PROVINCIA DI FERRARA COMUNE di CENTO RELAZIONE TECNICA E RELAZIONE DEL DANNO RICHIESTA DI INTEGRAZIONI PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO
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- Luigi Moretti
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1 RL14 Intervento di riparazione con rafforzamento locale del Cimitero di Renazzo sito in via Renazzo a seguito degli eventi sismici del Maggio 00 05/08/014 Pag. 0 di 1 totali RELAZIONE TECNICA E RELAZIONE DEL DANNO RICHIESTA DI INTEGRAZIONI PG del PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO COMMITTENTE: COMUNE DI CENTO (FE) PROGETTISTI: R.T.P. Bagattin ing. Andrea Rocco Bonotto ing. Ilario Massagrande dott. geol. Andrea De Rosso arch. Loris
2 Pag. 1 di 1 totali Sommario 1 INTERVENTI STRUTTURALI RIBALTAMENTO DELLA FACCIATA INTERVENTI SULLE VOLTE INTERVENTI SUGLI ARCHI IN CALCESTRUZZO... 8 MOTIVAZIONE TECNICA SU INTERVENTO COPERTURA RIMOZIONE COPERTURA ZONA IMPIANTO 1850/ RIMANEGGIAMENTO E SMONTAGGIO COPERTURA ZONA IMPIANTO 1950/
3 Pag. di 1 totali 1 INTERVENTI STRUTTURALI 1.1 RIBALTAMENTO DELLA FACCIATA L intervento di rafforzamento locale, prevede l inserimento di tiranti, per impedire l attivazione del meccanismo di ribaltamento fuori piano della facciata. Il procedimento segue il metodo di analisi dei meccanismi locali di collasso valido per gli edifici esistenti in muratura. Sulla base della pericolosità sismica del sito, ed in funzione ad un periodo di ritorno dell azione sismica Tr = 475anni per le verifiche nei confronti dello SLV, si fa riferimento ai seguenti parametri che definiscono le forme spettrali: a g F 0 T C * V n C u V r P VR T R Suolo S S C C S T S T C T B T D D Sulla base delle informazioni complessivamente acquisite sul fabbricato, si assume un livello di conoscenza LC1, che porta all adozione di un fattore di confidenza FC = 1.35.
4 Pag. 3 di 1 totali Individuiamo nella facciata della chiesa, una porzione monolitica (cioè che non si disgrega a sua volta), detta macroelemento. Il suo moto durante il sisma definisce il cinematismo di collasso. Nel caso in esame si fa riferimento a meccanismi fuori piano (I modo). Mediante il PLV, individuiamo il coefficiente α moltiplicatore dei carichi. Il macroelemento oggetto di studio, è composto da un blocco monolitico, che comprende in altezza tutta la parete della facciata, limitatamente al piedritto individuato dal grande arco di accesso. Tale elemento presenta le seguenti caratteristiche geometriche: l = 10cm lunghezza elemento; b = 60cm spessore elemento; h = 70cm altezza elemento. Ipotizzando che la rotazione monolitica della parete avviene attorno alla cerniera che si sviluppa alla base dell elemento, otteniamo: α 0 = Determiniamo ora l accelerazione α 0 *, cioè il valore del coefficiente di attivazione del meccanismo. Essendo: M * g nm P i i1 nm i1 x, i P i x, i = Kg e * gm n m * 1 i P i FC = 1.35 q = * 0S m/ s * e FC
5 Pag. 4 di 1 totali Mentre l accelerazione spettrale di attivazione vale: g ( P VR ) S 1.44m/ s q (per elemento isolato appoggiato a terra). La porzione di edifico considerata non è verificata in relazione al cinematismo implementato. Al fine di inibire il meccanismo evidenziato, si prevede l inserimento di una coppia di tiranti a livello della copertura. Per determinare lo sforzo nei tiranti, si impone l equilibrio alla rotazione attorno allo spigolo esterno di appoggio della base della parete. Come valore di α 0 si utilizza quello da soddisfare la verifica SLU lineare proposta dalla normativa sismica (eq. C8A.4.9 e C8A.4.10 della circ. n.617 del ). Otteniamo dunque il valore dello sforzo nei tiranti richiesto per l azione sismica di progetto. e FC g * * Lo sforzo complessivo nel tirante vale: 1 b T 0P P Kg h Tale valore andrebbe proporzionato con riferimento alla tensione limite, ma a favore di sicurezza conviene mantenere lo stato tensionale al di sotto dello snervamento per garantire il contatto tra la parete esterna e quella di controvento, evitando ogni possibilità di plasticizzatine dei tiranti. Si utilizza pertanto un tirante in acciaio S355 del diametro di 4mm. Si eseguono tre verifiche: 1 meccanismo di rottura relativo allo snervamento dei tiranti; meccanismo di rottura relativo al punzonamento della muratura nelle zone di ancoraggio; 3 meccanismo di rottura relativo alla resistenza del muro nei confronti della penetrazione dell ancoraggio, dovuta ad eccesso di pressione di contatto.
