La Città Metropolitana Incontra i Comuni delle Aree Omogenee novembre 2017 marzo A cura di Antonella CORIGLIANO
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1 La Città Metropolitana Incontra i Comuni delle Aree Omogenee novembre 2017 marzo 2018 A cura di Antonella CORIGLIANO
2 La violenza esercitata sulle donne è una forma di violazione dei diritti umani molto diffusa, spesso nascosta, che colpisce donne di ogni età,, censo, religione o cultura.
3 La Città Metropolitana di Torino, come dalla legge di istituzione (L.56/2014), e come previsto dall articolo articolo 5 comma d) del proprio Statuto, promuove il superamento di ogni discriminazione o disuguaglianza e consente uguali opportunità per tutti, senza distinzione di genere, orientamento sessuale, credenza religiosa, convinzione filosofica, razza o etnia, opinioni politiche, condizioni economiche e sociali, e in presenza di disabilità.
4 Coordinamento Contro la Violenza alle Donne - CCVD lstituito dalla Città di Torino nel 2000 e ampliato al territorio provinciale nel 2010, costituisce la Rete dei soggetti che, ciascuno nel proprio ambito di competenza, mettono a disposizione esperienze e risorse in campo sanitario, psicologico, legale, giudiziario e di ordine pubblico, culturale, socio-assistenziale ed educativo, per contrastare la violenza sulle donne.
5 Obiettivi tutelare i diritti fondamentali delle donne offrire loro sostegno contrastare la violenza promuovere una cultura del rispetto, della reciprocità e della parità tra donne e uomini.
6 La Città Metropolitana di Torino, (allora come Provincia di Torino), accertata la corrispondenza delle finalità e delle attività del Coordinamento con le proprie politiche e i propri interventi e progetti in tema di pari opportunità tra donne e uomini, già dal 7 dicembre 2004 ha aderito al Coordinamento
7 La costituzione della Rete Metropolitana Inizialmente denominato Coordinamento Cittadino Contro la Violenza sulle Donne poi "Coordinamento Cittadino e Provinciale Contro la Violenza sulle Donne Nel 2013, al fine di rendere operativo l ampliamento al territorio Metropolitano del Coordinamento, il Protocollo di Intesa 2010 è stato modificato e integrato, cambiando, tra l altro, l acronimo l CCCVD in CCPCVD e, attualmente, CCVD
8 Il Protocollo Nel luglio 2014 è stato approvato il nuovo Protocollo di Intesa del CCVD,, il cui testo è stato elaborato dal Comitato di Raccordo, congiuntamente alla Città di Torino e alla Città Metropolitana; è pertanto frutto dell esperienza esperienza acquisita sul campo. La revisione del Protocollo 2013 è stata attuata per perseguire, tra l altro, l l obiettivo l di rendere la partecipazione al Coordinamento più mirata.
9 Requisiti Tra i requisiti necessari per aderire al Coordinamento da parte dei soggetti privati, è stato pertanto inserito l obbligo di avere, tra gli scopi previsti nell atto costitutivo e/o nello Statuto, il contrasto alla violenza sulle donne e la promozione di una cultura di parità di genere.
10 Elemento innovativo rispetto ai precedenti Protocolli di Intesa è anche l aver l inserito, tra gli obiettivi che la Rete intende perseguire, la creazione di specifici programmi per il trattamento degli autori di violenza, sia perché ritenuta importante azione di prevenzione alla violenza sulle donne, sia in considerazione del lavoro realizzato dalla Provincia di Torino e proseguito dalla Città metropolitana nell ambito del Tavolo per progetti a tutela delle donne vittime di violenza tramite programmi di cambiamento dei maltrattanti che ha visto la partecipazione sia della Città di Torino sia di enti e associazioni del Coordinamento
11 I Partners Città di Torino (Capofila) Città Metropolitana di Torino AO - Città della Salute e della Scienza di Torino - Centro Demetra Ospedale Molinette e Soccorso Violenza Sessuale - SVS Ospedale S. Anna Associazioni del CCVD: Alma Terra Casa delle Donne Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile Donne e Futuro Gruppo Abele onlus Il Cerchio degli Uomini ScambiaIdee Telefono Rosa
12 ASSOCIAZIONI/COOPERATIVE CON SEDE A TORINO CHE HANNO ADERITO AL CCVD Almaterra Amaryllis Amnesty International A.P.R (Associazione per la Prevenzione e la Ricerca in psicologia) AS.SO - Associazione Solidale AUI Asociaciòn Universitaria Interamericana (Caracas) Casa delle Donne Centro Psicoanalitico malesseri Contemporanei cepsi Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile Cerchio degli Uomini Comitato Collaborazione Medica DIVA (Donne Italiane Volontarie Associate) Donne e Futuro Gruppo Abele Idea Lavoro L Altra riva La Tenda della Luna LOFFICINA MAMRE Mediazione Dialogo Relazione (Me.Dia.Re( Me.Dia.Re) Migrazioni e Genere Mirafiori Cooperativa Movimento Italiano Casalinghe Moica Sapereplurale Scambiaidee Se Non Ora Quando? TAMPEP Teatro Reginald Centro di dramaterapia Telefono Rosa Unione Donne del terzo millennio UDI Verba
