Sonetto. e 'l viso di pietosi color farsi, non so se vero o falso, mi parea: i' che l'esca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di subito arsi?

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1 Erano i capei d'oro a l'aura sparsi che 'n mille dolci nodi gli avolgea, e 'l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi, ch'or ne son sìscarsi; A B B A Rima incrociata e 'l viso di pietosi color farsi, non so se vero o falso, mi parea: i' che l'esca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di subito arsi? Non era l'andar suo cosa mortale, ma d'angelica forma; et le parole sonavan altro, che pur voce humana. Uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch'i' vidi: et se non fosse or tale, piagha per allentar d'arco non sana. A B B A C D E D C E Francesco Petrarca Sonetto Rima invertita

2 sinalefe elisione=perdita della vocale finale atona di una parola davanti alla vocale iniziale della parola seguente. È sempre segnalata dall apostrofo. E ra no i ca pei d'o ro a l'au ra spar si che 'n mil le dol ci no di gli a vol ge a, e 'l va go lu me ol tra mi su ra ar de a di quei be gli oc chi, ch'or ne son sì scar si; trittongo aferesi=caduta di una vocale o di una sillaba a inizio parola troncamento = caduta della parte finale di una parola

3 Figure di parola anastrofe iperbato Ipallage vaghi sono gli occhi Ipallage Angelico non è il modo di camminare della donna, ma è lei paragonata ad un angelo Erano i capei d'oro a l'aura sparsi che 'n mille dolci nodi gli avolgea, e 'l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi, ch'or ne son sì scarsi; e 'l viso di pietosi color farsi, non so se vero o falso, mi parea: i' che l'esca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di subito arsi? Non era l'andar suo cosa mortale, ma d'angelica forma; et le parole sonavan altro, che pur voce humana. Uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch'i' vidi: et se non fosse or tale, piagha per allentar d'arco non sana. iperbato Ipallage pietoso è il viso

4 Tropi metafora Erano i capei d'oro a l'aura sparsi che 'n mille dolci nodi gli avolgea, e 'l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi, ch'or ne son sì scarsi; iperbole e 'l viso di pietosi color farsi, non so se vero o falso, mi parea: i' che l'esca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di subito arsi? Non era l'andar suo cosa mortale, ma d'angelica forma; et le parole sonavan altro, che pur voce humana. Uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch'i' vidi: et se non fosse or tale, piagha per allentar d'arco non sana. metonimia effetto (camminare in modo angelico) per causa (la donna è un angelo)

5 Figure retoriche di pensiero Erano i capei d'oro a l'aura sparsi che 'n mille dolci nodi gli avolgea, ossimoro e 'l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi, ch'or ne son sì scarsi; antitesi e 'l viso di pietosi color farsi, non so se vero o falso, mi parea: i' che l'esca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di subito arsi? interrogazione Non era l'andar suo cosa mortale, ma d'angelica forma; et le parole sonavan altro, che pur voce humana. Uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch'i' vidi: et se non fosse or tale, piagha per allentar d'arco non sana.

6 SIMBOLI: 1. L espressione dolci nodi ha un duplice significato: a) letteralmente si riferisce all effetto del vento che attorciglia i capelli di Laura: b) sul piano simbolico, allude ai nodi d amore di cui il poeta è prigioniero. 2. Sul piano lessicale, Petrarca sfrutta l identico suono delle parole l aura / Laura per evocare già con il primo verso il nome della donna amata. Questa tecnica si rifà alla tradizione dei poeti provenzali che si servivano di un nome fittizio, detto senhal ( segnale, indizio ), per indicare in modo allusivo la loro dama, nascondendone la vera identità.

7 Erano i capei d'oro a l'aura sparsi che 'n mille dolci nodi gli avolgea, e 'l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi, ch'or ne son sì scarsi; e 'l viso di pietosi color farsi, non so se vero o falso, mi parea: i' che l'esca amorosa al petto avea, qual meraviglia se di subito arsi? Non era l'andar suo cosa mortale, ma d'angelica forma; et le parole sonavan altro, che pur voce humana. Uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch'i' vidi: et se non fosse or tale, piagha per allentar d'arco non sana.

8 L atmosfera indefinita del sonetto, sospesa tra passato e presente, è suggerita attraverso un uso sapiente dei tempi verbali. Si nota, infatti, una gradazione di tre tempi: imperfetto, presente e perfetto. 1. Imperfetto: l intero sonetto, fin dall attacco iniziale che segna d improvviso l arretramento nel tempo, è ritmato dall imperfetto, che rende l idea di un incessante continuità nel passato. Si noti che queste forme ricorrono sempre nelle sedi privilegiate di rima o di attacco di verso; 2. Perfetto: in questo fluire ininterrotto del tempo, il perfetto isola un momento preciso ed irripetibile, quello del primo incontro; 3. Presente: a esprimere la perennità dell amore attraverso il tempo è il presente.

9 TEMI 1. AMORE E RICORDO: a) Petrarca rievoca la bellezza di Laura nel giorno del loro primo incontro; b) La donna viene paragonata a un angelo tecnica tipica della lirica d amore del tempo (Stilnovo) i particolari fisici messi in risalto sono quelli convenzionali; c) Laura è un angelo solo per la sua bellezza e non ha nessun ruolo religioso o morale da svolgere sulla Terra; d) Grande novità del sonetto: introduzione della dimensione temporale Laura vive nel tempo e, quindi, cambia, invecchia, si trasforma tema dell amante incanutita ; e) La bellezza fisica può anche sfiorire, ma l amore vive nell anima e non muta col passare del tempo metafora della piaga d amore; f) Il piano del ricordo passato e quello dell amore presente si unificano il poeta custodisce dentro di sé il sentimento.

10 2. UNO SFONDO NATURALE: a) Laura è vulnerabile all azione del tempo donne stilnoviste, fissate in un eterna giovinezza Laura viene collocata nella sfera delle cose terrene, umane; b) Umanità=rapporto istituito dal poeta tra la donna e il mondo naturale: i capelli si muovono al vento, si attorcigliano, gli occhi brillano come il sole e il viso della donna esprime sentimenti suscitati in lei dalla realtà che la circonda; c) L emozione del poeta non è determinata da qualche percezione soprannaturale, ma dalla bellezza che in Laura trova la sua perfetta incarnazione.