Introduzione. Classificazione degli agenti biologici. Rev 0. Data 11/06/2007
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- Teresa Annunziata Manfredi
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1 Introduzione Il D.Lgs 626/94, nel recepire una serie di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori, al capitolo VIII delinea la normativa per la protezione dei lavoratori nelle attività che comportano esposizione ad agenti biologici sia quelle nelle quali vi è un uso deliberato di microrganismi sia quelle nelle quali si ha la presenza occasionale di agenti biologici senza la deliberata intenzione di farne oggetto dell attività lavorativa. Pertanto, pur non riconoscendo a tutti gli operatori sanitari un rischio biologico specifico si ritiene necessario adottare misure precauzionali per ridurre il rischio biologico generico di infezioni veicolate prevalentemente da sangue e liquidi biologici. Quando le misure precauzionali non sono sufficienti a ridurre il rischio è necessario progettare adeguatamente i processi lavorativi modificando, se necessario, l organizzazione del lavoro. Le procedure consigliate, molto spesso complesse e di difficile applicazione, non sempre eliminano il rischio derivante da eventi accidentali (puntura, taglio, schizzo, ecc.), eventi molto spesso imputabili all organizzazione del lavoro: rapidità di esecuzione, spazi non idonei, numero eccessivo di pazienti, ecc. Questa breve linea guida riporta tra l altro, le raccomandazioni universali cui devono attenersi gli operatori interessati. La buona pratica microbiologica è fondamentale per garantire la sicurezza nel laboratorio. L utilizzo di attrezzature speciali rappresenta un supplemento ma non può sostituirsi alla osservanza di adeguate procedure. Occorre infine sottolineare che la difficoltà di identificare con certezza i pazienti con infezione da HIV - HBV - HCV, ci impone di adottare le misure precauzionali nell assistenza di tutti i pazienti. Classificazione degli agenti biologici. GRUPPO I Basso rischio individuale e collettivo Microrganismi che difficilmente causano malattie nell uomo. GRUPPO II Moderato rischio individuale, limitato rischio collettivo Microrganismi che possono causare malattie nell uomo, per le quali esistono efficaci trattamenti e misure di prevenzione. Il rischio di diffusione è limitato. GRUPPO III Elevato rischio individuale, basso rischio collettivo Microrganismi che causano serie malattie nell uomo ma che generalmente non si diffondono da un individuo infetto ad uno sano. Sono disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
2 GRUPPO IV Elevato rischio individuale e collettivo microrganismi che producono gravi malattie nell uomo e che possono essere prontamente trasmesse da un individuo all altro. Non sono disponibili di norma efficaci misure profilattiche e terapeutiche. Nonostante tale classificazione tutti i campioni biologici sono da considerarsi potenzialmente infettivi; ciò impone di adottare le idonee misure precauzionali sempre. La presente linea guida è composta da tre parti: I Parte: Prevenzione del rischio biologico. II Parte: Prevenzione del Rischio Biologico nei laboratori. III Parte: Prevenzione del Rischio Biologico nelle Manovre Invasive. I Parte : Prevenzione del Rischio Biologico I.I SITUAZIONI DI RISCHIO Gli operatori sanitari sono esposti prevalentemente al rischio infettivo dovuto al virus della epatite B, dell epatite C, dell HIV, al micobacterium tubercolosis e ai rischi correlati alla esposizione cutanea e/o mucosa dovuti a contatti con: sangue, sperma, secreto vaginale, liquido pleurico, peritoneale, pericardico, amniotico, cerebro spinale, e altri liquidi biologici con presenza macroscopica di sangue (urina, saliva, ecc.) e con l inalazione di aria contaminata. Le occasioni di esposizione al contatto accidentale con il sangue dei pazienti sono: - il primo soccorso e la medicazione di feriti; - la rottura di vetrerie (provette, pipette, ecc.) contenenti sangue; - le ferite prodotte nel maneggio di bisturi, aghi di sutura o altri strumenti taglienti (durante interventi operatori o nelle operazioni di pulizia); - puntura accidentale da ago. Le cause della puntura accidentale da ago sono: - terapie iniettive praticate a pazienti agitati o non collaboranti; - reincapucciamento dell ago dopo il suo uso; - inserimento dell ago nel deflussore al termine di una terapia infusionale; - manovre varie nella eliminazione dell ago; - uso di contenitori impropri con pareti sottili e facilmente forabili. L occasione di esposizione ad aria contaminata determina il rischio di: - inalazione di bacilli o virus espulsi attraverso goccioline di saliva prodotte con la tosse che rimangono in sospensione in aria e, se inalate, raggiungono le basse vie respiratorie. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
