HIV E AIDS NELLA REGIONE LAZIO DAL 1985 AL 2017

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1 SERVIZIO REGIONALE PER L'EPIDEMIOLOGIA SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLE MALATTIE INFETTIVE HIV E AIDS NELLA REGIONE LAZIO DAL 1985 AL seresmi@inmi.it La realizzazione di questo rapporto è a cura di: Alessia Mammone, Paola Scognamiglio, Vincenzo Puro e Enrico Girardi. SeRESMI, Servizio Regionale per l Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle malattie infettive, e UOC di Epidemiologia Clinica dell INMI L. Spallanzani, Roma. DATA DI REDAZIONE 29/11/2018

2 Servizio Regionale Per L'epidemiologia Sorveglianza e Controllo Delle Malattie Infettive Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani - IRCCS Roma INFEZIONI DA HIV E CASI DI AIDS NOTIFICATI NELLA REGIONE LAZIO DAL 01/01/ /12/ L aggiornamento dei dati effettuato dal 30 settembre al 30 aprile 2018 è a cura di Alessia Mammone, con la supervisione di Paola Scognamiglio e Vincenzo Puro. Ha collaborato alla gestione dei flussi dati e all inserimento l assistente sanitario Sig.ra Giuseppina Nurra. Ha collaborato alla analisi dei dati ed alla pianificazione della stesura del rapporto Enrico Girardi, UOC Epidemiologia Clinica INMI L. Spallanzani. Si ringraziano per i dati forniti tutti i colleghi dei Centri di Riferimento AIDS, dei Laboratori di patologia clinica, pubblici e privati e dei Centri Trasfusionali operanti nella Regione Lazio. Si ringrazia la Direzione Regionale Salute e Politiche Sociali - Regione Lazio per aver messo a disposizione del SERESMI i dati storici dal 1985 al. 2

3 IN SINTESI: Dal 1985 al 31 dicembre nella Regione Lazio sono state segnalate diagnosi di infezione di HIV e casi di AIDS. Dall analisi dei trend temporali si possono fare le seguenti osservazioni: Andamento complessivo. Dopo un picco alla fine degli anni 80 (1786 casi nel 1989) le nuove diagnosi di HIV sono costantemente diminuite fino ai primi anni (675 casi nel ). Nell ultimo decennio si è osservata una lieve riduzione del numero di nuove diagnosi che è stato inferiore ai 600 casi/anno nel triennio -. Questo vuol dire che attualmente, nel Lazio, ogni anno circa 8 persone ogni abitanti vengono diagnosticate con HIV. Ugualmente i casi di AIDS riportati sono diminuiti costantemente dall introduzione della terapia antiretrovirale, con un tasso di incidenza in anni recenti intorno ai 2 casi ogni abitanti. Distribuzione geografica. Le infezioni da HIV continuano ad avere una forte connotazione metropolitana: l incidenza nel comune di Roma, nel, è stata quasi il doppio di quella registrata nel resto del Lazio. Lo stesso dicasi per i casi di AIDS. Sesso. La proporzione di maschi è sempre stata preponderante sin dall inizio dell epidemia, sia per le nuove diagnosi di HIV che per i casi di AIDS. Età. Si è osservato un quasi costante aumento dell età alla diagnosi di infezione di HIV; nel l età mediana era 38 anni per i maschi e 37 per le femmine. L incidenza più elevata comunque continua a registrarsi nella classe di età anni, soprattutto nei maschi, nei quali, anche in anni recenti l incidenza è circa 5 volte rispetto alla media regionale. I casi di AIDS presentano lo stesso andamento, con un età mediana più elevata. Modalità di trasmissione. Il quadro epidemiologico è completamente cambiato nel periodo considerato: la proporzione di casi di infezione attribuibili a trasmissione sessuale è passata dall 11,5% nel 1985 al 99% nel (escludendo i casi con rischio non noto). Parallelamente la proporzione di infezioni attribuibili all uso di sostanze per via endovenosa è passata dall 87% nel 1985 ameno dell 1% nel. Per i casi di AIDS, sebbene la modalità di trasmissione prevalente è legata all uso di droghe per via endovenosa, nell ultimo decennio è aumentata la modalità di trasmissione sessuale, sia eterosessuale che tra maschi. Stranieri. La popolazione straniera nel Lazio è in costante aumento, parallelamente il numero delle diagnosi di HIV relative a persone nate all estero è aumentato dai primi anni ; dato che il numero complessivo delle diagnosi è diminuito, il peso proporzionale delle diagnosi nei nati all estero è aumentato, raggiungendo per le nuove diagnosi di HIV il 43% nel. Nell ultimo decennio si osserva una forte differenza per genere, con le donne straniere che contribuiscono a più della metà dei casi tra le donne. Il Lazio nel contesto italiano ed europeo. Il Lazio continua ad essere tra le regioni italiane con incidenza più elevata, insieme a Liguria e Toscana. L incidenza di nuove diagnosi di HIV nel (7,5 per 100,000 abitanti) è nettamente al di sopra 3

4 dell incidenza media italiana (5,7) e europea (5,8). L incidenza della città di Roma (9,4) è quasi il doppio della media nazionale. Ciò conferma che l infezione da HIV nel Lazio, rimane una patologia con un significativo impatto di sanità pubblica. 4

