UNA RAZZA A RISCHIO DI ESTINZIONE. Assieme ad altre razze asinine italiane, l asino crociato amiatino è considerato a rischio di estinzione.

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1 Dr Giorgia Romeo

2 UNA RAZZA A RISCHIO DI ESTINZIONE Assieme ad altre razze asinine italiane, l asino crociato amiatino è considerato a rischio di estinzione. Commissione responsabile della biodiversità del Parlamento Europeo (N.L. 215/90). Scherf B. (2000) - World watch list for domestic animal diversity, 3rd ed. FAO, Roma, Italy. SAVE Foundation/Monitoring Institute for Rare Breed and Seed in Europe (2002). Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Elenco delle razze minacciate (2007) Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo (14 febbraio 2008) Ogni azione volta alla sua salvaguardia e conservazione deve essere dunque incentivata e sostenuta.

3 I PUNTI DI FORZA DEGLI ASINI AMIATINI Il latte d asina, per la sua peculiare composizione, rappresenta un nutrimento ideale per i bambini che non possono essere allattati al seno materno e nei casi di gravi intolleranze alimentari; Per la loro docilità e pazienza, gli asini sono particolarmente indicati nella terapia di bambini ed adulti con handicap fisici o mentali (pet therapy); La loro forza e struttura fisica li rende inoltre ottimi compagni di lavoro per trekking someggiati, pulizia delle spiagge, ecc.

4 ASPETTI PALEONTOLOGICI Equus lambei Una forma arcaica di equide europeo è rappresentata da una specie tridattila, Hipparion (di cui si hanno isolati resti fossili), che si estinguerà poi nel Pliocene inferiore. Molto recentemente è stato possibile stabilire (dallo studio del DNA fossile di Equus lambei rinvenuti nel Klondike) che l origine del Genere Equus, da cui derivano tutti i cavalli, gli asini e le zebre contemporanei, risale a 4-4,5 milioni di anni fa, il doppio di quanto finora ritenuto. Hipparion

5 ASPETTI PALEONTOLOGICI Equus hydruntin La prima comparsa degli Equidi sensu stricto in Toscana viene fatta risalire al Miocene superiore, con Equus stenonis. La prima forma selvatica di asino ad essere addomesticata durante il Pleistocene superiore era probabilmente diffusa in Europa. Si trattava forse di Equus hydruntinus. Equus stenonis Hipparion Gli asini attuali, tuttavia (i cui resti fossili appaiono relativamente tardi, nel Neolitico), traggono la loro origine - con ogni probabilità - da forme africane (Equus africanus), dal mantello fulvo e grigio.

6 Equus africanus africanus Equus asinus COSA DICE LA GENETICA? Recenti analisi del DNA mitocondriale prelevato da alcuni campioni di asini domestici e selvatici presenti in 52 paesi del mondo*, hanno portato ad escludere che l asino domestico possa essersi originato da specie asiatiche (Equus hemiones e Equus kiang), confermando le ipotesi che l antenato dell asino domestico siano quello africano Nubiano (Equus africanus africanus) e il Somalo (Equus africanus somaliensis) * La Rivista Science ha recentemente pubblicato uno studio sulle origini dell asino (Beja-Pereira et al., 2004).

7 ORIGINE E DECLINO DELLA RAZZA AMIATINA La razza Amiatina affonda le proprie radici nell epoca in cui gli Etruschi occupavano gran parte dell Italia centrale. Indiscusse testimonianze grafiche e su vasellame etrusco confermano la discendenza di questo equide dai progenitori nordafricani (Grzimek, 1969). Nel 1800, venne riconosciuto come popolazione omogenea e ricevette il nome di Asino dell Amiata, perché il gruppo più cospicuo allora presente viveva sull omonimo massiccio montuoso (A.I.A., 1994). Questa razza contava, nella sola comunità di Arcidosso: capi nel capi nel Tre stalloni e pochissime femmine nel 1983 (Romagnoli, 1983).

8 Una lenta ma significativa inversione di tendenza Primi anni 90: vengono censite circa 50 fattrici e 12 stalloni, di cui la maggior parte si trova sul Monte Amiata 1993: nasce a Grosseto l associazione Allevatori Micci Amiatini (A.M.A.) e viene costituito il Registro Anagrafico dell Asino dell Amiata dalla Associazione Provinciale Allevatori della provincia di Grosseto (Cecchi et al., 2006). 1995: 89 capi sono iscritti al Registro 2000: 465 capi, distribuiti in un totale di 70 allevamenti 2005: 503 capi, con una consanguineità media pari a 0,29% (Cecchi et al., 2006).

9 CARATTERI TIPICI: testa ben proporzionata, orecchie dritte e ben portate; collo forte e muscoloso; spalla tendenzialmente dritta e robusta; garrese appena pronunciato; linea dorso-lombare distesa, ma sostenuta; groppa spiovente; petto aperto; torace preferibilmente profondo; arti corti e solidi, con tendini asciutti; articolazioni larghe; andature regolari; appiombi corretti; piede robusto con unghia compatta. PRINCIPALI DATI BIOMETRICI (misurati a 30 mesi) Altezza al garrese: maschi cm, femmine cm. Circonferenza del torace: maschi cm, femmine cm. Circonferenza dello stinco: maschi 17 cm, femmine 16 cm. (A.I.A., 1994). Croce di Sant Andrea Zebratura arti anteriori Alt. al garrese cm Orlatura scura orecchie

10 IN CONCLUSIONE L Asino amiatino è una razza in via di estinzione; Le sue origini, così come quelle di altre razze autoctone italiane, vengono da molto lontano, fino all ingresso nel nostro paese, nel Neolitico, di forma domestiche derivanti da asini africani; Animale domestico diffuso nelle campagne del grossetano sino agli inizi del secolo scorso, ha subito un forte declino fin quasi al limite dell estinzione; Grazie all impegno e alla passione di alcuni volontari, il suo numero è sensibilmente cresciuto negli ultimi decenni; Le sue molte doti lo rendono adatto a molteplici attività. Auspichiamo l inizio di una nuova vita per questa razza!

11 GRAZIE! Dr Giorgia Romeo

12 Grazie per l attenzione Dott.sa Giorgia Romeo Responsabile U.P. Attività Faunistico-Venatorie Provincia di Grosseto g.romeo@provincia.grosseto.it Tel: Web: Rispescia 12 agosto 2013

13 L analisi filogenetica ha identificato, tra gli asini domestici, due gruppi altamente divergenti che si sarebbero separati tra e anni fa, precedendo ampiamente i reperti archeologici riguardanti la più antica addomesticazione conosciuta (circa anni fa). Questi dati suggerirebbero due origini materne separate dell asino domestico, a patire da due distinte popolazioni selvatiche.