NORDFONDO LIQUIDITA RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI
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- Timoteo Bello
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1 RENDICONTO ANNUALE AL 30 DICEMBRE 2013 SELLA GESTIONI SGR S.P.A. appartiene al Gruppo bancario Banca Sella ed è soggetta all attività di direzione e coordinamento di Banca Sella Holding S.p.A. NORDFONDO LIQUIDITA RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI CONTESTO GENERALE DI MERCATO Nel 2013 l'economia statunitense ha continuato a crescere, seppur a ritmi più contenuti rispetto all anno precedente: ha registrato un tasso medio di variazione del prodotto interno lordo del 1,9%, rispetto ad un 2,8% fatto registrare nell anno precedente. Dopo un avvio d anno caratterizzato da dati di crescita deboli, gli Stati Uniti hanno manifestato una capacità di recupero sul finale d anno superiore alle attese grazie a: un miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro e la graduale discesa del tasso di disoccupazione; un aumento dei prezzi delle abitazioni, nonostante l attività nel mercato immobiliare sia stata in parte frenata nel corso dell anno dal maggiore costo dei mutui; previsioni inflazionistiche moderate; un sostegno a consumi e al PIL derivante dal recente recupero della ricchezza delle famiglie. La Banca Centrale americana nei mesi scorsi si è detta pronta a cambiare l atteggiamento accomodante solo nel momento in cui l economia fosse davvero pronta e ha dato linee guida da attuare in base all andamento di indicatori macro e di mercato. Relativamente all Area Euro, dopo la caduta del PIL nel quarto trimestre del 2012, l attività economica si è pressoché stabilizzata nel primo trimestre del Nonostante il lieve recupero degli indicatori di fiducia di famiglie e imprese rispetto ai valori minimi dell autunno scorso, le informazioni congiunturali confermano il prolungarsi della debolezza della domanda interna anche in paesi non colpiti dalla crisi del debito sovrano, delle difficoltà di accesso al credito e, nel caso dei consumi delle famiglie, il calo del reddito disponibile in termini reali. Gli indicatori congiunturali hanno segnato qualche progresso nei mesi primaverili, anche se i livelli sono rimasti bassi. In quest area il prodotto interno lordo è tornato a crescere nel secondo trimestre di quest'anno, dopo sei cali consecutivi. Gli indicatori congiunturali più recenti prefigurano una prosecuzione della ripresa, a ritmi moderati, nella seconda parte del 2013: i segnali sono però ancora incerti. Negli ultimi mesi, anche in virtù del miglioramento del ciclo economico europeo, sono emersi per l'economia italiana alcuni segnali qualitativi positivi. Le previsioni del World Economic Outlook (WEO) del Fondo Monetario Internazionale (FMI) di gennaio stimano una crescita ancora negativa nel 2013 dello 0,4% per le economie dell area Euro (-0,7% nel 2012), di cui: +0,5% della Germania (+0,9 % nel 2012), +0,2% della Francia (+0,0% nel 2012), -1,8% dell Italia (- 2,5% nel 2012), -1,2% della Spagna (-1,6% nel 2012). La politica monetaria della BCE è rimasta espansiva. Il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali di 25 punti base, dallo 0,75% allo 0,50%, nella riunione di maggio e di ulteriori 25 punti base, dallo 0,50% allo 0,25%, nella riunione di novembre. Il presidente della BCE Mario Draghi ha confermato in ogni riunione di attendersi che i tassi ufficiali rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un periodo di tempo prolungato, in un contesto di bassa inflazione, di debolezza dell'attività economica e di crescita contenuta della moneta e del credito. Il Consiglio ha inoltre annunciato che continuerà a prestare particolare attenzione alle implicazioni che le condizioni sul mercato monetario potrebbero avere per l orientamento di politica monetaria e si è dichiarato pronto, se le condizioni lo richiedano, a impiegare tutti gli strumenti necessari, incluse ulteriori misure straordinarie. I finanziamenti in essere dell'eurosistema alle banche operanti nell'area sono diminuiti a seguito della volontaria restituzione anticipata di parte dei fondi ottenuti nelle due operazioni di rifinanziamento a tre anni effettuate a dicembre del 2011 e a febbraio del Lo scorso 12 settembre il Parlamento europeo ha approvato il regolamento sul meccanismo unico di vigilanza bancaria (SSM) a livello europeo, che dovrebbe entrare in vigore a fine 2014, costituito dalla BCE e dalle autorità nazionali: la BCE eserciterà il controllo diretto sulle banche sistemiche (130 banche in tutta l'eurozona), mentre per le altre banche la supervisione sarà esercitata dalle autorità nazionali, per conto della BCE. Questo sarà un passo importante per l'unione bancaria europea, per il futuro dell'economia dell'eurozona, per la trasparenza e sicurezza del sistema bancario e rafforzerà la fiducia del settore privato nella solidità delle banche dell Eurozona e nella qualità dei loro bilanci. Il Giappone, terza economia mondiale, registra, secondo le stime del WEO del FMI, una crescita del PIL del 1,7% sul 2013, rispetto all 1,4% del L Amministrazione uscita dalle consultazioni elettorali del 16 dicembre 2012, che hanno sancito la vittoria del partito di Shinzo Abe, ha subito dato avvio ad un nuovo paradigma di politica economica con l obiettivo di riportare il paese a crescere, a tassi sostenibili nel tempo, di porre termine alla situazione di deflazione che lo caratterizza da ormai 15 anni e di