5 INTRODUZIONE La sorveglianza delle nuove diagnosi da HIV della Regione Lazio (istituita con DGR 3803 del 1985) è stata la prima sorveglianza regionale ad essere attivata in Italia, e tra le prime al mondo. La sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi da HIV (istituita con DM del 31/3/) ha copertura totale solo a partire dall anno. La disponibilità di dati per un così lungo periodo di tempo, ha fatto sì che la sorveglianza HIV del Lazio, sia stato uno strumento fondamentale non solo per la programmazione sanitaria regionale ma anche nazionale. Nel 2018 la Regione Lazio con DCA 30 gennaio 2018, n. U00030 ha recepito il "Piano Nazionale di interventi contro l'hiv e AIDS (PNAIDS)", e ha approvato il documento "Riorganizzazione della sorveglianza e dell'assistenza per l'infezione da HIV e per l'aids nella Regione Lazio", che dopo più di 30 anni ammoderna e riorganizza il sistema di sorveglianza, allineandolo con quello attivato a livello nazionale, e conservando al tempo stesso alcune importanti fonti informative complementari. In particolare sono aumentate il numero di informazioni raccolte sulle caratteristiche clinico epidemiologiche delle persone cui viene diagnosticata l infezione da HIV e vengono rivisti i sistemi di linkage per migliorare le stime di incidenza delle infezioni, grazie ad una più precisa identificazione delle notifiche doppie e mantenendo un sistema di criptazione validato per il mantenimento della riservatezza delle informazioni. Inoltre parallelamente al sistema di nazionale di segnalazione da parte dei centri clinici, nel Lazio verrà mantenuto il flusso informativo già attivo dal 1985 delle diagnosi di laboratorio. Mantenendo questo doppio flusso di notifica sarà possibile stimare quante persone con nuova diagnosi di infezione da HIV vengono prese in carico dai Centri Clinici, la tempestività della diagnosi e della presa in carico, e valutare i determinanti di mancato o ritardato accesso alle cure. Nel Lazio la raccolta sistematica dei dati sui casi di AIDS è iniziata nel 1982, e nel giugno del 1984 è stato formalizzato un sistema di sorveglianza nazionale attraverso il quale i casi di malattia diagnosticati venivano segnalati dai centri clinici. Obiettivo di questo rapporto è di fornire sia un quadro dell evoluzione dell epidemiologia dell infezione da HIV e dei casi di AIDS nel Lazio attraverso i dati delle relative sorveglianze, sia di dare delle caratterizzazioni più moderne e in linea con gli sviluppi di letteratura più recenti. Il presente Rapporto sostituisce integralmente l edizione precedente in quanto i dati vengono aggiornati, controllati e corretti quantitativamente e qualitativamente. 5

6 METODI Il sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV Nella Regione Lazio il Sistema di Sorveglianza HIV è stato istituito con DGR 3803 del 14 giugno 1985, successivamente modificata con DGR 8358 del 13 settembre Dal 2018 è entrato in vigore il nuovo sistema di sorveglianza. Il presente rapporto è basato sui dati prodotti dal Sistema di Sorveglianza HIV Questo sistema consiste nella segnalazione, anonima e sistematica, di ogni risultato positivo confermato al test per HIV da parte dei laboratori, pubblici e privati, e dei Centri Trasfusionali operanti nella Regione, tramite un modulo contenente informazioni sul test effettuato e informazioni demografiche relative al paziente che si è sottoposto al test. Le nuove diagnosi vengono individuate dall archivio delle notifiche attraverso una procedura di record-linkage che utilizza come chiavi le variabili genere, data e comune di nascita. Viene così originato un archivio anonimo di nuove diagnosi, ad ognuna delle quali può essere associata una o più notifiche. Sulle nuove diagnosi così ottenute, vengono calcolati i tassi di incidenza per anno considerando i soli casi in residenti e usando la popolazione residente (ISTAT) nelle varie province e nelle varie fasce d età come denominatore. I dati presentati si riferiscono alle notifiche con data di diagnosi entro il 31 dicembre e pervenute entro il 30 aprile Il sistema di sorveglianza dei casi di AIDS Il Sistema di Sorveglianza dell AIDS, attivo secondo la normativa vigente a livello nazionale e regionale, raccoglie tutti i nuovi casi di AIDS segnalati dai Centri Riferimento AIDS provinciali e dai Dipartimenti di Malattie Infettive degli Ospedali Regionali tramite la scheda di notifica disposta con circolare n. 14 del , dal Ministero della Sanità. La notifica di AIDS si basa sulle condizioni cliniche dei pazienti, in accordo alla definizione di caso dei Centers for Diseases Control americani e dal 1993 alla definizione di caso europea. Le informazioni contenute nella scheda di notifica, riguardano una serie di variabili demografiche, nome e cognome, genere, data e luogo di nascita, la data di diagnosi e le specifiche malattie indicative di AIDS, le modalità di trasmissione dell infezione, la data di prima diagnosi di infezione da HIV effettuata, alcuni dati laboratoristici quali il numero di linfociti CD4 e la viremia plasmatica, l aver ricevuto terapia antiretrovirale e una eventuale profilassi per la prevenzione di infezioni opportunistiche, oltre alle informazioni sul centro segnalatore. La scheda è costituita da due parti distinte che vengono spedite al SERESMI separatamente, per favorire la riservatezza dei dati ed evitare qualsiasi collegamento tra la 6