3 I. II RACCOMANDAZIONI UNIVERSALI: norme di comportamento Tutti gli operatori sanitari devono usare routinariamente idonee misure di barriera per prevenire l esposizione cutanea e mucosa nei casi in cui si preveda un contatto accidentale con il sangue o con altri liquidi biologici. Si raccomanda pertanto: Uso routinario delle misure di barriera e dei dispositivi di protezione individuale (DPI), quali: guanti monouso, camici, maschere, occhiali, visiere. Lavaggio accurato delle mani: lavare le mani di frequente, in modo particolare dopo l esecuzione di manovre in cui vi è stato contatto con liquidi biologici del paziente, anche se svolte indossando i guanti protettivi. Riordino del materiale utilizzato: prestare particolare attenzione durante le operazioni di riordino, al fine di evitare il rischio da punture accidentali con aghi che restano nascosti tra i telini; Sostituzione dei guanti: vedi Norme generali per l uso dei guanti. Distribuzione dei campioni di sangue: riporre i campioni di sangue prelevati in provette infrangibili dotati di tappo, accertandosi che l esterno della provetta non sia contaminato da sangue; Prevenzione degli incidenti da taglio o puntura: dopo l uso gli aghi non devono essere reincappucciati, piegati, rotti o rimossi dalle siringhe o altri supporti, né in alcun modo manipolati; ma devono essere riposti per l eliminazione in appositi contenitori resistenti alla puntura. Il trasporto in laboratorio di provette e/o altri contenitori con materiale biologico, deve essere effettuato in apposite buste di plastica a tenuta e utilizzando contenitori che ne impediscano il loro rovesciamento durante il trasporto. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
4 I. III LAVAGGIOANTISETTICO DELLE MANI Quando: Prima e dopo l effettuazione di procedure invasive Prima e dopo il contatto con ferite Dopo il contatto con materiale biologico Tra un paziente e l altro e, sullo stesso paziente, tra una procedura e l altra Durata: 3 minuti Prodotti: Clorexidina Gluconato 4% (soluz. saponosa) PVP iodio 7,5-10% (soluz. saponosa) Irgasan DP 300 0,5 % (solo in caso di allergie) Modalità di esecuzione: Bagnare le mani e i polsi Distribuire uniformemente sulle mani una sufficiente quantità di prodotto ed aggiungere acqua strofinare accuratamente con particolare attenzione agli spazi interdigitali e sottoungueali; Ripetere il lavaggio (se occorre); Sciacquare accuratamente con acqua Asciugare con salviette Utilizzare l ultima salvietta per chiudere i rubinetti se la rubinetteria non è a pedale o a gomito. I. IV DISINFEZIONE DI SUPERFICI Superfici:. Pareti Pavimenti Banconi Apparecchiature Prodotti: Ipoclorito di sodio Clorossidante Elettrolitico Soluzioni Polifenoliche Ammoni Quaternari Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
5 Clorexidina Gluconato+Cetrimide Alcool Etilico denaturato NB: per le diluizioni d uso attenersi alle indicazioni riportate sulle confezioni. Modalità di esecuzione: Superfici non contaminate da materiale organico: Dopo aver rimosso lo sporco con un sistema ad umido, lavare la superficie con la soluz. detergente Far asciugare Passare sulla superficie un fiocco o un panno imbevuti di disinfettante e lasciare asciugare Superfici contaminate da materiale organico: con un panno imbevuto di disinfettante, rimuovere lo sporco e gettarlo nel sacco dei "Rifiuti Ospedalieri"; lavare accuratamente la superficie con la soluzione detergente sciacquare; lasciar asciugare o asciugare passare sulla superficie un panno imbevuto di disinfettante e lasciare asciugare. I. V DECONTAMINAZIONE - STERILIZZAZIONE DELLE SUPERFICI In caso di contaminazione da sangue o altro materiale organico fresco: Indossare i guanti Con un panno o della carta assorbente rimuovere lo sporco e gettarlo nel sacco dei Rifiuti Ospedalieri Allontanare detto materiale con i rifiuti speciali; Coprire l area interessata con garza imbevuta di ipoclorito di sodio al 5% per almeno 10 min Togliere i guanti utilizzati, avendo cura di rovesciarli durante l operazione di sfilamento, ed eliminarli coi rifiuti speciali Lavarsi le mani Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
6 In caso di contaminazione da sangue o altro materiale organico essiccato: Indossare i guanti Inumidire per qualche minuto il materiale secco con candeggina per poterlo rimuovere meglio Con un panno o della carta assorbente rimuovere lo sporco e gettarlo nel sacco dei Rifiuti Ospedalieri Togliere i guanti utilizzati, avendo cura di rovesciarli durante l operazione di sfilamento, ed eliminarli coi rifiuti speciali Lavarsi le mani. Nel caso le operazioni sopra riportate non fossero possibili, esporre la superficie contaminata ad ipoclorito di sodio al 5% per un periodo di minuti. I. VI NORME GENERALI PER L USO CORRETTO DEI GUANTI Usare guanti sterili per le procedure che richiedono asepsi Cambiare i guanti alla fine di ciascuna procedura Usare guanti per uso domestico per i compiti di pulizia e decontaminazione di ambienti, strumentazioni ed apparecchiature. Tali guanti possono essere decontaminati e riutilizzati ma vanno eliminati se appaiono deteriorati o lesionati Non toccare occhi, naso, mucose esposte, cute ed oggetti presenti nell ambiente con le mani guantate Non lavare o disinfettare i guanti monouso (sterili e non