2 condurre il debito pubblico su trend di rientro. I cardini di queste politiche, chiamate dallo stesso governo Abenomics, sono: una nuova fase di allentamento monetario sostenuto sia quantitativo, sia qualitativo, una flessibile politica fiscale espansiva, riforme a sostegno della crescita, volte ad affrontare questioni strutturali che consentano, una volta esauritisi gli impatti espansivi di breve termine legati ai pilastri fiscale e monetario, di far seguire alla ritrovata fiducia il circolo virtuoso di aumenti salariali, maggiori consumi e più investimenti. I Paesi Emergenti si sono confermati il motore dell economia mondiale, nonostante abbiano evidenziato segnali di rallentamento soprattutto nel primo semestre: la crescita di quest area è scesa rispetto ai due anni precedenti (6,2% del 2011 e 4,9% del 2012) ma si attesta, secondo le stime del FMI del mese di gennaio, ben al di sopra della media mondiale (3,0%) e della media delle economie avanzate (1,3%). Le previsioni del WEO del FMI stimano una crescita per il 2013 del 4,7% per le economie emergenti e in via di sviluppo, di cui: 2,5% dell Europa Centrale e dell Est (1,4% nel 2012); 1,5% della Russia (3,4% nel 2012); 6,5% dell Asia in via di sviluppo (6,4% nel 2012), di cui 4,4% dell India (3,2% nel 2012) e 7,7% della Cina (7,7% nel 2012); 2,6% dell America centro meridionale (3,0% nel 2012), di cui 2,3% del Brasile (1,0% nel 2012), 1,2% del Messico (3,7% nel 2012); 1,8% del Sud Africa (2,5% nel 2012). La nuova leadership cinese in seno al Third Plenum di novembre si è impegnata a varare importanti riforme sociali ed economiche, fiscali e rurali, con lo scopo di allentare i controlli sugli investimenti e lasciare che il mercato giochi un ruolo decisivo nell'allocazione delle risorse. In Europa, l andamento del mercato obbligazionario governativo è stato complessivamente positivo nei primi mesi del 2013, con rendimenti e spread generalmente stabili nei confronti del Bund tedesco. Alcune tensioni sono emerse nella parte finale del primo trimestre a fronte di dati incerti sulla dinamica di crescita dell economia dell Eurozona, di preoccupazioni relative alla risoluzione della crisi bancaria di Cipro e, in parte, a causa dei timori legati all incertezza politica in Italia. Ad aprile il mercato è stato sostenuto dall annuncio di una ulteriore espansione monetaria da parte della Bank of Japan (BOJ), mentre già a partire dall inizio di maggio si è avuto un deciso rialzo dei rendimenti, determinato dalle crescenti aspettative per una possibile riduzione degli acquisti di titoli da parte della FED già dalla fine del 2013, nonostante il taglio del tasso di riferimento della BCE di 25 bps. Sul fronte americano, nei primi mesi dell anno i timori per le ripercussioni sul ciclo economico dello shut-down avevano determinato un rally dei Treasury (il decennale ha toccato il minimo storico a 1,63%) ma ovviamente anche i titoli governativi statunitensi hanno registrato un progressivo innalzamento dei rendimenti a seguito della riunione della FED del 1 maggio, quando è stata resa nota la possibilità di un rallentamento del quantitative easing (QE). Nella seconda metà dell anno, i driver del mercato obbligazionario sono stati: l effettiva partenza di un cauto tapering (rallentamento nel ritmo di riacquisto di asset sul mercato) da parte della FED sulla stregua di dati macroeconomici in deciso miglioramento sul fronte della crescita e della riduzione del tasso di disoccupazione; un ulteriore taglio di 25 bps del REFI Rate della BCE e l assenza di pressioni inflattive sia in USA che in Europa. In questo contesto, le curve statunitensi e core europee hanno proseguito nel movimento di risalita dei tassi sulle scadenze a medio e lungo termine. Il Treasury a 10 anni ha chiuso l anno ad un livello pari a 3,03% e quello tedesco a 1,93%, i livelli di fine 2012 erano rispettivamente di 1,75% e di 1,30%. Le curve periferiche europee hanno invece registrato un movimento contrario: il decennale italiano ad esempio ha chiuso l anno al 4,10%, determinando una ulteriore compressione dello spread a 217 bps; ad inizio anno si attestavano rispettivamente al 4,50% ed a 320 bps ca. Il 2013 è stato il primo anno dal 2008 in cui i benchmark obbligazionari emergenti in hard currency e quelli in local currency hanno sottoperformato le principali asset class. Il riprezzamento a livello globale che si è verificato a partire da maggio, quando la FED ha fatto capire che avrebbe rallentato il QE, è stato molto pronunciato per i paesi emergenti, che erano i principali beneficiari dei flussi di liquidità e che avevano già iniziato a far segnare i primi dati di rallentamento. In particolare a soffrire maggiormente sono stati i paesi con deficit esterni importanti, più fortemente colpiti dalle prospettive di una riduzione della liquidità a livello globale. Sul lato azionario, nel 2013 abbiamo assistito ad una differenziazione tra mercati sviluppati, protagonisti di un rally significativo, e mercati emergenti, penalizzati nei rendimenti sia nell asset class sia nella valuta. Da un lato, gli indici azionari americani hanno registrato un incremento annuo prossimo al 33% (MSCI US in valuta locale), livello record dal 1997, guidati da una politica monetaria espansiva da parte della FED e da un miglioramento sostanziale dell economia che hanno permesso ai mercati di superare i rischi legati ai tagli automatici della spesa (sequestration), allo shut-down della pubblica amministrazione, al tapering ed ai rischi geo-politici. Iniziato l anno in un clima di fiducia per l accordo su fiscal cliff e l innalzamento del tetto del debito pubblico, l equity americano ha archiviato il primo trimestre già con un rialzo in doppia cifra per le novità positive sul mercato immobiliare e sull occupazione ed un intensa attività di fusioni ed acquisizioni; gli indici azionari hanno proseguito il rialzo nel secondo trimestre, ma con maggiore cautela per gli effetti negativi del sequestration sulla crescita dei consumi e del PIL e le incertezze legate alla tempistica del tapering da parte della FED. Incertezze che si sono dissolte a luglio con le dichiarazioni concilianti del Governatore della Banca Centrale, Ben Bernanke, che hanno permesso all azionario di raggiungere il massimo storico prima della correzione di agosto, innescata dall aggravarsi delle tensioni in Medioriente e dai rischi di un intervento militare in Siria. La tendenza rialzista è di nuovo ripresa a settembre ed ottobre grazie alle buone trimestrali delle imprese per accelerare da novembre fino alla fine dell anno con l avvicendamento di Janet Yellen al timone della FED, il successo della mediazione russa con la Siria ed il raggiungimento dell accordo sul nucleare con l Iran. A livello di capitalizzazione di mercato, le small-cap e le mid-cap hanno sovraperformato nel 2013 le large-cap mentre a livello settoriale il comparto finanziario e quello dei consumi ciclici hanno offerto il maggior contributo al