7 patologia notificata e l identità del soggetto. Tali schede vengono trasmesse entro la fine dell anno solare al Centro Operativo AIDS dell Istituto Superiore di Sanità. I dati presentati si riferiscono alle notifiche con data di diagnosi entro il 31 dicembre e pervenute entro il 30 aprile RISULTATI Incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV Dal 1985 al 31/12/ le notifiche di per infezione da HIV pervenute al Sistema di sorveglianza della Regione Lazio sono state 58458, corrispondenti a nuove diagnosi di infezione. Nella figura 1.1 è riportato l andamento delle notifiche e delle nuove diagnosi di infezione da HIV per il periodo Dopo un picco alla fine degli anni 80 (1786 casi nel 1989) le nuove diagnosi di HIV sono costantemente diminuite fino ai primi anni (675 casi nel ). Nell ultimo decennio si è osservata una lieve riduzione del numero di nuove diagnosi che è stato inferiore ai 600 casi/anno nel triennio -. 7

8 Numero di casi Figura 1.1 Diagnosi di infezione HIV. Notifiche e nuove diagnosi; Lazio, Notifiche Nuove diagnosi Notifiche Nuove diagnosi Anno di diagnosi

9 Nuove diagnosi Incidenza* abitanti La figura 1.2 riporta l andamento del numero di nuove diagnosi in residenti della Regione Lazio e il relativo tasso di incidenza per abitanti residenti dall inizio della sorveglianza ad oggi; si osserva una forte diminuzione dell incidenza di nuove diagnosi, che si attesta al di sotto del 10 per abitanti negli ultimi 10 anni, toccando il minimo di 7,5 per nel. Tali tassi, seppur in discesa, sono sistematicamente superiori all incidenza media registrata in Italia (5,7 nel ) e in Europa (5,8 nel ). Ciò conferma che l infezione da HIV resta nel Lazio una patologia con un significativo impatto di sanità pubblica. Figura 1.2 Nuove diagnosi in residenti nella regione e tassi di incidenza; Lazio

10 Incidenza * abitanti In Figura 1.3 sono riportati i tassi di incidenza per provincia di residenza. I dati riguardanti la città di Roma vengono distinti da quelli della sua provincia (ora Città Metropolitana). L incidenza nella città di Roma, continua ad essere più elevata rispetto alle altre aree; nell ultimo decennio risulta essere compresa tra le 10 e le 15 nuove diagnosi ogni abitanti, e al di sotto del 10 ogni (9,4) nel (Tabella 1.1). Nelle altre province del Lazio, invece, anche se con oscillazioni tra un anno e l altro, l incidenza negli ultimi anni rimane inferiore a 10 nuove diagnosi ogni abitanti. Figura 1.3 Nuove diagnosi di infezione e tassi di incidenza per provincia di residenza; Lazio Roma città Roma provincia Viterbo Rieti Latina Frosinone Anno di diagnosi 10

11 Tabella 1.1. Nuove diagnosi di infezione e tassi di incidenza per provincia di residenza e in totale; Lazio Roma città Roma provincia Frosinone Latina Rieti Viterbo Totale ,4 4,3 0,6 10,0 1,4 10,0 9, ,1 13,1 2,1 13,9 2,8 31,3 24, ,3 22,5 3,8 16,6 4,2 17,6 30, ,6 11,9 4,7 13,2 6,3 17,2 21, ,9 20,8 3,8 16,3 4,2 22,5 29, ,7 26,4 6,9 17,3 5,5 13,0 29, ,1 18,9 5,0 8,2 4,8 11,9 23, ,8 19,0 4,6 10,9 4,1 10,0 22, ,4 12,8 2,5 7,9 5,5 10,4 19, ,2 13,4 2,5 7,4 9,6 8,9 16, ,0 15,9 3,3 9,6 5,5 5,3 17, ,7 11,6 2,7 6,5 7,5 8,8 16, ,9 8,7 3,7 9,0 3,4 7,7 14, ,8 8,1 2,3 6,1 4,8 5,9 12,2 20,4 8,2 2,7 6,7 6,1 5,2 13,7 16,3 7,3 2,7 6,3 2,7 8,3 11,4 16,8 7,8 1,7 2,8 2,7 6,6 11,2 15,6 7,5 0,8 3,9 3,4 4,8 10,4 13,3 6,2 3,5 5,6 2,7 5,5 9,5 14,6 7,9 3,5 5,3 1,3 7,4 10,6 13,6 4,3 3,9 5,0 5,2 6,7 9,4 16,4 6,4 4,5 6,3 5,2 7,9 11,3 13,7 7,1 4,3 6,2 3,2 8,2 10,4 11,9 5,6 2,8 6,9 4,5 4,5 8,9 13,0 6,9 3,2 7,5 3,1 8,2 10,0 13,8 6,0 4,4 3,8 5,6 4,7 9,8 11,8 7,1 3,0 5,2 6,9 7,5 9,2 12,9 6,9 4,0 5,5 6,8 5,0 9,5 11,4 7,0 4,4 5,9 3,7 6,1 8,9 12,7 6,0 5,2 6,8 2,5 5,6 9,3 11,5 6,3 4,4 3,8 5,0 5,9 8,5 11,0 6,3 7,5 7,3 7,6 5,9 8,8 9,4 6,2 6,3 5,4 1,3 4,7 7,5 11