sterili) per un loro riutilizzo Corretto uso dei guanti I guanti sono impiegati ogni volta che si manipola materiale biologico e si compie una manovra che possa comportare contatti con materiale biologico. La rimozione dei guanti deve essere effettuata nel seguente modo: Lavare le mani indossando i guanti nell apposito lavabo, aprendo il rubinetto con il gomito (rubinetto a braccio) o con il piede (rubinetto a pedale) Sfilare i guanti afferrandoli dalla manica e rovesciarli Gettare i guanti nell apposito contenitore dei rifiuti speciali Lavarsi le mani nude I guanti vanno rimossi ogni qualvolta si interrompe la manovra a rischio per usare altri oggetti o strumenti (maniglie, telefono, tastiere, carpette, penne ecc.) I guanti vanno indossati con le mani prive di anelli, bracciali, orologi I guanti sporchi in modo visibile vanno sostituiti. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
7 I guanti vanno rimossi qualora si lacerino in qualche loro parte I guanti vanno tolti sempre tra un paziente e l altro e, sullo stesso paziente, tra una operazione e l altra. L uso dei guanti durante i prelievi è obbligatorio: Quando l operatore presenta escoriazioni o ferite sulla cute delle mani Nelle situazioni in cui possa verificarsi la contaminazione delle mani con il sangue (ad es. in caso di pazienti non collaboranti) Nei prelievi da dita o lobi auricolari di neonati e bambini Durante l istruzione del personale all esecuzione dei prelievi In altre situazioni, la decisione di impiegare i guanti durante l esecuzione dei prelievi può essere delegata alla responsabilità ed alla professionalità del singolo operatore I. VII PROCEDURE DI PRONTO INTERVENTO IN CASO DI ESPOSIZIONE A PATOGENI In caso di incidente dovuto a puntura di ago usato, ferite o abrasioni, o altri incidenti quali schizzi di sangue in bocca o negli occhi, iniziare immediatamente il primo intervento sul posto di lavoro, ovvero: Favorire il sanguinamento Lavare vigorosamente con acqua corrente e disinfettare con clorexdina o altro disinfettante Proteggere la ferita tamponando provvisoriamente in attesa di arrivare al pronto soccorso che disporrà gli opportuni accertamenti e le eventuali misure di profilassi Segnalare l accaduto al Dirigente Responsabile e alla Direzione Sanitaria indicando le modalità dell incidente e l agente eventualmente coinvolto Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
8 In caso di contagio con occhi e mucose: Irrigare per alcuni minuti con acqua corrente o soluzione fisiologica. Recarsi al pronto soccorso e seguire le indicazioni per l attivazione delle misure di profilassi previste In caso di spargimento accidentale di piccole o grosse quantità di liquidi biologici le misure da attuare, se vengono potenzialmente coinvolti microrganismi di gruppo 2 o 3, sono le seguenti: Avvertire immediatamente tutti i presenti allontanando gli estranei; munirsi di guanti, mascherina facciale e, se necessario, di soprascarpe monouso Coprire lo spargimento con apposite sostanze o carta assorbente e lasciare assorbire completamente il liquido per cinque minuti Versare del disinfettante, prima ai bordi e poi al centro dell area interessata, e lasciare agire per minuti Raccogliere con apposita pinzetta monouso opportunamente predisposta tutto il materiale in appositi sacchetti sterilizzati. Nello stesso sacchetto devono essere messi gli indumenti di protezione utilizzati ed il tutto deve essere poi sterilizzato in autoclave a 132 C per 30. Smaltire poi come rifiuto sanitario non pericoloso. In caso di rottura di contenitori, raccogliere i frammenti di vetro con pinzette o spazzola per pavimenti ed eliminarli negli appositi contenitori per taglienti Se non si hanno a disposizione guanti, utilizzare, come protezione per le mani, buste di plastica. In ultimo disinfettare con carta assorbente Tutti gli stracci e la paletta utilizzati vanno sterilizzati in autoclave. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
9 In caso di fuoriuscita di aerosol potenzialmente pericolosi Evacuare l area colpita Consultare un medico Impedire l accesso a chiunque per circa un ora Dopo circa un ora, procedere alla disinfezione in presenza del Dirigente Responsabile Applicare sulla porta del laboratorio un apposito avviso esplicativo. I. VIII PROCEDURE PER L INVIO DEI CAMPIONI BIOLOGICI AL LABORATORIO Tutti i campioni biologici vanno posti entro contenitori specifici. Devono essere identificati in maniera indelebile, chiara, univoca e riferibile a quanto riportato, per gli stessi campioni, sulla documentazione a corredo. I documenti di accompagnamento dei campioni (modulo di richiesta esami, ricevuta di pagamento, ricette, schede informative, etc.) devono essere sempre trasportati in modo da essere fisicamente isolati dal materiale clinico cui essi si riferiscono, anche se il più possibile riferibile con facilità a questo. Per il trasporto al laboratorio centrale le provette con i campioni vanno poste in appositi stativi atti a mantenerle in posizione verticale, con apertura in alto, ordinate in modo corrispondente