rally, con un buon recupero dei titoli legati alla tecnologia nella seconda metà dell anno. La crescita economica americana ha trascinato al rialzo anche l azionario europeo (+21% ca per l indice MSCI Europe in valuta locale, +24% MSCI Euro in valuta locale), appesantito nel primo trimestre dalla crisi finanziaria di Cipro e dal deterioramento delle condizioni economiche di Italia e Spagna; ancora una volta, la politica monetaria espansiva della BCE e le rassicurazioni del Governatore, Mario Draghi, sul livello accomodante dei tassi di interesse hanno favorito il restringimento degli spread sul credito nei Paesi periferici e la ripresa delle azioni europee nella seconda metà dell anno. Proprio nel terzo e quarto trimestre il contesto macroeconomico all interno dell Europa è diventato più favorevole all investimento azionario: la stabilizzazione della dinamica del PIL ed il ritorno in territorio positivo dei principali indicatori di fiducia delle imprese e dei consumatori, insieme al livello contenuto dei multipli di valutazione, hanno attirato massicci flussi di investimento. A livello di capitalizzazione di mercato, le small-mid cap hanno sovraperformato le large cap mentre a livello geografico Svizzera e Germania hanno maggiormente contribuito ai guadagni dell asset class; tra i settori, anche in Europa si sono distinti in positivo quello delle telecomunicazioni e quello dei consumi ciclici mentre hanno abbondantemente sottoperformato il comparto legato alle materie prime e quello dei consumi di base. A differenza di America ed Europa, i mercati emergenti hanno chiuso il 2013 con segno leggermente negativo, principalmente a causa del rallentamento della crescita del PIL nei Paesi BRIC, dei deficit delle partite correnti di alcune economie asiatiche, delle tensioni politiche in Medioriente e dei deflussi di capitale causati dalla nuova strategia di normalizzazione della FED. La dispersione FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 2
3 dei rendimenti annuali tra i vari Paesi inseriti nell indice è stata elevata: a pesare maggiormente sono state le perdite a doppia cifra registrate sull azionario dell America Latina (-13% ca per l indice MSCI Latin America in USD), i disordini sociali in Turchia ed il rallentamento economico in Tailandia. Nell area Asia Pacifico spicca l eccezione del Giappone (+50% ca per l indice MSCI Japan in valuta locale), miglior mercato azionario dell anno a livello globale, alimentato dalla politica ultra-espansiva avviata dalla Banca Centrale e dal premier Shinzo Abe per ricondurre l economia nipponica lungo un sentiero di crescita sostenibile e scongiurare il rischio di deflazione. Sul fronte valutario, l euro si è apprezzato nei confronti delle principali valute: ha guadagnato il 4,2% sul dollaro statunitense, il 2,3% sulla sterlina inglese, l 1,6% sul franco svizzero ed addirittura il 26,5% sullo yen giapponese. Per quanto riguarda le principali valute emergenti, l euro si è apprezzato del 29% sullo zar sud-africano, del 25% ca sulla lira turca, del 2% ca sul renminbi cinese, del 20% ca sul real brasiliano e del 17% ca sulla rupia indiana. ILLUSTRAZIONE DELL ATTIVITÀ DI GESTIONE La politica gestionale ha privilegiato un atteggiamento molto attivo sia in termini di asset allocation che di scelte di duration e di curva: la prosecuzione della crisi dei debiti sovrani europei ha ovviamente determinato una maggiore attenzione del mercato sul rischio di credito di ogni emittente piuttosto che sul rischio tasso. In particolare, il maggior sovrappeso sul portafoglio è stato concentrato sui governativi italiani con scadenze a breve termine, si è portato in sovrappeso l investimento su quelli spagnoli a partire dalla seconda metà dell anno e si è mantenuta a zero l esposizione su Grecia, Portogallo, Irlanda e Belgio; le obbligazioni governative degli emittenti core e sovranazionali, come le BEI e le UE, sono state fortemente sottopesate o azzerate (dato il basso rendimento a scadenza) a favore di titoli corporate dei paesi core che offrivano un buon pick-up sul governativo stesso. A questo proposito, è stata anche mantenuta una percentuale in portafoglio di titoli corporate dei paesi periferici di elevato rating per diversificare appunto il rischio dai titoli governativi e beneficiare di un extra-rendimento. Nella scelta allocativa la percentuale del patrimonio in titoli italiani a tasso variabile non è stata incrementata data la eccessiva volatilità di questi strumenti, determinata dalla loro scarsa liquidità. Nel corso dell anno è stata mantenuta una duration superiore a quella del benchmark di riferimento; si è preferita un allocazione che puntasse su una probabile sovraperformance del tratto a breve termine delle curve dei rendimenti italiana e spagnola, che beneficiavano del maggior carry offerto rispetto alle curve dei paesi core e perché mostravano il miglior rapporto rischio/rendimento, alla luce anche dei migliori fondamentali macroeconomici rispetto agli altri paesi periferici; inoltre Italia e Spagna avrebbero beneficiato più di altri paesi delle politiche di intervento della BCE. Nel corso dell anno il patrimonio del fondo è passato da euro al 28 dicembre 2012 a euro al 30 dicembre 2013 di cui euro relativi alla Classe A e euro relativi alla nuova Classe C a commissione ridotta partita il 16 settembre 2013 di cui al paragrafo successivo. In particolare, tale variazione è stata determinata per migliaia di euro dal risultato positivo dell esercizio e per circa migliaia di euro dall effetto negativo della raccolta così suddiviso: Classe A effetto negativo per migliaia di euro, Classe C effetto positivo per migliaia di euro. Per il dettaglio delle singole componenti economiche, si rinvia alla Sezione Reddituale ed ai relativi prospetti analitici nella Nota Integrativa del presente Rendiconto. EVENTI DI PARTICOLARE IMPORTANZA Il Consiglio di Amministrazione di Sella Gestioni SGR S.p.A. nella riunione del 28 giugno 2013 ha deliberato di modificare il Regolamento dei Fondi Comuni Armonizzati appartenenti al Sistema Fondi Aperti Gestnord Fondi al fine di istituire una classe di quote con commissione di gestione ridotta definita Classe C - per tutti i Fondi appartenenti al Sistema Fondi