12 Genere ed età La proporzione di maschi è sempre stata preponderante sin dall inizio dell epidemia; la figura 1.4 mostra il rapporto maschi/femmine delle nuove diagnosi di infezione per anno. Fino al tale rapporto si è ridotto, passando da 3.5 maschi per 1 femmina nel 1985 a 2 maschi per 1 femmina nel. Successivamente si osserva nuovamente un aumento dei maschi e il rapporto tra i generi sale a circa 4.0 uomini per una donna nel. Nel, tale rapporto diminuisce al 3.2. Figura 1.4 Nuove diagnosi di infezione HIV. Rapporto maschi/femmine per anno di diagnosi. Lazio, ,0 Rapporto M/F 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 Anno di diagnosi Dal 1985 si osserva un aumento costante dell età mediana al momento della diagnosi di infezione da HIV, che è passata dai 26 anni per i maschi e 23 per le femmine nel 1985, a 36 anni per i maschi e 35 per le femmine nel. Tale incremento è osservabile in figura 1.5 nella quale si riporta la distribuzione delle nuove diagnosi di HIV per classi di età e per anno di diagnosi. Si può notare come la percentuale di nuove diagnosi con età <24 anni sia stabile nell ultimo decennio intorno al 10%, e di come, in proporzione, la classe di età anni sia in aumento nell ultimo biennio; in aumento anche la percentuale delle nuove diagnosi con età compressa tra i 45 e i 54 anni. 12

13 Incidenza * 100,000 abitanti Figura 1.5 Nuove diagnosi di infezione HIV. Composizione per fasce d età e per anno di diagnosi. Lazio, % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% Fasce di età e anno di diagnosi 0% >=55 Se invece si considerano le incidenze per classi di età e per popolazione residente, la classe di età con più alta incidenza è sempre stata quella anni dal 1985 al, nonostante i sostanziali cambiamenti demografici avvenuti nello stesso periodo di tempo (Figure e 1.8; Tabella 1.2). Figura 1.6. Nuove diagnosi di infezione HIV. Incidenza per 100,000 residenti per fasce di età. Lazio, >=

14 Incidenza *100,000 abitanti, Femmine Incidenza * 100,000 abitanti, Maschi Figura 1.7. Nuove diagnosi di infezione HIV, Maschi. Incidenza per residenti Maschi per fasce di età. Lazio, < >= Anno di diagnosi Figura 1.8. Nuove diagnosi di infezione HIV, Femmine. Incidenza per residenti Femmine per fasce di età. Lazio, < >= Anno di diagnosi 14