a quello seguito nelle documentazioni di corredo (ordine delle richieste o negli elenchi). Gli stativi devono essere di materiale facilmente sanificabile o monouso. Ogni stativo va inserito in un recipiente esterno dotato di manici, richiudibile con coperchio ma ispezionabile, resistente agli urti, impermeabile, facilmente sanificabile. Manipolazione del campione e intervento in caso di danneggiamento durante il trasporto Adottare misure di barriera ed i livelli di biosicurezza in funzione del campione biologico. Nel caso di presenza di frammenti di vetro seguire le procedure elencate nel caso di spargimento di piccole quantità. Prima dell apertura del campione, disinfettare l esterno del primo contenitore con una soluzione di ipoclorito a conc.0.1% di cloro libero, quindi asciugare. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
10 Cosa fare in caso di danneggiamento durante il trasporto. Se sono presenti pezzi di vetro od oggetti acuminati, raccoglierli con una spazzola per pavimenti o con una pinza. Introdurre il materiale in sacchetti o contenitori in plastica. Gettare i guanti all interno del sacco (o contenitore) in plastica. Chiudere il contenitore o riporlo in un luogo sicuro. Disinfettare le zone eventualmente interessate da dispersione. Lavare le mani accuratamente. I. IX SMALTIMENTO DEI RIFIUTI LIQUIDI E SOLIDI I rifiuti liquidi e solidi di natura biologica (sangue, urine e feci provenienti da pazienti con patologie infettive) devono essere eliminati come rifiuti speciali. Aghi, bisturi, ed oggetti taglienti non devono essere reincappucciati, né disinseriti, né volontariamente piegati o rotti; la loro eliminazione deve avvenire in appositi contenitori in plastica rigida che permettono il loro deposito definitivo senza ulteriori manipolazioni. Tali contenitori devono essere del tipo a perdere e contrassegnati in modo da consentire il loro riconoscimento. I liquidi derivanti dagli analizzatori dovranno essere preventivamente disinfettati con ipoclorito di sodio o composti fenolici di nuova generazione, e se non giudicati tossici o nocivi, trattati come rifiuti speciali. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
11 II Parte: Prevenzione del Rischio Biologico nei Laboratori II. I RACCOMANDAZIONI UNIVERSALI: NORME GENERALI PER IL LABORATORIO DI ANALISI E vietato entrare nei locali del laboratorio con abiti civili. Trattare tutti i materiali biologici come potenzialmente infetti. NON si deve fumare, mangiare, bere, portare oggetti alla bocca, compiere manovre con l ausilio della bocca come il masticare chewing-gum o l inumidire le etichette con la saliva per applicarle; è raccomandato utilizzare materiale a perdere. Non conservare cibo di nessun tipo in laboratorio. Non tenere materiale di scrivania sul bancone. Pulire il piano di lavoro ogni giorno con un germicida prima di iniziare a lavorare e dopo aver terminato. Disinfettare tutti gli strumenti che vengono a contatto con fluidi corporei con germicida appropriato. Per quanto possibile non lavorare da soli. Non usare lenti a contatto in laboratorio. Non toccare arredi, maniglie delle porte e finestre con i guanti che potrebbero essere contaminati. Non versare liquidi o materiali nei lavandini. Tenere nel laboratorio solo il necessario all attività. Non appoggiare recipienti o aggetti pesanti sul bordo del bancone. Avvertire i colleghi prima di iniziare un operazione pericolosa. Non lasciare senza controllo eventuali apparecchi in funzione! Se ciò è inevitabile, avvertire gli astanti mettendo in vista avvisi di sicurezza. In laboratorio si deve indossare la divisa, il camice e le calzature assegnate; non allontanarsi dal laboratorio con gli indumenti da lavoro. Togliersi gli indumenti protettivi e lavarsi accuratamente le mani prima di lasciare il laboratorio. Conservare gli indumenti da lavoro separatamente da tutti gli altri. Non indossare monili. Tenere raccolti i capelli lunghi. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
12 I locali del laboratorio devono essere mantenuti puliti e sgombri da materiali inutili. Il responsabile del servizio deve essere tempestivamente informato di ogni carenza quantitativa o qualitativa dei DPI previsti per le attività di laboratorio. Il materiale cartaceo che dovrà essere portato fuori dal laboratorio deve essere protetto dalla possibile contaminazione all interno del laboratorio Durante la manipolazione delle provette e del materiale biologico, indossare guanti a perdere, mascherina e visiera o occhiali; in particolare durante: l apertura manuale delle provette la ripartizione di sangue intero, siero, plasma le manovre di manipolazione di materiale biologico o circostanze in cui possono verificarsi schizzi di materiale potenzialmente infetto negli occhi e sulle mucose facciali la manipolazione su piano libero di sangue e derivati e altro materiale potenzialmente infetto; la pulizia di apparecchiature per analisi, o di quelle parti che vengono a contatto con campioni biologici l allontanamento delle provette negli appositi contenitori per rifiuti speciali Procedure per il prelievo di sangue Indossare guanti in lattice monouso Prelevare solo la quantità di sangue indispensabile Utilizzare sistemi chiusi di prelievo Assicurarsi che l esterno di ogni contenitore dei campioni di sangue non sia contaminato I campioni vanno inviati in provette chiuse; le provette vanno messe in buste di plastica e trasportate in laboratorio utilizzando un contenitore che possa essere disinfettato; le provette vanno tenute separate dai moduli di richiesta Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