13 ASSOCIAZIONI CON SEDE NELL AREA METROPOLITANA CHE HANNO ADERITO AL CCVD Arci Valle Susa Centrodonna (Collegno) Casa delle Donne di Ivrea Croce Rossa di Giaveno Fermata d Autobusd Hansel e Gretel Centro Studi (Moncalieri) La Rete delle Donne di San Maurizio Canavese Punto a Capo (Chivasso( Chivasso) Svolta Donna (Pinerolo) Uscire dal Silenzio (Settimo Torinese)
14 Chi ha aderito ENTI PUBBLICI DELLA RETE CITTADINA CHE HANNO ADERITO AL CCVD Azienda Sanitaria Locale "Città di Torino" AOU Città della Salute e della Scienza di Torino (Demetra, SVS, Bambi, CUG) Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano Presidio Sanitario Gradenigo CIRSDe Collegio IPASVI (Ordine Infermieri) Consulta Femminile Comunale ENTI PUBBLICI CHE HANNO DICHIARATO LA DISPONIBILITÀ A COLLABORARE CON IL CCVD Prefettura di Torino ASL TO3 - Servizio Sovranazionale di epidemiologia di Grugliasco Ordine Farmacisti Ordine degli Psicologi - Consiglio Regionale del Piemonte Ordine provinciale dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di TorinoT
15 Struttura organizzativa In seguito ad un seminario di studio e formazione rivolto a tutte le Componenti del Coordinamento, svoltosi nel novembre 2002, sono state ridefinite le linee progettuali e la struttura organizzativa del Coordinamento: Assemblea, Comitato Organizzativo (attualmente denominato Comitato di Raccordo) Gruppi di lavoro
16 Far parte del Coordinamento significa partecipare attivamente e contribuire alle attività del Coordinamento. I soggetti sottoscrittori si devono pertanto assumere l impegno l di aderire a uno o più Gruppi di Lavoro e per i soggetti che offrono servizi di accoglienza/supporto/ascolto rivolti alle donne vittime di violenza, è stato inserito l obbligo l a collaborare al monitoraggio del fenomeno al fine di ottenere una rilevazione sempre più rappresentativa
17 Gruppi di lavoro Negli anni, valutate le esigenze del territorio, l Assemblea l ha più volte ridefinito i gruppi di lavoro. Attualmente sono operativi quattro gruppi di lavoro: Accoglienza: : tavolo operativo di confronto e ricerca di soluzioni condivise, composto dalle realtà che accolgono, sostengono direttamente donne vittime di violenza Osservatorio Sociale,, le cui competenze sono lo studio e la rilevazione del fenomeno della violenza contro le donne, attraverso la compilazione della scheda unica di rilevazione dati.
18 Gruppi di lavoro Formazione/Informazione, le cui competenze sono: - lo studio e l organizzazione l di percorsi di formazione rivolti ad operatrici/operatori a più stretto contatto con la violenza (forze dell ordine, servizi sociali, ecc.) - lo studio e l organizzazione l di percorsi informativi e di sensibilizzazione ad allieve/i e docenti di Istituti scolastici
19 Gruppi di lavoro Comunicazione/Sensibilizzazione,, le cui competenze sono: - lo studio e l organizzazione l di Campagne di diffusione della cultura di parità e della nonviolenza - lo studio e l organizzazione l di eventi di sensibilizzazione della cittadinanza - l individuazione di strategie di contrasto a pubblicità offensive
20 Organizzazione di eventi 8 marzo - Giornata internazionale della Donna Protagoniste sempre, non solo per un giorno
21 25 novembre "Ogni giorno dell'anno a difesa di tutte le donne"
22 Campagna di comunicazione 2017
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25 Come presentare la richiesta di adesione Le domande di adesione al Coordinamento, unitamente al Protocollo di Intesa sottoscritto dal Legale Rappresentante, devono essere presentate utilizzando la modulistica predisposta per i soggetti privati o la modulistica predisposta per gli Enti pubblici e devono essere inviate, unitamente agli allegati citati nel modulo stesso, per - alla Città metropolitana Servizio Politiche Sociali e di Parità: ccpcvd@cittametropolitana.torino.it tel Le richieste di adesione saranno sottoposte all approvazione del Comitato di Raccordo di cui all art. 7 del Protocollo di Intesa. A seguito di parere favorevole del Comitato di Raccordo, la/il richiedente farà parte a tutti gli effetti del Coordinamento.
