PONTE SULLA GRAVINA A VILLA CASTELLI (BR)

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1 PONTE SULLA GRAVINA A VILLA CASTELLI (BR) UBICAZIONE E CARATTERISTICHE GEOMETRICHE Il ponte si erge sulla gravina nel centro di Villa Castelli (BR). Le coordinate geografiche del ponte sono: Longitudine 17 28'36.60"E, Latitudine 40 34'41.00"N. Di seguito si riporta la localizzazione del ponte sia su carta tecnica regionale, sia su ortofoto ufficiali della regione Puglia. pag. 1

2 pag. 2

3 Il ponte si sviluppa su una lunghezza di circa 100 mt e presenta nove arcate a tutto sesto. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E MATERIALI La costruzione del ponte risale presumibilmente agli anni 30 del secolo scorso per permettere il collegamento della parte più antica della città con i nuovi insediamenti. Il ponte è costituito da 9 arcate a tutto sesto di altezza variabile. L arco centrale è il più grande (larghezza pari a circa 9 mt e altezza pari a circa 10 mt), mentre i restanti 8 archi hanno una larghezza di circa 5 mt. La parti strutturali e non della realizzazione dei ponti in muratura sono quelle indicate nell immagine seguente. pag. 3

4 Il rinfianco Il rinfianco è costituito, in genere, da un conglomerato con discrete caratteristiche meccaniche, inferiori rispetto a quelle della muratura delle arcate, o da muratura scadente, ma di peso maggiore rispetto a quello della volta. Esso assolve due funzioni: 1) zavorrare e, quindi, stabilizzare l arco; 2) costituisce un ostacolo alla formazione del meccanismo di collasso dell arco. Per ponti di grande luce, le dimensioni del rinfianco e del timpano possono diventare notevoli e possono condurre a pesi di assoluto rilievo, per questo motivo talora si ritrovano dei fori, detti occhi di ponte, al di sopra delle pile o in prossimità delle reni. La cappa L impermeabilizzazione del ponte è ottenuta mediante una cappa (5 10 cm di spessore) eseguita con malta cementizia o malta idraulica con molto legante, 350 kg/m3, preparata con sabbia grossa e ricoperta di asfalto bituminoso. E presente del materiale drenante (pietrisco) che facilita la raccolta delle acque che vengono allontanate dagli sfogatoi. La cappa può essere realizzata anche direttamente sull estradosso dell arcata. Questa disposizione limita la dimensione del rinfianco. Un ulteriore geometria di rinfianco e cappa prevede il raduno delle acque nella mezzeria dell arcata, in questo caso la dimensione del rinfianco è notevole. Il riempimento Poiché il profilo superiore del rinfianco non è piano, è necessario disporre al di sopra della cappa un riempimento, generalmente costituito da terreno leggero o ghiaia drenante, che contribuisce anch esso a ripartire sull arcata i carichi concentrati applicati sul piano del ferro. Lo strato sotto la traversina non dovrebbe essere inferiore a 40 cm, non deve essere mai inferiore a 15 cm. In genere lo spessore del riempimento in chiave è pari allo spessore, in chiave, dell arcata. Nei viadotti, specie con pile di rilevante altezza, non è raro trovare il riempimento sostituito da una serie di voltine di mattoni. Il timpano I timpani, detti anche muri andatori, corrono superiormente alla arcate ed alle pile fino all altezza del suolo stradale e costituiscono le parti laterali dei ponti; essi assolvono la funzione di contenere il rinfianco in fase di getto nonché il riempimento sovrastante. Perché non ci sia troppa disparità di peso sulla volta, rispetto a quello di riempimento, cappa e massicciata, i timpani, in genere, sono costruiti con murature più leggere di quelle dell arco stesso e del rinfianco. Al di sopra dei timpani si trovano le cornici di coronamento, in pietra tagliata, e il parapetto. pag. 4

5 Le spalle Le spalle assolvono alla funzione di muro di sostegno del rilevato di accesso nonché di sostegno alla volta. Sono strutture massicce, costituite in genere da un robusto piedritto nel senso alla corrente del fiume simile ad una pila. La sezione orizzontale è rettangolare, le sezioni verticali possono essere rettangolari, trapezie, o possono presentare delle riseghe. Uno dei dissesti possibili deriva dallo scorrimento dei giunti di malta attivato dalle forti spinte orizzontali trasmesse dall arcata; per questo le reni degli archi non presentano giunti di malta orizzontali ma una tessitura con giunti di malta disposti normalmente alla direzione di spinta. Nei ponti di grande luce si ritrova sovente un vano all interno del manufatto, coperto da una grossa volta a sesto ribassato. La spinta dell arco neutralizza in parte quella proveniente dall arcata del ponte e sopperisce l alleggerimento della spalla. Un altra tecnica di alleggerimento delle spalle dei ponti di grande luce è quella di munirle di contrafforti in direzione parallela all asse del ponte. In alcuni casi le estremità dell arco venivano prolungate entro le spalle e confinate con muratura piena ovvero lasciandovi dei vani in adiacenza. I muri d ala I muri d accompagnamento (o di risvolto), sono collocati sui lati della spalla ed hanno la funzione di contenimento del terreno dei rilevati di accesso al ponte. Il paramento esterno è verticale o a scarpa con pendenza m, quello interno a scarpa o eseguito con riseghe. Se sono disposti essenzialmente in direzione parallela all asse del ponte, essi divengono dei contrafforti d irrigidimento della spalla. Al loro posto si possono ritrovare i muri d ala, disposti in prosecuzione della spalla e generalmente con svasatura di rispetto all asse del ponte. Essi si abbassano seguendo la scarpa del rilevato fino ad un altezza sulla fondazione di 1 2 metri. Le pile Le pile da ponti con altezza fino a 12 15m dallo spiccato della fondazione, hanno in genere pareti verticali o con scarpa di 1/10 1/20. Se il ponte è ferroviario in curva, le pareti di testa vengono costruite con due scarpe diverse, maggiore dalla parte esterna (generalmente doppia, quindi pari a 1/5 1/8), per equilibrare la spinta centrifuga. Le fondazioni Le fondazioni, considerato il periodo di realizzazione del ponte, che vedeva già l utilizzo del calcestruzzo, materiale che stava conquistando sempre maggiore importanza nell industria delle costruzioni, probabilmente sono costituite da pali in legno di quercia di lunghezza non superiore a 10 mt e diametro compreso mediamente tra 20 e 35 cm ancorati con un grosso blocco di pag. 5