13 Procedure per l utilizzo delle pipette Quando si lavora con liquidi infettivi o tossici : Usare sempre pipette meccaniche e/o automatiche non a bocca. Quando si lavora con liquidi infettivi o tossici, le operazioni di pipettaggio devono essere eseguite sotto cappa, meglio se a flusso laminare. Non usare pipette con l estremità di suzione incrinata o sbeccata; Non espellere forzatamente il materiale dalla pipetta Non aspirare ed espellere alternativamente mediante pipettaggio fluidi tossici o infetti per mescolarli Evitare il gocciolamento di materiale e comunque non rilasciare materiale tossico o infetto dalle pipette nell ambiente di lavoro. Non soffiare aria nei fluidi per mezzo di pipette a bocca per mescolarli. Il deflusso dei fluidi dalle pipette dovrebbe avvenire facendoli scorrere lungo le pareti del contenitore ricevente, evitando di farli sgocciolare dall alto. Utilizzare un telino imbevuto di disinfettante sul tavolo da lavoro, ed eliminarlo tra i rifiuti speciali a fine procedura. Riporre le pipette usate in recipienti ripieni di disinfettante, orizzontalmente e completamente sommerse. Non collocare le pipette verticalmente in un cilindro. Prima di autoclavare le pipette, immergerle in un disinfettante (ipoclorito di sodio o altro) per dodici ore. Autoclavare pipette e contenitore insieme. Becchi Bunsen Utilizzare esclusivamente Becchi Bunsen dotati di termocoppia che blocca l erogazione del gas in assenza di fiamma Effettuare la pulizia a secco Verificare che i tubi di gomma siano dotati di data di scadenza e sostituirli periodicamente Utilizzare mascherine e guanti quando si sterilizzano anse potenzialmente contaminate Non usarli sotto cappa Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
14 Procedure per l utilizzo delle centrifughe Le provette di vetro vanno singolarmente ispezionate per evitare di inserire in centrifuga quelle rotte o scheggiate. Tappare le provette da inserire in centrifuga usando preferibilmente provette di plastica con tappo a tenuta. Verificare che tutti gli accessori siano integri ed adatti allo scopo Caricare il cestello interno tenendo conto del bilanciamento Utilizzare provette di materiale infrangibile, provviste di tappo di chiusura a vite La rottura di provette perché difettose o perché centrifugate a R.P.M. troppo elevate determina produzione di aerosol. Al fine di evitare la formazione di aerosol non utilizzare il freno per arrestare la centrifuga. Non collocare le centrifughe sotto le cappe a flusso laminare in quanto il flusso laminare verrebbe disturbato o annullato dal movimento d aria prodotto dal motore della centrifuga. E' opportuno ricorrere a porta provette chiuse e a particolari contenitori in caso di materiale potenzialmente ricco di B.K. Evitare di utilizzare soluzioni saline perché corrodono i metalli. Procedure per la rimozione delle provette rotte dalla centrifuga Lasciare trascorrere almeno 30 dall arresto della centrifuga (per far depositare l aerosol prodottosi al suo interno). Indossare guanti resistenti ai tagli e un grembiule. Rimuovere i residui di vetro e raccoglierli in recipienti di cartone da eliminare attraverso i rifiuti speciali. Assorbire il materiale organico disperso con assorbenti da eliminare con i rifiuti speciali. Pulire con una soluzione acquosa detergente ogni visibile traccia di materiale organico. Disinfettare. Assorbire il disinfettante con materiale a perdere o attendere l evaporazione. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
15 Procedure per le pratiche preanalitiche ed analitiche inerenti la emogasanalisi Il prelievo arterioso al letto del paziente è una manovra ad elevato rischio biologico. Indossare guanti monouso sterili. L'ago nudo deve essere tappato con un tappo di gomma e non distorto o sottoposto ad altre manovre similari. Il tappo non deve essere tenuto con le mani. Ago e tappo devono essere rimossi simultaneamente. La siringa con l'ago tappato deve essere trasportata in laboratorio in un contenitore rigido. Per spurgare la prima goccia di sangue occorre utilizzare una garza che deve essere eliminata nei rifiuti speciali. L'iniezione nello strumento deve essere lenta per evitare spray. Se si utilizzano capillari di vetro ricordarsi di maneggiali con estrema cautela per evitare la rottura e conseguenti punture o scalfiture delle mani. Utilizzare guanti a prova di puntura se si utilizzano detti capillari. I reflui liquidi da emogasanalizzatori contengono un'alta concentrazione di sangue e devono essere eliminati come