Le novità introdotte dalla ISO 14001; l attenzione sul prodotto. Luigi M. Casale Roma AICQ CI,

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1 Le novità introdotte dalla ISO 14001; l attenzione sul prodotto Luigi M. Casale Roma AICQ CI,

2 Novità introdotte dalla revisione della ISO 14001(2015): la struttura HLS Alcune risistemazioni dei requisiti dello standard che delinea i punti come per la ISO 9001:2015, (facilità di rispondere a requisiti comuni) Riferimento a un documento comune alle norme sui sistemi di gestione ambientale «di più alto livello», detto HLS Introduzione del concetto di Rischio-Analisi di rischio (rif. ISO 31000) Migliori possibilità di integrazione dei Sistemi di Gestione con gli altri standard di Sistema (es. SGS, ISO 22000, ISO 27000) StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 2

3 Novità introdotte dalla ISO 14001:2015 HLS High Level Structure Con HLS introduzione di concetti fino ad ora non espliciti: Disposizione di n. 10 requisiti (per tutte le norme sui Sistemi di Gestione) Attenzione alla «analisi del contesto di riferimento», inteso come identificazione delle istanze di tutti gli Stakeholder, quali le comunità locali, il mercato, l evoluzione delle aspettative dei Clienti e le altre Parti Interessate L introduzione di una analisi dei rischi che serva ad individuare anche le OPPORTUNITA (6.1) Rafforzamento dell uso di Indicatori di Prestazione, che nel caso della ISO 14001:15 saranno indicatori ambientali e non solo di efficacia del Sistema di Gestione. StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 3

4 Novità introdotte dalla ISO 14001:2015: perché ci riguardano? cont. Altra novità riguarda una maggiore enfasi sulla partecipazione del Management e della Leadership L introduzione (più chiara), dell ANALISI del CONTESTO AMBIENTALE in cui opera un Organizzazione, intesa come territorio, i propri Clienti, alla percezione da parte degli Stakeholder, aspettative del MERCATO e le OPPORTUNITA che ne possono scaturire. Un riferimento più chiaro agli scopi del SGA, come miglioramento dei suoi aspetti ambientali (e non solo finalizzato al miglioramento del SGA stesso): «Protecting the Environment»; maggiore stimolo all uso di indicatori di prestazione (es. EPI), con un avvicinamento al Reg. 1221/2009/EU EMAS Maggiore enfasi sulla necessità di influenzare i processi assegnati all esterno (OUTSOURCING) Qualche revisione anche per i requisiti di Documentazione SGA e di Comunicazione StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 4

5 In particolare: gli Indicatori di prestazione (ambientali) Il miglioramento richiesto dalle norme ISO, deve avere un suo riflesso «sull ambiente» e non solo sul Sistema stesso, come spesso veniva interpretato. Il GdL ISO ha voluto riferirsi alla ISO che definisce gli indicatori (EPI), ma anche che avvicina il SGA al Regolamento EMAS, o alle Rendicontazioni Non FINANZIARE*, come il GRI o il Gold Standard. *Richiesta di Pubblicazione di informazioni NON-FINANZIARIE: Rif. Dir. 2104/95/EU, D.lgs , n. 254, da gennaio 2017 StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 5

6 Novità introdotte dalla ISO 14001:2015: perché ci riguardano? Nella valutazione degli impatti (amb.li) e dei rischi legati ai processi (ISO 6.1.2), la introduzione della Life Cycle Perspective. Ma cosa si intende per Life Cycle Perspective (LCP) nella ISO 14001:2015? La ISO ha pubblicato alcune Note che chiariscono l ambito di applicazione: Nota: Life Cycle Perspective naturalmente comprende, laddove applicabile, uno studio LCA sul prodotto (Life Cycle Assessement); in sede ISO tuttavia si è scelto di non citarla direttamente onde evitare il riferimento ad una norma ISO già esistente e in qualche modo a «imporre» questo tipo di analisi spesso piuttosto impegnativa. StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 6