6 calcestruzzo, consentendo l abbandono del grigliato in travi di legno. Per evitare il dilavamento del calcestruzzo durante il getto veniva realizzata una cortina di palancole in legno a corona del plinto. Le immagini seguenti mostrano alcuni esempi di tale tecnica costruttiva. Le arcate Il ponte presenta 9 arcate a tutto sesto (ovvero semicircolare con un rapporto freccia/luce compreso tra 0,11 e 0,4). pag. 6

7 La costruzione dell arco viene eseguita su un armatura di sostegno provvisoria, generalmente in legname di essenza forte composta da centine, filagne, manto, sostegni delle centine e apparecchi di disarmo. Le pietre utilizzate per la muratura dell arcata, essendo tutte le volte a pianta rettangolare, sono posate con tessitura retta, ossia con file parallele alle generatrici. La muratura della volta, risulta eseguita col metodo ordinario, cioè ogni filare viene completato prima di iniziare il successivo realizzando, in questo modo, giunti estesi su tutto lo spessore dell arco. Nei ponti in muratura vengono impiegati materiali differenti per realizzare le diverse parti del ponte sia per rispondere ad esigenze di tipo statico (maggiore resistenza nelle strutture più sollecitate, maggiore leggerezza nelle parti secondarie) sia di natura economica. In generale è possibile eseguire una classificazione dei materiali usati per ciascun elemento strutturale: ARCATE, TIMPANI, SPALLE, PILE: muratura di mattoni o di blocchi di pietra squadrata; RINFIANCHI: muratura di mattoni o di blocchi di pietra squadrata, conglomerato povero di legante ma con discrete caratteristiche meccaniche; RIEMPIMENTO: materiale incoerente (terra, smarino di risulta dallo scavo delle gallerie) oppure, per ridurre la spinta sui timpani, pietrame a secco, pietrisco minuto, ghiaia o ballast, più raramente calcestruzzo magro di pozzolana (una parte di calce, nove o dieci di sabbia), molto raro l impiego di calcestruzzo in quanto non economico e molto pesante; CAPPA: in genere malta impermeabile ed elastica per resistere a fessurazioni dovute ai carichi o alle coazioni termiche. Se il ponte è di dimensioni contenute la cappa è costituita da un unico strato di 6 10 cm di calcestruzzo cementizio o pozzolanico, quindi il ponte no n viene impermeabilizzato in senso stretto ma viene creata una barriera all acqua a bassa permeabilità; per i ponti maggiori la pag. 7

8 cappa è formata da due strati: uno inferiore di 3 5 cm di calcestruzzo cementizio, mentre quello superiore di cm di asfalto bituminoso costituisce la vera impermeabilizzazione. A volte è presente un terzo strato di sabbia o calcestruzzo magro a protezione del manto impermeabile. La pietra utilizzata per la realizzazione del ponte è del tipo calcarea posata in conci squadrati. L utilizzo diffuso di tale materiale, anche nella costruzione di ponti, è legato a due fattori fondamentali: 1. la disponibilità locale della materia prima (tufi, carpari etc.) che ne facilita il trasporto e riduce, quindi, i costi ed i tempi di realizzazione dell opera. Da questo punto di vista, la natura carsica della Puglia garantisce una notevole disponibilità di pietra arenaria più o meno compatta a seconda della cava di provenienza; 2. Le caratteristiche proprie delle pietre di origine calcarenitica, derivanti dalla cementazione di sedimenti di roccia calcarea che garantiscono una buona resistenza a compressione e all erosione, nonché una facile lavorabilità. DESTINAZIONE D USO Come già accennato, la costruzione del ponte risale agli anni 30 del secolo scorso per permettere il collegamento viario della parte più antica della città con i nuovi insediamenti cittadini. Nel corso degli anni il ponte ha mantenuto la sua importante funzione di collegamento viario carrabile e pedonabile e, dopo gli interventi eseguiti nella gravina che è tornata all'antico splendore con la messa a dimora di piante ed essenze mediterranee, oggi dal ponte è possibile ammirare la stupenda depressione carsica su cui sorge l antichissimo frantoio ipogeo, chiamato Trappeto del Duca. pag. 8

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