rifiuti liquidi speciali. Incubatori Dopo l apertura, non poggiare il coperchio in prossimità di cavi, prese, apparecchi elettrici sotto tensione Collocare l incubatore lontano da qualsiasi derivazione elettrica sotto tensione Procedere periodicamente ad una pulizia approfondita usando guanti appropriati Sostituire l acqua almeno una volta alla settimana e quando appare sporca o si contamina in seguito al rovesciamento di campioni Utilizzare contenitori termoresistenti dotati di tappo Omogenizzatori, frantumatori e sonicatori Riempire ed aprire i contenitori possibilmente in cappa di sicurezza. Attendere una decina di minuti onde consentire agli aerosol di depositarsi sul fondo Verificare sempre lo stato dei contenitori e delle chiusure prima dell uso; Evitare l uso di contenitori in vetro e comunque non usare quelli incrinati o sbeccati Non riempire il contenitore oltre il limite Utilizzare guanti, camici e protezione viso idonei; per i sonicatori utilizzare anche cuffie antirumore Non sostituire autonomamente parti meccaniche o elettriche Tenere il manuale d uso e manutenzione della macchina in prossimità della stessa Segnalare prontamente ogni eventuale cattivo collegamento elettrico della macchina. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
16 Vetreria Sostituire, ove possibile le attrezzature in vetro con quelle in plastica monouso Utilizzare DPI idonei Raccogliere i frammenti di vetro utilizzando guanti di protezione di gomma anallergici Utilizzare vetreria integra e resistente all autolavaggio Manipolare con maggior cautela la vetreria usata In casi di rottura di provette contenenti materiale infetto, seguire le procedure specifiche Montare le apparecchiature assicurando stabilità al sistema senza però provocare tensioni sull intera struttura Disporre sotto l apparecchiatura, un piano di raccolta capace di contenere tutto il liquido in caso di rottura Non depositare bottiglie o contenitori vicino al bordo del bancone Procedura per l apertura manuale delle provette Indossare adeguati DPI (guanti, mascherina e visiera o occhiali) Coprire il piano di lavoro (cappa o banco di lavoro) con carta assorbente plastificata da un lato, avendo cura che il lato plastificato poggi sul piano di lavoro. Sostituire la carta assorbente ogniqualvolta sia stata contaminata e procedere alla decontaminazione del piano di lavoro. Al termine della procedura di apertura delle provette, lavarsi le mani. Procedure di sicurezza standard nei laboratori di analisi microbiologiche La ricerca intenzionale (isolamento, coltura, tipizzazione ecc.) di un agente biologico si configura come rischio biologico specifico per la cui prevenzione occorre adottare oltre le cautele generali sopra esposte anche le seguenti: Esporre all esterno il simbolo di rischio biologico Il segnale di avviso di pericolo deve riportare il livello di contenimento (vedi allegato XII D. Lgs. 626/94 nel seguito riportato) il nome e il numero telefonico del direttore del laboratorio e delle altre persone responsabili, i requisiti necessari per l accesso al laboratorio Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
17 Limitare o regolare l accesso al laboratorio durante il lavoro Non consentire l accesso ai soggetti immunodepressi o immunocompromessi Lavarsi le mani dopo aver maneggiato materiali potenzialmente infetti, dopo aver tolto i guanti e quando si lascia il laboratorio Non è consentito mangiare, bere, fumare, manipolare lenti a contatto o mettere cosmetici nell area di lavoro Il personale che porta lenti a contatto deve usare anche occhiali di protezione o schermi facciali Conservare i cibi fuori dall area di lavoro in appositi frigoriferi o armadietti destinati a tale scopo Usare esclusivamente sistemi di pipettaggio meccanici e/o automatici Eseguire correttamente tutte le procedure in modo da minimizzare la creazione di aerosol o schizzi Decontaminare le superfici di lavoro almeno una volta al giorno e comunque ad ogni spandimento di materiale biologico Decontaminare e smaltire tutti i rifiuti infetti sia liquidi che solidi Adottare un programma di controllo di insetti e roditori, qualora necessiti. II. II MISURE DI CONTENIMENTO E LIVELLI DI CONTENIMENTO Misure di sicurezza specifiche di contenimento e livelli di contenimento sono espressamente indicati nell allegato XII D.L. 626/94 di seguito riportato. La classe di appartenenza di ciascun agente biologico è indicata nell allegato XI D.L. 626/94 elenco degli agenti biologici classificati. In particolare (vedi artt. 81 e 82 del D.Lgs. 626/94): - Il laboratorio di microbiologia deve possedere un livello di contenimento corrispondente alla classe di appartenenza dell agente biologico oggetto di ricerca. - I servizi di isolamento, che ospitano pazienti che sono, o potrebbero essere, contaminati da agenti biologici del gruppo 3 o del gruppo 4, devono possedere le corrispondenti misure di contenimento indicate nell allegato XII. - Nei laboratori comportanti l uso di materiali con possibile contaminazione da agenti biologici patogeni per l uomo, possibili portatori di tali agenti, si adottano misure corrispondenti almeno al secondo livello di contenimento. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
