il quale ringraziando i presenti per la partecipazione numerosa, nonostante le alte temperature, ha portato esperienze di vita e di esempio per tutti i presenti, continuando ad affermare Continueremo a combattere, senza armi, contro quell'emarginazione e quell'assenza di rispetto e dignità causata da una parte di coloro che ci amministra e che dovrebbe invece tutelarci ed assistere. A conclusione della Tavola Rotonda sono stati consegnati gli attestati di partecipazione ai partecipanti dei corsi gratuiti di inglese e computer organizzati presso il Centro di Alta Formazione Giuseppe Caradonna di Bari, svoltisi con successo anche per l'a.s. 2011/2012 e che saranno nuovamente proposti in quanto importanti momenti di formazione, ma anche di socializzazione. Sono stati inoltre presentati i nuovi corsi che si terranno a partire da ottobre.
5 Le iscrizioni sono aperte sino ad esa urimento sti. Possono iscriversi persone che abbiano compiutopo 18 anni. Precedenza di partecipazione a Ov er 50 e Diversamente Abili (di qualsiasi età purchè maggiorenni ). È possibile pre-iscriversi dal 12 al 23 settembre 2012
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