7 Life CyclePerspective p.to Aspetti ambientali: determinazione dei propri AA in relazione alle proprie attività, prodotti e servizi sui quali essa può esercitare una influenza Sono comprese quindi le scelte che un organizzazione può compiere: materie prime, fornitori Progettazione del prodotto (design) Processo di produzione Imballaggi e trasporti Trattamento di fine vita, ri-uso, ri-ciclabilità, recupero StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 7

8 Life CyclePerspective Perspective: principio Tutte le scelte che vengono compiute hanno quindi un effetto sugli impatti ambientali durante il processo di fabbricazione ma anche nello smaltimento del prodotto, nella produzione e smaltimento dell imballaggio, nella ricerca e scelta delle materie prime. Quindi implicazione strettissima con la conoscenza dei processi a valle dell uso dei prodotti, del post-consumo, dello smaltimento del prodotto come RIFIUTO. (es. ECO-Design, Dismissione del prodotto, Filiere controllate, ) StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 8

9 Life CyclePerspective Perspective(rif. rif.iso 14001) La pubblicazione di una Linea Guida ISO fa riferimento alla progettazione, alla produzione, alla distribuzione (es. imballaggi) e di generazione di un rifiuto, o come si dovrebbe dire di «un materiale post-consumo». StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 9

10 Life CyclePerspective Perspective(rif. rif.iso 14001) Anche con un approccio di scala temporale si potrebbe dire che, nella analisi dei rischi e delle opportunità, è richiesto un spostamento dell attenzione anche al «PRIMA» e al «DOPO» di un processo di produzione. Naturalmente questo vale sia per un prodotto (vedi fine-vita), sia per un opera (edilizia, infrastrutturale, impiantistica). In definitiva occorre valutare che cosa si è provocato e quale sarà l effetto del post-consumo. StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 10

11 Life Cycle Perspective (rif rif. ISO 14001) StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 11

12 Life CyclePerspective Perspective(rif. rif.iso 14001) Per un opera infrastrutturale tutti i concetti LCP sono applicabili: - Processi decisionali (a monte della progettazione) - Processi di progettazione - Processo di costruzione - Uso dell infrastruttura e Aspetti Amb.li connessi - Fine del Ciclo di Vita, Post-Consumo, Riutilizzo? Anche in questo caso occorre valutare gli effetti durante la costruzione, durante l uso e il post-consumo. StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 12

13 Life CyclePerspective Perspectivevs. vs. Life CycleAssessment Se lo studio LCA, pur restando un valido strumento per la definizione «quantitativa» degli impatti, è considerata molto impegnativa per le Aziende che vogliono seguire la ISO E possibile predisporre LCA a diversi livelli, come quelli delle cosiddette LCA semplificate, come primo livello di approccio allo studio In definitiva si raccomanda di non «spostare a monte o a valle» il problema degli impatti ambientali di ciò che si sta producendo StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 13

14 LCP vs. LCA Con LCA/LCA semplificato è possibile individuare gli impatti più significativi, lungo tutta la catena di fornitura, con un approccio «a monte» e «a valle» della costruzione del prodotto o dell opera Con la LCA di possono orientare sia le scelte a minor costo e miglior risultato, sia il LIFE CYCLE DESIGN, che la VALUE CHAIN o gli «Obiettivi di Filiera», rispondendo al requisito LCP. NOTA: la LCA semplificata può utilizzare direttamente dati secondari (da letteratura), ma che possa fornire indicazioni comparative sulle scelte a disposizione StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 14

15 Novità introdotte dalla ISO 14001:2015: da dove partire? 1. Da quello che si è già fatto (> eventuale GAP Analysis) 2. Da quello che si vuole ottenere dal Sistema SGA 3. Individuando gli obiettivi del SGA.con attenzione agli stakeholder e alle opportunità In un secondo momento riprendere i requisiti dello standard, la documentazione di sistema, ecc. ecc. StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 15

16 Life Cycle Perspective e uso della LCA Rif. Linea Guida CCIAA di Milano, disp. N.4 StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 16