Aperti Gestnord Fondi, ad eccezione di Nordfondo Etico Obbligazionario Misto Max 20% Azioni, Gestnord Azioni Trend Settoriali e Gestnord Asset Allocation. Le quote di Classe C, che sono ad accumulazione dei proventi, possono essere sottoscritte: direttamente con la SGR o tramite i Soggetti Collocatori da Clienti Professionali di diritto come indicati al punto 1 dell Allegato 3 del Regolamento Intermediari (adottato con Delibera Consob n /07 e successive modificazioni), da Enti previdenziali e/o assistenziali, da Fondazioni di emanazione bancaria, da altre Società di capitali che non rientrano tra i Clienti Professionali di diritto; da Clienti che agiscano in modalità di mera esecuzione o ricezione di ordini (c.d. execution only ) intendendosi per essa la sottoscrizione di quote effettuata con la SGR o con altri intermediari autorizzati, ivi inclusi i Collocatori, nel rispetto delle condizioni previste dall art. 43 del sopra citato Regolamento Intermediari. Con l occasione è stato eliminato il Servizio di abbinamento al conto corrente, che non presenta più interesse dal punto di vista commerciale, ma che ovviamente continuerà a sussistere per tutti coloro che vi hanno già aderito e si è provveduto ad una riformulazione della Parte C Modalità di funzionamento - nella quale è confluito anche quanto in precedenza presente nell articolo 4 PARTECIPAZIONE AI FONDI della Parte B. Tali modifiche sono entrate in vigore dal 16 settembre A livello fiscale, si ricorda che il decreto legge 13 agosto 2011 ha previsto a decorrere dal 1 gennaio 2012 l unificazione al 20% dell aliquota delle ritenute e delle imposte sostitutive applicabili sui redditi di capitale ad eccezione dei redditi derivanti dalle obbligazioni e dagli altri titoli pubblici italiani ed equiparati e dalle obbligazioni emesse dagli Stati esteri che consentono un adeguato scambio di informazioni per i quali continua ad applicarsi l aliquota del 12,5%. In particolare è stato previsto che i redditi di capitale derivanti dalla partecipazione a OICR italiani siano determinati al netto di una quota dei proventi riferibili ai titoli pubblici italiani ed esteri. I proventi riferibili ai predetti titoli pubblici italiani ed esteri sono determinati in proporzione alla percentuale media dell attivo investita direttamente, o indirettamente per il tramite di altri organismi di investimento, nei titoli medesimi. La percentuale media applicabile in ciascun semestre solare è rilevata sulla base degli ultimi due prospetti degli OICR, semestrali o annuali, redatti entro il semestre solare anteriore alla data di distribuzione dei proventi, di riscatto, cessione o liquidazione delle quote. FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 3
4 LINEE STRATEGICHE PER IL FUTURO Per il 2014 non si prevede di apportare modifiche di rilievo alla politica gestionale adottata nel 2013; in particolare, date le differenze di rendimento offerto dai titoli del tratto breve della curva euro, sarà necessario sfruttare il differenziale degli spread tra i paesi dell area, tenendo sempre in considerazione il rischio emittente. Nello specifico, si prevede di sfruttare il carry delle obbligazioni governative italiane e spagnole a breve termine, considerato il basso livello di rendimento offerto dai titoli di stato dei paesi core ed il miglior rapporto rischio-rendimento tra i paesi periferici. Inoltre, dato il basso livello di rendimento sulla parte a brevissimo termine in particolare, sarà fondamentale sfruttare la pendenza della curva dei rendimenti per ottenere un buon carry. Grazie ai significativi e tangibili passi avanti da parte delle istituzioni europee e dei singoli stati appartenenti all Unione, appare notevolmente diminuita l incertezza, che comunque permane, sull evoluzione della crisi del debito sovrano europeo e sulla dinamica dei fondamentali macroeconomici europei. Il rischio credito non sarà l unico driver del mercato obbligazionario per via delle politiche espansive della BCE, della ripresa economica in atto e del tapering della FED. RAPPORTI INTRATTENUTI CON ALTRE SOCIETÀ DEL GRUPPO DELLA SGR Con alcune società del Gruppo Banca Sella sono stati intrattenuti esclusivamente rapporti di controparte per l esecuzione delle operazioni e quindi non si è partecipato ad operazioni di collocamento effettuate da soggetti del Gruppo. Nel corso dell anno in alcuni fondi sono state effettuate marginalmente operazioni di acquisto e vendita di obbligazioni di Banca Sella Holding S.p.A. e di vendita totale delle quote di Sella Capital Management Sicav, sicav di diritto lussemburghese gestita da Sella Gestioni S.G.R. S.p.A.. ATTIVITÀ DI COLLOCAMENTO La distribuzione delle quote del fondo è effettuata principalmente tramite banche e società di intermediazione mobiliare. PERFORMANCE RAGGIUNTE Il fondo nel corso dell anno ha realizzato una performance positiva così suddivisa: Classe A 0,77% a fronte del 0,39% del benchmark nel periodo dal 28 dicembre 2012 al 30 dicembre 2013, Classe C 0,23% a fronte del 0,13% del benchmark nel periodo dal 16 settembre 2013 al 30 dicembre EVENTI SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DELL ESERCIZIO Il Consiglio di Amministrazione di Sella Gestioni SGR S.p.A. nella riunione del 21 gennaio 2014 ha deliberato di modificare il Regolamento dei Fondi Comuni Armonizzati appartenenti al Sistema Fondi Aperti Gestnord Fondi per allinearsi a quanto previsto dalle Autorità di Vigilanza in tema di valutazione del merito di credito nell attività di gestione. Inoltre, nell ambito dei costi a carico dei Fondi è stato esplicitato che al costo di Banca depositaria devono essere aggiunte le imposte dovute ai sensi delle disposizioni normative pro tempore vigenti; già nell attuale versione del Regolamento, tra i costi a carico dei Fondi, si indicano gli oneri fiscali di competenza dei Fondi stessi ma si è ritenuto comunque opportuno, per assoluta trasparenza, darne esplicitazione laddove si riporta il compenso della Banca depositaria. Con l occasione sono state soppresse le Norme transitorie, in quanto relative a specificità conclusesi nell anno Tali modifiche, che rientrano tra quelle approvate in via generale dalla Banca d Italia, entreranno in vigore dal 1 marzo Non sono da segnalare altri eventi di rilievo successivi alla chiusura dell esercizio. UTILIZZO DI STRUMENTI DERIVATI Nel corso del 2013 non sono stati utilizzati strumenti finanziari derivati. Milano, 26 febbraio 2014 IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 4 4 di 4