15 Tabella 1.2. Nuove diagnosi di infezione da HIV. Incidenza per residenti per sesso e fascia di età. Lazio, MASCHI FEMMINE TOTALE < >=55 < >= >= ,8 14,7 11,5 1,1 1,2 0,0 1,0 32,3 57,6 7,7 2,5 1,2 0,9 23,7 33,8 4,0 1,8 0, ,0 35,6 48,1 4,5 0,6 0,0 7,8 60,7 142,5 23,8 7,4 0,9 7,1 47,5 93,7 13,3 3,7 0, ,0 37,0 57,8 6,2 1,4 0,1 6,8 61,6 197,5 40,9 7,1 1,3 5,4 49,4 125,0 22,0 4,2 0, ,3 22,1 39,8 5,3 1,2 0,1 6,4 46,9 116,6 32,7 7,7 2,2 7,3 33,7 74,5 17,5 4,3 0, ,5 30,1 60,3 9,2 0,6 0,6 10,7 40,6 147,4 60,9 18,5 2,7 10,1 36,4 106,3 34,1 9,4 1, ,6 26,7 67,8 17,6 3,5 1,0 10,3 33,4 144,4 57,0 14,0 1,7 9,2 30,7 106,1 37,0 8,8 1, ,1 24,1 44,6 16,3 2,1 0,3 7,5 20,7 105,2 54,8 13,8 3,4 8,9 23,0 75,6 35,7 8,0 1, ,1 20,3 46,8 13,2 3,4 0,7 7,5 19,8 100,0 50,3 19,0 3,2 6,3 20,4 73,3 31,5 10,8 1, ,4 17,2 40,2 13,9 2,0 0,7 6,7 20,8 65,6 48,0 16,9 5,4 7,3 19,0 54,1 30,9 9,2 2, ,7 12,4 36,8 12,3 3,4 0,4 8,4 11,5 58,2 51,0 17,1 4,3 6,6 12,2 47,8 31,2 10,3 2, ,5 12,5 32,6 19,3 5,9 1,0 6,9 16,0 54,0 52,3 18,7 5,7 5,7 14,7 43,4 36,3 12,1 3, ,2 13,9 27,1 16,8 4,8 0,5 5,6 9,9 55,5 45,2 17,6 6,5 5,9 12,0 41,3 31,0 11,2 3, ,2 8,5 23,7 17,6 4,3 1,0 7,8 10,6 44,7 42,3 17,6 4,9 7,0 9,4 34,1 29,2 10,7 2, ,4 6,0 20,1 12,3 4,5 1,7 4,9 9,2 37,1 36,4 14,9 6,7 5,1 7,6 28,2 23,5 9,5 3,9 6,3 5,9 25,2 16,9 4,0 1,7 4,4 11,8 40,0 37,9 16,4 6,5 5,3 8,9 32,4 27,3 10,0 3,8 5,2 5,5 20,1 12,8 5,3 1,4 5,7 7,6 33,2 29,2 15,3 6,9 5,5 6,6 26,4 20,5 9,9 3,8 5,2 3,2 15,8 13,3 6,6 0,6 6,0 10,0 37,5 27,4 14,8 6,1 5,6 6,6 25,9 20,3 10,6 3,1 2,6 6,6 18,3 12,3 5,3 0,7 2,8 8,9 34,3 29,4 14,0 4,1 2,7 7,6 25,8 20,3 9,5 2,2 1,7 7,2 14,6 9,9 5,3 1,0 2,2 9,5 30,9 31,8 11,9 5,5 2,0 8,4 21,4 19,3 8,2 3,0 3,4 6,6 18,0 6,7 7,0 0,8 4,1 9,7 37,2 33,5 11,9 6,1 3,8 8,2 26,8 19,2 9,2 3,1 1,1 5,5 11,5 10,1 5,8 1,0 1,1 8,3 34,6 30,1 15,0 4,5 1,1 6,7 22,2 19,4 9,8 2,6 0,6 5,6 12,9 10,0 6,7 0,6 1,3 16,4 45,8 32,7 16,7 9,2 1,0 10,5 27,6 20,6 11,0 4,3 0,8 10,4 16,0 9,0 6,6 0,7 0,5 18,4 46,6 31,2 16,3 4,7 0,7 13,9 28,7 18,5 11,3 2,4 0,6 4,4 11,6 7,5 4,9 0,5 0,8 12,5 47,9 28,7 14,5 4,5 0,7 7,6 27,2 16,4 9,1 2,3 1,1 7,5 12,4 7,5 4,2 1,6 0,8 12,0 45,2 35,7 17,5 5,5 0,9 9,6 26,3 20,7 9,6 3,2 0,8 7,8 16,6 7,9 4,1 0,7 0,3 15,6 46,6 32,0 13,8 4,6 0,5 11,2 29,9 18,9 8,8 2,5 0,5 5,8 10,4 7,9 4,6 1,2 0,8 15,8 50,4 33,0 16,7 4,9 0,7 10,0 25,2 19,2 9,7 2,6 0,0 5,8 14,0 8,2 5,2 1,1 1,0 19,1 48,1 26,5 16,3 5,0 0,5 11,7 29,8 16,4 10,2 2,8 0,3 5,8 11,1 8,5 4,4 0,8 0,8 12,4 41,8 31,4 18,3 4,3 0,5 8,7 25,1 18,7 10,7 2,3 0,3 7,8 11,7 5,4 2,5 1,0 0,7 12,6 45,7 25,2 17,5 4,4 0,5 10,3 28,7 15,2 9,6 2,6 0,3 6,0 12,5 8,0 3,6 0,9 0,2 10,8 35,9 27,4 12,9 3,6 0,2 8,5 24,3 17,6 8,2 2,1 0,0 5,7 10,3 6,3 4,8 0,9 0,0 13,7 36,0 24,9 17,8 5,7 0,0 9,8 23,4 15,4 11,1 3,1 0,3 7,2 10,7 6,9 3,2 1,1 0,0 9,1 34,4 19,2 13,8 3,9 0,1 8,0 22,3 12,8 8,1 2,3 15

16 Modalità di trasmissione La modalità di trasmissione viene attribuita secondo un ordine gerarchico che corrisponde a criteri definiti a livello internazionale; ogni nuova diagnosi è classificata in un solo gruppo e coloro che presentano più di una modalità di trasmissione vengono classificati nel gruppo con rischio di trasmissione più elevato (in ordine decrescente di rischio: Utilizzo di droghe per via endovenosa (IDU), uomini che fanno sesso con uomini (MSM), eterosessuale e non riportato). In Figura 1.9 e in Tabella 1.3 è riportata la distribuzione delle nuove diagnosi per modalità di trasmissione. Dal 1985 ad oggi tale distribuzione ha subito un notevole cambiamento: la proporzione di casi attribuibili a trasmissione sessuale è aumentato costantemente da meno del 10% nel 1985 a quasi il 70% nel ; parallelamente la proporzione di infezioni attribuibili all uso di sostanze per via endovenosa sono diminuite da circa il 65% nel 1985 fino ad arrivare a meno dell 1% nel. La proporzione di infezioni con modalità di trasmissione Non nota si attesta nell ultimo decennio tra il 20% e il 30%. Figura 1.9. Nuove diagnosi di infezione HIV, modalità di trasmissione e anno di diagnosi; Lazio, % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% HET MSM IDU Emo/trasfusi Trasmissione verticale Non nota 16