18 Allegato XII (al D.Lgs. 626/94) Specifiche sulle misure di contenimento e sui livelli di contenimento Misure di contenimento Livelli di contenimento LIVELLO 2 Agenti biologici classe 2 LIVELLO 3 Agenti biologici classe 3 La zona di lavoro deve essere separata da qualsiasi altra attività nello stesso edificio L aria immessa nella zona di lavoro e l aria estratta devono essere filtrate attraverso un ultrafiltro (HEPA) o simile L accesso deve essere limitato alle persone autorizzate La zona di lavoro deve poter essere chiusa a tenuta per consentire la disinfezione Specifiche procedure di disinfezione La zona di lavoro deve essere mantenuta ad una pressione negativa rispetto a quella atmosferica Controllo efficace dei vettori,ad esempio roditori e insetti Superfici idrorepellenti e di facile pulitura Superfici resistenti agli acidi,agli alcali,ai solventi e disinfettanti Deposito sicuro per agenti biologici Finestra d ispezione o altro dispositivo che permetta di vederne gli occupanti I laboratori devono contenere l attrezzatura a loro necessaria I materiali infetti,compresi gli animali,devono essere manipolati in cabine di sicurezza,isolatori o atri adeguati contenitori Inceneritori per l eliminazione delle carcasse di animali Mezzi e procedure per il trattamento dei rifiuti LIVELLO 4 Agenti biologici classe 4 No Raccomandato Si No Si,sull aria estratta Si,sull aria immessa e su quella estratta Raccomandato Si Si,attraverso una camera di compensazione No Raccomandato Si Si Si Si No Raccomandato Si Raccomandato Si Si Si,per il banco di lavoro Si,per il banco di lavoro,l arredo Si,per il banco di lavoro,l arredo, e il pavimento il pavimento,i muri e il soffitto Raccomandato Si Si Si Si Si Raccomandato Raccomandato Si No Raccomandato Si Ove opportuno Si,quando l infezzione e veicolata dall aria Raccomandato Si(disponibile) Si,sul posto Si Si Si,con sterilizzazione Trattamento delle acque reflue No Facoltativo si Si Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
19 III Parte: Prevenzione del Rischio Biologico nelle manovre invasive. PREMESSA: Le manovre invasive espongono il lavoratore ad rischio biologico, pertanto si indica, in relazione al tipo di manovra invasiva, il comportamento degli operatori sanitari relativamente alle misure protettive da adottare durante l attività di assistenza sanitaria rivolta a tutti i pazienti, al fine di prevenire e/o limitare i rischi di esposizione: parenterale, mucosa, cutanea, a patogeni trasmissibili attraverso il materiale biologico. Per manovra invasiva si intende l accesso in tessuti, cavità ed organi superando le comuni barriere di difesa organica. Le procedure identificate e definite invasive sono: - La penetrazione chirurgica in tessuti, cavità o organi, o la sutura di ferita traumatica. - Il cateterismo cardiaco e le procedure angiografiche. - Il parto naturale o cesareo e le altre operazioni ostetriche durante le quali possono verificarsi sanguinamenti. - La manipolazione, la sutura o la rimozione di ogni tessuto orale o periorale, inclusi i denti, le manovre durante le quali si verifica il sanguinamento o esiste il rischio che il sanguinamento avvenga. Tutti gli operatori sanitari che partecipano ed assistono all effettuazione di manovre invasive debbono adottare le precauzioni universali per prevenire il contatto di cute e mucose con sangue ed altri liquidi biologici. Nell ambito delle procedure invasive sopra definite, analizzando i processi assistenziali rispetto sia ai materiali/presidi utilizzati che alle manovre svolte, è possibile identificare tre differenti livelli di rischio: Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
20 RACCOMANDAZIONI UNIVERSALI: norme di comportamento PROCEDURE INVASIVE AD ALTO RISCHIO DI ESPOSIZIONE 1 incannulamento via arteriosa e prelievo arterioso 2 posizionamento vena centrale 3 incannulamento via venosa periferica e prelievo ematico 4 broncoscopia 5 puntura esplorativa in cavità ed organi (lombare, sternale, toracica, epatica, renale,) 6 puntura evacuativa in cavità ed organi (artrocentesi, toracentesi, paracentesi, dialisi peritoneale) 7 emodialisi 8 intubazione e/o aspirazione tracheo-bronchiale endotracheale 9 endoscopia operativa 10 cistoscopia diagnostica o interventiva 11 isteroscopia diagnostica o interventiva 12 medicazione di ferite lacere PROCEDURE INVASIVE A MEDIO RISCHIO DI ESPOSIZIONE 1 endoscopia diagnostica 2 terapia infusionale 3 terapia intramuscolare 4 cateterizzazione vescicale 5 medicazione di ferite chirurgiche asettiche 6 medicazione di ferite chirurgiche settiche 7 clistere 8 pulizia del cavo orale PROCEDURE INVASIVE A BASSO RISCHIO DI ESPOSIZIONE 1 Tricotomia Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