5 SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 30 DICEMBRE 2013 Situazione al Situazione a fine 30/12/2013 esercizio precedente valore in percentuale valore in percentuale ATTIVITA' complessivo del totale attività complessivo del totale attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI , ,964 A1. Titoli di debito , ,964 A1.1 Titoli di Stato , ,547 A1.2 Altri , ,417 A2. Titoli di capitale A3. Parti di O.I.C.R. B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' , ,851 F1. Liquidità disponibile , ,851 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare G. ALTRE ATTIVITA' , ,185 G1. Ratei attivi , ,184 G2. Risparmio di imposta G3. Altre ,001 TOTALE ATTIVITA' , ,000 FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 5
6 SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 30 DICEMBRE 2013 Situazione al Situazione a fine 30/12/2013 esercizio precedente valore valore PASSIVITA' E NETTO complessivo complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE A Numero delle quote in circolazione classe A , ,897 Valore unitario delle quote classe A 6,433 6,384 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CLASSE C Numero delle quote in circolazione classe C ,535 Valore unitario delle quote classe C 6,436 Movimenti delle quote nell'esercizio classe A classe C Quote emesse , ,392 Quote rimborsate , ,857 FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 6
7 SEZIONE REDDITUALE Rendiconto al Rendiconto 30/12/2013 esercizio precedente A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale A1.3 Proventi su parti di O.I.C.R. A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI A2.1 Titoli di debito A2.2 Titoli di capitale A2.3 Parti di O.I.C.R. A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE A3.1 Titoli di debito A3.2 Titoli di capitale A3.3 Parti di O.I.C.R. A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari quotati B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale B1.3 Proventi su parti di O.I.C.R. B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI B2.1 Titoli di debito B2.2 Titoli di capitale B2.3 Parti di O.I.C.R. B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE B3.1 Titoli di debito B3.2 Titoli di capitale B3.3 Parti di O.I.C.R. B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari non quotati C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA C1. RISULTATI REALIZZATI C1.1 Su strumenti quotati C1.2 Su strumenti non quotati C2. RISULTATI NON REALIZZATI C2.1 Su strumenti quotati C2.2 Su strumenti non quotati FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 7
8 SEZIONE REDDITUALE Rendiconto al Rendiconto 30/12/2013 esercizio precedente D. DEPOSITI BANCARI D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI E1. OPERAZIONI DI COPERTURA E1.1 Risultati realizzati E1.2 Risultati non realizzati E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA E2.1 Risultati realizzati E2.2 Risultati non realizzati E3. LIQUIDITA' E3.1 Risultati realizzati E3.2 Risultati non realizzati F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Risultato lordo della gestione di portafoglio G. ONERI FINANZIARI -699 G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI -699 G2. ALTRI ONERI FINANZIARI Risultato netto della gestione di portafoglio H. ONERI DI GESTIONE H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR Classe A Classe C H2. COMMISSIONI BANCA DEPOSITARIA H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE I. ALTRI RICAVI ED ONERI I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA' LIQUIDE I2. ALTRI RICAVI I3. ALTRI ONERI Risultato della gestione prima delle imposte L. IMPOSTE -4 L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL'ESERCIZIO L2. RISPARMIO DI IMPOSTA L3. ALTRE IMPOSTE -4 Utile/Perdita dell'esercizio Classe A Utile/Perdita dell'esercizio Classe C Utile/Perdita dell'esercizio FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 8
9 NOTA INTEGRATIVA PARTE A - ANDAMENTO DEL VALORE DELLA QUOTA Il valore della quota negli ultimi tre esercizi è stato il seguente: 30/12/ /12/ /12/2013 Classe A 6,181 6,384 6,433 Classe C* 6,436 *La classe C è partita il 16/09/2013 con un valore quota pari a 6,421 I valori minimi e massimi raggiunti durante l'esercizio sono stati i seguenti: minima massima media Classe A 6,387 6,437 6,415 Classe C 6,422 6,438 6,433 Per quanto riguarda i principali eventi che hanno influito sul valore della quota nell'esercizio si rimanda a quanto riportato all'interno della "Relazione degli Amministratori". Raffronto tra le variazioni del valore della quota e l'andamento del benchmark nel corso dell'esercizio Il parametro di riferimento (benchmark) del fondo è: 100% MTS Monetario CLASSE A NF LIQUIDITA' BENCHMARK ,8 100,6 100,4 100, ,8 99,6 99,4 12/ / / / / / / / / / / / /2013 CLASSE C* NF Liquidità classe C BENCHMARK set-13 1-ott ott ott nov nov dic dic-13 * dal 16/09/2013, data di avvio della nuova Classe C FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 9
10 Rendimento del fondo confrontato con il benchmark nel corso degli ultimi tre anni Anno Classe A Benchmark ,67% 1,28% ,28% 1,19% ,77% 0,39% Anno Classe C Benchmark 2013* 0,23% 0,13% *per la Classe C la performance è stata calcolata dal 16/09/2013, data di avvio della classe Raffronto tra le variazioni del valore della quota e l'andamento del benchmark negli ultimi dieci anni solari % Rendimento del fondo Rendimento del parametro di riferimento Rendimento Classe C 4 3,5 3,6 3,3 3 2,5 2,7 2,4 2,6 2 1,8 1,9 1,8 1,3 1,3 1,3 1,2 1 0,7 0,4 0,7 0,8 0,4 0, , Per la Classe C, a commissione ridotta, la performance del 2013 è calcolata dal 16 settembre 2013, data di avvio della classe e non si è data rappresentazione degli anni precedenti. I dati di rendimento del Fondo non includono i costi di sottoscrizione a carico dell'investitore nonché, dal 1 luglio 2011, la tassazione a carico dell'investitore. Tracking Error Volatility (calcolata su base settimanale annualizzata per la Classe A e giornaliera per la Classe C) Anno TEV Classe A ,99% ,80% ,32% Anno TEV Classe C 2013* 0,18% *dal 16/09/2013, data di avvio della nuova Classe C FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 10