17 Tabella 1.3. Nuove diagnosi di infezione di HIV, modalità di trasmissione e periodo di diagnosi. Lazio MODALITA' DI TRASMISSIONE Totale N % N % N % N % N % Eterosessuale , , , , ,4 MSM , , , , ,9 IDU , , ,4 67 1, ,8 Emo/trasfusi 162 1,1 44 0,6 2 0,1 6 0, ,7 Trasmissione verticale 496 3, ,4 17 0,5 16 0, ,7 Non noto , , , , ,5 Totale Paese di nascita La figura 1.10 mostra la distribuzione delle nuove diagnosi distinte per nati in Italia e nati all estero. Le notifiche relative alle persone nate all estero hanno un andamento pressoché costante a partire dai primi anni 90 fino al, successivamente si osserva un aumento dei casi fino al quando sono state segnalate 297 nuove diagnosi, pari al 42,7% del totale. Negli anni successivi, la percentuale di notifiche relative a persone nate all estero si assesta tra il 35-40% del totale, nel tale percentuale è aumentata al 43%. Per le persone nate in Italia, invece, si osserva in generale una diminuzione delle nuove diagnosi a partire dalla fine degli anni 80 fino agli inizi del nuovo millennio; mentre dal le nuove diagnosi oscillano intorno ai 400 casi per anno ma senza un chiaro andamento. Se invece analizziamo i dati per genere, notiamo che nel corso del tempo c è stato un aumento percentuale sia tra i maschi che tra le femmine, ma nell ultimo decennio a fronte di un 30%-35% di stranieri tra gli uomini, la percentuale tra le donne è molto più elevata, all incirca 55%-60% (Figure 1.11 e 1.12). 17

18 Figura 1.10 Diagnosi di infezione da HIV per stato di nascita e anno di diagnosi. Lazio, Italia Stato estero 18

19 Figura 1.11 Nuove diagnosi di infezione da HIV, Femmine. Distribuzione percentuale per paese di nascita e anno di diagnosi. Lazio, % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% Femmine 0% Italia Stato estero Figura 1.12 Nuove diagnosi di infezione da HIV, Maschi. Distribuzione percentuale per paese di nascita e per anno di diagnosi. Lazio, % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% Maschi 0% Italia Stato estero 19

20 Percentuale Nella figura 1.13 viene riportato il trend temporale della percentuale di nati all estero, suddivisi per area di nascita, sul totale delle nuove diagnosi. Figura 1.13 Nuove diagnosi di infezione HIV. Percentuale sul totale delle diagnosi della Regione per area di nascita (esclusa Italia) e anno di diagnosi. Lazio, Europa (no Italia) Asia-Oceania Africa del Nord Africa Subsahariana Nord America Centro-Sud America

21 Numero di casi Incidenza* abitanti Diagnosi di AIDS Dal 1982 al, le diagnosi di AIDS riportate al Registro AIDS Regionale sono state in totale 10332, in aumento costante fino al 1995 anno in cui viene raggiunto il massimo. Dal 1996 in poi, grazie all introduzione della terapia antiretrovirale di combinazione, che diminuisce il rischio di progressione della malattia, si osserva un declino costante, sempre più marcato. L incidenza si attesta nell ultimo triennio intorno ai 2 casi ogni 100,000 abitanti, contro una media nazionale per l anno di 1,1 casi (Figura 2.1). In Europa nello stesso anno il tasso era di 0.7 casi per 100,000. Come per le nuove diagnosi di HIV, a livello provinciale si osservano differenze rispetto al numero di casi di AIDS segnalati e al valore dei tassi di incidenza. Nella città Roma e nella provincia di Roma, storicamente si sono rilevati i tassi di incidenza più elevati (Figura 2.2 e Tabella 2.1). Figura 2.1 Diagnosi di casi di AIDS, numero assoluto e incidenza*100,000 abitanti. Lazio,

22 Incidenza * abitanti Figura 2.2 Diagnosi di casi di AIDS, incidenza / 100,000 abitanti per provincia di residenza. Lazio, Roma città Roma provincia Viterbo Rieti Latina Frosinone Anno di diagnosi 22

23 Tabella 2.1 Diagnosi di casi di AIDS, incidenza / 100,000 abitanti per provincia di residenza. Lazio, Anno di diagnosi Roma città Roma provincia Frosinone Latina Rieti Viterbo ,67 0,34 0,21 0,22 0,00 0, ,20 1,12 0,21 0,44 0,00 0, ,22 1,76 0,43 0,66 0,70 1, ,88 3,71 0,21 3,04 0,70 3, ,90 5,68 0,84 3,87 0,69 3, ,60 4,74 1,89 4,91 0,00 5, ,19 7,34 1,46 3,81 2,07 3, ,51 9,37 2,08 7,33 3,45 2, ,53 10,04 1,04 8,33 5,54 7, ,72 10,43 2,28 9,07 3,44 8, ,32 14,20 3,73 8,60 4,11 8, ,09 11,01 3,10 7,56 1,37 10, ,14 6,16 2,48 6,51 2,05 8, ,46 5,11 0,83 2,85 1,36 4,18 8,97 4,17 1,65 2,44 0,68 2,44 7,47 3,35 0,62 2,64 2,04 2,09 7,58 4,01 0,21 1,22 0,00 3,82 6,91 2,93 0,62 2,44 2,71 3,11 6,97 3,80 1,24 2,81 0,00 1,37 6,61 3,04 1,44 0,78 1,32 3,38 5,32 1,92 1,84 1,92 2,61 2,33 4,60 1,80 1,42 1,14 4,53 2,64 4,70 3,05 2,03 1,70 0,00 3,61 4,64 2,03 0,20 2,42 0,00 1,61 3,30 2,27 1,21 2,38 1,26 0,95 3,45 2,01 0,60 1,63 1,88 1,89 2,86 2,06 0,40 1,62 0,00 2,19 3,64 2,70 1,00 1,07 1,24 2,48 3,27 1,96 1,19 0,89 0,61 2,46 2,58 1,92 0,80 1,23 1,88 1,55 2,23 1,77 1,21 1,57 0,63 1,55 2,20 1,22 1,41 2,09 0,63 2,81 2,40 2,50 0,20 1,22 0,00 0,94 23

