Casi operativi e criticità

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1 Atti di indirizzo della L.R. 11/2004 per l edificabilità in zona agricola: semplificazione dei procedimenti, nuove modalità per la redazione e presentazione del piano aziendale (DGRV n 2879 del 30/12/2013) Casi operativi e criticità 15 aprile 2014 dott. agr. Giacomo Gazzin

2 DGR n.2879 del 30/12/2013 ALLEGATO A (Estratto) Punto1): definizione dei parametri di redditività minima Situazioni ordinarie si deve fare riferimento ai parametri convenzionali di redditività da attività agricole utilizzati per il riconoscimento della qualifica IAP, approvata con DGR n. 2113/2011 e s.m.i., da applicare per il calcolo del reddito in base agli specifici ordinamenti produttivi delle aziende agricole. Situazioni non ordinarie la compilazione del conto economico approvato con DGR n. 2112/2011 utilizzando l applicativo BPOL Giovani imprenditori per le aziende condotte da giovani imprenditori agricoli (età inferiore ai 40 anni all atto di presentazione del piano aziendale) insediati da non più di cinque anni nell azienda, la verifica del raggiungimento del reddito soglia viene effettuata facendo riferimento alla situazione produttiva aziendale alla data di presentazione del piano aziendale. Per quanto attiene i consorzi, le società e le associazioni di imprese che effettuano il trattamento di digestione degli effluenti zootecnici e di biomasse vegetali in via preventiva, al prezzo di trasformazione dei prodotti reimpiegati nel trattamento un valore pari a zero: pertanto il ricavo afferente all attività di trattamento verrà determinato sommando il valore di mercato delle biomasse vegetali e degli effluenti di allevamento immessi nell impianto stesso nel corso di un esercizio annuale.

3 1 Esempio: Progetto fabbricato agricolo produttivo ad uso deposito cereali, essiccatoio e deposito attrezzi Azienda Agricola di circa 90 Ha di cui circa 84 Ha a seminativo A. Progetto

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5 B. Calcolo economico BPOL

6 Calcolo in base alla D.G.R. n. 7879/2013

7 2 Esempio: Progetto fabbricato agricolo produttivo ad uso stalla Azienda Agricola di circa 2,30 Ha di cui circa 0,6 Ha a vivaio, 0,40 Ha a vigneto e 1,3 Ha a seminativo A. Inquadramento

8 2 Esempio: Progetto fabbricato agricolo produttivo ad uso stalla Azienda Agricola di circa 2,30 Ha di cui circa 0,6 Ha a vivaio, 0,40 Ha a vigneto e 1,3 Ha a seminativo A. Progetto

9 BPOL

10 Calcolo in base alla DGR 1879/2013

11 Aspetti operativi e criticità a. Semplificazione nell utilizzo del calcolo della redditività minima (reddito soglia) post DGR 2879/ soli casi: - Abitazione - Struttura agricolo produttiva - 3 tipologie di reddito soglia - 6 valori di reddito soglia anziché 32 precedenti - vantaggio di avere redditività soglia mediamente più basse e svincolate dalla redditività reale dell azienda b. Criticità nella semplificazione del calcolo del reddito soglia - Aziende con ridotta superficie e altamente specializzate potrebbero avere problemi, in ogni caso si può utilizzare il BPOL

12 DGR n.2879 del 30/12/2013 ALLEGATO A (Estratto) Punto2): definizione dei parametri Al fine di consentire più idonee soluzioni tecnico-economiche, agli interventi edilizi già approvati dal competente SUA possono essere apportate variazioni di modesta entità che non ne alterino la natura (tipologia, funzionalità, dimensionamento e idoneità tecnica) e le finalità; tali variazioni non sostanziali non richiedono necessariamente una nuova descrizione e motivazione degli interventi edilizi progettati da sottoporre al SUA e quindi non determinano la necessità di presentare un nuovo Piano aziendale. Diversamente, è necessario che il richiedente presenti una variante al Piano aziendale qualora vengano apportate modifiche al progetto originario approvato dal SUA che incidono sulla tipologia, finalità, funzionalità, dimensionamento e idoneità tecnica delle strutture progettate.