11 Tecniche adottate per la gestione dei rischi di portafoglio del fondo in relazione agli obiettivi e alla politica di investimento Il Servizio di Risk Management ha il compito di identificare, misurare e monitorare i rischi associati ai patrimoni gestiti e controllare la coerenza dell'operatività con gli obiettivi rischio/rendimento definiti dalle scelte di allocazione del portafoglio. Definisce le metodologie di misurazione dei rischi presenti negli investimenti effettuati per conto dei patrimoni gestiti tramite identificazione ed analisi delle principali fonti di rischio anche rispetto al benchmark. Controlla l'esposizione al rischio dei patrimoni gestiti e rileva le anomalie che si verificano nell'operatività. Mensilmente sui portafogli vengono monitorati i seguenti indicatori di rischio: Indicatori di Tracking (Alpha e Beta), indicatori di volatilità (rapporto tra tracking error e standard deviation), indicatori di rendimento relativo (Information Ratio), indicatori di rotazione di portafoglio. Viene individuato un sistema di "allerta" costruito su soglie riviste annualmente sulla base del backtesting sui livelli storici di volatilità dell'indicatore stesso. Il Servizio di Risk Management verifica inoltre il rispetto, da parte dei Gestori, dei limiti e delle scelte di asset allocation e di risk budgeting deliberate dal Consiglio di Amministrazione. A tal fine, ai prodotti sono associate delle variabili decisionali (classi di attivo), cui sono associati a loro volta dei drivers (o fattori di rischio), quali quantità azionaria, duration, esposizione valutaria, aree geografiche, settori, qualità del credito, qualità del paese, ed altri, oggetto di delibera da parte del Consiglio di Amministrazione e successivamente di controllo. L esposizione complessiva determinata dall investimento in derivati è misurata utilizzando il metodo degli impegni; giornalmente, per tutti i portafogli vengono monitorati l esposizione in derivati e la leva; il Var viene monitorato per i comparti che prevedono tale limite nel prospetto. Mensilmente il Risk Management effettua un'analisi di performance attribution dei prodotti che hanno registrato significativi scostamenti dal benchmark, in modo da evidenziare le scelte attive su paesi/settori/titoli che hanno determinato il risultato. Trimestralmente tale analisi è svolta su tutti i prodotti in gestione. Mensilmente viene effettuata un analisi di stress test sui fondi obbligazionari. Il fondo è soggetto principalmente al rischio di peggioramento del merito di credito dell emittente o della controparte e ai rischi legati ai tassi di interesse. In particolare su Nordfondo Liquidità viene monitorato il rischio di credito utilizzando i limiti di rating. Nel corso del 2013 la duration del fondo ha registrato un minimo di 0,36 ed un massimo di 0,49, con un valore medio di 0,43. La volatilità* del fondo nel 2013 è stata pari allo 0,38% rispetto allo 0,11% del benchmark. Il tracking error del fondo è stato pari allo 0,31%. *I dati di volatilità e tracking error si riferiscono esclusivamente alla classe A che presenta una serie storica maggiore di un anno. FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 11
12 Società di gestione: Sella Gestioni S.G.R. S.p.A. PARTE B LE ATTIVITA, LE PASSIVITA E IL VALORE COMPLESSIVO NETTO Sezione I - Criteri di valutazione NOTE INFORMATIVE Il rendiconto della gestione è stato redatto secondo quanto previsto dal Regolamento della Banca d Italia dell'8 maggio 2012 e successive modifiche. Il rendiconto di gestione è redatto in unità di Euro, senza cifre decimali. La nota integrativa è redatta in migliaia di Euro. CRITERI DI VALUTAZIONE I criteri di valutazione sono coerenti con quelli utilizzati per il calcolo del valore della quota e non hanno subito variazioni rispetto all'esercizio precedente. I criteri di valutazione più significativi utilizzati da SELLA GESTIONI S.G.R. S.p.A. nella redazione del rendiconto annuale di gestione del fondo al 30 dicembre 2013 ultimo giorno di Borsa italiana aperta dell esercizio appena concluso sono di seguito indicati. Valutazione delle attività del fondo - Gli strumenti finanziari di natura azionaria quotati ai mercati ufficiali sono valutati al prezzo disponibile sul mercato di riferimento relativo al giorno al quale si riferisce il valore della quota; - gli strumenti finanziari obbligazionari sono valutati sulla base di un prezzo medio ponderato rilevato sulle negoziazioni della giornata, fornito da primari info-providers; - i titoli quotati per i quali si è accertata la mancanza di significatività del prezzo a causa di scambi molto ridotti, dopo un periodo massimo di 30 giorni, sono considerati come non quotati ai fini delle norme prudenziali e possono essere valutati ad un prezzo teorico o al prezzo di contributori ritenuto accurato, affidabile e regolare, prezzi entrambi che esprimono il valore presumibile di realizzo del titolo. Se il valore dello strumento finanziario non varia per più giornate consecutive, si attiva una procedura di esame del titolo al fine di attestare la significatività del prezzo. L eventuale reintegrazione da non quotato a quotato potrà avvenire solo se il titolo realizzerà quotazioni significative per almeno un mese. Tale disposizione non si applica ai titoli momentaneamente sospesi dalle negoziazioni a causa di operazioni societarie; - gli strumenti finanziari quotandi e non quotati vengono valutati al costo di acquisto rettificato per ricondurlo al presumibile valore di realizzo sul mercato individuato su un ampia base di elementi di informazione, oggettivamente considerati dai responsabili organi della Società di Gestione; - le quote o azioni di Oicr sono valutate sulla base dell ultimo valore reso noto al pubblico, eventualmente rettificato o rivalutato per tenere conto dei prezzi di mercato, nel caso in cui le quote o azioni siano ammesse alla negoziazione su un mercato regolamentato; - le operazioni su strumenti finanziari derivati negoziati su mercati regolamentati che prevedono il versamento