24 Età mediana Genere ed età Anche per i casi di AIDS la proporzione di maschi è sempre stata preponderante sin dall inizio dell epidemia; complessivamente gli uomini rappresentano il 75% dei casi notificati dal Il rapporto maschi : femmine è identico a quello osservato per le nuove diagnosi di HIV (dati non riportati). L età mediana alla diagnosi di AIDS si è innalzata progressivamente dal 1985 pur rimanendo sempre maggiore negli uomini rispetto alle donne. Se confrontiamo l età mediana alla diagnosi di HIV con l età mediana alla diagnosi di AIDS si osserva nell ultimo decennio una differenza di circa 10 anni tra l età mediana alla diagnosi di HIV e l età mediana alla diagnosi di AIDS (Figura 2.3) Figura 2.3 Età mediana per le diagnosi di casi di AIDS, per sesso e per le nuove diagnosi di HIV. Lazio, HIV AIDS MASCHI AIDS FEMMINE Anno di diagnosi Modalità di trasmissione Anche per i casi di AIDS, le modalità di trasmissione vengono attribuite ad ogni singolo caso secondo un ordine gerarchico che risponde ai criteri del Sistema di Sorveglianza europeo dell AIDS. Dalla Tabella 2.2 si nota che sebbene la modalità di trasmissione prevalente è legata all uso di droghe per via endovenosa, nell ultimo decennio è aumentata la modalità di trasmissione sessuale, sia etero che MSM. Questo perchè la sorveglianza AIDS fornisce un immagine molto posticipata dell infezione da HIV. 24

25 Tabella 2.2 Casi di AIDS, modalità di trasmissione per periodo di diagnosi. MODALITA' DI TRASMISSIONE Totale N % N % N % N % N % Eterosessuale , , , , ,1 MSM , , , , ,8 IDU , , ,8 Emo/trasfusi 102 2,2 41 1,3 6 0,7 8 0, ,5 Trasmissione verticale 111 2,4 36 1,1 4 0,4 2 0, ,5 Non noto 160 3, ,7 65 7, , ,4 Totale Paese di nascita La percentuale totale di stranieri con AIDS è pari globalmente al 16%, ma come per le nuove diagnosi di HIV, anche per le diagnosi di AIDS si è osservato un aumento della quota di stranieri nel corso del tempo, soprattutto nell ultimo decennio, con percentuali che si assestano intorno al 30% (Figura 2.4). Figura 2.4 Diagnosi di casi di AIDS e Paese di nascita, distribuzione percentuale per periodo. Lazio, % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Totale ITA STRA ND 25

26 Diagnosi tardive e patologie definenti Complessivamente, il 60% dei casi di AIDS (tra quelli con informazione disponibile) è arrivato con una diagnosi tardiva, cioè con una differenza tra la diagnosi di HIV e di AIDS inferiore a 3 mesi, con un aumento percentuale negli ultimi anni (Figura 2.5). Una conseguenza di questo fenomeno è che i casi di AIDS non hanno usufruito di terapia antiretrovirale e profilassi per la prevenzione di infezioni opportunistiche. Anche in anni recenti circa il 68% non aveva effettuato alcuna terapia antivirale prima della diagnosi di AIDS (Tabella 2.3). Figura 2.5 Differenza (in mesi) tra la diagnosi di AIDS e la diagnosi di HIV, composizione percentuale per anno di diagnosi. Lazio, % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% <= 3 mesi >3 mesi Tabella 2.3 Casi di AIDS e terapia antivirale prima della diagnosi di AIDS, Lazio Terapia Totale N % N % N % N % NO , , , ,7 SI , , , ,0 Non Noto ,2 37 4,1 42 2, ,4 Totale

27 Tra le patologie AIDS definenti, si può notare che nell ultimo periodo sono aumentati in percentuale i linfomi e i carcinomi della cervice uterina e la malattia da citomegalovirus (CMV). (Figura 2.6) Figura 2.6 Diagnosi di casi di AIDS e patologie AIDS definenti Lazio, composizione percentuale, Lazio % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Decessi Complessivamente sono stati riportati decessi il 54% dei casi riportati. La segnalazione di decesso per AIDS non è obbligatoria quindi sarebbe interessante aggiornare lo stato in vita di tutti i casi inclusi nella sorveglianza regionale, utilizzando il Registro di mortalità dell ISTAT. 27