13 Esempio: Progetto di variante fabbricato agricolo produttivo ad uso platea stoccaggio separato solido concimaia coperta e trincea silomais A. Progetto

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16 Aspetti operativi e criticità - Soggettività di interpretazione sulle modifiche che incidono sulla tipologia, finalità, ecc, da parte delle Amministrazioni comunali; - Possibilità che i piccoli ampliamenti, entro il 20% e 30%, vadano consentiti senza varianti di piano, altrimenti si afferma l utilizzo diretto del Piano Casa ; - Il cambio d uso se non crea problemi igienico sanitari - urbanistici (vedi da magazzino a stalla) andrebbe autorizzato direttamente senza acquisizione di nuovo parere; - La non completa realizzazione degli interventi previsti dal Piano Aziendale (e progetto) che non alterano la finalità del Piano stesso non dovrebbero rendere necessaria una nuova istruttoria nel caso di interventi residui. Se decade per scadenza di termini come per i Permessi di costruire, anche per i Piani Aziendali dovrebbe valere il rinnovo per completamento opere (DPR n. 380/2001);

17 DGR n.2879 del 30/12/2013 ALLEGATO A (Estratto) Punto2): casi di non necessità È possibile la realizzazione di strutture di completamento, collegate in modo diretto alla funzionalità delle strutture aziendali esistenti, senza la necessità di acquisire l attestazione di approvazione del Piano aziendale da parte del SUA. Ci si riferisce, nello specifico: alle strutture di raccolta degli effluenti zootecnici palabili e non, dei volumi tecnici e delle connesse attrezzature, per i quali la normativa tabella 1 dell Allegato I al DM 7 aprile 2006 e ulteriori specifiche contenute nel decreto del Dirigente regionale della Direzione Agroambiente e servizi per l agricoltura n. 262 dell 8 luglio 2008, relativamente ai tacchini e ai polli da carne detta i necessari riferimenti per il corretto dimensionamento degli interventi di cui sopra, o loro copertura; alle strutture di stoccaggio di insilati quali le trincee silomais, platee e relativi silos verticali, o loro copertura.

18 Esempio: progetto di realizzazione di vasche per lo stoccaggio del liquame in un allevamento suinicolo

19 Aspetti operativi e criticità - Importante per interventi di adeguamento BAT/MTD nelle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA), per permettere aumenti della capacità di stoccaggio esterno, nuovi sistemi di allontanamento delle deiezioni, coperture, ecc. - Necessità, in ogni caso, di relazione tecnico-agronomica del tecnico abilitato nel settore agricolo e forestale per dimostrazione dei requisiti normativi, urbanistica e igienico sanitari (parere ULSS) In questo caso il processo autorizzativo risulta realmente semplificato e l analisi tecnica, supportata da un tecnico specialista nel settore agricolo e forestale, spetta esclusivamente all Amministrazione comunale e alle ULSS di competenza

20 DGR n.2879 del 30/12/2013 ALLEGATO A (Estratto) Punto2): casi di non necessità Nel caso di richiesta di permesso di costruire in sanatoria, in presenza di un intervento edilizio realizzato in parziale difformità rispetto al progetto autorizzato, non è richiesta l approvazione del Piano aziendale qualora le difformità riscontrate siano di modesta entità. A solo titolo esemplificativo, possono rientrare nel novero delle modifiche di modesta entità: difformità di sagoma in quanto l edificio è stato costruito con limitati scostamenti rispetto alle dimensioni previste nel progetto approvato; murature dell edificio di diverso spessore rispetto a quanto approvato, diversa struttura portante, diverse pendenze, diversi sporti delle coperture; l edificio risulta un pò spostato rispetto il progetto approvato; modeste differenze nelle dimensioni delle forometrie; aggiunta all edificio originario di manufatti di modesta entità quali pensiline, tettoie, locali per quadri elettrici e/o motori e/o caldaie e/o centraline, etc; aggiunta all edificio originario di piccoli locali quali ripostigli per minuterie necessarie alle attività di allevamento, locali igienici - spogliatoio, celle frigo, etc.

21 Esempio di sanatoria: Stato Autorizzato Stato di fatto Comparativa

22 Aspetti operativi e criticità Estratto della nota del Direttore Sezione Agroambiente del 11 marzo 2014 prot Qualora si tratti di un intervento da eseguire/eseguito su un edificio legittimamente realizzato, si espongono le seguenti considerazioni. E opinione dello scrivente che l utilizzazione della parte di edificio in oggetto come deposito e la sopravvenuta esigenza di utilizzare tale parte come allevamento, non siano da classificare nella fattispecie di cambio di destinazione d uso, in quanto rientrano entrambi nell attività agricolo-produttiva. Viene considerato infatti mutamento d uso significativo di un immobile, o parte di esso, la modifica da un uso principale ad altro uso principale, in particolare la modifica d uso comportante una variazione dell assetto produttivo aziendale. In questo caso invece la destinazione d uso è sempre quella agricola e la destinazione d uso edilizia che attiene in maniera specifica all edificio ed alle sue capacitò funzionali varia da deposito, presumibilmente di alimenti e mezzi tecnici relativi all attività zootecnica, ad allevamento senza opere edilizie. [omissis] è opinione dello scrivente che per tale fattispecie non sia necessaria l approvazione di un Piano aziendale, atto a verificare la sussistenza dei requisiti e la congruità dell intervento rispetto all attività agricola esercitata; si ritiene sufficiente la redazione e la presentazione al competente ufficio comunale di una relazione agronomica redatta da un tecnico abilitato del settore, che dimostri la necessità da parte dell azienda di modificare la parte di edificio da deposito ad allevamento.