giornaliero di margini influenzano il valore netto del Fondo attraverso la corresponsione o l incasso dei margini giornalieri di variazione; negli altri casi sono valutati al valore corrente e l importo confluisce tra le attività (in caso di acquisto) o tra le passività (in caso di vendita); sono valutati sulla base delle quotazioni di chiusura dei rispettivi mercati, rilevati nel giorno cui si riferisce il valore della quota; riferimento della valutazione, rilevati giornalmente dalla W.M. Company sulla base delle quotazioni disponibili sui mercati di Londra e di New York alle 4 p.m. (ora di Londra); - le plusvalenze e minusvalenze sulle operazioni a termine in divisa sono determinate in base alla differenza fra i cambi a termine correnti per scadenze corrispondenti a quelle delle operazioni oggetto di valutazione ed i cambi a termine negoziati. Registrazione delle operazioni - Le operazioni di compravendita vengono contabilizzate nella stessa data in cui vengono stipulate indipendentemente dalla data di regolamento delle operazioni stesse; - nel caso di sottoscrizione di titoli di nuova emissione la contabilizzazione ha luogo al momento in cui è certa l attribuzione dei titoli; - le operazioni di sottoscrizione e rimborso di parti di Oicr vengono registrate in portafoglio alla ricezione della conferma dell operazione; - il costo medio degli strumenti finanziari è determinato sulla base del valore di libro degli strumenti finanziari alla fine del periodo precedente, modificato dal costo medio degli acquisti del periodo. Le differenze tra i costi medi di acquisto ed i prezzi di mercato relativamente alle quantità in portafoglio alla data del Rendiconto originano le plusvalenze e le minusvalenze degli strumenti finanziari; - gli utili e le perdite da realizzo riflettono la differenza tra i costi medi di acquisto, come precedentemente indicati, ed i prezzi di vendita relativi alle cessioni poste in essere nel periodo in esame; - le plusvalenze e minusvalenze su cambi per operazioni in strumenti finanziari sono determinate quale differenza fra il cambio medio di acquisto (pari al cambio alla fine del periodo precedente modificato dal cambio medio degli acquisti effettuati nel periodo) ed il cambio alla data del Rendiconto; - gli utili e le perdite da realizzi su cambi per operazioni in strumenti finanziari sono determinati quale differenza fra il cambio medio di acquisto, come sopra definito, ed il cambio del giorno dell operazione; - gli utili e le perdite da negoziazione divise sono originati dalla differenza fra il controvalore della divisa convertito al cambio medio di acquisto, come sopra definito, ed il controvalore della divisa effettivamente negoziata; - le operazioni di pronti contro termine vengono registrate alla data di effettuazione delle operazioni e non influiscono sulla posizione netta in titoli. I relativi proventi e oneri sono registrati quotidianamente nella contabilità del fondo, secondo il principio della competenza temporale, in funzione della durata dei singoli contratti; FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 12
13 - le operazioni di acquisto e vendita di contratti future vengono registrate evidenziando giornalmente nella Sezione Reddituale i margini di variazione (positivi o negativi), con contropartita la liquidità a scadenza del fondo; - gli interessi maturati sui conti correnti bancari e sui titoli obbligazionari e gli altri proventi ed oneri di natura operativa vengono registrati secondo il principio di competenza temporale, anche mediante la rilevazione di ratei attivi e passivi; - i dividendi sono rilevati al giorno dello stacco, identificato con quello in cui il titolo viene quotato ex cedola; sono esposti al netto delle eventuali ritenute nella voce A1 Proventi da Investimenti della Sezione Reddituale; - i diritti sui titoli in portafoglio vengono rilevati nel giorno di quotazione ex opzione e scorporati dal valore dei titoli in base al valore del primo giorno di quotazione del diritto oppure in base al valore teorico del diritto nel caso in cui lo stesso non venga quotato; - la rilevazione delle sottoscrizioni e dei rimborsi delle quote viene effettuata a norma del Regolamento del Fondo; - al Fondo è imputato il contributo di vigilanza disciplinato dalla relativa normativa Consob. FISCALITA' Sui redditi di capitale derivanti dalla partecipazione al Fondo è applicata una ritenuta del 20%. La ritenuta si applica sui proventi distribuiti in costanza di partecipazione al Fondo e su quelli compresi nella differenza tra il valore di rimborso, di liquidazione o di cessione delle quote e il costo medio ponderato di sottoscrizione o acquisto delle quote medesime determinati sulla base dei valori rilevati dai prospetti periodici alle predette date, al netto del 37,5% dei proventi riferibili alle obbligazioni e agli altri titoli pubblici italiani ed equiparati e alle obbligazioni emesse dagli Stati esteri che consentono un adeguato scambio di informazioni. I proventi riferibili ai predetti titoli pubblici italiani ed esteri sono determinati in proporzione alla percentuale media dell attivo investita direttamente, o indirettamente per il tramite di altri organismi di investimento, nei titoli medesimi. La percentuale media, applicabile in ciascun semestre solare, è rilevata sulla base degli ultimi due prospetti, semestrali o annuali, redatti entro il semestre solare anteriore alla data di distribuzione dei proventi, di riscatto, cessione o liquidazione delle quote ovvero, nel caso in cui entro il predetto semestre ne sia stato redatto uno solo sulla base di tale prospetto. Tra le operazioni di rimborso sono comprese anche quelle realizzate mediante conversione delle quote da un comparto ad altro comparto del medesimo Fondo e la ritenuta è applicata anche nell ipotesi di trasferimento delle quote a soggetti diversi. La ritenuta si configura a titolo d acconto sui proventi percepiti nell esercizio dell attività di impresa commerciale e a titolo d imposta nei confronti di tutti gli altri soggetti. FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 13
14 Sezione II - Le attività SETTORI ECONOMICI DI IMPIEGO DELLE RISORSE DEL FONDO Settori Titoli di debito Titoli di capitale Parti di OICR Totale Stato ed Enti pubblici Bancario Finanziario Totale FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 14