6 Pag. 5 di 1 totali Meccanismo T1 A f yd Kg >T 1.05 Meccanismo b t a t t Kg T fv 6890 >T Essendo: f v = resistenza a taglio di calcolo della muratura, valutata come f v = τ 0 /FC/ s = 0.33Kg/cm, (muratura in mattoni pieni e malte di calce a giunti sottili); a = altezza delle piastre di ancoraggio dei tiranti; b = larghezza delle piastre di ancoraggio dei tiranti; t = spessore della parete; Meccanismo 3 T r a b 667Kg >T 3 Essendo: σ r = resistenza a compressione di calcolo della muratura, pari a σ r = f m /FC/ s = Kg/cm.
7 Pag. 6 di 1 totali 1. INTERVENTI SULLE VOLTE Per migliorare la risposta delle volte in laterizio in foglio (a vela) che caratterizzano il sottoportico, si prevede il consolidamento estradossale delle volte con l applicazione di tessuto in fibra di vetro. Le volte a vela che coprono il sottoportico, sono realizzate con mattoni pieni, e sono disposti in foglio. L unico carico gravante su di esse è il peso proprio e il peso derivante dall intonaco applicato all intradosso. Riportiamo a seguire alcune immagini del confronto della modellazione della struttura prima dell intervento di rinforzo e dopo l intervento di rinforzo. Dalle immagini che seguono, si evince che il tessuto in fibra di vetro, migliora le criticità evidenziate. Figura 1-deformate senza rinforzo
8 Pag. 7 di 1 totali Figura -deformate con rinforzo Figura 3-deformate senza rinforzo
9 Pag. 8 di 1 totali Figura 4-deformate con rinforzo 1.3 INTERVENTI SUGLI ARCHI IN CALCESTRUZZO L intervento di rafforzamento locale, prevede l inserimento di tiranti, negli archi in calcestruzzo che ne sono sprovvisti. Il tiro massimo previsto per tali elementi risulta essere di circa 95Kg. Tale valore andrebbe proporzionato con riferimento alla tensione limite, ma a favore di sicurezza conviene mantenere lo stato tensionale al di sotto dello snervamento per garantire il contatto tra la parete esterna e quella di controvento, evitando ogni possibilità di plasticizzatine dei tiranti.
10 Pag. 9 di 1 totali Si utilizza pertanto un tirante in acciaio S355 del diametro di 4mm. Si eseguono tre verifiche: 1 meccanismo di rottura relativo allo snervamento dei tiranti; meccanismo di rottura relativo allo sfilamento della barra dalla corona di malta, senza intaccare il substrato; 3 meccanismo di rottura per distacco dell area di tensione ovvero della porzione di substrato legatosi all ancoraggio. Meccanismo T1 A f yd Kg 1.05 Meccanismo T Kg / Slat.4 0 cm
11 Pag. 10 di 1 totali Meccanismo 3 T Kg / Slat3 5 5 cm Per la determinazione della resistenza allo sfilamento dell ancoraggio si procede secondo quanto previsto al capito 6.6. delle NTC008. In la resistenza viene determinata mediante calcolo analitico, dai valori caratteristici dedotti dai risultati di prove di laboratorio. Utilizzando malta BCM Hs otteniamo i seguenti valori delle tensioni tangenziali: Meccanismo : τ max = τ u.max / = 5.0/1.5 = 3.35 Mpa = Kg/cm > τ Meccanismo 3: τ max = τ u.max / = 1.6/1.5 = 1.08 Mpa = Kg/cm > τ 3
12 Pag. 11 di 1 totali MOTIVAZIONE TECNICA SU INTERVENTO COPERTURA.1 RIMOZIONE COPERTURA ZONA IMPIANTO 1850/1900 Come evidenziato nella relazione del danno, risultano particolarmente lesionate tutte le volte del sottoportico del cimitero di Renazzo. Per migliorare la risposta delle volte in laterizio in foglio (a vela) che caratterizzano il sottoportico, si prevede il consolidamento estradossale delle volte con l applicazione di tessuto in fibra di vetro. Tale intervento prevede la rimozione della copertura, in quanto la lavorazione può essere effettuata in sicurezza accedendo alle strutture lesionate nella parte superiore della volta, centinandone il lato inferiore (intradosso), come evidenziato nell elaborato n.18.. RIMANEGGIAMENTO E SMONTAGGIO COPERTURA ZONA IMPIANTO 1950/000 In questa zona, i movimenti indotti dal sisma, hanno provocato uno scivolamento verso la linea di gronda del manto di copertura in diversi punti, risultando così, vulnerabile agli agenti atmosferici le strutture sottostanti. Si rende necessario pertanto lo smontaggio del solo manto mando e del suo rimaneggio, integrando eventualmente con elementi nuovi.
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