23 DECRETO n 25 del 18/03/2014 (Estratto) Punto 3. Approvare le seguenti specifiche procedurali per la presentazione, l inoltro e l istruttoria dei Piani aziendali finalizzati ad ottenere l'autorizzazione ad edificare sia residenze che strutture agricolo-produttive in territorio agricolo, ai sensi dell art. 44 della LR n. 11/2004: a partire dal 1 aprile 2014 i Piani aziendali saranno inoltrati al SUA di AVEPA solamente per il tramite del SUAP comunale, congiuntamente alla presentazione di una domanda di permesso di costruire, di una dichiarazione di inizio attività - DIA, di una segnalazione certificata di inizio attività -SCIA; gli interventi di nuova costruzione e gli interventi di ampliamento eseguiti in territorio rurale ai sensi dell art. 44 della LR n. 11/2004 sono soggetti a richiesta di rilascio del permesso di costruire o a dichiarazione di inizio attività (DIA) da presentare al SUAP comunale. In tal caso, alla richiesta di permesso di costruire o alla DIA che viene presentata al SUAP, dovrà essere allegata la domanda di approvazione del Piano aziendale; qualora il richiedente sia già in possesso di attestato di approvazione del Piano aziendale, dovranno essere allegati l attestazione e gli elaborati progettuali timbrati e firmati; gli interventi in variante al permesso di costruire rilasciato eseguiti in territorio rurale ai sensi dell art. 44 della LR n. 11/2004, possono essere eseguiti mediante presentazione di una Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) ai sensi dell art. 23 bis del DPR n. 380/2001.

24 Aspetti operativi e criticità - da chiarire se le nuove abitazioni ad uso del conduttore vengono presentate direttamente al Comune come anche le varianti e/o gli ampliamenti ai sensi del cosiddetto Piano Casa o presentate attraverso il SUAP - In ogni caso i nuovi fabbricati agricoli produttivi e ampliamenti che non soggiacciono al Piano Casa sono soggetti alla normativa di cui alla DGR 2879/2013 e passano per il SUAP Comunale, anche per quanto riguarda il Piano Aziendale.

25 DECRETO n 25 del 18/03/2014 (Estratto) Punto 4. Di approvare le seguenti specifiche procedurali per la presentazione, l inoltro e l istruttoria dei Piani aziendali finalizzati al rilascio dell autorizzazione alla costruzione e all esercizio di impianti per la produzione di energia alimentati da biomasse e da biogas: a partire dal 1 aprile 2014 i Piani aziendali saranno inoltrati al SUA di AVEPA solamente dall Amministrazione competente al rilascio dell autorizzazione stessa, Comune o Settore Agroambiente, a seconda che l impianto sia soggetto a PAS o a Autorizzazione unica; Punto 5. di approvare le seguenti specifiche procedurali per la presentazione, l inoltro e l istruttoria delle Relazioni agronomiche finalizzati al rilascio dell autorizzazione per il mutamento di destinazione d uso residenziale nel limite dei 300 mc nei territori montani, ai sensi dell art. 48, comma 7 ter, lettera d), della LR n. 11/2004: omissis a partire dal 1 aprile 2014 le Relazioni agronomiche saranno inoltrate al SUA di AVEPA solamente dall Amministrazione competente al rilascio dell autorizzazione stessa Punto 6. di escludere dall applicazione del presente decreto gli ampliamenti effettuati ai sensi della LR n. 14/2009 e smi Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per favorire l utilizzo dell edilizia sostenibile e modifiche alla Legge regionale 12 luglio 2007, n. 16 in materia di barriere architettoniche, cosiddetto Piano casa

26 Aspetti operativi e criticità a. Impianti a biomassa e biogas Le pratiche relative alla produzione di energia alimentate da biomassa e da biogas, non necessitano del passaggio del Piano Aziendale tramite SUAP. Inoltre, le scadenze relative alla trasmissione di relazione tecnico agronomica relativa alla definizione del rapporto di connessione per gli impianti autorizzati in Regione è stata sostituita da specifica dichiarazione con calcolo tabellare dei dati b. Non rientrano nell applicazione del decreto per gli interventi previsti dal cosiddetto Piano Casa

27 CONCLUSIONI La DGR n.2879 del 30/12/2013 e il successivo Decreto risultano un importante passo in avanti per la Semplificazione, dando la giusta importanza alla figura del tecnico abilitato nel settore agricolo e forestale Importante organizzare un tavolo tecnico tra Regione Veneto Avepa - Amministrazioni Comunali - Tecnici abilitati nel settore agricolo e forestale per la definizione delle casistiche. Da affrontare la problematica relativa alle tempistiche applicative di tali passaggi, anche in funzione dei prossimi Bandi PSR

28 Grazie per l attenzione

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