15 PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI PRINCIPALI TITOLI IN PORTAFOGLIO (i primi 50 e comunque tutti quelli che superano lo 0,5% delle attività del fondo) Denominazione Div. Quantità Ctv in migliaia di Euro % inc.su attività BTPS 3% 01/04/2014 EUR ,569 BOTS ZERO C 2013/ EUR ,821 CTZ / EUR ,768 BOTS EUR ,692 BTPS 3.5% 2009/ EUR ,535 CCT TV 2007/ EUR ,521 BOTS EUR ,456 BOTS ZC EUR ,429 BOTS ZERO COUPON 2013/ EUR ,045 CCT TV 2007/ EUR ,904 BOT A EUR ,741 CTZ / EUR ,569 BOT A EUR ,393 SPAIN LETRAS ZC 2012/ EUR ,293 BTP 4,25% 2004/ EUR ,790 BOTS 12M EUR ,712 BOT A EUR ,706 SPAIN LETRAS ZC 2013/ EUR ,434 BOT A EUR ,038 CTZ 0 09/30/14 EUR ,977 SPANISH GOV 3.3% 10/2014 EUR ,394 BOTS / EUR ,357 SPAIN LETRAS ZC 2012/ EUR ,324 SPAIN LETRAS ZC 2012/ EUR ,308 SOCIETE GENERALE 2013/ CV EUR ,093 SPAIN GOV 3,4% 2011/ EUR ,690 INTESA SAN PAOLO TV 2007/ EUR ,588 UNICREDIT SPA TV 2013/ EUR ,550 IST.BANC.S.PAOLO TO TV 2011/ EUR ,548 SPAIN LETRAS ZC 2013/ EUR ,539 SANTAN INTL DB 4,375% 2012/ EUR ,280 UNICREDIT FLOAT 2013/ EUR ,275 UBIIM TV 2009/ EUR ,273 FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 15
16 II.1 STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI RIPARTIZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI PER PAESE DI RESIDENZA DELL'EMITTENTE Paese di residenza dell'emittente Italia Altri paesi U.E. Altri paesi O.C.S.E Altri paesi Titoli di debito: - di stato di altri enti pubblici - di banche di altri Titoli di capitale: - con diritto di voto - con voto limitato - altri Parti di OICR: - aperti armonizzati - aperti non armonizzati - chiusi Totali: - in valore assoluto in percentuale del totale attività 85,26 12,35 RIPARTIZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI PER MERCATO DI QUOTAZIONE Mercato di quotazione Italia Altri paesi U.E. Altri paesi O.C.S.E Altri paesi Titoli quotati Titoli in attesa di quotazione Totali: - in valore assoluto in percentuale del totale attività 83,02 14,59 MOVIMENTI DELL'ESERCIZIO Controvalore acquisti Controvalore vendite/rimborsi Titoli di debito - Titoli di stato Altri Titoli di capitale Parti di OICR Totale FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 16
17 II.2 STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Alla data del Rendiconto non vi sono in essere strumenti finanziari non quotati e nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni in strumenti finanziari non quotati. II.3 TITOLI DI DEBITO TITOLI STRUTTURATI Alla data del Rendiconto non vi sono in essere titoli strutturati. TITOLI ILLIQUIDI Alla data del Rendiconto non vi sono in essere titoli illiquidi. TITOLI DI DEBITO: DURATION MODIFICATA PER VALUTA DI DENOMINAZIONE Valuta Duration in anni minore o pari a 1 compresa tra 1 e 3,6 maggiore di 3,6 Euro II.4 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI Alla data del Rendiconto non vi sono in essere operazioni in strumenti finanziari derivati che danno luogo ad una posizione creditoria. FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 17
18 II.5 DEPOSITI BANCARI Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di depositi bancari. II.6 PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine attivi e assimilate. II.7 OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli. II.8 POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' Importo Liquidità disponibile: Conto corrente in Euro Conto corrente in Valuta Totale liquidità disponibile Liquidità da ricevere per operazioni da regolare: in Euro in Valuta Totale liquidità da ricevere per operazioni da regolare Liquidità impegnata per operazioni da regolare: in Euro in Valuta Totale liquidità impegnata per operazioni da regolare Totale posizione netta di liquidità II.9 ALTRE ATTIVITA' Importo Ratei attivi: Su disponibilità liquide 3 - Su titoli di debito Risparmio di imposta: - - Credito imposta esercizi precedenti - Altre: - - Cedole/dividendi da incassare - - Altre Totale altre attività FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 18
19 Sezione III - Le passività III.1 FINANZIAMENTI RICEVUTI Alla data del Rendiconto non vi sono in essere operazioni di finanziamento. III.2 PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine passivi e assimilate. III.3 OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli. III.4 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI Alla data del Rendiconto non vi sono in essere operazioni in strumenti finanziari derivati che danno luogo ad una posizione debitoria. III.5 DEBITI VERSO I PARTECIPANTI Importo Rimborsi da regolare valuta 2 gennaio Rimborsi da regolare valuta 3 gennaio Totale debiti verso i partecipanti 722 III.6 ALTRE PASSIVITA' Importo Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati: Provvigioni di gestione 293 Classe A 288 Classe C 5 - Commissioni banca depositaria 33 - Contributo Consob 2 - Spese pubblicazione quota e postali 13 - Spese revisione 7 - Altre Altre: - Interessi passivi su finanziamenti - Minusvalenza su operazioni divisa a termine - Altre Totale altre passività 348 FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 19
20 Sezione IV - Il valore complessivo netto 1) quote detenute da investitori qualificati e da soggetti non residenti Quote di Classe A - Numero quote detenute da investitori qualificati 5.122,031 - Numero quote detenute da soggetti non residenti ,330 Quote di Classe C - Numero quote detenute da investitori qualificati ,538 - Numero quote detenute da soggetti non residenti 2) Le componenti che hanno determinato la variazione della consistenza del patrimonio netto tra l'inizio e la fine del periodo negli ultimi tre esercizi sono di seguito riportate: Variazioni del patrimonio netto Anno 2013 Anno 2012 Anno 2011 Patrimonio netto a inizio periodo Incrementi: Decrementi: a) sottoscrizioni: - sottoscrizioni singole piani di accumulo switch in entrata b) risultato positivo della gestione a) rimborsi: - riscatti piani di rimborso switch in uscita b) proventi distribuiti c) risultato negativo della gestione Patrimonio netto a fine periodo FONDI COMUNI - Rendiconto SELLA GESTIONI SGR 20
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