17 Life Cycleperspectiveper la ISO 14001:15 In particolare la ISO richiede di considerare tutti gli impatti effettivi o potenziali su cui si può avere influenza, lungo tutta la catena dei processi, fino alla dismissione del prodotto (compresa). La divisione per processi deve consentire di valutare gli «effetti ambientali» a monte e a valle di ciascuno di essi Processo a monte Processo Primario Conseguenze Materie Prime Emissioni Post-Consumo o Rifiuto StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 17

18 Life CyclePerspective Sono comprese quindi le scelte che un organizzazione può compiere: materie prime, fornitori Progettazione del prodotto (design) Processo di produzione Imballaggi e trasporto del prodotto Trattamento di fine vita, ri-uso, ri-ciclabilità, recupero Economia Circolare StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 18

19 Il principio dell Economia Circolare UPSTREAM Migliorare/Aumentare l efficienza nell utilizzo di risorse (produrre similarmente con minor uso di risorse) DOWNSTREAM Migliorare il sistema di recupero dei RIFIUTI, in modo che possano essere introdotti nello stesso o in altri cicli di produzione (non solo riduzione ma anche reintroduzione) StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 19

20 Il disaccoppiamento tra Produzione e consumo di materie prime una tendenza auspicabile StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 20

21 Il disaccoppiamento tra Produzione e consumo di materie prime: osservazione OECD -World StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 21

22 SustainableGoals-UN Consumo di suolo, Lotta ai cambiamenti climatici Economia Circolare GOAL ONU GPP - PANGPP StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 22

23 Politiche EU Responsabilità Estesa del Produttore (art. 183, comma 1, Dlgs 152/2006) Regolamenti EU per «END of Waste», EoW PANGPP Piano Nazione d Azione per il GPP revisione 2013* Pacchetto Economia Circolare (COM (2014) 398 e COM (2015) 614) *Decreto StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 23

24 Politiche Eu: obiettivi al 2030 StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 24

25 Indicazioni Ministeriali: D. Lgs. 50/2016 La nuova legge sugli Appalti Pubblici D.Lgs. 50/2016 e la pubblicazione dei cosiddetti CAM Criteri Amb.li Minimi Art. 34 Criteri di Sostenibilità Energetico Ambientale Art. 69 Etichettature Art. 95 Criteri di Aggiudicazione di Appalto (criteri premianti) Art. 96 Costo del Ciclo di vita 16 CAM esistenti al momento. Specifico CAM per il Settore Edilizia. CAM settore strade e infrastrutture (in via di definizione) StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 25

26 Indicazioni Ministeriali e Codice Appalti Il cosiddetto collegato ambientale (L. 28 dicembre 2015, n. 221) è intervenuto sul codice degli appalti (ex D.Lgs. n. 163/2006), con la riduzione delle garanzie finanziarie per gli operatori economici in possesso di certificazioni ambientali (EMAS, UNI EN ISO 14001, Ecolabel), nonché con la previsione dell obbligo (non più facoltà) di inserimento di clausole ecologiche tra le specifiche tecniche. StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 26

27 CAM -Criteri Ambientali Minimi Criteri premianti per l uso di prodotti con contenuto di material Riciclato (post-consumo): Il riciclato è definito in percentuale % e deve essere attestato da: a) Una dichiarazione di tipo II b) Una dichiarazione EPD Env. Product Declaration c) Una certificazione Re Made in Italy StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 27

28 Conclusioni Pur restando una norma di SISTEMA la rev della ISO richiede una considerazione più ampia sui prodotti e sui rifiuti (postconsumo) da essi generati. Sia il GPP sia la nuova normativa sugli appalti pubblici forniscono una direzione che induce ad una maggiore responsabilità sul prodotto, su tutta la catena di fornitura e sui rifiuti che vengono generati. La scelta di prodotti che comprendano questi concetti deve essere «premiata» a fronte di una dimostrazione di adeguatezza anche mediante l applicazione dei CAM Criteri Amb.li Minimi. StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 28

29 Grazie per l attenzione Luigi M Casale luigi.casale@mail.com linkedin: Luigi M. Casale StF - Luigi M Casale, Environmental Assessments 29

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