28 Il nella Regione Lazio Nel, le nuove diagnosi di infezioni da HIV riportate alla Sorveglianza Regionale sono state 512 di cui 432 (84,5%) in residenti della regione Lazio, pari ad un tasso di incidenza di 7,5 casi ogni 100,000 abitanti. A livello provinciale si osservano differenze rispetto al numero di nuove diagnosi segnalate e al valore dei tassi di incidenza. Nella città Metropolitana di Roma (262 nuove diagnosi) e a Frosinone (31 nuove diagnosi) si rilevano i tassi di incidenza più elevati, rispettivamente 9,4 e 6,3 casi ogni 100,000 abitanti. Il numero assoluto di nuove diagnosi è in discesa rispetto all anno precedente (583 nel ); si è osservato una diminuzione delle nuove diagnosi nei residenti di Roma e provincia (-54 nuove diagnosi) e nei residenti in tutte le altre province: Frosinone da 37 a 31, (-4 nuove diagnosi), Latina da 42 a 31 (-9 nuove diagnosi) Rieti da 12 a 2 (-10 nuove diagnosi), e Viterbo da 19 a 14, (-5 nuove diagnosi). Aumentano invece le nuove diagnosi nei non residenti nella regione (da 65 a 80, +15 nuove diagnosi). Nel, la componente maschile rappresenta il 78% del totale dei nuovi casi di HIV diagnosticati, con un rapporto maschi/femmine pari a 3,2. La trasmissione dell infezione attraverso rapporti sessuali non protetti è la modalità prevalente di trasmissione. In particolare, considerando i soli casi con modalità di trasmissione nota, si osserva che il 41% delle nuove diagnosi è in uomini che fanno sesso con uomini (MSM), il 33% in maschi eterosessuali e il 24% in femmine eterosessuali; in meno dell 1 dei casi la trasmissione legata all uso di droga per via endovenosa. Il 43% dei casi riportati erano in persone nate all estero, con una sostanziale differenza di genere; infatti ben il 67% delle femmine era nato all estero, contro il 35% dei maschi. Le aree geografiche di origine prevalenti erano per il il Centro e Sud America e l Africa del Nord. Il 69% delle nuove diagnosi segnalate nell ultimo anno è relativo a persone con età compresa tra i 25 e i 44 anni, con un età mediana pari a 38 anni per i maschi e 37 anni per le femmine. I tassi di incidenza più elevati si osservano nelle classi anni e anni (rispettivamente 28,6 e 15,1 per abitanti). L infezione attraverso rapporti eterosessuali è la modalità di trasmissione prevalente nelle fasce di età anni e dai 45 anni, mentre nelle fasce di età e anni i rapporti non protetti tra uomini sono la causa dell infezione (Figura 1). 28

29 Figura 1. Distribuzione percentuale per età e modalità di infezione, Lazio. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% ETERO ND MSM TD Diagnosi di AIDS Nel, le diagnosi di AIDS riportate al Registro AIDS Regionale sono state 133, di cui 117 (88%) in residenti della regione Lazio, pari ad un tasso di incidenza di 2,0 casi ogni 100,000 abitanti. I casi di AIDS sono aumentati rispetto al (119). Come per le nuove diagnosi di HIV, a livello provinciale si osservano differenze rispetto al numero di casi di AIDS segnalati e al valore dei tassi di incidenza. Nella città Metropolitana di Roma (69 casi) e a Latina (7 casi) si rilevano i tassi di incidenza più elevati, rispettivamente 2,4 e 1,2 casi ogni 100,000 abitanti. I casi di AIDS nel erano relativi prevalentemente a uomini, 71%, di età mediana pari a 46 anni, con una quota non trascurabile di nati all estero, 35%. Considerando i soli casi con modalità di trasmissione nota si osserva che il 55% dei casi è in eterosessuali, il 30% in MSM e in circa il 17% la trasmissione era legata all uso di droga per via endovenosa. Quasi tre quarti dei casi, il 72% è arrivato con una diagnosi tardiva, cioè con un tempo tra la diagnosi di HIV e di AIDS inferiore a 3 mesi e il 74% non aveva effettuato alcuna terapia antivirale prima della diagnosi di AIDS. Tra le patologie AIDS definenti, le più frequenti sono state la PCP (28%), la malattia da citomegalovirus (12%) e il sarcoma di Kaposi (9%); 2 i decessi. Conclusioni Il Lazio nel è la regione italiana (tra quelle con un numero di abitanti superiore a mezzo milione) con la più alta incidenza di nuove diagnosi di HIV (7,5 casi ogni 100,000 abitanti, media nazionale 5,7 ogni 100,000 abitanti) insieme alla Toscana (6,3) e alla Liguria (6,5). (Fonte: Aggiornamento delle nuove diagnosi di infezione da HIV e dai casi di AIDS in Italia 29

30 al 31 dicembre, a cura di Regine V et al, Not Ist Super Sanità, 2018; 31(9, Suppl. 1):2-51). La maggior parte delle nuove diagnosi HIV è in MSM e in maschi eterosessuali. L incidenza maggiore è nella fascia di età anni ed è rilevante la quota di straniere tra le donne. Aumentati i casi di AIDS rispetto all anno precedente, e rimane elevata la percentuale di diagnosi tardive. 30

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