26 A.S.I.I.R. Ampliamento Strategie, Implementazione, Integrazione Reti contro la violenza di genere e stalking Il Progetto ASIIR, cofinanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato avviato nel 2012
27 A chi si rivolge la guida alle operatrici e agli operatori che lavorano in prima linea nella rete antiviolenza di Torino e provincia alle operatrici e agli operatori di servizi non dedicati, pubblici o privati, a cui la donna può rivolgersi a tutti coloro che fanno parte della rete relazionale della donna; tra questi, la scuola, i servizi educativi, le associazioni, i luoghi di aggregazione civile e religiosa.
28 Come usarla La guida è organizzata in sezioni tematiche ad ognuna delle quali corrisponde l elenco l dei servizi rivolti alle donne che hanno subito violenza e stalking erogati da soggetti pubblici e privati che operano sul territorio di Torino e Metropolitano Nella parte superiore della homepage sono riportate le sezioni: Emergenze,, in caso di pericolo per la donna, Assistenza Sanitaria,, in cui sono indicati i Presidi ospedalieri e territoriali con servizi di accoglienza e assistenza, Centri Antiviolenza che offrono gratuitamente protezione e sostegno alle donne che hanno subito violenza o che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza Per denunciare con le indicazioni di dove rivolgersi
29 guidaantiviolenza/
30 RE.A.DY Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere politiche per favorire l inclusione l sociale delle cittadine e dei cittadini LGBT (persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali/transgender transgender), sviluppando azioni e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi per contrastare le discriminazioni basate sull orientamento sessuale e sull identit identità di genere
31 l azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone LGBT, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi
32 Su questi presupposti nel novembre del 2005 si è svolto un primo incontro, all'interno del COM.PA (Salone Europeo della Pubblica Comunicazione) di Bologna, come momento di confronto fra le Pubbliche Amministrazioni; nel maggio del 2006, in un successivo incontro al FORUM P.A. di Roma, è stata annunciata l'intenzione da parte dei Comuni di Torino e Roma di promuovere una Rete nazionale per sviluppare azioni e diffondere buone prassi finalizzate al superamento di ogni discriminazione nei confronti delle persone LGBT. Questi sono stati i primi passi che, nel giugno del 2006, hanno portato i rappresentanti di diverse Pubbliche Amministrazioni ad incontrarsi a Torino per definire una Carta di Intenti, contenente le finalità,, gli obiettivi e le azioni della nascente Rete.
33 Per la prima volta in Italia, gli Enti Locali e Regionali si mettono in rete per promuovere culture e politiche delle differenze e sviluppare azioni di contrasto alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere
34 Alla Rete RE.A.DY guardano con attenzione anche istituzioni come l Agenzia l dell Unione Europea per i Diritti Fondamentali (FRA), e l Ufficio l Nazionale Anti Discriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Enti con cui la RE.A.DY ha avviato un percorso di cooperazione in progetti a respiro nazionale ed internazionale.
35 In particolare, nel periodo , 2015, la RE.A.DY é stata impegnata con UNAR nell implementazione di azioni formative e di comunicazione nei quattro assi prioritari di intervento (Educazione e Istruzione, Lavoro, Sicurezza e Carceri, Comunicazione e Media) previsti della Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull orientamento sessuale e sull identit identità di genere, documento elaborato da UNAR in collaborazione con il Gruppo Nazionale di Lavoro composto da Associazioni LGBT, con la RE.A.DY e numerosi stakeholder pubblici e privati, in conseguenza dell adesione dell Italia al Programma LGBT varato dal Consiglio d Europa per attuare la Raccomandazione del Comitato dei Ministri CM/REC (2010) 5.
36 La Rete ha fra i suoi obiettivi quello di valorizzare le esperienze già attuate e adoperarsi perché diventino patrimonio comune degli Amministratori pubblici locali e regionali italiani. Cerca di farlo con una struttura leggera, orizzontale e partecipata, e invita tutti i partner a contribuire in modo attivo alla sua gestione e al suo sviluppo, promuovendo sinergie locali, utilizzando e valorizzando le risorse già esistenti, impegnandosi nella promozione e diffusione di buone prassi sul territorio.
37 Possono aderire alla Rete, attraverso propri rappresentanti legali o loro delegati, le Regioni, le Province Autonome, le Città Metropolitane, le Province, i Comuni e le Associazioni di Enti Locali; possono inoltre aderirvi le Istituzioni e gli Organismi di Parità. Per aderire è necessario che l'ente sottoscriva la Carta di Intenti,, che definisce finalità,, compiti e organizzazione della Rete.
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40 Città Metropolitana di Torino Servizio Politiche Sociali e di Parità Via Maria Vittoria, 12 Torino Tel ccpcvd@cittametropolitana.torino.it antonella.corigliano@cittametropolitana.torino.it
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