21 PRECAUZIONI DA ADOTTARSI NELLE PROCEDURE INVASIVE AD ALTO RISCHIO DI ESPOSIZIONE PROCEDURA PROTEZIONE OPERATORE PROTEZIONE PAZIENTE Incannulazione via arteriosa Posizionamento vena centrale Incannulazione via venosa periferica Prelievi di sangue Broncoscopia Puntura esplorativa in cavità e organi: - lombare - sternale - toracica - epatica - renale Emodialisi Puntura evacuativa in cavità ed organi: - artrocentesi - toracentesi - paracentesi lavaggio antisetttico mani camice di protezione monouso non sterile mascherina occhiali protettivi e/o visiera guanti sterili non reincappucciare aghi smaltire aghi nell apposito contenitore rigido Lavaggio igienico delle mani guanti monouso non sterili sistema di prelievo a circuito chiuso non reincappucciare aghi smaltire aghi nell apposito contenitore rigido predisporre contenitore idoneo per il trasporto del campione Lavaggio igienico delle mani camice di protezione monouso non sterile mascherina occhiali protettivi e/o visiera guanti sterili Lavaggio antisettico delle mani camice di protezione sterile mascherina occhiali protettivi e/o visiera guanti sterili non reincapucciare gli aghi smaltire aghi nell apposito contenitore rigido contenitore idoneo per il trasporto del campione Lavaggio antisettico delle mani camice di protezione sterile mascherina occhiali protettivi e/o visiera guanti sterili non reincapucciare gli aghi antisepsi cute campo sterile tecnica asettica materiale sterile medicazione sterile antisepsi cute tecnica asettica materiale sterile Tecnica asettica materiale sterile antisepsi della cute tecnica asettica campo sterile materiale sterile monouso medicazione sterile antisepsi della cute tecnica asettica campo sterile materiale sterile monouso medicazione sterile Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
22 - dialisi peritoneale smaltire aghi nell apposito contenitore rigido sistemi di drenaggio a circuito chiuso con valvola antireflusso Intubazione endotracheale -Lavaggio igienico delle mani -guanti monouso -mascherina Aspirazione tracheobronchiale Aspirazione tracheobronchiale Endoscopia operativa Cistoscopie ed isteroscopie diagnostiche-operative Medicazioni di ferite lacere -occhiali protettivi e/o visiera -Lavaggio igienico delle mani -guanti monouso -mascherina -occhiali protettivi e/o visiera Lavaggio igienico delle mani guanti monouso mascherina occhiali protettivi e/o visiera Lavaggio antisettico delle mani camice di protezione occhiali protettivi o visiera guanti sterili Lavaggio antisettico delle mani mascherina occhiali protettivi e/o visiera guanti sterili Lavaggio antisettico delle mani camice di protezione occhiali protettivi o visiera guanti sterili tubo endotracheale sterile sondini sterili monouso dispositivo di aspirazione monopaziente (da sostituire almeno ogni 24 ore) o monouso tecnica asettica sondini sterili monouso dispositivo di aspirazione monopaziente (da sostituire almeno ogni 24 ore) o monouso tecnica asettica endoscopi sterilizzati antisepsi della zona uro-genitale tecnica asettica materiale sterile campo sterile antisepsi cutanea materiale monouso sterile tecnica asettica Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
23 PRECAUZIONI DA ADOTTARSI NELLE PROCEDURE INVASIVE A MEDIO RISCHIO DI ESPOSIZIONE Endoscopie diagnostiche Terapia infusionale Iniezioni intramuscolari Cateterizzazione vescicale Medicazioni ferite chirurgiche asettiche Medicazioni ferite chirurgiche settiche Clistere Pulizia del cavo orale lavaggio igienico delle mani guanti monouso camice di protezione lavaggio igienico delle mani guanti monouso smaltire il complesso cannula- deflussore nell apposito contenitore lavaggio igienico delle mani guanti monouso non reincapucciare gli aghi smaltire aghi nell apposito contenitore rigido lavaggio antisettico delle mani guanti sterili sistema di drenaggio a circuito chiuso con valvola antireflusso lavaggio igienico delle mani occhiali protettivi o visiera guanti sterili ferri chirurgici sterili lavaggio antisettico camice di protezione occhiali di protezione o visiera guanti sterili ferri chirurgici sterili lavaggio igienico delle mani uanti monouso camice di protezione lavaggio igienico delle mani guanti monouso mascherina (eventuale) occhiali protettivi o visiera (sempre se si utilizzano strumenti rotanti) endoscopio disinfettato antisepsi della cute deflussore sterile antisepsi della cute siringa monouso Igiene accurata della zona uro-genitale Tecnica asettica materiale sterile monouso antisepsi della cute materiale sterile monouso tecnica asettica antisepsi della cute materiale sterile monouso tecnica asettica materiale monouso materiale monouso Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
24 PRECAUZIONI DA ADOTTARSI NELLE PROCEDURE INVASIVE A BASSO RISCHIO DI ESPOSIZIONE Tricotomia lavaggio igienico delle mani guanti monouso materiale monouso detersione umida della cute antisepsi cutanea Per i successivi ed eventuali controlli, sierologici e/o clinici, gli operatori si rivolgeranno alle strutture indicate dall Azienda Ospedaliera Cannizzaro. Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
25 NOTE Servizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/ Tel/Fax 095/
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